Tre giorni ad Amburgo, curiosando nella City

Il racconto inizia con le varie particolarità trovate durante il soggiorno per poi continuare con la descrizione di ogni singola giornata
Scritto da: Strega ritardina
tre giorni ad amburgo, curiosando nella city
Partenza il: 01/04/2014
Ritorno il: 04/04/2014
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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L’HOTEL

Panorama Inn Hamburg: Situato nella periferia, nella zona di Billstedt, molto comoda con i mezzi pubblici, il Bus passa di fronte all’hotel mentre la Metropolitana è a pochi isolati di distanza. Il quartiere in se ospita molti negozi ma il suo misero centro è alquanto insignificante.

Nell’hotel nessuno parla Italiano e le informazioni presenti sia in albergo sia in città non aiutano chi non conosce le lingue, comunicare è stata un’impresa e, devo dire che i dipendenti dell’hotel non sembravano ben disposti a capire, solo il terzo giorno trovo una ragazza a cui viene l’intelligente idea di utilizzare Google.

Dai numeri presenti in ascensore avrà almeno 1000 stanze, in ogni atrio gli altoparlanti trasmettono musica ed è tutto molto pulito e ben curato, ovviamente nelle stanze non aspettate di trovare il Bidet, ma troverete una scomodissima doccetta che ho dovuto svitare per comodità di utilizzo.

In compenso mi è piaciuto il loro portasapone: igenico, il loro cuscino: comodissimo, e la ricca colazione.

IN THE BUS!

Voi si che siete rigidi, in Bus si sale solo dalla porta davanti, quella vicina al conducente, l’ingresso è diviso in due: se hai la tessera sali, la mostri all’autista e prendi posto a sedere, in caso contrario percorri l’ingresso più vicino al guidatore. Lui ha cassa con tanto di cassetto e lo scontrino emesso vale come biglietto.

In metro sali senza controllo, ovunque puoi salire e scendere a piacimento solo raramente, almeno è ciò che mi ha riferito una Tedesca a cui ho chiesto informazioni, fanno dei controlli.

Ciò sta a significare che il loro meccanismo funziona, che le persone sono incentivate a pagarlo il biglietto, forse costrette dal dover per forza salire mostrando il tesserino.

Personalmente sono stata fermata dal controllore una sola volta, attratta da un monumento mi sono affrettata a scendere dal mezzo, il gesto deve aver insospettito in modo negativo il controllore presente in borghese e, scendendo con me dal bus, mi ha chiesto di esibirgli il tutto per poi salire sull’autobus successivo.

Per una coppia con tanto di Bebè in carrozzina la sorte è stata differente, incuranti del pupo, li hanno fatti scendere appena si sono resi conto che non avevano ne il biglietto ne il denaro per poterlo pagare.. freddi e imperterriti non hanno avuto pietà li hanno lasciati a piedi e, penso multati.

Mentre assistevo alla scena osservavo il signore di fronte a me, aveva appena sgridato uno in carrozzina perché, anche lui privo di biglietto, lui però non ha avuto problemi ed è rimasto a bordo.

L’uomo di colore continuava a brontolare, aveva gli occhi spenti e stanchi, in verità hanno tutti gli occhi spenti, il loro neurone è sepolto sotto strati e strati di doveri, costrizioni e ferree regole, è una città triste ma funzionale.

Sull’autobus tutti sono zitti, ognuno pensa ai fatti suoi, alcuni ascoltano la musica ho visto ballare solo una ragazza con lo stereo nelle orecchie, silenzio assoluto quasi tombale, solo alcuni parlano ma la loro lingua raramente è Tedesca.

LE INFORMAZIONI?

Mai chiedere a un Tedesco: Where is the Center? Non lo capiscono.. più volte ho corretto con Centrum, termine letto nei cartelli stradali… Una signora, invece, mi ha proprio corretto: “No Centrum, City” L’estremo della precisione!

In sostanza non si sforzano di capire, l’efficienza dei mezzi di trasporto ha però reso piacevole il mio viaggio: rimanendo in zona City hai modo, prendendo un qualsiasi autobus, di raggiungere una zona nota mentre, spostandosi più in periferia sei più limitato.. ma questo è normale.

I NEGOZI

Molti aprono alle 10 del mattino e quasi tutti chiudono alle 20 di sera, solo il centro offre vita notturna ma non sono andata causa letture poco rassicuranti su alcune vie presenti come il viale del sesso, durante il giorno percorrerlo è divertente e buffo: i locali sono allestiti in modo estremamente provocante e, per tutti, pare sia una normalità.

L’interno delle grandi catene non hanno un ordine ben definito, non ne ho capito una logica, non penso ci sia una logica.. ciò che mi ha impressionato è la marea di caramelle e cioccolata: Quasi tre corsie di dolci, una e mezza di patatine… uno spettacolo per il colesterolo…

Prossimi alla Pasqua si preparano in grande stile, i negozi sono ricchi di decorazioni di ogni tipologia, alcuni decorano gli alberi con uova colorate e decorate… i negozi vendono uova già colorate e un sacco di colori, libri e accessori per prepararsi all’evento.

Decorazioni ovunque, conigli ovunque.. immensi spruzzi di colori variopinti appoggiati a prati di ogni verde tonalità…

Purtroppo non sono riuscita ad acquistare dei pennelli e delle decorazioni che mi interessavano molto, in orario di apertura del negozio mi trovavo a cercare di raggiungere l’albergo per la prossima partenza… guarderò su internet.. magari riesco a trovare le loro marche ai loro prezzi….

Per il resto una desolazione… alle 20 tutto chiuso.. nessun locale disponibile, sono riuscita a prendere solo un gelato e la stracciatella Amburghese è veramente KO!!!

PREZZI E CONTRATTAZIONI

Nel primo viaggio in Bus, ho chiesto se 4,80 era per un solo viaggio o per più.. e ho percepito un tono seccato. Una sera per cenare sono andata in uno dei tanti locali cinesi, stavano per chiudere e nei tavoli erano presenti pochi clienti, ho visto un cartello con segnato 2€ di fronte a dei mini involtini primavera, ho indicato e ha iniziato a friggerli per me… conto? 4,50€ .. ovviamente ho contrattato il prezzo indicando quello esposto… tutti si sono alzati e se ne sono andati come se fossi la pezzente di turno.

Per questo dico che non sopportano le contrattazioni per loro la regola va rispettata al 100% anche se non corretta sotto un determinato punto di vista, sono estremamente meccanici .. corretto? Da un lato si, dovrebbe essere così se a monte c’è onestà e trasparenza.

L’ARRIVO

Scesa dall’aereo seguo la folla per recuperare tutti i miei averi, attendo veramente pochissimi minuti e mi dirigo con il tutto verso l’uscita.

Chiedo informazioni a un’autista di Bus, avevo già chiesto all’Hotel ma avevo capito di prendere l’autobus invece che la metropolitana… ma questo l’ho capito dopo essere salita sul bus…

Come dicevo chiedo informazioni, subito mi ha fatto ridere per l’espressione del volto mentre cercava di interpretare il mio scarsissimo Inglese. Mi fa segno di salire dopo che un signore gli parla e gli spiega, in tedesco, ciò che volevo dire.

Salgo e acquisto il biglietto… fiduciosa che mi portasse a destinazione inizio a godermi le variopinte dimore delle vie della città.

Ma lui? Dove mi porta? Alla stazione degli autobus e mi indica di prendere la linea verde… non ci ho più visto..Gli ho vivamente espresso il mio disappunto mandandolo letteralmente a quel paese… tanto lui, mica ha capito. Me l’avesse detto prima… avrei cercato direttamente in aeroporto ciò che mi era stato spiegato dall’hotel.

Devo però ammettere che mi sono fatta un primo giro turistico compreso di trasporto all’hotel, al modico prezzo di €4,80 (il secondo non l’ho pagato per principio).

Mi impossesso di stanza e cartine della City, un’attimo di siesta per poi partire alla scoperta dei negozi che ci sono nel quartiere. Per acquistare l’acqua entro in un locale e assaggio una cosa fritta con Formaggio e Pesce il sapore è molto simile a un piatto assaggiato a Genova.

PRIMO GIORNO

Di buon mattino mi precipito a consumare una ricca colazione, nella sala pochi tavoli sono occupati, ancora assonnata prendo posto con in mano un bicchiere di Orange e un piatto con due pezzi di pane a fette, salume e formaggio.

Noto che i panini che si fanno i Tedeschi sono alquanto particolari; verdura e salume, verdura e salmone.. in alcuni locali ho notato con carne macinata cruda… La particolarità? Il contenuto non è chiuso tra due pezzi di pane ma è appoggiato su un solo lato del pezzo tagliato.

Stavo consumando la mia colazione quando due ragazze arrivano al mio tavolo, mi salutano e prendono il loro cibo indifferenti… sono confusa… cos’ho sbagliato. Mi sposto imbarazzata nel tavolo a fianco ma la scena si ripete; arrivano altre due Tedesche, mi salutano e iniziano a far colazione.. osservo il cartello presente sul tavolo… mi guardo un pò intorno poi mi fanno capire che è riservato ma che non ci sono problemi e posso rimanere… ho mangiato poco… ero troppo imbarazzata.

Già sul bus che mi condurrà in centro inizio a notare alcune particolarità come delle biciclette che, aimè, non sono più riuscita a fotografare, in centro noto un tipo di lavoro che era in uso in Italia anni fa… antichi mestieri ormai smarriti… Popolazione retrò o conservatrice?

Girando e perdendomi nella città noto dei murales alquanto particolari.. la maggior parte sono artistici e, quelli che non lo sono, vengono prontamente cancellati dagli addetti ai lavori.

Il primo giro è a Hafencity, sorpassato il Deichtorhallen la casa della Fotografia uno dei tanti musei presenti ad Hamburg.

Sono poi salita sulla torre di Sankt Nikolai: un ascensore trasparente e molto veloce, al costo di 2€, ti porta a 75 metri di quota dove si trova una piattaforma di osservazione panoramica, aggiungendone 3€ hai l’ingresso anche al museo, per ovvi motivi di comprensione non ho nemmeno preso in considerazione l’idea di entrare in nessun museo della City.

Come dicevo la torre ospita un monumento ai caduti in guerra ed è molto danneggiato e non sono riuscita a vedere molto dalla torre a causa di lavori in corso.

Di musei ad amburgo ce ne sono un’infinità però tutti in lingua Tedesca o Inglese, stessa cosa per le informazioni turistiche.. solo in rari casi si aggiungono Arabo e Cinese diversamente noi Italiani siamo un pò snobbati.

In HafenCity noto i vari ponti; il libro che ho preso in biblioteca descrive la Città paragonandola a Venezia, io non l’ho trovato veritiero il confronto, Hamburg viene quotidianamente curata dagli abitanti, rispettata e valorizzata per poterci vivere dignitosamente, i ponti si, ci sono, sono presenti ma sono ponti grandi, solidi e alti, nulla a che vedere con i piccoli, vecchi ponticelli pieni di alghe della piccola Venezia. I muri sono ben curati e le fondamenta stabili, non c’è un angolo di sporco, attraversare la strada è un’impresa, devi cercare il punto di attraversamento o il passaggio sotto o sovra elevato altrimenti non passi.

Girando per il quartiere noto alcune particolarità come il dover pagare per posteggiare biciclette o motorini e altri mezzi di trasporto a noi sconosciuti.

Tra un Bus e un’altro arrivo alla zona del porto situata presso il fiume Elba, trovo una nave museo appena ricostruita in chiave moderna, proseguendo verso St. Pauli, arrivo a una grossa piattaforma che ospita bar, negozi di oggettistica, panchine per una piacevole siesta osservando il fiume. Internamente riservata a crociere per i turisti, esternamente si possono osservare le attività portuali.

Alle spalle un’immensa piattaforma raggiunta dopo una scalinata, dove è possibile ammirare il panorama dall’alto della piccola valle.

Arrivo in un’altra zona definita out dal libro preso in prestito, il viale è completamente colorato e pieno di murales e di insegne pubblicitarie, i decori sono molto creativi e interessanti, ne ho fotografati parecchi di negozi, ognuno di loro ha la propria personalità… bella via… mi è piaciuta molto, forse perchè era giorno?

Arrivo nuovamente nella via sel sesso, fotografo il casinò e alcuni particolari per poi entrare in un piccolo centro commerciale per acquistare il pranzo e salire nuovamente su un’autobus.

Mi dirigo verso Altona, case particolari e quartiere molto benestante, ho fatto un giro per poi tornare immediatamente indietro perchè, oltre il fascino delle case, in se non offre nulla.

Sono scesa nuovamente nella zona di St.Pauli dove trovo la chiesa Justzgebaude con scalini commemorativi e, pare abitazioni. Alle spalle un’immensa area verde che si estende verso il fiume, proseguendo a piedi verso la City trovo un piccolo viottolo, incuriosita entro e trovo dei piccoli negozi; uno vende il the e le spezie, un piccolo antiquario, uno di oggettistica varia… in mezzo a questi un piccolo museo… entro incuriosita e trovo una minuscola cucina sul lato sinistro dell’ingresso dopo la portineria, salendo le strette scale arrivo al salotto con camera da letto, mentre all’ultimo piano è riempito da un baule e una vecchia macchina per il cucito… d’altronde il tetto a punta rende difficoltoso un soggiorno in un simile e ridotto spazio… la vista dalla finestra è molto graziosa.

Mi ritrovo al Rathaus, dalle figure presenti internamente mi sembra la sede del parlamento.. ma non ho avuto modo di tradurre in Italiano, il libro lo descrive come l’edificio municipale più sontuoso d’Europa, famoso per la sala dell’imperatore e per la sala grande… non ho pagato la visita guidata, non avrei capito nulla ma l’edificio è veramente spettacolare.

Faccio un giro attorno e noto che le decorazioni sono tutte protette da una rete e che ogni cima della colonna è ricoperta di spilli appuntiti per evitare che i piccioni o gli uccelli in genere si depositano per rovinare i monumenti.

Siamo nella zona Rodingsmakt e, andando verso l’Alsterarkaden una fila di eleganti portici che ospitano negozi di ogni tipo, mi fermo ad ascoltare un’artista cantante di strada, fa il Jukebox vivente; inserisci la moneta nel cappello e suoni il campanello, veramente bravo!

Nel frattempo ho visto e fotografato vari monumenti fino a giungere a una struttura alquanto singolare… Carceri? Può essere…

Passo l’università e giungo a un’immenso parco ai piedi del Fernsehturm la torre più alta della città, circa 270 metri dal suolo, il parco, il Planten un Blomen è ricco di fiori e di vegetazione, una piacevole pausa relax immersa nel verde che ospita un angolo di singolari giochi per bambini alcuni mai visti in Italia.

Una via di alberi in fiore crea un magico effetto grazie ai petali che scendono a pioggia dai rami, mi fermo ad osservare incuriosita un cinese che scrive e fotografa il nome della sua lei/lui (non si capisce).

Nei pressi un lago artificiale, lo trovo asciutto ma fotografo ugualmente i cerchi che permettono il passaggio nel momento in cui il lago viene riempito.

Torno a salire sul Bus direzione Hotel, prima però occorre una sosta cibo nei pressi di Wandsbek Markt, trovo un piccolo supermercato ed entro affamata, porto tutto in hotel ma, nel frattempo do un’occhiata ai prezzi di alcuni prodotti che compro solitamente in Italia e… faccio scorta… Una doccia, cibo e crollo stanca tra le soffici lenzuola.

SECONDO GIORNO

Inizio a capire le zone della City, Hamburg è divisa in sezioni o quartieri, il vero centro è nelle vicinanze di HafenCity ma, anche le altre zone si distinguono per le loro particolarità. Altona è la zona signorile quella più ricca della città, St. Pauli è più caratteristicamente antica, l’immenso parco alle spalle della chiesa rende la zona tranquilla per abitanti e visitatori.

I parchi sono parecchi e tutti grandi e ben curati, tutte le città estere visitate danno al verde un’evidente importanza comune, solo nella zona in cui era il mio hotel non ce n’è traccia e i giochi per i bambini sono praticamente assenti, la particolarità di Billstedt è lo shopping con tanto di statua commemorativa: una donna con le buste della spesa in mano….

Il secondo giorno mi reco nei pressi di Rotherbaum, mi sembrava un quartiere interessante invece mi sono dovuta ricredere, nulla di che sempre case molto carine e particolari, mi è parso il quartiere delle onoranze funebri… è stato inquietante osservare immensi giardini pieni di lapidi in esposizione.

Poi mi sono tuffata all’interno della galleria Kaufhof… immenso e dispersivo secondo giorno quasi completamente dedicato allo shopping, e ad osservare stranezze e particolarità della city.

TERZO GIORNO

Scendo per la colazione, mi siedo accanto a due ragazzi e provo a conversare un poco.. parevano Italiani perché, come me, chiudevano il panino, ma non mi hanno risposto perciò deduco di aver errato l’opinione… Ho assaggiato la cialda alla crema spalmabile… ammetto che alcuni dolci li ho mangiati, ce n’erano un sacco particolari e molto scenografici.

Esco per acquistare i regali rimandati, prima però di nuovo al Rathaus per rivederlo prima della partenza, alcuni acquisti e via… di corsa a prendere la valigia preparata nella mattinata.

Finalmente sono sull’aereo, il viaggio per arrivare è stato assai tumultuoso, la tizia all’hotel mi ha detto di uscire a Ohlsdorf ed attendere, sullo stesso binario, il diretto verso l’ereoporto.

Mentre io? Cosa faccio? Scendo e chiedo nuovamente informazioni, l’unica Italiana che trovo ad Amburgo mi dà un’indicazione errata; mi indica l’autobus che, però non è attivo in quel momento.

Di corsa riesco comunque a raggiungere l’aeroporto, riesco a chiedere informazioni, riesco a lasciare la valigia, riesco a passare il controllo, a trovare il Gate 40A… e ora? Non riesco a decollare… Un forte temporale ha preso il sopravvento, ci sono stati degli annunci e, l’unica cosa che sono riuscita ad intuire è che dobbiamo attendere che passi la presunta bufera, per sicurezza non partono… di più non ho capito!

Penso che, sola rimarrò solo in Italia, non mi piace non capire la lingua e non conoscere ciò che vedo anche se è stata un’esperienza che rifarei comunque… mi è servita.

Guarda la gallery
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In the City.

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Murales in città.

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La zona del porto.

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Osservando il paesaggio.

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Zona St.Pauli.

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Orologio al Municipio.

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Zona HafenCity.

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Dalla Torre di Sankt Nikolai.

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Scuola Elementare a Rotherbaum.

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Interno di una casetta a tetto spiovente.



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