Tre giorni a Portofino, Genova e Cinque terre.
Appena dopo ferragosto , ore 7, partiamo da Bologna per vedere qualcosa della Liguria, rimarremo 3 giorni. Velocemente arriviamo a Parma, svincolo per La spezia, e qui l’autostrada è più lenta, immersa in paesaggio appenninico, poi deviazione per Genova ed uscita a Rapallo. La meta è Portofino, località dove tutti i vip del mondo sono stati, noi mai! Da telefonate (che vi consiglio) intercorse in precedenza con vigili municipali gestori di parcheggi ed uffici informazione in loco, ci viene consigliato di parcheggiare a Santa Margherita ligure, a 4 km. da Portofino (ove i parcheggi sono davvero pochi e costosi, oltre 5 euro all’ora). A Santa Margherita si potrebbe parcheggiare nelle strade gratuitamente, ma sarà difficile trovare posto, ci sarebbe il parcheggio del campo sportivo, 5 euro al giorno, gratuito d’inverno, ma poi occorre prendere il bus per il porto; quindi decidiamo di servirci del capiente parcheggio comunale di Via Favale 46, costo 2 euro all’ora. Arrivati sul posto, sorprendentemente, proprio di fronte a questo parcheggio, vediamo un piccolo parcheggio privato, se leggete “libero”, ma non sarà facile, entrate, il costo è di 1 euro all’ora, noi abbiamo occupato l’ultimo posto libero. Quindi siamo scesi in una decina di minuti dove partono i traghetti (a proposito l’ufficio turistico è in piazza Vittorio Veneto), e come consigliatoci, abbiamo preso il traghetto che ci ha portato in un quarto d’ora a Portofino, partenza tutte le ore, costo andata e ritorno euro 8,50 a testa (ma si può andare anche in altri paesi); ci sarebbe anche l’autobus, ma la bellezza della navigata e l’arrivo al porticciolo di Portofino è molto più gradevole. Sbarcati, ci siamo dapprima recati a 200 metri nella chiesa del paese, poi ridiscendendo nella famosa piazzetta abbiamo percorso alcune piccole vie principali, poi abbiamo preso il sentiero panoramico per il castello Brown ed il faro. Dopo 15 minuti siamo giunti al castello, ove si gode di un immenso panorama, ma se anche non volete entrare pagando nel castello, potete camminare nel parco e godere comunque del panorama su Portofino ed il golfo del Tigullio, magari usufruendo di una panchina. Discendiamo in pochi minuti, mangiamo un gelato, mentre notiamo che i prezzi sono ovviamente un pò cari, ci colpisce una piccola trattoria-pizzeria, all’angolo della piazza con pochi tavolini fuori, dove i prezzi sono più’ contenuti, ed infatti è esaurita, per mangiare occorre attendere. Fotografiamo alcuni immensi yacht parcheggiati, ma anche barchette da pescatore (esisteranno ancora i pescatori a Portofino?). Per informazione diciamo che vi sono servizi igienici puliti perché sorvegliati ed a offerta libera. L’acqua è chiara e bella. In 3 ore esauriamo il nostro giro, salutiamo la graziosa piazzetta, e riprendiamo il traghetto (sul quale vendono caffè e bibite) per Santa Margherita, ove vi è una piccola e poco invitante spiaggetta, ma che resta comunque una bella e vitale cittadina. Visitiamo (gratuitamente) villa Durazzo, in salita sopra il lungomare, ed il panorama è davvero bello. La sera si avvicina ed in 40 minuti giungiamo a Genova all’hotel Moderno Verdi, 4 stelle, discreto, in piazza della stazione Brignole, quindi abbastanza comodo per girare il centro a piedi. Genova si dimostra una città interessante. La sera è carino visitare piazza de Ferrari (centrale), e nei pressi vedere la zona storica, con le torri, un chiostro, la casa di Colombo e la piazza delle erbe: troverete alcune trattorie a prezzi medi. La mattina dopo rifacciamo lo stesso percorso, ed in piazza de Ferrari ove vi è l’ufficio informazioni, intorno alla grande fontana vi è la borsa, il palazzo della regione ed il teatro Carlo Felice. Da lì prendiamo via XXV Aprile e giungiamo in piazza Portello dove spendendo pochi spiccioli, si può prendere l’ascensore e portarsi in zona alta, da cui sin vede il panorama di tutta la città, lanterna compresa. Ridiscendiamo e percorriamo via Garibaldi, ricca strada di musei, entrate nell’atrio del comune, ne vale la pena, e ci avviamo verso i “carrugi” e vicoli di Genova (di giorno è meglio). Via del Campo (De Andrè), porta Vacca, Via de Prè, tutte zone multietniche, poi risaliamo da Via San Giovanni (statua a Colombo) e percorriamo via Balbi (Unesco) con il bel palazzo Reale di cui vale la pena visitare almeno il giardino, anche museo. A questo punto scendiamo verso il porto, vediamo il famoso acquario (lunga fila per i biglietti), vediamo il galeone usato per un film di Polanschi (Il pirata), 5 euro per visitarlo internamente, e passeggiamo in questa bella zona del porto, ove vi sono ristoranti ed i magazzini del cotone, oltre ovviamente anche a molte imbarcazioni ormeggiate: sullo sfondo le colline con le abitazioni genovesi. Poca fame ma molta sete, si può acquistare frutta e bibite fresche ovunque, anche nei vari super mercatini “Carrefour express” sparsi per la città: la temperatura è di circa 33 gradi, ed alle 20 ci soffermiamo self service–pizzeria “Brera” in va Brera, una laterale di via XX Settembre, ove prendiamo bocconcini di pollo e patate arrosto, insalata mista, e polipo e sottaceti, con le bibite fanno 20 euro, ma i cibi ci sembrano molto freschi e curati. Non ce la siamo sentiti di mangiare la locale pasta al pesto, ma la mattina avevamo assaggiato la famosa focaccia. Rientrando in hotel passiamo dal duomo di San Lorenzo e dal palazzo ducale in piazza Matteotti, entriamo nella chiesa del Gesù, non tanto grande ma stupendamente decorata, e con dipinti di Rubens e Guido Reni poi praticamente di fronte alla stazione Brignole vediamo il grande arco di trionfo. Abbiamo girato tanto e a piedi, quindi alle 21 siamo già in hotel, con la sensazione che la visita sia stata interessante, in questa città forse non proprio sicura soprattutto di sera ed in certe vie, esageratamente multietnica, ma certamente molto interessante come già scritto. I genovesi ci sono sembrati molto gentili. Il terzo giorno partiamo per le cinque terre, trattasi di 5 paesini (Riomaggiore, Manarola, Monterosso, Vernazza, Corneglio) incastonati tra le rocce ed un mare bellissimo. Noi abbiamo scelto di uscire a LaSpezia/Santo Stefano magre, e seguendo le indicazioni in mezz’ora siamo giunti nei pressi di Riomaggiore, ma come detto all’inizio, causa parcheggi limitati, i vigili ci hanno fermato, il parcheggio del paese era esaurito, quindi ci hanno consigliato di lasciare l’auto nelle piazzole della strada, ed attendere il passaggio dell’autobus, oppure (abbiamo scelto questa seconda ipotesi), andare al paese successivo (Manarola), ove il parcheggio si riempie sempre più tardi, ed in effetti qualche posto (pochi) libero c’era ancora; costo 2 euro all’ora o abbonamento giornaliero. Siamo scesi per circa 700 metri (sarà poi dura la risalita) verso Manarole, paese piccolissimo, dove abbiamo acquistato il biglietto per la “Via dell’amore” che consiste in un percorso con bellissimo panorama sulle scogliere e mare, che và da Manarole a Riomaggiore e viceversa (costo 5 euro). C’è anche il treno che unisce questi paesi, ma a noi interessava solo questa camminata di una ventina di minuti, che vista la bellezza dei luoghi si fà in un attimo. Giunti a Riomaggiore abbiamo visitato “La marina”, cioè la zona molto caratteristica dove sono le barche, ed il mare contrasta con le alte rocce e risalendo siamo entrati in paese, molto carino con negozi e ristorantini. Dopo aver consumato un buon gelato abbiamo ripercorso la via a ritroso, tra cielo limpido, rocce, mare trasparente e lucchetti d’amore appesi un pò ovunque. Certo, come per Portofino, avendo tempo a disposizione, sarebbe bello vedere questi paesi giungendo dal mare con i traghetti a disposizione.
Siamo andati un po’ di corsa i questi 3 giorni, ma siamo contenti di aver visto, oltre a Genova, due perle del nostro paese che tutto il mondo ci invidia: Portofino e le Cinque terre. Per vedere foto di questo e altri viaggi: http://poneloya25.weebly.com La nostra mappa: A disposizione.