Tre donne a Istanbul

Una visita da fiaba in una città che ti lascia senza fiato, con spuntini e massaggi compresi, tutto in soli tre giorni.
Scritto da: maurach
tre donne a istanbul
Partenza il: 28/03/2011
Ritorno il: 30/03/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Tre mamme che hanno deciso quasi per caso di fare questo break alla routine familiare, e per caso hanno deciso questa meta che si è rivelata magica. Che è un posto speciale lo si capisce appena si lascia l’aeroporto, poichè l’infinito lungomare che costeggia la strada è uno spettacolo per gli occhi, un interminabile verde alternato dagli accesi colori dei tulipani.. Abbiamo alloggiato all’Hotel Sultania che consiglio vivamente, per la posizione centralissima, il buffet molto vario e abbondante, l’assenza di rumore e la Spa, degna di essere chiamata così (piscina gratuita per i clienti, massaggi con prezzi come in Italia in euro). Ad Istambul è tutto così facile da raggiungere, a piedi o col tram. In soli due giorni si può visitare con tutta tranquillità la Moschea Blu (dove sono fornite buste contenitori per mettere le proprie scarpe), la Aya Sofia, la Cisterna Basilica e il Palazzo Topkapi (bisogna far attenzione all’orario di chiusura, poichè l’Harem all’interno ha un’altra biglietteria e se non lo si vede lo stesso giorno poi bisogna ripagare l’ingresso del Topkapi). Sconsiglio di visitare l’Ippodromo perchè altro non è che una piazza con un piccolo obelisco, non ha mantenuto nulla del suo passato. A noi occidentali sicuramente lasciano senza fiato le architetture bizantine così diverse dalle nostre e confesso che è emozionante vedere dal vivo gioielli dei sultani (nel Topkapi) che è possibile solo immaginare.. Non siamo andate al famosissimo Gran Bazaar poichè ci è stato sconsigliato dai turchi, abbiamo optato per il Bazaar delle Spezie da loro frequentato, meno caro e più profumato dove abbiamo fatto acquisti a prezzi inferiori che nelle vie del centro. La passeggiata sul Ponte di Galata ci ha mostrato il quotidiano di Istambul, i pescatori di sardine e la vitalità che si percepisce sulla piazza di Eminonu (utilizzate i sottopassaggi, sono utili e vi trovate negozietti niente male). Poichè ci avevano sconsigliato di uscire la sera (quartiere storico, mentalità chiusa, poco consono per tre donne sole), la prima cena l’abbiamo effettuata all’Olive Restaurant, nella stessa struttura dell’Hotel. Serata magnifica, vetrata con vista su tutta la città e piatti tipici ottimi, tutto a 60 lire turche ciascuna, circa 3 euro. Ma il consiglio che ci era stato dato non corrisponde alla realtà, la città è sicura e le persone sono gentili e disponibili. Certo ci sono i disturbatori molesti, basta non dare loro confidenza. E poi alcuni sono giustificati dal fatto che lo fanno per lavoro (c’è molto turismo sessuale femminile in Turchia e quello è il loro modo per capire se una donna straniera sta cercando la loro compagnia) anche se fuori le moschee sono decisamente fuori luogo. La seconda sera siamo state ad un ristorante tipico, Il Cappadocia, dove c’è la donna in vetrina che impasta e cuoce il gozleme (una focaccia che poi va farcita a piacimento), si mangia semisdraiati sui divanetti e ci si può anche togliere le scarpe…bellissimo!! Un buon pranzo l’abbiamo consumato sulla terrazza del Galata Konak Patisserie Cafè con una splendida vista sul bosforo e con a fianco la Torre di Galata! Non si può inoltre non assaggiare il caffè turco (solo per palati molto disponibili ..) e il thè accompagnato da baklava (un dolcetto al pistacchio), magari con una fumatina di narghilè.. noi l’abbiamo fatto al Dervis Aile Cay Bahcest di fronte la Moschea Blu, ma ci sono una infinità di posti carini. Fate attenzione al thè alla mela verde che essendo il più richiesto spesso è una bevanda già pronta non proprio come il loro miglior thè. Le nostre giornate sono state programmate, ma non per intero, poichè la città si presta molto alle improvvisazioni, tutto è così alla portata di tutti che si può scegliere al momento cosa fare e dove andare. Avrei ancora tante cose da raccontare e suggerire, ma voglio invece tenere per me la magnifica esperienza dell’Hammam, il vero bagno turco, conosciuto grazie al discreto massaggiatore Mehmet della Spa dell’Hotel. Grazie alle mia amiche Paola ed Alba.
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