Tre giorni a Istanbul

Il ponte di Ognissanti tra oriente e occidente
Scritto da: C+E
tre giorni a istanbul
Partenza il: 01/11/2012
Ritorno il: 04/11/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Ci sono città che guardi con occhi da straniero, altre che vivi veramente. A Istanbul nessuno è straniero. Siamo due coppie di amici che per il ponte si sono avventurati in questa città di cui tutti parlano bene. Con un po’ di anticipo, verso fine agosto, abbiamo organizzato in un paio di giorni, prenotando il biglietto aereo tramite i soliti siti e l’alloggio tramite il sito Scoprireistanbul, che è stato per noi fonte di informazioni preziose e inaspettate, non da solita guida. Abbiamo viaggiato con volo diretto da Genova della Turkish airlines, compagnia non proprio low cost ma che offre un servizio che vale la spesa del biglietto: cuscini, coperta, pranzo servito a bordo di buona qualità. Non a caso è stata menzionata come migliore compagnia degli ultimi anni.

Arrivati all’aereoporto di Ataturk siamo rimasti subito spaesati dal tipo di atmosfera e dal via vai continuo e caotico. Se si è in quattro il taxi è il modo più veloce, comodo ed economico per muoversi in città. Ne abbiamo quindi fermato uno e contrattato subito il prezzo. Contrattate sempre! (tratta aereoporto-centro 40 LT. 1 euro=2.3 LT )

Abbiamo alloggiato in un appartamento nel quartiere di Fener, patrimonio dell’Unesco. Anche se un pochino in disparte rispetto alla zona turistica, vale la pena visitare questo quartiere, altrimenti tralasciato, per vedere e vivere la vera anima della vecchia Istanbul. A solo un quarto d’ora dal centro riuscirete a vedere scene di vita quotidiana con bambini che giocano a pallone per queste stradine ripide di porfido e case poco stabili dall’equilibrio dubbio.

Dopo un rocambolesco viaggio in taxi, abbiamo fatto conoscenza con Mustafà, il nostro padrone di casa, parlava ben poco l’italiano, ma si è dimostrato di una gentilezza e disponibilità eccezionali. Quindi, pronti via, un altro taxi verso il quartiere di Galata, dove abbiamo ammirato la Torre di Galata e cenato al Konak Restaurant (consigliato! Terrazza panoramica con vista da urlo, buon cibo, prezzi più che ragionevoli).

Venerdì mattina sveglia presto, colazione in una pasticceria di Fener con tè e tipici dolci turchi, poi taxi in direzione Sultanahmet. Che dire, questo è il quartiere della Istanbul imperiale e qualsiasi guida ve ne loderà le qualità e spiegherà la storia in maniera impeccabile. Da non perdere assolutamente Haghia Sofia, la Yerebatan Sarnici (anche detta la Cisterna Basilica), l’Ippodromo, la Sultanahmet Camii ovvero la Moschea Blu. Non fatevi scoraggiare dalle code, spesso lunghe. Fate un giro a piedi lungo la Divan Yolu, ricca di posti dove mangiare, turistici e non proprio a buon mercato, ma comunque di qualità. Perdetevi nei vicoli che circondano questi monumenti.

Per ragioni di tempo abbiamo saltato il Palazzo del Topkapi, quindi ci siamo diretti nel quartiere attiguo di Eminonu per visitare la Yeni Camii o Moschea Nuova, vero angolo di pace affacciato sul Corno d’Oro. Poi imperdibile Bazar delle Spezie e quindi la stazione di Sirkeci, capolinea dell’Oriente Express, che ormai di originale ha più poco ma mantiene il suo fascino. Qui abbiamo avuto la fortuna di ammirare uno spettacolo dei Dervisci Rotanti. Siamo riusciti a contrattare il prezzo dei biglietti!

Per mangiare, sempre in taxi, siamo andati nel quartiere di Beyoglu, culla della Istanbul dei divertimenti. Abbiamo cenato al Ficcin Restaurant, con piatti tipici della cucina ottomana e circassa. Consigliato. Prima di tornare a casa a goderci il fine serata sul nostro terrazzino con vista mozzafiato, abbiamo fatto una passeggiata lungo la modernissima Istiklal Caddesi, dove la città cambia di nuovo, vestendosi della sua anima più occidentale.

Sabato mattina di nuovo sveglia presto e colazione. Ci siamo concessi una passeggiata sul lungomare che da Fener va a Eminonu, districandoci tra le centianaia di pescatori appostati (sono davvero tantissimi!). Raggiunta la zona da dove partono i traghetti, non aspettatevi niente di ufficiale, siamo salpati per la crociera sul Bosforo, di circa due ore (ovviamente contrattando il prezzo del biglietto!), baciati dal sole e dalle temperature miti. Meravigliosa.

Alla fine della crociera abbiamo mangiato un panino con verdure e pesce freschissimo cotto alla griglia direttamente sulla barca dei pescatori. Fatelo anche voi perchè è davvero ottimo ed è un’esperienza formidabile. Abbiamo anche ricevuto i complimenti per la scelta da una guida locale!

Dopo esserci rifocillati ci siamo diretti a piedi verso la Suleymaniye Camii. La salita è dura ma il quartiere sotto la moschea merita un’occhiata anche da dentro, oltre che dal bellissimo belvedere della moschea. Ricordatevi che per entrare in moschea bisogna coprirsi braccia e gambe, le donne anche la testa, togliersi le scarpe e attendere che sia finito il turno di preghiera. L’ingresso è libero ma è gradita un’offerta.

Dopo la moschea, verso le 15, ci siamo diretti al Gran Bazar e quattro ore sono troppo poche per girarlo tutto. Divertitevi a perdervi nelle stradine cariche e ingombre di merci e a contrattare con i negozianti!

Alle 19, usciti un po’ frastornati al bazar, siamo andati a mangiare la tipica Pide e il Pudding rice al Karadeniz Sultan-i Restaurant, nella zona di Sultanahmet, per ammirarla di nuovo alla sera, tutta illuminata. Qunidi fine serata in terrazza con narghilè e tè alla mela. Il giorno successivo sveglia presto per il rientro a casa (colazione in aereoporto carissima).

Che dire… sicuramente due giorni sono pochi per girarla bene, e forse lo sarebbe anche una settimana, ma sono abbastanza per farsi sedurre e folgorare da questa città dalle mille sfacettature.

Lasciatevi affascinare dalla storia della vecchia Costantinopoli, stupitevi della modernità della nuova Istanbul e respirate la vita quotidiana nei vicoli di porfido e nelle banchine dei porticcioli. Insomma, vivetela appieno.



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