Tre giorni in Sicilia 2
Fuga ai piedi dell’Etna, e capatina a Reggio Calabria
Nel 2012 siamo stati per 4 giorni e 3 notti in Sicilia. Quest’anno abbiamo deciso di ripetere la follia e abbiamo trascorso lo stesso numero di giorni nella stessa zona dell’Isola cercando di conoscere nuovi luoghi. Abbiamo prenotato nello stesso B&B: Dimora dell’Etna a Milo. Ci siamo trovati talmente bene la prima volta che non potevamo fare altrimenti. Se fosse più vicino a Venezia sarebbe il classico posto dove scappare per qualche giorno per rilassarsi. Avevamo nostalgia ed eravamo curiosi di ammirare la piscina! Il posto è un vero paradiso immerso in un giardino lussureggiante. Vista sull’Etna e sul mare. Il servizio si è rivelato all’altezza dei nostri ricordi.
Siamo partiti lunedì 18 agosto dalla Calabria dove abbiamo passato alcuni giorni, arrivati a Messina con il traghetto ci siamo diretti a Castelmola. Taormina l’avevamo visitata nel 2012 così abbiamo optato per una passeggiata in questo piccolo borgo davvero affascinante. Sosta per bere una granita al Bar Turrisi. Posto caratteristico con splendido panorama.
Il mio desiderio era quello di un bagno a Isola Bella. Non lo rifarei più però! Parcheggiato sulla strada parecchio lontano, camminato sotto un sole cocente. Ci siamo posizionati su pochi centimetri di spiaggia ancora libera praticamente in acqua. Il luogo è magnifico ma così non si può godere. Bagno veloce (avevo dimenticato le ciabattine…che dolore!!!) e via verso il BB. Abbiamo subito approfittato della piscina e poi ci siamo sistemati in camera e ci siamo preparati per passare una serata ad Acireale. Con grande meraviglia abbiamo trovato una specie di città “fantasma”. La maggioranza di locali chiusa, poca gente in giro. Ok era lunedì ma mi aspettavo una cittadina vivace… Abbiamo parcheggiato lontano rispetto al centro e abbiamo camminato circa 30 minuti per arrivare davanti al Duomo. Locali per cenare non ne abbiamo visti se non due proprio nelle vicinanze del Duomo. Decidiamo di accomodarci da Vecchia Aci che gode di una bella ambientazione. Il servizio però è stato lento e un po’ distratto. Pensate che numerose persone sedute in altri tavoli se ne sono andati perché i camerieri (che erano comunque numerosi) non andavano a prendere le ordinazioni. Peccato perché il primo piatto che ho gustato (pennette al pistacchio) era davvero ottimo oltre che abbondante.
Martedì 19 siamo andati a Milazzo da dove ci siamo imbarcati per una mini crociera alle Eolie (Panarea e Stromboli By night) organizzata dalla Navisal. Ci sono molte compagnie che organizzano queste gite ma le informazioni su internet sono più numerose per Navisal e Tarnav. L’esperienza è stata positiva solo grazie alla bellezza di queste isole. Infatti la barca era strapiena e chi era dentro non poteva vedere e godere del panorama. Comunque siamo partiti da Milo sulle 9.25, a Milazzo abbiamo parcheggiato in area comunale ad un prezzo accessibile. Avevamo prenotato i posti il giorno prima, così abbiamo pagato all’agenzia. Ci siamo sistemati fuori davanti e abbiamo atteso circa 30 minuti la partenza alle h. 12,00. Prima tappa Panarea. Il viaggio sarebbe stato più piacevole se la giornata fosse stata più limpida! Infatti le isole Eolie si vedevano in lontananza coperte da foschia, mentre ci avvicinavamo la visione non era però molto più nitida. Sono state illustrate dall’equipaggio alcune informazioni sulle isole. Sbarcati a Panarea avevamo circa 2 ore e mezza per girarla in autonomia. Per poterla visitare via terra è consigliabile utilizzare i taxi (le golf car), per raggiungere le spiagge meglio i taxi boat. Noi abbiamo fatto una passeggiata a piedi, siamo arrivati alla Chiesa (ma non abbiamo proseguito fino al villaggio preistorico, il caldo era davvero asfissiante). Ci siamo fatti un bagno veloce davanti al porticciolo (l’acqua era pulita ma ovviamente non è questa una spiaggia da consigliare), e poi ci siamo presi una granita seduti ad un tavolino. Devo dire che Panarea è molto bella, e i prezzi non sono così folli come dicono…sarà che sono abituata a Venezia ma pagare 1 euro una bottiglia grande di acqua mi sembra onesto.
Risaliti sulla nave abbiamo trovato posto solo dentro e in centro. Purtroppo non abbiamo visto quasi nulla dell’arcipelago di isolotti vicino a Panarea, io ho provato ad uscire per fare qualche foto ma c’era una marea di teste…
Delusione forte! Perché da quel poco che ho potuto vedere lo spettacolo era davvero bello.
Sbarcati a Stromboli anche li avevamo circa 2 ore e mezza di tempo per poterla visitare. Si può prendere la barca ed andare a Ginostra, per esempio. Noi abbiamo fatto una passeggiata e ci siamo fermati a fare il bagno davanti a Strombolicchio, un isolotto/scoglio con faro. La spiaggia è nera e se non avessi perso le scarpette sarei stata più contenta: infatti in acqua ci sono sassi affilati. Restiamo un po’ li, io non so se guardare il mare o il vulcano alle nostre spalle. Proseguiamo nella nostra camminata e decidiamo di tornare verso il porto. Dovremmo cenare ma ci accontentiamo di un gelato, dobbiamo arrivare al porto molto prima della partenza per riuscire a sederci in posti comodi per vedere la Sciara del Fuoco!
La calca, all’arrivo della nave, è tremenda, in più in quel momento tante barche stanno attraccando per far salire i turisti e il mare è agitato. Non certo in sicurezza saliamo sulla Navisal e io e Beppe riusciamo a sederci al secondo piano dietro.
Si parte in una situazione poco piacevole: siamo accalcati e vedo una famiglia con due bambini sistemarsi per terra! Dopo poco arriviamo al punto di osservazione. Sentiamo lo stupore e la meraviglia degli altri passeggeri che sono a sinistra della barca. Noi restiamo ai nostri posti sperando di ammirare il prima possibile lo spettacolo della lava che incontra il mare. In quei giorni, essendosi aperta una nuova bocca, l’eruzione non è di tipo stromboliano con spruzzi dal cratere superiore, ma è di tipo vulcaniano (classico diciamo) e da questa nuova bocca esce la lava. Sarà meno suggestivo dello spettacolo tradizionalmente offerto da questo vulcano, ma siamo consapevoli di ammirare uno spettacolo storico per lo Stromboli! Peccato che la nave si gira dalla nostra parte solo per pochi minuti, lasciandoci appena il tempo per emozionarci e fare due foto male! Poi si riposiziona dall’altra parte e io questa volta mi alzo e vado a fare qualche altra foto! I colori del cielo intanto si fanno più scuri e dopo il tramonto arriva la sera. La nave inizia ad andare verso Milazzo.
Sicuramente consiglio la visita, ma sono amareggiata per come è stata condotta da questa compagnia. Non è stata data a tutti la stessa possibilità di ammirare il panorama delle Eolie in generale e della Sciara del Fuoco in particolare. Mi domando quelli che erano seduti dentro cosa possano aver visto!
A Milazzo ci perdiamo un attimo per uscire dalla città (e in questo frangente mi sembra di cogliere una città molto carina e molto diversa da quello che mi aspettavo). Arriviamo a Milo sfiniti.
Mercoledì 20
Oggi ce la prendiamo con più calma ma alle 9 siamo comunque svegli. Dopo l’abbondante colazione ci mettiamo in macchina. Obiettivo: circumnavigare l’Etna fermandoci per alcune tappe. Non vogliamo fare tardi perché vorremmo goderci la piscina della Dimora e poi andare nel tardo pomeriggio a Catania.
Prima tappa Randazzo, 1 ora circa in strada non proprio lineare. Questa meta c’è stata consigliata da Giovanni della Dimora dell’Etna e devo dire che si è rivelata una piacevole sorpresa. E’ una cittadina piccola ma caratteristica. Poca gente in giro visto l’ora (11,30 del mattino) e il caldo. Ammiriamo il Duomo e qualche scorcio. Riprendiamo l’auto per raggiungere Bronte. Patria del pistacchio! La cittadina non è degna di nota, almeno per quello che abbiamo potuto vedere, ci ha stupito il fatto di non trovare i riferimenti al pistacchio che ci saremmo aspettati. Ci fermiamo in una pasticceria (Roma) che si rivelerà essere un ottimo posto. Abbiamo preso un rustico salato a testa, poi una coca cola e una granita al pistacchio (la granita più buona della mia vita!!!) e la brioche per 6 euro!!! Poi abbiamo acquistato una scatola di croccantini al pistacchio (fatti al momento) e una confezione di crema al pistacchio.
Terza tappa: il ponte saraceno ad Adrano, che in realtà è normanno! La strada per arrivarci sembra una discarica: la Sicilia è una regione magnifica ma sul grado di civiltà degli abitanti c’è ancora da lavorare. A me farebbe schifo vivere in quel modo, come si esce dal centro abitato si trovano ammassi di rifiuti ai bordi delle strade… Spero che nessuno si offenda. Ma purtroppo è quello che ho constatato. (Per non parlare di come la gente guidi sulle strade. Fregandosene ampiamente della sicurezza delle altre auto e dei pedoni!)
Il ponte ci ripaga con un panorama mozzafiato. La terra bruciata dal sole, l’imponenza del manufatto, il torrente/fiume Simeto, l’assenza di altri esseri umani nelle vicinanze rende l’atmosfera fortemente suggestiva. Qualche foto sotto il sole delle 14,30 (37 gradi circa) e via verso Milo. Abbiamo ammirato L’Etna da tutti i lati, il paesaggio a tratti lunare e a tratti ricco di vegetazione. Arrivati alla Dimora ci siamo rilassati un’ora circa nella piscina.
Ci siamo preparati per la serata a Catania. Purtroppo non siamo arrivati in tempo per poter visitare il Duomo all’interno. Infatti siamo arrivati in piazza verso le 19,20 circa. Alla fine camminando velocemente e senza goderci il corso avremmo potuto farcela ma ci tenevo a vedere bene anche altre parti della città. La piazza dell’Università è la zona che più mi è piaciuta. I quattro lampioni sono tutti diversi e rappresentano 4 diverse leggende legate a Catania e alla Sicilia. Abbiamo mangiato una pizza e stanchi siamo tornati in B&B.
Giovedì 21 è già ora di salutare Giovanni e Milo. Non abbiamo ancora le idee chiare sulla giornata ma la prima tappa saranno le Gole di Alcantara. Non avendo molto tempo mia intenzione è quella di utilizzare l’accesso comunale gratuito per una sbirciatina e qualche foto. Arriviamo al parcheggio gratuito. Lasciamo per sicurezza una mancia ai parcheggiatori abusivi che tenteranno di convincervi che c’è solo l’entrata a pagamento. Proseguiamo a piedi per qualche metro sulla strada e poco oltre scendiamo la scalinata dell’accesso pubblico. Anche qui la situazione è desolante. Sarei felice di pagare 1 euro per preservare questo posto. Rifiuti ovunque. Davvero sconsolante. E’ pieno di gente ma comunque bello da vedere. Metto i piedi in acqua e dopo qualche secondo le dita dei piedi perdono sensibilità! Ho visto ben poco ma sicuramente è un bel posto. Molto sfruttato turisticamente. Ricordo però con maggior piacere le gole del Raganello in Calabria. Meno turismo e più pace.
Ce ne andiamo subito. Decidiamo di fermarci a Santa Teresa in Riva, una coppia di amici di Mestre è in vacanza (lui è originario di li) facciamo un bagno con loro e la loro bimba, in un acqua pulita ma un po’ mossa e alla vista di una medusa risaliamo di corsa.
Il tempo vola, salutiamo i nostri amici, mangiamo qualcosa in un bar e constatiamo che non vale la pena arrivare a Tindari dove mi sarebbe piaciuto andare, saremmo stati davvero troppo poco. Optiamo per rientrare a Reggio Calabria ed andare a vedere i Bronzi che Beppe ha già visto due volte ma che io ancora non conosco dal vivo.
Scelta giusta visto che per prendere il traghetto a Messina dobbiamo attendere più di un’ora. Da Villa San Giovanni a Reggio Calabria ci vuole davvero poco. Parcheggiamo nei pressi del Museo Nazionale.
I Bronzi di Riace? Sicuramente tra le opere più belle che io abbia mai visto! Mi hanno lasciato senza parole. Sono perfetti e dettagliatissimi. Le vene sulle mani e sui piedi! Uno spettacolo davvero emozionante. TUTTI dovrebbero vederli almeno una volta nella vita.
Meno bene l’organizzazione: si paga un biglietto di 5 euro, ma è abbastanza semplice entrare senza pagare. L’esposizione si riduce a poche opere. Prima di entrare nella sala dove sono custoditi i bronzi bisognerebbe vedere un video che racconta del ritrovamento e di tanti altri aspetti interessanti. Ma la cosa è gestita male, gli schermi sono piccoli e posizionati scomodamente. Le sedie sono insufficienti. Inoltre fanno passare in sala chiunque voglia entrare senza vedere il video.
So che il Museo ha una ricca raccolta di reperti ma le altre sale sono in allestimento, sembra da anni. Peccato!
Usciti dal museo mangiamo il gelato “Da Cesare”, un’istituzione in questa città, ci sono un sacco di gusti e alla fine opto per il bergamotto (decisamente ottimo). Passeggiamo per il Corso e la città mi stupisce. Sinceramente non me l’aspettavo così bella e pulita. Non mi ha dato nemmeno l’idea di essere particolarmente caotica. Visitiamo il bellissimo Duomo e ritorniamo verso la macchina passeggiando per il Lungomare. Che meraviglia! Alberi maestosi da una parte, dall’altra il mare e la Sicilia! WOW! Davvero piacevolmente sorpresa da questa città!
Riprendiamo la macchina e proseguiamo verso Pellaro dove ci incontriamo con una cugina di Giuseppe.
La nostra breve vacanza è finita. Ancora una volta è valsa la pena fare una follia!