Tre giorni a Barcellona 6
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Ryanair di questi tempi ci dà una mano e con 110 euro per due partiamo da Bologna, in orario, per l’aeroporto della città catalana, aerobus a 5 euro e siamo all’hotel Atlantis in 30 minuti. Hotel ottimo 3 stelle a 200 metri da piazza Catalunya, pieno centro. Arriviamo in mattinata, la stanza non è pronta, quindi usciamo nella vicina strada più famosa, la Ramblas, andiamo fino alla marina del porto (2,5 km.), vivace, con svolazzanti gabbiani e barche ormeggiate, dando un’occhiata alla cattedrale del 15° secolo in stile gotico, al monumento a Colombo (si può salire sulla torre alta 60 metri per ammirare un bel panorama) al museo delle cere ed al teatro.
Rientriamo in hotel ed usciamo subito per piazza d’Espanya, parte opposta, ai piedi del Montjuic salendo sulla la linea 1 della metro (facciamo il t10, 10 biglietti al prezzo di 5, conviene); vediamo la playa de toro, le tre grandi colonne che rappresentano l’eroismo, la religione e le arti, la Font magica (1928 come tutta la piazza). Ci introduciamo verso il museo nazionale delle belle arti, molto scenografico, ed essendo sul colle, dall’alto si gode di una bella vista. Qualche venditore e tanta gente seduta sui gradini. Purtroppo lo spettacolo dei giochi d’acqua della fontana illuminata in inverno vi è solo il Venerdi ed il Sabato sera. Relax di un’oretta e ritorniamo verso l’hotel ma prima un passaggio al locale Cerveceria 100 Montaditos per birra panini patatine ed ali di pollo (ottime) spendendo una sciocchezza. La sera vediamo la cattedrale illuminata, la piazza del Rei (deliziosa, periodo medioevale, dove i reali di Spagna ricevettero C.Colombo), la piazza Sant Jaume (municipio) dove la Domenica si ritrovano i ballerini di Sardana che allietano i turisti ed alcuni vicoletti interessanti laterali alle Ramblas. Rivedremo il tutto di giorno. Il sole và e viene, temperatura sui 18 gradi: un gradevole Gennaio.
secondo giorno
Dopo aver visto esternamente la casa Batllo, opera del celebre architetto Gaudi come mezza Barcellona da lui caratterizzata, originale e patrimonio Unesco, alle 11 siamo alla Sagrada familia (modernismo catalano di Gaudì che non la terminò), una delle chiese più famose in Europa e sempre in completamento anche in base ai fondi ricevuti. Ci sediamo presso il laghetto prospiciente e ce la godiamo e fotografiamo per quasi 2 ore. Non entriamo (15 euro) perché la fila è lunga ed in 3 giorni purtroppo non si ha tempo di vedere molti interni. Decidiamo di continuare a piedi verso “La monumental” una delle più importanti placa de toros della Spagna, quindi percorrendo Carrer Ribes giungiamo all’Arc de Triomp alto 30 metri e che fungeva come porta di accesso per l’esposizione universale del 1888, poi percorriamo il lungo viale che ci porta al Parc de la Ciutadela, a destra il castello dei 3 Dragoni a sinistra la maestosa fontana con anatre e getti d’acqua ed un artista che fa grosse bolle di sapone gradevole per le riprese. Approfittiamo dei servizi, vediamo il laghetto con barchette, la grande statua del Mammut ed il parlamento della Catalunya aperto al pubblico, il museo di zoologia e non entriamo allo zoo: ottimo per 2/3 ore di relax anche con bambini.
Alle 14 oltrepassiamo la bella chiesa di Santa Maria del mar, quartiere Ribeira, aspetto gotico con bella navata centrale e rivediamo la cattedrale della santa croce e Sant’Eulalia alla luce del giorno, plaza del rei e piazza Jaume, la deliziosa piazzetta San Filippo Neri con la sua triste storia e Santa Maria del Pi: siamo nel Barrio Gotico (la parte vecchia e caratteristica della città). Arriviamo alle Ramblas in 5 minuti ed al mercato della Boqueria (chiuso la Domenica) dove in realtà molte cose e cibi sono un po’ cari, un piatto di pesce allo sgabello dei bar una ventina di euro, la grigliata 29, prendiamo pesce fritto al cartoccio in un banco, non eccezionale, ed una macedonia di frutti esotici e spremuta di mango e papaya ad ottimo prezzo, la paella sarà per la sera con un paio di tapas a 15 euro. Il mercato della Boqueria merita comunque una visita per i banchi colorati di frutta esotica, pesce, prosciutti e dolci. Passeggiamo per le Ramblas e ci perdiamo nello shopping, ci sono i saldi e si compra bene anche se Barcellona è più cara di Siviglia e Madrid, la gente un po’ più chiusa rispetto ai buontemponi andalusi e gli accoglienti madrileni.
terzo giorno
Ripassiamo per le Ramblas, via dove ci si ritrova spesso a camminare per i tanti ristoranti e bancarelle e ritorniamo al porto, la marina, le gabbianelle, c’è il sole, e passando un ponte un grande centro commerciale, il Maremagno, negozi di firme e ristoranti: molta gente in giro. Proseguiamo per la Barceloneta, quartiere popolare della città che si affaccia sul mare ed ha quindi una grande spiaggia. Prendiamo il sole per un’oretta e ci rechiamo ad un ristorante consigliato e che consigliamo dove si recano sia turisti che la gente del luogo, i prezzi sono buoni ed il pesce fresco e gustoso. La giovane proprietaria del Cao Mano che continua la tradizione dei genitori si è sposata con un sardo, ordiniamo totani alla griglia e merluzzetti alla piastra: ottimo pesce ed ottima la birra, con insalate spendiamo 30 euro. Dalle 12,30 c’è la fila fino alle 14,30, si lascia il nome, si attende fuori e si viene chiamati al primo tavolo libero. E’ una modesta trattoria, ma il pesce come detto davvero buono ed il prezzo inferiore ai ristoranti turistici in zona. Ricordo che anche a Barcellona si pranza e cena piuttosto tardi. Giriamo ancora per la città fotografando bei palazzi e misteriosi vicoli, ancora un po’ di shopping non dimenticando gadget della squadra di calcio del Barcellona e torniamo in Placa Catalunya km. 0 della città, fotografiamo un paio di grandi fontane, alcune sculture, la rosa dei venti sul pavimento, i palazzi intorno e dalla caffetteria all’ultimo piano dei magazzini El Corte Ingles si può ammirare il tramonto. La sera i negozi chiudono tardi, uno snack di pinchos (panini baschi) e tapas in Ramblas Catalunya, passeggiata per Paseo de Gracia e… a dormire.
L’ultimo giorno abbiamo giusto il tempo per recarci al Parc Guell, città giardino con la celebre fontana della salamandra posta in cima alla scalinata principale (Unesco, 1900,40 minuti in bus dal centro), un’occhiata alla parte interessante ma non a pagamento che ricorda Antoni Gaudi dove vi abitò (una parte del parco è a pagamento e vale la pena restare in questo museo a cielo aperto qualche ora), quindi ritorniamo a prendere il trolley ed andiamo in Placa Catalunya dove saliamo sull’aerobus che ci porta all’aeroporto El Prat (frequenza ogni 10 minuti).
Visita veloce di una bella città spagnola un po’ anomala, un po’ distante dal resto della Spagna, che parla uno spagnolo a tratti diverso (catalano), clima buono, sul mare ventilato, pulizia ed ordine. Barcellona e La Spagna tutta è sicuramente gradita ai turisti italiani e se lo merita.
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