Tra le Alpi innevate c’è un trenino rosso che supera dislivelli incredibili per regalarti un’emozione senza eguali
Era molto tempo che volevo fare una gita in Valtellina e percorrere la Ferrovia Retica da Tirano a St. Moritz. Mi sono informata sul web e da conoscenti che ci erano già stati. Ho evitato le gite organizzate che propongono questa destinazione in due giorni, o addirittura in uno (non voglio pensare con quale partenza antelucana). Ho infine optato per fare una gita di tre giorni interi, così suddivisi:
- il primo per raggiungere con l’auto Tirano da casa mia a Bologna, con arrivo a destinazione nel tardo pomeriggio;
- il secondo dedicato al Trenino Rosso del Bernina, da percorrere nei due sensi, con soste intermedie e passeggiate;
- il terzo per tornare a casa, su un tragitto diverso dell’andata.
Il percorso di andata si è svolto sulla A22 fino a Verona, poi verso Brescia, costeggiando il Lago d’Iseo su sponda orientale (purtroppo con molte gallerie e pochi panorami); poi bella sosta all’Aprica, discesa tortuosa in Valtellina e arrivo a Tirano. Nella cittadina ci sono diversi hotel, sempre molto pieni per i turisti che arrivano per il trenino, sia individualmente che in gruppi organizzati. Noi abbiamo prenotato tramite Booking.com solo un paio di giorni prima, e siamo riusciti a trovare posto in un piccolo B&B, o foresteria, come le chiamano lì, per passarci due notti. La foresteria Le Rondini dispone di due camere matrimoniali, al piano terra di una palazzina ubicata nella zona centrale di Tirano, a 5 minuti dalla stazione della ferrovia Retica del famoso Treno Rosso Bernina. I proprietari abitano al primo piano, vi accolgono all’arrivo con utili suggerimenti per visite e ristoranti.
Tirano è l’unica stazione del Trenino rosso del Bernina situata in Italia. Da qui il treno parte in direzione di St. Moritz
All’ingresso c’è una piccola cucina, di uso comune alle due camere, con macchina per il caffè e prodotti confezionati (fette biscottate, merendine, bustine di the) che i clienti possono utilizzare per approntare da sé la prima colazione. Inoltre grande frigorifero con acqua minerale, birra, e succhi di frutta, ove riporre propri prodotti freschi. C’è proprio tutto per passare un fine settimana tranquillo. Abbiamo anche potuto parcheggiare l’auto nel giardino della palazzina, e non l’abbiamo più spostata fino alla partenza
Cena all’Antica Osteria dell’Angelo, locale suggerito dal B&B nel centro storico di Tirano, con due ampie sale interne e veranda vetrata (e riscaldata) sulla piazzetta. Serve piatti tipici valtellinesi, curati e abbondanti. Buon servizio, tavoli non troppo vicini, nel complesso più silenziosa di quello che ci si può aspettare in un fine settimana.
Siamo andati alla biglietteria già la prima sera verso le 19 e abbiamo acquistato il biglietto per il giorno successivo, sabato. Abbiamo optato per le vetture normali, che fanno tutte le fermate, e non per il Bernina Express che ha vetrate panoramiche, ma che non si possono aprire: quest’ultimo costa di più, praticamente non fa fermate fino a Sankt Moritz, ed è obbligatoria la prenotazione. Mi sembra di capire che le agenzie di viaggio prenotano soprattutto quello. Nel fine settimana arriva molta gente, anche gruppi, per cui è opportuno partire da Tirano con una delle prime corse regolari (7,40 o 9,00), e poi, in base al tempo atmosferico e ai propri interessi, valutare in quali fermate scendere; si può poi continuare il percorso verso Sankt Moritz con la corsa successiva, di solito a distanza di un’ora circa. Il percorso completo impiega oltre due ore. Il costo in seconda classe di andata/ritorno si aggira sui 70 euro.
La rampa elicoidale lungo il percorso del Trenino rosso del Bernina
Il treno si inerpica lentamente sulle pendici della Val Poschiavo, raggiunge quote più elevate anche per mezzo della rampa elicoidale che c’è dopo le prime fermate, e delle varie gallerie che ci sono nella prima parte del percorso. All’improvviso, all’uscita di una galleria, ci si trova immersi in un paesaggio innevato, che diventa sempre più fantastico man mano che si sale. Ci sono fermate sui 1900 metri, e anche 2250 circa, a Ospizio Bernina, il punto più alto del percorso, con un lago a fianco dei binari completamente bianco, ricoperto di ghiaccio e neve.
Poi si comincia a scendere e si passa per un paio di stazioni che hanno impianti da sci in funzione (eravamo a fine marzo 2024). Si arriva infine alla stazione ferroviaria di Sankt Moritz, a fianco di altro lago ghiacciato, con brezza gelata che ci induce a indossare i berretti che ci siamo portati per precauzione. La località di villeggiatura svizzera è molto carina, grandi alberghi, negozi lussuosi, e area pedonalizzata in tortuosa salita. Personalmente preferisco il nostro Alto Adige, è molto più caratteristico. È passata un’oretta e siamo pronti a prendere una corsa nel senso opposto.
Le belle architetture del centro storico di Pontresina
Faremo ancora una tappa a Pontresina, con passeggiata sulla neve di un’oretta nel bosco su sentiero pedonale battuto, e un’altra più lunga nel paese di Poschiavo, che ha un bel centro storico e un paio di chiesette degne di nota. Lì ci siamo sbafati il panino farcito comprato a Tirano nel supermercato vicino al B&B e su suggerimento del proprietario, comprato a un costo ragionevole se paragonato ai prezzi che abbiamo trovato in Svizzera. La passeggiata è continuata fino alle cinque del pomeriggio, in discesa fino al paese Le Prese, dove la stazione si trova a fianco di un ulteriore lago. Qui siamo saliti sul trenino che ci ha portato a Tirano.
A Tirano abbiamo visitato il centro storico nelle due serate a disposizione, oltre al bel Santuario Mariano, che si trova a 50 metri dal binario del Trenino Rosso. Dopo la seconda notte al B&B e una colazione fatta con più calma l’ultimo giorno, prendiamo la via di casa, e percorriamo la Valtellina in discesa, tra bei paesini, meleti, e vigne a lato della strada. Pausa per visitare il centro di Sondrio, trovato un po’ sonnacchioso (era domenica mattina), ma abbiamo potuto comprare qualche prodotto tipico in un mercato contadino in piazza, bresaola e formaggio taleggio.
E ancora bei paesaggi per arrivare al lago di Como e costeggiarne la sponda orientale, con soste a Bellano, splendida cittadina, e Lecco, capoluogo già più trafficato. E il weekend è finito, ma almeno abbiamo trovato neve, sole e lunghe giornate. Che si vuole di più?