Trapani e la sua splendida provincia
Qualche giorno dopo decidiamo di visitare Favignana, la più rinomata delle isole Egadi, noleggiando un motorino per l’intera giornata, per poter visitare più cale possibili. Visitiamo in ordine: Cala Rossa, Bue Marino, Cala Azzurra, Cala Rotonda, Cala Grande e Faraglione. Siamo appassionati di mare, sane nuotate e di flora e fauna marina, quindi qui eravamo a nostro agio, anzi in estasi! La cala che mi è piaciuta di più è stata sicuramente quella del Bue Marino! Si scendeva dall’alto in questo angolo di costa con antiche cave di tufo e delle scalinate naturali consentivano l’accesso al mare (c’era anche chi si tuffava dall’alto!) e che mare! Profondità minima 5 metri e tanti pesci che ci salutavano nel blu.
I 3 giorni successivi, usando la Trapani Welcome Card, abbiamo visitato Erice, le Saline e Marettimo. Erice (da prendere assolutamente l’ovovia) è un antico borgo medievale ben conservato ad almeno 500 metri sul livello del mare dove vengono sfornati i famosi “ericini”, dolci tipici un tempo esclusiva ricetta delle suore. Le Saline di Trapani e quelle della Riserva dello Stagnone sono assolutamente da visitare, noi abbiamo fatto il giro delle isole dello Stagnone con il battellino, abbiamo visitato Marsala (bel centro storico barocco e giardini pubblici in stile liberty) e fatto delle belle foto al tramonto alle saline del wwf dove ho acquistato del sale integrale aromatizzato al limone. L’isola di Marettimo è la più distante ma il suo fantastico mare invoglia sicuramente ad intraprendere il viaggio in aliscafo. Cala Bianca, con i suoi 25 metri di mare color turchese intenso e trasparentissimo invoglierebbe chiunque! Che splendore! Volutamente invece abbiamo deciso di evitare San Vito lo Capo, meta troppo ambita in agosto e da più persone riferitomi assolutamente impraticabile. Sarà per una prossima volta magari in altro periodo. Un’intera giornata invece abbiamo deciso di dedicarla alle aree archeologiche di Segesta e Selinunte, arrivando quindi anche alla costa Meridionale della Sicilia e proprio Selinunte ci ha lasciato il ricordo più bello. Un’area di reperti grandissima, forse non gestita benissimo né altrettanto promossa turisticamente, di certo ti lascia estasiata per la sua imponenza. Un bagno nella sottostante Marinella di Selinunte poi è d’obbligo: appena entrati in acqua c’era la poseidonia e abbiamo visto un polpo, praticamente a riva! Fantastico. Si mangia anche bene e abbondante, basta saper scegliere un ristorante magari poco turistico.
Un altro giorno decidiamo di andare a vedere la famosa Scopello che un po’ ci ha delusi, per la sospensione nel mare e anche parecchie microplastiche e per la difficoltà di accesso, si deve infatti attendere per scendere alla tonnara se non c’è posto, essendo a gestione privata..mah. Solo nel primo pomeriggio, verso le 14.30 giungiamo alla riserva dello Zingaro, che quindi non riusciamo a visitare tutta, ma arrivando solo fino a Cala della Disa (più o meno a metà percorso dopo un’ora e mezzo di cammino); comunque il panorama ripaga dalla fatica della camminata nei sentieri sotto il sole cocente.
In conclusione è stata una vacanza molto ricca e ci ritornerei subito, Trapani è una città con delle contraddizioni, ma come tante altre città italiane e non solo. Vorrei comunque aggiungere che se in Sicilia ci fosse maggiore organizzazione sarebbe sicuramente la prima Regione italiana per il Turismo, data la ricchezza artistica, storico-culturale e del paesaggio! Ma il discorso potrebbe essere troppo lungo…
Arrivederci Sicilia!