Tre cuori e un igloo
L'idea era stata buttata per caso un pomeriggio di settembre: Capodanno a Londra. Detto fatto; prenotato i voli, l'albergo ed è arrivata più velocemente di quanto pensassimo anche la partenza. Abbiamo spiccato il volo lasciando sotto di noi un diluvio universale che imperversava il veneto da tutta la notte con la previone del comandante di...
L’idea era stata buttata per caso un pomeriggio di settembre: Capodanno a Londra. Detto fatto; prenotato i voli, l’albergo ed è arrivata più velocemente di quanto pensassimo anche la partenza. Abbiamo spiccato il volo lasciando sotto di noi un diluvio universale che imperversava il veneto da tutta la notte con la previone del comandante di atterrare Londra con la neve!! Cosi nn è stato ma, devo ammettere che avrei tanto voluto vedere Londra bianca. L’arrivo in albergo è all’insegna dei disguidi, ci siamo subito fatte conoscere da tutto il personale. Il bagno è rotto e il termosifone non funziona per nulla. Fa più caldo fuori che in camera , potemmo convivere benissimo con dei pinguini. Comunque sistemati questi piccoli inconvegnenti partiamo alla riscoperta di questa meravigliosa città. L’ultima volta che ci eravamo andate era nell’estate di 4 anni fa. Bhe non ricordandoci le distanze enormi decidiamo di partire a piedi da PortoBello road (zona del nostro albergo) per dirigersi ad Oxford Street dove dobbiamo incontrarci col cugino della nostra amica che ci avrebbe fatto conoscere degli amici (uau chi sa se ci sarà qualche figo, sarebbe un ottima scusa per non tornare più in Italia). Mentre cammiamo sotto la pioggia battente, un autobus ha beccato una enorme pozzanghera e ci ha lavate dalla vita in giù. Mentre noi tre ridavamo della sventura è passato un taxi che ha fatto la stessa identica cosa. Bisogna dire che Londra ci ha battezzate con un’onda anomala del Tamigi ma, almeno un po’ di delicatezza !!!. Arriviamo stravolte e umide al pub dove capiamo che purtroppo gli amici sono troppo carini per essere liberi: sono gay. Il giorno seguente partiamo di buona mattina per il giro turistico sotto un cielo che non promette nulla di buono. Big Ben, Westmister,House of Parliament, Downing street, Trafalgar, Backingham ed è tutto uno scatto fin che non si sono scaricate le batterie della macchina fotografica. Consiglio:non compratele nei negozi di fronte a Trafalgar vi rubano un sacco di sterline e se poi fate il cambio in euro e poi in lire vi viene un infarto o viene a vostro papà se è lui a finaziare il viaggio. La sera siamo ritornate in centro a vedere Harrods illuminato a festa, ottimo scenario per foto in notturna.
Il 31 mattina c’è un po’ di sole ma noi dobbiamo andare da Harrods a rifarci gli occhi. Eh si perchè per comprare qui ci toccherebbe aprire un mutuo. Siamo arrivate verso le 10 e non c’è praticamente nessuno. E’ meraviglioso aggirarsi tra i vestiti senza che le commesse ti disturbino. Camminando tra i vari piani, tra i saloni pieni dei più svariati vestiti, fantasiosi cappellini e sofisticati abiti da sera, siamo arrivate, senza accorgercene, nel reparto abiti da sposa. Uhh la nostra amica ha tirato un urlo che ha fatto sorridere la compostissima commessa inglese. Mamma mia quanti, che belli,e i veli, le scarpe, i guanti, i fiori per i capelli…Siamo rimaste in adorazione per un po’ poi abbiamo pensato che prima di tutto bisognava trovare un fidanzato. Il pomeriggio siamo andate a Camden town a spasso tra strane botteghe.
In metropolitana leggiamo che la polizia avvisa di stare alla larga da Trafalgar square per paura di attentati. Ma che fare? Siamo venute fin qui per la festa a Trafalgar… Bhe sprezzanti del pericolo noi ci andiamo lo stesso. Oh se deve succedere qualcosa era destino. La festa non è un granchè, niente spettacoli,niente conto alla rovescia solo un gran boato ad un certo punto e così capiamo che era arrivato il 2004. Purtroppo dopo pochissimo ha iniziato a diluviare e tutti si sono infilati nelle metropolitane. La cosa che ci ha lasciato più sconvolte è stato vedere le ragazze arrampicate su sandali estivi col tacco altissimo. I turisti li riconosci dagli strati di maglioni, sciarpe e berretti; le ragazze inglesi invece sprezzanti del freddo camminano con i sandaletti e minigonne estive. L’ultimo giorno a Londra lo dedichiamo alla zona est con visita alla torre di Londra,al Tower bridge, al Globe theatre di Shakespeare, S Paul che è in ristrutturazine e poi torniamo per l’ultima volta nelle strade del centro e a Carnaby Street,ritrovo degli Hippy negli anni 60 nei cui negozi si vendevano le prime minigonne inguinali che in Italia dovevano ancora arrivare. Velocemente passa anche queso ultimo giorno all’insegna della pioggia e domani dobbiamo partire da questa bella città che tanto ci mancherà. Lasciamo una Londra fredda e piovosa, ma piena del fascino di una città cosmopolita per tornare nei nostri paesini dal volto così provinciale che allo staccarsi delle ruote dell’aereo non penso ad un’addio ma ad un arrivederci.