Tre settimane nel Messico del sud

Tre settimane on the road in self drive attraversando Quintana Roo,Yucatan e Chiapas
Scritto da: Dragonfalcon
tre settimane nel messico del sud
Partenza il: 24/11/2018
Ritorno il: 14/12/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Eccoci qua, è arrivato il momento di scrivere il diario di viaggio, questo momento stimola sempre molti ricordi e nostalgia. Tralascio la parte dove cercavo di pianificare il viaggio in ogni sua parte con costi, noleggi, hotel, paesi ma vi lascio direttamente al viaggio.

Info pre-racconto, prima della partenza avevamo fissato solo l’hotel della notte prima a Milano, il volo, l’assicurazione sanitaria, l’automobile a Cancun e le prime tre notti nelle prime 3 città.

24 Novembre

Partenza con il treno, tragitto Montecatini – Milano Centrale, da lì bus per l’aeroporto Malpensa dove una navetta di un Hotel poco distante ci avrebbe portato alla nostra camera. Durante il tragitto abbiamo attraversato mezza Italia trovando sempre pioggia. L’ hotel è molto basico ma vicinissimo a Malpensa ed oltre alla navetta verso l’aeroporto, offre una navetta anche verso alcuni ristoranti della zona. Noi scegliamo una pizzeria e rimaniamo piacevolmente colpiti dalla bontà. Da ricordare il tavolo dietro di noi, due coppie di circa 50 anni che sparlano per oltre un’ora di una coppia di loro amici. Dopo la pizza di nuovo navetta verso l’hotel, domani mattina sveglia alle 4.30, il volo Lufthansa Milano-Cancun con scalo ad Amsterdam della Lufthansa parte alle 7.40

25 Novembre

Roberta dorme continuamente nella prima parte di viaggio, all’attesa della partenza da Milano, durante il volo e durante lo scalo. Nel volo lungo invece nessuno dei due chiuderà occhio e ci spariamo 3 film di fila (interrotti solo dal cibo). Arriviamo a Cancun alle ore 20.30 locali, si sente subito una temperatura diversa da quella lasciata a Milano, i piumini che abbiamo addosso sono decisamente di troppo. Prima nota da tenere di conto, se avete necessità di contanti li dovete cambiare all’unico cambio che c’è al terminal degli arrivi. Il cambio è ultra sconveniente, ma se sapete che avrete bisogno di contanti, li è l’unico posto. Usciamo dall’aeroporto attraversando tutti i banchi autonoleggi, cerchiamo il ragazzo dell’American Car Rental con cui avevo noleggiato l’auto dall’Italia. Una volta trovato ci chiama la navetta che ci porta al deposito auto a circa 10 km dall’aeroporto. Nell’attesa di sbrigare le pratiche la mia ansa è altissima, e mi ponevo sempre una domanda: “Funzionerà la carta di credito?”, avevo paura che ci fossero dei problemi con il massimale. Arrivati al deposito auto aspettiamo il nostro turno ma per fortuna tutto va bene, aspettiamo però molto tempo prima di ricevere l’auto perché il ragazzo all’accettazione si dimentica di comunicare che potevano portarcela! Una volta che si sono accorti di noi ci portano l’auto, una nissan versa con cambio automatico, ci mostrano come funziona, controllo graffi (siate minuziosi, fate segnare anche quelli mini se non avete la polizza kasco con loro, come avevo io) ed alla fine ci danno le chiavi, parte l’esperienza di guida in Messico. Ah, qui sentiamo per la prima ed assolutamente non ultima volta la parola “propina”, ma non avevamo cambiato ancora i soldi, anche volendo non potevamo lasciarla. Qui la mia ansia torna alta, ok l’inizio della guida in Messico però è notte fonda, siamo stanchi e dobbiamo trovare il residence che abbiamo prenotato. Proviamo a seguire le indicazioni che ci avevano dato all’autonoleggio ma sbagliamo qualcosa e non lo troviamo, decidiamo quindi di mettere le mappe google maps precedentemente scaricate dall’Italia, prendiamo un cambio senso di marcia in contromano ma riusciamo finalmente a trovare il residence, ad aspettarci c’era Allan il proprietario della casa(ci fa strano vederlo scalzo). Appena arrivati in camera crolliamo subito nel letto.

26 Novembre

Ci svegliamo presto per iniziare subito la nostra prima giornata Messicana, ma non trovo Allan in tutta la casa, mi rendo conto che ha la camera da letto di fronte alla nostra e secondo me ci stava dando dentro con la sua fidanzata 😀 Dopo un po’ e svariati tentativi di farmi sentire ci prepara una super colazione in stile europeo, finita colazione ci accompagna al primo bancomat utile dove possiamo prelevare i nostri primi pesos. Saldiamo Allan per la notte e la colazione e partiamo verso la nostra prima tappa: Ek Balam. Nel tragitto iniziamo a cercare di prendere confidenza con le varie segnaletiche Messicane e continuiamo ad affidarci a google maps(cosa che faremo per tutta la vacanza). Ek Balam è il nostro primo sito archeologico, decidiamo di farlo senza guida e credo sia una opzione corretta, il sito è molto curato ma non è molto grande. Arriviamo alla nostra prima piramide Maya!! Ad Ek Balam è possibile salirci ed ovviamente lo facciamo!! La scalinata è molto ripida e ci viene un po’ di fiatone, la vista dall’alto però è bellissima, il sito è completamente circondato dal verde, la discesa è da fare con molta cautela, Roberta ha un po’ di fifa a scendere. Finito il giro del sito ripartiamo in auto direzione Las Coloradas, la strada è fatta da una parte di strade dritte in mezza al niente o che passano all’interno di piccoli paesi, quindi con relativi topes(dossi) o buche, nel frattempo però mi passa l’ansia della guida. Durante il tragitto ci fermiamo a pranzo in quello che sembra un autogrill/trattoria locale, è in fase di allestimento, stanno ancora costruendo l’insegna stradale. Oltre a noi, ci sono solo 3 camionisti, facciamo amicizia con i proprietari, scopriamo che il ristorante è a conduzione familiare e vediamo scorrazzare liberamente i polli. Mangiamo il nostro primo cibo Messicano, quesadillas per me e carne alla griglia per Roberta, il tutto veramente buono ed a un prezzo basso. Prima di partire ci danno indicazioni per Las Coloradas, dovrebbe essere molto facile, tutto dritto, allo stop a sx, poi tutto dritto fino ad un incrocio, dx e ancora tutto dritto, impostiamo anche il navigatore per sicurezza. Roberta si addormenta quasi subito e mentre dorme seguo le indicazione per Las Coloradas, all’incrocio fra San Felipe, Rio Lagartos e Las Coloradas giro per quest’ultima e passiamo per la prima volta su un ponte sul fiume, dato che non si arrivava mai penso di aver sbagliato e decido di tornare indietro(secondo passaggio sul ponte). Nel ritornare all’incrocio vedo una spiaggia con diverse auto ferme, ci fermiamo un pochino a vedere il mare (nulla di che e mosso), sembra una giornata di fine estate, ripartiamo poco dopo, non riusciamo a seguire il navigatore perchè in questo caso ci segna diverse Las Coloradas. Arriviamo a Rio Lagartos, chiediamo informazioni e ci viene detto che la strada giusta era quella che avevamo abbandonato, bastava continuare ancora dritto. Ritorniamo indietro, passiamo per la terza volta sul ponte sul fiume, arriviamo finalmente a Las Coloradas ma hanno appena chiuso l’ingresso! Decidiamo di andare a Rio Lagartos ed avremmo deciso più avanti il da farsi (passaggio ponte nr. 4). Arriviamo a Rio Lagartos che sta iniziando a fare buio, arriviamo all’hotel prenotato e vedo che il loro orologio segnava un’ora diversa dal mio. Mi rendo conto solo in quell’istante che siamo già in un altro fuso orario, un’ora avanti! Rio Lagartos è un mini paese di pescatori, non c’è pressochè nulla oltre a qualche piccolissimo ristorante e qualche hotel. Nel passeggiarci si vede che è un posto molto meno turistico di quelli passati fino ad ora, o perlomeno che il turista è spesso di passaggio senza soggiornarci. Da tenere di conto che qui non ci sono bancomat. Noi decidiamo di fermarci a mangiare in uno dei pochi ristoranti ancora aperti (sono le 19.30) e ci concediamo del pesce fresco (prezzi più bassi di tutto il viaggio per il pesce), due passi digestivi e poi nanna.

26 Novembre

Sveglia presto, colazione in uno dei tanti locali lungo il molo e cerchiamo una lancia che ci faccia fare il tour. Ho una tabella con alcuni prezzi indicativi per il tour in lancia, ma siamo ancora inesperti e ci fermiamo alla prima persona che ci propone il tour. Contratto un po’ ma sicuramente il prezzo poteva essere inferiore. Il nostro capitano si chiama Manuel e ci porta a vedere la biodiversità del posto, ci fa vedere una tipica specie di granchi (facendoceli tenere in mano), ci mostra i famosi Flamingos, i fanghi da poter mettere sulla pelle, riusciamo a distanza a vedere le salinerie di Las Coloradas, i coccodrilli (che Roberta addirittura tocca sulla schiena). I coccodrilli che guarda caso sono proprio sotto il ponte che ieri abbiamo passato 4 volte (e con questo quinto e sesto passaggio). Dopo il tour a Rio Lagartos decidiamo di tornare a Las Coloradas (ponte sette ed otto 😀 ), questa volta è aperto e siamo sull’orario migliore per vederlo(così dicono). Il cosiddetto lago rosa, che non è altro un processo di estrazione salina è davvero bello, i colori ed i riflessi che ne scaturiscono sono davvero eccezionali. Nota da ricordare, il nostro accompagnatore che non ci caga nemmeno di striscio e si mette a ridere e scherzare con un’altra coppia di ragazzi. Dopo il lago rosa ripartiamo per il nostro tour, ma alla guida adesso si cimenta Roberta. Per pranzo ci fermiamo nuovamente alla “trattoria” lungo la strada, il cibo è ancora una volta molto buono. Ci imbattiamo nella prima stranezza, il bagno non ha lo sciacquone, decidiamo di non tirarlo e scopriremo solo successivamente che praticamente tutti sono così. All’interno c’è un bidone con dell’acqua ed una ciotola, va usata quella per mandare via i nostri “prodotti”. Ripartiamo direzione Cenotes Dzitnup, questo sito presenta due cenote su due livelli differenti. Uno completamente chiuso e sotterraneo, mentre l’altro ha una piccola apertura nella parte centrale in alto. Arrivati al parcheggio del cenote un ragazzo ci viene subito a chiedere se vuole che ci controlli la macchina, in cambio ovviamente di una propina (che ormai saranno all’ordine del giorno). Il sito è indubbiamente turistico, sono presenti i bagni, le docce e la possibilità di noleggiare maschere e giubbottini di salvataggio. I cenote però sono molto belli e suggestivi, andare sotto terra e fare il bagno in una vasca di acqua cristallina profonda diverse decine di metri è impressionante. L’acqua è freddina, sicuramente con i caldi afosi è un ottimo rimedio, per le temperature moderate si può sentire un po’ di freddo. Fatto il bagno in tutti e due i cenote ripartiamo per la nostra prima città coloniale, Valladolid. Abbiamo prenotato un hotel a 10 minuti a piedi dalla piazza principale, l hotel ha il parcheggio interno e questo è uno stress in meno dovendo mettere l’auto da qualche parte 😀 Inizialmente i gestori (un’intera famiglia) non sembrano molto amichevoli, ma scopriremo che ci sbagliavamo. L’hotel è in fase di ristrutturazione, stanno infatti restaurando tutte le camere, anche la nostra (che era in buono stato), era sicuramente in fase di ultimazione. Qui inizia un’altra avventura, ci rendiamo conto che il bagagliaio della macchina non si chiude, si chiudono solo gli sportelli, oppure se è chiuso il bagaglio sono aperti gli sportelli. Cerchiamo di chiudere tutto con la chiave, andiamo a sentire un elettrauto lì vicino, chiediamo aiuto ai proprietari dell’hotel ma niente da fare. Quando la proprietaria dell’hotel stava per chiamare l’autonoleggio per spiegare il problema capiamo il trucco…. La chiave era a sensore automatico, allontanandomi dall’auto si chiudeva da sola, avvicinandomi sbloccava la portiera o il bagagliaio a seconda di dove mi trovavo… Questa tecnologia non me l’aspettavo! Poco dopo prendiamo la nostra prima pioggia torrenziale, per fortuna non dura molto e ci permette di andare a cena senza bagnarci. Andremo in un ristorante vicino la piazza centrale, cibo molto buono ed economico, prenderò la mia prima tequila!

27 Novembre

Sveglia presto per fare colazione, con probabili infamate dei proprietari dato che era prevista dalle 8 alle 10 e noi l’abbiamo chiesta alle 7. Il meteo è molto incerto, non sappiamo se pioverà, al momento c’è il sole ma rimaniamo dubbiosi, partiamo con ombrelli e kway alla mano. Sappiamo che non dobbiamo farci adescare dalle prime persone che troveremo, ma ovviamente ci facciamo adescare dalla prima persona che troviamo. Circa 500 metri prima del parcheggio di Chichen Itza troviamo una persona che ci ferma con l’auto. Si chiama Tomaso, parla italiano e si offre come guida, contrattiamo il prezzo e decidiamo di accettare. Tomaso sembra preparato sulla storia del sito, si fa filmare spesso mentre fa i versi degli animali ed usa sapientemente l’eco degli edifici. Notiamo che è l’unica guida ad avere una camicia blu invece che bianca, abbiamo il sospetto che sia abusiva, sospetto che viene confermato quando si ferma ad una bancarella di souvenir, beve da un piatto di ceramica esposto e ci consiglia di comprare dai suoi amici. La successiva prova è alla fine del tour quando ci vuole portare ad un ristorante dove si mangia benissimo. Arrivando la mattina abbastanza presto non troviamo la ressa di turisti che arrivano con i bus dalle città costiere, riusciamo a goderci il sito, in più un violento acquazzone ci fa utilizzare tutti i dispositivi antipioggia che abbiamo e ci permette di rimanere per qualche decina di minuti i soli all’interno del gioco della pelota. Finito il tour salutiamo Tomaso (che oltre al prezzo concordato ci chiede la propina, che ovviamente non gli diamo) e ci dirigiamo verso il cenote Ik Kil. Questo è il cenote più famoso di tutto il Messico, è completo di ogni servizio, docce, guardaroba e ristoranti per tutte le tasche. Il cenote è davvero molto bello, i rampicanti che scendono dall’alto sono molto suggestivi e gli oltre 50metri di profondità aiutano la suggestione del posto. Anche se il tempo è nuvoloso e pioviggina sono molte le persone che stanno facendo il bagno. Nel cenote ci sono tre punti trampolino per fare i tuffi, ovviamente non mi perdo questa occasione, ma al secondo tuffo sento l’acqua che mi rimane nell’orecchio destro e questa non è mai una buona cosa…. Pranziamo con un buon panino ed un super beverone alcolico(che prende Roberta) in uno dei locali del cenote e ripartiamo subito, direzione Izamal, la città gialla. La città è davvero molto bella, il centro città è particolarmente tranquillo e senza turisti, troviamo casualmente una processione cittadina che entrava nel santuario principale della città, il tutto fa parte dei festeggiamenti della settimana santa della cittadina. Cerchiamo di andare a visitare anche un piccolo sito archeologico ma sbagliamo indicazioni ed arriviamo alle 17, proprio l’orario di chiusura. Ripartiamo quindi per l’ultima tappa della giornata, Merida. Nell’entrare nella città e nell’arrivare all’hotel vediamo subito che si tratta di una grande città, il traffico è molto caotico, e si vedono negozi e strade molto diverse da quelle attraversate fino ad ora. L’hotel che abbiamo prenotato è molto figo ed ha anche la piscina interna. Dopo una doccia veloce, facciamo una veloce visita per la piazza principale e decidiamo di mangiare in un ristorante consigliato dall’hotel dove le porzioni sono gigantesche (come quasi in tutto il Messico) ed ordiniamo troppa roba (come quasi sempre). Al rientro in Hotel litighiamo per decidere cosa fare il giorno dopo e Roberta per punirmi mi attacca una caccola addosso mentre dormo.

28 Novembre

Direzione Celestun, la foresta di mangrovie ci attende. Grazie al consiglio di Whext Travel Blog, la sera prima abbiamo prenotato un’escursione ecologica con Reygasparre ed il suo tour in canoa attraverso la foresta di mangrovie di Celestun. E’ un’escursione molto diversa da quella fatta in motoscafo (che sarebbe stata quasi identica a quella di Rio Lagartos), infatti attraverso una guida che manderà una specie di gondola si attraverserà dall’interno tutta la foresta di Mangrovie. Il silenzio quasi surreale e la bellezza delle piante e degli animali incontrati è eccezionale. Alla fine del nostro tour che comprende il giro in “gondola” e la visita della foresta pietrificata (una zona dove la foresta di mangrovie è stata spazzata via da un uragano), la nostra guida si mette a disposizione di accompagnarci gratuitamente con la nostra auto alla zona dei fenicotteri rosa, a patto che avremmo fatto una buona pubblicità. Accettiamo subito e partiamo, il tratto di strada per raggiungere la zona nascosta è disseminato di buche enormi, dove io nel cercare di evitarne una, struscio il sotto dell’auto, auto ammaccata! Di lì inizia il mio trip mentale, dove non faccio che ripetere a Roberta: “Dai, tanto c’è l’assicurazione per i danni(fatta tramite axa e non con la compagnia di noleggio)”. Il posto raggiunto però è davvero molto bello e con un numero incredibile di fenicotteri impegnati a cibarsi, in più quel tratto di mare è ricchissimo di sale, vediamo una zona dove i locali vengono ad estrarlo per usarlo a casa loro. Finito il tour e riportata la guida alla sua base decidiamo di andare nel piccolissimo centro di Celestun. La zona che si affaccia sul mare è piena di ristorantini, decidiamo di fermarci per pranzo e mangeremo dell’ottimo pesce direttamente sul mare. Dopo pranzo torniamo a Merida e sfruttiamo il tempo rimasto per guardare con calma la piazza centrale ed i suoi edifici più belli.

29 Novembre

Lasciamo Merida di primo mattino per arrivare all’apertura del sito di Uxmal. Decidiamo di non prendere una guida che ci accompagni ma di seguire la nostra Lonely, che in questo sito sarà molto approfondita. Arrivare all’apertura ci ha permesso di visitare il bello e ben tenuto sito di Uxmal con pochissima gente, in più proprio per la scarsità di gente, la guida si stava svendendo. Finito il tour ripartiamo alla volta di Campeche. Al nostro arrivo cerchiamo posto per l’auto di fronte all’hotel ma è tutto pieno, giriamo e rigiriamo in cerca di posto auto ma niente da fare, alla fine decidiamo di fermarci momentaneamente per sentire l’hotel dove riuscire a parcheggiare e magicamente un posto auto transennato di fronte l’hotel diventa per noi! L’unico ammonimento è che se per qualche motivo avessimo spostato l’auto loro lo avrebbero dato a qualcun altro (col cavolo che la spostiamo!). Scarichiamo i bagagli e chiediamo informazioni sulla città alla ragazza della reception che in maniera molto esauriente ci dice: ”Nella piazza principale c’è l’ufficio turistico”. Per nostra fortuna l’ufficio turistico è davvero super esauriente, ci indica tutte le attrattive principali e ci indica anche dove poter pranza a prezzi messicani. Decidiamo di seguire il suo consiglio ed andiamo in un ristorante dove in effetti vediamo solo Messicani, come antipasto di benvenuto ci portano una specie di pasta in brodo con dentro il fegato(Roberta non gradisce molto), il cibo sarà buono, abbonante e molto economico. Passiamo l’intero pomeriggio per le vie di Campeche, visiteremo il mercato centrale, le mura, i torrioni, la piazza principale, la chiesa, il malecon e molto altro. Il centro è molto carino e ben tenuto, le case sono coloratissime ed hanno dei marciapiedi altissimi, alcuni oltre il metro di altezza! Per cena decidiamo di seguire tripadvisor ed andiamo in un ristorante vicino l’hotel dove ci troviamo benissimo. Fanno le ricette classiche messicane leggermente rivisitate in chiave moderna, prendiamo anche il nostro primo (ed ultimo) vino messicano. Il costo sarà leggermente più alto della media, ma ci troviamo davvero bene.

30 Novembre

1 Dicembre

Il piano della giornata è di arrivare a San Cristobal fermandoci alle cascate di Agua Azul, durante la colazione in Hotel conosciamo dei ragazzi di Assisi che ci sono stati il giorno precedente, ci fanno vedere i video e nel constatare che l’acqua è verde/marrone a causa delle piogge decidiamo di cambiare programma, ci fermeremo alla cascata di Misol Ha. Al nostro arrivo a Misol Ha non troviamo nessuna altra macchina oltre la nostra, ci siamo solo noi, nel senso letterale, non c’è nessuno nel ristorante e nei negozi che vendono l’attrezzatura per fare il bagno vicino la cascata. La cascata è molto bella anche se l’acqua in cui si tuffa non è brillante, sempre a causa delle piogge dei giorni precedenti. La cascata ha un percorso che permette di passargli dietro e vedere il flusso da un punto spettacolare, l’unica pecca è che ci inzuppiamo completamente. Purtroppo non potremo arrivare alla fine del percorso dove era possibile visitare una grotta, il livello dell’acqua era troppo alto ed era inaccessibile. Tutti belli bagnati rientriamo nella nostra auto e ripartiamo, direzione San Cristobal, ci aspetta un discreto numero di ore di viaggio. Come di consueto Roberta passerà dal dormire, al dormire praticamente tutto il tempo, lasciandomi ad un viaggio con la musica popolare messicana della radio. Durante il tragitto fatto di molte curve, molte buche, topes non segnalati e paesaggio simile incontreremo alcuni “posti di blocco” fatti da bambine che alzando una corda cercano di fermarti per venderti qualcosa. Al primo posto riescono a fermarmi, decido di non comprare niente ed alla loro insistenza Roberta si sveglia irritata perché non la lasciavano dormire! Ai successivi posti di blocco è bastato suonare il clacson in maniera continuativa affinché non ci fermassero affatto (anche se mi sono beccato un bel dito medio). Circa a metà del tragitto decidiamo di fermarci ad una specie di trattoria con una bella terrazza sulla valle sottostante. Il bagno è fuori come si vede nei vecchi film americani, però mangiamo bene ed a un prezzo irrisorio. Durante il pranzo vediamo in tv l’insediamento del nuovo presidente messicano, dopo 70 anni del solito partito politico c’è stata la svolta. Negli ultimi tre anni abbiamo assistito a momenti politici importanti! Questo presidente sembra che sia dalla parte del popolo e piaccia molto ai messicani. Vicino l’arrivo a San Cristobal e con l’inizio delle strade migliori io e Roberta ci diamo il cambio alla guida, prima di entrare in città decidiamo di fare benzina. Roberta non si accorge che il contatore non era a zero e ci facciamo fregare 10€! Arriviamo all’hotel, è in stile vintage/rustico/di campagna ed il titolare è accogliente e simpatico. La città è fredda, indossiamo Jeans, scarpe pesanti e piumino! Il bagno sotto la cascata della mattina sembra già un lontano ricordo, a questo giro sono io che mi addormento nel dopocena, andiamo a nanna per ricaricare le batterie.

2 Dicembre

Grazie al consiglio di Fernando (il titolare dell’hotel) cambiamo i nostri programmi e decidiamo di dirigerci verso San Juan Chamula perché oggi essendo domenica, nel centro è presente il mercato e all’interno della chiesa si tengono vari festeggiamenti e riti. Prima di uscire chiedo a Fernando se ha il phon, Fernando non capisce, allora vengono fuori le mie traduzioni miste gesti fino a farmi comprendere, peccato però che Fernando non ha il secador (phon) perché non lo usa (è pelato). All’arrivo a San Juan Chamula veniamo trasportati in un altro mondo, la popolazione usa vestiti e modi di fare completamente diversi e ci chiediamo se la popolazione sia censita dal governo messicano. In più non vogliono essere fotografati, credono che le foto strappino via l’anima. Entriamo (a pagamento) nella chiesa che ci lascia a bocca aperta. Sul suolo c’è una distesa di aghi di pino, un gruppo musicale che suona e canta, tantissime persone inginocchiate a terra che accendono svariate candele per cercare di espiare i loro peccati, intere famiglie che bevono coca cola e bevande gassate per fare i rutti, in quanto ruttando fuoriesce il maligno. Dopo la visita torniamo a San Cristobal, ci aspetta una visita delle città, assaporando le sue vie, i suoi mercati, il suo caffè, la cioccolata e l’artigianato. Mangiamo ovviamente come sfondati e compriamo una infinità di prodotti locali, penseremo più avanti a come poterli mettere in valigia. La sera ci fermiamo ad un festival Jazz in una delle piazze principale, è molto bello ma il freddo pungente non ci fa gustare per troppo tempo la musica. Stanchi e carichi di borse, ci dirigiamo verso il letto.

3 Dicembre

Ci alziamo ed andiamo a fare colazione, nell’hotel di Fernando la colazione è dalle 9 perché la sera fa un altro lavoro e si alza tardi. Questa mattina però è decisamente in ritardo. Insieme a noi c’è una coppia di ragazzi, uno è il sosia di Sebastian (un nostro amico), la sua fidanzata invece ha con se una ciotola di cereali. Per colazione chiede una ciotola di acqua fredda, dopo un minuto che non gliela hanno portata la richiede di nuovo tutta arrabbiata, poi ne chiede una vuota, il tutto con la cameriera molto dispiaciuta e la mamma di Fernando che non riesce a capire cosa stiano chiedendo. In parole povere stavano rompendo i coglioni. Ottima la colazione messicana con le uova al Chorizo! Fatta colazione partiamo con direzione Canon del Sumidero. Faremo l’autostrada in quanto per arrivare al Sumidero con la strada normale avremmo impiegato più di due ore in una strada di montagna, con l’autostrada in 40 minuti si arriva agilmente. Scopriamo però che esistono due imbarcaderi e noi ovviamente abbiamo impostato su google maps quello più piccolo. Nel primo imbarcadero non partono le lance perché il livello dell’acqua è troppo basso, grazie alle info della lonely planet troviamo l’indirizzo del secondo imbarcadero e finalmente riusciamo a salire sulla lancia! Le lance portano circa 20 persone e partono quando sono completamente piene. Il percorso all’interno del canon è davvero molto bello e suggestivo, peccato per il livello di sporcizia del fiume. Roberta avrà sonno per quasi tutto il percorso, fino ad arrivare a dirmi: “Dimmi dove guardano tutti, così ci guardo anche io”. A metà del percorso viene fatto uno stop su una bar galleggiante dove tutti i componenti della lancia (tranne noi) bevono e si ingozzano come cinghiali(mentre Roberta voleva solo dormire). La giornata inizia a farsi molto calda, ma con spirito di viaggio decidiamo di andare a visitare il mirador prima di tornare a San Cristobal per qualche passeggiata e relax. Impostiamo il navigatore con destinazione Mirador e ce lo prende subito, tempo di viaggio 10 minuti, come dovrebbe essere. Partiamo, seguiamo le indicazioni fino a quando non ci fa girare in una piccola strada sterrata che ci porterà in calle Mirador, un paesino con due case in cima ad una collina. Decidiamo allora di non seguire il navigatore ma di seguire i cartelli stradali, arriveremo a Tuxla Gutierrez, capitale del Chiapas famosa per il suo traffico ed ovviamente rimaniamo imbottigliati. Inizia a farsi sentire un po’ di nervosismo ed a farne le spese sarà un lavavetri che appena ci insapona il vetro verrà trattato malissimo. Riusciamo a tornare indietro e finalmente riusciamo ad arrivare. C’è una specie di box autostradale per l’ingresso e su un foglio stampato c’è il braccialetto che ci hanno dato per salire sulla lancia del Canon. Vado a chiedere informazioni, la ragazza gentilissima mi dice che siamo nel posto giusto(finalmente), che con il nostro braccialetto non paghiamo (io super contento) e che il mirador è una strada di 18 km con 5 punti panoramici di cui il terzo con una strada di 400 metri nel bosco (io non sono più così felice). Ormai arrivati fino a lì decidiamo di proseguire, la strada è molto bella come lo sono i punti panoramici, al terzo però inizia a farsi tardi, siamo stanchi, vogliamo tornare a San Cristobal a prendere un caffè ed una cioccolata, decidiamo di non finire la strada fino al quinto punto e di tornare a San Cristobal, passando dall’autostrada per fare prima. A circa 2 km dall’autostrada e con due ore e mezzo di ritardo sulla tabella di marcia, iniziamo a vedere un alto traffico che ci risulta strano e rimaniamo sempre più imbottigliati. Dopo un po’ in fila con varie macchine che tornano indietro, scendo e chiedo cosa sia successo, mi dicono che sono già delle ore che l’autostrada è chiusa perché c’è stato un incidente con un morto. Dato che è già passato del tempo dicono che a breve dovrebbero riaprire l’accesso. Nell’attesa Roberta inizia a vedere la sua pastina di pasticceria a San Cristobal volare via… Dopo un’ora e mezzo di attesa riaprono l’autostrada e possiamo tornare a San Cristobal ma il pomeriggio di relax è saltato.

4 Dicembre

Questa mattina ci alziamo presto per fare colazione fuori dall’hotel, essendo molto presto è ancora quasi tutto chiuso ed assistiamo al risveglio della ciudad. Nella passeggiata per il paese Roberta compra un poncho, la signora del negozio che lo vende, abbraccia il poncho e ci dice che la persona che glielo ha dato gli ha detto che doveva trattarlo bene(il poncho). Secondo me era una super strategia per non abbassare il prezzo. Dopo gli ultimi acquisti partiamo a bordo della nostra Nissan, ci aspetta un viaggio di oltre 6 ore. Ci fermiamo ad Ocosingo per pranzo, città che non è la nostra meta ma la metà del viaggio 😀 Ocosingo si rivela una piacevole fermata, guidati dalla nostra lonely scopriamo una bella piazza, un bel centro città, ed un mercato particolare gestito solo da donne. In serata arriviamo a Palenque, abbiamo deciso che ci fermeremo nuovamente qui per andare a visitare il sito di Yaxchilan e Bonampak. Lasciamo l’auto di fronte al nostro hotel(lo stesso di qualche giorno prima) ed ancora vestiti da inverno e tutti sudati andiamo subito a fissare l’escursione per il mattino seguente. Il centro città è leggermente cambiato, ci sono le luci natalizie, nella piazza di fronte alla chiesa è stato ultimato il presepe, è presente un grande albero di natale tutto illuminato e ci sono anche dei gonfiabili a forma di pupazzo di neve e Babbo Natale. Per cena seguiremo la Lonely che ci porta ad un ristorante proprio dietro l’angolo del nostro hotel, sarà una fortuna visto che il pulmino per Yaxchilan ci viene a prendere alle 5.50!

5 Dicembre

Alle 5.50 arriva il nostro pulmino ed anche se ha un logo diverso dal nostro saliamo, I nostri compagni di viaggio sono 2 spagnoli, 1 argentino e 2 francesi che parlano solo con quelli della loro lingua. Dopo 1.5 ore di viaggio facciamo lo stop colazione inclusa nell’escursione. Dopo aver mangiato l’impossibile il nostro autista mi chiama e mi chiede la ricevuta della prenotazione del tour e qui scopriamo che c’è un ERRORE! Ci ha caricato il bus sbagliato ma poco male, tutti i bus fermano dove siamo adesso e ci spostano su un altro composto da messicani ed uno spagnolo, tutti molto socievoli! Il primo stop del tour (esclusa la colazione) è al confine con il Guatemala, li attraverso un’imbarcazione navighiamo una parte del fiume che divide Guatemala e Messico ed arriviamo al sito di Yaxchilan. Da quel momento iniziamo a notare che la giovane ragazza messicana che è con noi è un po’ strana, infatti quando la nostra guida (Matteo) spiega, lei si allontana 20 metri e si fa i selfie, inoltre preferisce stare con i vecchietti del gruppo che con il giovane Miguel (lo spagnolo) che la baccagliava! All’arrivo a Yaxchilan la nostra guida ci dice che c’è una specie di serpente pericolosissimo da evitare ma è altrettanto difficile trovarlo. Dopo 3 minuti dal nostro arrivo una ragazza del nostro gruppo vede un serpente fermo a terra, ovviamente era il serpente da evitare!! Fortunatamente era morto e non poteva recarci danno. Ritorniamo al tour, scesi dalla barca incontriamo subito una famiglia di scimmie urlatrici intenta a controllore il territorio, le loro urla si riescono a sentire a decine di metri. La nostra guida ci porterà a vedere il sito che è davvero bello, immerso nel verde e con delle strutture davvero affascinanti, inoltre la guida ci spiegherà moltissime piante(proprietà e possibile utilizzo), animali e strutture. Al termine del tour del sito ripercorriamo il fiume in senso inverso e ci fermiamo per pranzo nel ristorante accanto alla sosta bus. Li diventeremo un gruppo ancora più unito, i messicani ci chiederanno un sacco di cose e ci daranno un sacco di consigli sul cibo, sulla cultura messicana e sui prossimi luoghi del nostro viaggio. Finito il pranzo ripartiamo con il nostro bus e dopo 1h di viaggio arriviamo a Bonampak, qui ingaggiamo un’altra guida, un locandone(popolazione tipica di quella zona) che ci illustrerà il sito, l’unico ad avere delle pitture originali in un (quasi) perfetto stato di conservazione. La ragazza messicana continuerà a farsi i selfie da sola mentre gli altri messicani continueranno a cercare di spiegarci tutto. Finito il tour riprendiamo il nostro bus e dopo 2.5h di viaggio (dopo aver salutato i nostri compagni) siamo nuovamente in hotel.

6 Dicembre

Giornata intera per il trasferimento da Palenque a Bacalar con l’intenzione di fare una tappa intermedia in stile Ocosingo. Durante il tragitto ci fermiamo in un ristorante lungo strada che sembra davvero figo. Entriamo, troviamo una musica proveniente da un juke box ad un volume altissimo che ci investe, siamo in un mega stanzone con un solo tavolo, occupato fra l’altro. C’è una ragazza(cameriera) super svogliata che ci fa capire che ci sono solo due portate, poi, non si sa come le portate da scegliere diventano diverse, decidiamo di ordinare due pescados a 95 pesos l’uno. Fuori il posto è molto più attraente, ha un bel giardino con tantissime piante ed animali (compreso un pavone) che da direttamente su una laguna. Dopo una infinita attesa arriva il pesce, un pesce intero per uno però!!Ovviamente quando ci tocca un pesce intero sa di fogna (o di laguna), ovviamente pesce super liscoso, proprio come non piace a me! Arriva anche il bere, una coppa da 1 litro di un succo dal sapore non proprio eccezionale. Dopo l’arrivo del cibo il mio umore peggiora e non andrà a migliorare perché il pavone che era nel giardino inizia a girarmi intorno con aria minacciosa. Inizio ad essere intimorito, non smette di girarmi intorno, prevedo una bella beccata, nel frattempo prendo il bastone del selfie, pronto ad usarlo come arma! Mentre Roberta è impegnata a mangiarsi il suo pesce fritto io ed il pavone arriviamo al confronto finale. Il pavone sfruttando un momento in cui smettevo di fissarlo fa un balzo, monta su una sedia e si lancia verso di me ed il mio pesce, nella confusione e nella lotta cruenta riesco a scacciarlo ma una coppa del beverone si rovescia bagnando la nostra Lonely! Penso di aver vinto la guerra mettendo in fuga il pavone, ma ho cantato vittoria troppo presto, il pavone ferito nell’orgoglio è andato a chiamare i suoi amici e tornerà con altri tre pavoni! Dopo aver mangiato e bevuto (per modo di dire), usufruiamo dei bagni che non sono altro che tre water uno accanto all’altro(senza divisori) di cui nessuno funzionante, e due lavandini di cui nessuno funzionante. Dopo l’ottimo servizio bagno decidiamo di pagare e come era prolificato magicamente il menù è prolificato anche il prezzo, straniti paghiamo e ce ne andiamo. Arriviamo in serata a Bacalar, lasciamo l’auto nel nostro hotel e decidiamo di andare a cena da Bertilla, un ristorante che ci avevano consigliato dall’Italia. E’ un ristorante italiano in cui il cibo ammetto è molto buono ma quello che ci gusterà di più sarà la compagnia della proprietaria. A fine serata si metterà al tavolo con noi (e costringerà anche il marito), ci darà un sacco di informazioni sulla sua storia, sul Messico e sul nostro itinerario dei prossimi giorni. Nel ristorante vediamo anche una particolarità, le cameriere sono belle, mentre per tutta la vacanza abbiamo trovato solo messicani bruttocci e tozzi. Scopriamo che non è un caso, le assume solo se sono magre! In più in un momento della serata vediamo le cameriere che sono tutte in fermento vicino ad una coppia di clienti(molto belli), Bertilla ignora chi siano, scopriamo però dalle cameriere che sono attori molto famosi di una soap messicana. Dopo la cena torniamo in albergo e fissiamo(e paghiamo) il sup per la mattina seguente con partenza alle 5.30 perché permette di vedere l’alba, il meteo è incerto ma la signora dell’hotel ci assicura che il giorno dopo non sarebbe piovuto. Dopo circa 10 minuti sentiamo bussare alla porta di camera, il guardiano notturno ci informa che il sup è stato disdetto perché pioverà sicuramente e ci rimborseranno interamente i soldi. Ci dispiace non provare il sup ma almeno non ci alziamo iper presto!

7 Dicembre

Scendiamo di buon mattino ed a sorpresa facciamo colazione alla reception, offrono caffè, the, pastine, frutta e biscotti. Ci ingozziamo e ci sentiamo fieramente scrocconi, fino a quando mi sorge un dubbio, mi pare di conoscere questi biscotti. La sera prima mi sono dimenticato un pacco di biscotti vicino al caffè, biscotti che stamani erano spacchettati per la colazione di tutti! Ci sentiamo meno scrocconi. Dato il meteo ballerino decidiamo di ripiegare subito sul giro in lancha che fissiamo sempre all’hotel. Nell’unire i vari partecipanti conosciamo una coppia che ci rimane subito simpatica, Victor ed Ector. L’escursione sarà accompagnata da nuvole, sole e pioggia. Con il sole lo ammetto, ci godiamo appieno la laguna, con il sole è di una bellezza assoluta. La pioggia la prendiamo mentre stiamo rientrando alla fine del tour e ci torna in mente la nostra esperienza tailandese 😀 Finito il tour inizia a piovere davvero forte, ci fermiamo in un ristorante per pranzo e mentre ci gustiamo delle prelibatezze messicane aspettiamo che il tempo migliori. Dopo un paio di ore la pioggia rallenta, facciamo un piccolo tour a piedi della città e poi riprendiamo la nostra fedelissima Nissan, direzione Mahuhal. Arriviamo in serata al nostro ostello(con bagno in camera), alla reception troviamo una ragazza non molto cortese che per di più non ha il resto da farci e ci dice che lo prenderemo il giorno dopo. La camera è molto grande e carina, l’unica pecca è che odora veramente tanto di umido. Nella camera proveremo anche una grande emozione trovando in bagno per la prima volta in tutto il viaggio quello che noi chiamiamo pigiastronzoli o scatizzola merda! Siamo stanchi ma doccia veloce e via per le strade principali, non vediamo l’ora di immergerci nella vida loca di questa località di mare. In realtà troveremo tutto chiuso sprangato, l’unica cosa aperta che troviamo è una specie di fast food familiare dove ci ingozzeremo di cose buone.

8 Dicembre

Oggi finalmente mare! Spiaggia, sole, relax, proprio quello di cui abbiamo bisogno, i nostri sogni però non tenevano conto di una nube su di noi…..la pioggia!(ed un principio di squaraus di Roberta). In realtà un minimo ce la godiamo, andiamo in un locale consigliatoci da Bertilla, possiamo usare i lettini e gli ombrelloni tutto il giorno, basta fare una consumazione. Inizialmente il sole splende su di noi, io ne approfitto per fare il bagno e Roberta per fondersi con il lettino. Dopo solo due ore però nubi minacciose arrivano dal mare e dopo poco un violento temporale inonda Mahuhal, resteremo all’interno del locale fino poco dopo l’ora di pranzo aspettando che il tempo migliori. Inganneremo il tempo ingozzandoci di cibo, giocando con Luna il cane del proprietario(io) e andando in bagno (Roberta). Nel primo pomeriggio e con qualche raggio di sole partiamo con destinazione Tulum. Arriviamo alle 18 circa di fronte l’appartamento prenotato su internet, li scopriamo che la prenotazione non era mai arrivata e che non ci sono camere libere. A questo punto Francesco (me medesimo) il dito più veloce del west si collega alla wifi dell’appartamento (che mi ero subito fatto dare) e cerco altre sistemazioni libere su internet. Alla fine tutto si risolve per il meglio, una camera si libera per le 21, decidiamo quindi di andare a visitare Tulum e cenare così da trovare la camera libera al nostro rientro. Ovviamente dato che la proprietaria non aveva la prenotazione per il prezzo siamo andati decisamente al ribasso. Troviamo una Tulum molto vivace, in una delle piazze sembra esserci una festa di paese, è tutto molto colorato è frizzante.

9 Dicembre

Questa mattina andremo a visitare il sito archeologico di Tulum ma a dispetto del solito decidiamo di non utilizzare l’auto ma di utilizzare un collectivo. Tutto perfetto se non fosse per il signore accanto a Roberta che sputacchia 😀 Alle rovine fa un caldo bestiale (per Roberta soprattutto), dopo il tour completo decidiamo di trovare refrigerio nella spiaggia sottostante. La spiaggia è invasa da enormi iguane che non fanno altro che fissarmi (pavone insegna), quindi non mi sento molto tranquillo, status che viene peggiorato da una signora che lancia il cibo a delle iguane proprio accanto a me. Dato che non riesco a tranquillizzarmi e c’è tanta confusione decidiamo di andare alla spiaggia vicina dove Roberta battezzerà subito il bagno inondandolo fino al soffitto (povera signora delle pulizie). In realtà Roberta prenderà a pedate l’inserviente perché alla richiesta di 10 pesos, Roberta urla un: “Paga te” e come un fulmine bypassa l’inserviente. Mentre io saldo il conto, dal bagno escono rumori di guerra che nemmeno in Vietnam, all’uscita di Roberta l’inserviente si munisce di maschera antigas a tre filtri e decide di entrare 😀 Per l’ora di pranzo riprendiamo un collectivo che ci riporta vicino il nostro appartamento a Tulum, mangiamo e prendiamo la nostra auto per andare ad Akumal, cercheremo di vedere le tartarughe marine. Troviamo facilmente parcheggio, facciamo il biglietto e decidiamo di non prendere il giubbettino apposito per andare nella zona con più tartarughe ma di rimanere entro un perimetro delimitato da boe. L’acqua è mossa e alza un po’ di sabbia, questo fa perdere un po’ della brillantezza vista nelle tante foto prima di partire, ma perlomeno c’è il sole. Roberta è la prima ad immergersi e quando ancora non si è immersa del tutto vede una razza gigante che sta scappando, urla anche per la paura, non se l’aspettava di trovare subito un pesce così grande! Nel nostro bagnetto vedremo un’altra razza e tre tartarughe che nuotavano tranquillamente accanto a noi, ammetto che è stata una bella emozione, anche Roberta rimane molto soddisfatta. Dopo il tramonto ripartiamo direzione Playa del Carmen, dobbiamo trovare la nostra abitazione. Sbagliamo qualche volta strada, ci giriamo un po’ intorno ma finalmente capiamo qual è lo stabile. Chiamiamo il proprietario e dopo circa 10 minuti arriva Fabio con tutta la famiglia. Fabio è di Parma, è gentilissimo e super disponibile, ci da un sacco di informazioni utili sulla zona, purtroppo non lo rivedremo più in quanto lui arriva sempre la mattina alle 10 mentre noi usciremo sempre prima e torneremo sempre tardi. Dopo gli ottimi consigli di Fabio su dove mangiare senza farsi fregare troppo dalla zona iper turistica ci dirigiamo in direzione Playa del Carmen dove ci sono diversi ristoranti abbastanza economici. Uno dei ristoranti ha una fila stratosferica fuori e fa carne alla brace, carne che emana un ottimo odore, ma dato che la fame è tanta decidiamo di andare nel ristorante accanto che è praticamente vuoto ed a dispetto di quello che pensavamo mangeremo davvero bene. Belli satolli ci dirigiamo verso il centro fino a raggiungere la famosa quinta avenida, una via lunghissima che costeggia il mare, piena di negozi, bar, ristoranti, iper illuminata e scintillante. Nella quinta avenida sono presenti anche orde di turisti molti dei quali italiani, fino ad ora ne avevamo trovati pochissimi. Al rientro verso casa prenderò la mia prima marquesitas alla nutella (che bontà!), il dolce però non mi aiuterà a riprendermi dal super sonno ed il tragitto fino a casa diventerà un percorso di sopravvivenza. Mentre cammino mi addormento varie volte, nell’addormentarmi sognerò svariate buche enormi e tirerò a destra e sinistra la povera Roberta.

10 Dicembre

Sveglia presto, c’è da prendere il traghetto per Cozumel. Nel tragitto fino al porto ci fermeremo in un panificio e saccheggeremo tutte le loro scorte e passeremo di fronte ad una scuola. Fuori dalle grate di recinzione della scuola tantissimi genitori, gli alunni infatti sono tutti fuori e stanno facendo una specie di prova di recita, o almeno quello che ci sembra a noi. Prenderemo i biglietti per il traghetto da un bagarino e con mia somma gratitudine scopro che non costano di più rispetto alla biglietteria. Nell’attesa della nave io prendo un caffè da Starbucks e vengo adescato da un venditore di un negozio di souvenirs, Roberta voleva guardare i souvenirs ma invece stazionerà dentro il bagno e via con un altro conflitto atomico! Arriva la nave, ci imbarchiamo, il viaggio è molto breve ma sentiamo che fuori c’è molto vento. Attracchiamo, noleggiamo il motorino con il primo banco autonoleggi con cui contrattando riesco a noleggiare uno scooter nuovo, con l’aggiunta della Kasko ad un prezzo molto più basso di quello iniziale. Prendiamo il nostro motorino che ovviamente non è nuovo, zaini in spalla con costumi, vestiti di ricambio ed occhialini per lo snorkeling e via! Andiamo talmente veloce che il tachimetro non segna la velocità, ah no, è semplicemente rotto, quindi andrò sempre ad una velocità casuale, ah anche la lancetta della benzina è rotta…. Ah, a questo giro che abbiamo tutto per fare il bagno, non lo faremo mai, il vento tira molto forte ed è freddo, tutte le zone di mare hanno il divieto di balneazione a causa delle forti correnti, anche tutti i tour di snorkeling e giri in barca sono annullati. Ammetto che ci dispiace molto non poter fare il bagno, l’acqua anche se molto mossa è davvero bellissima. Nel nostro giro completo dell’isola vedremo un bar Jamaicano, un ristorante sul mare abbandonato, molte spiagge bellissime, e tanti turisti americani e grassoni. Il clima della vacanza è cambiato, la gente che ci circonda è diversa, adesso si può pagare ovunque in dollari ed i prezzi sono molto più alti. Da ricordare lo sposalizio di una coppia di vecchietti in una delle spiagge dove ci siamo fermati. Poco prima del tramonto e prima rispetto ai piani decidiamo di rientrare, il vento si fa sempre più freddo e noi siamo sempre più infreddoliti. A Playa del Carmen c’è molto meno vento e si sta molto meglio, nella piazza principale ci sono molti spettacoli di artisti di strada. Per cena decidiamo di non tornare nella zona della sera precedente ma proviamo un ristornate che ci ispira vicino casa. Roberta ordinerà un super cocktail che gli verrà preparato sul momento in stile Tom Cruise, dopo cena altra girata sulla Quinta, marquesita e nanna.

11 Dicembre

Partenza da Playa del Carmen per Punta Sam, il porto dove imbarcano le auto per andare a Isla Mujeres. Le compagnie che offrono questo servizio sono due, la ultramar e la Marittima. Appena arrivati al porto ci ferma la ultramar, ci dice il costo ma a dispetto del solito non accettiamo subito, andiamo a sentire anche l’altra compagnia che fa un prezzo più basso di ben 19 pesos (0.82€) ed ovviamente scegliamo la marittima. Qui sarebbe necessaria la foto per capire cosa abbiamo scelto per 19 pesos in meno. La ultramar una nave nuova, super figa e veloce con tutti i turisti che si fanno i selfie, la Marittima invece è una chiatta quadrata aperta fronte e retro con sopra noi ed un camionista che trasporta cemento. La nave anche se più datata e più lenta ci porta regolarmente a destinazione. Sbarcati sull’isla, impostiamo il navigatore per raggiungere il nostro appartamento “Casa del Sol”. Arriviamo a destinazione del navigatore ma non troviamo nessuna insegna, giriamo, rigiriamo, rigiriamo ancora, ma non la troviamo, chiedo informazioni e con un po’ di titubanza mi indicano una casa blu in angolo. Di fronte ad un piccolo cancello accanto alla casa urlo: “Hola, casa del sol?” e dopo poco arriva Enzo, un alternativo modenese che con grande entusiasmo e carisma ci mostra la casa e cosa c’è da vedere sull’isla. Parliamo con Enzo del più e del meno e ci accorgiamo che nonostante sia da un anno in Messico non è mai uscito da Isla Mujeres e sappiamo più del Messico noi che lui… La casa è molto carina e ben curata ma con mio sommo dispiacere scopro che ha degli spazi compartidi (in comune con gli altri), la cucina ed il bagno!! Il bagno noooooooooooooooooo! Ho sempre cercato sistemazioni con il bagno privato!! Vabbè, ormai non c’è scelta mi devo adattare. Presi dall’entusiasmo dei racconti di Enzo decidiamo di prendere la nostra auto ed andare a Punta Sur, l’estrema punta sud dell’isola dove a causa del forte vento mi metterò lo scaldacollo e mi trasformerò in Lenny Kravitz! Dopo la bella punta sur(dove il primo dell’anno arriva il primo raggio di sole di tutto il Messico) andiamo al tartaruganja dove vengono salvate e curate le tartarughe di mare, ma con la nostra fortuna arriviamo mentre stanno chiudendo i cancelli. La cosa non ci scoraggia e decidiamo di andare a vedere la famosa Playa Norte, Roberta decide di tenere il navigatore. Roberta dopo 40 secondi si addormenta. Mentre Roberta dorme (in maniera leggera) io senza nessuna indicazione geografica compio qualche peripezia. 1) arrivo direttamente in mare con l’auto 2) chiedo informazioni a una decina di messicani 3) faccio un’inversione a U in un posto largo 2 m 4) vengo fermato da un parcheggiatore privato e mi dice tutti i prezzi per il parcheggio notturno 5)chiedo ad un ragazzo di un’ agenzia viaggi se posso parcheggiare lungo la strada 6) parcheggio. Alla fine Roberta dopo una mia leggera scossa si sveglia dolcemente. Decidiamo di chiedere informazioni al ragazzo dell’agenzia per il tour ad isla contoy. Ci dice però che i tour potendo portare solo 150 persone al giorno(per tutto il Messico) è già tutto pieno perché sono 3 giorni che le barche non potevano partire a causa del mare molto mosso(Cozumel ci conferma la cosa). Ringraziamo e proseguiamo, poco dopo troviamo un’altra agenzia, è di due fratelli molto buffi, ci danno le stesse informazioni di prima, ma ci dicono di provare a venire domani mattina, spesso qualche americano ubriaco non si presenta all’imbarco a Cancun e potremmo rimpiazzarlo noi. Di li parte una contrattazione super, dove riesco ad includere pranzo, birre ed uno sconto del 30%, anche il ragazzo dell’agenzia sembra divertirsi molto. Veloce giro del centro di Playa norte, cena e nanna, domani sveglia presto. Da ricordare, accanto alla nostra camera c’è una coppia di ragazzi tedeschi con una ragazza (assai belloccia) ed essendo al nostro stesso piano condividiamo il bagno. Vado in bagno io, ovviamente da buon intestino in decomposizione insieme a me esce la nuvola di fumo a forma di teschio. Mentre esco c’è la ragazza tedesca che aspettava di lavarsi i denti… 10 minuti dopo vedo la porta del bagno spalancata… La mattina successiva la ragazza smette di salutarmi…

12 Dicembre

Colazione presto, direi troppo presto anche per il nostro Host Enzo che si dovrà svegliare prima del previsto per prepararci la colazione. Belli satolli andiamo all’agenzia speranzosi di riuscire a visitare Contoy, appena arrivati ci comunicano che circa 20 americani non si sono presentati(la sera leoni…) c’è posto per noi!! Ci portano al porto, con noi c’è una coppia spagnola(a dire il vero non me lo ricordo di dove erano), ed il nostro capitano, un ragazzo cubano ormai da oltre 20 anni residente in Messico. Con una piccola barca ci portano a Cancun dove c’è il ritrovo collettivo e per la mia gioia il buffet della colazione(inclusa nel prezzo). Il meteo non è dei migliori, tira un po’ di vento, è nuvoloso e l’aria non è calda, iniziano a spiegarci che forse lo snorkeling è annullato a causa del mare mosso, vedranno sul momento nel viaggio fino a Contoy. Iniziano a dividere i gruppi, ci mettono insieme ad una barca di tutti russi(di cui alcuni asiatici) e la coppia di ragazzi proveniente da Mujeres come noi, anche il cubano rimane con noi. Partiamo, il meteo non è migliorato granché ma ci dicono che per chi vuole faremo lo snorkeling, ci avvertono però che l’acqua non è calda. Roberta al suono di quelle parole decide di non fare lo snorkeling ma io non mi tiro indietro, metto la muta, pinne, maschera, boccaglio e viaaaaaaaaa. Porca paletta l’acqua è congelata, cerchiamo di muoverci il più possibile per non avere freddo ma non è molto semplice. I fondali però non sono male e riusciamo a vedere diverse tipologie di pesci oltre ad un piccolo ma affascinante museo subacqueo composto da alcune grandi sculture nel fondo del mare. Finito lo snorkeling ripartiamo, le guide sono molto gentili e simpatiche, cercano di movimentare il più possibile il gruppo, le continue birre che ci danno aiutano notevolmente. Arriviamo a Contoy e con noi arriva il sole, facciamo una piccola visita guidata, pranziamo e poi ci godiamo il bellissimo mare dell’isola. Durante tutto questo tempo il fotografo ufficiale della barca ci stolkererà e ci farà fare mille foto in stile matrimonio. Ripartiamo per Mujeres alle 15 circa, nel viaggio di ritorno il ragazzo “spagnolo” accanto a me non sa palesemente bere la birra dalla bottiglia ed ogni volta che beve, mezza gli esce dalla bocca e con il vento arriva a me. Ma non è finita, per far passare bene il tempo di rientro nella barca c’è l’usanza di aprire una bottiglia di tequila e farla bere il più possibile a tutti i passeggeri, noi saremmo gli ultimi, sinceramente dopo 40 persone che hanno infilato la lingua nella bottiglia mi schifo un po’. Declino ma non basta, dato che è avanzata il nostro amico cubano prende la tequila avanzata e la mette nella mia birra! Noooooooo e che schifo!! Sbarchiamo a Isla Mujeres, salutiamo tutti i passeggeri, per loro relax di un’ora e mezza sulla Isla prima del rientro, per noi il tour finisce qui. Dato che il bel tempo ci sta seguendo decidiamo di andare un po’ a playa norte a goderci un po’ di bel mare. La sera ceneremo in un ottimo locale sotto casa fino a quando ta daaaan a Roberta prende la crisi souvenir! Dopo la nostra classica marquesitas dal marquesitaro di fiducia scandagliamo ogni negozio e fermiamo ogni bambino per strada! Stanchi e provati dal non shopping rientriamo a casa, ci aspetta la nostra ultima notte in Messico.

13 Dicembre

Enzo questa mattina non c’è a prepararci la colazione sembra che non si senta molto bene, ma nessun problema ormai siamo autonomi, colazione abbondante, ci servono energie per la missione: chiudere le valigie. Dopo svariate fatiche ce la facciamo, torniamo a playa norte per l’ultimo giro. Dopo pranzo torniamo a casa per prendere le valigie, chiamiamo Enzo per salutarlo, esce di camera, si scusa ma è da ieri notte che ha vomito e diarrea, mi stringe la mano per salutarmi… Roberta mi vede sparire… mi ritrova in bagno a lavarmi le mani… Maremma bonina che ce la vuoi attaccare anche a noi?? Torniamo al porto, ci imbarchiamo nella nostra super nave e con un bel sole che ci accompagna salutiamo la bella Isla Mujeres. Al nostro sbarco abbiamo ancora un po’ di tempo libero, decidiamo di impiegarlo in una pasticceria di Cancun dove mangeremo una fetta di torta di circa 1Kg. Ma la fine del dolce ci riporta ad un possibile triste realtà, dobbiamo riconsegnare la macchina, con il terrore del graffio! Nell’attesa però vediamo che alla consegna avevamo segnalato un danno in quel punto!! Infatti la riconsegna è perfetta e non ci sono problemi (fiuuuuuuuu). Navetta fino all’aeroporto, piccolo magone prima della partenza, le vacanze stanno finendo e torneremo agli stress quotidiani. Bye Bye Messico, sinceramente ci sei piaciuto!

14 Dicembre

Arrivo a Milano, dei nostri amici di Milano ci vengono a prendere per andare a cena fuori, torniamo ai nostri salumi ed alla nostra pizza, non c’è niente da fare il cibo italiano ha una marcia in più. Notte dai nostri amici nel freddo Milanese, brrr.

15 Dicembre

Abbondante colazione all’italiana, salutiamo i nostri amici e ci dirigiamo verso la stazione centrale. Se corriamo abbiamo 60 secondi per fare il biglietto, fare 1 km per arrivare ai binari e prendere il treno. Ci proviamo, sentiamo il nostro treno all’altoparlante, saliamo! Ci mettiamo a sedere per riprendere fiato, iniziano a passare le stazioni, non mi sono familiari… l’altoparlante indica le stazioni che faremo, non mi sembrano per niente familiari….infatti stiamo andando in Svizzera. Scendiamo ad una stazione e all’ultimo secondo prendiamo il treno sull’altro binario che torna indietro. Arriviamo a Milano precisi per prendere l’ultimo treno, abbiamo poco tempo, non possiamo fare il cambio biglietto, decidiamo di farlo sul treno. Il capotreno è gentile e disponibile e ci permette di pagare la sovrattassa minima, finalmente siamo sul treno giusto. Cambio treno alla stazione di Prato e per l’ora di cena siamo di nuovo a casa, le vacanze sono purtroppo finite, ma la nostra voglia di ripartire è già al massimo!

Adesso inizia forse la parte più interessante, i consigli generali!

I consigli che darò sono relativi ovviamente al nostro periodo di vacanza, idem per i prezzi, meteo, etc etc, sicuramente in altri periodi ci possono essere altre condizioni. Soprattutto sulla questione alghe e disponibilità alberghiere nelle zone più turistiche.

Informazioni generali

Cambio moneta

Cambio per quasi tutta la vacanza 1€ = 22.50Mxn il cambio ufficiale era 23Mxn

Partiamo dalle zone iper turistiche, in queste località per pagare quasi ovunque vengono accettati i dollari americani ma non è decisamente conveniente pagare con quelli, applicano un cambio a dir poco scandaloso. Non ho mai provato a pagare con gli euro, non so quindi se li accettassero, ma di sicuro non conviene portasi i dollari dall’Italia, si perderebbe due volte nel cambio. In tutte le città più grandi ci sono degli sportelli di cambio o le banche dove poter cambiare gli euro. E’ necessario il passaporto e non viene applicato ovunque lo stesso cambio, cercate di vedere il tasso applicato e cambiate dove più conveniente. Noi tranne una volta abbiamo sempre prelevato dal bancomat in quanto avevamo commissioni di prelievo molto basse. Da tenere di conto che la banca da cui si preleva può applicare una commissione extra, la Santander (abbiamo sempre usato quella) applicava una extra commissione di 34 Pesos. Per le spese dei ristoranti, benzina ed hotel abbiamo sempre usato la carta perché non avevamo commissioni ed usufruivamo quindi del cambio migliore(1€=23MXN) So che ci sono stati casi di carte clonate, per fortuna non ci è mai successo. Da tenere bene a mente, alcuni piccoli paesi non hanno banche o sportelli di cambio, quindi prima di partire per quelle destinazioni se ritenete di non avere sufficiente contante per le vostre attività ritiratelo o cambiatelo prima di partire.

Mezzi di trasporto

Il Messico è ben collegato fra le città con i servizi bus Ado, tali bus hanno vari livelli di confort e permettono di spostarsi anche in tratte notturne così da poter risparmiare sull’alloggio e sul tempo. Noi però a questo giro abbiamo optato per il noleggio auto. Per il noleggio auto ci sono due scuole di pensiero: noleggiare prima di arrivare, noleggiare in loco. Il noleggio in loco ti permette di poter vedere il reale stato dell’auto e di poter contrattare con gli addetti della compagnia. Il noleggio prima non ha questa possibilità però nel mio caso mi ha permesso di risparmiare. Tramite un sito di brokeraggio(inoleggio) abbiamo noleggiato tramite america car rental una Nissan Versa con cambio automatico. Sempre sul sito di brokeraggio siamo riusciti ad avere in promozione il secondo autista gratuito ed a soli 3€ al giorno la kasco totale. La macchina era una berlina, sicuramente grande per due, ma l’abbiamo scelta per l’ampio bagagliaio. Viaggiando con due valigie grandi e due trolley volevamo un bagagliaio sufficientemente grande da poterci mettere tutto senza lasciare niente in vista. La scelta del cambio automatico è stata fatta sulla base di alcuni consigli, il nostro tragitto prevedeva di arrivare fino a San Cristobal, percorrendo quindi tratte con moltissimi topes e manto stradale non molto curato, il cambio automatico permette di essere meno stressati dovendo altrimenti cambiare in continuazione. Per chi però decide di rimanere in Yucatan e Quintana Roo a mio parere non è necessario, il manto stradale non è così male ed i topes (che sono sempre molti) si possono gestire meglio. In più il cambio manuale vi permetterà di risparmiare sul consumo. La nostra auto consumava assai, infatti anche se il costo della benzina è inferiore rispetto all’ Italia (circa 24 pesos il litro) nel nostro budget di spesa si è fatto sentire. Altra piccola info, quando farete benzina e chiederete il pieno, il benzinaio lo farà finchè la pistola non stacca in maniera automatica, li vi chiederanno se ne volete ancora. Se volete realmente il pieno dite di sì, perché mancheranno ancora diversi litri.

N.B. quando stanno per farvi benzina controllate sempre che il contatore sia sullo zero!

I paesaggi che incontrerete con l’auto non vi faranno impazzire, molto spesso saranno un po’ monotoni, però avrete decisamente una libertà di viaggio che i mezzi pubblici non vi potranno dare. Anche il poter passare nei piccoli paesi e decidere di fermarsi dove si vuole, mangiare dove si vuole, permetterà di godersi in maniera diversa il paese. Non sarà però l’opzione più economica. Sempre a mio parere il giro che ho effettuato io è fattibile da poter fare in maniera autonoma e senza timori.

Oltre gli ado, auto a noleggio e taxi sono presenti pressochè ovunque i collectivos. Sono piccoli bus che fanno tratte predefinite e con vari punti di carico scarico. Collegano praticamente ogni paese o attrazione. Il costo delle corse è davvero esiguo e si paga direttamente al conducente. Da informarsi con le persone del luogo per le tratte e se fanno orari particolari.

Il nostro costo per il noleggio auto è stato di 270€ per 20 giorni kasko inclusa per una Nissan Versa con cambio automatico

Alloggi

Per gli alloggi ci siamo sempre affidati a Booking, ci è sempre sembrato che proponesse i prezzi migliori. Sceglievamo sempre un alloggio vicino al centro e che avesse a disposizione un posto auto (questo poteva limitare la scelta). Abbiamo prenotato dall’Italia le prime tre notti (Cancun- Rio Lagartos – Valladolid), per il resto abbiamo sempre prenotato la sera prima o il giorno stesso. Non abbiamo mai avuto problematiche per trovare posto, so che l’offerta è alta tutto l’anno magari con più problematiche nel periodo natale/capodanno e forse agosto. I prezzi sono per tutte le tasche, dai super costosi ai più abbordabili. Abbiamo sempre trovato strutture molto pulite e ben organizzate per dei prezzi che andavano dal 22 ai 35€ a notte per una camera doppia (spesso con colazione inclusa).

Cibo

Per il cibo ci siamo trovati molti bene. E’ sempre presente una variegata scelta ed anche la qualità non è male. I prezzi possono variare di molto a seconda della zona e del tipo di struttura. Nelle zone turistiche i prezzi esplodono fino a costare come in Italia, nelle zone più periferiche i costi sono decisamente più contenuti. Lo street food è estremamente economico e buono, la qualità sanitaria magari è più bassa, basta cercare di trovare il chiosco leggermente migliore, ovviamente la base è che tutto sia cotto! Non ci siamo distrutti di frutta come al solito, bisogna fare molta attenzione al ghiaccio che ci viene messo dentro (come per i cocktail). Per l’acqua è doveroso bere solo l’acqua in bottiglia. Per chi non piace il piccante non c’è problema, praticamente sempre portano a parte varie salse di piccante con vari gradi di piccantosità, quindi non c’è (quasi mai) di mangiare con le lacrime agli occhi.

Per i costi spendevamo in due, circa 200 pesos per il pranzo e da 300 a 500 pesos a cena.

Città

Non sto ad elencarvi tutto quello che abbiamo visto, perché nelle città abbiamo seguito molto la nostra guida Lonely planet. Per il resto ci siamo lasciati condurre nelle varie viuzze che ci piacevano, nelle varie strade di campagna in cui ci perdevamo o vedevamo qualche scorcio interessante.

Cancun

Non possiamo dire di averla visitata, ci siamo stati sempre di passaggio. La prima notte dal nostro arrivo ci abbiamo dormito ma siamo ripartiti subito la mattina presto, l’ultimo giorno l’abbiamo attraversata nel rientro da Isla Mujeres per tornare al rent car. E’ una città cosmopolita (se così si può dire). Palazzi ovunque, negozi, ristoranti, turisti, decisamente una grande città sviluppata per il turismo.

300 pesos per la colazione nel nostro alloggio a Cancun (iper costosa)

Rio Lagartos e Las Coloradas

Las Coloradas a circa 20 minuti di macchina da Rio Lagartos è un centro ancora più piccolo ma permette di vedere lo spettacolare “lago rosa”, anche questa è una parte se possibile da vedere.

422 pesos Entrata sito Ek Balam 230 pesos costo del pranzo medio 583 pesos hotel Rio Largartos senza colazione 500 pesos costo cena di pesce 230 pesos colazione turistica 900 pesos tour in lancia di Rio Lagartos, qui potete spuntare prezzi più bassi!! 250 pesos ingresso cenote

Valladolid

Siamo stati poco in questa città, in pratica una notte e poco più, però ci è piaciuta. Decisamente meno caotica delle città sulla costa, ottima da utilizzare come punto di spostamento per escursioni in giornata. Sono vicine Rio lagartos, Las Coloradas, Chichen itza, Izamal e vari cenote. Il centro storico è piccolo e carino, qui il ritmo sembra scorrere decisamente più lento ed i prezzi sono decisamente meno turistici. In più abbiamo potuto constatare con mano la gentilezza della popolazione, abbiamo avuto un piccolo problema e ci hanno subito aiutato. Valladolid è molto vicino a Chichen Itza e quindi perfetto per arrivare prima dell’orda dei turisti che arrivano dalla costa. Chichen Itza anche se è iper turistico non può essere saltato a mio parere, è tenuto benissimo ed è ricco di storia. Per cercare di capirlo al meglio consiglio di prendere una guida (anche se costosa). Prendetela all’ingresso del sito e non prima, contrattate sempre e se riuscite cercate di dividere la spesa con altri turisti.

417 pesos hotel Valladolid con colazione 390 pesos cena 488 ingresso a Chichen Itza 900 guida (non ufficiale) per Chichen Itza 160 ingresso cenote Ik Kil 305 pranzo dentro Ik Kil

Izamal

Non abbiamo soggiornato in questa caratteristica città ma ci siamo fermati di passaggio. Merita decisamente una fermata. La città gialla (così soprannominata per le mura che la circondano) è piccolina e si gira molto bene anche a piedi. Noi ci siamo passati(casualmente) durante i festeggiamenti di una settimana santa, il che ha reso tutto ancora più bello e tipico.

Merida

Merida è una grande città con un traffico caotico come a Cancun. La città anche se grande resta meno turistica (non vuol dire che non lo sia) rispetto alle città costiere. Ha un piccolo centro storico che si visita bene in 2/3 ore ma con degli edifici molto belli. L’interno del palazzo comunale è molto bello e l’ingresso è gratuito. Merida è un’ ottima base per fare un escursione in giornata alla riserva di Celestun. Noi avendo già visto Rio Lagartos ne abbiamo approfittato per non fare un’escursione uguale, abbiamo scelto di fare il tour eco all’interno della foresta di mangrovie(davvero bello). Merida resta comoda anche per vedere il bel sito di Uxmal.

667 pesos hotel Merida con colazione 308 cena 812 tour celestun 250 pranzo 313 cena 30 parcheggio auto Uxmal 488 ingresso Uxmal

Campeche

Campeche l’abbiamo vissuta per poco più di mezza giornata. Siamo arrivati all’ora di pranzo e siamo ripartiti alle 6 del giorno dopo. E’ una città molto bella e ben tenuta, tutti gli edifici sono molto colorati e creano un paesaggio artistico interessante. Il Malecon subito fuori le mura è un’aggiunta molto scenografica e permette di fare una bella passeggiata lungo mare. Il centro storico con una veloce escursione al mercato ed alle principali torri della cinta muraria si riesce a fare in mezza giornata. Qui abbiamo visto i marciapiedi probabilmente più alti di tutto il Messico 😀

491 pesos Hotel Campeche senza colazione 150 pranzo 605 cena 232 colazione

Palenque

Palenque non offre niente di interessante come città, da utilizzare solo come base per la visita del sito archeologico, dormire nella selva, stop per andare/tornare da San Cristobal, escursioni nei luoghi vicino come le cascate Misol Ha o le cascate Agua Azul. Il centro è veramente minuscolo e non c’è niente se non ristoranti o qualche bar.

210 pesos ingresso sito Palenque 1200 guida sito Palenque in italiano + jungla 409 hotel Palenque con colazione per notte 368 cena 60 ingresso cascate Misol Ha 220 pranzo 1600 escursione siti di Yaxchilan e Bonampak 200 guida Yaxchilan 150 guida Bonampak

San Cristobal

San Cristobal se si ha abbastanza giorni a disposizione è una tappa imperdibile. Il suo centro storico ben curato e pieno di vita, le sue cioccolaterie, le svariate chiese e mercati, il suo ritmo tranquillo e la possibilità di visitare varie zone nei dintorni ne fanno una ottima base per almeno tre giorni di stop. Il consiglio se si sta più giorni è di visitare la mattina le “attrazioni” vicine ed il pomeriggio perdersi nelle vie e nelle cioccolaterie di San Cristobal. Essendo in altura ci può essere una forte escursione termica fra il giorno e la sera, noi abbiamo utilizzato il piumino invernale quando calava il sole. San Cristobal è il posto migliore dove poter comprare i souvenir di ogni genere. Artigianato locale, cioccolato, caffè etc. etc. quasi tutta la produzione di souvenir che arriva nella zona costiera arriva dal Chiapas, quindi a Cancun ed altre città ci sarà un notevole incremento di prezzo. Solo all’interno di Chichen Itza si possono trovare souvenir a prezzi così bassi.

989 Hotel San Cristobal con colazione 50 ingresso Chiesa San Chamula 193 pranzo 502 cena 460 tour Cañon Sumidero(non buttate il braccialetto, include ingresso al Mirador) 469 cena 165 colazione (la servivano troppo tardi all’hotel) 193 pranzo

Bacalar

Bacalar è un piccolo paese completamente incentrato sul turismo legato alla laguna. E’ presente un solo atm nella piazza della città, quindi considerate di avere dei contanti con voi anche se proprio per via del turismo praticamente ovunque ci accettavano la carta. Le sistemazioni sono più care della media, si può andare a spendere molto per avere una stanza direttamente sulla laguna(della serie ti tuffi dalla camera) o meno se si sta più lontani. Noi eravamo a 5 minuti a piedi dalla laguna ed è una cosa fattibile. Da considerare che ci sono vari accessi pubblici o a pagamento per balneare nella laguna. Praticamente in ogni dove troverete dove prenotare per fare le svariate escursioni nella laguna. Noi non abbiamo trovato bel tempo, ha piovuto quasi sempre tranne il momento in cui abbiamo fatto il tour in barca veloce. La laguna vista con il sole però(ci è toccato per circa una mezz’ora) è davvero bella e non soffre del fenomeno delle alghe. A Bacalar potrete gustare(se ne sentite la mancanza) un’ottima cucina italiana a dei prezzi modici(più o meno come in Italia). Bacalar oltre ad avere un piccolo e carino forte sulla laguna non ha molto altro, nella piazza centrale ci sono molti ristoranti e bar pressochè tutti turistici. Uscendo dalla piazza, dal lungo laguna ed andando verso l’interno il paesaggio cambia, dai mega resort e caffè turistici si incontrano negozi e case decisamente meno turistiche.

698 pesos Hotel Bacalar 550 cena (ristorante bertilla) 500 giro nave veloce Bacalar

Mahahual

Qui ci siamo arrivati dopo aver chiaccherato con i proprietari italiani del ristorante a Bacalar. Eravamo indecisi sull’itinerario da fare e ci hanno consigliato di fermarci un giorno a Mahahual. Il piccolo paese non è che una lunga strada fatta di ristoranti da un lato ed ombrelloni e sdraio sulla sabbia dall’altro. Essendo probabilmente fuori stagione la sera quasi la totalità dei locali era chiusa, mentre il giorno c’era l’imbarazzo della scelta. L’offerta dei lettini è molto vantaggiosa, con una semplice consumazione (anche un succo di frutta) si ha diritto ad un ombrellone e lettini per tutto il giorno. Il mare è molto bello e sembra sia possibile fare decentemente snorkeling ed immersioni, noi ne abbiamo goduto poco perché ha piovuto a tratti per una parte della mattina e del pomeriggio. Da qui arrivano i collectivo direttamente da Tulum. Se avete necessità di contanti c’è un unico bancomat a circa 1.5 km dalla piazza centrale.

838 pesos Hotel Mahahual 300 cena 203 colazione 440 pranzo

Tulum

Non abbiamo avuto modo di goderci appieno della tanto decantata Tulum ma ci è sembrata discretamente vivibile e meno caotica di Playa del Carmen e soprattutto Cancun. E’ un ottimo punto per raggiungere facilmente Cobà, le rovine di Tulum ed Akumal oltre alle spiagge di Tulum ovviamente. Tulum è attraversata da una lunghissima strada che risulta essere il centro della città. Su quella strada si sviluppano una miriade di locali, ristoranti, caffetterie, negozi di souvenir e chi più ne ha più ne metta. Entrando verso l’interno si esce (un pochino) dalla massa turistica, dove eravamo noi ad alloggiare credo di non aver visto nemmeno uno straniero….(a 5 minuti a piedi dalla strada principale)

460 pesos Hotel Tulum 468 cena 270 colazione 40 collettivo Tulum sito archeologico di Tulum 140 ingresso sito archeologico Tulum 285 pranzo 50 parcheggio Akumal 200 ingresso Akumal

Playa del Carmen

Come non citare la quinta avenida di Playa del Carmen? Una via lunghissima lungo mare piena di negozi super lussuosi, ristoranti, bar (tutti costosi) e negozi di souvenir immensi. Qui è tutto iper sfarzoso, festoso e costoso!! Non è la via che fa per me se non per farci una passeggiata, magari la sera per godersi lo spettacolo delle luci. Vicino l’imbarcadero c’è una piacevole piazzetta dove poter accedere comodamente ad una spiaggia o vedere uno dei tanti spettacoli di strada. Playa del Carmen è ottima se si vuole andare a Cozumel, dall’imbarcadero ci sono tre compagnie che partono praticamente ogni 20 minuti. Per quanto riguarda il mare o i resort non possiamo aiutarvi in quanto non l’abbiamo vissuto. Da fare attenzione ai prezzi, se ci si allontana dalla quinta avenida(noi eravamo a 10/12 minuti a piedi) i prezzi calano drasticamente. Sia l’hotel che i ristoranti vicino a dove alloggiavamo avevano ottimi prezzi, ma più ci si avvicina al centro più i prezzi salgono esponenzialmente. Indubbiamente Playa può essere un ottimo punto per godersi il mare ed i divertimenti. Da mettere in conto una grande quota di americani.

750 pesos Hotel Playa del Carmen (due notti senza colazione) 530 cena 75colazione

Cozumel

Cozumel l’abbiamo vissuta solo dalla mattina alla sera noleggiando uno scooter. E’ stato un peccato rimanerci così poco perché ci ha dato l’impressione di un’isola veramente bella e tranquilla. Si divide in svariati resort, ristoranti turistici e qualche spiaggia “incontaminata”. Anche il mare sembrava davvero bello, dato il cattivo tempo non lo abbiamo potuto testare. L’isola si raggiunge benissimo da Playa del Carmen con i traghetti veloci, ritengo che sia da tenere in considerazione per passarci un paio di giorni per sfuggire al fenomeno delle alghe e per godersi un’isola più tranquilla della più famosa Isla Mujeres.

600 pesos biglietti traghetto Playa -Cozumel 400 noleggio scooter con kasko inclusa 387 pranzo 440 cena

Isla Mujeres

Sarà turistica, sarà sovraffollata, però a noi Isla Mujeres è piaciuta. Il nord dell’isola è comodo per avere tutto vicino. Ristoranti, bar, spiagge tutto a pochi minuti a piedi. Il sud dell’isola è ancora da scoprire(per modo di dire). Noi abbiamo optato per arrivare sull’isola con l’auto e questo ci ha permesso di risparmiare su un possibile noleggio motorino o golf kart, mezzi necessari se si dorme a sud. Se si cerca tranquillità, posti decisamente più tranquilli, economici e genuini questa è la parte dove stare. Per il mare invece le spiagge del nord sono davvero favolose. A regola Isla Mujeres sfugge in gran parte al fenomeno delle alghe che potrebbero attanagliare la costa. L’isola è ottima per rilassarsi su una spiaggia, fare snorkeling, scoprire la biodiversità presente e per fare un’escursione alla bellissima Isla Contoy.

1400 pesos Hotel Isla Mujeres(con bagno in comune) 481 pesos traghetto Isla Mujeres (auto + 2 persone) 375 pranzo 2600 tour Isla Contoy(compreso di pranzo e alcool illimitato) 455cena

Tutti i costi sopra citati sono in due, se volete il prezzo a persona basta dimezzare, questo calcolo non vale per gli hotel in quanto la camera singola non ha il costo dimezzato rispetto una doppia. Per il volo abbiamo speso 1267€ in due con Lufthansa con uno scalo(sia all’andata che al ritorno) su Francoforte. Partendo da Milano la mattina presto abbiamo dormito in un Hotel vicino l’aeroporto con servizio navetta gratuito a 40€ a notte.

In conclusione la parte di Messico che abbiamo avuto il piacere di esplorare ci è piaciuta. L’utilizzo dell’auto è stato stancante e dato l’ampio itinerario ed i tempi stretti non è stato possibile usufruire della libertà che l’auto ti permette rispetto ai mezzi pubblici. Probabilmente con un itinerario così pieno valuterei la possibilità di farlo in bus. Tutt’ora la scelta è difficile perché in bus sarebbe probabilmente più rilassante ma avrei visto meno cose. Ad ognuno la sua scelta!! Adesso smetto, altrimenti continuano a tornarmi in mente cose da scrivere! Spero che questo diario (anche se scritto in modo confusionario) posso aiutarvi nella vostra pianificazione della vacanza. Buon Messico a tutti!!!



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