Tra santoni e tratta degli schiavi
Il volo passa dalla Nigeria e quindi impiega 8 ore all’andata: il ritorno sara’ diretto e ne impiegheremo 6.
Abbiamo deciso di affrontare anche questo come i viaggi che abbiamo gia’ fatto: prendiamo solo il volo aereo e poi una volta arrivati ci muoveremo per il paese usando i mezzi del posto come autobus o treni.
Arriviamo ad Accra e ci accoglie subito la curiosita’ della gente: ci fermiamo un paio di giorni nella capitale, giusto il tempo di capire che non vale la pena prolungare il nostro soggiorno. La citta’ e’ caotica, piena di traffico e la cosa piu’ bella e’ il mercato.
Quindi partiamo subito in direzione della regione del Volta. La prima tappa e’ il Monkey Sanctuary di TAFI ATOME dove svolgono un programma di “turismo responsabile”: gli introiti della visita vengono utilizzati solo per mantenere attivo e vivo il villaggio delle scimmie e i loro abitanti. Tra l’altro scopriremo che tantissimi bambini in Ghana vengono finanziati a distanza da quelli che loro chiamano “sponsor”.
Dormiamo in un lodge davvero spartano, ma l’atmosfera e’ favolosa. La sera ci portano da un anziano del villaggio che nel dialetto ewe ci racconta tre favole dove i protagonisti sono gli animali. Sembra di essere in presenza di Fedro! La mattina ci aspetta un nuovo trasferimento e ci avviamo verso KUMASI, la terra dell’oro e del re piu’ importante della Nazione. E’ vero, il Ghana e’ ormai una Repubblica Democratica e tra gli stati dell’Africa Occidentale e’ uno dei piu’ stabili, politicamente parlando. Ma le tradizioni sono ancora fortemente radicate e i re dei vari regni resistono sul loro trono. Tra questi il re Ashanti e’ il piu’ importante. Purtroppo nel periodo della nostra visita il re si trova a Londra (!), ma noi possiamo ugualmente visitare il suo palazzo. L’ingresso costa 1 Euro compresa la visita guidata. I costi sono un’altra piacevole sorpresa del Ghana. Tutto e’ estremamanete a buon mercato, dagli alberghi ai ristoranti, alle visite. Certo, gli standard sono quelli di un paese africano non ancora abituato al turismo (per fortuna, dico io!), ma non ci siamo mai trovati in situazioni davvero distastrose.
A Kumasi decidiamo di fermarci quattro giorni e di rivolgerci all’ufficio del turismo per cercare una guida. Sorpresa! Troviamo Peter, una guida ghanese che intrattiene rapporti di lavoro con Alberto, un ragazzo italiano residente in Togo che organizza viaggi in Africa davvero particolari, a contatto con le tribu e in posti meno battuti dai tour operator di massa. Mio padre ha gia’ fatto parecchi viaggi con lui (Togo, Benin, Burkina, Mali…) e quindi mi sembra quasi di conoscere anche Peter. Insomma abbiamo la garanzia di aver trovato l’uomo giusto al momento giusto! Infratti Peter non ci delude. Per tre giorni ci accompagna in giro per la regione a visitare villaggi di artigiani, case di locali che ci vorrebbero vendere delle vere statue antiche, e stregoni. E’ uno dei momenti piu’ toccanti del nostro viaggio. Peter organizza una danza con gli spiriti da Nana Kwame Subum, un personaggio che mescola la medicina omeopatica alla stregoneria alla psicologia e, cosi’ dicono, ha la possibilita’ di chiamare gli spiriti e di chiedere loro “grazie”. Per noi chiedera’ una benedizione del nostro matrimonio (non l’ho detto, questo e’ il nostro viaggio di nozze). Mi sento davvero protetta quando lasciamo Nana Kwame e i suonatori che hanno accompagnato la danza…
E’ nuovamente ora di partire. L’ultimo periodo lo passiamo lungo la costa: da Dixcove e Busua fino a Cape Coast visitando i castelli che vennero poi trasformati in vere e proprie prigioni di schiavi che venivano imbarcati dagli europei sulle navi dirette ai Caraibi. Il posto piu’ bello e’ Elmina, dove la citta’ ci offre angoli davvero unici: oltre ai castelli possiamo anche visitare i Posuban, luoghi di riferimento per gli Asafo, tribu guerriere divise in corporazioni. Ogni corporazione costruisce il suo Posuban, una casa che viene abbellita da statue e simboli di ogni genere. Una riproduce addirittura un intero veliero sul tetto! Lungo la costa abbiamo la possibilita’ di capire meglio la terribile vicenda della tratta degli schiavi: subito dopo la scoperta dell’America, gli europei, inglesi, danesi, olandesi, tedeschi e francesi, hanno convertito questi luoghi da aree commerciali per oro, cocco, cacao e frutta in vero e proprio commercio di uomini. A causa delle continue guerre tra tribu’, i prigionieri, ora dell’una ora dell’altra fazione, venivano letteralmente venduti agli europei che li incarceravano, a volte per mesi e sempre in condizioni disumane in attesa di caricarli sulle navi. Gli schiavi passavano attraverso la “Porta del non ritorno” per essere stivati nelle navi e passare altri mesi di navigazione prima di essere poi venduti ai latifondisti (europei anche questi) in America ed essere utilizzati per i lavori piu’ terribili. Pochi soravvivevano e i discendenti di questi uomini, ora cittadini americani a tutti gli effetti, stanno riscoprendo la loro origine africana. Il viaggio volge al termine, abbiamo il tempo di godere l’oceano nel Golfo di Guinea per qualche giorno in un area davvero paradisiaca, con la spiaggia bianca, le noci di cocco e le aragoste sia a pranzo che a cena (del resto, quando ci ricapitera’ di mangiare un piatto di aragoste alla griglia per 4 dollari?!?!).
Ritorniamo in Italia portandoci dentro i colori del Ghana, il sorriso e la disponibilita’ delle persone, la loro spontaneita’, la fatica di un viaggio davvero vissuto intensamente e la voglia di riscoprire altri angoli di Africa.
Sabrina p.S. Qualche consiglio pratico: muoversi con i mezzi del posto e’ possibile, oltre che consigliabile, visto che le strade sono in condizioni piuttosto precarie e le indicazioni stradali non esistono quasi. Bisogna armarsi di tanta pazienza e capire che i ritmi sono davvero diversi. Forse impiegherete 5 ore per fare 100 chilometri, ma potrete vivere la loro atmosfera senzamai sentirvi degli intrusi.
Per le vaccinazioni: obbligatoria la febbre gialla e molto consigliata la malaria, soprattutto per la stagione delle pioggie che corrisponde piu’ o meno alla nostra estate. Per il clima: preparatevi: fa molto molto molto caldo e soprattutto c’e’ un umido mostruoso. Quindi vi consiglio tante cose di cotone leggero o meglio ancora di lino. Non abbiamo visto in giro tanta gente con i bermuda, percio’ vi consiglio comunque pantaloni lunghi.
Portatevi una bottiglia di Amuchina, non bevete acqua corrente, non fate il bagno in fiumi, laghi o pozze d’acqua dolce (la bilariosi e’ piuttosto diffusa).
E soprattutto parlate con tutti: le persone sono la vostra fonte di informazione principale, piu’ attendibile e piu’ divertente! Buon viaggio!