Tre settimane a zonzo per l’Europa

Tour fai da te in auto alla scoperta di zone paesaggistiche, natura e relax ma anche storia, opere d'arte e cultura
Scritto da: Uzzo76
tre settimane a zonzo per l'europa
Partenza il: 27/07/2013
Ritorno il: 17/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Ciao a tutti prima di tutto!

Con questo diario spero di darvi qualche indicazione per un eventuale tour in Europa dandovi qualche suggerimento sulle cose da fare o da vedere senza appesantire troppo la descrizione, in internet ci sono tantissimi siti in cui reperire informazioni più dettagliate rispetto a quello che posso darvi io in poche righe.

Il nostro tour è durato 3 settimane (27 luglio – 17 agosto), partendo da Vicenza abbiamo toccato Austria, Germania, Olanda, Belgio, Francia e Svizzera per un totale di 4.000 km di macchina.

Prima tappa prevista in Austria a Saalbach, località turistica che d’inverno si popola di sciatori. Abbiamo trascorso lì 4 notti, il paesino è carino, molto piccolo, tranquillo e pulitissimo.. Naturalmente le attività sono quelle classiche all’aria aperta, soprattutto passeggiate sui numerosissimi sentieri segnalati, ma c’è anche un piccolo parco acquatico, il lago di Zell, il flying fox (una guida d’acciaio su cui si scorre imbragati sul vuoto a 140 km/h), ecc. Sia a Saalbach che nei paesini limitrofi c’è la possibilità di prendere delle seggiovie per portarsi in quota ed iniziare diversi sentieri. Questa località si distingue per la numerosa presenza e le tante possibilità soprattutto per gli amanti di mountain bike, sia classica che da discesa. In paese si possono noleggiare sia le bici che abbigliamento tecnico. Ogni sentiero da discesa è segnalato con un grado di difficoltà, da principianti fino ad esperti e sono specificatamente dedicati, quindi è impossibile trovarsi di fronte una bici che scende sparata sul vostro sentiero, ad eccezione di alcuni brevi tratti in comune ma generalmente posti in piano. Noi abbiamo soggiornato in centro all’Hotel Neuhaus che consiglio vivamente per i seguenti motivi: pulizia delle camere, dotato di una bella piscina, idormassaggio e spa per rilassarsi dopo una lunga passeggiata o giro in bici, ottimo ristorante ( sicuramente il migliore di quelli provati a Saalbach), aderisce al circuito “joker card”, una tessera che vi viene consegnata gratuitamente e con la quale potete prendere tutti gli impianti di risalita gratis, mezzi pubblici e avere sconti vari sulle entrate a parchi o noleggio bici. Considerate che prendere un biglietto di sola andata in seggiovia costa sui 10€ a testa.

L’Austria l’avevamo già visitata ma questa zona ci ha davvero meravigliato per la bellezza dei paesaggi, la tranquillità, l’ordine, la pulizia e l’organizzazione! Penso torneremo presto in futuro.

Da qui inizia un piccolo tour de force in macchina che ci porta prima ad Augusta (soggiorno presso il Dom Hotel, consigliato per la vicinanza al centro, pulizia e la possibilità di parcheggio, anche se un po’ angusto). La città è carina, il viale centrale è interessato da diversi lavori di miglioramento, la zona pedonale è piuttosto estesa. Direi che un pomeriggio o al massimo una giornata sono sufficienti per visitare le parti principali.

Il giorno successivo ci siamo recati a Wurzburg, città posta alla fine della Romantische Strasse, popolata sia da universitari che da turisti. La città è molto bella, avremmo avuto bisogno di tutta la giornata per fare una visita più accurata considerato il fatto che quasi tutti i posti visitabili chiudono sempre presto. Dopo la visita guidata alla Residenz non abbiamo fatto in tempo a visitare la fortezza, e quindi ci siamo “limitati” a passeggiare per il centro seguendo il percorso turistico indicato nella mappa che ci avevano consegnato in hotel ( Mercure, a 5 minuti a piedi dal centro, parcheggio interno, consigliato).

Ci spostiamo poi a Colonia, l’hotel Barcelò non si rivela poi un granchè. Perdiamo 20 minuti per trovare l’entrata del parcheggio sotterraneo causa lavori e svariati sensi unici. L’Hotel fa da punto d’appoggio per il centro congressi, le camere sono molto grandi ma si vede che sono parecchio sfruttate, la pulizia nelle zone comuni non eccelle. In 10-15 minuti a piedi si arriva in centro che è completamente nuovo a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Solo la cattedrale si è salvata e merita certamente una visita. Da non perdere secondo me la Old Gestapo Prison dove venivano imprigionati ebrei e persone avverse al regime nazista. Consiglio di prendere le audio guide (3€ se ricordo bene) per capire meglio le condizioni di detenzione e i testi dei graffiti lasciati dai prigionieri sulle pareti delle celle, una visita molto toccante che lascia sicuramente qualcosa dentro. Si possono poi fare 2 passi in centro se si vuole fare un po’ di shopping o arrivare in riva al Reno dove sono presenti numerosi locali dove fermarsi per cena.

Lasaciata Colonia e la Germania arriviamo nella Frisia olandese, più precisamente alle porte di Koudum dove soggiorniamo presso il Galamadammen Hotel, una bella struttura circondata dal nulla in cui abbiamo tra l’altro mangiato molto bene. Prima di arrivare ci fermiamo per strada a visitare il palazzo di Het Loo che fu residenza dei reali d’Olanda per diverso tempo. Bella la visita agli interni e piacevolissima la passeggiata nei bellissimi giardini.

A Koudum c’è poco da vedere ma una passeggiata nel piccolo paese si rivela piuttosto piacevole per la tranquillità del posto. Scopriamo che il nostro hotel fa da base di appoggio per tanti ciclo-turisti ed infatti ci sono tantissime piste ciclabili e sentieri che si possono fare in bicicletta. Purtroppo ci fermiamo lì solo una notte altrimenti avremmo sicuramente fatto un pensiero per noleggiare delle bici e fare qualche giro per visitare i bei paesi vicini.

Dopo una bella colazione ripartiamo in direzione di Volendam percorrendo prima la grande diga Afsluitdijk lunga 32 km, lasciamo i bagagli presso l’hotel Van der Valk, confortevolissimo a 2 km dal paese, e decidiamo di trascorrere il pomeriggio ad Amsterdam. Il mio consiglio è quello di lasciare l’auto nei parcheggi contrassegnati dal simbolo P+R ai confini della cinta urbana. Il biglietto (circa 8€) comprende anche il viaggio di andata e ritorno con i mezzi pubblici. Dall’hotel al centro di Amsterdam abbiamo impiegato 1 ora per arrivare. La città ci è piaciuta moltissimo anche grazie al fatto di aver trovato 2 belle giornate di sole e ne abbiamo approfittato per una visita guidata in città in bicicletta (che consiglio molto , dura circa 2,5 ore , vengono fornite diverse informazioni e si vedono i punti pirincipali della città aiutando poi ad orientarsi successivamente quando si gira a piedi). Davvero splendido il museo Van Gogh che consiglio di visitare con l’audio guida perché spiega le opere più importanti con un filo logico e cronologico molto interessante senza appesantire eccessivamente la visita considerato il numero di opere esposte.

Il Rijksmuseum invece ci ha deluso un po’, molto grande, a mio giudizio un po’ dispersivo ma probabilmente abbiamo pagato il fatto di averlo visitato senza audio guida per contenere un po’ i costi. Non mi dilungo su altri posti da visitare, in internet trovate tutte le informazioni necessarie, anche una semplice passeggiata tra i vicoli e i canali della città si rivela alla fine molto appagante.

In serata approfittiamo della vicinanza a Volendam per fare 2 passi in questo antico villaggio di pescatori e mangiare in uno dei ristorantini sulla costa che offre naturalmente del buon pesce.

Il penultimo giorno si apre con il cielo ricoperto di nuvole, un forte vento e bassa temperatura, ma le previsioni danno il tempo in miglioramento così ci fidiamo e decidiamo di andare sull’isola di Texel. Lasciamo la macchina sulla terra ferma, prendiamo il traghetto (costo irrisorio) e appena attraccati andiamo a noleggiare le bici. L’isola non è grande, ci sono ciclabili ovunque praticamente sempre pianeggianti. Il consiglio è di essere tra i primi a scendere per evitare poi la lunga coda che rischia di crearsi al negozio che noleggia le bici. L’isola di Texel è famosa per le sue spiagge, la natura, la possibilità di vedere una colonia di foche nella parte nord, ecc. Il tour in bici si è rivelato molto agevole e anche il paesaggio cambia nel giro di pochi km, passando dalle dune sabbiose ai boschi ombrosi. A pranzo ci siamo fermati a Den Burg, una graziosa cittadina con un bel centro dove abbiamo approfittato per una sosta e un pasto veloce. La giornata è stata particolarmente favorevole, tanto sole, poco vento e temperatura sui 20°C, davvero perfetto per stare all’aperto in bici. In caso di condizioni più proibitive si può anche decidere di traghettare l’auto, ma ovviamente i costi aumentano. Rientriamo in hotel in tarda serata, stanchi ma soddisfatti.

Ci alziamo di buon ora il giorno seguente con l’intenzione di visitare i famosi mulini a vento olandesi. Vicino a Volendam c’è il paese di Zaanse Schans, un grazioso villaggio in cui ci sono alcuni mulini a vento restaurati e funzionanti, ognuno dedicato ad una lavorazione particolare. Per entrare all’interno si pagano circa 2,50€ a testa e si può vedere il funzionamento del mulino e la lavorazione dei vari prodotti che si trovano al suo interno. Nello stesso villaggio è poi possibile visitare ed assistere alla produzione dei famosi zoccoli in legno e degustare e comprare il formaggio edam. Per chi volesse vedere più mulini a vento può andare a Kinderdijk, località inserita tra i patrimoni dell’Unesco. Lì si possono trovare 19 mulini, ma noi non abbiamo potuto andarci perché eravamo diretti a Delft. Arriviamo infatti in città in tarda mattinata, il tempo non è dei migliori, pioviggina e approfittiamo per lasciare subito i bagagli in hotel che per l’occasione sarà l’Hampshire,a pochi passi dal centro. Per parcheggiare l’auto bisogna andare al parcheggio pubblico coperto, basta attraversare la strada e per 7,5€ ci si libera del pensiero.

Delft è famosa per le sue ceramiche, ma prima ci dirigiamo in centro per 2 passi e mangiare qualcosa. Proprio di fianco alla chiesa c’è un piccolo locale che non sembra niente di che, ma con nostra sorpresa si rivela essere niente male. Prendiamo dei filetti di platessa impanati e restiamo positivamente sorpresi dalla bontà del pesce, pur nella sua semplicità. Finito di pranzare ci dirigiamo a visitare la Delft pottery. Lì è possibile fare un breve tour guidato che spiega come viene prodotta la porcellana e da dove deriva il famoso blu di Delft. Alla fine si possono acquistare varie creazioni, tutte dipinte a mano da artisti che è possibile vedere all’opera durante la visita. I prezzi sono molto elevati ma sono dei veri capolavori. Andiamo poi alla Royal Delft, dove anche lì si producono procellane, in questo caso la produzione è più diversificata, si trovano pezzi da commercio turistico fino a porcellane di altissimo pregio. Si chiama Royal non a caso in quanto tutti i servizi di porcellane destinate alla famiglia reale olandese vengono prodotte qui. Anche in questo caso possibilità di tour ma molto più moderno con piccola sala cinema e audio guide che spiegano la storia, alcuni momenti storici significativi ed i prezzi di maggior pregio prodotti in questo stabilimento.

Prima di sera approfittiamo per altri 2 passi in centro, un aperitivo e poi cena al ristorante Stromboli che consiglio assolutamente. Nonostante ci fosse poca gente in giro ed i locali fossero mezzi vuoti questo era completamente pieno! Noi siamo riusciti a trovare 2 sedie sul tavolino da bar accanto alla porta d’ingresso. C’eravamo un po’ pentiti di questa scelta ed invece siamo stati ripagati perché abbiamo mangiato molto bene !

Di primo mattino ci mettiamo nuovamente in viaggio e attraversiamo il confine con il Belgio arrivando direttamente a Gand. Abbiamo prenotato per 2 notti presso l’Aparthotel Castelnou, un buon hotel a 15 minuti a piedi dal centro città. Per l’auto c’è posto a disposizione lungo la strada, è a pagamento ma per pochi euro si può prendere il biglietto che vale per 24 ore. Gand è una cittadina carina che ebbe una notevole crescita ed importanza nel periodo del medioevo diventando la seconda città più popolata dopo Parigi. Tra i monumenti ed i luoghi d’interesse vi segnalo la cattedrale di San Bavone con la sua architettura gotica e al cui interno è possibile ammirare, a pagamento, il polittico dell’adorazione dell’agnello mistico dei fratelli Van Eyck, capolavoro dell’arte fiamminga. Oltre a questo si può visitare la chiesa di San Nicola, la più vecchia della città, o il castello dei conti di fiandra dalla cui sommità si può avere una bella panoramica della città. Consiglio poi una visita in barca lungo i canali della città per avere un diverso punto d’osservazione e qualche info aggiuntiva da parte della guida.

Purtroppo Gand non ci è rimasta nel cuore per la scortesia e maleducazione di alcuni camerieri in cui ci siamo imbattuti durante un paio di soste per riposarci. In altri casi invece sono stati molto gentili, forse siamo solo stati sfortunati a capitare nel posto sbagliato col cameriere sbagliato.

Il giorno dopo decidiamo di andare a visitare Brugge, città che consiglio vivamente e che ci è piaciuta davvero molto! Merita anche solo per una semplice passeggiata, ogni via del centro è molto carina e caratteristica con un’architettura ancora di stampo medievale ed i canali che la attraversano. In passato venivano utilizzati per il trasporto di merci, ora ci girano solo le barche per i turisti e anche in questo caso vi consiglio un giro, si arrivano a vedere i punti più importanti della città per avere un’idea di massima e poi ci si può tornare successivamente per ammirarli con più calma a piedi.Tra i monumenti d’interesse vi segnalo la chiesa di Nostra Signora (ad agosto al suo interno c’erano diversi lavori di restauro però) in cui per un piccolo extra si può osservare una Madonna col Bambino scolpita da Michelangelo . In pieno centro si trova la piazza del mercato,con la torre civica, simbolo della potenza economica che raggiunse in passato la città. Il municipio è il più antico palazzo pubblico del Belgio, anch’esso in stile gotico e vi obbligherà a scattare diverse fotografie perché è davvero stupendo.C’è poi la cattedrale di San Salvatore, il beghinaggio, un piccolo quartiere di edifici utilizzati dalle beghine, delle suore laiche oltre a tanti locali e negozi in cui poter degustare e comprare tante tipologie della famosa cioccolata belga.

Ritornati la sera a Gand andiamo a letto, il giorno dopo attraverseremo un nuovo confine per recarci in Francia, nella zona dello Champagne e più precisamente a Reims, la sua capitale. Per il pernottamento abbiamo prenotato al Residhome Reims Centre, degli appartamentini a 5 minuti a piedi dal centro con parcheggio privato gratuito, quindi comodissimo. Il monumento principale della città è ovviamente la cattedrale, in stile gotico e famosa perché qui sono stati incoronati tutti i re di Francia. Presso il visitor center si possono effettuare delle visite guidate, la nostra è stata in francese. Se la fate armatevi anche di pazienza, ci vogliono un paio d’ore abbondanti e si sta praticamente sempre in piedi. La nostra guida ha descritto praticamente ogni statua presente sui 3 portali. Tutto interessante ma anche un po’ pesante ad essere sincero. Nel periodo in cui siamo stati noi, la cattedrale veniva illuminata la sera dopole 22 con una serie di luci molto particolari per creare un effetto visivo molto d’impatto, sulle cartoline si poteva vedere il risultato. Noi quella sera non avevamo le forze per uscire ed attendere l’accensione delle luci, anche perché faceva abbastanza freschino all’aperto. Oltre a questo si può visitare la basilica di Saint-Remi, il palazzo di Tau e fare un salto a vedere la porta di Marte, un arco trionfale del III secolo, il più largo arco di trionfo mai costruito dai romani. Purtroppo lo stato di conservazione è quello che è ma si può immaginare lo splendore quando venne eretto. Chiaramente da Reims ci sono varie possibilità di visite guidate in varie cantine con degustazioni, basta andare al visitor center oppure arrangiarsi andando direttamente in macchina nelle aziende appena fuori città.

Ripresa la macchina il giorno dopo ci dirigiamo verso Metz, scelta come tappa tecnica di avvicinamento alla Svizzera per evitare un lungo trasferimento in giornata. Alloggiamo al Kyriad Metz centre, a pochi passi dal centro città e con parcheggio privato coperto. Un po’ difficile da raggiungere se non avete il navigatore, camere davvero piccole (come spesso accade in Francia), ma per una notte va più che bene.

A Metz si può visitare la cattedrale di Santo Stefano, una delle più belle cattedrali gotiche d’Europa, l’abbazia di San Vincenzo, la piazza di San Luigi e la piazza d’Armi, oppure potete fare anche una bella passeggiata sulla via pedonale che costeggia il fiume Mosella fino ad arrivare al giardino botanico.

Al mattino ci alziamo presto direzione Basilea, ma sulla strada ci fermiamo a visitare la graziosissima Colmar nella regione dell’Alsazia. Vi consiglio la sosta e una passeggiata per le vie del centro perché le costruzioni sono tipiche dell’architettura alsaziana con lo scheletro in legno che resta visibile all’esterno. I quartieri sono davvero molto carini e suggestivi come la “piccola Venezia”, quindi se ci passate vicino fate una sosta, non ve ne pentirete.

Arriviamo nel pomeriggio a Basilea e lasciamo subito i bagagli presso l’Hotel Birsighof, che vi consiglio perché 100 m. dopo inizia il centro città e la zona pedonale chiusa al traffico. L’auto si può lasciare di fronte all’hotel, se trovate posto, o poco più in su presso il parcheggio dello zoo, anche in questo caso a pagamento ma per pochi franchi.

Basilea ci è piaciuta tantissimo, pulita, ordinata anchese molto molto cara per i nostri standard, quindi preparatevi! La città è attraversata dal Reno che in questo tratto è così pulito che ci si può anche fare il bagno. Una riva infatti è delimitata da delle boe, si può acquistare una sacca impermeabile (costa 25€) dove mettere i vestiti e che una volta chiusa si riempie d’aria e fa anche da salvagente, ci si butta e ci si lascia trasportare dalla corrente. Lungo la riva ci sono vari punti in cui ci si può fermare e risalire, si tirano fuori i vestiti dalla sacca e via! C’era tantissima gente che lo faceva e vi assicuro che il colore dell’acqua invogliava davvero molto a buttarsi. Oltre a questo si può salire sulla collinetta in cui si trova la cattedrale e dal cui retro c’è una bella vista panoramica, passare a dare uno sguardo al caratteristico municipio oppure visitare uno dei tanti musei. Basilea infatti è uno dei centri culturali più attivi d’Europa. La sera ceniamo in un modesto locale del centro dove i prezzi, pur esosi ci sembrano almeno accessibili per le nostre tasche, 2 passi per buttar giù la cena e poi in hotel.

Ci alziamo presto e riprendiamo la macchina in direzione di Thun, bella cittadina posizionata sull’omonimo lago. Per la sera alloggiamo all’hotel Schonbuhl a Hilterfingen, appena fuori città in una zona molto tranquilla, ci mettono in una depandance con vista sul lago davvero molto carina ed è anche disponibile un parcheggio coperto gratuito. A Thun si può andare a visitare il castello sulla collina, dai torrioni si ha una bella vista di tutta la zona ma il castello in sé non dice molto, consiglio invece una passeggiata nella città bassa, nella zona vecchia e poi dirigersi dalla stazione ferroviaria verso lo Schadaupark.

Ultima tappa del viaggio è Zermatt, ma prima di incamminarci in quella direzione andiamo verso Interlaken per visitare le cascate di Trummelbach che si originano direttamente dal ghiacciaio dell’Eiger. Ci sono vari punti di osservazione che si raggiungono a piedi ed opportunamente illuminati. La forza dell’acqua è impressionante in certi scorci e per chi ha problemi di mobilità è anche possibile prendere un ascensore e arrivare comunque a vedere questo spettacolo della natura.

Arriviamo a Zermatt nel primo pomeriggio ed essendo un paesino in cui la circolazione con le auto è proibita bisogna lasciare la macchina a Tasch e prendere il trenino che porta in paese con bagagli al seguito. Usciti dalla stazione si possono prendere i piccoli taxi elettrici se l’hotel è distante o incamminarsi a piedi. Per le nostre 3 notti abbiamo soggiornato presso l’hotel Phoenix, ristrutturato molto di recente. Dalla nostra camera c’era una bella vista sul Cervino e le camere erano davvero molto carine, così come ottima era la colazione. A Zermatt abbiamo approfittato per fare delle escursioni a piedi, non troppo impegnative ma molto panoramiche. A riguardo vi consiglio di prendere la seggiovia che da Zermatt porta al Rothorn, a 3100 metri d’altezza. Da lì parte il sentiero n° 7 che continua poi per il n° 11 che vi porterà a diversi laghetti alpini con dei punti panoramici splendidi sulle montagne innevate. In questi laghetti è anche possibile fare il bagno ma ci vuole molto coraggio perché l’acqua è freddissima, ciò nonostante abbiamo visto un turista buttarsi ma dev’essere stato davvero duro! Il sentiero scende poi fino alla stazione intermedia di Sunnega da cui poi parte il trenino che riporta in paese. Il giorno dopo invece ci rechiamo sotto il Cervino, prendiamo l’impianto che porta a Trockener Steg a 3400 metri di quota. Da qui parte il sentiero n°26 e successivamente n°27 che porterà poi indietro fino alla stazione intermdia di Schwarzsee da cui poi riscenderemo in paese con l’ovovia. Il paesaggio qui è estremamente diverso, siamo proprio ai piedi del ghiacciaio, l’aspetto tutto attorno è lunare, si sentono i suoni sordi del ghiaccio che si muove, le rocce che cadono nei crepacci e lungo il percorso ci sono svariati cartelli informativi che spiegano tutta la nascita, l’evoluzione e le caratteristiche del ghiacciaio e della zona circostante oltre a descrivere la flora e la fauna locale ed i tipi di rocce presenti.

A Zermatt è anche possibile sciare tutta l’estate, si sale fino al Klein Matterhorn a 3883 metridi quota e si puà sciare dalle 6 del mattino fino alle 12. Non so dirvi il prezzo ma dev’essere piuttosto caro perché solo andata e ritorno con la funivia costa sui 30-35€ a testa a cui si deve aggiungere il costo dello ski-pass ed il noleggio dell’attrezzatura. Qualcuno che sciava però c’era, beati loro!

Per chi invece vuole rilassarsi in un rifugio con una bella vista su tutto il ghiacciaio del Matterhorn può andare sul Gornergrat a 3089 metri di quota e godersi la vista.

Le temperature a metà agosto non erano impossibili, la sera faceva un po’ fresco, circa 12°C ma di giorno era caldo, anche in quota. A Trockener Steg a 3400 metri verso le 10:30 c’erano 9°C, quindi accettabilissimo!

L’ultima mattina facciamo 2 passi in centro per prendere 2 regalini da portare a casa e proprio di fornte al nostro hotel atterrano una serie di parapendii, anche in tandem con istruttore che è possibile prenotare vicino ad un supermercato in centro. Purtroppo non c’è tempo ma la voglia di provare è davvero tanta!

Ripreso il trenino andiamo a recuperare la macchina e poi via attraverso il passo del Sempione in direzione di casa.

Giusto per darvi i riferimenti vi lascio qui sotto la lista degli hotel in cui abbiamo soggiornato ed il costo.

Buona vacanza a tutti!

Saalbach, Hotel Neuhaus (4 notti): 528€

Augsburg, Dom Hotel (1 notte): 103€

Wurzburg, Mercure Hotel (1 notte): 59€

Colonia, barcelò Cologne city center (1 notte): 68€

Koudum, galamadammen Hotel jachthavens (1 notte): 92€

Volendam, Van der Valk hotel (2 notti): 297€

Delft, Hampshire Hotel (1 notte): 99€

Gand, aparthotel Castelnou (2 notti): 168€

Reims, Residhome Reims Centre (1 notte): 79€

Metz, Kyriad Metz Centre (1 notte): 72€

Basilea, Hotel Birsighof (1 notte): 150 franchi

Thun,Hotel restaurant Schonbhul (1 notte): 205 franchi

Zermatt, Hotel Phoenix (3 notti): 547 franchi

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