Transeuropa in California Westfalia

Il titolo esagera, infatti di nazioni, nel nostro primo lungo viaggio, alla fine ne abbiamo toccate solo 3 in 16 giorni, per un totale di 6500 km... Ma partiamo dall’inizio. L’idea Fin dal principio della nostra storia, Stefano ha tentato di avvicinarmi alla filosofia del Westfalia: un tipo di furgone internamente attrezzato a camper ma con...
Scritto da: sara-mantova
transeuropa in california westfalia
Partenza il: 09/08/2007
Ritorno il: 24/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Il titolo esagera, infatti di nazioni, nel nostro primo lungo viaggio, alla fine ne abbiamo toccate solo 3 in 16 giorni, per un totale di 6500 km…

Ma partiamo dall’inizio.

L’idea Fin dal principio della nostra storia, Stefano ha tentato di avvicinarmi alla filosofia del Westfalia: un tipo di furgone internamente attrezzato a camper ma con il tetto che si apre a soffietto diventando una specie di tenda dove dormire (spiegazione da profana). E’ un mezzo poco conosciuto in Italia, ma molto usato all’estero fin dagli anni sessanta, utilizzato spesso dai giovani e dai surfisti. All’inizio dell’estate, Stefano mi ha prospettato l’idea di una vacanza con il mezzo sopra descritto. La meta era ancora da definirsi, ma la proposta mi ha subito affascinato, considerata la mia predilezione per le mete non convenzionali e i viaggi ad improvvisazione. L’unico dubbio era dovuto al fatto che non ero mai stata in un campeggio e tanto meno avevo mai dormito in una tenda… Prologo All’inizio di agosto quando ormai avevamo quasi abbandonato l’idea, a causa delle difficoltà di noleggio in Italia del California Westfalia, abbiamo prenotato via internet il veicolo in una concessionaria di Stoccarda dal 10 al 24 agosto. Destinazione: il nord della Spagna.

La partenza Partiamo dall’Italia e più precisamente da Mantova, giovedì 9 agosto, dato che per arrivare a Stoccarda ci serviranno ben 7 ore. Infatti arriviamo in tarda serata, la temperatura è piuttosto bassa e dopo un viaggio tranquillo, senza traffico, decidiamo di pernottare in un hotel nelle campagne della città, molto tranquillo ma non da segnalare.

Il venerdì mattina dopo una ricca colazione, sotto un diluvio a cui non eravamo preparati (io no ombrello e no k-way) andiamo a ritirare il nostro Westfalia. Il mezzo si presenta davvero più bello delle aspettative: moderno, accessoriato e pure troppo tecnologico… Partiamo nel primo pomeriggio per la Francia (nei confronti della quale spezzo sempre volentieri una lancia: la trovo tutta meravigliosa). Arriviamo in prima serata a Palinges e ormai stanchi decidiamo di fermarci al Camping Du Lac, un campeggio piccolo dove ci accoglie un signore simpatico e dove iniziamo la nostra prima serata e la mia prima notte in un campeggio.

Tralasciando il freddo e la pioggia che mi causano qualche difficoltà di adattamento, prepariamo la cena e ce ne andiamo a dormire nella nostra cuccetta-tenda a cui non era possibile non attribuire fin da subito un accezione troppo romantica. Il secondo giorno lo passiamo tutto in viaggio, attraversiamo il centro della Francia, Stefano alla guida, come poi per tutto il viaggio e io incantata a vedermi la Dordogna e la Borgogna, terre di antiche e rinomate cantine, di colline disseminate di villaggi con i caratteristici tetti bruniti, chiese romaniche e castelli solitari. Il cielo è inizialmente gonfio di nubi ma nel pomeriggio si rasserena e la temperatura raggiunge subito i 25 gradi. Ci fermiamo a pranzo nei pressi di una graziosa cittadina di nome Egletons per arrivare in serata vicino a Bayonne, dove ci fermiamo in un’area di sosta attrezzata e lì passiamo la notte.

Il terzo giorno oltrepassiamo il confine, ecco la Spagna, San Sebastian e finalmente l’Oceano. Il tempo non è granché quindi decidiamo di visitare un villaggio di pescatori di nome Castro Urdiales, dove iniziamo a riconoscere l’anima spagnola dei localini del porto e l’allegria della gente. Nel pomeriggio arriviamo a Quijas, nel primo entroterra e ci abbuffiamo di pesce e jamon iberico (prosciutto molto stagionato che viene tagliato con il coltello a fette piuttosto spesse…Per me una delle scoperte culinarie del viaggio). Per la notte decidiamo di alloggiare in una deliziosa posada (l’equivalente di una nostra locanda rurale), per riposarci un po’ e passiamo una piacevole serata sulla nostra prima scogliera dove arriviamo direttamente con il Westfalia. Il giorno dopo ripartiamo attraversando una serie di località marittime caratterizzate da splendide spiagge, scogliere mozzafiato e fortunatamente un turismo moderato.

Consideriamo di trascorrere la notte in un prato vicino ad una spiaggia dove già vi sono altri camper, per svegliarci al mattino con il rumore delle onde dell’oceano…Ma ahimè, sbagliamo la stradina sterrata per giungervi e il nostro California si arena miseramente nella sabbia. Fortunatamente gli altri camperisti presenti ci sono venuti ad aiutare, erano quasi tutti italiani e con la loro collaborazione, dopo un bel po’ di tentativi, siamo riusciti a toglierci d’impiccio. Il giorno dopo il tempo è magnifico e complice la compagnia, decidiamo di fermarci per goderci il sole e l’immensa spiaggia, cenando poi con dell’ottimo pesce nel ristorante de La Isla.

Il sesto giorno ripartiamo, sosta a Cudillero, graziosissimo villaggio delle Asturie caratterizzato da un porticciolo con abitazioni dai colori vivaci arroccate sul mare. Il tempo torna pessimo, ma ci godiamo comunque la costa asturiana con i suoi fari (da vedere Cabo Vidio), le spiagge solitarie e le scogliere a strapiombo. Eccoci giunti nel cuore del nostro viaggio.

Pernottiamo in un hotel sulle montagne e il giorno dopo finalmente la Galizia, bella come e più della Asturie ma selvaggia e decisamente poco turistica. Ci fermiamo due giorni a Santiago di Compostela, il santuario barocco, la presenza dei pellegrini, l’aura mistica ci conquistano, senza tralasciare la cucina gallega e si meritano una visita approfondita.

Il 18 cominciamo il nostro viaggio di ritorno e facciamo tappa alla spiaggia di Zarautz,famosa per i surfisti e vicina a San Sebastian, dove trascorriamo la serata. Inizio ad ammettere che mi stò affezionando a questo tipo di vacanza e soprattutto al nostro California: il sacrificio di spazio è parecchio, ma la sensazione di libertà e di intimità con il mio fidanzato sono impagabili. Diventa divertente la vita da campeggio, cucina compresa (in riferimento alla serata vi consigliamo una specialità locale, un grosso astice chiamato “bogavante”, che noi ancora ricordiamo).

Il giorno dopo decidiamo di cambiare itinerario, il tipo di viaggio ce lo consente e, un po’ stanchi dei cieli grigi e del freddo, decidiamo di andare in Camargue, che già ci era piaciuta in un precedente viaggio.

Ennesima notte di trasferimento in area di sosta, ma oramai non faccio più caso a nulla perché mi stò divertendo e al di là del fatto che al mattino sono un po’ stralunata, a questa vita nomade mi stò proprio abituando! La mattina del 20 arriviamo a Saintes Maries de la Mer, che ormai ha conquistato un posto particolare nel mio cuore, Il nostro hotel preferito, Les Arnelles, che cito perché lo merita, è tutto pieno e rimaniamo tre giorni al campeggio le Clos du Rhône proprio sulla spiaggia.

Finalmente il sole (anche se non proprio stabile). Ci rilassiamo e passiamo l’ultima serata ad Arles, capitale della Camargue, caratterizzata dai vicoli bui e stretti dove non si riesce neppure a girarsi, ma deliziosa e molto “francese”.

Il giorno dopo trascino Stefano in giro per Nimes alla ricerca vana di un paio di cuissardes (un modello particolare di stivali) che in Italia non trovo, in viaggio d’improvvisazione ma sempre donna rimango… La sera del 23 ripartiamo alla volta di Stoccarda, dove arriviamo la mattina successiva. E’ giunto il momento di staccarci dal nostro California e un po’ ci spiace. Riprendiamo la macchina e la sera del 24 arriviamo a Mantova.

Epilogo E’ stata una vacanza originale e a tratti avventurosa, il mezzo che abbiamo scelto ci ha soddisfatto e sinceramente divertito, inutile dire che probabilmente lo rifaremo. Personalmente mi ha messo alla prova per i tempi e i modi, a volte la realtà ha superato la fantasia (sul Westfalia è utilizzabile una doccia a 12V, che si attacca alla presa dell’accendisigari e di cui non immaginavo l’esistenza) ma il bilancio è dichiaratamente positivo. Io e Stefano abbiamo condiviso tutte le emozioni che un viaggio on the road può regalare e ci siamo arricchiti come coppia.

Ho anche capito che con lui desidero rimanere ancora molto molto tempo. Come compagno di viaggio è stato meraviglioso e penso lo sarà anche in tutte le altre esperienze di vita che vorremo condividere. sara



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