Tra New York e New England di seconda parte

Mi fumo l'ennesima sigaretta sulla scaletta, giro lo sguardo sulla sinistra e vedo che una ragazza ha avuto la mia stessa idea, lei però sta' leggendo un libro,vede che io sto' fumando e mi chiede di offriglierne una. Gentilmente gliene offro una ed iniziamo a parlare. E' così facile parlare di cio' che ti turba, dei tuoi problemi, dei tuoi...
tra new york e new england di seconda parte
Partenza il: 12/09/2002
Ritorno il: 26/09/2002
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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Mi fumo l’ennesima sigaretta sulla scaletta, giro lo sguardo sulla sinistra e vedo che una ragazza ha avuto la mia stessa idea, lei però sta’ leggendo un libro,vede che io sto’ fumando e mi chiede di offriglierne una. Gentilmente gliene offro una ed iniziamo a parlare. E’ così facile parlare di cio’ che ti turba, dei tuoi problemi, dei tuoi dubbi con un estraneo, gli puoi dire tutto e se non capisce e non ti accetta non te ne importa un granchè perchè a te è servito come sfogo. Lei invece mi capisce e parlare con lei mi aiuta molttissimo. Le sigarette intanto sono diventate 4,5,6…

Io sono sempre convinto nel partire, nel tornare a casa, e, prima di farlo però devo almeno comprare qualcosa ai miei cari. Si ok, ma cosa???? Ah!! Certo!! Le mitiche magliettine dell’Hard Rock Cafe’, che se non sbaglio dovrebbe essere sulla 57th. Mi cambio ed in metro ci arrivo. Compro le magliettine e poi via verso un’altro negozietto di abbigliamento, quello dei pompieri del NYFD. Il piccolo negozio è al 263 di Lafayette Street, stazione Spring Street.

Ma cacchio!! Sono le 6:00pm passate ed è chiuso. Mio cognato ci rimarrà male ma…

Mangio qualcosa e torno di nuovo in Albergo, mi sento molto meglio e non so’ cosa farò domani..

Rivedo quella ragazza, Kristen, e parliamo ancora. Mi dice che la mia è una reazione che hanno avuto in molti e che appena lascierò New York per dirigermi a Nord,Boston, sarà tutto diverso.

Il programma, il sogno che avevo fatto, era di passare le prime quattro notti a NYC e poi di fare un giro nel New England cominciando da Boston.

Stò pensando molto e non posso lasciare tutto adesso, posso ancora divertirmi, posso ancora trovare gioia nell’America che tanto avevo sognato, e nella quale ora mi trovo.

Non parto più, o meglio, parto per Boston. Oggi è Domenica, faccio colazione all’angolo della 23rd e Park Avenue ed in Subway arrivo a Brooklyn Bridge. E’ mattina presto, e si vede, che per molti, oggi non è un giorno lavorativo. Vi consiglio di camminare sul Ponte di Brooklyn la mattina presto, come ho fatto io. E’ una bella camminata ma ne vale veramente la pena, il panorama che si gode dal ponte è unico, come New York. Torno indietro e a piedi vado verso Ground Zero, l’enorme cratere, l’enorme vuoto lasciato dalle Twin Towers. Passo velocemente davanti alle transenne, come non volendo immaginare quel giorno. Mi fermo a leggere i tanti messaggi lasciati dai parenti, dagli amici delle vittime e da tanta gente comune sulla ringhiera di una piccolissima chiesa vicina. Il tutto è commovente.

Alle 9:30 ho appuntamento con Kristen, andiamo in una libreria, una delle tante Barnels&Nobles, che poi scopriro’, sparse su tutti gli States. Maancora è chiusa e andiamo a bere un caffè da Starbucks Coffee, proprio di fronte. Le librerie americane sono bellissime, puoi prendere tutti i libri che vuoi e leggerli comodamente seduto al cafè interno bevendo qualcosa. Cerchiamo informazioni sul New England, nel quale domani approdero’. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento a questa sera. A piedi risalgo la 6th Avenue fino all’altezza della 25th, là c’è Annex, uno dei più interessanti mercatini delle pulci di New York, l’ingresso è a pagamento,1$. Lo pago volentieri.

E’ quasi mezzogiorno e tante cose ancora da vedere e da fare. In metro arrivo al Guggenheim Museum, sulla Fifth, di fronte Central Park. Il capolavoro di Frank Lloyd Wright del 1959 è bellissimo, la sua struttura unica e le collezzioni interne semplicemente interessanti, anche se molto “strane”. E’ una bellissima giornata e cammino nel parco. Arrivo fino alla Bethesda Terrace, c’è una fontana con al centro una statua raffigurante l’Angelo delle Acque, simbolo della purificazione delle acque della citta’ dopo la costruzione di un sistema di acquedotti del 1942 che portò a New York la prima fornitura di acqua corrente..

Mangio uno, poi due Hot dog, ma incomincia a piovere. Prendo tantissima acqua e mi rifugio in metropolitana, con la quale raggiungo la Penn Station, ossia la Pennsylvania Station, la stazione dei treni. Devo comperare il biglietto per Boston.64$ per il “one way”, recita la signorina, partenza alle 7:05 e arrivo alla South Station di Boston intorno alle 11:00. Alla stazione vedo uno dei tanti Dunkin Donuts sparsi per tutta l’America e non resisto ai suoi buonissimi Boston Kreme, ne compro due, uno per me ed uno per la mia, ormai diventata, amica Kristen. Torno in Albergo dunque. Mi tolgo i vestiti bagnati, una doccia e poi via, non posso perdere tempo, destinazione Rockefeller Center, 5th avenue. Il complesso non è un granchè ma almeno posso dire di esserci stato. Poi scrivo alcune cartoline da Dean and Deluca, un posto unico, questo è uno dei due, (credo) a NYC. Si riparte, via verso grandi magazzini, i Department Stores. Macy’s, Bloomingdale’s, ma si cammina troppo e la merce è sempre le stessa. Andiamo a fare un giro a Chinatown va’!!!! Incredibile!!! Non ho mai visto così tante contraffazzioni e imitazioni in vita mia, e di ogni tipo. Ora capisco perche le “americane” hanno tutte la borsa di “Gucci”!!!!!. Lungo Canal Street, che è il cuore pulsante di Chinatown, vi sono centinaia di persone, di ogni razza, si sente il forte odore delle cipolle che vedo ovunque, ma non mi da’ fastidio. Vicino c’è Little Italy, questo piccolo pezzo d'”Italia” che oggi si limita a Mulberry Street. E’ in corso la festa di San Gennaro, santo Votivo dei Napoletani, e qua’, quelli che arrivarono alla Ellys Island dalla Campania, sono moltissimi. E’ pieno di bancarelle di ogni tipo, soprattutto di cibo, cibo italiano, che qua ha un sapore diverso. I ragazzi che sono ai banchi hanno tutti nomi come Vincenzo, pasquale e Gennaro appunto. Figli e nipoti che di Italiano hanno solo il nome ormai. Piove e sono circa le 7:30pm,torno al Carlton Arms dove mi sta’ aspettando Kristen, ed insieme andiamo a bere qualcosa nel Pub sotto l’hotel. Parliamo molto, è una ragazza simpaticissima, molto inteliggente, fa’ la scrittrice. Ci scambiamo indirizzi e-mail e non e anche i numeri di telefono, quando ritornerò a New York per passare gli ultimi giorni di questo mio viaggio ci rivedremo e New York, sia per me che per lei, sarà un’altra.

Ma domani parto e devo ancora fare i bagagli.

Oggi è lunedì mattina, sono le 5:50, chiudo la porta della mia stanza, questa volta il lucchetto non lo metto. Lascio la chiave alla Reception, che in pratica è il soggiorno, un po’ incasinato di una mezza casa. Scendo in strada. Fermo un taxi alzando un braccio, è così che si fa’ qua’.”where do you want to go sir??” “Penn Station, please” rispono io, e si va’.

Il treno parte in orario ed il viaggio passa abbastanza in fretta, i treni “Americani” sono molto confortevoli, niente a che fare con le nostre FS.: Passiamo il confine con il Connecticut e poi tocchiamo il Rhode Island prima di arrivare a Boston, massachussets.

A Boston trovo alloggio presso un piccolo Ostello, il Beantown Hostel, in Friend Street. Pago i 25$ della notte, poso le mie cose, prendo possesso del mio letto e vado alla scoperta della citta’. La metro è vicinissima, la fermata è North Station ed in pochi minuti mi ritrovo a Park Street, nel cuore di Boston. Boston è semplicemente unica, è si una grande citta’ ma non come la vicina NYC. Le strade sono molto più piccole e tutto sembra più Europeo, la gente è più gentile e sembra tutto più lento. Appena arrivato alla stazione non sapevo come arrivare all’ostello e mi ero immerso nella lettura, o meglio, nella decifratura della pianta della citta’ che ho nella guida.Gentilmente una ragazza si ferma e chiede se ho bisogno di aiuto, le spiego la situazione e lei mi guida verso la più vicina stazione metro, spiegandomi dove cambiare treno. Questa cosa mi ha colpito. A New York questo non succede, neanche loro sanno dove stanno andando, ma forse questo è il bello.

Il modo più semplice per visitare Boston è sicuramente quello di seguire la lunga striscia rossa, a volta dipinta o fatta di mattoni, che corre lungo i marciapiedi. E’ il Freedom Trail e ti mostra i punti più importanti della storia del New England e degli Stati Uniti.

Pensavo che seguirla fosse semplice ma in breve mi accorgo che non è così. Mangio qualcosa al Quincy Market, i vecchi mercati generali di Boston, oggi trasformati in negozi e ristoranti. Tantissimi stand e centinaia di persone che comprano da mangiare e poi vanno a sedersi su uno dei tantissimi tavolini in legno, come sto’ facendo io. Qua’ intorno è pieno di negozietti di tutti i tipi e c’è anche quello dei Cheers, la famosissima serie Americana che prende luogo proprio a Boston. Meglio non cadere in tentazione, altrimenti la povera Credit Card finira’ con un “esaurimento”!!!!!!.

Meglio andare alla stazione dei pullman, o meglio buses. Domani sono di nuovo in partenza, e per 13,75$ compro il “one way” per Portland, nel Maine. Viaggiero’ in Grayhound, il “levriero” più famoso d’America, quel mito, il levriero, che faceva sognare in molti quando l’unico modo di viaggiare all’interno degli States era proprio il Bus.

Torno in centro e vorrei andare a visitare l’Acquario, il New England Aquarium, ma purtroppo è chiuso. Fa’niente, lo vedrò dopodomani, tanto ritornerò a Boston, per poi trasferirmi a Cape Cod.Giro per negozieti e ritorno, on foot, all’ostello. Mi cambio e sono pronto per cena. Sotto l’ostello c’è un pub, l’Irish Embassy, e avevo programmato di andarci ma quando mi presento all’entrata non mi fanno entrare perchè, come al solito, ho solo 19 anni.. Cio’ vuol dire che mi dovrò accontentare dello squallidissimo Mc Donald’s in fondo alla via, ma sara’ la prima e l’ultima volta, promesso!!!!!!! Vado a dormire e la notte, malgrado i tanti letti, passa tranquillamrnte..

Tusday. Mi alzo e di corsa raggiungo la stazione, il bus parte alle 9:00, ci vorranno circa due ore buone. Il viaggio è confortevole, sul bus c’è anche il WC, oltre all’aria condizionata; Fuori si sta’ benissimo, qua’ dentro mi devo mettere una felpa altrimenti è troppo freddo!!!! Passiamo per il New Hampshire prima di raggiungere il Maine. Mi stupiscono gli uomini che lungo l’autostrada stanno raccogliendo tutte, poche a dire la verità, le cartacce gettate dagli autisti poco educati.

Sono le ore 11:15 ed entriamo nella piccola stazione del Grayhound di Portland…

continua……



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