Tre giorni in giro per il Trentino

Accompagnati da un bellissimo sole visitiamo Trento, Bolzano, Merano, Arco, Riva del Garda... tra palazzi liberty, fiumi, castelli e ottimi piatti
Scritto da: Enrico 9
tre giorni in giro per il trentino
Partenza il: 29/02/2012
Ritorno il: 03/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Ci piace muoverci spesso, varie volte l’anno, alternando luoghi esotici a un fine settimana in una capitale europea o in una regione italiana cambiando ogni volta scenario. Questo fine febbraio abbiamo scelto di ritornare in luoghi dove siamo stati felici e di vederne di nuovi. Un viaggio breve ma intenso. Così, dopo aver prenotato l’hotel via Internet facendo seguire telefonata per i dettagli, partiamo da Bologna la mattina presto; le previsioni meteo dicono che toccheremo i 20 gradi e avremo bel sole; pensare che due settimane fa eravamo bloccati dalla neve a -10 e non andiamo in Sud America bensì verso le alte montagne innevate. Arriviamo senza problemi a Trento alle 10,30 e non senza aver notato da lontano belle fortezze come il castello di Avio e di Besenello, precisamente all’hotel Vela, 3 stelle, 2 km fuori ma ben collegato, ristorante annesso e buoni prezzi: ottima conduzione familiare. Usufruiamo subito del bus n° 2 i cui biglietti costano 90 cent. e scendiamo alla stazione dei treni da dove parte il nostro giro. Svoltando a destra notiamo la Torre del Vanga, anticamente a guardia di un ponte e guardando in alto il bianco mausoleo di Cesare Battisti, nei pressi il museo storico delle truppe alpine, attraversiamo il ponte sul fiume e siamo alla chiesetta di sant’Appolinare, slanciata verso il cielo e costruita dai monaci Benedettini, guardiamo la vallata e prendiamo per via Cavour, facciamo un paio di acquisti d’abbigliamento e giungiamo in piazza Duomo dedicato a San Virgilio, una delle tante bellissime piazze italiane con la fiancata della cattedrale del 1200 dall’aspetto Romanico il cui rosone ha al centro una statua della fortuna; la piazza è chiusa nei suo lati, oltre che dal duomo, dalle Case Cazuffi decorate con affreschi del 1500 e dal Palazzo Pretorio con bella torre ed orologio: alcuni bar offrono conforto a chi vuole sedersi per ammirare la piazza.

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Percorrendo via Belenzani, ove notiamo i palazzi Alberto-Colico, Geremia e Thun sede del municipio e, quindi, via Manci ci rechiamo al Castello del Buonconsiglio che visitiamo spendendo 5 euro anziché 8 per uno sconto offertoci come residenti in hotel dall’ente turismo trentino. Il castello è scenografico e nato attorno alla bella torre D’Augusto, su altri lati le torri dell’Aquila e la torre del Falco; all’interno varie sale con collezioni di sculture e dipinti. Ci ha colpito la loggia gotico-veneziana che offre una bella vista sulla città: direi proprio che vale la pena visitare il castello. Alle 14 usciamo e consigliati alla biglietteria da via San Pietro giungiamo in piazza Fiera in cui si trovano vecchie mura e dove al n° 13 vi è la caratteristica Birreria Pedavena, aperta dalle 9 alle 24 molto ampia e divisa in due zone, una più riservata ed una adatta ai giovani ed ai gruppi. Al centro macchinari in rame per fare birra. All’interno di questo locale viene tutt’ora prodotta la Lag’s bier; abbiamo mangiato polenta con funghi e formaggio alla piastra e carrè di maiale affumicato con crauti, con 2 birre e coperto spesi 25 euro:ottimo, approfittatene! Ritornando verso la stazione dei treni e fermata del bus entriamo in santa Trinità, vediamo palazzo Roccabruna (XVI secolo). Quindi ci soffermiamo un’oretta nei giardini di piazza Dante, altissima ed elaborata la statua a lui dedicata, vicino un enorme uccello di canne ed un grazioso laghetto con anatre. Facciamo praticamente la cura del sole, peccato aver lasciato a casa la crema, ma chi immaginava che occorresse a Trento a fine febbraio?

verso bolzano

Il secondo giorno alzandoci di buon’ora e dopo abbondante colazione imbocchiamo l’autostrada per Bolzano, capoluogo bilingue dell’Alto Adige dove arriviamo dopo 40 minuti, essendoci informati via mail parcheggiamo al garage di via Mayr-Nusser, molto grande e a due passi dal centro, costo euro 1,20 all’ora (approfittate dei bagni puliti pagando 50 centesimi poiché altri non ne abbiamo trovati in centro). Saliamo nella piazzetta e ci dirigiamo in pochi minuti in piazza Walther “salotto buono” e centro nevralgico del capoluogo ove a Natale si svolge un famoso mercato. Fotografiamo la statua di Walther von Vogelweide e il duomo dedicato a Santa Maria Assunta in stile Romanico e Gotico il cui campanile ha un’interessante guglia; proseguiamo per la piazza dove ha sede il convento dei Domenicani, all’interno anche una tela del Guercino, con l’attiguo chiostro, poi attraversiamo il ponte Talvera sul fiume omonimo e dinanzi a noi appare il monumento della vittoria imponente in marmo bianco che celebra la vittoria nella prima guerra mondiale: è di chiara epoca fascista.

Dopo uno sguardo ai prati sottostanti e alla bella vallata, non avendo tempo per il museo civico percorriamo via della Roggia e in pochi minuti vediamo il Castel Mareccio, antico maniero immerso in un vigneto che funge ora da centro convegni. Ritorniamo sui nostri passi e passando prima davanti alla chiesa dei Francescani e poi per “i portici”, dove gli altoatesini fanno shopping; sempre tra bei palazzi liberty giungiamo nella variopinta e vivace piazza delle Erbe, attiva tutti i giorni, dove si comprano fiori, frutti e prodotti trentini: noi abbiamo acquistato funghi porcini essicati trovati su questi monti. Gironzoliamo poi per le altre vie centrali: via Argentieri, via dei Bottai… Ricordando che il centro città è in piano come Trento e Merano, notiamo come è bello perdersi in questo centro antico. Veniamo informati che da piazza Walther parte una navetta gratuita per Castel Roncolo, costruito su di uno sperone di roccia nel 1200 con molti affreschi ed di un’altra che al prezzo di un euro porta in giro per i castelli dei dintorni: dimostrazione della forza dell’ente turismo trentino. Abbiamo deciso per un mordi e fuggi quindi quattro ore bastano, velocemente riprendiamo l’auto e percorriamo la superstrada che in 30 minuti ci porta a Merano (40.000 abitanti, orientata, per le sue terme e per il suo clima mite al turismo della terza età), attraverso belle montagne alcune delle quali innevate che ritroveremo raggiunta la nostra meta. Usciti dalla superstrada in zona Maria Bassa imbocchiamo la lunga via Roma, da percorrere fino in fondo, dove si giunge a un sottopasso in cui si trova l’entrata del parcheggio delle terme, quattro ore euro 6,50, il cui ascensore ci deposita direttamente presso il fiume Passirio (che confluisce nell’Adige), a un passo dal centro. Appena al di là del ponte intravediamo il bellissimo palazzo bianco “Kurhaus” uno dei simboli della città e centro di manifestazioni internazionali aggirando il quale al nostro sguardo si apre piazza duomo dove ammiriamo la chiesa dedicata a San Nicolò, costruita nel 1300 con un bel campanile alto 80 metri, nei pressi antiche lapidi che ci ricordano che tutto intorno vi era un cimitero e dietro la quale intravvediamo prima la chiesetta di Santa Barbara quindi la torre delle polveri (resti del castello di Ortenstein) che offre una magnifica vista sulla valle. A pochi metri dal duomo la statua bianca di San Nicolò e, dietro, un paio di palme. Dopo esserci soffermati al piccolo castello Principesco, ex residenza dei principi del Tirolo, ci rechiamo in via Portici. Qui ci sono tanti negozi, tanto stile liberty e ancora tanto sole; ancora qualche acquisto alimentare e fotografie al teatro Puccini, bianco e bellissimo. Ritorniamo verso il fiume e ricordando che Merano ci consegna bellissime passeggiate, Enrico sceglie un famoso sentiero (Tappeinerweg) che apre la vista sulla valle dell’Adige e che costeggia il fiume e dopo aver mangiato un ottimo gelato raggiungiamo in 10 minuti il Ponte Romano ammirando un bellissimo scenario naturale. In questo microclima crescono innumerevoli specie di piante: noi ci fermiamo qui, ma il sentiero prosegue per alcuni chilometri. È pomeriggio inoltrato, girandoci diamo un ultimo sguardo alla costruzione “Kurhaus” e ci basta poco più di un’ora per ritornare a Trento, video riprendendo nel tragitto qualche fortezza visibile tra i monti. Durante il giorno abbiamo fatto uno spuntino tipico con strudel, bretzel (cerchietto di pane) e una tartina con noci e cioccolato (florentina) quindi a cena assaggio di un piatto unico: ravioli al capriolo per me, polenta con baccalà per la mia “frau” e pizza per Enrico. Certo, la gita odierna è stata breve, ma per avere un’idea delle due perle dell’Alto Adige, 8-9 ore sono bastate.

Vista lago

L’ultimo giorno partiamo senza fretta costeggiando il lago di Garda dal lato ovest e passando per il bel castello di Toblino, costruito su di una penisola, ora ristorante, facciamo sosta ad Arco (fondata dai romani), parcheggiamo nel parcheggio centrale vicino ai giardini che ha una zona a pagamento (un euro l’ora), e una zona gratuita con disco orario 90 minuti, che consiglio di rispettare poiché un vigile era al “lavoro”. All’istante siamo nella piazza 3 Novembre con al centro la statua del Mosè, intorno alla quale troviamo il municipio, palazzo Marchetti e la chiesa, la Collegiata dell’Assunta. Quindi, dopo aver chiesto informazioni, saliamo per il borgo antico fino a raggiungere il castello che tra i cipressi domina la piana del Sarca. Impieghiamo 20 minuti, ma ne vale la pena. Ci ritroviamo infatti immersi in un uliveto ben curato, quasi un paesaggio toscano, da cui si gode, salendo, di un susseguirsi di panorami tra cui quello della cattedrale e raggiunto il castello visitabile a pagamento ci riposiamo nel prato (qui è gratuito), fornito di servizi igienici e panchine dalle quali si domina la vallata ed il paese. Il castello è esteriormente scenografico e ne è valsa la pena. Scendiamo per una scorciatoia senza panorami e arrivati di nuovo in centro percorriamo la via dello shopping, senza grandi pretese, trattandosi di un piccolo paese famoso comunque per le sue terme.

È quasi l’una e dopo uno spuntino al bar riprendiamo il nostro cammino e poco dopo giungiamo a Riva del Garda, famosa in tutta Europa, sicuramente più grande e godibile. Anche qui come ad Arco molti lavori in corso in preparazione della stagione turistica estiva. Ci fermiamo nei pressi del porticciolo, centro focale della città dove imperano il municipio unito alla Porta Bruciata e al palazzo Pretorio, mentre al centro dell’insenatura si trova la Rocca del 1100 circa. La vista gode dell’ampiezza del lago con un sole splendente che ci ha sempre accompagnato. Scattiamo numerose foto, quindi entriamo nella piazza delle erbe, notiamo la pieve dell’Assunta poi passando sotto la medievale porta San Michele percorriamo via Roma che ci conduce alla bella chiesa barocca dell’Inviolata a pianta ottagonale. È ormai pieno pomeriggio e ci incamminiamo verso Milano, percorrendo, ahimè, la terribile statale che costeggia il lato ovest del lago in direzione Limone. La strada non è poi molto panoramica, essendo presenti numerose gallerie. Il traffico è lentissimo, causa interruzioni e camion difficilmente superabili; finalmente entriamo in Lombardia, ma questa, casomai, sarà un’altro diario di viaggio.

Ci restano negli occhi i bei monti, i castelli e i panorami infiniti del Trentino, di cui abbiamo goduto in tre giorni di pieno sole, la presenza di molte agavi e piante mediterranee di cui dubitavamo, la misurata gentilezza di questa gente e un’arte culinaria ottima anche se a volte molto “sostanziosa”. È stato divertente a Bolzano e Merano rivolgersi alle persone del posto in Italiano e magari sentirsi rispondere in tedesco, poi rivolgere loro la parola in tedesco (per noi seconda lingua) e sentirsi rispondere in uno stentato italiano: ci sarà una ragione. Una delle poche cose negative… oltre a un paio di vesciche ai piedi: tanti extra comunitari, buona parte dei quali gironzolavano chiedendo degli spiccioli: speriamo i tempi cambino presto, in meglio e per tutti.

Foto-slide su youtube, cercando “bombergol185” si trova il canale, altre foto su nostro blog http://poneloya25.weebly.com.



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