Tre giorni in Costa Azzurra

In viaggio tra Antibes e Saint Tropez
Scritto da: alberi66
tre giorni in costa azzurra
Partenza il: 23/03/2016
Ritorno il: 25/03/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

1°giorno: Mentone – Juan-Les-Pins

Partiti con tutta calma (10,30) da Verona arriviamo a Mentone nel primo pomeriggio. Giro veloce nella città vecchia con belle vedute sul mare azzurro. Dopo un po’ di sali-scendi per le stradine non vogliamo fare tardi e riprendiamo la macchina utilizzando la moyenne corniche/D6007 (strada non agevole piena di curve) arriviamo ad Eze. Ora di arrivo 16,20, proprio in tempo per vederci chiudere il cancello del giardino tropicale che, scopriamo poi, è l’ unico affaccio sul mare (al bel costo di 6 euro)dal paese. Tentiamo in tutti i modi di vedere il mare ma è tutto privato con mura altissime (alberghi e relais, quasi tutti chiusi). Delusi da Eze riprendiamo la strada e poi l’autostrada puntando su Juan-les-pins. Abbiamo prenotato due notti all’hotel Helios, bell’albergo comodo ed accogliente. Cena a pochi minuti a piedi al ristorante Perroquet con menu da 32,80 per due portate, cucina ottima; prezzi dell’acqua osceni (1 litro 6,80 euro) ma noi abituati alle usanze francesi chiediamo “una caraffe d’eau”, ottima acqua del rubinetto, soprattutto gratuita.

2° giorno: Saint Raphael, Frejus, Saint Tropez

Passiamo da Cannes e poi da Theole sur mer, proseguiamo lungo la costa bellissima per ammirare le Corniche de L’Esterel, costa frastagliata di colore rosso mattone. Bellissimo contrasto con l’azzurro del mare, lungo la strada ci sono punti panoramici dove fermarsi e fare foto con vista su belle calette. Sosta a Saint Raphael, paesino con lungomare e porticciolo. Molto più bella e interessante la vicina Frejus con belle stradine e bellissima chiesa con annesso museo archeologico. Riprendiamo la macchina e dopo un po’ arriviamo finalmente Saint Tropez. Parcheggiamo al parking du licees (alla fine del viaggio tra i più economici della costa azzurra) e in 10 minuti siamo al porto. Pranziamo sul fronte del porto antico alla Creperie Bretonne, prezzi nella media delle creperies (dai 9 euro in su per delle belle e appaganti galettes oppure per le crepes); qui addirittura 1 litro di evian a 9 euro e noi ci prendiamo la nostra solita “eau an caraffe”. Molto prevenuto su questa cittadina famosa per il jet-set vengo rapito dalle stradine pittoresche, l’ambiente rilassato e dai tantissimi ateliers molto molto interessanti. Saliamo alla cittadella ed entriamo: per 3 euro vale la pena per la vista e per il delizioso e bellissimo museo del mare, splendidamente allestito ed interessante per chi abbia un minimo di passione per il mare e per la storia. Torniamo a Juan-les-pins con l’autostrada passando da Sainte Maxime: quant’è estesa la Francia: un’ora e mezza per tornare. Ci risposiamo un po’ in albergo e ceniamo a pochi passi al ristorante Ti Toques, bellissima sorpresa per il locale moderno ma accogliente, buona scelta di menu, personale gentilissimo e multilingue (finalmente un menù in italiano), se fosse più vicino ci verrei tutte le sere.

3° giorno: Cap d’Antibes, Antibes, Grasse

Essendo buoni camminatori andiamo subito all’imbocco del Sentier du Littoral cercando la spiaggia della Garoupe (c’e’ un ampissimo parking gratuito). Si costeggia la spiaggia e una segnaletica precisa indica il percorso da seguire. Il Sentiero del Litorale è lungo qualche km (il preciso cartello indica 1h e 50 min per fare il giro completo), ben curato, lastricato per la maggior parte e con parapetti nei passaggi pericolosi. Quasi tutto in piano e molto largo, è adatto anche ai bambini ma con scale anche ripide quindi inadatto ai disabili in carrozzella o ai bambini con i passeggini; sconsiglierei agli anziani non agili.Gli scenari che il sentiero regala sono molto belli. Noi abbiamo camminato per 45 minuti e poi, a malincuore, essendo la nostra ultima giornata siamo tornati indietro per visitare Antibes ed il museo Picasso in mattinata. Abbiamo parcheggiato in centro città (parking Freres Olivier – all’uscita scopriamo essere il più caro dei parcheggi usati nel viaggio, più caro di quello al Palais du Festival di Cannes). Entriamo in centro e ci affacciamo sul porto Vauban per poi salire sulle mura lungo il mare per arrivare alle 11 al Castello Grimaldi sede del museo Picasso che fuori stagione apre dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. La collezione Picasso occupa un solo piano ma ne vale la pena per vedere l’atelier dove ha lavorato il maestro, i dipinti e le ceramiche. Dopo facciamo pranzo con galettes al Cesar Caffe, a due passi dal mercato provenzale e dall’hotel de ville. Continuiamo il giro dei vicoli ammirando i bei negozietti e poi torniamo alla macchina, direzione Grasse dove arriviamo alle 13,45. Puntiamo al centro della città per visitare la Fragonard (appena uscita dalla superstrada evitiamo di fermarci alla prima “Fragonard” volendo visitare la “usine” originale). Bellino il museo che visitiamo in attesa della visita in italiano che ci tiene impegnati una mezz’oretta, tra visita della fabbrica e presentazione dei prodotti nel negozio. La visita è interessante anche se superficiale, spiegano tutte le tappe della realizzazione delle loro fragranze, ed infine c’è la tappa obbligata al negozio dove anche noi ci portiamo a casa qualcosa e dei regalini. Continuiamo la nostra esplorazione del piccolo centro storico di Grasse, passando dalla cattedrale per vedere i tre grandi quadri di Rubens. Il resto non è niente di che, la stagione non è cominciata, o è tutto chiuso o in ristrutturazione. Alle 15,30 decidiamo di tornare prendendo direzione Nizza. Au revoir Cote d’Azur. Non vediamo l’ora di tornare.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche