Tra Mind the gap, take right e look left
La cosa che notiamo subito (solo giobi a dire il vero) è la quiete e silenzio che regnava all’aeroporto Heatrow. Nessun bambino che grida, corre, fa casino. Nessun vociferare forte. Niente. Ci mettiamo in fila. Ci ricontrollano la carta d’identità per l’ennesima volta e andiamo a ritirare il nostro bagaglio. E riusciamo pure a trovarlo .Mentre giobi era alla toilette per rinfrescarsi e io controllavo i bagagli,due ragazze palermitane mi chiedono informazioni su dove fosse l’uscita per prendere la metropolitana,così insieme a giobi facciamo da ciceroni in un posto che davanti a noi si proponeva per la prima volta e da qui nasce una spontanea amicizia. Condividiamo con loro un po’ di metropolitana. Fino alla nostra prima fermata: Earl’s Curl. La cosa che notiamo in metro è che tutta la prima parte di quella linea Piccadilly è in superficie. Non UNDER… Scendiamo. Stazione grandicella. Usciamo. Case e Ambiente da cartolina in quella zona. Stupenda. Con l’aiuto del navigatore troviamo la via per l’Hotel. Non molto lontano ma non era la stazione + vicina. L’hotel era come in foto Entriamo. Ci assegnano la stanza n°117. L’apparenza inganna. Hotel grande però la stanza è piccola. Ma non pretendevamo niente da un due stelle. Ci bastavano un letto per dormire. Usciamo subito. Ci catapultiamo in strada. Prendiamo la metro da West Brompton che diventerà d’ora in poi la nostra stazione di partenza. L’idea è di andare a Piccadilly Circus passando da Oxford Street e Regent Street. Dobbiamo fare un cambio di metro a Notting Hill Gate. Pessima idea (di pbolo). Ci troviamo nel pieno carnevale. Non ci fanno fare il cambio di metro e ci obbligano a uscire in superficie. Gente assai. Ma di carnevale neanche l’ombra. Era finito. Ma non era quella la nostra meta. Cos’ ci incamminiamo per un po’. Prendiamo un paio di Bus. Arriviamo a Oxford Street. Negozi chiusi. Erano le 19 e qualcosa. E tutti i negozi a Londra chiudono alle 18.00. Mah… Ci incamminiamo sbalorditi di tutto e di qualsiasi edificio presso Regent Street. Troviamo subito l’Apple Store. Ma come tutti gli altri negozi chiuso. Vediamo decine di portatili all’interno. Ci proponiamo di ritornarci. Quasi di fronte :”liberty” un negozio famoso per vendere profumi e altro a peso. Scendiamo tutta Regent fino a incrociarci con Piccadilly Circus. Siamo nella piazza + famosa di Londra. Ammiriamo la fontanta con l’Eros e il palazzone sopra al Burgher King con i mega schermi.
Stiamo un po’ e ammiriamo il tutto. Decidiamo di prendere qualcosa da mangiare tanto per toglierci il pensiero . Ordina sempre giobi. Dopo ci reincamminiamo (in poche ore un sacco di chilometri. Mezza londra a piedi . Andiamo verso Trafalquar Square. Ormai è buio da un po’. Piazza stupenda. Un sacco di gente. Un sacco di gente con i piedi nella fontana. Ci sembrava strano. (due giorni dopo ci eravamo immedisimati cos’ tanto con gli inglesi che facemo lo stesso. Ma non anticipiamo). Stiamo un po’ li. E ci reincamminiamo. Vediamo gli archi del The Mall e scendiamo dritti verso il Tamigi. Per strada troviamo la casa di Sherlock Holmes. Arriviamo al Tamigi. Una grande limosine costeggia la sponda del fiume. Vediamo un po’ di ristoranti sulle barche ormeggiate. Ci facciamo un bel tratto di strata a piedi. Vediamo il London Eye. (ok si vede da quasi tutta londra).E arriviamo giù giù fino al Big Ban.Quando lo vediamo nn crediamo ai nostri occhi. Stavamo solo passeggiando e c’è lo ritroviamo li. Davanti a noi. Tutto illuminato. Tanti a farsi foto e ci uniamo alla mischia. Ma è sera e la fotocamera sarebbe da buttare. Continuamo a passeggiare e ci ritroviamo davanti il l’Houses of Parlament e la Westminister Abbey. Anche se ci vorrà la mattina seguente quando torneremo a visitarli per capire il nome adatto per ogni edificio. Ci sediamo. La stanchezza inizia a sentirsi. Abbiamo camminato assai e ormai saranno le 23.30. Dopo essecii riposati un po’ ci reincamminiamo verso Trafalquar Square. Da li prendiamo la metro verso Piccadilly Circus dove ci addentriamo dentro Soho. Visitiamo un po’ di strade. Viadiamo un po’ di gente. Tanta. Qui abbiamo notato la “londra trasgressiva” che tutti raccontano.Dopo aver girovagato torniamo in albergo per riposarci visto che l’indomani mattina avevamo da fare un bel pò di strada ancora.
29 agosto 2005 La giornata si prospetta bellissima all’insegna di un sole che nn ci saremmo mai immaginati. Il percorso turistico parte dalla fermata Victoria Station che da spazio all’immenso orologio a torre ovvero il Big Ban, tutti i turisti che ci sn gli scattano delle foto da ogni angolo, è straordinario. Ora cerchiamo la strada per dirigerci alla Westminister Abbay, ma nel cammino ci perdiamo nell’Houses of Parlament che sta praticamente attaccata al Big Ban. Arrivati dopo tanto girovagare alla ricerca dell’abazia, entriamo, non si possono fare foto all’interno ma le facciamo sicuramente dall’esterno.All’interno ci sn delle guide cartacee e poi leggendo quà e là ci accorgiamo di quanta storia possiede questa Abazia. Dal nome si capisce che era sicuramente dedicata ai ministri e si trova a ovest della città ma cosa che la caratterizza appieno è che essa è la sede delle cerimonie più importanti dei regnanti, ovvero incoronazioni e funerali di coloro che fanno parte della corona inglese. Gli eventi più attuali sono i funerali di Lady D e della madre della regina Elisabetta II. Vengono conservate in ogni cappella inoltre le tombe dei più celebri personaggi appartenuti alla storia della monarchia inglese, tra duchi e conti non si risparmiava nessuno. Poi c’è anche l’angolo dei poeti che da Shakspear a Dickinson ricordano i loro nomi come eroi della storia della letteratura inglese. In giro per le enormi stanze c’erano i custodi e penso anche celebranti delle cerimonie in un abito quasi immortalato nella storia. Dopo due ore all’interno della Westminister Abbay usciamo e fotografiamo l’imponente e gotica entrata che contiene al suo interno i personaggi più famosi come Darwin e Newton.La giornata è ancora lunga e dirigendoci verso un luogo in cui a pranzo sostare e pranzare ci imbattiamo nel più splendido dei parchi londinesi, il St.James Park. Al suo interno c’è un lago e tante specie di volatili, poi nn poteva mancare sui prati lo scoiattolo, il simbolo quasi dei parchi a Londra. Il parco è tanto grande che ci porta da una parte all’altra attraversando ponti. La gente è distesa a prendere il sole oppure corre facendo jogging, siamo proprio fortunati ad aver trovato queste giornate splendide. Incontriamo in riva al lago anche degli esemplari di fenicotteri che come delle stelle del cinema si lasciano fotografare dai turisti in cambio di quanlcosa da mettere nella loro enorme bocca. Camminando camminando e lasciando gli stupendi paesaggi che circondano il parco ci avviciniamo alla regale e sontuosa abitazione dei membri della corona, Buckingham Palace.
Quello che salta subito agli occhi è l’oro che luccica sulle inferriate dei cancelli e poi andando verso l’immenso cancello principale notiamo le famose guardie che si danno il cambio alle ore 11 circa,ma che noi nn siamo riusciti a vedere. Hanno un cappello spaventosamente ricoperto di pelliccia che ci chiediamo come facciano a sopportarlo visto il gran caldo, sicuramente prenderanno un gran bella paga per sopportare tutto ciò.Alla destra del Palazzo c’è il Green Park, niente di eccezionale, ma è cmq il parco della regina. Sempre camminando tanto,oddio come ci fanno male i piedi e le gambe, sotto il sole, nulla ci dice che nn ci siamo abbronzati,varchiamo la strada che porta al The Mall, è un arco che chiude la strada che porta al Palazzo, quasi una sorta di varco che dice qua siamo in terra regale. Ora ci troviamo in un’altra grande piazza famosissima,Trafalgar Square,dove ci sn due vasche cn fontane piene di turisti che si rinfrescano, la statua di Nelson nel mezzo e di fronte una delle strutture che fa brivido,il National Gallery Museum, ma torneremo a visitarlo all’interno nel pomeriggio dopo pranzo. Quindi prendiamo la metro e andiamo a Piccadilly Circus, pranziamo al Mc Donald e non incontriamo un italiano? assurdo. Un ragazzo poi della provincia di Brindisi che ci ha sentiti parlare e si è presentato, ci ha detto che lavora nn proprio a londra ma in un isola vicino. Dopo aver scritto le cartoline che spediremo ai nostri familiari ci incamminiamo verso il museo. Altre due ore di grande cultura… All’interno sono custoditi i pezzi più famosi dei nostri pittori italiani come Leonardo, Raffaello, ecc, ma nn solo c’è anche Van Gogh cn i suoi girasoli, poi c’è Manet, Monet, Cezanne e chi più ne ha più ne metta. Paolo sembra molto interessato ai quadri, a me viene da sbalordirmi di quanta genialità hanno avuto i nostri antenati artisti ma cmq sono stanchissima e suo malgrado porto fuori paolo perchè voglio riposarmi… Usciti dal museo ci dirigiamo verso Regent Street per vedere l’Apple Store, tanti Mac a disposizione di tutti per navigare e anche iPod da provare, qualcosa di emozionante, peccato che non possiamo comprare nulla… Telefoniamo a casa perchè si stavano preoccupando di che fine avessimo fatto usando una scheda prepagata, entriamo in uno di quei commercializzati telefoni pubblici che a dir la verità alcuni puzzavano… Ci divertiamo anche a fare delle foto all’interno come dei cretini. A casa tutto bene, quindi continuiamo il percorso visto che però sn le 18 e i musei sn chiusi e anche i negozi andiamo a fare un giro per visitare almeno da fuori il St. Paul Cathedral, scendendo ad una stazione metropolitana un pò lontanuccia ci facciamo il tragitto a piedi, da dentro sarà favolosa ma nn possiamo vederla perchè è chiusa. Riprendiamo la metropolitana e scendiamo a Tower Hill. Vediamo la Tower of London che torneremo a visitare fra qualche giorno poi fa capolinea il Tower Bridge. Ci facciamo un pò di foto,poi ci mettiamo su una panchina a riposarci, nel frattempo da un ponte illuminato ancora dalla luce del giorno il Tower Bridge si colora con i colori del tramonto, prima rosa e arancione poi si illumina delle luci artificiali, superlativo! Per fortuna la panchina ci ha regalato un pò di riposo meritato e quindi ci avviamo verso l’uscita e si presenta un signore, custode della Torre che ci dice che chiuderà a momenti.A h sulla panchina abbiamo pensato a cosa visitare l’indomani mattina,ma nel frattempo abbiamo pensato bene di andare a cenare. Cerchiamo dentro Soho qualcosa che ci attiri nn il solito Mc Donald, vediamo dopo una pizzeria italiana che espone in vetrina le sue specialità come degli abiti, sembrano appetibili soprattutto data la fame, erano già le dieci. La pizza davvero buona, sembra che il pizzaiolo sia proprio italiano e anche la commessa infatti ordiniamo in italiano. Paghiamo anche nn molto quasi quanto l’Italia. Facciamo un giro e vediamo all’entrata dei locali alcuni ragazzi punk, con la cresta in testa, i chiodi oppure anche cn i capelli fucsia… Sbalorditivo… Dopo mezzanotte torniamo a casa e rischiavamo che la metropolitana chiudesse perchè infatti quello che prendemmo fu l’ultima corsa che facevano. Finalmente arrivati in Hotel riposiamo perchè abbiamo camminato tanto che i piedi si ribellano…
30 agosto 2005 Oggi la giornata è stranamente ancora stupenda cielo sereno e caldo tanto che tutti i vestiti che ci siamo portati pensando che facesse freddo nn ci sn serviti. Prendendo la metropolitana alle 9:00 circa scendiamo a Hide Park Corner e da qui cerchiamo la strada in cui si trova l’ Hard rock cafè, tappa obbligatoria perchè mia sorella mi aveva chiesto una maglia per il suo ragazzo per la collezione personale. Non è un grandioso negozio rispetto a quelli delle altre capitali e inoltre il cafè non è nemmeno aperto è in ristrutturazione.Dopo aver deciso quale maglia prendere e dopo che paolo ha preso il cappello cn lo sponsor per avere un suo ricordino usciamo e prossima tappa è il Natural History Museum. Fa molto caldo e invece dentro per fortuna è più fresco. All’ingresso c’è la riproduzione in dimensioni reali dello scheletro del T-rex. Vista sommariamente la sala davanti andiamo verso quella più interessante di tutto il museo, quella dedicata ai dinosauri. C’erano molti bambini che si divertivano e anche noi ci divertivamo a vedere i nomi strani che avevano.Tanti anni di studio e di ricerche hanno fatto si che noi potessimo vedere i primi abitanti della terra, inoltre ho scoperto che i nomi che gli hanno attribuito sono dei nomi che hanno ripreso dai nostri animali che ora abbiamo e catalogati a seconda delle loro funzioni. Cosa altrettanto interessante che attirava molta gente era la sala in cui c’era il T-Rex al plastico che si muoveva e aveva degli strani versi, probabilmente questo modello è stato utilizzato per Jurassic Park. Dopo la sala dei dinosauri vogliamo visitare assolutamente quella della Vita, dai primordi a come nasce un bimbo umano, cose magari che sapevamo perchè le abbiamo studiato ma è bello vederle dal vivo. Anche il feto all’interno della sacca embrionale a misura d’uomo, davvero scenografico. Poi tutti i bimbi erano attirati dai giochini che ti facevano esplorare i meccanismi propri del corpo umano legati ai sensi e al sistema nervoso, e come se fosse strano anche Paolo era molto appassionato a quei marchingegni… Ah un’altra sala interessante era quella dedicata alla Terra, davvero immensa, dove c’erano i pezzi di roccia minerale e anche della luna, da come nasce il pianeta a tutte gli eventi naturali quali le eruzioni vulcaniche, i terremoti e le inondazioni, mi sa questi ultimi no perchè lo Tsunami nn era citato… Usciti da questo appassionante museo diggià stanchi, andiamo al Science Museum, solo che l’abbiamo visto davvero velocemente perchè era quasi ora di pranzo eppoi nn potevamo vedere altre cose…Anche se paolo avrebbe voluto vedere il Royal Albert Museum io ho detto di no perchè per quel giorno ne avevo abbastanza di musei. Quindi prendiamo la metro e scendiamo vicino ad Harrod’s però prima di entrarci ad esplorarlo andiamo a mangiare ad un Mc Donald lì vicino, se vicino si può dire, distava un pò… Cmq cerchiamo di perdere anche tempo per riposarci come si deve visto che dobbiamo ancora camminare.Oh finalmente riposati ci alziamo dopo circa un’ora e arriviamo ad Harrod’s uno dei più famosi “musei” dello shopping. Cinque piani di griff e di negozi di alta moda, ma anche di svariati shop di souvenir che rappresentano l’orsacchiotto di Harrod’s. Ci sn anche tanti negozi cn in vendita le decorazioni natalizie ma non solo uno. Dopo lo sfavillante museo dei negozi abbiamo preso la metropolitana e andiamo al Kensigthon Park per trovare la statua di Peter Pan. Ci siamo stesi a riposare la gambe sul prato… E mentre giocavamo come dei bimbi sul prato spunta uno scoiattolo a farsi osservare, quindi attirata la nostra attenzione abbiamo cercato di fotografarlo sempre più da vicino Proseguiamo all’interno del parco e qui davvero tanta gente che faceva esercizi da ginnastica e jogging e poi altri stesi al sole a studiare oppure altri a far giocare nel prato liberi i loro cani. Proprio affianco c’è l’Hyde Park altra immensa distesa di verde dove c’è una fontana davvero strana dedicata a Diana. E qui che ci togliamo le scarpe e mettiamo i piedi nell’acqua gelida per rigenerarli dal tanto cammino fatto e cn il sole in viso ci divertiamo a fotografarci…Troppo bello Usciti dal parco siamo andati verso Harrod’s a prendere la metro.Prossima fermata Covent Garden,quartiere famoso per i suoi artisti di strada e direi i tanti ristoranti italiani. Si era fatta ora di cena,dopo cena ci fermiamo su una panchina a guardare qualche passante e a parlare un pò.Sul tardi torniamo all’hotel.
31 agosto 2005 Una cosa che non vi abbiamo raccontanto è la nostra colazione. Sempre uguale tutte le mattine. Il primo giorno giobi si domandava se le avessero servito salsiccia con la senape e ketchup come un ragazzo che mangiava al tavolo nostro:) fortunatamente si vede lontano un miglio che siamo italiani e ci hanno servito café (magari un espressino. Invece niente, café lungo) latte, tost, marmellate e burro. E devo dire che ci alzavamo abbastanza compiaciuti della colazione. Ma oggi purtroppo è l’ultima giornata a Londra, prendiamo la metropolitana e ci fermiamo a Tower Hill e chiediamo i biglietti per visitare il Tower of London che è formato in realtà da una torre principale e tutte le altre intorno come a formare una fortezza. Sono 43 le torri in tutto ma nn tutte sono aperte al pubblico. In generale ogni torre è stata costruita da un re diverso. Ma c’è chi ne ha costruite di più. Ci siamo serviti della guida ufficiale altrimenti nn avremmo capito nulla delle torri, in questo modo siamo riusciti a immedisimarci nel luogo. La Torre è stata utilizzata negli anni come arsenale, serraglio, zecca e tesoreria reale, oltre ad essere reggia, fortezza e prigione di stato… Direi una vera miniera di storia. Ora vediamo le guardie famose detti Yeoman, inoltre una delle torri più affascinanti è quella che custodisce i gioielli della Corona. Altra caratteristica del posto sono i corvi, the Ravens, si narra che Carlo II, dopo aver appreso che la monarchia inglese sarebbe caduta se i corvi avessero abbandonato la Torre, diede ordine di mantenere sempre un piccolo gruppo nella fortezza. Usciti da questo fantastico mondo quasi fiabesco e medievale, ma non solo, decidiamo di andare subito alla scoperta del museo Tate Modern. Per arrivarci dobbiamo prendere un autobus di quelli a due piani rosso, l’RV1. E grazie a questo pulman attraversiamo il Tower Bridge. Ci mettiamo un bel pò per arrivarci e scendiamo pure alla fermata sbagliata, poi siccome nn abbiamo mangiato a pranzo prendiamo due patatine e le sgranocchiamo sul prato in riva al fiume come tanta altra gente. Nonostante giobi volesse ancora riposare si parte alla scoperta di un museo che contiene all’interno opere molto assurde che magari nn abbiamo studiato sui libri di arte ma che ci appassionano, che passano soprattutto tra la vita reale e la tecnologia, quell’arte che l’uomo è riuscito ad esprimere nell’età contemporanea cn enorme successo. Una tra le tante che ha destato il nostro stupore è stata una schermo lcd appeso come se fosse un quadro in cui si visionava la natura morta che hanno dipinto tanti artisti sotto forma di cesto di frutta che però passava in tre minuti dallo stato acerbo a quello maturo fino a diventare rinsecchita e ammuffita. Tutto ciò stava a significare la mortalità delle cose viventi,la precarietà della vita voluta raffigurare dall’artista in questione, davvero molto suggestivo. Inoltre ogni sala aveva un suo tema che poteva essere quello della nudità nel 1920 oppure i personaggi famosi del cinema Holliwoodiano tipo Marilyn Monroe coniati in una zecca di dollaro. A dir poco strano c’era in una sala completamente bianca dei manichini con delle tute rosse che rappresentavano gli operatori ecologici ma quello che dovevano raccogliere nn era spazzatura ma omini di carta… C’erano anche alcuni Picasso e delle ragazze che osservando i quadri li riproducevano su carta con la matita, essi perchè c’erano anche le sedie dove sedersi e far si che quello diventasse il proprio studio… Io ero stanca come al solito e quindi tiro fuori paolo da li dopo due ore, e lui ce l’ha ancora cn me perchè nn gli ho fatto vedere tutto… Però io nn ero biasimabile anche perchè era l’ultimo giorno e dovevamo comprare qualcosa da portare in ricordo ai nostri famigliari. Lasciamo il posto e prendendo la metro scendiamo a Oxford Circus dove abbiamo Oxford Street piena di negozi… Ci fermiamo durante lo shopping a prendere un cafè in una caffetteria italiana. Ma il commesso ci prende per inglesi (l’unico a dire il vero) e ci serve sempre del café lungo. Ce li giriamo tutti i negozi (Oxford Street è veramente lunga) ma erano passate due ore e niente, mancava pochissimo alla chiusura e ci dicevamo negli ultimi negozi che entravamo “questo è l’ultimo”, alla fine siamo riusciti a trovare quello che cercavamo ma ci siamo imbattuti in tanta gente che era lì per shopping serio, nn come il nostro… Io (pbolo) mi compro anche un cappello da poliziotto inglese. Quasi alla chiusura dei negozi torniamo all’albergo per portare le nostre buste, ci laviamo e ci riposiamo un pò. Usciamo a mangiare una pizza a soho. Pizza napoletana ovviamente. Rigorosamete una peroni come birra. Fortunatamente arrivati alla fine della pizza ci mandano via perché devono chiudere il locale 😐 erano si e no le 23.00 Gironzoliamo per Soho. Poi torniamo in hotel sempre sfiniti. Nonostante il nostro riposo. Mai abbiamo provato così tanto i nostri poveri piedi. Ultimo giorno. 1 Settembre 2005 Non c’è molto da dire in questo giorno. Ore 6.45 sveglia. Non c’è stato bisogno neanche che suonasse la sveglia. Anche se quando mi sveglio vedo il sole e mi spavento pensando che sia tardi. Chiudiamo le valigie. Scendiamo alla reception senza neanche fare colazione. Salutiamo il portinaio di turno e ci incamminiamo verso West Brompton. Ultima volta che l’avremmo vista. Arrivati all’aeroporto fortunatamente gli addetti a fare il checkin erano italiani (W ALITALIA). Nell’attesa che il nostro volo venisse chiamato facciamo colazione in un bar all’interno dell’aeroporto. Anche qui il barista ci riconosce subito e ci da il menu italiano. Cappuccino, saccottino e via sull’aereo. Giobi inizia ad avere disturbi alle orecchie. Arriviamo a Roma. Mangiamo e aspettiamo un bel po’ di ore prima che il nostro aereo parta. Partiamo e Arriviamo a Bari. Il padre di giobi ci attendeva. Viaggio finito…