Tre Perle nel Dodecanneso

Patmos, Kalymnos e Astypalea
Scritto da: Panty
tre perle nel dodecanneso
Partenza il: 04/08/2010
Ritorno il: 18/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Io e Roberto siamo partiti in aereo da Malpensa alla volta di Atene il 4 Agosto. Abbiamo alloggiato una notte all’Hotel Phidia sul Pireo e ci siamo imbarcati sul traghetto per Patmos il mattino seguente. All’arrivo in porto abbiamo trovato Suzana che ci avrebbe ospitati nei suoi studios per 4 notti. Patmos è un’isola incantevole, dalle dolci colline, in cui si respira un’atmosfera mistica dovuta alla presenza della Grotta di San Giovanni Evangelista nella quale scrisse l’Apocalisse, e dal maestoso Monastero che domina il promontorio adiacente il porto. Le spiagge si trovano in piccole baie, sono generalmente sassose e ci si può riparare dal sole sotto le tamerici salmastre ed aspre (di d’annunziana memoria…). Da citare le spiagge di Lampi, Petra e Livadi Geranu. Per ottime cene a prezzi modici consigliamo di andare a Meloi dove ci sono due ottimi ristorantini vicino alla spiaggia. Il 9 Agosto ci siamo imbarcati alla volta di Kalymnos dove abbiamo alloggiato 3 notti presso gli Studios Irene a Massouri. All’arrivo in porto ci dava il benvenuto la Sirenetta in bronzo adagiata su uno scoglio. Con l’autobus ci siamo portati a Massouri, il paesello di fronte l’isolotto di Telendos. Kalymnos è aspra ed affascinante. Ha un mare pescoso e ricco di spugne giganti. Il territorio è però prevalentemente roccioso e negli ultimi anni è divenuto la passione dei climbers di mezzo mondo. Lungo i tornanti e nella zona centrale dell’isola ci siamo spesso imbattuti in greggi di capre al pascolo. Specialità dell’isola è il Miele di Timo, pianta di cui è ricca soprattutto nelle zone più brulle. Quando si passa con lo scooter si resta inebriati dal suo profumo. Fatta scorta di questo introvabile prodotto abbiamo iniziato a consumarlo già in loco per la prima colazione. D’obbligo è stata una visita all’isola di Telendos, di fronte a Massouri, in cui si arriva con delle barche-taxi che fanno la spola ogni mezz’ora fino a mezzanotte. Qui si trovano ristorantini, bar e negozi e si può visitare un sito archeologico che si affianca alla stradina che porta ad una delle spiagge più belle. Il 12 Agosto siamo salpati alla volta della nostra ultima meta: la pittoresca Astypalea dove abbiamo soggiornato i rimanenti 6 giorni presso gli Studios Koralli. Si tratta dell’isola più vicina alle Cicladi, è a forma di farfalla e al primo impatto ricorda molto Santorini con le sue case bianche coi balconi blu. Il paese, che si inerpica su un promontorio di fronte al porto, è una vera bomboniera. Di giorno si staglia innanzi al navigante col suo bianco splendente e una fila di pittoreschi mulini a vento col cappuccio rosso, e al crepuscolo si accende di mille luci per lasciare tutti senza parole. Arroccata sul punto più alto della Chora svetta Villa Querini, monumentale lascito del dominio secolare dell’omonima famiglia veneziana. Il porticciolo di Pera Gialos è balneabile e dotato di una spiaggetta ghiaiosa. Noi abbiamo molto apprezzato andare a Plakes che non è una spiaggia vera e propria ma una serie di scogli lisci e piatti su cui sdraiarsi comodamente in una baia poco frequentata. Da citare pure Vatses, molto ventosa e Kaminakia. Durante quest’ultimo soggiorno ci siamo deliziati il palato nei ristorantini sulle spiagge di Pera Gialos e Livadi. Il 18 Agosto abbiamo preso il traghetto per il Pireo (i Blue Star Ferries salpano solo dal porto di Agios Andreas) e la sera stessa siamo saliti sull’aereo che da Atene ci riportava a Malpensa.

Abbiamo lasciato a malincuore questi luoghi ospitali a cui basta veramente poco tempo per conquistare il viaggiatore. Un cielo limpido ed il solleone ci hanno accompagnati per tutto il tempo e l’ospitalità e la cortesia che contraddistinguono il popolo greco dedito al turismo. La loro cucina fatta di sapori semplici e prodotti genuini soddisfa il palato anche dei mangiatori più esigenti. Noi non ci siamo nemmeno mai fatti mancare una caraffa di buon vino bianco sulla tavola. Ovviamente per visitare a dovere queste isole è d’obbligo avere un mezzo o noleggiare lo scooter. E quando si indossano maschera e pinne, si scopre un mondo acquatico di sorprendente ricchezza e varietà.



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