Tra Ontario e Quebec
Da Toronto a Toronto in due settimane
Volo Alitalia domenica 31.7, atterriamo in serata e passata la dogana prendiamo lo shuttle dell’hotel Confort Inn dove arriviamo verso le 20 e passiamo la prima notte.
Indice dei contenuti
Lunedì 1 agosto
Ritirata l’auto prenotata con rentalcars.com (avevo scelto una yaris, mi vien consegnato un suv…) ci dirigiamo verso la prima meta, Huntsville. Raggiunta Gravenhurst invece di proseguire verso Bracebridge deviamo dalla 400 per il lago Muskoka. Attraversiamo le cittadine di Bala, Port Carling, Milford Bay sostando lungo le sponde dei diversi laghetti che incontriamo, facendo 4 passi per i porticcioli e i centri di queste piccole cittadine ed assaggiano ottimi mirtilli acquistati lungo la strada. Il giro del lago merita la deviazione, luoghi molto piacevoli e rilassanti, anche se il caldo non manca. Girando attorno al lago Muskoka arriviamo a Bracebridge, che attraversiamo alla ricerca delle cascate che sono presenti nella zona, carine ma niente di che. La sosta al parco cittadino di Bracebridge è molto piacevole.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Huntsville, ottima base per visitare l’Algonquin Park (distante 37 km), raggiungibile attraverso una strada molto bella lungo i laghi e i boschi che contraddistinguono la regione. Due notti all’Huntsville Inn, camera pulita e spaziosa; che non pensavamo necessario è l’uso del condizionatore, il caldo non è poco, durante il giorno si arriva anche a 32°/33°, almeno l’umidità è bassa e non c’è afa. La cittadina è piccola ma il parco pubblico sul fiume è molto bello, soprattutto la sera invitando ad una bella passeggiata post cena o a rilassanti chiacchierate sulla giornata. Due passi sulla main street prima o dopo cena sono altrettanto piacevoli. Cene al Boston Pizza, con assaggio di due pinte dell’ottima birra Muskoka, attendendo il tramonto lungo le sponde del fiume, e al Mill on Mail. Colazioni al Family Restaurant, a due passi dall’albergo, classico locale nordamericano dove iniziare la giornata con pancake e sciroppo d’acero (siamo in Canada…), uova e salciccia, con le cameriere che passano tra i tavoli versando caffè non appena notano la tazza vuota.
Martedì 2, Mercoledì 3 agosto
Dedichiamo le giornate all’Algonquin Park. Percorriamo 4 sentieri: Mizzi Lake Trail (che seguiamo fino al West Rose Lake, a/r circa 3 ore), Peck Lake Trail, Lockout Trail e Booth’s Rock Trail. In internet è possibile trovare sia gli itinerari che la loro descrizione (su youtube anche qualche filmato), al visitor centre verrà consegnata la mappa del parco; necessario l’acquisto del pass per poter visitare il parco. Il Mizzi è lungo e chiede l’intera giornata, gli altri chiedono poco tempo ma sono altrettanto belli e panoramici. Tranne qualche scoiattolo non vediamo altri animali ma i panorami e gli scorci sono bellissimi. Il secondo giorno usciamo dal parco facendo un’ultima sosta presso il Lago Omeopongo (lago vastissimo con un bel centro noleggio di canoe e kayak), direzione Montebello e Park Omega, fermandoci a dormire a Rockland sulla sponda meridionale del S.Lorenzo. L’Algonquin Park è meta assolutamente consigliata e impedibile, dedicando il tempo necessario a qualche trekkimg lungo laghi e boschi, respirando la bellezza dei luoghi e degli scenari che si incontrano nel parco.
giovedì 4 agosto
Ripartiamo da Rockland in mattinata; prendiamo un traghetto che in 5 m. ci porta sulla sponda nord del S.Lorenzo. Attraversiamo una zona rurale molto bella, i campi si alternano a piccole cittadine con le loro belle casette in legno e gli abitanti che scorazzano sui loro pick-up. Arriviamo a Montebello dove prendiamo la direzione del Park Omega. Appena superato l’ingresso ci attendono cervi e cerbiatti che oramai abituati attendo la loro dose giornaliera di carote offerte dai finestrini delle auto. Seguendo l’obbligatorio percorso da fare in auto incontriamo bisonti, lupi, coyote, alci, orsi e le varie specie animali che abitano in questo zoo sui generis dedicato alla fauna di queste latitudini. Le tre ore dedicate al parco secondo noi sono state ben spese, pranzo al sacco nell’area picnic presso il Lago delle Trote con i cerbiatti che camminano beati fra i tavoli lasciandosi avvicinare ed accarezzare. Se c’è più tempo ci si può dedicare alle altre attività offerte ogni giorno dal parco; con dei bambini al seguito la tappa diventa quasi inevitabile. Nel primo pomeriggio lasciamo l’Ontario per entrare in Quebec e riprendiamo la strada verso Montreal che attraversiamo (traffico incredibile) e attraverso la 15-S ci dirigiamo verso il Canton de l’Est, la prossima meta. Il traffico e qualche difficoltà a raccapezzarsi tra le varie hway che attraversano la città non ci consentono di arrivare prima del tardo pomeriggio a Bromont, paese piccolo ma molto carino. Cena in un bistrot, La Perouse, caro e un po’ pretenzioso, due passi alla luce del tramonto e ci dirigiamo in albergo.
venerdì 5 agosto
Dedichiamo la giornata al Canton de l’Est, zona rurale e molto affascinante. Lasciata Bromont la prima tappa è il Lac Brome. La strada presenta vari punti panoramici sul lago ma non disdegniamo sguardi e commenti alle bellissime case che incontriamo lungo la strada. Fatti due passi a Knowlton ripartiamo per Magog. Sulla strada sosta all’abbazia di S.Benoit du Lac, che merita una deviazione: breve visita (un’oretta) al complesso (ovviamente recentissimo), acquisto di un’ottima marmellata e relax. Purtroppo sono vietate ai visitatori le zone panoramiche sul lago, che devono essere bellissime. Riprendiamo la strada per Magog fiancheggiando il lago, dove ci fermiamo circa tre ore stando in spiaggia, passeggiando sull’attrezzatissimo lungolago e sfruttando i numerosi tavolini all’ombra per il pranzo. L’ultima tappa del Canton de l’Est è North Hatley, una piccola cittadina molto graziosa e spazzata da un bel venticello. Da North Hatley riprendiamo la strada per Sherbrooke, città abbastanza anonima, e quindi a metà pomeriggio affrontiamo la tappa di trasferimento del nostro viaggio. Arriviamo a Quebec City che attraversiamo; seguiamo la hway 40-W per imboccare la 138, vediamo lungo la strada l’imponente e spettacolare cascata del Parco Montmorency e proseguiamo verso la meta per la notte, La Malbaie, dove dormiamo nel bel b/b Les Guigneaux gestito dal simpatico Simon. La camera è molto piccola con il bagno al proprio interno ma per una notte va benissimo. Cena nel consigliato Chez Truchon Bistro, ambiente ben curato e buon menù.
sabato 6 AGOSTO
Anche se non prevista per colazione troviamo alcuni muffin ai mirtilli e alcune brioche, oltre ad un buon caffè fatto da Simon; dopo la pioggerella della notte l’aria è pulita e dalla sopraelevata posizione del b/b il S. Lorenzo ci appare in tutta la sua imponenza. Riprendiamo la strada con meta Tadoussac per le prossime due giornate. In prossimità del traghetto già dalla strada notiamo alcune balene che si stanno avvicinando al fiordo del Saguenay; prima del traghetto da un punto di sosta sopraelevato vediamo l’inconfondibile macchia bianca di alcuni beluga che nuotano. Con una breve traversata arriviamo a Tadoussac dirigendosi subito presso l’albergo, l’ottimo e consigliato Maison Gagnè: posto sulle rive di un laghetto, sul quale puoi fare un giretto con le canoe a disposizione dei clienti (come anche le biciclette), circondato da un bel prato dove rilassarsi usando le sedie a disposizione, colazione grandiosa e abbondante. Prenotiamo subito la gita sul fiume alla ricerca delle balene e in attesa che la camera sia pronta facciamo due passi per Tadoussac dove non perdiamo l’occasione di acquistare lamponi e fragole al mercato. Il resto della giornata la dedichiamo alla strada delle balene lungo il S.Lorenzo, fino a Forestville: scorci panoramici, cascatelle, boschi, spiagge. Cena al Cafè Boheme.
domenica 7 AGOSTO
Dopo un’ottima colazione, alle 10 partenza con lo zodiac per l’osservazione delle balene, 3 ore sul S. Lorenzo per entrare in contatto con questi bellissimi animali, avendo anche la sorpresa di una balena che emerge dall’acqua per poi rituffarsi in una nebbia di spruzzi d’acqua: spettacolare. C’è molto vento, qualche indumento caldo ce lo siamo portati evitando di mettere pantaloni e giacche della compagnia, che non brillano per pulizia. Di contorno le otarie che incuriosite guardano lo zodiac. Il pomeriggio lo dedichiamo alla sponda nord del fiordo del Saguenay, da Tadoussac fino a S.Rose du Nord: boschi si alternano a laghi, casette di legno appoggiate sulle rive, bei paesini che invitano a fare due passi. La strada passa a distanza dal fiordo, cartina alla mano scegliamo 3-4 deviazioni sulle baie. Peccato per un po’ di pioggia che comincia a fare capolino. Cena all’ottimo chez Mathilde, sempre pieno e quindi meglio prenotare, visto i turisti che affollano il piccolo paese di Tadoussac, cena a base di stufato di cervo e piatto misto di pesce con salsa al curry e latte di cocco, buonissimo.
lunedì 8 AGOSTO
Ci aspetta Quebec City; lasciamo Tadoussac dopo un’altra fantastica colazione, riprendiamo il traghetto e a S.Simeon prendiamo la strada che segue la sponda sud del fiordo. Ci lasciamo guidare dal paesaggio, deviando dalla strada principale per arrivare alle baie più belle, in particolare l’Anse de Petit Saguenay (che vento !) e l’area parco della Baie Eternitè dove facciamo il Sentier de la Statue, lunghetto e un po’ faticoso (su e giù lungo le pendici della baia – a/r due ore di buon passo) per arrivare ad un promontorio sul fiordo. Oltre ai “soliti” scoiattoli un saluto anche da un bel leprotto che lungo il sentiero ci osserva. A metà pomeriggio lasciamo definitivamente il Saguenay; a Chicoutimi prendiamo la 175 e in circa due ore e mezza siamo a Quebec City; la strada è molto panoramica, attraversa la riserva naturale Laurentides e il Parco Cartier che a prima vista deve essere bellissimo: laghi, boschi, paludi. I cartelli avvisano del pericolo di alci sulla strada, ma purtroppo non ne vediamo. In prima serata siamo a Quebec City presso la casa di France, prenotata tramite Airbnb; cena in una vicina brasserie con birra artigianale.
Martedì 9 e mercoledì 10 agosto
Una giornata e mezza sono più che sufficienti per visitare la città, piccola e tutta raccolta entro le mura. Vediamo tutto quanto offre la città, alle 10 alla Cittadelle c’è il cambio della guardia cui riusciamo ad assistere. La città vecchia bassa è piena di turisti e di negozi vari ma mantiene, soprattutto di sera, il suo fascino. Ceniamo al The au Sahara, ristorante marocchino, molto buono ed economico rispetto agli standard canadesi. Ci portiamo una bottiglia di vino acquistata in precedenza, cosa possibile come riscontrato in più occasioni anche a Montreal. Segnaliamo anche l’ottima Paillard in rue St.Jean, colazioni e forneria per un pranzo rapido, buono ed economico. Nel pomeriggio di mercoledì, complice anche un forte acquazzone, lasciamo Quebec City per la prossima meta, Montreal. Sulla strada ci fermiamo per un due ore di pausa a Trois Rivieres, paesino molto carino ma il caldo è asfissiante e ci rilassiamo nel bel parco lungo il S.Lorenzo. Facciamo altra deviazione a Biertherville, attratti dal segnale che indica il museo Gilles Villeneuve: chiude alle 17 e arriviamo proprio all’ora di chiusura ma quel poco che vediamo all’ingresso richiama i ricordi di quel gran pilota. In serata arrivo al nostro indirizzo sempre recuperato su Airbnb per le nostre tre notti a Montreal.
Giovedì 11 e venerdì 12 AGOSTO
Dedichiamo due piene giornate a Montreal; stando un po’ in periferia facciamo la tessera di 3 gg. della metropolitana per 14 cad che visti i prezzi delle singole corse è ultra conveniente, anche per i vari spostamenti. Per esempio il parco di Mont Royal è in posizione elevata e con il caldo che abbiamo trovato arrivarci a piedi sarebbe stata una bella sudata: metro stazione Mont Royal (a 2 km in salita dal parco !!) e bus 11 che ti lascia a 100 mt. dal laghetto dei castori. Vediamo quanto di maggior interesse: la chiesa di Notre Dame, Place d’Arms, Place Cartier e dintorni, passeggiamo nella zona del vecchio porto, visitiamo il museo di Belle Arti anche per una bella mostra su Pompei, dedichiamo due orette al Mont Royal, visitiamo altre chiese come la Basilica di S.Patrizio, la Cattedrale Marie-Reine du Monde (in stile S.Pietro) e la Cattedrale di Cristo. Non manchiamo due passi nell’università Mc Gill e a Little Italy, pronta per la festa di ferragosto; nelle vicinanze imperdibile uno sguardo al mercato Jean Talon, con i colori dei frutti di bosco e della frutta. La cena all’ottimo ristorante Le Nil Bleu, cucina etiope, locale molto ben arredato e con ottime portate, la miglior cena in Canada. La seconda sera in zona Place Cartier provo la famosa poutine, sopravvissuto! Due giornate piene sono più che sufficienti per conoscere e apprezzare Montreal e quanto possa offrire.
Sabato 13 AGOSTO
Incontriamo l’unica brutta giornata della vacanza, con forti acquazzoni e cielo grigio e nebbioso. Gli ultimi dubbi se fare o meno la crociera alle 1000 isole vengono quindi risolti dal tempo: il colore grigio e uniforme impedirebbe di apprezzare appieno la bellezza e i colori della zona. Comunque la regione ispira una gran pace e relax, di nota ancora una volta le bellissime case che si affacciano sul fiume o che occupano le singole isolette. Abbandoniamo ad Elisabethtown la hwy per Toronto per immetterci nella 1000islands parkway che corre lungo il fiume; nonostante il tempo e i colori decisamente sul grigio facciamo varie soste lungo la strada; proviamo ad elevarci con lo Skydeck, la torre di 125 mt. tra Usa e Canada, immaginando lo spettacolo se solo ci fosse il sole. Chiudiamo la visita a Gananoque, piacevole paesino dove mangiamo e dedichiamo un po’ di tempo a passeggiare. Superata Toronto verso la regione di Niagara, dormiamo a Guelph, dopo immane ricerca per trovare da dormire: per motivi che nemmeno gli hotel ci hanno spiegato, da Toronto in poi non c’era una camera libera.
Domenica 14 AGOSTO
Siamo all’ultimo giorno di Canada. Prima tappa le cascate del Niagara, belle, affascinanti, rinfrescanti (le gocce d’acqua ti raggiungono anche sulla camminata panoramica). Quello che è allucinante è la cittadina, una Las Vegas in piccolo: attrazioni e parco divertimenti, solite catene, luna park, un hotel via l’altro. Probabilmente le luci della sera renderanno tutt’altra sensazione, ma di giorno dedicato alle cascate il tempo necessario meglio fuggire verso la bella e piacevole Niagara on the lake. Camminiamo lungo la Queen st. osservando i begli edifici e le case che suscitano più di una invidia; due passi presso il parco lungo il lago Ontario dove da lontano si vede lo skyline di Toronto. Ci dedichiamo ad un primo wine tasting in paese dove oltre a 2 bianchi e 2 rossi assaggiamo il tanto decantato ice wine, che in effetti è buonissimo e non paragonabile ai nostri vini da dessert (passito, vinsanto, ecc.ecc.). E’ molto particolare ma circa 70 € per ½ lt. è una spesa che non ci sentiamo di affrontare. In ogni caso la regione è piena di cantine e aziende vitivinicole, per le quali organizzano anche tour con tanto di pulmino e guida. Noi ci fermiamo all’azienda Pillitteri (buoni ice wine ma niente di che i rossi) e Trius (nella zone di Niagara è forse la migliore, buoni rossi e dove facciamo acquisti, vedremo messi alla prova con la cucina italiana). Alla Trius l’occasione di fare due chiacchiere con una messicana sposata con un calabrese di Paola, che ci spiega come ancora debba crescere in Canada la cultura del vino e mi spiega gli alti prezzi delle bottiglie, dovute a poca produzione e alte tasse (sia statali che nazionali). In ogni caso alcuni wine tasting sono consigliati; la Lonely Planet dà un elenco delle cantine mentre nei vari tourist office sono reperibili cartine con indirizzi e itinerari. Una visita al vicino outlet e siamo pronti al volo di ritorno, non senza vedere prima dell’imbarco i 100 mt. di Bolt alle Olimpiadi.
Che dire? Il Canada è bellissimo, offre panorami e paesaggi molto rilassanti e piacevoli. Le città non sono niente di che, motivo in più per dedicare ai parchi e alla natura trekking, pagaiate in canoa, pic nic sulle sponde di un laghetto, all’unisono con il popolo canadese.