Tra Spagna e Portogallo c’è una terra unica perfetta da scoprire in estate (e non solo)

Scritto da: walterego74
tra spagna e portogallo c'è una terra unica perfetta da scoprire in estate (e non solo)

Un viaggio ideale a inizio estate per scoprire la parte meridionale della Penisola iberica, in un viaggio tra Spagna e Portogallo che include spiagge, città d’arte e zone particolarmente apprezzate dal turismo europeo (ma non solo).

Diario di viaggio

22 giugno 2023

Finalmente Algarve!

Uno di quei viaggi che erano rimasti lì in stand by, sempre pronti ad essere programmati e quest’anno è la volta buona.

Abbiamo preso, con largo anticipo, 3 biglietti WizzAir per Siviglia per 217€ (con 1 bagaglio da stiva compreso), prediligendo la capitale dell’ Andalusia perché più vicina alla nostra meta è perché ci piaceva l’idea di tornarci e di tornare a Cadiz, che l’altra volta abbiamo visto di sfuggita.

Parcheggio Easy Parking a Fiumicino, 40€ per 10 giorni e doppio noleggio auto in Spagna con Centauro, per un totale di circa 350€ (pacchetto Premium, altamente consigliato perché comprensivo di Casko, doppio conducente, chilometraggio illimitato e assicurazione per l’espatrio). Abbiamo dovuto fare due noleggi perché la Wizz ci ha modificato ben due volte gli orari dei voli, anticipando la partenza e ritardando il ritorno, dandoci la possibilità di trascorrere due intere giornate in più in vacanza (ecco l’articolo).

Ora siamo già in aeroporto, gate A69, imbarco alle 5.25. È stata dura alzarsi alle 2.00, ma ne è valsa la pena.

22 giugno 2023, Siviglia

Giornata bella piena. Dall’arrivo, puntuale, dell’aereo non abbiamo praticamente smesso di camminare, a parte un paio d’ore in camera a ricaricarci, dopo pranzo. C’è poco da fare, il sonno della notte non si recupera. A Siviglia alloggeremo presso l’Apartamento para 3 en pleno centro de Sevilla, comodo e centralissimo.

Abbiamo cominciato il giro dalla splendida Cattedrale di Siviglia e Giralda, poi lungofiume per la torre Del Oro e da lì a Plaza de España che era pure chiusa per via dei concerti che si susseguiranno fino al 22 luglio. Serata di chiusura, Laura Pausini (che a me non è mai piaciuta, ma evidentemente non ho un orecchio abbastanza raffinato, considerato il successo che riscuote all’estero).

Poi, Università di Siviglia, facoltà di Filologia, per finire al Metropol Parasol o Setas ad ammirare gli spettacoli degli artisti di strada. Segnalo l’ottimo tapas Bar Alfalfa, vicino all’omonima piazza, e la Cerveceria La Sureña (fa parte di una catena, ma è molto valida)più o meno a metà strada tra la Torre Del Oro e Plaza de Espana.

23 giugno: La Rabida – Villa Real de Santo Antonio – Porches (Lagoa)

Dopo una buona colazione da Picatoste a base di churros, pane e jamon, succo d’arancia e caffe, ci muoviamo alla volta della stazione Santa Giusta per ritirare l’auto da Centauro.

Da lì andiamo in direzione La Ràbida, dove sono ormeggiate delle splendide riproduzioni delle 3 caravelle. Finalmente, alla tenera età di 49 anni, ho dato una forma definita a queste fantomatiche imbarcazioni!! Mica avevo capito che erano tutte e tre diverse?  Mangiamo un boccone alla trattoria del posto (buona ed economica, tutti piatti preparati al momento) e ripartiamo verso il confine.

Superiamo il ponte che unisce la Spagna al Portogallo e siamo in Algarve!

Prima velocissima tappa all’Algarve Welcome Point (qualche chilometro dopo il ponte, sulla destra) per attivare Easy Toll per il pagamento dell’autostrada. Semplicissimo: appena entrati nella piazzola dell’Algarve Welcome Point bisogna fermarsi alle colonnine che si trovano appena dopo l’ingresso.

È sufficiente inserire la carta di credito nella colonnina ed aspettare che venga stampata la ricevuta con la registrazione della vostra targa. Fatto. I pedaggi saranno addebitati direttamente sulla carta. Fondamentale, alla riconsegna dell’auto, andare sul sito di Easy Toll e dissociare la carta dalla targa, per evitare di finanziare i viaggi di qualcun altro.

Da lì, verso Villa Real de Santo Antonio, per un tappa con passeggiata. La cittadina è addobbata per la festa Dos Santos Populares: si tratta di un’antica tradizione che vede la gente scendere in strada per mangiare, bere e divertirsi lungo le vie dei quartieri storici, addobbate con festoni a forma d’arco, palloncini colorati e vasi di basilico. Nelle piazzette e nelle vie, si mangia il ‘caldo verde’ (zuppa di cavolo verde), le sardine alla brace, e si canta e si balla per tutta la notte. Purtroppo non abbiamo previsto di trattenerci fino a tardi, quindi muoviamo verso Porches, dove alloggeremo nei prossimi 4 giorni.

All’arrivo, primo tuffo nell’oceano alla suggestiva praia de Nossa Senhora da Rocha, proprio sotto la suggestiva e famosa cappella, e cena da Aquamar: sardine alla brace, bacalau e salmone, 2 birre e acqua per 54€ più meritatissima mancia.

Finiamo la serata sulla splendida scogliera che ospita la cappella de Nossa Senhora da Rocha, a goderci il tramonto.

24 giugno: Sagres – Cabo São Vicente – Lagos

Colazione al bar del villaggio (che apre alle 8.30!!), poi partenza per la Fortaleza de Sagres.

Arriviamo alla maestosa fortezza in un’oretta e ne passiamo un paio ad ammirare l’imponenza delle scogliere che la circondano, magnifiche.

Facciamo una bella passeggiata lungo il perimetro interno delle mura, resa piacevole dalla fresca brezza oceanica che soffia ininterrottamente. Immagino che in pieno inverno possa essere molto meno piacevole di adesso che siamo a giugno, ma la vista che si gode ripaga in ogni caso. L’ingresso costa 3€ a persona, i bambini non pagano. 

Da lì passiamo a Cabo São Vicente, a pochi minuti d’auto, altro imperdibile punto panoramico, dove si respira un’atmosfera da fine del mondo.

Mangiamo un ottimo panino con salsiccia tedesca da Letzte bratwurst vor Amerika, un chiosco che abbiamo scoperto questo inverno, in un documentario, e del quale si è ricordata Masha proprio oggi.

È di una coppia tedesca che si è trasferita qua anni fa ed è diventata un’istituzione, tant’è che rilascia un certificato ai clienti che attesta il passaggio in questa remota regione d’Europa.

Poi ci muoviamo alla volta di Lagos, dove visitiamo un paio di calette fantastiche (tra cui Praia do Camilo) e mangiamo le ostriche di un produttore locale.

Poi ci dirigiamo a Meia Praia, la lunghissima e poco affollata spiaggia della città, dove passiamo il pomeriggio a lottare contro le fragorose onde oceaniche. 

Passeggiata tra le viuzze del centro storico di Lagos e cena da Mimar, su indicazione della Lonely.

Rispetto alla descrizione della guida, che risale al nostro primo viaggio in Portogallo (2015), è un po’ troppo “pettinato” e poco tipico. I prezzi sono molto più alti della media e la qualità dei piatti, buoni ma striminziti, non giustifica la differenza con altri ristoranti in cui abbiamo mangiato. Non lo consiglierei.

Del resto, tutto il centro storico di questa cittadina si è trasformato seguendo le orde di turisti ed è rimasto ben poco di quel tranquillo villaggio di pescatori che tanto piaceva alla gente. Peccato.

25 giugno: Dolphin’s watching a Portimão

Oggi, secondo i nostri programmi, avremmo dovuto visitare la famigerata grotta di Benagil in kayak, ma non è stato possibile a causa del mare grosso (quando l’oceano è grosso fa paura) quindi, su consiglio di uno del posto, ci siamo rimessi in macchina per raggiungere la Marina de Portimão da dove, con un po’ di fortuna,  avremmo potuto ritentare con qualche tour operator munito di barche piccole.

Appena dopo l’ingresso del porto, abbiamo visto la fila di banchetti dei  tour operator che offrivano escursioni alle grotte ed in mare aperto per avvistare i delfini.

Avevamo già studiato questa possibilità e, tra i tanti trovati, ci era piaciuto SeaDolphin. Ce ne siamo ricordati mentre contrattavamo proprio al loro desk, e ci hanno offerto una doppia escursione (delfini + grotte varie) ad un prezzo molto conveniente, con la garanzia di vedere gli agognati tursiopi subito o, in caso non ci fossimo riusciti, la mattina dopo senza pagare altro.

Ci siamo così imbarcati, a mezzogiorno, per il Dolphin’s Watching ed è stata un’esperienza indimenticabile. Ci siamo imbattuti in due banchi di questi mammiferi marini, la nostra barca era letteralmente circondata. 

Pomeriggio trascorso sulla bella spiaggia di Portimão a saltare sui gonfiabili con Ale. Cena in camera, troppo stanchi per uscire.

Ma che splendida giornata!

26 giugno: Portimão e Benagil

Seconda escursione con i ragazzi di SeaDolphin, questa volta per visitare le grotte. Ce ne sono tantissime, oscurate dalla fama di Benagil ma altrettanto belle (Paradise Beach, per esempio).

Benagil, ovviamente, è affollatissima e vi si può fare il bagno solo se si arriva con il kayak.

In ogni caso, l’escursione merita sicuramente.

Per gli amanti del trekking, da tenere in considerazione il cammino delle sette valli (Percusos dos Sete Vales Sespensos), 5 km di passeggiata su queste splendide scogliere, con scorci straordinari sul mare,  che termina proprio davanti all’apertura che affaccia sulla grotta di Benagil.

Il pomeriggio è dedicato al parco acquatico Slide and Splash, dove faccio su è giù per gli scivoli con l’instancabile Ale. Devastante! Arrivati in albergo lo passo alla mamma e vado a riposare.  

27 giugno: Lagos-Armaçao de Pera – Albufeira – Olhao

Oggi lasciamo la nostra sistemazione a Porches per traslocare in quella di Olhao. Nel tragitto facciamo tappa ad Armaçao de PeraAlbufeira e Praia de Falesia, davvero splendida quest’ultima.

Riguardo alle due località viste in giornata: Armaçao ci è piaciuta molto, è una città moderna ma ancora sufficientemente tranquilla, e si affaccia su una splendida spiaggia quasi interamente libera. Da vedere, nel centro storico, il Forte di Santo Antonio e la chiesa di Nossa Senhora dos Navigantes, oltre a Praia da Marinha, considerata una delle spiagge più belle del Portogallo.

Albufeira ci è piaciuta meno, forse perché troppo animata dopo la tranquillità di Porches e Sagres, più adatte alla nostra “natura”. Il centro storico è una bolgia di turisti e negozi di souvenir, e non potrebbe essere altrimenti considerato che è ormai una meta consolidata per le vacanze di portoghesi e non. Probabilmente, se ci fossimo fermati qualche giorno avremmo avuto modo di apprezzarla di più, ma abbiamo altri programmi.

Dopo una lunga passeggiata, abbiamo deciso di cercare un posto per un boccone ed un’ottima birra ghiacciata. Alla fine abbiamo optato per un bar, per non appesantirci troppo e spendere poco: Eddys, in Rua Miguel Bombarda N 7. Abbiamo preso delle lasagne per Ale, un piatto davvero abbondante, degli snack e due birre che ci hanno rimesso al mondo.

Giunti ad Olhao abbiamo finalmente trovato lo spirito dell’Algarve che cercavamo.

È stato un piacere passeggiare per i vicoletti del quartiere antico e respirare quell’atmosfera vagamente nordafricana. Abbiamo anche mangiato la nostra prima, deliziosa cataplana di pesce da Prazeres, su consiglio del nostro ospite. È una variante della nostra zuppa di pesce, con odori e condimenti differenti (ci sono anche i peperoni!!), il cui nome deriva dalla particolare pentola utilizzata per cucinare i frutti di mare: un recipiente o calderone bombato di rame o alluminio tipico della zona dell’Algarve. Davvero squisita e abbondantissima.

28 giugno: Faro e Tavira

Colazione in terrazza arrivata direttamente dal Pingo Doce vicino all’albergo, la fornitissima ed economica catena di supermercati portoghese, e partenza per Faro, dove contiamo di prendere il Ferry per Ilha Deserta.

Un amico che è venuto qui lo scorso anno mi ha consigliato di andare direttamente lì, evitando le altre isole che, per quanto belle, non hanno lo stesso fascino di questa. Avremo fatto bene? Mah, in ogni caso non avremmo avuto abbastanza tempo per tutte.

Alla fine, per una questione di orari, abbiamo preso la speed boat che, a fronte di una spesa doppia (50€ contro in25€ del ferry) ha impiegato solo 15 minuti per portarci sull’isola. Quando uno ha disponibilità finanziarie illimitate

Abbiamo trascorso lì circa 3 ore e, devo confessarlo, ci siamo annoiati.

Se siete amanti delle spiagge deserte e della tintarella (e del naturismo), è un posto fantastico, ma se siete un po’ dinamici ve la sconsiglio. Il trekking, probabilmente, ci sarebbe piaciuto, ma camminare cper 5 chilometri con un bambino, sotto questo sole, non ci è sembrata una buona idea.

Al ritorno sulla terraferma, abbiamo cercato e trovato in posto per mangiare consigliato dalla Lonely, Maktostas. Toast gigantesco (ci abbiamo mangiato in tre), prezzo conveniente ma non ci tornerei, servizio troppo lento e qualità appena sufficiente. 

Da lì in macchina fino a Tavira.

Splendida cittadina, ricca è signorile, con uno splendido centro storico. Varrebbe la pena di fermarsi un paio di giorni, ma sarà per un’altra volta. Come tante altre cittadine della zona, Tavira non ha una spiaggia “cittadina”, alla quale recarsi a piedi, ma ci sono continuamente dei ferry boat che fanno la spola dal porto alle spiaggette delle varie isole della laguna. Ecco spiegato il continuo via vai di gente con l’ombrellone e i teli sotto al braccio.

Rientro in albergo e cena in terrazza, domani si torna in Spagna.

29 giugno: Olhao – Siviglia – Jerez de la Frontera – Cadiz

Oggi lasciamo il Portogallo (ed un pezzo di cuore) per tornare in Spagna.

Facciamo male i conti, dimenticando la differenza di fuso orario (Spagna +1), quindi riconsegniamo l’auto con più di un’ora di ritardo. Per fortuna non ci applicano la temuta penale di 50€ (di cui abbiamo scoperto l’esistenza solo oggi, al telefono con l’operatore) , così riprendiamo la macchina (stessa fiat 500 ma con un altro contratto) e partiamo per Jerez de la Frontera, dopo aver mangiato un boccone alla Boteguita de Santa Justa, proprio accanto all’ufficio di Centauro.

Arriviamo a Jerez verso le 15.00. Lasciamo l’auto nel comodissimo parcheggio sotterraneo proprio sotto la pizza Arenal (6€ al giorno), prendiamo un gelato nella bella piazza e visitiamo la bella cattedrale.  Proviamo a fare la visita guidata alla Bodega Tio Pepe, una delle cantine del più famoso produttore di cherry, ma desistiamo perché io devo guidare e non è prevista la visita senza degustazione (perché buttare via i soldi?).

Partiamo per Cadiz, dove arriviamo in mezz’ora. Lasciamo l’auto nel parcheggio sotterraneo Santa Barbara, nel centro storico, e ci infiliamo nei vicoletti per raggiungere l’appartamento scelto da Masha, Una casita en el Mentidero. L’appartamento è moderno e molto ben arredato, non servono chiavi e si fa tutto da app. Unica nota dolente, l’odore di muffa che proviene dalla parete in pietra della camera da letto, molto fastidioso.  

La città ci affascina come la prima volta che l’abbiamo vista, così viva e caratteristica. Masha rimane in appartamento a riposare, io e Ale raggiungiamo la Caletta per fare il bagno. Questa spiaggia, racchiusa tra  tra il Castillo de Santa Catalina e il Castillo de San Sebastian, è caratterizzata da una fortissima escursione tra alta e bassa marea e, quando il mare si ritira, tra li scogli ai lati del Paseo Fernando Quiñones,  il lungo ponte in mezzo al mare che unisce il Castillo de San Sebastian alla terraferma, restano delle placide e caldissime pozze d’acqua in cui sguazzare e rilassarsi. I ragazzi si tuffano dal Paseo, l’atmosfera è festosa e rilassata, vi invito a trascorrere qualche ora in spiaggia con i “gaditanos“!

Dopo la spiaggia ed una doccia, andiamo a cena nel ristorante scelto da Masha e restiamo soddisfattissimi della scoperta: Mesòn Cumbres Mayores. Quando arriviamo è stracolmo ma si libera un tavolo proprio mentre mi avvicino al cameriere per chiedere di metterci in lista e lui ci fa accomodare. Mangiamo dello squisito jamon, del polpo alla Galiega e del Baccalà alla brace. 76€ spesi alla grande!

Passeggiata digestiva sullo splendido lungomare di Cadiz a goderci il tramonto, e poi a nanna.

30 giugno: Cadiz – Siviglia

siviglia

Sveglia e colazione con calma estrema, alle 11.00 siamo ancora in zona appartamento, otto giorni di giri e scarpinate varie si fanno sentire. Solita colazione andalusa, a base di jamon e gazpacho

Da lì muoviamo verso la cattedrale, che ammiriamo dall’esterno, ed il Mercado Central, dove facciamo una degustazione di sherry e compriamo una paio di bottiglie.

Poi ce ne andiamo in spiaggia, in attesa della bassa marea che trasformerà la spiaggia della Caleta in un parco giochi di piscine naturali tra gli scogli piatti che emergono quando l’acqua si ritira. 

Abbiamo fatto bene a tornare a Cadiz. La scorsa volta (nel 2015) l’abbiamo vista di sfuggita e ci aveva fatto un’ottima impressione, questa seconda visita è servita a farci innamorare definitivamente di questa splendida città andalusa, considerata la più antica città fenicia nel mediterraneo occidentale. È viva, rilassata, si mangia bene e, grazie alla vicinanza dell’oceano, ha un clima ideale. Ci vivrei!

Poi partiamo per Siviglia.

Consegniamo l’auto all’efficiente desk di Centauro e raggiungiamo l’albergo con l’autobus 32. Dopo una veloce doccia, torniamo al Bar Alfaalfa. È affollatissimo, siamo costretti a mangiare in piedi e le tapas non ci entusiasmano come la prima volta. Evidentemente è un posto da “una botta e via”.

Dopo aver guardato una mezzoretta Alessandro giocare al parchetto, andiamo via a riposare, per essere pronti all’ultimo giorno di vacanza.

Ultimo giorno di vacanza.

Giornata caldissima nella capitale dell’Andalusia, con i termometri della città che segnano 45 °C.

Dopo una nutriente colazione andalusa, a base di jamon e churros al solito Catunambù, partiamo in direzione della sempre splendida Plaza de España che, per quanto storpiata dal palco per i concerti, è comunque magnifica.

Da lì muoviamo verso l’Alcazar (biglietto senza audioguida 13,50€, bambini sotto i 13 anni gratis), dove spendiamo una buona ora, nonostante il caldo torrido.

Poi a pranzo alla Cerveceria La Giralda, per una carrellata di squisite tapas al fresco dei nebulizzatori. Davvero una felice scoperta, nonostante la posizione “superturistica”. Con soli 35€ mangiamo abbondantemente in tre. Provaci a Roma, vicino al Colosseo.

Per ripararci dal caldo, non potendo più contare sulla pensione, decidiamo di rifugiarci al museo Casa della Scienza.

Lungo la strada, nei vicoletti lontani dalle strade affollate di turisti, subisco un tentativo di furto, quando due ragazze, camminando alle mie spalle, tentano di aprirmi lo zaino. Per fortuna me ne accorgo. Quando le insulto in italiano, mi rispondono nella stessa lingua. Stranamente non mi meraviglio più di tanto. 

Arrivati al museo, vi trascorriamo una buona ora tra le varie, interessantissime esposizioni.

Poi in aeroporto, dove scopriamo che l’aereo partirà con 2 ore di ritardo. Ho un nuovo slogan per la compagnia aerea: “Wizzair: it’s cheap, worth less”.

Volendo tirare le somme di questo splendido viaggio, posso solo dire che tanto l’Algarve che l’Andalusia (che avevo già visitato otto anni fa) sono delle regioni fantastiche: splendidi paesaggi,  architetture uniche e cibi deliziosi ne fanno delle mete di assoluto interesse.

La Spagna costa un po’ meno del Portogallo, per mangiare si può spendere veramente poco. I posti che mi sono piaciuti di più sono stati Sagres, per l’atmosfera da fine del mondo che si respira, Olaho, per l’autenticità dell’antica architettura, e Cadiz, per la vivibilità, il clima ed i fantastici scorci.

Ed i cibi? Difficile stilare una classifica, sia in Portogallo che in Spagna hanno piatti deliziosi, posso solo dire che non mi è affatto mancata la pasta!

Buona estate!

Guarda la gallery
img_1728

cave

img_1995

img_1943

img_1908

img_1891

img_1875

img_1843

img_1815

img_1805

img_1798

porches

img_1682

img_1659

img_1617

img_1408

img_1324

img_1316

img_1287

img_1149

img_1136



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari