Tre giorni a Valencia, bimbi al seguito

A Luglio nuova occasione Ryanair: riusciamo a trovare il volo Cagliari Valencia A/R a 5 euro a tratta. Decidiamo di partire il 12 settembre e tornare il 15, giusto una settimana prima dell’inizio della scuola per Jaime, che quest’anno va in prima elementare. Tutti i nostri amici che sono stati a Valencia ci hanno detto che tre giorni sarebbero...
Scritto da: Monica Murgia
tre giorni a valencia, bimbi al seguito
Partenza il: 12/09/2009
Ritorno il: 15/09/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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A Luglio nuova occasione Ryanair: riusciamo a trovare il volo Cagliari Valencia A/R a 5 euro a tratta. Decidiamo di partire il 12 settembre e tornare il 15, giusto una settimana prima dell’inizio della scuola per Jaime, che quest’anno va in prima elementare. Tutti i nostri amici che sono stati a Valencia ci hanno detto che tre giorni sarebbero dovuti bastare e noi ci fidiamo. Al momento di scegliere l’albergo troviamo una allettante occasione: Expo Hotel, tre stelle con piscina sul terrazzo, metropolitana e fermata bus a un passo, enorme centro commerciale intorno, tre notti in tripla 139,14 euro, direttamente dal loro sito internet, con causali di pagamento e di annullamento identiche a quelle di Venere.Com e di Booking.Com. Dopo avere chiesto tramite e-mail se fosse possibile prenotare una tripla per due adulti e due bambini di due anni e mezzo e 5 anni e mezzo e avere avuto celermente la loro risposta affermativa, abbiamo bloccato la camera. La partenza alle 6,15 del mattino avrebbe potuto essere problematica, ma i nostri “ nanetti” si sono comportati benissimo e si sono riaddormentati in viaggio. Siamo arrivati all’aeroporto di Valencia con circa 20 minuti di anticipo e abbiamo preso la metropolitana fino alla fermata Turia, prospiciente l’albergo. Noi abbiamo preso il ticket metro da 10 corse per la zona 1 e 2 pagando circa 10 euro. Tenendo conto del fatto che solo l’aereoporto era in zona 2 mentre tutto il resto della vacanza l’abbiamo passata in zona 1, avremmo potuto prendere il biglietto solo per la zona 1. In albergo alla reception abbiamo trovato personale gentilissimo che, dopo avere preso i nostri dati e chiesto se volessimo la culla in camera per la piccolina (gratuita) ci ha consegnato la camera alle 10,00 anche se nella prenotazione era specificato che la camera sarebbe stata consegnata alle 14,00. Poggiati i bagagli in camera, che si presentava abbastanza spaziosa, pulitissima, con corredo oltre che di bagnoschiuma anche di pettine, spazzolini e rasoio per la barba, fatta colazione al centro commerciale, abbiamo iniziato la nostra escursione in città a partire dal parco della Turia, che si presenta come un bellissimo giardino ricavato dal letto di un fiume deviato da suo corso naturale, curatissimo e pieno di aree attrezzata per bambini e di fontane. Prima visita al museo IVAM di arte moderna al prezzo di due euro a biglietto, niente di eccezionale per i nostri gusti. Ci siamo poi diretti verso la Torre de Quart, dalla quale si può ammirare un bel panorama, e poi via verso il centro. Durante il nostro soggiorno abbiamo notato molti lavori in corso, che probabilmente hanno tolto un po’ di smalto alla città. Abbiamo visitato la Lonja de la Seda e il mercato prospiciente, probabilmente più bello e ordinato della Boqueria a Barcellona, e successivamente ci siamo diretti verso piazza Redonda, coperta da lavori in corso. Successivamente abbiamo visitato la Chiesa di santa Catalina, carina per carità, ma un po’ spenta rispetto alle chiese visitate a Siviglia. Tappa successiva il Miguelete ( biglietto 2 euro), un po’ faticoso data la sua scala a chiocciola. Abbiamo ammirato il panorama a 360 gradi e ci siamo riposati nonostante il caldo. Abbiamo poi rimandato a dopo pranzo la visita alla cattedrale, e ci siamo avvicinati al Mc Donald sapendo della promozione 2×1 per l’ingresso alla città della scienza allegata ad ogni menù. La visita alla Cattedrale (biglietto 4 euro perché ti danno le audioguide), è stata più veloce dei 45 minuti dell’audioguida, causa poca propensione a stare ad ascoltare tutte quelle nozioni, compresa la visita alla cappella contenente il sacro Graal. Abbiamo quindi proseguito verso la piazza del Ajuntamento, ammirato il palazzo delle Poste in stile art nouveau e ci siamo diretti verso la stazione dei treni, anche lei in stile art nouveau, molto bella, affiancata dalla plaza de toros. Non siamo riusciti a capire dove fosse il museo taurino, ma poco importa, dato che eravamo diretti verso la città delle arti e delle scienze dove abbiamo acquistato il biglietto valido due giorni per tutte e tre le attrazioni, utilizzando il famoso 2×1 di Mc Donald. In totale un biglietto adulto e uno bambino è costato 55,60 euro, a fronte degli 83,20 che avremmo dovuto sborsare se non avessimo mangiato da Mc. Questo complesso di edifici è una meraviglia di stranezza e azzardo architettonico ed è impossibile non rimanere incantati alla sua vista. Le costruzioni si stagliano bianche sull’azzurro del cielo, circondati alla base da vasche poco profonde contenenti acqua pulitissima e smeraldina. Ci siamo quindi recati a visitare l’oceanografico, molto bello e sicuramente più movimentato di quello di Genova. Passare sotto i tunnel guardando i pesci dalle diverse angolazioni crea un senso di meraviglia anche nei visitatori più scafati. Non poteva mancare lo spettacolo dei delfini a fine serata, che ha lasciato a bocca aperta bimbi e adulti. Finito lo spettacolo abbiamo deciso di fare la spesa per la cena alla rosticceria del Carrefour di fronte, con l’intenzione di tornare in albergo e mangiare in camera, ma i bambini avevano fame e abbiamo optato per una panchina in uno spazio verde li vicino. Tutto ciò ci è costato l’ultima corsa del bus che ci avrebbe riportato in albergo, la camminata con i bambini in braccio fino alla metro, cioè almeno un chilometro e mezzo, e la chiusura della metro appena finito il primo tratto con ulteriore chilometro a piedi per giardini fino all’albergo.

Il giorno dopo ancora sfiniti dalla fatica abbiamo optato per la colazione al centro commerciale e un tuffo in piscina, che però apriva alle 10. Questo ci ha portato a uscire dall’albergo alquanto tardi, ma non avendo appuntamenti la cosa non ci ha minimamente preoccupato. Dopo una splendida passeggiata sul Turia, siamo arrivati dalle parti della Puerta de Serranos e, successivamente siamo entrati a visitare il museo delle belle arti, gratuito e interessante. Vista l’ora tarda ci siamo diretti verso un Fresc co nei dintorni e abbiamo mangiato abbondantemente a bouffet per 24,90 euro, sotto lo sguardo scocciato di un locale che mal sopportava che mio figlio di 5 anni e mezzo durante la fila si arrabattasse per cercare di versarsi le cose nel piatto, passando talvolta con la mano nella zona antistante alla pancia del suddetto signore che è arrivato a lamentarsi a gran voce, nonostante avessi porto le mie scuse e fermato il bambino. Dopo pranzo abbiamo proseguito la passeggiata lungo il Turia fino alla città delle Scienze e delle Arti, perché avevamo prenotato il cinema a 360°, con filmato sui dinosauri, e successivamente la visita al museo delle scienze, dove i bambini hanno potuto toccare e giocare per ore senza problemi con vari macchinari e simulazioni. E’ presente anche un’area gioco dove i bambini si sono divertiti a fare i piccoli manovali e all’esterno di quest’area hanno potuto ammirare dei pulcini appena nati. Non sto a raccontare la felicità dei bambini che finalmente hanno potuto toccare tutto il toccabile senza avere paura di essere sgridati ma sicuramente, soprattutto per loro, l’esperienza è stata più che positiva. E questo nonostante un gruppo di calabresi caciaroni che si infiltravano ovunque non rispettando né divieti né file i cui adulti più volte hanno monopolizzato piccoli esperimenti impedendo di usufruirne ai bambini cui erano dedicati. Finita la visita ci siamo recati al Parque Gulliver ( area attrezzata per bambini a forma del gigante omonimo) che però era appena stata chiusa e,per non farci fregare dagli orari dei mezzi ci siamo recati a cena nel nostro albergo dove avevamo deciso di mangiare la paella de mariscos. Al ristorante abbiamo trovato personale gentilissimo che a più riprese ci ha invitato a servirci gratuitamente del bouffet in attesa della paella ma, sapendo che la quest’ultima sarebbe stata abbondante non abbiamo accolto l’invito. La paella per tre, molto buona anche se un po’ salata, che abbiamo mangiato in quattro finendola a fatica data l’abbondanza delle porzioni, comprensiva di acqua e coperto ci è venuta a costare 47 euro. I bimbi dopo mangiato si sono addormentati e abbiamo dovuto traghettarli in stanza a braccia. Purtroppo per noi la notte un gruppo di turisti non italiani alloggiati in stanze a noi vicine, al rientro dalla vita notturna ha fatto un casino tale da costringermi a presentare le mie rimostranze alla reception. La signora di turno si è detta dispiaciuta e mi ha informato del fatto che altri si erano lamentati per lo stesso motivo e mi ha accompagnato in camera mettendosi a guardia nel corridoio onde evitare che si facesse nuovamente baraonda. Il terzo giorno solita colazione in uno dei locali presenti nel centro commerciale, spesa nel Mercadona annesso allo stesso centro per il pranzo, e poi via lungo il Turia verso il bioparco che durante il nostro soggiorno aveva come offerta il biglietto per gli adulti allo stesso prezzo di quello per i bambini: 15,50 euro. Oltre le solite fontane e aree giochi abbondantemente sfruttate dai bambini durante la passeggiata, il Turia ci ha riservato una ulteriore sorpresa: nella parte più vicina al bioparco erano presenti attrezzi ginnici perfettamente funzionanti a formare una vera e propria palestra all’aperto, sfruttabile gratuitamente da chiunque desiderasse cimentarsi in attività fisica. Terminato il Turia ci siamo ritrovati ad ammirare il parque de la Cabeçera con tanto di laghetto navigabile con piccole imbarcazioni a forma di cigno e annessa fauna lacustre composta da palmipedi vari. Tramite un ponte sospeso siamo entrati al bioparco. Dico la verità, per quanto bello possa essere e per quanto gli animali non siano ingabbiati, se non ci fossero stati i bambini non ci sarei mai andata. Con i bambini è diverso. Vedere le loro faccine stupite e divertite alla vista di questi animali tutti provenienti dal Madagascar, che fino adesso avevano visto solo nel cartone animato omonimo, valeva veramente la pena. Il parco comunque è piccolo e noi lo abbiamo visitato tutto in poco meno di tre ore compreso il documentario sulla nascita del bioparco. Successivamente, essendo vietato mangiare all’interno del parco tranne che nei ristoranti annessi, siamo usciti e ci siamo recati in un’area attrezzata li vicino, visibile dal ponte, fatta a forma di barca dei pirati, nella quale i bambini hanno mangiato e giocato contemporaneamente, complice la giornata soleggiata. Più tardi il cielo si è annuvolato e abbiamo deciso di tornare indietro lungo il Turia fino alla metro omonima per dirigerci nuovamente verso il Parque Gulliver, ma sfortuna ha voluto che piovesse e che il parque fosse chiuso fino all’indomani mattina proprio a causa della pioggia. I custodi ci hanno comunque gentilmente permesso l’utilizzo dei bagni e ci hanno concesso di far entrare i bambini nel recinto per fare alcune foto. Avendo del tempo a disposizione prima di cena, sotto la pioggerellina ci siamo recati nel centro storico per ammirarlo sotto l’illuminazione artificiale e fare ancora delle foto, oltre a compilare e spedire le immancabili cartoline. Passando attraverso la piazza della cattedrale, ci siamo recati verso la piazza del Ajuntamento appositamente per vedere la fontana e i suoi meravigliosi cambi di colore. Il palazzo dei Correos era ancora più bello rispetto a due giorni prima sotto la luce del sole. Camminando ancora ci siamo diretti verso la stazione e la Plaza de Toros per infilarci nel Fresc co li vicino e cenare con tutta tranquillità. Dopo cena metro e poi via verso l’albergo, anche perché c’erano i bagagli da preparare e la sveglia mattutina era prevista per le 5,45. La mattina successiva sveglia, doccia, latte ai bambini pagamento dell’albergo e poi via in metro verso l’aeroporto, dove abbiamo completato la colazione che è risultata più cara rispetto alla città e dove abbiamo visto la faccia sbigottita di quattro ragazzini che per 4 panini semplici e tre coca cola hanno dovuto sborsare 27 euro. Alle 8,50 siamo partiti e, come quasi sempre con la Ryanair, saimo arrivati con circa 20 minuti di anticipo sull’orario previsto, nonostante qualche turbolenza abbia fatto ballare l’aereo. Conclusione: Valencia non è una grande città, ha sicuramente meno attrattive rispetto Barcellona, Madrid e Siviglia, ma è un posto incantevole, poco caotico, pulito, non caro con tanti spazi verdi, aree attrezzate, e il mare che non abbiamo visto dato il poco tempo a disposizione. Insomma un posto a misura d’uomo e dal mio punto di vista adatto a viverci, soprattutto se si hanno figli piccoli.



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