Trekking in Val di Fassa
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Nei nostri percorsi, anche precedenti alla nostra vita insieme, abbiamo avuto modo di vedere un po’ d’Africa, America, Carabi e molta Europa, ma niente è simile all’emozione di immergersi totalmente nel cammino che, volenti o nolenti, porta sempre verso nuovi panorami, verso il profondo di se stessi e verso l’essenza stessa della vita e delle cose, come solo la fatica e il lento salire a piedi possono fare! E’ proprio per questo che vogliamo raccontare e consigliare a tutti questa meravigliosa esperienza! Ops….ma non ci siamo presentati: Maura e Francesco, 36 e 45 anni rispettivamente, nati e vissuti da sempre in Umbria (Narni e Terni) e forse proprio per questo amanti e dipendenti della vita all’aria aperta, della natura e dello sport. In forma… ma neanche troppo! (v. foto).
Siamo partiti da Terni il 05/08/2012 ed abbiamo pernottato a Bolzano, città che non avevamo mai visto. Molto carina ma sconsigliabile la domenica perché è talmente disabitata da sembrare fantasma… Con il senno di poi abbiamo capito benissimo che con quelle meraviglie della natura a due passi da casa non ci si può aspettare che si trascorra la domenica lavorando in città.
Il giorno successivo siamo partiti per la Val di Fassa. Il nostro albergo Villa Margherita si trovava a Pera di Fassa che, insieme ai praticamente contigui Pozza e Vigo di Fassa ed alla più famosa Canazei, costituiscono il cuore della Val di Fassa. Abbiamo passato il primo giorno a passeggiare come turisti “normali”, tra un negozietto di souvenirs e una fetta di strudel, una coppa di yogurt ai frutti di bosco e un panino allo speck… Maura appartiene a quella corrente di pensiero che ritiene che il modo migliore per iniziare la conoscenza di un posto sia assaggiare tutte le specialità “commestibili”! E Francesco si lascia convincere…. L’Apt ci ha fatto trovare in albergo tutto il necessario per la nostra vacanza: 2 sacco lenzuoli, una cartina dei sentieri e i voucher per i rifugi che ci aveva prenotato. Ci aveva già mandato via mail l’indicazione dei sentieri da fare ogni giorno…
Primo Giorno
Il gestore del nostro albergo ci ha organizzato il trasferimento al Passo San Pellegrino (v. foto), punto di partenza del “trek king”, cioè dei nostri 6 giorni lungo i sentieri del trekking delle leggende. Da qui è iniziato un sentiero piuttosto ripido ma incredibilmente affascinante, che si è aperto sui pascoli e le malghe contornati dall’incredibile sfondo di massicci delle Dolomiti. Superato Passo delle Cirelle (mt 2682), ci è apparso chiaramente lo scenario meraviglioso che avremmo “circumnavigato” nei giorni successivi: La Marmolada. Lungo il percorso stambecchi e marmotte e fiori nati su pareti rocciose che non ci avremmo mai creduto se non li avessimo visti! Siamo così arrivati alla Valle Contrin (v. foto) dove ci aspettava il Rifugio Contrin, nostra prima tappa. Chiariamo per tutti quelli che come noi non lo sapevano che i rifugi sono strutture meravigliose, in posti incredibili e che consentono di coniugare lo spirito del luogo in cui si trovano con le esigenze del turista e soprattutto del “viandante”. Quando tramonta il sole e partono dal rifugio i turisti che lo usano a mo’ di ristorante d’alta quota, rimane una atmosfera incredibile, di casa, di calore e d’accoglienza… Arriva anche un cibo succulento fatto di polenta, zuppe, funghi, gulasch, arrosti, strudel a livello dei migliori ristoranti (le 7/8 ore di cammino partecipano nel rendere squisito il cibo) e ci si immerge in una atmosfera di silenzio e buio che lasciano dentro un senso di appagamento che nelle sere cittadine ci manca ancora! Questa è la magia del rifugio, la magia di una meta raggiunta a fatica, la magia di una casa in mezzo all’immensità della natura, la magia di un silenzio in cui si sente il battito del proprio cuore.
Secondo Giorno
La mattina seguente siamo partiti per raggiungere passo Fedaia e lo storico Rifugio Castiglioni. Abbiamo attraversato immense distese erbose e pascoli lussureggianti fino a raggiungere passo San Nicolò e le aspre e rocciose pareti di Forcia Neigra (mt 2509), per poi discendere nella conca del Ciampac. Da qui a Alba di Canazei dove abbiamo preso un autobus con destinazione passo Fedaia e da lì con pochi minuti di cabinovia abbiamo raggiunto il ghiacciaio della Marmolada (v. foto). Dalla Regina delle Dolomiti abbiamo goduto di un panorama superbo e di una vista di insieme davvero incredibile, arricchita anche dal lago artificiale creato sotto la Marmolada.
Terzo Giorno
Il mattino seguente abbiamo percorso la storica “Via del Pan”, un sentiero meraviglioso con un panorama mozzafiato reso ancora più intrigante dalla foschia mattutina che si dirada sulla Regina delle Dolomiti e sulla valle sottostante (v. foto). Arrivati fino a Passo Pordoi abbiamo optato per un passaggio di fortuna fino a Canazei e da lì siamo saliti con un percorso incredibile (per la pendenza e la fatica difficilmente conciliabili con la fretta legata al temporale incombente) fino a Col Rodella (mt 2480). Il percorso suggeritoci dall’Apt proponeva una duplice funivia… ma a noi piace stare con i piedi per terra! Anche a Col Rodella incredibile scenario… senza neanche uscire dal letto dal Rifugio Des Alpes! (v. foto).
Quarto Giorno
Da Col Rodella siamo partiti in direzione del Sasso Piatto. Sentiero meraviglioso e piuttosto facile, circondato da prati e contornato dalle cime del Sasso Lungo e Sasso Piatto. Arrivati a passo Duron, siamo saliti fino a Passo Alpe di Tires (mt 2440), dove si apre un incredibile vista sulle Dolomiti (v. foto). A questo punto siamo tornati a passo Duron, per scendere l’omonima valle e risalire a Passo Ciaregole (mt 2282) e Passa di Dona (mt 2516), dove abbiamo pernottato al Rifugio Antermoia. Qui, nonostante la pioggia ed il vento, nonostante l’impossibilità di fare una doccia e la corrente disponibile solo per poche ore, il paesaggio e l’atmosfera sono talmente strepitosi da dimenticare tutto! Ci sembrava di essere sbarcati sulla luna! (v. foto)
Quinto Giorno
Svegliarsi a pochi passi dal Lago e dal Passo di Antermoia (mt 2770) è qualcosa di incredibile, un paesaggio che rimane negli occhi e nel cuore (v. foto). Da qui si ridiscende lasciandosi alle spalle il Catinaccio e arrivando lungo la Valle del Vajolet. La zona è una delle più celebrate dell’alpinismo di tutti i tempi ed è frequentatissima dagli appassionati di arrampicata. Scendendo verso valle abbiamo raggiunto il Rifugio Gardeccia, in un posto molto frequentato grazie ad una comoda via d’accesso percorsa da appositi pulmini. Sesto Giorno: Lasciato il rifugio prima dell’arrivo dei turisti, abbiamo raggiunto il Ciampedie, punto di arrivo delle funivie da valle. Da qui, prendendo il Sentiero delle Pecore, abbiamo raggiunto il passo della Zigolade (mt 2553) (v. foto), dove il panorama sulle Dolomiti lascia senza fiato (anche per la salita!). Raggiunta Roda De Vael, abbiamo dovuto realizzare che la nostra vacanza era finita…..Ma prima abbiamo potuto godere degli spettacolari affioramenti di rocce stratificate lungo il sentiero di discesa(v. foto). Con non poca tristezza siamo quindi tornati all’Hotel Villa Margherita dove, di fronte alle domande degli increduli camerieri sul nostro insolito viaggio, non siamo riusciti a trovare neanche una criticità ma solo espressioni di meraviglia per le cose viste e le atmosfere vissute! Nessuno zaino pesante o nessuna camminata troppo faticosa da raccontare, ma solo animali liberi, fiori e piante lussureggianti, torrenti e cascate, rocce e strapiombi, incredibili panorami, accompagnati da una atmosfera di genuinità, da accoglienza e ospitalità straordinarie.
Grazie alla Val Di Fassa ed alle sue montagne. Grazie all’AptT Val di Fassa e ad Adriano per averci suggerito un viaggio meraviglioso!