Trentino Alto Adige fuori stagione

Itinerario di due giorni in Val di Fassa nel mese di maggio
Scritto da: I viaggi di Ines
trentino alto adige fuori stagione
Partenza il: 26/05/2018
Ritorno il: 27/05/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Ho scoperto per caso (dopo avere già prenotato l’hotel) che maggio, in Trentino Alto Adige, è mese di bassa stagione. In questo periodo dell’anno la maggior parte di alberghi, ristoranti e negozi è chiusa per ferie. Lo stesso vale per gli impianti di risalita fondamentali per raggiungere alcuni rifugi o punti di interesse naturalistico senza fare troppa fatica. Nonostante tutto ho deciso di proseguire nella pianificazione del viaggio, ritoccando più volte l’itinerario. Il risultato? Una splendida vacanza in famiglia. Il giusto mix di relax, paesaggi stupefacenti, passeggiate e buon cibo. Inoltre ho avuto la possibilità di visitare alcuni posti in totale solitudine, senza la ressa di turisti che normalmente affolla questi luoghi meravigliosi. Un paio di giorni vi basteranno per compiere il giro ad anello che dalla Val di Fassa si conclude attraversando la Val di Fiemme. Spostatevi in automobile per potervi fermare liberamente a bordo strada ogni volta in cui vedrete un panorama spettacolare da immortalare con la macchina fotografica. A me è capitato spessissimo!

Il weekend inizia sull’autostrada del Brennero, direzione Bolzano. Uscendo a Bolzano Nord si imbocca la statale 241 che sale fino al Lago di Carezza, la prima tappa. Merita una sosta il panificio Nackler a Nova Levante dove potrete fare scorta di bretzel, panini e focacce per il pranzo. Prendete posto ad uno dei pochi tavoli sempre affollati per gustare una colazione a base di strudel o per assaggiare una delle loro torte appena sfornate. Non esiste modo migliore per farsi dare il benvenuto in Südtirol!

LAGO DI CAREZZA

Questo laghetto alpino affascina non solo per il colore turchese intenso che cattura lo sguardo, ma anche per i bellissimi riflessi delle alte conifere e del monte Latemar che gli fanno da sfondo. In questa stagione che precede l’estate vi potrà capitare di trovare la vetta ancora innevata a rendere il tutto più suggestivo. Concedetevi una passeggiata immersi nella quiete lungo il percorso ad anello delimitato dalla staccionata ed aguzzate la vista alla ricerca della statua della ninfa Ondina (visibile solo in alcuni momenti dell’anno, quando il livello dell’acqua si abbassa). Il bacino è chiamato anche Lago dell’Arcobaleno per la leggenda a cui è legato: si narra che lo stregone del Latemar fosse innamorato della ninfa Ondina che però sfuggiva alle sue avances. Si fece consigliare allora uno stratagemma per avvicinarla e gli venne suggerito di creare un enorme arcobaleno sopra il lago per attirare l’attenzione della dea. Alla vista di tutti quei colori Ondina uscì dall’acqua ma scoprì subito che si trattava di una trappola perchè il mago dimenticò di mascherarsi. La ninfa si inabissò per sempre nelle acque profonde mentre lui, per la rabbia, mandò in frantumi l’arcobaleno facendone cadere i pezzi nello specchio d’acqua. Il Lago di Carezza è fruibile in ogni stagione. Tenete presente che in estate troverete moltissimi turisti, mentre a dicembre potrete visitare i bellissimi mercatini di Natale allestiti lungo le sponde. Proseguendo lungo la strada a tornanti che sale raggiungerete il centro abitato di Carezza. La principale attrazione di questo paesino è rappresentata dall’imponente Grand Hotel che, durante la bassa stagione, ha un’atmosfera parecchio spettrale. Dopo una decina di minuti si aprirà davanti ai vostri occhi l’incantevole Val di Fassa.

VAL DI FASSA

Questa vallata si differenzia dalle altre del Trentino per la maestosità delle montagne rocciose che la incorniciano. Un paesaggio senza eguali dove protagonisti sono i massicci che sovrastano i centri abitati. La valle è un susseguirsi di cittadine dalle modeste dimensioni strutturate con un centro storico pedonale impreziosito da piazzette con fontane, abitazioni con le facciate color pastello e campanili con la caratteristica forma “a cipolla”. Tutto attorno è il verde della natura a dominare sotto forma di campi e boschi di abeti. Parcheggiate l’auto ed esplorate a piedi il cuore di questi paesini, respirando a pieni polmoni l’aria pulita ed assaporando l’atmosfera della vita di montagna. Non dimenticate di curiosare nelle botteghe alimentari per un assaggio di prodotti tipici, primo fra tutti lo speck. In queste zone dove i pascoli occupano gran parte del territorio è molto attiva anche la produzione di formaggio. In Val di Fassa, ad esempio, nasce il rinomato Puzzone di Moena. Se sarete fortunati riuscirete a visitare una delle tante Latterie Sociali a ad acquistare prodotti a Chilometro Zero direttamente dagli allevatori. Consultando il sito dei vari caseifici potrete verificare gli orari di apertura (tenete presente che normalmente sono chiusi durante i weekend). Da non perdere il Caseificio Sociale di Predazzo e Moena (www.puzzonedimoena.com) che organizza visite guidate gratuite il giovedì mattina, previa prenotazione telefonica. Il pacchetto turistico della Val di Fassa è davvero ampio persino a maggio quando, con gli impianti di risalita chiusi e la neve in fase di scioglimento, si abbandonano gli sci per dedicarsi a tranquille passeggiate nella natura oppure al relax in uno dei tanti centri termali.

VIGO DI FASSA

Frazione di S. Giovanni, Vigo è un borgo in fermento che si sviluppa sulle pendici della collina all’ombra del Catinaccio. Oltre ai comodi impianti di risalita è sede di alcuni Musei interessanti come quello Mineraologico (una vera chicca per gli appassionati di rocce e cristalli) ed il Museo Ladin de Fascia che permette di ripercorrere la storia del popolo ladino che abita questi territori grazie ad una ricca collezione di abiti e strumenti di vita quotidiana. Dopo avere girato il centro, imboccate la strada che sale fino alla Chiesetta di Santa Giuliana ed al cimitero militare austro-ungarico per godere della vista sulla vallata.

POZZA DI FASSA

Il piccolo centro di Pozza si gira comodamente a piedi lasciando l’auto nel grande parcheggio lungo Strada di Bagnes. Da lì, in pochi minuti potrete raggiungere l’Ufficio Turistico per recuperare una mappa del paese ed avere informazioni circa gli eventi in programma. Particolari le facciate delle case dipinte con scene religiose anche se qui a farla da padrone sono i tantissimi alberghi sparsi un po’ dappertutto. Ad accendere recentemente i riflettori su questa quieta cittadina è stata l’apertura delle QC Terme Dolomiti, un parco termale dove potersi rilassare in vasche d’acqua fumante con vista sulle montagne. Poco distante troverete anche le storiche Terme Dolomia specializzate nei trattamenti terapeutici tra cui i bagni di fieno, tipici di queste zone.

MOENA

Ho scelto Moena come base per due ragioni: per la posizione a cavallo tra Val di Fassa e Val di Fiemme e per il suo ricadere esattamente a metà del mio percorso. Qui ho pernottato e cenato dopo un’intera giornata di visite, prima di ripartire verso casa. Attraversata dal torrente Avisio è una piccola cittadina dal cuore colorato. Lungo la via principale si affacciano case color pastello con tetti di pietra impreziosite da dettagli in legno. Ci sono anche alcuni ponti addobbati di fiori e piccole botteghe artigiane. Le case che si aggrappano sui pendii delle colline che la abbracciano pian piano si diradano lasciando spazio ad una natura incontaminata.

CONSIGLI PRATICI:

DOVE ALLOGGIARE: Per il mio soggiorno a Moena ho scelto l’HOTEL FALORIA, un albergo a conduzione famigliare che si trova in pieno centro, a fianco del torrente Avisio. Ottima l’accoglienza dei proprietari che ci hanno permesso di usufruire della piccola SPA situata all’ultimo piano con vista panoramica. Poco distante dalla struttura è a disposizione dei clienti un parcheggio privato. Per chi lo volesse, annesso all’hotel, c’è anche un bistrot specializzato in aperitivi.

DOVE CENARE: AGRITUR EL MAS “Dalla stalla alla tavola“. Ecco la frase che riassume la filosofia di questo maso distante poche centinaia di metri dal centro di Moena e comodamente raggiungibile in auto. Appena arrivati si respira l’atmosfera di una vera fattoria di montagna e si ha la possibilità di stare a stretto contatto con gli animali. Un luogo magico per tutti, soprattutto per i più piccoli. Il ristorante vi accoglie con l’enorme focolare acceso, gli arredi in legno ed una grande vetrata che mostra la stalla con le mucche. Il ricco menu propone piatti della tradizione realizzati con prodotti locali genuini, alcuni di produzione propria. Scenografico il lungo tagliere portato in tavola a spalla ed introdotto dal suono di campanelli. Hanno anche delle camere, per chi volesse fermarsi a dormire.

RIFUGIO FUCIADE Prima di imboccare la Val di Fiemme e di rientrare, con una breve deviazione si raggiunge in auto il Passo San Pellegrino a quota 1.918 mt. Da qui è possibile incamminarsi per un’escursione semplice, alla portata di tutti, che in un’ora conduce ad un vero e proprio paradiso. Parcheggiate nello spiazzo di fronte allo Chalet Isabella ed imboccate la sterrata seguendo il segnavia numero 607. Prima di arrivare al Rifugio Fuciade (che normalmente in questo periodo è chiuso per ferie) vi troverete di fronte ad un enorme spiazzo caratterizzato dalla presenza di baite interamente costruite in legno. Nel mese di maggio con lo scioglimento della neve ed il ritirarsi del ghiaccio i prati circostanti si riempiono di crocus bianchi e viola che contribuiscono a trasformare il paesaggio in uno scenario da cartolina. Quando la neve è abbondante si può raggiungere il rifugio in motoslitta oppure, per i più romantici, su una carrozza trainata da cavalli.

E’ sempre bello ritornare in Trentino Alto Adige terra di paesaggi mozzafiato, varietà di sapori e di gente dal forte legame con la natura. L’ho apprezzato ancora di più fuori stagione, riuscendo a rilassarmi senza il caos prodotto dal turismo di massa e riempiendomi gli occhi di una bellezza incontaminata.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche