Tre gaijin nel Sol Levante
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Luoghi visitati: Tokyo – Monte Fuji Area – Kamakura – Kyoto – Hiroshima – Miyajima – Nara – Dubai
Periodo di viaggio: 21 aprile – 1 maggio
Volo A/R: multitratta Malpensa -> Tokyo Haneda / Kansai Osaka – Malpensa . Compagnia Emirates. Scalo andata e ritorno a Dubai. Prezzo € 575 (prenotato a gennaio)
Hotel (prenotati a gennaio febbraio su Agoda):
· Business Hotel Yamashiro , Tokyo (4 notti, € 570 prezzo camera da 3)
· Shinjuku Kuyakusho-mae Capsule, Tokyo (1 notte, € 25 prezzo capsula singola)
· Court Hotel Kyoto Shijo, Kyoto (4 notti, € 470 prezzo camera da 3)
Japan Rail Pass: SI, validità 7 giorni (€ 235)
DAY 0 – VEN 21 e SAB 22/04/2017
Tre viaggiatori in partenza: io e Fabrizio da Malpensa, decollo alle 22.20; Antonio da Parigi, decollo alle 22.30. L’appuntamento è in aeroporto a Dubai ma grazie ad un simpatico passeggero che non voleva più partire, partiamo un’ora dopo arrivando a Dubai giusto in tempo per prendere la coincidenza al volo. Per fortuna ci attende una hostess Emirates che ci scorta sull’altro aereo dove incontriamo Tony. Atterriamo ad Haneda attorno alle 22.30 dopo praticamente 16 ore di volo (6 la prima tratta, 10 la seconda). Tempo piovoso al nostro arrivo ma siamo fortunati in quanto sarà l’unico momento della vacanza …
Sbrigate le formalità all’immigrazione e recuperato il bagaglio, ritiriamo presso una delle agenzie in aeroporto la pocket WI-FI prenotata prima della partenza. Costo per una settimana: 60€. Una comodità assoluta, ritengo valga la pena averla con sé.
Gli Yen li avevamo già cambiati prima di partire quindi andiamo direttamente al treno che da Haneda ci porta alla stazione di Shinjuku da dove a piedi raggiungiamo il nostro hotel, il Business Hotel Yamashiro, nel frizzante quartiere di Kabukicho. Percorriamo il tratto di strada dalla stazione all’hotel praticamente con il naso all’insù. Neon luminosi, gente e palazzi colorati, locali equivoci ma neanche troppo … si siamo in Giappone!
Il primo approccio con un local, il receptionist dell’albergo, è subito rappresentativo: estrema cortesia, estrema difficoltà a spiaccicare due parole d’inglese. Ma ci capiamo lo stesso, in qualche modo. La nostra camera è attrezzata in stile nipponico con tatami, futon ed il tipico water giapponese con tavoletta riscaldata e spruzzini vari … il benessere!
Lasciamo i bagagli ed usciamo impazienti ad esplorare la zona. Facciamo un giro tra le vie luminose di Shinjuku e Kabukicho fermandoci a cena in un posto qualsiasi con un nome facile da ricordare, eccolo: 婚活応援酒場 相席屋 新宿歌舞伎町店. I tre gaijin fanno subito conoscenza dei curiosi prodotti locali!
DAY 1 – DOM 23/04/2017: TOKYO
Con solo tre ore di sonno alle spalle e ancora sballati dal fuso, breve colazione al combini e partiamo carichi per il primo giorno dedicato interamente a Tokyo.
Dato che attiveremo il Japan Rail Pass il 25 maggio, per i primi giorni in città facciamo la PASMO Card: carta prepagata che permette di utilizzare metro, bus, linee dei treni JR e linee dei treni privati. In alternativa c’è la SUICA Card che è sostanzialmente identica.
Prima tappa del nostro giro odierno: Shibuya Crossing. Qui, appena sbucati dalla metro, accade un fatto che ci svolta subito la giornata (in positivo): tre simpatici ragazzi giapponesi, Kaito, Sho ed Hiromu, si offrono di farci da guida per qualche ora … ovviamente gratis, semplicemente per avere modo di esercitare l’inglese e farsi nuovi amici around the world… noi all’inizio ci guardiamo un po’ stupiti ma capendo la normalità (per loro) della cosa, accettiamo volentieri!! Dopo aver fatto qualche foto con la Hachiko Statue, lasciamo Shibuya per tornarci stasera quando sarà più incasinata. Passeggiando con i new friends nella zona percorriamo Cat Street, vietta tranquilla dallo stile più europeo/americano che orientale, usata di frequente in Giappone per girare videoclip musicali o scene di film. Da qui sbuchiamo nella elegante ed alberata Omote-sando, gli Champs Elyseés di Tokyo e poi arriviamo a Takeshita Dori, via pedonale stretta e imbottigliata, con una marea di negozi di crèpes e fulcro della bizzarra moda teen giapponese.
Dalla vivace Takeshita Dori si sbuca proprio di fronte alla metro Harajuku. E’ proprio qui a fianco l’ingresso del parco Meiji Jingu Gyoen rappresentato da un enorme torii rosso in legno e dal quale si giunge al Meiji Jingu, il più grande santuario di Tokyo, dove abbiamo la fortuna di imbatterci in un matrimonio nippon. Passeggiando nel giardino del santuario arriviamo anche al parco adiacente, il Yoyogi-koen che pullula di persone e personaggi: street dancers Elvispresleyani, suonatori di tamburi from Africa, artisti di strada, chi gioca, chi fa picnic, chi semplicemente si rilassa. D’altronde è domenica anche a Tokyo.
Dopo esserci riposati un po’ al parco e aver salutato le nostre guide per caso, andiamo (in metro) ad Akihabara, Akiba per gli amici, il centro della otaku, subcultura giapponese rappresentativa degli appassionati in modo ossessivo per manga e anime. Qui si può trovare di tutto, non solo manga e anime, negozi di elettronica, maid cafè, sexy shops. Indipendentemente dalla passione per manga, videogames e simili, questo quartiere è imperdibile in un viaggio a Tokyo.
Esplorata Akiba, ritorniamo dove avevamo iniziato: Shibuya. E’ ormai sera e l’incrocio è molto più affollato rispetto a stamattina. Attraversiamo l’incrocio 3 o 4 volte dopodichè ci appostiamo alla terrazza dello Starbucks per assistere anche dall’alto a questo spettacolare caos ordinato.
Siamo distrutti ed affamati quindi torniamo a Shinjuku. Ceniamo a Omoide Yokocho/Memory Lane in uno dei tanti izakaya che servono esclusivamente yakitori. Stranamente il menù in inglese è presente, tuttavia ci arriva una vagonata di spiedini più o meno simili a quelli che abbiamo ordinato. Non importa, mangiamo e beviamo in compagnia di spagnoli e giapponesi… casino assicurato, e ovviamente le cause non sono di origine orientale!
DAY 2 – LUN 24/04/2017 – TOKYO
Secondo giorno di tour a Tokyo, dedicato alla zona nord est. Il menù prevede inizialmente Asakusa, il quartiere più antico della città. Qui attraversando il Kaminarimon, porta d’ingresso del tempio, si entra nell’affollatissima Nakamise Dori che è tutta un susseguirsi di negozi di souvenir e artigianato. Io provo il tipico thè matcha (onnipresente in Giappone) e un dorayaki (una specie di torta soffice delle dimensioni di un biscotto contenente pasta di fagioli rossi). Al termine di Nakamise si giunge all’ Hozomon Gate da cui si accede al tempio Senso-ji vero e proprio, il tempio più venerato di Tokyo.
Girovaghiamo un po’ in zona mangiando un melonpan fantastico comprato in una piccola forneria, dopodiché ripercorriamo a ritroso Nakamise Dori e ci spostiamo (in metro) nella zona di Ueno. Prima di entrare al parco, facciamo un giro ad Ameya Yokocho (Ameyoko, per gli amici) un market street situato proprio sotto la ferrovia dove vengono venduti soprattutto vestiti, borse, pesce fresco, cibo essicato e spezie. Mangiamo al ristorante Juraku Ueno Station Shop (レストランじゅらく 上野駅前店), soba noodles con tempura di gamberi. L’uso delle bacchette è già in netto miglioramento….
Il parco di Ueno è uno dei luoghi migliori a Tokyo per l’hanami. Purtoppo però di ciliegi in fiore ne vediamo soltanto uno. Persi per poco, peccato! Anche senza ciliegi in fiore il parco è un luogo molto piacevole per passeggiare. Abbiamo anche la possibilità di farci un selfie con un gruppo di scolarette in uniforme che portano a spasso il cane… di plastica, gonfiabile, a rotelle… è ufficiale: siamo in un cartone animato!
Esplorato il parco e i suoi templi, proseguiamo verso il quartiere di Yanaka, rilassato e nostalgico, molto diverso dalla Tokyo d’immaginario collettivo. Ci dirigiamo a Yanaka Ginza, shopping street non turistica con street food a prezzi bassissimi. Ovviamente ne approfittiamo assaggiando svariati yakitori di pesce e di carne.
Terminiamo la giornata provando l’esperienza onsen alla Odaiba Onsen Monogatari nella baia di Tokyo. Molto bello il percorso in metro che porta alla baia perché offre una visuale fantastica dei grattacieli. L’onsen è un’esperienza quasi mistica e molto particolare per noi occidentalis karma, vale la pena provarla e se lo si vuol fare a Tokyo senza spendere tanto, questo è il posto giusto. All’interno c’è anche la possibilità di cenare, bere qualcosa, giocare ai videogames … il tutto vestiti unicamente con lo yukata che viene consegnato all’ingresso… una sorta di luna park in salsa nippon insomma … Usciti dalla Odaiba Onsen, ci dirigiamo ad una vicina terrazza affacciata sulla Tokyo Bay da dove fotografiamo lo skyline in notturna e la Statua della Libertà (si ce n’è una anche qui…).
DAY 3 – MAR 25/04/2017 – MONTE FUJI AREA
Oggi anticipiamo l’escursione al Monte Fuji che pensavamo di fare più avanti. Scelta motivata dalle previsioni meteo che danno maggiore probabilità di cielo sereno oggi. Se volete vedere il Monte Fuji dovete essere consapevoli che il 75% dei giorni dell’anno la visibilità completa non c’è.
Attiviamo da oggi il Japan Rail Pass presso un ufficio JR alla stazione di Shinjuku, dopodiché prendiamo la JR Chuo Line fino ad Otsuki Station e la Fujikyuko Line, non coperta dal JPR, fino a Shimoyoshida Station.
Il nostro programma non prevede di scalare la montagna, anche se proverbio giapponese recita “Saggio è chi scala Fuji-san una volta, folle è chi scala Fuji-san due volte”, ma di fare alcune tappe nella zona di Fujiyoshida. La prima tappa è alla Chureito Pagoda raggiungibile in dieci minuti a piedi dalla stazione di Shimoyoshida. Mentre saliamo ci imbattiamo in un fantastico vecchietto giapponese con la barba bianca e la sua piccola macchina fotografica. Ci fa una foto quindi subito noi chiediamo se ci ricambia con un selfie insieme. Lungo la salita alla pagoda, con grande gioia, troviamo i ciliegi in fiore! Gongolamento generale. Sarebbe tutto perfetto se non fosse per una nuvoletta fantozziana maledetta che nasconde la cima innevata del Fuji-san. Foto cartolina compromessa!! Rimaniamo un’oretta e mezza sperando che la nuvoletta si sposti ma non c’è verso, perciò ripartiamo (treno+bus) per la seconda tappa: salita in funivia sul Monte Tenjo dal quale si ha una splendida view del lago Kawaguchiko, del Fuji-san e della nuvoletta maledetta… Riprendiamo l’autobus sul quale incontriamo due ragazze quasi compaesane che si uniscono a noi per la tappa successiva; scendiamo in un’altra zona del lago ricca di ciliegi in fiore. Qui accade ormai l’insperato: la nuvoletta di Fantozzi svanisce improvvisamente ed il Fuji-san appare nella sua interezza. Che bello. Impazzimento generale. Foto cartolina con lago e ciliegi fioriti riuscita!
A questo punto, realizzati nella vita, riprendiamo il bus per la stazione di Kawaguchiko dove pranziamo (anche se sono le 17, vabbè…) e riprendiamo il treno che ci porta a Otsuki e da qui quello per Shinjuku… un’oretta e mezza circa in totale… Hit del viaggio in treno: selfie col controllore che apprezzando il gesto ci indica dei posti liberi nelle carrozze più avanti, dato che eravamo in piedi. Giapponesi brava gente!!!
Da Shinjuku andiamo (a piedi) al Tokyo Metropolitan Government Building: ingresso gratuito all’osservatorio dal quale si ha una vista panoramica a 360° della città.
Per cena ci fermiamo in un posto a caso in cui fanno i gyoza… ci sfondiamo di ravioli e noodles ad un prezzo onesto. Il bello di Tokyo è anche a questo: tuffarsi a mangiare in un posto qualsiasi (ce ne sono talmente tanti) semplicemente lasciandosi ispirare… Girovaghiamo per Shinjuku e per Kabukicho con gli Africans procacciatori di clienti da spennare che ci fermano ogni due metri per convincerci ad entrare nei loro locali.
DAY 4 – MER 26/04/2017 – TOKYO
La mattinata inizia con un imprevisto: mi accorgo di aver lasciato la fantastica power bank comprata apposta per il viaggio al Metropolitan Building, quindi torniamo sul posto per controllare se per caso fosse stata ritrovata. Risaliamo in cima all’osservatorio, chiedo ai responsabili i quali dopo avergli mostrato una foto di riconoscimento mi confermano di averla trovata e me la riportano. Numeri UNO! Dato che siam lì, ne approfittiamo per fotografare lo skyline anche in versione diurna.
Prossima tappa: Tsukiji Market. Abbiamo rinunciato già da inizio vacanza ad assistere all’asta dei tonni per la quale è necessario essere sul posto alle 5 di mattina ed essere tra i primi 120… essendo il nostro hotel dall’altra parte di Tokyo, raggiungere in tempo il mercato, di notte, sarebbe stato troppo oneroso. Quindi visitiamo la zona di Tsukiji girando sia per le viuzze esterne brulicanti di negozi e bancarelle, sia il mercato coperto… essendo però già le 11, gli addetti ai lavori stanno già smontando tutto quindi rimaniamo un po’ delusi. Non ci delude affatto invece il pranzo al Sushi Zanmai! Una catena sushi di ottima qualità dove il sushi che mangiamo è clamoroso.
Dopo pranzo, ci dirigiamo (a piedi) verso Ginza, il quartiere di classe di Tokyo dove si concentrano centri e gallerie commerciali, boutique di alta moda, ristoranti di lusso. Passiamo di fronte al teatro Kabuki-za e alla torre dell’orologio della Wako (simbolo di Ginza). Entriamo in un centro commerciale dove ci affacciamo alla terrazza di un bar per assistere anche qui allo spettacolo della marea umana silenziosa che attraversa sulle strisce pedonali, alternandosi ciclicamente con taxi ed auto che attraversano l’incrocio. Un altro Shibuya Crossing per intenderci. Passeggiando per strada mi fermo a provare un altro prodotto tipico: strawberry mochi, dolcetto di riso glutinoso farcito con pasta di fagioli azuki e una fragola intera.
Proseguiamo la camminata spostandoci nel business district Marunouchi situato tra la Tokyo Station e l’Imperial Palace. Passiamo prima dal mini distretto di Yurakucho la cui caratteristica sono gli izakaya situati proprio nelle viette sotto la linea ferroviaria sopraelevata. Area da tenere in considerazione per cenare. Entriamo poi all’ Hibiya Gyoen, un parco molto carino ricco di tulipani, adiacente e comunicante con l’Imperial Palace. Il palazzo imperiale non è quasi mai aperto al pubblico, tuttavia si può vedere il Nijubashi Bridge e si possono visitare gli East Gardens Imperial Palace… bello il contrasto tra i colori dei giardini ed i palazzi di Maranouchi sullo sfondo.
Terminiamo le visite odierne e torniamo all’hotel. Per l’ultima notte a Tokyo abbiamo prenotato un capsule hotel, il Shinjuku Kuyakusho-mae Capsule (con onsen… uno dei pochi) a 400m dall’hotel precedente. Check out da una parte e check in dall’altra. Il capsule hotel è qualcosa di immaginabile solo in Giappone. Esperienza assolutamente da provare almeno per una notte.
A cena rimaniamo a Shinjuku; dopo essere stati rimbalzati da un ristorante che ci avevano consigliato, giriamo un po’ a caso cercando di scegliere tra le milioni di possibilità che offre Shinjuku. Alla fine ci lasciamo ispirare dall’estetica ed entriamo qui 薩摩八郎. Birra, gyoza, chicken grigliato e altre specialità… Prima di rincasare torniamo a Golden Gai, da dove eravamo già passati la prima sera, e ci inseriamo in un mini karaoke.
DAY 5 – GIO 27/04/2017 – KAMAKURA
Consueta colazione al combini per partire col piede giusto. Andiamo in primis alla stazione di Shimbashi a lasciare i bagagli in uno dei mille depositi presenti nelle stazioni giapponesi (500 ¥). Sperando poi di ricordarci dove li abbiamo messi. Li lasciamo in un deposito perché stasera partiremo per Kyoto. Non li lasciamo a Shinjuku perché nel pomeriggio andremo a Kamakura da Shimbashi quindi la soluzione logistica migliore per perdere meno tempo è lasciarli in questa stazione.
Torniamo a Tsukiji con l’intento di arrivare là alle 9 per poter vedere il mercato coperto nel vivo, purtroppo però arrivati sul posto, la polizia inibisce l’accesso ai turisti fino alle 10, orario in cui il mercato si avvia già a chiudere i battenti. Giriamo lo stesso tra i banchi del pesce di questo grande mercato cercando di non ostruire i lavoratori e fotografando tonni a tutto spiano.
Scattate fotografie a sufficienza, ci incamminiamo per la stazione di Shimbashi da dove prendiamo la JR Yokosuka Line per Kamakura, una cittadina a 50 km da Tokyo visitabile anche in mezza giornata. Abbiamo già un itinerario pronto che tocca i principali siti che ci interessano, quindi scendiamo alla stazione di Kita-Kamakura e da qui a piedi visitiamo questi templi: Engaku-ji (300 ¥), Kencho-ji (500 ¥), Tsurugaoka Hachiman Shrine. Percorrendo poi la shoppong street Komachi-dori, si arriva alla stazione di Kamakura da cui è consigliabile prendere un autobus per raggiungere il Daibutsu Kotuku-in (200 ¥), cioè il grande Buddha che è sicuramente l’highlight della gita fuori porta. Dal Daibutsu si può raggiungere tranquillamente a piedi l’Hase-dera Temple (400 ¥) e da qui riprendere l’autobus per la stazione.
Arriviamo a Shimbashi nell’ora serale di punta. La folla silenziosa scorre in tutte le direzioni senza soluzione di continuità. Non capiamo più da che parte siamo girati. Caos, panico, crisi generale! Abbiamo due problemi: in primis trovare l’ufficio PASMO per farci rimborsare la tessera, in seconda battuta capire dove abbiamo depositato i bagagli. Vaghiamo per quasi un’ora chiedendo a tutti gli omini possibile ma senza riuscire ad avere indicazioni chiare, finché quasi per miracolo sfiniti troviamo l’ufficio. Ora tocca ai bagagli che troviamo praticamente per caso. Bene, altra esperienza mistica.
Corsa verso la piattaforma da cui parte lo Shinkansen per Kyoto. Partiamo stranamente in perfetto orario e arriviamo a Kyoto Station in un paio d’ore. Dalla stazione prendiamo la metro e scendiamo a Shijo, poi da qui a piedi raggiungiamo in cinque minuti il Court Hotel Shijo Kyoto. Cena: 7/11.
DAY 6 – VEN 28/04/2017 – KYOTO
Primo giorno full immersion di templi kyoteski… Visitiamo la zona di Higashiyama partendo da nord verso sud… Le guide suggeriscono di suddividere la zona in due giorni, uno dedicato a Higashiyama nord e uno dedicato a Higashiyama sud… Si può farlo se si ha abbastanza tempo a disposizione e se si vogliono vedere proprio tutti i templi che ci sono…
Il primo tempio che visitiamo è il Ginkaku-ji o Silver Pavillion (500 ¥), poi Honen-in, Eikan-do (600 ¥) e Nanzen-ji. Visitiamo un tempio dietro l’altro percorrendo il rilassatissimo Path of Philosophy, che deve esprimersi al massimo con i ciliegi in fiore. Prime impressioni: Kyoto sta a Tokyo come il bianco sta al nero.
Dopo la prima overdose di templi, breakkiamo tornando in centro per fare un giretto e mangiare qualcosa al Nishiki Market. Lo street food qui domina, perciò il mangiare qualcosa si trasforma ben presto in un mangiare qualsiasi cosa: proviamo seppie, formaggio, polpi con un uovo nella testa, takoyaki e vorremmo assaggiare molte altre cose che lo stomaco pienissimo ci impedisce di acquistare compulsivamente.
Farciti, riprendiamo la via dei templi passando per Gion, il famoso quartiere delle geishe. Attraversandolo, si giunge al’ ingresso del Maruyama-koen da cui si accede al tempio Yasaka Jinja. Dato che è già pomeriggio inoltrato, saltiamo altri templi in zona parco per avviarci verso il Kyomizu Dera prima che chiuda (i templi chiudono presto in Giappone, la maggior parte tra le 16 e le 17.30). Si arriva al tempio passando per le bellissime stradine in salita Ninen-zaka e Sannen-zaka. Due chicche, magari molto turistiche ma affascinanti.
Arrivati al Kyomizu-dera (400 ¥), la grande delusione: completamente in ristrutturazione… fortunatamente nell’area ci sono altre pagode e tempietti che giustificano il costo de biglietto. Bisogna ammettere che anche le impalcature tutte fatte in legno sono un’opera costruttiva degna di nota, certamente però sarebbe stato tutt’altro spot senza di esse.
Per cena, vorremmo puntare a Ponto-cho ma l’albergo ce lo sconsiglia causa prezzi inflazionati. Consigliano zona Kawaramachi quindi andiamo lì e iniziamo a cercare finché decidiamo di entrare qui さんきち (il nome inglese dovrebbe essere Sankichi). Ristorante tipico nippon con barbecue … mangiamo carne wagyu (il bue allevato a suon di birre e massaggi) che ci viene cotto sulla mini griglia davanti a noi, il tutto accompagnato da riso, birra e una salsa spettacolare… speciale sia la carne che l’ambientazione. Puro giapponesco. E finalmente una simpatica cuoca con cui riusciamo a conversare in inglese.
DAY 7 – SAB 29/04/2017 – HIROSHIMA e MIYAJIMA
Dopo la scorpacciata di templi fatta ieri, decidiamo di fare oggi la giornata ad Hiroshima e Miyajima. Partiamo dalla Kyoto Station attorno alle 9 (Antonio partirà da solo mezz’ora dopo causa problemi tecnici). Per le 11 iniziamo la visita di Hiroshima. Dalla stazione molto comodo ed economico prendere uno degli autobus hop on-hop off (linea verde e/o arancione) che fermano in tutti i principali punti turistici della città.
Ovviamente la nostra visita inizia dal parco della pace ed in particolare dal simbolo della città: l’A-Bomb Dome, l’unico edificio rimasto in piedi seppur semidistrutto nel raggio di poche centinaia di metri dall’epicentro dello scoppio della bomba atomica. Nel parco osserviamo altri simboli di pace quali la Peace Bell e il Children’s Peace Monument dopodiché entriamo all’ Hiroshima Peace Memorial Museum (200 ¥) ricchissimo di contenuti sia fisici che digitali. Per leggere tutto quello che il Museo offre, penso ci vorrebbe una settimana. Ad ogni modo immagini e storie toccanti. Fatto curioso: moltissimi gli americani in visita qui.
Ci spostiamo poi verso Miyajima Island prendendo la JR Sanyo Line fino a Miyajimaguchi Station, circa 45 minuti. Prima di traghettare verso l’isola, pranziamo con un buonissimo hamburger al Grill & Beer situato proprio a due passi dall’imbarco dei traghetti JR. Dolcetto tipico in uno dei negozietti a fianco del ristorante e poi prendiamo il traghetto (gratuito per possessori di JRP). Traversata di una decina di minuti, durante i quali si possono già scattare le prime fotografie al famosissimo torii rosso del santuario di Itsukushima (300 ¥) immerso (/emerso) nell’oceano… a seconda della marea. Il santuario comprende oltre al toriii anche diversi edifici la cui unicità sta nel fatto di essere costruiti sull’acqua. Noi becchiamo una giornata di bassa marea quindi non possiamo apprezzare il tempio sull’acqua. Ciò nonostante sia il tempio che il torii sono molto belli, di un rosso davvero vivo. Le vie di Miyajima offrono anche street food, l’ostrica va per la maggiore, daini decisi a rubarti lo street food e negozietti di souvenir.
Rientrati a Kyoto, rimaniamo in stazione per cenare. Cerchiamo un posto ma anche in questa stazione come praticamente in tutte in Giappone, orientarsi fa venire il mal di testa. Vabbè, girando e girando alla fine lo troviamo… mangiamo sushi ottimo al Nomusashi.
DAY 8 – DOM 30/04/2017 – KYOTO e NARA
Stamattina usciamo abbastanza presto con l’intento di essere al Fushimi Inari Taisha, il famoso tempio caratterizzato da un percorso di 4 km di torii rossi che si inerpica sull’ Inari-san, ad un orario decente per evitare la folla. Purtroppo sbagliamo treno e perdiamo un po’ di tempo. Siamo sul posto comunque verso le 9 e seppur già presente parecchia gente, evitiamo la calca che troviamo mentre ce ne stavamo andando attorno alle 11.
Dalla stazione di Inari, prendiamo la JR Nara Line per Nara, ad una quarantina di minuti da Kyoto. Qui si trovano importanti templi e un enorme parco al cui interno girano indisturbati migliaia di daini. I principali luoghi d’interesse sono concentrati nella stessa area quindi prima di iniziare la visita, cerchiamo nelle vie più vive del centro, un posto per assaggiare la omonoyaki , frittata giapponese specialità di Nara. Optiamo per il ristorante Okaru, unico problema: la fila! Ma, del resto, se i giapponesi sono in fila davanti ad un ristorante significa che vale la pena aspettare. Seguiamo questo consiglio dei japan expert e attendiamo un’oretta. Mangiamo la frittata tipica, piena di pesce verdure e volendo anche carne, e gli akashi-yaki (una sorta di ravioli o gnocchi molto simili ai takoyaki ma più soffici …). La cosa bella è che la frittata viene preparata e cotta direttamente su una piastra bollente situata al centro del tavolo.
Con la panza piena, visitiamo prima l’Isuie Garden (900 ¥), giardino molto bello ma piuttosto caro rispetto allo standard. Poi il bellissimo Todai-ji (500 ¥), l’edificio in legno più grande al mondo, al cui interno risiede il Daibutsu di Nara, ossia il grande Buddha in bronzo. Infine il Kasuga Taisha situato ai piedi del monte e circondato da fitta vegetazione.
Salutiamo Nara, città che mi dà la sensazione di essere molto frizzante, e torniamo al Fushimi Inari per fare delle fotografie anche in notturna. Questo tempio infatti è accessibile gratuitamente 24 ore su 24. Molta meno gente di stamattina.
Per cena torniamo in zona Kawaramachi/Ponto-cho. Mangiamo l’ultimo sushi della vacanza al Ganko Sushi, eccezionale! Dopo cena scendiamo sulla sponda del fiume a Ponto-cho e ci uniamo ad un gruppetto a caso di giapponesi per una sorta di botellon spagnolo però nipponico. I giapponesini non parlano inglese tranne uno … comunicazioni con interprete e a gesti … che bellezza!
DAY 9 – LUN 01/05/2017 – KYOTO
Ultimo giorno della vacanza. Ma come? Di già? Tutto molto triste… ad ogni modo, dedichiamo la giornata interamente a Kyoto per vedere le attrazioni principali che ci mancano. Ci spostiamo tutto il giorno con gli autobus dato che le mete da raggiungere sono lontane l’una dall’altra. Prendiamo l’autobus 5 volte e ad ogni corsa spendiamo 230 ¥, tariffa fissa. Col senno del poi avremmo fatto bene a fare un pass degli autobus giornaliero, avremmo risparmiato già dopo tre corse. Purtroppo non ci abbiamo pensato prima, pazienza.
Tappa uno Arashiyama: prima andiamo all’ Arashiyama Bamboo Forest, sono più o meno le 9.30 orario ancora una volta abbastanza strategico affinché non ci sia troppa gente; poi Togetsukyo Bridge. Tappa due: Kinkaku-ji o Golden Pavillion (400 ¥). Tappa tre: Nijo Castle (600 ¥) il castello di Kyoto dove però, colpo di scena, il castello non c’è.
Stop alle visite, ci rimangono solo due cose da fare:
1. Mangiare prima che Tonino impazzisca
2. Comprare tutti i souvenir possibili e immaginabili
Salviamo Antonio dalla crisi di fame alla Coco Ichiba Curry House dove assaggiamo una delle poche specialità nipponiche che ancora non abbiamo provato in questo viaggio: tonkatsu di maiale al curry con riso riso e ancora riso. In pratica una bistecca panata immersa nel curry piccante accompagnata da riso immerso nel curry piccante. Top!
Per i souvenir invece torniamo al Nishiki Market dove però non troviamo granché. Il posto giusto per lo scopo è Takoyakushi Dori. Ho comprato qui gatti e bambole portafortuna, calamite, ecc.
Ora non ci rimane alto che recuperare i bagagli in hotel e andare alla Kyoto Station. Da lì, il treno JR Haruka Express in un’ora e mezza ci porta al Kansai International Airport dove alle 23.35 partirà il nostro volo per Dubai. Aeroporto deludente in quanto a offerta cibo, sarebbe stato meglio rifocillarsi prima.
DAY 10 – MAR 02/05/2017 – DUBAI
Lo scalo di 10 ore a Dubai, dalle 6 alle 16 circa, è l’occasione perfetta per una rapida visita della città araba. Dato il tempo scarso a disposizione, prendiamo la metro solo per andare dall’aeroporto al centro e viceversa. Mentre per spostarci da un luogo d’interesse all’altro usiamo i taxi, abbastanza convenienti se divisi in 2-3 persone… La metro infatti attraversa la città con la sua unica linea ma non tocca i principali siti turistici.
Nella mattinata di Dubai riusciamo a dare un’occhiata a: Burj al Arab (la vela), mare + spiaggia, Madinat Jumeirah, Dubai Marina che di notte deve essere ancora più bella, Burj Khalifa dove chiediamo info per salire in cima (in teoria si può salire solo previa prenotazione online, in pratica si sale lo stesso se c’è disponibilità in uno dei vari slot) ma desistiamo appena ci comunicano il prezzo, quasi 200 €. Proseguiamo con un random walking nel Dubai Mall (centro commerciale con mega acquario incorporato) dove ci rechiamo al food court per pranzare. L’offerta è talmente ampia e varia che c’è veramente l’imbarazzo della scelta, io opto per un bel kebab… che buono!
Essendosi fatta una certa e dato che il volo di Antonio parte un’oretta prima del nostro, torniamo tutti in aeroporto. Ci salutiamo dato che Tony vola verso Parigi mentre noialtri due scappati di casa, voliamo per Malpensa. E niente, dopo le consuete 6 ore di volo passate godendosi Emirates, arriviamo a MXP.
Che dire, un viaggio unico e diverso consigliabile davvero a tutti. Il Giappone, ne sono certo, non può deludere… nemmeno il più critico dei viaggiatori. Ci rivedremo!
Arigatou gozaimasu!
“Travel is the only thing you pay that makes you richer”