Tre settimane in Thailandia

Considerazioni e consigli utili per visitare questo stupendo Paese
Scritto da: Dragonfalcon
tre settimane in thailandia
Partenza il: 02/12/2017
Ritorno il: 24/12/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
È arrivato purtroppo il momento di scrivere il diario di viaggio della Thailandia. Dico purtroppo in quanto il momento della scrittura del diario implica sempre la fine della vacanza.

Questo viaggio è partito in sordina, la Thailandia non era in cima alla lista delle nostre prossime mete ma date le mie ferie improvvisate era quella che più si poteva adattare per budget/clima/conoscenza di una cultura nuova.

Non nego la difficoltà a reperire informazioni precise per riuscire a disegnare un itinerario a causa dei nomi dei templi, quartieri o paesi così difficili da memorizzare e distinguere. I momenti di preparazione al viaggio sono stati di ansia pura, finché non siamo arrivati a Bangkok l’agitazione è stata davvero alta.

Spero che questo diario possa essere un interessante racconto della vacanza di due ragazzi alla scoperta di un Paese nuovo e soprattutto possa dare molte informazioni per la realizzazione di un successivo viaggio ai futuri travelers!

Le info più dettagliate di alcuni costi sono in fondo al diario.

2 DICEMBRE

Siamo pronti per la partenza! Dopo l’ultima colazione italiana prima delle agognate ferie ci dirigiamo verso l’aeroporto di Bologna dove ci attende il nostro volo Emirates Bologna Bangkok con stop a Dubai, il rientro sarà invece Phuket-Bologna sempre con stop a Dubai, il costo del volo acquistato circa un mese e mezzo prima è stato di 525€ (a testa). I voli trascorrono tranquilli e senza ritardi e alle 12 del 3 dicembre arriviamo a Bangkok.

3 DICEMBRE

Come detto poco fa, alle 12 sbarchiamo, facciamo tutto l’iter dell’immigrazione, cerchiamo un cambio, dato che i cambi sono tutti super svantaggiosi, cambiamo solo 50€ per le prime spese. Attualmente c’è un super rich, uno dei cambi migliori della Thailandia fuori dall’aeroporto, dove il cambio diventa molto vantaggioso. Fanno differenze di cambio a seconda del taglio, i pezzi da 100€ e 500€ danno un cambio migliore. Il super rich rimarrà il miglior cambio di tutta Bangkok, in città un’altra postazione si trova dentro la skyline fermata Siam. Dopo il cambio ed aver visionato i nostri prima bath andiamo in direzione società telefoniche per acquistare la nostra sim turisti. Troverete tutte le compagnie telefoniche in fila una accanto all’altra, hanno tutti più o meno lo stesso piano tariffario, e si può fare da una settimana, da due o un mese; oltre la durata può variare anche il quantitativo di giga. Vi consiglio di comprarla alla compagnia che in quel momento vi offre qualcosa in più rispetto alle altre, nel mio caso la Dtac mi offriva più bath da spendere per le chiamate. Acquistata e montata la sim nel mio telefono decidiamo di non scegliere la soluzione semplice per raggiungere l’hotel, ovvero quello di prendere un taxi meter ma di arrivarci tramite mezzi pubblici. Per i taxi a Bangkok o ovunque sia possibile, vanno sempre presi quelli con il meter (tassametro), mai prendere quelli senza, perché il prezzo con tassametro sarà sempre più basso rispetto ad un prezzo già concordato, sarà sempre più basso anche se il tassista si perde e gira a caso per trovare la vostra destinazione(vi assicuro che vi succederà).

Ci dirigiamo verso lo skytrain o metro non l’ho ancora capito, però per intendersi sarà quello con la linea M. Da lì scendiamo al capolinea, prenderemo lo skytrain e ci dirigiamo verso la fermata Siam, solo successivamente capiremo che la fermata giusta era la National Stadium. Girottoliamo un po’ a piedi, ci approcciamo con le nostre prime richieste di indicazione e dopo po’ arriviamo alla nostra Wendy House! Ci sistemiamo nella nostra camera, che non è nulla di che ma ha tutto quello che ci occorre(ci verranno sempre date due bottigliette di acqua ogni giorno), doccia e ci addormentiamo un paio d’ore. Verso l’ora di cena partenza per il Chatuchak Market(aperto solo il sabato e la domenica) tappa obbligata dato che non avremmo avuto altre occasioni di rivederlo. Giriamo a caso nell’immensa vastità di bancarelle, la scelta di ogni tipo di oggetto è pressoché infinito, seguendo la nostra guida decidiamo di fare la nostra prima cena thai in un ristorantino all’interno del mercato. Ovviamente non poteva filare subito tutti liscio, dopo aver ordinato qualcosa a caso ed aver ricevuto le nostre pietanze, iniziamo a mangiare, ma più il tempo passava e più ero sicuro di non aver ordinato quello che mi avevano portato; infatti le mie pietanze erano quelle del tavolo accanto. Risolto il disguido a nostro favore (mi sono mangiato le mie pietanze oltre a quelle che mi hanno portato per sbaglio) decidiamo di tornare in hotel per riposarci, ovviamente il jet-lag si fa sentire e rimaniamo svegli fino alle 2 di notte. Sentiremo il fuso orario per circa 5-6 giorni, la mattina era difficile connettere mentre la notte diventavamo iperattivi.

4 DICEMBRE

Tentativo di sveglia alle 6.30 ma ovviamente non ci alziamo, siamo troppo cotti, rimandiamo di un paio d’ore, ci alziamo comunque frastornati, facciamo la nostra prima colazione al Wendy House (molto buona e variegata) e partiamo per la destinazione templi. Prendiamo la metro ed arriviamo al porto dove possiamo prendere i traghetti, anche se sapevo che c’erano quelli turistici a 50bath e quelli pubblici a 15bath, riesco a sbagliarmi e prendiamo quello turistico. Iniziamo il nostro giro con i templi principali ed il palazzo reale, i templi sono molto belli, ma anche molto affollati. Si deve avere sempre le gambe e le spalle coperte, per chi non è provvisto di un abbigliamento adeguato vengono venduti o noleggiati vestiti nei pressi degli ingressi, visiteremo in ordine: Il palazzo reale, il Wat Po e la montagna d’orata. Verso le 14 ci fermiamo in un ristorantino per pranzo ed anche a questo giro ci sbagliano l’ordine, questa volta in negativo, in quanto il pollo fritto di Roberta viene recapitato al tavolo accanto. Finito di pranzare partiamo per il mercato degli amuleti dove troveremo realmente i cercatori di amuleti rari nella loro opera di minuziosa ricerca, con tanto di lente di ingrandimento. Passaggio al monumento alla memoria e visita alla montagna d’orata in notturna, la vista dall’alto merita davvero tanto. Usciti dal tempio ci dirigiamo verso Khao San Road ma nel tragitto Roberta cede e pensierosa per i nostri pasti thai fatti fino a quel momento decide di cenare ad un Mac Donald. Ripartiamo ed arriviamo finalmente alla famosa strada, ovviamente bancarelle con cibo di ogni sorta si parano davanti a noi, decido di farmi una crepes thai, la fanno in un modo veramente particolare, sbattono la pallina di pasta per allargarla e poi la cuociono sulla piastra con molto olio, diventando quasi fritta, vediamo anche i nostri primi insetti fritti! Khao San è veramente caotica, è piena di locali con musica altissima e procacciatori di clienti che cercano di convincerti in una lotta al ribasso per liquori e cocktail, indubbiamente c’è tanta vita, tantissimi stranieri, però sono felice di non aver scelto di soggiornare li. Ci fermiamo in un locale, beviamo una birra e decidiamo di tornare a casa, non c’è la metro vicina, optiamo per il nostro primo taxi. Iniziamo a chiamarne qualcuno, la nostra prima domanda è sempre: “Meter?” se non c’era responso affermativo andavamo subito da un altro, ma qui ci accorgiamo di un problema, al momento in cui davamo il biglietto da visita dell’hotel(con l’indirizzo in thai) il tassista iniziava a chiedere informazioni ad altri tassisti fino a dirci che non ci avrebbe portato e di cercarne un altro, solo successivamente abbiamo capito che non sapevano dove si trovava la via. La cosa è molto strana visto che stavamo accanto ad una delle più grosse fermate della metro! Dopo vari tassisti ne troviamo uno disposto all’avventura, partiamo ed inizia a chiedere informazioni a destra e sinistra ai vari passanti, alla fine opta per chiamare direttamente l’hotel! Nonostante tutto il prezzo è irrisorio, 70bath da Khao San all’hotel (circa 3.5km).

5 DICEMBRE

Questa mattina ci alziamo con calma, la nostra prima visita è il Jim Thompson Museum e si trova sulla strada parallela al nostro hotel. Nel biglietto d ingresso è compresa la visita guidata della casa e del giardino, aspettiamo l’inizio del tour guardando i ragazzi che estraevano la seta dai bachi e le ragazze che realizzavano una tipica danza thai. Il tour è molto interessante e ci mostra alcune particolarità degli edifici e della vita di un tempo. Informazione, se siete interessati alla seta Jim Thompson la dovrete comprare li, dato che gli altri negozi nel paese non hanno oggetti di quella qualità o vastità di scelta. Finito il tour ci dirigiamo verso il Wat Arun, questa volta con il battello pubblico con l’unica differenza che sbagliamo fermata, cosi da dover riprenderlo nuovamente in maniera “abusiva”. il Wat arun è molto carino, purtroppo nel nostro passaggio la lunga scalinata fino alla torre è chiusa per restauro. Torniamo al di là del fiume e ci dirigiamo verso il parco dove si sarebbero svolti dei festeggiamenti per il compleanno del re (viene festeggiato ancora il vecchio re, ed è proprio il 5 Dicembre). Dovevamo pranzare, nel tragitto vediamo stranieri che mangiano e bevono vicino un gazebo che distribuiva cibo e bevande, il mio spirito scrocco si attiva e ne approfittiamo anche se non conoscevamo il perché di tale usanza. Il mio spirito scrocco è insaziabile e decido di bissare! Arriviamo alla piazza dove sapevamo ci sarebbe stata qualche celebrazione, avrei voglia di un caffè e guarda caso, altro stand che da caffè gratis! Aspettiamo per circa un’ora e mezza insieme ai thai, un paio di volte ci siamo dovuti inginocchiare per un possibile passaggio della macchina reale, dopo tanta attesa è passata la carovana con i reali a bordo, non abbiamo visto un granché, ma è stato ugualmente emozionante.

Passata la carovana hanno aperto i cancelli per entrare nel parco, all’entrata dovevamo mostrare il passaporto alle guardie ed alle telecamere. Appena varcati i cancelli ci hanno subito dato bottigliette d’acqua ed una banana e ci fanno sedere su delle sedie sotto un tendone, tutto si svolgeva sempre nel massimo rigore delle regole, tutti in fila e rispettosi delle indicazioni degli addetti. Pensavamo che una volta seduti sarebbe iniziato uno spettacolo, ma invece dopo nemmeno 10 minuti ci fanno alzare e ci fanno proseguire finchè non entriamo direttamente nell’area di interesse. C’è una struttura favolosa, sempre una piccola reggia in stile cenerentola, il tutto completamente illuminato ed al tramonto ed in notturna diventava una cosa favolosa. Ci sono varie strutture che la circondano, all’interno di esse ci sono tanti pannelli che spiegano la funzione di tale struttura, ci sono anche molti addetti pronti a spiegarti in varie lingue la storia di essa. Scopriamo che non è altro che il luogo dove vengono tenute le ceneri del re defunto, decidiamo di continuare il giro, la struttura più grande descrive tutta la vita del re e di tutto ciò che ha fatto per il paese, è davvero emozionante come era ed è sentita tale figura per il popolo thai, mi ricorda molto i funerali di Fidel a Cuba. All’uscita del parco troviamo nuovamente i gazebo che distribuiscono cibo e bevande (adesso capiamo che lo fanno in tutta la città per la festa nazionale) e decidiamo di mangiare tutto quello che propongono, passiamo dal riso e uova, zuppa thai, pane con crema di latte e molto altro! Finita la fase scrocco decidiamo di andare a visitare China Town, non essendoci la metro proviamo a prendere il bus, arriviamo alla fermata e troviamo subito un chiosco con dei ragazzi che danno informazioni sul bus da prendere ed urlano il numero del bus in arrivo. Ci comunicano che il nostro sarebbe arrivato a breve, dopo oltre un’ora di attesa niente in vista. L’aspettare ci fa fare conoscenza con una coppia di tedeschi, anche loro in attesa del nostro bus per China Town, alla fine conveniamo che ci conviene prendere un taxi e dividerlo. Nel breve viaggio socializziamo un po’ con loro (purtroppo sono alla fine della vacanza), arriviamo a destinazione e magia, il taxi ce lo offrono loro! La giornata scrocco non finisce mai! Facciamo due passi per le due vie principali del quartiere, decido di mangiare in una bancarella un’ottima zuppa di noodle e poco dopo prendiamo un altro taxi per rientrare in hotel.

6 DICEMBRE

Questa mattina ci dirigiamo verso il santuario di Erawan situato a non molta distanza dal nostro hotel, visitiamo il parco Lumpini ed alla fine ci dedichiamo alla giornata di possibile shopping all’ Mbk (il centro commerciale specializzato in tecnologia). Giriamo un paio di piani, pranziamo nella parte food dove hanno una varietà di scelta veramente impressionate e la qualità è molto buona. Piccola scenetta della giornata, dopo aver visto un po’ di banchi Roberta ne sceglie uno con un piatto di suo gradimento, io decido di prenderlo da un’altra parte. Io ho il tempo di scegliere, capire che dovevo fare una carta apposita per pagare, ordinare, tornare da Roberta, mangiare e lei era sempre in fila. Finito di pranzare continuiamo a girottolare fino a quando Roberta decide di farsi sistemare il suo Iphone da uno dei tanti tecnici presenti, che ci dirà di tornare fra un’ora. Decidiamo di passare l’attesa visitando un altro quartiere, ci dirigiamo a , famoso quartiere a luci rosse. Al centro della strada c’è un enorme mercato di oggettistica falsa a prezzi stracciati, ai bordi invece è pieno di locali con lap girl (rigorosamente in bikini) e pieno di procacciatori di clienti. Dopo un rapido giro rientriamo al centro commerciale per ritirare il telefono di Roberta, effettivamente è tornato come nuovo, anche se il wi-fi sostituito non durerà molto. Per cena decidiamo di mangiare al mercato sotto all’Mbk, è una specie di street food veramente carina e con mangiare davvero ottimo, Roberta prende un super pesce alla griglia mentre io prendo un zuppa molto buona ma che scoprirò essere davvero molto piccante, il tutto ovviamente adeguatamente annaffiato da birra thai.

7 DICEMBRE

Cambiamo il nostro programma, decidiamo di rimanere una notte in più a Bangkok per andare in giornata ad Ayutthaya, ovviamente sveglia all’alba. Decidiamo di prendere il treno a dispetto delle informazioni del nostro hotel dove per arrivare servivano almeno 4 ore. In questo caso abbiamo capito che le informazioni cambiavano radicalmente se venivano chieste ad una receptionist od un’altra. Nell’aggiunta di una notte non possono mantenerci la nostra camera perché già prenotata, ci offrono una camera più piccola (praticamente allo stesso prezzo) nello stabile accanto (sempre di loro proprietà), decidiamo di accettare anche se è davvero minuscola perché non abbiamo voglia di andare a cercare qualcos’altro. Facciamo colazione ed in ritardo andiamo allo skytrain per poter raggiungere la metro e da lì la stazione ferroviaria. Alla stazione ferroviaria facciamo il biglietto per il primo treno disponibile, scegliamo la terza classe e con solo 20 bath a testa montiamo sul treno. Cerchiamo un posto libero, ci mettiamo accanto ad un ragazzo e dopo 4 giorni in Thailandia troviamo il nostro primo italiano. Roberta dormirà tutto il viaggio mentre io socializzerò con lui, scoprendo che sta facendo il viaggio di ritorno verso l’Italia, sono ormai 2 anni che è fuori per visitare il mondo, ripartito dall’Australia si è fatto Vietnam, Cambogia ed adesso Thailandia. Decidiamo di percorrere il resto del viaggio insieme, lui alla fine prenderà un notturno per Chiang Mai mentre noi rientreremo a Bangkok.

Arrivati a destinazione, attraversiamo la strada e noleggiamo le bici per tutto il giorno. Visitiamo le varie bellezze del parco storico insieme fino a quando Roberta non perde il lucchetto della bici, decidiamo di separarci così da non condizionarlo nelle visite dei luoghi rimanenti. Io e Robe partiamo alla ricerca fino a scoprire che il lucchetto era proprio dove avevamo deciso di separarci. Nonostante la separazione ci ritroveremo varie volte nello scambio delle rovine. A tarda serata finiamo il giro, facciamo il biglietto di ritorno e nell’attesa decidiamo di fermarci a mangiare in un ottimo locale proprio di fronte alla stazione, per di più a prezzi super economici, salutiamo il nostro compagno di viaggio, nella speranza di rivedersi a Chiang Mai, treno di rientro, altra giratina al mercato sotto l’Mbk e letto, la stanchezza del giro si fa sentire.

8 DICEMBRE

Nuovo giorno, altra sveglia iper presto, chiudiamo le valigie nella nostra minuscola stanza ed andiamo a fare colazione (ce l’hanno preparata prima appositamente per noi), la receptionist con molta calma ci chiama il taxi e raggiungiamo sul filo del rasoio Tomburi Station, mentre io pagavo il taxi Roberta si fionda alla biglietteria. Da lì parte il treno della morte in direzione Nam Tok, (la nostra destinazione finale sarà però Kanchanaburi). Il costo del biglietto per i turisti è 100 bath indipendentemente a quale stazione si scenda.

Litigio fra me e Roberta poco prima che arrivi il treno, saliamo e ci posizioniamo nell’unico vagone con due panche laterali invece che i classici sedili, così da avere più spazio per i bagagli. Partiamo, poco dopo passa uno dei controllori a vidimare il biglietto ed inizia a chiedermi: ”Franzisco, Franzisco?” e mi indicava i bagagli. Cerco di spiegargli che mi chiamo Francesco, che sono salito a Tomburi e vado a Nam Tok, ma non era convinto, non riusciamo ad intenderci, scuote la testa e prosegue il suo lavoro, continuando a chiedere a tutti gli stranieri: “Franzisco?”.

Dopo più di un quarto d’ora di viaggio visti i finestrini aperti decido di mettermi lo scaldacollo che avevo riposto nel mio bagaglio a mano, lo vado a prendere e ta daaaaaaaaaaa, il mio trolley piccolo non c’è. Chiedo a Roberta dove fosse visto che lo aveva lei prima di salire, con assoluta tranquillità mi fa: “La valigia morbida? Non ce l’avevo mica io….”. Solo allora ho capito del perché cercavano un certo Franzisco.

Fortunatamente nella valigia c’era ancora il badge della emirates con i miei dati, alla stazione di Tomburi l’avevano trovata e si erano immaginati che l’aveva lasciata un babbeo che era salito sul treno. Ricerco il controllore, cerco di spiegare la situazione e finalmente ci capiamo! La valigia ce l’hanno loro e potevo riprenderla al mio ritorno a Bangkok, peccato che a Bangkok non ci tornavo più. Niente panico, i tailandesi sono avanti e non solo non mi hanno brillato la valigia, ma con il prossimo treno me la faranno trovare alla stazione di destinazione. Ammetto che la fortuna è stata davvero tanta. Proseguiamo il viaggio dove ogni 10 minuti passava un venditore diverso con tante varietà di cibo e bevande, acquisteremo delle ottime frittelle dolci. Il viaggio è molto bello, il treno fa molte fermate in stazioni davvero piccole, ma permette di vedere un ottimo paesaggio e permette di entrare in contatto con la popolazione thai nelle sue attività quotidiane. A metà del viaggio dopo circa 2h arriviamo a Kanchanaburi dove delle ragazze dell’ufficio stazione salgono sul treno e mi fotografano per riconoscermi nel pomeriggio per il ritiro della valigia (ovviamente tutti ci prendevano in giro, ma facciamo amicizia con molte persone del treno). Continuiamo il nostro viaggio, la seconda parte, la più bella ed interessante passa sopra il ponte delle morte e prosegue su dei tratti veramente incredibili, i più suggestivi sono quelli con su un fianco la montagna e sull’altro lo strapiombo. Arrivati a Nam Tok rifacciamo i biglietti (altri 100 bath) e torniamo indietro, questa volta per fermarci a Kanchanburi Station. Una volta arrivati ci rechiamo all’albergo, gestito da una famiglia fantastica, stanno finendo di costruirlo, tutto è nuovo, talmente nuovo che non possiamo usare le scarpe all’interno! La camera è enorme e veramente confortevole. Ci rinfreschiamo e partiamo per la visita del paese, giriamo per la via dei locali e dei ristoranti, il cimitero dei caduti per la costruzione del ponte, recupero la mia valigia, ceniamo ed in tarda serata rientriamo in Hotel.

9 DICEMBRE

Sveglia e super colazione, la quantità di cose da mangiare e da bere era davvero tanta, di sicuro la migliore colazione di tutte la Thailandia (ovviamente a Roberta sbagliano il sandwich).

Alle 8 passa il bus per le cascate Erawan, parte dalla stazione degli autobus, ma in fondo alla nostra strada c’è una fermata. La proprietaria ci accompagna, aspetta con noi per fermarci il bus, è veramente gentile e cordiale, parla anche un ottimo inglese. Una volta arrivati facciamo il biglietto di ingresso(300 bath) e iniziamo il percorso. Decidiamo di andare direttamente alla settima e ultima cascata per poi farle con calma a ritroso dato che il parco chiude alle 18. Ma le cascate più alte chiudono prima. Le cascate sono davvero belle, in tutte era permesso fare il bagno (condizioni meteo permettendo), un cartello indica se è possibile stare in acqua. In ogni cascata ci sono milioni di pesci e pesciolini che ti mordicchiano i piedi, una cosa incredibile vedere e soprattutto sentire tutti questi pesci attaccati ai piedi!

Alle 17 riprendiamo il bus e torniamo in città, andiamo alla stazione dei bus per prendere i biglietti per Kampheng Phet dell’indomani, passiamo anche vicino al campo sportivo dove domani partirà una maratona, infatti proprio a causa della maratona tutti gli alberghi della città erano completamente prenotati. Per cena torniamo nella via dei ristoranti, ceniamo molto bene, e a Kanchanaburi i prezzi sono molto più bassi che nelle altre città. Finita le cena, vista l’ora tarda (quasi le 23) decidiamo di tornare in hotel, ma poco prima di arrivare ci facciamo convincere ad entrare in un centro massaggi, nemmeno la ragazza che ci chiamava credeva che avessimo veramente accettato. Capiamo subito che il centro è molto più scrauso (molto meno bello e professionale), ed ovviamente capita una piccola avventura. Decido di fare un oil massage, non mi danno però le mutande da massaggio, mi fanno sdraiare e una signora inizia a massaggiarmi con l’olio, olio che bagnerà tutte le mutande (e mi rimarranno unte). Aveva delle mani veramente ruvide e iniziavo ad avere dolore durante il massaggio. 5 minuti dopo si interrompe e mi inizia a fare dei versi strani (effemminati) dicendo: “Fri, Fri”, poco dopo arriva un ragazzo a massaggiarmi e ammetto la mia iniziale paura. Per fortuna invece il ragazzo si rivela un buon massaggiatore. Finito il massaggio ci chiedono se vogliamo fare la doccia (souer souer!) e ci mandano tutti e due mezzi nudi in bagno. Capiamo la loro fretta quando usciamo, il centro chiudeva alle 23 e noi siamo entrati alle 22.59, rientriamo in hotel unti e sorridenti.

10 Dicembre

Ci alziamo presto per la colazione e ci ingozziamo come maialini senza ritegno, ovviamente prendiamo tutto quello che non è deperibile e lo mettiamo nello zaino, compresi i sandwich che non mangiamo a colazione ma che ci portiamo dietro. Arriva il taxi che ci aveva chiamato l’hotel, un motorino modificato in stile sidecar, ci porta alla stazione degli autobus saltando i blocchi generati dalla maratona. Prendiamo il nostro primo bus, Roberta come al solito dormirà, si sveglierà, dirà che ha caldo e fame, mangeremo il sandwich e si riaddormenterà. A metà del tragitto il bus si ferma in una specie di area di servizio per mangiare, chiedo a Roberta se avesse fame, considerato che ci eravamo ingozzati a colazione, il super sandwich dopo due ore e il moto pari a zero ore mi aspettavo un bel no, ed invece: “Ho famina”. Optiamo per un panino con cotoletta (in stile apollo) da un venditore ambulante, ed ammetto che era buono.

Finita la sosta riprendiamo il viaggio fino ad arrivare (con un notevole ritardo) alla stazione di Kampheng Phet dove ad attenderci c’era Tiziano, un signore italiano conosciuto su internet al momento della mia ricerca di informazioni sulla Thailandia. Lo avevo continuato a contattare anche mentre eravamo in viaggio, durante le mie richieste di informazioni ci propose un itinerario passando da Kampheng phet dove lui abita ed abbiamo accettato. Ci inizia a portare a giro subito come una vera guida turistica, ci fa visitare il parco storico (che fa parte del complesso di Sukhotai) e ci dà innumerevoli informazioni. Il parco non è molto grande ma è davvero bello, inoltre è praticamente senza turisti e questo dà una nota decisamente positiva alla visita.

In tardo pomeriggio ci porta in un hotel nel piccolo paesino (che pagheremo solo 300bath) e la sera insieme alla sua compagna thai, ci porterà a cena sul fiume, in un locale dove potremo gustare i veri cibi thai. Mangeremo un pesciolone di fiume arrosto, scoprendo che viene mangiato insieme a degli spaghetti thai, una foglia particolare ed un’erba tipo prezzemolo. Inoltre prenderemo una specie di fonduta (con dentro del sangue di maiale) dove dovevamo cuocere il pesce, la carne e la pasta che ci avevano portato crudi). Passeremo davvero un’ottima serata in loro compagnia.

11 Dicembre

Il nostro hotel per colazione offriva solo caffè e biscotti, decidiamo allora di tirare fuori le nostre scorte alimentari (ovviamente prese nelle varie colazioni, più le marmellate che Roberta si era portata dall’Italia) e alla fine facciamo un’ottima colazione. Tiziano e la sua compagna ci vengono a prendere in auto e partiamo con direzione Sukhotai. Nota dolente per Tiziano: voleva spostarsi nel parco in macchina, ma hanno messo recentemente il divieto ed è costretto a noleggiare la bici (nostra scelta preferita). Facciamo il giro di tutte le attrazioni storiche, è veramente bello, a mio gusto notevolmente più bello di Ayuttaya. Sono molto felice di non averlo saltato anche se le attrazioni sono simili. Pranziamo in un localino vicino al parco, qualche giro nelle varie bancarelle ed è arrivato il momento dei saluti, alle 18.45 abbiamo il bus che ci porterà a Chiang Mai. Nell’attesa vedremo il momento in cui viene trasmesso in filo diffusione l’inno nazionale e dove ogni persona si immobilizza nella posizione in cui è. Per me, da persona esterna, risulta davvero incredibile e surreale.

Sul bus c’è un aria condizionata fortissima, Roberta prenderà il torcicollo e se lo porterà dietro fino al rientro in Italia e oltre. In ritardo e a mezzanotte inoltrata arriviamo a destinazione, prenderemo un taxi rosso (una specie di furgone) molto usato a Chiang Mai, contratterò fino alla morte per ottenere un prezzo decente. Durante la contrattazione conoscerò Sandra, una ragazza spagnola che era con noi sul bus e con cui dividerò il taxi. Arriviamo a Dozy House, suoniamo ma non ci aprono, dormivano tutti! Dopo vari tentativi riusciamo farci aprire (a non pagare i 200bath per l’arrivo dopo le 24) e prendere possesso della nostra stanza.

12 Dicembre

Sveglia a un’ora normale (finalmente) e scendiamo per fare colazione. L’hotel è molto carino e le camere ben tenute, ha però l’aria di un ostello un po’ chic. La colazione non è superba (ma eravamo abituati male), c’è il caffè e toast (24h su 24), uova, verdure. Le marmellate e il burro sono all’interno di barattoli giganti condivisi, i piatti e le tazze una volta finito di mangiare, vanno lavati e riposti per essere asciugati.

Finita la colazione partiamo per il giro della città vecchia. Roberta si porterà dietro il torcicollo nato dall’aria condizionata dell’ultimo bus. Il centro della città vecchia si percorre comodamente a piedi, alla fine non è molto grande, indubbiamente si respira un’altra aria rispetto alla caotica Bangkok. Facciamo il giro di quasi tutti i templi visitabili e dei monumenti presenti, a fine pomeriggio decidiamo di concederci un altro massaggio ed optiamo per uno dei 5 centri in cui le massaggiatrici sono ex detenute. Tutto il percorso del massaggio, dall’accoglienza al the finale è veramente ottimo. Per cena decidiamo di andare in zona night market, gironzoliamo fra le migliaia di bancarelle presenti ai due lati della strada finché, ad un certo punto, non mi metto a guardare le escursioni di un’agenzia. Ovviamente scatta subito la contrattazione per una escursione, dato il prezzo migliore rispetto alle altre sentite in giornata decidiamo di accettare, praticamente fra 5 ore ci vengono a prendere in hotel.

13 Dicembre

Sveglia prestissimo, fra poco ci vengono a prendere per l’escursione prenotata poche ore fa… una passeggiata nella giungla e il Doi inthanon ci aspettano. Quando scendiamo dalla camera è sempre tutto chiuso e spento, per fortuna ci sono i toast con marmellata e caffè disponibili 24h. Alle 7.30 arriva puntualissimo il nostro minivan dove all’interno sono presenti quasi tutti i partecipanti. Siamo un gruppo di 6 persone, una famiglia di Israeliani, una ragazza svizzera (che stringerà amicizia con Roberta) ed una polacca (che mi baccaglierà). Tutto il gruppo si rivelerà molto simpatico e sarà piacevole passare una giornata con loro. L’escursione anche se turistica si rivelerà molto carina, ci porteranno nella giunga dove potremo vedere cascate, insetti, bere dalle radici, mangiare in una specie di fattoria e vedere il Doi inthanon, la montagna più alta della Thailandia. Al nostro rientro, decidiamo di andare a cena in una zona nella città vecchia consigliata da una delle nostre receptionist, è davvero molto carina e piena di ristoranti interessanti ed a prezzi modici, ha anche un sacco di discopub dove si riversano centinaia di turisti, sarebbe stato interessante passarci più tempo, ma io sto crollando dal sonno, decidiamo quindi di rientrare in hotel.

14 Dicembre

Oggi altra avventura, decidiamo di noleggiare uno scooter. Lo prenderemo tramite l’hotel perché ce lo portavano e riprendevano loro direttamente in hotel e ci permetteva di non consegnare il passaporto. Optiamo per un Click 125cc. Le uniche domande fatte dall’hotel e della ragazza che ci ha portato il motorino (e il contratto di noleggio da firmare) sono state: “Sai guidare il motorino?”. Firmato il contratto prendiamo e partiamo, direzione Doi Suthep, anche se mi scontro subito con quello che avevo sfoggiato fino a pochi secondi fa (dichiaro di avere la patente della moto, di aver avuto la moto e la vespa fin da 14 anni). Infatti il motorino non ha le marce e io il motorino senza marce non l’ho mai guidato. Per fortuna dopo circa 15 minuti prendo dimestichezza anche con quello. Dopo pochi km ci fermiamo ad un distributore per fare benzina dove chiediamo subito le nostre prime informazioni, dato che non eravamo sicuri di aver preso la giusta direzione. Ripartiamo con il pieno e dopo 500m posto di blocco della polizia dove fermano tutti i motorini. Vogliono vedere la patente internazionale, altrimenti multa da pagare e possibilità di guida per 3 giorni. Data la difficoltà di farsi capire con altri stranieri mi usano come traduttore per qualche minuto. Passato il controllo finalmente ripartiamo. Andando verso la montagna la situazione si fa un po’ freschina… e chi è partito a mezze maniche senza un cambio pesante? Ovviamente Roberta. Arriviamo al Doi Suthep dove all’ingresso troviamo la famiglia israeliana del giorno prima. Visitiamo il tempio (davvero molto carino) e ripartiamo, continuiamo a salire, passiamo dai giardini reali dove non ci fanno entrare a causa dell’abbigliamento. Decidiamo di non comprare gli abiti necessari e di salire ancora più in alto. Scegliamo di andare al villaggio tipico più lontano e dopo vari km di strada sali e scendi con buche da urlo arriviamo ad un villaggio sperduto. Il tempo in quel villaggio si sembra fermato, ci fermiamo in un piccolo bar che ha una terrazza la cui vista da sulla valle, ci godiamo quello spettacolo bevendoci un buon caffè fatto sul momento. Torniamo indietro e vista l’ora decidiamo di andare a visitare anche l’altro villaggio, questo è decisamente turistico: bancarelle ovunque dove ovviamente facciamo incetta di souvenir.

Al rientro rischio il congelamento dato che quasi tutti i miei vestiti li avevo dati a Roberta, arriviamo in città e iniziamo a gironzolare con il motorino, capiamo ancora meglio come è fatta e il giro serale ci piace molto. Cerchiamo un cambio favorevole, lo troviamo vicino ad una delle porte delle mura che delimitano la città vecchia, nel mentre cambio i soldi, Roberta è attratta da un ristorante italiano di fronte, appena vede pizza e prezzi italiani decide che non può farne a meno. Il ristorante era molto carino ed ammetto che la pizza era veramente buona. Lasciamo il ristorante soddisfatti, facciamo un ultimo giro in motorino per poi rilasciarlo davanti l’hotel, domani mattina qualcuno sarebbe venuto a ritirarlo. Andiamo a letto, sono già le 24 ed alle 3 abbiamo il taxi per l’aeroporto.

15 Dicembre

Dopo nemmeno 3 ore di sonno scendiamo per colazione e troviamo clamorosamente una ragazza che ci prepara la colazione da asporto, ottimo! Prendiamo il volo e atterriamo a Phuket, staremo però oltre due ore all’uscita dell’aeroporto, perché non avevamo deciso dove andare ed ovviamente iniziamo a litigare. Finita la situazione di stallo si riparte, direzione Phi Phi island! Prendiamo un taxi privato che ci porta al porto dove partono le varie navi per le varie isole, facciamo il biglietto ed attendiamo la nostra nave. Nel frattempo prenotiamo il nostro alloggio sull’isola.

Dopo un paio di ore di navigazione sbarchiamo e paghiamo subito la tassa di 20 bath a testa per poter accedere all’isola. Andiamo al nostro alloggio, il Bung House e scopriamo che è un stanza sopra una sala biliardo ed accanto ad una specie di friggitoria locale. Per arrivare alla camera dobbiamo salire una ripidissima scalinata di ferro, la camera è piccola ma ha l’aria condizionata e il frigobar. Insomma, è come ci era stata descritta. Il prezzo è molto più alto rispetto alla media pagata fino ad ora, ma sappiamo che Phi Phi è super turistica e i prezzi degli alloggi vanno di conseguenza. Lasciati i bagagli iniziamo a gironzolare per le strade, ma ci sentiamo disorientati. Ci sono tantissimi ragazzi giovanissimi, una infinità di locali e bancarelle, sembra di essere in un mondo molto diverso rispetto da dove provenivamo. Facciamo un salto al mare, in quel momento c’era la bassa marea e tutte le imbarcazioni erano arenate. Un piccolo bagnetto e poi via a cercare un’escursione per il giorno successivo. Alla fine decidiamo per l’opzione più wild e anche quella meno costosa, ovvero quella in long tail. Andiamo a cena in uno dei primi ristoranti trovati, mangiamo discretamente e il prezzo non è altissimo. Roberta crolla, si addormenta in stile ubriaco, rovescia la birra e si accascia ovunque, per oggi basta così, andiamo a letto.

16 Dicembre

Questa mattina escursione! Andiamo al punto di ritrovo, dove abbiamo acquistato l’escursione, scopriamo subito però che la barca non partirà di lì ma dal porto. Ci accompagna il nostro futuro autista fino al porto dove troviamo già i nostri compagni di viaggio, pronti per la partenza. Una volta partiti ci danno subito una piccola colazione, un toast con la marmellata, molto buono! Gireremo diversi posti classici. Bamboo Island è veramente bella, mare stupendo, sabbia bianca e fine. Monkey Island è divertente, ci sono un sacco di scimmie che cercheranno di rubarti le cose e una volta rubate se le litigheranno fra di loro, attenzione alle cose di valore! Viking Island è stupenda per lo snorkeling. A Maya Bay siamo stati fortunati, con la long tail ci siamo arrivati al tramonto. A differenza dei racconti delle altre barche più prestigiose che ci arrivano all’ora di pranzo, non c’era nessuno. Eravamo, ad esagerare, in 50! Peccato che poco prima della partenza per andare a vedere il plankton sia venuto giù il diluvio, quindi rientro obbligato al porto. Fino a qui sarebbe stato semplice, peccato che a me è toccato il posto in prua e mi prendevo tutta l’acqua che veniva giù come proiettili. Alla fine mi hanno dato un sacco della spazzatura per pararmi, senza contare che il nostro autista era sommerso dalla pioggia e credo guidasse a caso! Appena arrivati al porto però, torna anche il sole. Nonostante qualcuno di noi pensava di morire nel tragitto, nel momento in cui è stata tirata fuori l’ananas per merenda, tutti hanno iniziato a mangiare! Torniamo in camera per farci una doccia calda e decidiamo di rimanere un’altra notte per visitare anche un po’ l’isola. Usciamo per cena e iniziamo a gironzolare per le strade. Ci perdiamo e scopriamo un altro pezzo di isola molto meno caotico! Nella camminata arriviamo alla spiaggia e vediamo che ci sono vari locali che fanno musica da discoteca, spettacoli con il fuoco e molto altro. Li giriamo un po’ tutti fino a quando non decidiamo di tornare verso la branda.

17 Dicembre

Dato che non avevamo visto l’isola, l’escursione ti porta in tanti altri posti ma mai su Phi Phi. Decidiamo di andare verso long beach, una spiaggia raggiungibile con 30 minuti di cammino. La strada per raggiungere la spiaggia è molto bella, si passa in mezzo al bosco, si vedono molte piccole spiaggette e tanti bungalow per turisti. Dopo una mezz’oretta arriviamo ad un bivio, ci fermiamo per bere e ci raggiunge una coppia, li saluto, mi risalutano in italiano e… ta daaaaaaaa, stanno a 1 km da casa di Roberta. Decidiamo di proseguire il cammino insieme. Andremo oltre long beach, dopo un’ora totale di cammino, arriviamo ad un spiaggia a semiluna completamente deserta, deserta! Eravamo solo noi 4, la barriera corallina era a pochi metri ed era super pieno di pesci. Peccato solo che era ventoso e il mare perdeva la sua brillantezza.

Tornando indietro ci fermeremo nelle varie spiaggette, fino a quando un imminente temporale ci fa tornare in camere, così facciamo una doccia. Per cena andremo al Garlic 1992, un posto che non gli avrei dato un bath, ma dato che era super pieno ci siamo fermati. È risultato un ottimo posto dove cenare. Dopo cena riprendiamo a girottolare, ed alla fine rifiniamo sulla spiaggia. Nel guardare gli spettacoli con il fuoco, una piccola parte di cenere calda mi va in un occhio, serata finita nella speranza che il giorno dopo non mi desse più fastidio.

18 Dicembre

Alla fine Phi Phi, a dispetto di quanto pensavamo, ci sta piacendo parecchio, l’occhio per fortuna sta bene e decidiamo di andare verso il View Point e di partire con il traghetto pomeridiano. Arriviamo al punto 1 e 2 dove si vede perfettamente la stretta striscia di terra che collega le due parti dell’isola e dove si vede anche i mostri edilizi che stanno continuando a costruire. Andiamo anche al punto 3 e 4 che non sono decisamente segnalati, ma per nostra fortuna sapevamo che c’erano. Proprio nel punto 3 troviamo altre indicazioni per arrivare ad altre spiagge, tutti i tragitti prevedono una bella passeggiata nella giungla, davvero molto bello, tranne per Roberta che non aveva le scarpe ma le infradito. Dopo una discreta camminata arriviamo a una spiaggia, ma il vento si fa sentire e agitava molto il mare. Peccato avrebbe davvero meritato. Rientriamo verso il porto, Roberta è stremata dalla camminata e dal caldo, ci rifocilliamo con un mega pezzo di pizza, un super sandwich e due fruit shake! È l’ora di ripartire, ciao ciao Phi Phi, ci sei piaciuta davvero tanto! Sul traghetto prenotiamo il nostro ultimo hotel a Kata, un volta sbarcati mi metto a contrattare allo stremo per il taxi che ci porti all’hotel, a questo giro non ho la meglio, troppi turisti che dicono di sì ad ogni prezzo, rischiamo veramente di rimanere a piedi. Per fortuna troviamo un ultimo minivan che ci carica. Arriviamo a Kata all’hotel Casa e Mare. Eddy il proprietario ci viene incontro per aiutarci con i bagagli, è italianissimo, esattamente come il suo hotel. Ci porta nella nostra camera (una superior) e rimaniamo stupefatti, è davvero molto bella. Roberta è felicissima e si fa tutte le foto nella sua nuova camera! Per cena rimaniamo nel ristorante dell’hotel dove mangiamo con mio stupore una buona cucina italiana.

19 Dicembre

Sveglia con calma e colazione italiana sempre al ristorante dentro l’hotel. Prendiamo a noleggio un motorino dal figlio di Eddy, un click 125 cc come quello di Chiang Mai, ma un modello più vecchio. Partiamo in direzione Kata, la più piccola delle tre grandi spiagge. Ci fermiamo, faccio un piccolo bagno, ma il mare è un pochino mosso a causa del vento che ci accompagnerà per tutto il tempo a Phuket. Bella la spiaggia con sabbia bianca. Ripartiamo direzione Kata, ma sbagliamo e arriviamo a Karon, dove di fronte a noi un babbo con il figlio a bordo ci vengono addosso e cadono. Per fortuna nessun danno ne fisico ne materiale per nessuno. Anche Karon è una bella spiaggia bianca, molto grande e con tantissimi locali e servizi. Io faccio un altro bagnetto. Iniziamo un nuovo ambientamento, iniziamo a trovare più cinesi, persone dell’est europa e tanti, tantissimi italiani. Visto che siamo a Karon cerchiamo di andare all’agenzia AmiciDiPhuket, che mi aveva consigliato un mio amico italiano. Però ci fermiamo proprio di fronte per uno sfizioso pranzo. Una volta in agenzia non troviamo i proprietari italiani, ma delle collaboratrici. Ci spiegano varie cose… la fondamentale era che loro agenzia, a differenza di altre, cercavano di fare sempre le escursioni in momenti o posti dove non ci sono i cinesi in quanto sono maleducati e pensano solo a mangiare (sul mangiare anche io non sono da meno, in effetti). Non del tutto convinti delle loro offerte (costose per le media) proseguiamo nel nostro tour e arriviamo a Ya Nui beach, una piccola spiaggetta davvero carina e dove si può fare un buon snorkeling. Sembra di essere a Baratti. Torniamo in hotel a sera, doccia e si riparte, direzione Patong! Ceniamo sul lungomare, in un ristorante indiano, davvero molto buono. Patong è davvero un punto iper turistico e confusionario, la strada centrale è piena di locali con musica ad alto volume. Molti locali hanno i pali da lap dance con diverse ragazze in bikini. Assomiglia molto a Khao San Road. Dopo un giro nei dintorni, decidiamo di tornare in hotel.

20 Dicembre

Sarà una giornata semplice. Grazie a delle indicazioni di Eddy raggiungiamo una spiaggia segreta. Per arrivarci dobbiamo prendere una deviazione subito dopo Promtep Cape e fare un bel pezzo di strada sterrata. Arrivati a un punto con un alta pendenza, dobbiamo scendere dal motorino e farci una ventina di minuti a piedi (nella strada voragini incredibili), ma la fatica viene ripagata. La spiaggia è davvero piccola e bella e siamo davvero gli unici, oltre ai lavoratori del posto. Infatti, in quel luogo stanno costruendo un mega resort. Passiamo tutta la giornata lì. Io mi sbuccio ovunque dato che un’onda mi ha trascinato sugli scogli. Roberta trova un serpente morto in acqua e lo ‘sevizia’. Proviamo per la prima volta la pellicola subacquea per il cellulare. Facciamo amicizia con uno dei mini boss del lavori, che ci spiega tutto il progetto. A pranzo mangeremo lì un ottimo riso thai e una chang ghiacciata. Aspettiamo il tramonto (favoloso) e ci incamminiamo verso il motorino, ovviamente fa buio subito e quindi ci facciamo 20 minuti a piedi nella giungla di notte. Ovviamente i rumori strani erano all’ordine del giorno!

Per cena di nuovo in sella al motorino, andiamo a Chalong a mangiare Agli Amici, una pizzeria gestita da due italiani. Mangiamo una pizza mega gigante e un calzone alla nutella, tutto davvero (e a mio parere incredibile) buono. Prima di andare via ci fermiamo a parlare con il proprietario più giovane che ci da tante altre informazioni sulla vita dei thai.

21 Dicembre

Sveglia alle 5, ci aspetta il pulmino per la nostra escursione in giornata alla Surin! Due giorni prima dopo aver sentito varie opzioni dell’hotel e di alcune agenzie ci affidiamo a quella che ci aveva convinto di più e che ci faceva il prezzo più basso. Fisseremo infatti con la Love Andaman per l’escursione di un giorno alle isole Surin. Arriviamo al porto la Love Andamane. L’escursione è veramente ben organizzata, registrazione e subito una super colazione a buffet. Ci daranno anche un braccialetto per la gita e delle pasticche per il mal di mare. La guida ci consiglia di prenderle perché c’è vento, il mare sarà mosso e la nostra barca andrà molto forte per circa 2h. Ci dice anche che per le persone normali va bene andare in fondo alla speed boat, mentre la prua è solo per i super eroi. Ci fanno salire sulla barca ed ovviamente a chi toccano i posti in prua? Il viaggio è una cosa incredibile, sembra di essere al luna park, ogni 2 secondi la barca salta e noi con lei, ricadute continue sulla panca dove stiamo a sedere, dobbiamo continuamente tenerci!

Dopo circa 20 minuti consigliano a Roberta di andare dentro dove farà la conoscenza di una signora Norvegese (io, fuori, per coincidenza farò conoscenza con una delle due figlie). Roberta che non aveva preso le pasticche, inizia a sentirsi male, resiste fino all’ultimo fino, ma quando stiamo per attraccare riescono a passargli al millesimo di secondo un sacchetto per il vomito. Facciamo un’escursione all’isola degli zingari di mare e successivamente all’isola principale. E’ davvero bella, spiaggia e mare da urlo. Qui ci sono anche le tende e i bungalow per passarci la notte (da prenotare con largo anticipo). Pranziamo a buffet, davvero buono e ripartiamo per lo snorkeling, lo faremo in due punti, bello, davvero bello, acqua fredda, ma bel fondale e bei pesci! Al rientro prenderemo tutti e due le pasticche del mal di mare e staremo in fondo alla barca! Rientrati al porto, non trovo le mie ciabatte, forse hanno prese le mie al posto di qualcun altro, non lo saprò mai, io ne prendo comunque un paio. Ci offrono una merenda con dolci, un gelato e un piatto di spaghetti thai. Rientriamo in hotel, doccia e via per la cena, siamo stanchi ed andiamo a un vicino l’hotel, si vede che è caro, ma non abbiamo voglia di camminare, ovviamente ci sbagliano le portate! Dopo cena via a letto.

22 Dicembre

Ancora in sella al motorino decidiamo di fare un po’ di esplorazione, colazione in un bar che ci sembrava francese e invece era turco! Roberta ovviamente voleva ordinare tutto il menù! Dato che il tempo è molto incerto procediamo con un giro turistico. Andiamo al Promtep Cape (il punto panoramico che fa vedere la costa dall’alto), carino ma davvero pieno di troppi cinesi. Successivamente andiamo a Rawai, dove il mare è veramente orrendo, ma c’è il mercato del pesce, una strada dove sulla destra ci sono tutti i venditori di pesce e sulla sinistra i ristoranti che te lo cucinano. Ovviamente decidiamo di mangiare lì, spulcio tutte le bancarelle per decidere quale pesce prendere, cerco di contrattare al meglio e alla fine ci prendiamo 4 granchi cotti in diretta per noi (il costo va a peso e al tipo di cottura… di solito 100bath al kg).

Dopo pranzo riprendiamo il motorino direzione mare. Andiamo ad Ao San, con la barriera corallina ad un passo, altra piccola spiaggia che merita di essere visitata. Rimaniamo fino al tramonto e decidiamo di mangiare sul ristorante che dà sulla spiaggia, prendiamo un toast fritto (che sarà troppo fritto) e un hamburger (che sarà troppo salato). Peccato, la cena non è stata un granché, per fortuna il costo è stato modesto. Finiamo presto di cenare, quindi decidiamo di farci una doccia e di concederci il nostro ultimo massaggio thai. Andremo in uno dei più grandi, situato di fronte a una statua di un elefante, all’incrocio delle due stradi principali di Kata. Il centro massaggi è molto grande, bello e pulito. Ci faranno un ottimo massaggio. Dopo il massaggio uno shake fruit bi-gusto per Roberta e un thai pancake al cocco per me. Finiamo la serata nel pub di fronte al nostro hotel, un piccolo pub dove ogni cosa raffigurava Bob Marley o la marijuana. Io mi prendo una birra e usiamo il tavolo da biliardo che, fra parentesi, era tutto rotto. Ammetto che il locale, per quanto era particolare e mal ridotto (compreso il proprietario che parlava in maniera incomprensibile) ci è piaciuto tanto.

23 Dicembre

Ultimo giorno in terra Thai, missione valigia. Data la missione particolarmente difficile decidiamo prima di tutto di andare a fare colazione. Troviamo un piccolo bar thai, credo sia aperto da poco, con estremo piacere sarà davvero ottimo e low cost (Roberta anche a questo giro ordina tutto il menù). Dopo colazione andiamo a Freedom Beach. Per raggiungerla dobbiamo prendere una deviazione a destra dalla strada che da patong torna verso Karon. Si fa un pezzo di strada sterrata e arriviamo al parcheggio. L’ingresso è a pagamento, 300bath a testa (la domenica è gratis). La spiaggia è davvero bella, merita di sicuro una visita. Pranziamo nel ristorante della spiaggia, un po’ più caro del solito, ma il cibo è molto buono (i camerieri invece non sono molto cordiali). Risalita la strada per tornare al parcheggio, i ragazzi che fanno pagare l’ingresso ci danno una bottiglietta d’acqua a testa e ci aiutano a uscire con il motorino. Andiamo a Patong per prendere gli ultimi souvenir, giriamo il centro commerciale di Patong e le varie bancarelle, ma non troviamo molte cose che ci soddisfino. Torniamo da Eddy, lasciamo il nostro motorino, e mentre Roberta fa due chiacchiere io mi faccio una doccia. Infatti Eddy ci aveva dato la possibilità di usare la doccia dipendenti per darci una rinfrescata.

Alle 19 arriva il nostro autista che ci porterà all’aeroporto, insieme a lui saluteremo il caldo, dato che terrà l’aria condizionata accesa per tutto il viaggio… e anche in aeroporto sarà molto fresco. Saliamo sull’aereo il 23 e arriviamo a Dubai che sarà il 24.

24 Dicembre

Scalo di 6 ore a Dubai dove ne approfittiamo per dormire in due delle poltrone che troviamo nell’aeroporto. Ripartiamo in direzione Bologna. Al nostro rientro in Italia prenderemo il bus per la stazione e poi il treno per tornare alle nostre città. Ciao ciao Tailandia ci mancherai.

INFORMAZIONI UTILI

Cambio soldi

Il cambio della moneta può variare di molto a seconda di dove vi trovate (senza contare le possibili oscillazioni di mercato nel caso rimaniate molti giorni). In assoluto, l’aeroporto è sconsigliato per il cambio, a meno che non si vada al Super Rich fuori dall’aeroporto. Lì si riescono ad avere ottimi cambi. A Bangkok il super rich è il miglior cambio in circolazione, dà la quotazione ogni giorno sul proprio sito internet e indica i suoi negozi sparsi per la città. Il cambio migliora a seconda del pezzo cambiato, i 100€ e i 500€ permettono il cambio più vantaggioso. All’interno dello skytrain fermata Siam c’è un cambio (è all’interno, quindi bisogna aver fatto il biglietto per accedervi). A Chiang Mai ci siamo trovati bene in alcuni cambi al di fuori delle mura del centro.

Per Phuket ottimi cambi a Patong e nella strada che da Kata va verso Karon.

Mezzi Pubblici

Abbiamo provato un po’ di tutto nel nostro viaggio e sinceramente ci siamo trovati molto bene. Per il transfert Chiang Mai – Phuket abbiamo scelto la AirAsia e ci siamo trovati davvero molto bene, come la nostra Ryan con qualche servizio in più. Per i taxi a Bangkok chiedete sempre dei meter, quelli a tassametro per intendersi, risparmierete molto rispetto ad una tariffa concordata. I costi dei taxi non sono affatto esosi, se siete stanchi o vi siete persi andate tranquillamente a prenderne uno.

A Chiang Mai ci sono anche dei taxi rossi, sono una specie di camioncino furgonato, sono più costosi dei taxi normali, ottimo se riuscite a condividerli. Nelle città in cui non esistono i taxi meter (o non si trovano) dovrete contrattare, ricordatevi di contrattare davvero al ribasso, cercheranno di guadagnarci sempre il più possibile.

I tuk tuk non li abbiamo presi, un po’ perché erano cari e un po’ perché abbiamo preferito camminare.

Di bus ce ne sono di vario tipo. Noi abbiamo optato quasi sempre per una via economica, ma soprattutto per quello che ci tornava bene con l’orario di partenza. Ci sono quelli che danno anche il pasto compreso, quelli con il bagno, quelli più comodi. Diciamo che comunque anche quelli senza bagno e senza pasto sono piuttosto comodi. Ricordatevi sempre di portarvi dietro una felpa e una sciarpa, potrebbe fare un freddo polare sul bus. Da tenere in conto anche che possono non essere molto puntuali, soprattutto nel caso si debba prendere una coincidenza. Abbiamo preso i biglietti sempre in stazione il giorno prima.

I treni sono molto economici, lo abbiamo preso solo da Bangkok ad Ayuttaya ma so che sono una buona alternativa per le lunghe distanze se non si ha fretta. Ci sono più categorie, la terza classe va bene per i brevi spostamenti, per i lunghi viaggi consiglio di salire un po’ di qualità.

Alloggi

Per gli alloggi avevamo prenotato solo le prime notti a Bangkok, tutto il resto lo abbiamo prenotato di volta in volta per lasciarci più liberi nella scelta dell’itinerario. Non abbiamo mai avuto problemi per trovare un alloggio se non per una notte a Kanchanaburi a causa di una maratona. Mi hanno però sempre consigliato di prenotare in anticipo solo nel caso in cui si vada nelle zone marittime nel periodo che va da Natale alla Befana. Per la contrattazione del prezzo sul posto non ci sono mai riuscito, anche perché praticamente sempre, riuscivo a strappare un prezzo migliore prenotando tramite piattaforme online che di persona. Una volta ho comprato la camera mentre parlavo alla reception.

Cibo

Ci siamo trovati molto bene con il cibo. C’è da prendere un po’ confidenza con i piatti, per riuscire a capire quali, secondo i nostri gusti, sono troppo piccanti o hanno spezie poco gradite. Ci siamo trovati molto bene col cibo da strada, dove abbiamo sempre preferito i cibi cotti al momento. Anche nei vari ristoranti non turistici abbiamo mangiato bene e molto spesso a prezzi irrisori.

Città

Non starò a dirvi cosa abbiamo visto di preciso, abbiamo sempre seguito le informazioni della Lonely Planet. Ammetto che alcune informazioni potevano essere più precise, ma ci siamo trovati molto bene. Ovviamente abbiamo lasciato libero anche il nostro spirito girovago per uscire dai classici percorsi.

Bangkok

Città incredibilmente caotica e inquinata. C’è tutto. Chiunque può trovare ciò che più gli piace in questa complessa città. Indubbiamente per chi la visita la prima volta, a prima vista sarà amore o odio. Si gira molto bene con tutti i mezzi: skytrain, metro, traghetti e taxi. Per il taxi sempre chiedere il meter.

Spesa

Sim 30 giorni dtac: 599 bath

Skytrain: circa 20 bath a fermata

Cena media: 350 bath in due

Traghetti: 20 bath a corsa

Palazzo reale: 500 bath

Wat Po: 100 bath

Montagna dorata: 40

Jim Thompson House: 300 bath

Taxi dal quartiere cinese alla National Stadium: 60 bath

Massaggio 1h: 300 bath

Taxi da National Stadium a stazione di Tomburi: 160 bath

Ayutthaya

Merita sicuramente la visita di almeno una giornata. Si raggiunge molto bene da Bangkok con tutti i mezzi, i migliori sono il bus o il treno. Una volta arrivati si può noleggiare una bici o un tuk tuk privato.

In bici si gira molto bene. Direi che permette di dare un tocco caratteristico alla gita. Noi abbiamo optato per il noleggio bici, lo abbiamo trovato usciti dalla stazione. Se volete concedervi il lusso, vi fanno anche l’assicurazione (nel caso bucate una ruota o per altri problemi, vi vengono a prendere con un tuk tuk e vi cambiano la bici). La cittadina è piccola e molto carina. Ci sono molti sono i templi da visitare. Godetevi il relax che la zona può darvi.

Spesa

Treno Bangkok – Ayutthaya: 60bath a/r

Noleggio bici: 100bath

Kanchanaburi

Questa città mi ha piacevolmente colpito. In realtà ha solo due strade principali e di interesse, ma proprio per questo mi è piaciuta. Molto carino il percorso del treno e la possibilità di stare praticamente sui binari mentre passa. Come detto, ha due strade principali, una che porta alla via dei locali e ristoranti e finisce al cimitero di guerra, e l’altra che porta al ponte. Nel mezzo potrete vedere interessanti scorci sul fiume, su una città incredibilmente tranquilla. Non erano molti i turisti che si fermavano lì, proprio per questo abbiamo respirato una tranquillità che da poche altre parti del paese abbiamo trovato. I prezzi stessi, molto più bassi di altre città, facevano notare questa differenza. Indubbiamente il turismo per più giorni non passa da qui, e questo giova almeno in piccola parte all’autenticità del posto. Non pensate però di trovare un ambiente isolato dal mondo!

Treno della morte: 100 Bath

Hotel Kanchanaburi: 2 notti 2200 bath

Bus per cascate Erawan: 100 bath a/r

Bus per Kamphaeng Phet: 570 bath

Tuk tuk dall’hotel alla stazione dei bus: 100 bath

Kamphaeng Phet

Qui ci siamo finiti davvero per caso, ma la scoperta è stata davvero piacevole. Qui i turisti ci passano ancora meno. Dormire, poi, credo sia veramente una casualità. Ha un bellissimo parco storico, dove a differenza degli altri parchi non troverete quasi nessuno, indubbiamente vi farà riscoprire una piccola parte della vostra spiritualità. La cittadina è praticamente senza turisti e questo permette ancora di più di vedere il modo di vivere dei thai, anche se per noi non sarà sempre tutto comprensibile senza qualche informazione aggiuntiva.

Spesa

Hotel 1 notte: 400 bath

Ingresso ai parchi: 100 bath ognuno

Sukhothai

In tanti mi avevano consigliato di saltarla se facevamo Ayutthaya, per evitare di annoiarsi nei tanti “sassi” spesso simili fra loro. Però sono molto contento di esserci passato. Il parco immerso nel verde è favoloso e gli stessi siti archeologici sono a mio parere migliori di quelli di Ayutthaya.

Spesa

Bus per Chiang Mai: 414 bath

Deposito bagagli: 60 bath

Entrata parchi: 100 bath ognuno

Chiang Mai

A noi è piaciuta tanto e abbiamo sentito di esserci rimasti troppo poco. Nonostante sia una delle città più grandi del Paese, si vive in un clima molto più rilassato e tranquillo rispetto alla caotica Bangkok. Permette di non annoiarsi mai, date le innumerevoli escursioni e attività presenti. Ha vicino molte località interessanti da visitare. Peccato non aver avuto abbastanza tempo per visitarle tutte.

Taxi stazione bus – hotel: 120 bath

Hotel Chiang Mai; 4 notti, 83€

Media cene: 400 bath

Escursione Doi Inthanon: 1300 bath

Noleggio scooter: 1gg, 250 bath

Taxi hotel Aeroporto (notturno): 200 bath

Phi Phi Island

Anche qui sono contento di aver fatto diversamente da come mi avevano consigliato. Sì, è vero, l’isola è iper turistica, ci sono tantissimi giovani, serate folli, alcool a fiumi e musica assordante. Ma ha delle spiagge e posti meravigliosi. Se si prende un hotel fuori dalla via principale, la musica notturna non è un problema e se si ha voglia di camminare è possibile raggiungere a piedi (quindi gratis) delle spiagge favolose dove vi ritroverete praticamente da soli. Ecco, proprio per questo Phi Phi ci è piaciuta davvero tanto. Quindi sta a voi decidere se farne a meno. Indubbiamente ha dei posti meravigliosi.

Spesa

Taxi aeroporto Phuket – Pier: 650 bath

Battello Phuket – Phi Phi 1000: bath a/r (comprate solo l’andata il ritorno costerà molto meno sull’isola)

Ingresso isola: 20 bath

Hotel: 3 notti, 2700 bath

Escursione Maya Bay etc. in long tail: 600 bath + 400bath per scendere su Maya Bay

Cena media: 500 bath

Phuket

Anche per Phuket siamo stati molto indecisi, avevamo paura di trovare caos e mare brutto. Ovviamente anche qui dipende tutto da quello che uno vuole fare. Se si ha voglia di girare ed esplorare, può regalare bellissimi luoghi ed esperienze.

Certo, essere da soli su una spiaggia (che a noi è capitato) è praticamente impossibile, ma indubbiamente ha dei posti che meritano. Si può far di tutto: vita sregolata o relax e ottimo mare.

L’isola è molto grande, quindi per vederla tutta richiede almeno una settimana.

Spesa

Hotel Kata: 2 notti, 64€

Taxi Pier – Hotel: 400 bath

Cena media: 800 bath

Motorino: 3gg, 600 bath

Escursione Surin: 2500 bath

Ingresso Freedom Beach: 200 bath

Taxi serale Kata – Aeroporto: 900 bath

Per quanto riguarda il volo abbiamo speso 530€ prenotandolo un mese prima circa. Abbiamo optato per la Emirates con scalo a Dubai.

Per tutta la vacanza, comprensivo di tutto (volo, hotel, assicurazione, cibo, souvenir, etc.) abbiamo speso circa 1600€ a testa. Ove possibile abbiamo cercato di risparmiare, contrattando o scegliendo vie di mezzo, però possiamo dire che non ci siamo fatti mancare nulla.

Smetto, altrimenti più vado avanti e più mi vengono in mente cose. Spero che queste info possano servire per un futuro viaggio o almeno abbia fatto sorridere qualcuno di voi!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche