Transilvania on the road
Timisoara, venerdì 2 aprile 2010 ore 1.30 Nuvole, sole, nuvole, pioggia e nuvole ci guidano alla scoperta della Romania. Inizia così il nostro viaggio alla ricerca dei vampiri in Transilvania. Prima di salire a bordo io e Mario (mio marito) conosciamo due ragazzi in partenza per la stessa meta: Maria e Socrate, che ci danno un paio di utilissime dritte per il nostro viaggio. Un ristorante in cui cenare (Casa cu flori vicino l’Opera) e l’ufficio cambio più onesto del posto (quello di fronte l’hotel Continental in pieno centro). Un po’ di attesa nell’aeroporto di Forlì e un ritardo di 30 minuti sull’atterraggio a Timisoara non ci hanno pregiudicato la prima impressione di questa umile terra straniera. Sono le 20.30 ora locale e il cielo è ancora chiaro, ma tutte le agenzie di noleggio auto sono già chiuse. Prendiamo un taxi fino all’hotel spendendo solo 12 euro. Le nostre junior suite sono fantastiche: anticamera con divani e doccia idromassaggio. Usciamo per la cena e andiamo in centro con un taxi (€ 3,00). Strada facendo due chiese catturano la nostra attenzione: quella ortodossa e la cattedrale cattolica. E’ buio, ormai è tardi, ma il fascino rude e “senza tempo” di questa città ci affascina. La mia amica dice che è come se Timisoara si fosse fermata ai tempi della guerra. Io deciderò domani, voglio vederla di giorno, voglio ammirare i suoi colori, la sua gente e la sua vita. Cambiamo gli Euro in Lei (1 euro = 4 lei) all’ufficio cambi e saliamo le scale di Casa fu flori. L’impatto iniziale ci fa immaginare un conto salatissimo: affacciandoci nella sala incontriamo i nostri compagni di volo che ci invitano a sederci e a ci aiutano a ordinare i piati tipici del posto. Arredamento e tovagliati lussuosi, camerieri che versano da bere e porcellane decorate non rispecchiano affatto i prezzi sul menù che al contrario sono bassissimi. Io e Mario ordiniamo “Clatite cu Ciuperci si Smantana” (crepes con i funghi e panna) e “Tochitura cu mamaliga” (vari tipi di carne e fegato tagliati a pezzetti, cucinati con verdure e serviti con polenta). Durante la cena Maria e Socrate ci raccontano dei paesi che attraverseremo domani in auto e delle tradizioni locali. Dopo l’ottima cena pagata solo 50 lei a persona (12,50 euro), un taxi ci riporta in hotel.
Timisoara, sabato 3 aprile 2010 ore 7.30 Camini accesi nella foschia del mattino, un gallo canta allo spuntar del sole, tetti rossi e culle sotto terra di chi non c’è più. Mattoni nuovi accanto al vecchio calcestruzzo e rami di lillà fioriti. Che posto strano. Scatto qualche foto dal terrazzo e mi accorgo cosa il sole vuole mettere in mostra e cosa invece resta nell’ombra. E’ il momento di viverlo! Buon girono Romania!
Brasov, sabato 3 aprile 2010 ore 00.15 Torniamo all’aeroporto per noleggiare l’auto nell’unica agenzia aperta: Rent Car. Opel Corsa da riconsegnare lunedì alle 13.00 € 94,00. Programmiamo il Navigatore per Brasov e si parte! Dopo 4 ore e mezzo di strada eravamo ancora a Sibiu (poco più di metà strada). 450 chilometri in 9 ore: abbiamo attraversato da ovest a est la Romania scrutando paesaggi naturalistici, passando per borgate retrò e cittadelle coloratissime dai toni molto sgargianti. Strade dissestate e limiti di velocità ci hanno rallentato permettendoci comunque di osservare una terra d’altri tempi. Pastori con i greggi, donne che trasportano secchi d’acqua raccolta dal pozzo. Casette di campagna ferme ed assopite nel loro fazzoletto di terra da almeno un secolo! Ho visto posti che hanno perso 50 anni. Cascine basse e nidi di cicogne sui pali della luce. Asini e galline ben nutriti, e chiese dai tetti intinti d’argento. Giunti a Brasov chiamiamo Joseph che ci accompagna all’ostello. La camera è spartana,ma molto carina e pulita; non posso dire lo stesso della location. Il palazzo era brutto, sporco e vecchio e la zona non trasmetteva per niente sicurezza. Visto il tempo impiegato comunichiamo a Joseph che l’indomani saremmo tornati a Brasov. Usciamo per le vie del centro, Brasov è una grande città, con strade larghe e scorrevoli. Ci ha dato il suo benvenuto con il sole (circa 18°) e una buona notte più gelida che mai (circa -2°). Per la cena decidiamo di affidarci alla Lonley Planet, ma Casa Romanesca è chiusa, perciò scegliamo il Restaurant Saloon (str. GeorgeBaritu), optando per la cucina tipica anche questa sera. “Mixed Grilles Dracula” (grigliata mista piccante con formaggio locale) e birra rumena per Mario e Sarmale cu Mamaliga si smautina (involtini di verza ripiena di carne bollita e panna rumena con polenta) per me. Mentre aspettiamo dalle vetrate del locale assistiamo alla tradizionale processione del Sabato Santo Cristiano. Ordiniamo anche i dolci: Papanasi (ciambelline con crema al latte e marmellata) e Mere Umplute muea miere oulceata (mele cotte con miele). Anche qui spendiamo poco e dopo cena facciamo una passeggiata breve (per via del freddo) e non rinunciamo a vedere la famigerata scritta “BRASOV” modello Hollywood.
Timisoara, domenica 4 aprile ore 19.30 Sta mattina Brasov ci sveglia con una nebbia fitta e umida: l’atmosfera perfetta per visitare il Castello. Arriviamo a Bran e un omino simpatico e sorridente ci informa che a Pasqua il Conte è in vacanza, in altre parole il Castello è chiuso! Ma sulla guida non c’è scritto!!!! E le nostre 9 ore di macchina? Le bancarelle sono aperte e con loro anche il castello degli orrori, modello casa dei fantasmi. Assaggiamo i Gogosi (ciambelline fritte ripiene di cioccolato), scattiamo qualche foto e ricomncia laguida verso Timisoara. Il paesaggio è davvero incantato e durante il tragitto del ritorno riesco a scattare molte foto ai fienili e alle persone del posto. Torniamo all’ht Del Pack contrattando € 50,00 a camera per la notte e ci fiondiamo a visitare la città. Ci fermiamo nei pressi di Parcul Catedralei attraversato da Bega Canal. Arbusti fioriti che si riflettono nel canale e una moltitudine di nidi sui rami degli alberi. Ci dirigiamo verso Piata Victorei: è piena di bancarelle in legno che vendono artigianato locale, dolciumi e giocattoli. La cosa mi affascina, ci sono palloncini e bamboline con cui i miei cugini più grandi giocavano da bambini. Da un lato della piazza c’è l’Opera la cui facciata cambia colore grazie ad un installazione luminosa, dall’altro lato la Cattedrale Metropolitana in tutta la sua maestosità, nel mezzo la statua della Lupa romana. Scegliamo Lioyd restaurant per cena, sempre in Piata Victorei e seguendo il suggerimento della guida, ma sconsiglio vivamente di andarci. Il servizio è pessimo, ma la cucina era buona. Ordino “Mixed Grilles Sarbese e legumes” (grigliata serba e verdure grigliate), Tochitura per Mario (con uova, funghi e polenta) e ci arrivano dopo svariati quarti d’ora. Ultimo giro vicino alla cattedrale per digerire e poi nanna.
In volo per Forlì, lunedì 6 aprile ore 16.30 Piata Unirii è la meta del’ultima mattina in Romania. Il nuovo e il vecchio coesistono senza alcun imbarazzo. La chiesa Cristiana e la chiesa Serbo-Ortodossa si contendono la piazza senza scontri alcuni. Cattura la mia attenzione un palazzo molto antico e corroso dal tempo e dalla vita. Il suo occhio triste osserva e scruta la piata e sembra voler raccontare ai passanti il vissuto di un’era passata di cui nostalgicamente soffre. Un mix di colori, strati di intonaco e mattoni lo rendono ancor più affascinante e profondo. Visitiamo la chiesa Cattolica piena di oro ma troppo buia e raggiungiamo la Sinagoga da li poco distante. Torniamo in Piata Voctorei per fare shopping nella Galleria Helios e Hermestim, ma anche questa è chiusa (e la guida non lo indica). Ultimo pranzo rumeno a Casa cu flori e via di corsa all’aeroporto. Check in online già effettuato, si parte per tornare a casa. Si parte da un posto che ci ha permesso di fare un tuffo nel passato che i nostri avi non tanto lontani hanno vissuto. A presto Romania.
Spesa complessiva per persona € 180,00.