Tre grifoni in portogallo

Marco,Etta, Giacomo (11 anni) 1/8 Partenza , all’alba, da Genova per Milano: lasciamo la macchina al parcheggione, uno dei tanti che si trovano poco distanti dalla Malpensa e con la navetta arriviamo all’aeroporto. Il nostro volo TAP e’ previsto per le ore 12,15: partira’ effettivamente alle 13,15. Arriviamo a Lisbona alle 14,40 (ora...
Scritto da: Orietta Serra
tre grifoni in portogallo
Partenza il: 01/08/2005
Ritorno il: 12/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Marco,Etta, Giacomo (11 anni) 1/8 Partenza , all’alba, da Genova per Milano: lasciamo la macchina al parcheggione, uno dei tanti che si trovano poco distanti dalla Malpensa e con la navetta arriviamo all’aeroporto. Il nostro volo TAP e’ previsto per le ore 12,15: partira’ effettivamente alle 13,15. Arriviamo a Lisbona alle 14,40 (ora locale). Purtroppo le nostre due valigie non sono state imbarcate a Milano perche’ il volo era affollato: dobbiamo pertanto rivolgerci al Lost & found della TAP, e sperare che i nostri bagali ci siano recapitati direttamente in albergo entro le 24,00 (cosi’ ci viene assicurato). Fuori dall’aeroporto c’e’ una fila interminabile che aspetta un taxi, decidiamo, visto che “abbiamo la fortuna” di non avere valigie, di servirci dell’autobus (Euro 3,00 a testa), che ci portera’ direttamente davanti al nostro albergo (Veneza – in Avenida da Liberdade 159). Usciti dall’albergo, ci stupisce il clima: c’e’ un bel sole ma e’ un caldo secco, c’e’ anche un po’ d’aria..Insomma si sta benissimo. Passeggiata attraverso le piazze piu’ belle di Lisbona per arrivare alla zona del porto dove ceniamo al Adega do Atum, in Rua dos Bacalhoeiros 8. Ordiniamo sardine, seppie, calamari alla brace, 1 bott. Vinho verde; 1 bott, acqua il tutto, ottimo ed abbondante, per E. 38,50. Rientro a piedi in albergo: passiamo davanti alla Estaçao do Rossio, bellissima facciata in stile neomanuelino, tutta illuminata: ne approfittiamo per fare un po’ di foto! 2/8 Sveglia ore 8. Le valigie sono state effettivamente restituite all’albergo, nella notte.Facciamo colazione (a buffet, molto abbondante) e prima di visitare la citta’ andiamo all’Ufficio del Turismo per fare le Lisboa Cards che ci permetteranno di viaggiare su tutti i mezzi (autobus – tram – ascensori), e di entrare nei musei senza dover fare il biglietto o, quanto meno, usufruendo di uno sconto dal 5 al 50% (a seconda del Museo). Le Lisboa Cards, la nostra, della durata di 48 ore, e’ costata 23,00 E. Ciascuno, e 9,50 per Giacomo. In Av. De Conçencao, prendiamo il tram 28 che si inerpica per le strette stradine dell’Alfama, che conserva l’essenza storica della citta’. Al capolinea scendiamo al Miradouro de Santa Luzia, un bel terrazzo panoramico: la giornata e’ tersa, fa caldo, ma come ieri, e’ secco e c’e’ sempre un po’ d’aria. La piccola cappella di Santa Luzia ha la facciata decorata di azulejos, ci fermiamo a scattare qualche foto e poi scendiamo alla Se’ Patriarcal, la cattedrale costruita nel 1147 e ricostruita dopo i terremoti del 1344 e del 1755. La Chiesa ha un bellissimo fonte battesimale tutto decorato da azulejos. All’uscita della chiesa, c’e’ la fermata dell’autobus 37 che ci porta fin sotto al Castelo de Sao Jorge (con la Lisboa Cards abbiamo lo sconto e paghiamo E. 4,50 – Giacomo non paga). Da qui si gode uno splendido panorama. Dopo la visita al Castelo, scendiamo a piedi fino in centro e raggiungiamo la Cervejaria da Trinidade (Nova da Trinidade 21) che conserva parte di un antico refettorio dei frati trinitari, con begli azulejos alle pareti. Ordiniamo due insalate, 2 birre medie alla spina (Super Bock), 1 gelato, 2 caffe’ (ottimi) il tutto per E. 16,50. Giacomo si limita al dolce perche’ ci ha traditi, prima, al MC Donald’s… Da qui, a piedi al Chiado, all’altezza del Carmo, la piu’ famosa chiesa gotica della citta’, devastata dal terremoto del 1755 (oggi rimangono solo le rovine). Affascinante il contrasto tra gli archi rimasti intatti ed il cielo blu: c’e’ una luce particolare che rimane impressa. All’interno, il museo non e’ molto interessante in quanto sono mescolati vari generi che, con la chiesa, non si capisce bene cosa c’entrino (reperti preistorici; mummie egizie; vasta libreria). Dal Carmo, scendiamo all’Elevador de Santa Justa che unisce la Baxia (centro commerciale della citta’) con il Chiado. Altro splendido panorama, da cartolina. Foto e scendiamo fino ad Av. De Conçencao per prendere il tram 28 che arriva al Bairro Alto, quartiere che sorge su una collina di fianco al Rossio e scendiamo alla Bica qui si trova una funicolare che scende, ogni 15 minuti, una stretta stradina, ripidissima.

Dal Bairro Alto, prendiamo l’autobus 13 che ci porta alla Baixa, in Praça do Commercio, dominata dalla statua equestre del re Dom Jose’ I, monumentale piazza quadrata con porticato. Da qui, attraversiamo l’Arco Triunfal e percorriamo la Rua Augusta, strada centrale della Baixa e una delle strade pedonali piu’ piacevoli di Lisbona. Torniamo in albergo per una doccia.

Per la cena, ci rivolgiamo al personale dell’albergo (comettiamo l’errore di non consultare la mitica guida Lonely Planet… non lo rifaremo piu’ durante il viaggio): ci viene consigliato il S. Marta, nell’omonima strada, a due passi dall’albergo, dove per 1 Bacalhau a casa (baccala’ iper cotto e a bagno in una non precisata “broda” unta, con tanto di patate fritte – immangiabile), 1 Bacalhau assado (cosi’ cosi’), 1 pesce alla griglia (mezzo bruciato) con contorno, 1 acqua, 1 vino verde (buono, Quinta de Azevedo); frutta per due; spendiamo E. 61,90 (non abbiamo mai piu’ speso cosi’ tanto in tutto il viaggio!). Ritorno il albergo, “grati” al concierge!! 3/8 Sveglia, colazione e giu’ in Praça do Commercio: tram E15 al quartiere di Belem. Scendiamo alla Praça do Imperio dove domina il Mosteiro dos Jeronimos de Belem, patrimonio dell’Unesco, un capolavoro che ci e’ rimasto impresso. Riusciamo ad evitare la coda chilometrica alla biglietteria, grazie alla Lisboa Cards: entriamo a visitare il chiostro, considerato uno dei piu’ belli al mondo, visitiamo la chiesa, con le sue navate imponenti ed il presbiterio che ospita illustri tombe. E’ un monumento che ci e’ rimasto negli occhi per tutta la vacanza! E’ imperdibile. Da qui arriviamo al Monumento ai Navigatori e sempre a piedi, sul molo, fino alla Torre di Belem, dove, sempre grazie alla Card, entriamo evitando il codone alla biglietteria, sotto il sole canicolare delle 13. Onestamente, pero’, la visita all’interno non dice molto, e’ sufficiente vedere la torre all’esterno. Sosta per il pranzo alla Cafeteria del Centro Culturale di Belem: un self service molto curato, dove per 1 acqua, 2 insalate, 1 torta verdura con contorno; 1 piatto di pasta (Giacomo non ha resistito) ed 1 coca, spendiamo E. 21,50.

Raggiungiamo Praça Alfonso de Albequerque per la visita al Museo Nacional dos Coches, cioe’ il Museo Nazionale delle Carrozze (anche questo ingresso compreso nella Card), ospitato nel Maneggio Reale con una notevole collezione di carrozze storiche. Anche questa visita e’ veramente piacevole. Rientro con un affollato autobus E15 fino a Praça do Commercio per raggiungere con altri due autobus il noleggio dell’auto. Ritiro auto, Seat Ibiza, e partenza per la gita ad Estoril/Cascais, la costa da Saudade, dove, per il passato hanno trovato ospitalita’ sovrani ed aristocratici di mezza Europa. Estoril e’ un insieme di belle villette in pineta. Cascais e’ un bel paesino sul mare: in origine era un villaggio di pescatori di cui ancora oggi conserva alcune caratteristiche come le barche ancorate nella praia da Ribeira e le reti ammucchiate sul lungomare. La serata e’ bellissima e c’e’ il solito venticello. Ceniamo da Don Pedro (subito girato l’angolo del Municipio): ottima cena a base di pesce, prezzo E. 28,00. Passeggiata per il centro animato di Cascais dove acquistiamo una simpatica maglietta ricordo e ritorno a Lisbona, in albergo.

4/8 Prima di lasciare, a malincuore, Lisbona Giacomo acquista una maglietta e spediamo le prime cartoline. Partiamo con meta Obidos.

Ci fermiamo a Cabo da Roca, dove si gode un panorama splendido: la strada che conduce al promontorio e’ tutta immersa nei pini e costeggiata da case molto curate. Da qui, dopo le foto d’obbligo, sempre attraversando fitti boschi della Serra di Sintra, cerchiamo il Palacio della Pena…Purtroppo riusciamo a vederlo solo da fuori perche’ alla biglietteria, un avviso avverte che si dovra’ aspettare almeno 1 ora tra una visita e l’altra, dato l’affollamento. Ci consola solo il fatto che per arrivare in cima, abbiamo deciso pigramente di usare l’auto, contrariamente a quello che siamo abituati a fare (gambe in spalla!) perche’ per arrivare fino in cima, c’e’ parecchia strada, tutta in salita. E qualcuno, dopo averla percorsa in salita e’ dovuto scendere, come noi senza aver visitato il Castello.

Arriviamo a Sintra. Visita del paesino, grazioso: la citta’ alta e’ piena di negozi, bar, ristoranti. Sosta al Caffe’ Bar Bristol per le solite 2 insalate, hamburger e patatine (Giacomo ogni tanto, ci prova!) , acqua e 2 caffe’ per E. 18,00.

Assaggiamo, nella pasticceria Casa da Piriquita, sulla salita che porta alla citta’ alta,i queijadas (dolcetti di ricotta – squisiti!).

Si riparte. Lungo la costa, spiagge (tutti a prendere il sole ma pochissimi in acqua) lunghe, molto belle e poi, causa incendio (in questo periodo, ce ne sono contemporaneamente 23!) dobbiamo allungare l’itinerario per aggirare le fiamme quasi fino a Peniche per raggiungere la nostra meta. Arrivati finalmente a Obidos, ci rilassiamo al Estalagem do Convento (Rua Dom Joao Ornelas) : come indica il suo nome, questo piccolo albergo utilizza gli ambienti di un vecchio convento del secolo XIX per creare un atmosfera d’incanto. Doccia e giro per il paese. Soprattutto qui, ma diciamo un po’ ovunque in Portogallo, le strade, con i sampietrini, sono un’insidia per le caviglie: per cui, per chi ha particolari velleita’ occhio ai tacchi! Noi abbiamo sempre utilizzato comodi sandali e scarpe da ginnastica.

Doccia e fuori per le stradine di questo incantevole paesino, dove le case sono tutte bianche e con il profili delle porte e delle finestre colorate: uno dei gioielli medievali del Portogallo. Ceniamo da “O Conquistador” (Rua Josefa de Obidos): dove nonostante il locale un po’ buio ed il cameriere un po’ schizzato, assaggiamo un ottimo Leitao assado (maialino arrosto) con contorno di riso speziato, patatine; 1 bott. Vinho tinto, 1 acqua, 1 coca, 1 pesce alla griglia spendiamo E. 40,75.

Visita notturna al paese, tutto illuminato da luci e candele accese. Rientro il albergo.

5/8 Sveglia ore 8,00, colazione visita e foto al Castelo de Obidos e partenza per Fatima (non e’ la nostra meta turistica ma li’ abbiamo trovato l’albergo).

Lungo la strada, ecco Alcobaça: qui sentiamo veramente un caldo africano (dov’e’ l’arietta di Lisbona?). Visitiamo il maestoso Mosteiro de Santa Maria de Alcobaça. Meritano una visita anche il dormitorio dei monaci cistercensi, il refettorio, il chiostro e la cucina con il suo immenso camino, tutto rivestito di azulejos, nel quale si racconta, potevano essere cotti ben 5 buoi interi. Il Monastero e’ un ottimo rifugio anche contro la calura…Ripartiamo per Nazare’: qui, in mezzo a turisti accaldati, albergoni tipo Riviera romagnola, non scendiamo neanche dalla macchina e decidiamo di salire, verso Sitio, per goderci il panorama dall’alto. Mai scelta fu piu’ felice: qui, oltre ad un piacevole venticello, riusciamo a posteggiare comodamente ed a visitare la chiesa che domina la piazza, tutta decorata da azulejos. Qui, pero’, facciamo uno spuntino abbastanza schifoso: va be’ pazienza, ci rifaremo stasera.

Ripartiamo per Batalha per la visita al Monastero di Santa Maria da Vitoria, chiesa molto imponente: merita una visita anche il chiostro i cui archi sono traforati e decorati con motivi floreali e arabeschi. Da vedere anche le Capelas Imperfeitas, sette cappelle iniziate nel 1438 e mai terminate.

Dopo la visita, sosta per un caffe’ (ottimo) e partenza per Tomar : purtroppo dobbiamo cambiare itinerario causa incendio, il cielo davanti a noi e’ grigio di cenere e non promette nulla di buono.

Ci dirigiamo cosi’ a Fatima a vedere il santuario: il complesso e’ gigantesco. Ci colpisce immaginare il piazzale pieno di gente quando lo si vede alla tv nelle celebrazioni piu’ importanti. E poi le persone con le ginocchiere che percorrono la piazza in ginocchio..Visitato il santuario (la chiesa non e’ niente di speciale) cerchiamo l’albergo, Sao Jose’ (Av. Sao Jose’). Doccia e andiamo a cena al Arcos de Fatima, vicino all’albergo dove per 2 oradas grillada, 1 bife con contorno, vinho verde, coca, 2 dolci (1 a prova di bomba, non a caso si chiama Molotov.. Una specie di monumentale creme caramel al caffe’ servito in una porzione degna di Gargantua!) E. 38,00. Rientro in albergo sperando che la cenere che svolazza ora sopra le nostre teste, domani sia solo un ricordo.

6/8 Sveglia ore 8. Colazione e partenza per Porto. L’incendio non e’ ancora spento, cosi’ dobbiamo prendere l’autostrada, invece della statale, ma usciamo ad Aveiro perché siamo curiosi di vedere questa cittadina descritta come un po’ olandese. Infatti, dopo una tristissima periferia, posteggiata la macchina, e grazie all’indicazione di una signora del posto (non ci sono targhe ad indicare le strade) , arriviamo in centro. E davvero stupisce quello che vediamo: ponti su canali, case basse, moliceiros (gondole)..Un paesaggio un po’ nordico. Prendiamo un caffe’ (ottimo) e scattiamo qualche foto.Giro a piedi per la cittadina e partenza per Porto. Dopo aver faticato a trovare il centro (le targhe ai lati delle strade sono illeggibili, scritte minuscole su fondo verde), riusciamo a percorrere la strada che costeggia il Douro ed ad arrivare cosi’ all’albergo (Bonso Hotel). Attorno, il quartiere, a due passi dalla Ribeira, per usare un eufemismo, è un po’ “decadente”: i palazzi sono vecchi e malandati.. La spazzatura e’ in mezzo ai marciapiedi e in piu’ i negozi, compreso l’Ufficio Turistico, sono chiusi. Scopriamo che il sabato i negozi e l’Uff. Turist. Chiudono alle 15,30. Per fortuna, per le strade, ci sono molti turisti ma la cosa non ci consola..Decidiamo di visitare la Stazione Ferroviaria de Sao Bento, rivestita di azulejos, la Cattedrale (perchè domani è chiusa). Anche trovare la cattedrale non è facile perché non ci sono indicazioni. Il panorama che si gode dalla piazza della chiesa ci conferma che questa citta’ è prevalentemente commerciale e poco turistica. Decidiamo di prendere il trenino per il giro della citta’ ma purtroppo perdiamo l’ultima corsa delle 17,00. Ci dirigiamo a piedi verso il porto per fare almeno il percorso sul Douro con il battello per visitare le famose cantine. Scendendo per gli stretti vicoli, sporchi e maleodoranti, i bambini si tuffano in mutande nelle fontane ed altri giocano a pallone inosservati. Arrivati alla Ribeira, prendiamo il battello per la “modica” cifra di E. 20,00 (Giacomo non paga) e facciamo un giro, insulso, di 50 minuti. Vediamo Porto dal fiume ma speravamo in qualcosa di piu’.. Un po’ di spiegazioni sulla produzione del vino e la visita delle cantine. Niente di tutto questo. Cerchiamo di rimediare con la cena: vogliamo assaggiare le trippe al modo di Porto e quindi ceniamo al O Tripeiro (Rua dos Passos Manuel), locale elegante (l’ingresso e l’insegna non lo lasciano immaginare), dove per fortuna ordiniamo solo 2 porzioni di trippa “alla maniera di Porto”. La trippa arriva dentro una pentola di terracotta (le porzioni sono per 4 persone affamate) cucinata con fagioli, pollo e salamino. Molto buona. Con vinho tinto, 1 dolce, acqua e 2 caffe’ spendiamo 48,90. Passeggiata defatigante per il centro dove c’è un po’ di gente ed è aperto un piccolo centro commerciale. Rientro in albergo.

7/8 Sveglia volutamente tardi (ore 9): domenica grigia e un po’ freddina: ci vuole la felpa. Usciamo dopo colazione per cercare di visitare le due chiese di Porto che ieri erano chiuse: ci sono le messe per cui possiamo dare solo un’occhiata veloce.

Dato che è tutto chiuso e che Porto non ci entusiasma, prendiamo la macchina e decidiamo di fare un giro alla vicina Viana do Castelo (circa 70 km). Sulla riva destra del Lima e quasi di fronte all’oceano. Il cuore di Viana e’ Praça da Repubblica con il suo Municipio di forme gotiche, il Palazzo della Misericordia e la quattrocentesca Igreja Matriz. Nel centro storico ci sono tanti bei palazzi. Viana è una meta tranquilla per trascorrere una domenica piacevole. Ci fermiamo al Cafe’ Lunas in Rua Torinho, dove per 2 insalate, 1 toast, 1 coca, 2 birre e 2 caffe’ spendiamo E. 9,90. Esce anche il sole! Ritorniamo a Porto passando per il litorale: qui verso Vila do Conde, la guida segnala delle belle spiagge ma oggi, domenica, c’è una confusione enorme e, in piu’, c’è anche una grande fiera dell’artigianato. Proseguiamo senza fermarci.

Arrivati a Porto, doccia e cena alla “A canastra da Ribeira” dove per risotto ai frutti di mare (x 2), pesce alla griglia con contorno, vinho verde, acqua e le solite entradas (antipasti che in ogni posto Ti servono come Ti siedi a tavola) spendiamo E. 44,30. Due passi sulla Ribeira ma fa freddo, per cui decidiamo di tornare in albergo.

8/8 Sveglia 7,30, colazione e partenza con destinazione Guimaraes. Sosta a Braga, capoluogo del Minho, citta’ di origine celtica. Visita della citta’, la cattedrale. Prima di riprendere il viaggio, sosta (ahime’) da Pizza Hut per 2 pizze, acqua E. 11,70. Statale N309, piu’ lunga ma molto panoramica verso Bom Jesus do Monte, Santuario famoso per la scalinata barocca in granito e gesso. Attraversiamo il parco del Santuario e prendiamo la macchina per Guimaraes dove troviamo i preparativi per una festa: stasera per San Gualtiero, in paese ci sono tanti banchetti e sul tardi, si terra’ una sfilata di carri allegorici. Arriviamo in Albergo (Hotel Toural) e usciamo per una visita al centro storico, alla bella piazza Largo Da Oliveira e poi su, verso il Castello attraverso viuzze molto caratteristiche. Riusciamo a salire fin sulla torre, anche se il castello sta per chiudere: da li’ ci godiamo un bel panorama. Scesi verso il centro, foto agli indigeni in costume per la festa. Ritorno in albergo, doccia e cena alla Cozinha regional Sao Tiago, in Praça de Sao Tiago, tutta illuminata, dove abbiamo mangiato il miglior bacalhau della vacanza, e con 1 insalata, 1 dolce, vinho tinto, acqua e le solite entradas, abbiamo speso E. 34,00. Giro per le strade affollate e illuminate dopo di che rientriamo il albergo.

9/8 Partenza per Coimbra. Decidiamo di fare un “po’” di statale.. Ce ne toglieremo la voglia…Sull’Alto Douro, per vedere un po’ di paesaggio. In effetti il panorama e’ stupendo: vigneti, boschi e poi si scende verso Peso Da Regua (dove, per chi ha tempo e voglia si possono fare mini crociere sul Douro con visita a cantine e vigneti). Arriviamo a Coimbra, piove, raggiungiamo l’Albergo (Hotel Astoria). Sistemati i bagagli usciamo per uno spuntino. Giro per il centro storico: vicoli, Mosteiro Santa Cruz e poi su fino alla Sé Velha. Cena da Zè Manuel: localino originale dove abbiamo mangiato filetti di cinghiale con patate e fagiolini, 2 dolci (uno memorabile fatto di mandorle e uova), acqua, vinho tinto per E. 26,00.

Due passi per il centro e ritorno il albergo. 10/8 Sveglia e colazione. Tempo grigio. Visita alla vecchia Universita’. Molto bella la Biblioteca Joanina in stile barocco portoghese. Visita alla Se’ Nova e discesa per le ripide stradine per raggiungere il bus che fa il giro turistico della citta’. Finito il giro, spuntino e decidiamo di andare a Mira (a pochi KM di distanza) per mettere almeno i piedi a bagno nell’Atlantico. Arrivati, splende il sole e noi, ci sentiamo la famiglia Fantozzi perché siamo vestiti da pioggia: non importa, ci arrotoliamo i jeans, via le magliette e ci stendiamo sulla bella sabbia bianca di Mira, una spiaggia lunghissima. Il piu’ fortunato e’ Giacomo che puo’ rimanere in mutande. Mettiamo i piedi a bagno e raccogliamo le conchiglie. Per fortuna c’e’ aria per cui, anche se vestiti, non moriamo di caldo. Dopo un paio d’ore, ritorniamo a Coimbra dove dopo una doccia cerchiamo di raggiungere Fornos (a pochi Km dalla citta’) per assaggiare il famoso Leitao da bairrada (maialino allo spiedo) . Purtroppo, il ristorante (Rui dos Leitoes) è chiuso per ferie e quindi, con “rammarico” ci dirigiamo sicuri da Ze’ Manuel (dove troviamo altri tavoli di italiani) ed assaggiamo delle gustosissime cotolette di maiale con contorno di riso e fagioli (simile alla nostra “pasta e fagioli” ) per due (solita porzione pantagruelica), patate, vinho tinto, acqua, 1 dolce, grappa per E. 33,00. Coimbra vale senz’altro una visita!!! 11/8 Sveglia, colazione e partenza per Evora. Viaggiamo in autostrada (il percorso è lungo) e, dopo un’interminabile susseguirsi di boschi (ma quant’è verde questo Portogallo!) il paesaggio cambia..Sugheri, case basse e bianche..

Arriviamo ad Evora, albergo (Hotel da Cartuxa) e fuori per le solite insalate al Choupana – R. De Mercadores). Più 1 coca, 1 dolce, 2 caffe’ spendiamo E. 22,50. Giro per Evora che ci sorprende per la sua bellezza..Sembra un paesino di mare..Pulito, tranquillo..Ogni tanto passa una carrozza trainata da cavalli. Il caldo e’ sopportabile perché c’è’ la solita arietta.Visitiamo la Igreia de Sao Francisco e l’attigua Capela dos Ossos che ci impressiona molto. Poi visita al Tempio Romano, al centro di Largo Do Conde De Vila Flor. Visita alla Sé (ci stupisce dover pagare il biglietto per la visita alla chiesa), al chiostro. Rientro in albergo dove Giacomo si gode un bel tuffo in piscina. Doccia e fuori a cena di nuovo da Choupana dove per 2 pollo (Frango) alla brace con contorno di patatine, 1 maiale all’alentejana (con vongole), vinho tinto, 1 coca, 1 dolce, acqua, spendiamo E. 33,10.

12/8 Sveglia, colazione (super) e partenza per l’aeroporto di Lisbona, dove, lasciata la macchina, abbiamo il volo alle 15,05. Partenza in ritardo.Arriviamo a Milano ore 18,30, ora locale.

CONCLUSIONI: 1) Non fatevi scoraggiare dal pensiero che in Portogallo, in agosto, fa troppo caldo per girare. Noi ci siamo capitati anche in un’estate particolarmente secca e assediata dagli incendi. Il caldo è secco e poi c’è sempre ventilato (non sappiamo dirvi, pero’, dell’Algarve); 2) Due giorni a Porto e a Coimbra (non fosse che per ritornare da Zè Manuel!) sono troppi: dovendo rifare il viaggio, sicuramente dedicheremmo solo ½ giornata per ogni visita. Purtroppo, avendo prenotato gli alberghi da Genova (temevamo l’affollamento di agosto) non abbiamo potuto cambiare il programma; 3) In Portogallo si mangia benissimo ed a prezzi accessibili. Prima di ordinare, ricordatevi sempre di chiedere come sono le porzioni: di solito sono davvero abbondanti. Poi ci sono anche ristoranti dove e’ prevista la ½ porzione.

4) Se viaggiate prevalentemente in autostrada (noi lo abbiamo fatto poco), ricordatevi che le stazioni di servizio sono meno frequenti che da noi, per cui organizzatevi per tempo per benzina, acqua, pipi/stop UN GRAZIE DI CUORE ALLA NS/GUIDA, LONELY PLANET ED ALLA DESCRIZIONE DEL TOUR FATTA DA “I CINQUE DELLA KANGOO” CHE ABBIAMO TROVATO NEL SITO E CHE CI E’ STATA UTILE.



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