Tre giorni in Valle d’Aosta

Il nostro primo viaggio in Valle d'Aosta: Pont-Saint-Martin, Bard, Arnad, castello di Fenis, Saint Vincent, castello di Issogne, Aosta, Courmayeur, Breuil-Cervinia, Lago Blu, Chamois, lago di Lod
Scritto da: atena82
tre giorni in valle d'aosta
Partenza il: 31/08/2012
Ritorno il: 02/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Io e Giuseppe, approfittando di un cofanetto Emozione 3 regalatoci da mia sorella e mio cognato per aver fatto da padrini al secondo nipotino, abbiamo prenotato due notti presso la Maison de Noé ad Arnad. Nessuno di noi era stato prima in Valle d’Aosta, abbiamo così pensato che fosse l’occasione giusta per conoscere anche questa parte di Italia.

Siamo partiti venerdì 31 Agosto con previsioni meteo che non lasciavano molte speranze: avremmo trovato tre giorni di pioggia! Ma ormai era tutto prenotato! Il viaggio da Mestre è più corto di quanto si possa pensare: infatti tutto il percorso può essere fatto in autostrada. Siamo partiti alle 8 circa e siamo arrivati in terra valdostana verso le 11.15. Prima tappa a Pont-Saint-Martin ad ammirare il ponte romano che le da il nome, perfettamente conservato. Direi che è stato uno splendido biglietto da visita per questa regione. Innanzitutto dopo aver trovato pioggia per strada siamo arrivati qui con il cielo sgombro e il sole che ci riscaldava un po’. Abbiamo parcheggiato vicino al parco pubblico (che ci ha impressionato per la perfezione del taglio dell’erba) e abbiamo fatto due passi per raggiungere il ponte che avevamo intravisto dall’auto. Suggestivo, grazie anche alla presenza dei resti di un castello proprio alla sommità del colle al lato sinistro del Ponte (per chi guarda). E’ possibile camminare “sotto” il ponte e ammirare il torrente Lys che gli passa sotto. E’ possibile inoltre visitare gratuitamente un piccolo ma interessante e moderno museo dedicato interamente al ponte, alla sua storia passata e presente con dettagli sui lavori di restauro. Ci vogliono pochi minuti ben spesi. Penso proprio che valga la pena fare una tappa in questa cittadina.

Seconda tappa prevista: il forte di Bard. E’ ormai la vera porta di ingresso della regione. Hanno puntato moltissimo su questo edificio imponente per lanciare l’immagine turistica della regione e devo dire che hanno fatto bene. E’ possibile lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento, l’entrata al forte è gratuita tranne per gli spazi espositivi. Quando ci siamo stati noi abbiamo deciso di non vedere le mostre perché non ci interessavano. Abbiamo però preso i 4 ascensori che portano ai vari livelli del forte, abbiamo fatto un po’ di foto e gironzolato, abbiamo visto una bella esposizione di un artista del legno, gratuita. E ci siamo fermati al secondo piano (se non erro) per visitare il bellissimo borgo di Bard. Fantastico! Caratteristico e tenuto benissimo.

Abbiamo proseguito verso Arnad dove prima di recarci alla Maison de Noé abbiamo mangiato dei panini che ci eravamo portati da casa nel giardino pubblico dietro la chiesa romanica. Da fuori è splendida. Purtroppo era chiusa e in seguito non abbiamo avuto l’occasione di tornarci per visitarla dentro. Dal parco è possibile scorgere il “centro” della cittadina e i due castelli che ne fanno parte. Uno (Castello superiore) è poco più che un rudere ed è privato, l’altro (il castello inferiore) non sembra particolarmente interessante (ma è solo mia impressione personale) è della regione che lo sta ristrutturando.

Raggiunta la Maison de Noe, in frazione Revine, abbiamo dovuto attendere un po’ perché il gestore stava tagliando l’erba e noi non sapevamo bene dove andare… comunque se cercate tranquillità e pace qui troverete tutto quello che desiderate. Vi troverete in un piccolo borgo in parte ristrutturato per ospitare la Maison, immerso nel verde. Camere completamente in legno, non c’è televisione, bagno un po’ piccolo ma bellissimo. Ci siamo rinfrescati un attimo e siamo ripartiti verso Fenis per ammirare (è il caso di dirlo) il famoso castello. Incantevole, è proprio quello delle fiabe. Da fuori è puro spettacolo da fotografare più volte. Siamo arrivati giusto in tempo (avevamo parcheggiato più avanti vicino alle scuole) per partire con la visita guidata (5 euro). Avevo letto che qualcuno si era lamentato perché dentro al castello il mobilio non è più quello autentico e quindi si diceva che non valesse la pena fare la visita. Io penso invece che meriti la visita guidata in quanto viene spiegata la storia del Castello e si può comprendere almeno come fosse utilizzato. In effetti dentro non vedrete niente di più di quello che si può vedere in altri castelli, ma la visita è comunque piacevole e potrete ascoltare anche il racconto di una leggenda che le persone del luogo si tramandano …

Il programma base per il primo giorno era stato portato a termine così io e Beppe abbiamo deciso di chiudere la giornata fermandoci a Chatillion e Saint Vincent. La prima può essere tranquillamente trascurata (che nessuno si offendi però), la seconda è ancora una volta la dimostrazione di come in questa regione tutto sia ordinato e pulito (spesso mi sono trovata a pensare di quante somiglianze ci siano con il Trentino Alto Adige). Il Casinò è sicuramente l’attrattiva principale. Noi non ci siamo andati visto che comunque Venezia ce ne offre due. Abbiamo fatto una passeggiata per la via principale fino alla bella chiesa. Ci siamo fermati a bere un aperitivo in un bar. Tornando all’auto ci siamo accorti della presenza su alcuni muretti di calchi (sulla sabbia) delle mani degli attori che sono stati premiati negli anni con la Grolla d’Oro. Ricorda vagamente una più famosa wall of fame ma è divertente confrontare la grandezza del proprio palmo con qualche personaggio famoso.

Rientrati ad Arnad siamo subito andati a cena (alle 19.00), in pizzeria: L’Armanac de Toubie. Il locale è molto carino e non possiamo dire di aver speso molto o aver mangiato male, ma per tutta la notte ho bevuto litri d’acqua, un po’ troppa rispetto alle pizze a cui sono abituata. Abbiamo anche preso un dolcetto. Io il semifreddo al pane nero, da provare!

Sabato ci siamo svegliati con calma (mai dormito così tanto in vacanza!), pioveva già e siamo andati a fare colazione. Per una persona golosa come me non trovare dolci è stato un piccolo trauma, ma mi sono rifatta mangiando la buonissima marmellata preparata da Andrea, il gestore, con la frutta del giardino. Dopo esserci riempiti la pancia e preparati siamo partiti in direzione Aosta, ma prevedendo di fermarci prima a vedere il Castello di Issogne, su consiglio di Andrea. Mai consiglio fu più azzeccato. Da fuori non è altro che un imponente palazzo signorile. Dentro però è davvero bellissimo. La visita guidata (sempre 5 euro) è stata fatta solo per noi. Si passa da una parte all’altra del castello ammirando affreschi interessanti. Anche qui il mobilio non è sempre autentico ma rende benissimo l’idea. A me personalmente è piaciuto molto di più l’interno di questo castello che quello di Fenis.

Sotto una pioggia sempre più forte ci siamo diretti tramite autostrada verso il capoluogo di regione. L’idea era quella di ripararsi dalla pioggia al museo archelogico dove c’era anche una mostra temporanea su Kandinskij. Abbiamo parcheggiato vicino all’arco di Augusto. Equipaggiati di ombrello e impermeabile (faceva pure freddo) abbiamo iniziato la visita di questa città. Ancora una volta ciò che avevo notato il giorno prima: pulizia, ordine e manutenzione straordinari. La Porta Pretoria è in fase di ristrutturazione quindi non abbiamo potuto ammirare in tutta la sua bellezza questo monumento. Camminando sotto la pioggia abbiamo raggiunto piazza Chanoux, elegante e signorile. L’hotel de Ville (municipio) è un palazzo imponente e affascinante, davanti alla sua facciata un monumento ai caduti delle due guerre mondiali. Abbiamo raggiunto il museo archeologico e abbiamo optato (pessimisti su un miglioramento del tempo) per l’acquisto combinato del biglietto per la mostra di Kandinskij e quella di De Chirico al prezzo di 8 euro anziché 10. Il museo archeologico è gratuito! E vi consiglio vivamente di andarci. Non occuperà molto del vostro tempo ma vi permetterà di conoscere al meglio la storia della città, in più hanno ricostruito alcuni ambienti rendendo simpatica la visita!

Dopo la visita al museo siamo andati a vedere la mostra su Kandinskij. Premetto che io non amo la pittura contemporanea. Non capisco nulla di espressionisti, simbolisti, cubisti, astrattisti. Quindi da assoluta profana del genere la mostra mi è piaciuta perché secondo me ben distribuita, con la presenza di opere interessanti di altri pittori e con spiegazioni utili alla comprensione ma non eccessivamente lunghe. Finita la nostra visita siamo andati verso la Cattedrale con l’idea di trovare un posticino per mangiare. Abbiamo optato per il birrificio/brasseria B63 e siamo stati molto fortunati. Ottimo locale: piacevole l’atmosfera, buono il cibo (ho mangiato lo sforma tino di melanzane alla parmigiana, squisito). Io non bevo birra ma visto l’occasione ne ho ordinata una (mi sembra fosse Swing) e l’ho buttata giù senza troppo sforzo! Davvero un locale da consigliare! Rifocillati e con qualche speranza nel miglioramento del tempo atmosferico visto che ormai la pioggia si era fatta quasi impercettibile e qualche raggio di sole si intravedeva tra le nuvole, abbiamo visitato la Cattedrale, e il vicinissimo Criptoportico. Siamo poi andati verso la zona archeologica caratterizzata dalla presenza del teatro romano. Qui a differenza di altri siti archeologici italiani, il teatro non è chiaramente individuabile nei suoi elementi principali ma è comunque un posto da visitare (anche questo gratuito) perché i resti sono numerosi e interessanti.

Siamo andati verso il Complesso di Sant’Orso dove abbiamo visitato la chiesa e il chiostro. Siamo stati anche a vedere la basilica di San Lorenzo (vi si accede da dietro l’attuale chiesa sconsacrata dove fanno mostre) e si ammirano i resti archeologici in un percorso museale (anche questo grauito). Il sole ormai ci faceva compagnia abbiamo così’ deciso di andare velocemente a vedere la mostra su De Chirico e poi di tentare di raggiungere Courmayeur per vedere da vicino il Monte Bianco. La mostra su De Chirico l’ho trovata un po’ noiosa (sempre commento da profana) … ripresa l’autostrada in poco tempo siamo arrivati a scorgere la maestosa mole del Monte Bianco. I paesaggi sono molto belli e non ci si accorge nemmeno di salire di quota (a differenza di quello che succede nel nostro Veneto dove quasi tutte le mete sopra i 900 metri richiedono un po’ di tornanti e strade strette). Dopo essere stati fermati dai carabinieri per un controllo stradale siamo giunti nei pressi della notissima località. Abbiamo trovato parcheggio e ci siamo incamminati verso il centro. La cittadina è molto carina, ben curata e con bei negozi. Ovviamente la bellezza qui è tutta legata al monte che sovrasta tutto e tutti. Noi lo abbiamo visto innevato di fresco visto che le piogge mattutine!!! Abbiamo mangiato un ottimo gelato e io ho fatto pure acquisti in un negozio.

Siamo rientrati ad Arnad e dopo una doccia siamo usciti nuovamente per la cena. Abbiamo optato per l’Old Valley Pub di Arnad. Abbiamo mangiato un panino e bevuto una buona bottiglia di vino della zona (ma non ricordo proprio quale fosse). Una delle cameriere era davvero simpatica. Insomma anche questo un posto da consigliare (fanno anche un po’ di cucina) anche se un po’ rumoroso (ma da un pub non ci si può mica aspettare pace e silenzio!).

Domenica mattina il tempo era ancora grigio. Dopo colazione abbiamo deciso di essere ottimisti e ci siamo diretti verso Breuil-Cervina. La strada in questo caso è una statale, comunque agevole. Siamo arrivati sotto al Cervino… ma le nuvole lo coprivano completamente. Abbiamo passeggiato e preso un caffè. La località non è interessante, le costruzioni sono di dubbio gusto e sparse, è molto chiaro che ai tempi della costruzione di questi edifici un piano regolatore non c’era. Ancora una volta la bellezza è tutta nella natura: molte cascatelle, montagne alte e innevate! Abbiamo ripreso la macchina e siamo tornati indietro. A pochissimi chilometri sulla sinistra scendendo si trova il Lago Blu. E’ proprio al lato della strada. Un piccolo ma delizioso lago di montagna, sembra di essere isolati dal mondo invece si è ad un passo dalla strada. Incredibile! La giornata grigia ha dato una colorazione verde al lago. Abbiamo fatto un sacco di foto. Le nuvole hanno creato dei cambi di luce e riflessi nel lago ogni minuto diversi. Bellissimo! Ripresa l’auto ci siamo fermati poco più avanti presso un lago per pesca sportiva a dare un’occhiata. Scesi ancora ci siamo fermati alla funivia di Buisson per raggiungere il paese di Chamois. Questo paese è raggiungibile solo tramite questa funivia. Dal paese è possibile raggiungere il lago di Lod tramite una seggiovia o a piedi. Noi abbiamo preso la seggiovia all’andata e siamo tornati a piedi (circa 20 minuti). In questo lago è consentita la pesca. Ci sono alcuni bar, ristoranti. Noi ci siamo fermati Da Bruna. Io ho mangiato un buon tomino! Molto simpatici i gestori. Peccato per il freddo, il sole ha deciso di venire fuori definitivamente una volta giunti alla funivia per scendere! Che sfortuna. Ormai era giunta l’ora di dirigerci verso casa. Consiglio una gita a Chamois perché il panorama è molto bello e vi troverete in un posto unico data l’impossibilità di accedere con le auto a questo paese.

Nonostante il brutto tempo i 3 giorni sono volati, ho visto posti molto belli e sono sicura ce ne sono altrettanti da scoprire in questa piccola e verde regione.



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