Tra laghi e incredibili città arcobaleno, la Terra di Tamerlano è il luogo imperdibile dell’Asia Centrale

9 giorni muovendosi con taxi e treni e toccata e fuga finale a Istanbul
Scritto da: marti80
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Iniziamo ad organizzare questo viaggio in primavera e puntiamo su fine ottobre per includere la festività del 1° novembre e poterci permettere un viaggio relativamente lungo con pochi giorni di ferie (alla fine abbiamo avuto a disposizione 9 giornate effettive). Inizio novembre è il periodo limite per visitare l’Uzbekistan perché il clima diventa ostico man mano che si va verso l’inverno, senza considerare che i voli sono più rari e le giornate troppo corte. Noi personalmente abbiamo trovato quasi sempre giornate soleggiate e senza nuvole, temperature miti di giorno e più fredde di notte e di prima mattina (5 – 10 °C), ma tutto sommato gestibilissime, anche fuori dalle città.

Scopriamo subito che la maggior parte dei voli da e per l’Uzbekistan viaggia di notte e questo, seppur un po’ più faticoso, ci permette di sfruttare al massimo il tempo a disposizione. Purtroppo i costi dei voli sono già parecchio alti e il 2023 è proprio l’anno sbagliato per trovare delle tariffe convenienti anche in periodi non di alta stagione. Prendiamo atto del costo e ce ne facciamo una ragione. Bloccati i voli, iniziamo a studiare l’itinerario. Avendo relativamente poco tempo inseriamo le tappe del classico itinerario culturale delle principali città uzbeke (Khiva, Samarcanda, Bukhara) ma decidiamo di spezzare il giro con 2 tappe un po’ diverse: il Lago d’Aral e il giro dei 7 laghi in Tagikistan: siamo più attratti e stimolati dalla natura e dai paesaggi naturali, meglio per noi evitare una settimana intera di visite a monumenti.

Per la visita al Lago d’Aral ci affidiamo ad una agenzia locale (Ayim tour) che contattiamo via mail dall’Italia e con cui prenotiamo il tour di 2 giorni e 1 notte in yurta, non avendo abbastanza tempo per inserire il tour di 3 giorni. Il costo per 2 persone è di 620 dollari, con partenza e rientro da Khiva (lo standard è partire da Nukus). Decidiamo di rinunciare alla guida, scelta di cui ci pentiremo: avere una guida, oltre presumibilmente ad arricchire di informazioni utili e interessanti le lunghe ore di auto, ci avrebbe permesso di poter comunicare con il nostro autista, che purtroppo non capiva una parola di inglese e questo ci ha notevolmente penalizzato nella gestione delle 2 giornate, anche solo nel poter chiedere una sosta sul percorso per osservare un panorama o nel sapere dove eravamo e quanto tempo era previsto in ogni sosta per sfruttarla al meglio. Fermo restando che per noi la visita al Lago d’Aral è meritevole e interessante sia da un punto di vista paesaggistico che naturalistico/storico (per comprendere appieno il disastro ecologico avvenuto), la nostra esperienza con questa agenzia non è stata soddisfacente e siamo tornati con la sensazione di esserci persi qualcosa. Tornassimo indietro avremmo preso la guida o ci saremmo affidati ad un’altra agenzia. 

La seconda gita naturalistica che abbiamo inserito è il giro dei 7 laghi (Haft Kul) nei monti Fann in Tagikistan, partendo da Samarcanda e tornando in giornata. Abbiamo trovato una sola agenzia che la organizzava e quindi ci siamo affidati a loro: Sogda Tours, alias Silk Tour di Samarcanda. La gita è costosa (abbiamo pagato 360 dollari in 2 per un tour privato di 1 giornata) ma a nostro avviso ne vale veramente la pena. Abbiamo avuto un assaggio di questa zona montuosa molto scenografica oltre che del Tajikistan, che ci ha lasciato la voglia di tornare per poterlo visitare con il giusto tempo. Ovviamente la gita ha senso solo se non avete l’occasione di fare un vero e proprio giro del Tajikistan stesso, essendo una delle tappe fondamentali di un itinerario completo in questo paese. Per quanto riguarda l’agenzia, avevamo letto recensioni pessime su di loro da un punto di vista di affidabilità e purtroppo anche noi dobbiamo confermare: ci hanno “dimenticati” alla frontiera con il Tajikistan, mettendoci in condizione di cercare e pagare a nostre spese l’ultima tratta in taxi di circa 45 minuti per tornare a Samarcanda (nonostante ovviamente fosse prevista nella gita). Per nostra fortuna il disagio che ci hanno creato è stato a fine giornata in fase di rientro e quindi non ha rovinato in alcun modo la visita stessa, ma comunque è stata la conferma di quanto avevamo già letto, quindi se vi affidate a loro tenetene conto.

In totale abbiamo speso circa 4.000 euro in 2 tutto incluso per 9 giorni di viaggio, di cui 1900 euro solo di voli.

Informazioni utili sul viaggio

Trasporti

Voli internazionali acquistati ad aprile 2023 per ottobre 2023. Volo di andata diretto da Milano Malpensa a Urgench con Uzbekistan Airways (400 euro a testa con bagaglio da stiva): il volo notturno è stato tutto sommato confortevole, è partito in orario e anche le procedure di ritiro bagagli e controllo passaporti a Urgench sono stati semplici e rapide (l’aeroporto pur essendo internazionale è veramente piccolo per i nostri standard; per farvi capire quando si scende dall’aereo si cammina sulla pista per raggiungere l’aerostazione). Volo di ritorno da Tashkent a Malpensa con lungo scalo a Istanbul tramite Turkish Airlines (520 euro a testa con bagaglio incluso): abbiamo scelto questo volo con un lungo layover di 13 ore a Istanbul con l’obiettivo di visitare la città tramite l’iniziativa meritevole di Turkish (Turistanbul) che permette di aggregarsi a diversi tour della città tutto preorganizzato e a spese della compagnia aerea (ingressi e pasti inclusi). Noi avevamo puntato il tour completo di 10 ore che avrebbe toccato tutte le principali attrazioni della città (moschea blu, Santa Sofia, Obelisco, Palazzo di Topkapi). Purtroppo il giorno del nostro passaggio Istanbul era blindata per una maratona e quindi tutti i tour classici in centro erano stati annullati e sostituiti da tour alternativi nella zona asiatica della città, di cui parlerò meglio nel diario. Sfortuna a parte, credo che l’iniziativa di Turkish sia interessante e permette di farsi un’idea della città con pochi sbattimenti e a costo zero.

Dall’Italia abbiamo anche prenotato 2 treni (tratta Bukhara – Samarcanda e Samarcanda – Tashkent) tramite l’applicazione delle ferrovie uzbeke. Abbiamo pagato tramite carta di credito e acquistato i biglietti 45 giorni prima, non appena sono stati disponibili.

Pernottamenti

Abbiamo prenotato tutti gli hotel nelle città tramite Booking qualche settimana prima di partire.

Altre informazioni utili

Per gli italiani, nel 2023 non è necessario alcun visto.

Per quanto riguarda i pagamenti, in 3 hotel su 4 hanno accettato la carta di credito (in uno ci hanno detto di avere dei problemi con la banca in quei giorni altrimenti avremmo pagato con POS), nei ristoranti più turistici idem, in quelli più tipici invece solo contanti locali. Abbiamo poi fatto 2 prelievi di valuta locale (SUM) per pagare le piccole spese, gli ingressi alle varie attrazioni, le mance, i taxi.

Non abbiamo acquistato la sim locale e ce la siamo cavata con il WIFI degli hotel per collegarci ad internet, che sono sempre stati affidabili e veloci.

Per i trasporti locali, abbiamo tentato di utilizzare l’app Yandex Go (la versione russa di Uber, che utilizziamo ovunque possibile nel mondo), ma purtroppo a causa delle sanzioni europee alla Russia a causa della guerra ucraina, non è più scaricabile dai telefoni europei (non sappiamo se acquistando una sim locale avremmo potuto aggirare il blocco). Abbiamo quindi dovuto utilizzare i classici taxi a chiamata (più costosi e senza la possibilità di prenotarli su un’app) ma senza particolari problemi. In 2 occasioni persone locali (un receptionist dell’hotel e un cameriere di un ristorante) ci hanno chiamato il taxi tramite la loro app Yandex Go, che abbiamo poi pagato con valuta locale alla fine della corsa.

Diario di viaggio

Venerdì 27 ottobre 2023

Decolliamo da Malpensa alle 21.30 e, dopo 4 ore e mezza di volo, atterriamo a Urgench. A causa del fuso orario che ci porta avanti di 3 ore, per noi sono le 6 e arriviamo prima dell’alba.

Sabato 28 ottobre 2023

Fuori dall’aeroporto troviamo una fila di taxi in attesa di turisti da trasportare a Khiva. Seppur un po’ stanchi e mezzi addormentati, evitiamo di farci fregare totalmente e accettiamo di pagare 10 euro per fare la tratta Urgench – Khiva. In mezz’ora siamo arrivati, attraversiamo la porta ovest della cittadella fortificata e dopo pochi metri arriviamo al nostro hotel: Orient Star. Si tratta di una storica madrasa riconvertita in hotel. Abbiamo chiesto in anticipo l’early check in e quindi possiamo fare una abbondante e gustosa colazione prima di fiondarci in camera e dormire per 3 ore. Alle 11 siamo pronti per la visita della città. Usciamo dalla porta ovest per andare alla biglietteria e acquistare il ticket cumulativo valido 2 giorni che ci darà l’accesso a quasi tutti i siti di interesse. Paghiamo con carta di credito. Rientriamo nella cittadella e girovaghiamo a piedi toccando tutti i principali punti di interesse nel giro di 6 ore. Ci rigeneriamo bevendo una birra locale in un bar con vista sul minareto Islam Kodia, su cui poco dopo saliamo per avere la vista a 360 gradi su tutta la città. Per il tramonto saliamo sulle mura e ci godiamo un sole infuocato che scende tra i tetti. Rientriamo in hotel e per cena scegliamo il ristorante Terrasse Café, che tutto sommato ci soddisfa sia per il cibo che per la posizione (i tavoli hanno quasi tutti la vista sulla città illuminata). Facciamo un giro della città in versione notturna illuminata e poi andiamo finalmente a dormire.  

Domenica 29 ottobre 2023

lago d'aral

Sveglia alle 5.30 perchè alle 6 ci vengono a prendere con un taxi per portarci a Nukus. Lì cambiamo auto, saliamo su un fuoristrada tutto per noi 2 in direzione Lago d’Aral. La prima tappa è Mizdakhan, un cimitero e necropoli in cui possiamo visitare alcune tombe. Dopo 3 ore di auto che ci permettono di entrare nella regione autonoma del Karakalpakstan, arriviamo a Moynaq, l’ex città portuale oggi diventata un avamposto desertico. Qui visitiamo il cimitero delle navi rimaste in secca a seguito del prosciugamento del lago, il piccolo museo vicino e andiamo a pranzo in una casa locale, dove assaggiamo per la prima volta i ravioli tipici che poi ritroveremo molte altre volte. Dopo il pranzo ripartiamo e poco dopo abbandoniamo le strade asfaltate per proseguire il nostro viaggio sul fondale asciutto del lago, che ormai è diventato a tutto gli effetti un deserto. Dopo un lungo tratto in pianura intervallato solo da giacimenti di gas (quello che una volta era il fondale del lago), lo scenario si fa più interessante quando iniziamo ad attraversare dei canyon. Raggiunta la sommità dello Ustyurt Plateau riusciamo ad avere la vista sui chilometri e chilometri appena attraversati, che rendono chiaramente l’idea di come poteva essere questo ambiente quando ancora era coperto d’acqua. Dopo varie soste ai viewpoint, nel tardo pomeriggio raggiungiamo la riva dell’attuale lago, abbiamo giusto il tempo di camminare fino all’acqua e impantanarci con le scarpe nel fango prima del tramonto. Con il buio arriviamo al nostro campo tendato su un’altura poco distante dalla riva e prendiamo possesso della nostra yurta. Cena, qualche ballo con la musica locale e poi a dormire.

Lunedì 30 ottobre 2023

Mettiamo la sveglia prima dell’alba per poter  vedere il sole che sale sull’acqua. Purtroppo c’è foschia e quindi non è nulla di che. Colazione e alle 8 si riparte in auto. La mattinata prevederebbe alcune soste che però il nostro autista misteriosamente salta e non potendo comunicare con lui in alcun modo non possiamo farci molto. Ci fermiamo lungo la strada per osservare da vicino i cammelli, che qui vengono allevati dagli abitanti locali. Proseguiamo guidando sempre molto vicini al bordo del plateau, intravediamo una distesa di sale senza però avere modo di ammirarla da un viewpoint e scendiamo dall’auto solo in prossimità del lago Sudochie. Da qui abbiamo ancora 1 ora di strada prima di uscire dalla zona del lago e tornare nella civiltà. Pranziamo in una specie di autogrill locale nella città di Kungrad e alle 15 siamo già di rientro a Nukus, ben 3 ore prima di quando previsto dal programma. Veloce cambio di auto a bordo strada e il taxi ci riporta a Khiva in meno di 3 ore. Stasera dormiamo all’hotel Bankhir, un hotel moderno fuori dalle mura della cittadella, ma con una notevole terrazza sul tetto con vista a 360 gradi, anche sulle mura. A cena torniamo al Terrasse Cafè.

Martedì 31 ottobre 2023

Oggi ci trasferiamo a Bukhara. Abbiamo prenotato il transfer via Whatsapp con l’agenzia locale Islambek (69 dollari). L’autista puntualissimo ci viene a prendere alle 8.30. Il trasferimento dura circa 6 ore e facciamo 1 sola sosta nella zona del deserto rosso, in un punto da cui riusciamo a vedere il vicino Turkmenistan, da cui ci separa solo il fiume Amu Darya. Alle 15.30 siamo al nostro hotel di Bukhara (Marhaba boutique madrasa) dentro una piccola madrasa molto vicina alla piazza principale. Prendiamo la camera e usciamo subito per il primo giro della città. Visitiamo le prime 2 madrase più importanti con la luce dorata del tardo pomeriggio (Ulugbek e Abdul Aziz Khana), passando per il bazar Taki Zargaron. Arriviamo in un’altra piazza su cui si affacciano la madrasa Mir I Arab e la moschea Kalon, oltre al minareto Kalon. Camminiamo ancora un po’ e arriviamo all’Ark dove rimaniamo fino al tramonto (consigliato di stare qui per vedere la luce del cielo che diventa rosa sulla città). Ritorniamo in centro e andiamo a cena al ristorante Art. 

Mercoledì 1 novembre 2023

Ci svegliamo con calma, facciamo colazione e alle 10 ripartiamo con la visita della città. Oggi vediamo il Chor Minor e la piazza Lyabi Hauz. Passando dal centro prenotiamo l’Hammam per le 19. Visitiamo lo Zindon, i vari bazar coperti e al pomeriggio arriviamo fino al cimitero ebraico che però troviamo chiuso. Girovaghiamo ripassando dalle stesse zone viste ieri in attesa del momento più atteso: poterci rilassare all’Hammam Bozory Kord. Il percorso dura 1 ora e prevede il bagno turco, il lavaggio del corpo, un massaggio vigoroso e il relax finale. Per noi che siamo estimatori anche la versione uzbeka di hammam è stata un’esperienza molto piacevole! Per cena torniamo all’Art restaurant e poi a letto.

Giovedì 2 novembre 2023

samarcanda

Sveglia alle 4, alle 4.30 passa il taxi a prenderci per portarci in stazione. Alle 5,30 parte il nostro treno per Samarcanda. Non siamo riusciti a prendere il treno ad alta velocità, ma il nostro si rivela comunque puntuale, molto comodo e spazioso (abbiamo prenotato la prima classe per un costo irrisorio, circa 8 euro a testa) e in 2 ore e mezza arriviamo a destinazione. Con un taxi ci facciamo portare al nostro hotel, lasciamo le valigie e partiamo a piedi per visitare la città. Oggi vediamo per prima cosa il Registan, poi ci spostiamo a piedi verso la zona nord-est e visitiamo la sinagoga, la necropoli di Sho-i-zinda, la moschea Azrat i Zir, il grande bazar e infine la grande moschea di Bibi Xonim. Ritorniamo in hotel e usciamo di nuovo alle 17 prima del tramonto diretti al Registan. Ci rendiamo subito conto che l’ingresso è stranamente libero e hanno tolto le transenne che solitamente delimitano l’accesso alla piazza. Iniziamo quindi il nostro giro senza dover pagare il biglietto di accesso. C’è qualcosa di strano perché la viabilità della zona è stata completamente fermata. Dopo circa mezz’ora arriva infatti Macron con una delegazioni francese in visita alla città. Noi possiamo comunque continuare la nostra visita e lo vediamo molto da vicino muoversi tra la folla. Prima del tramonto se ne vanno e ci lasciamo godere del Registan illuminato con vari colori di luci. Per cena andiamo al ristorante Emirhan, alle spalle del Registan.

Venerdì 3 novembre 2023

turistipercaso

Alle 7.45 il taxi prenotato dall’agenzia ci viene a prendere per portarci al confine con il Tajikistan. In 45 minuti arriviamo alla frontiera e a piedi attraversiamo il confine. In 30 minuti siamo dall’altra parte e troviamo ad aspettarci il fuoristrada con la guida locale Tajika che ci accompagnerà nella visita dei 7 laghi. In auto attraversiamo la città caotica di Panjakent e tiriamo dritto fino ai monti Fann. Prima di pranzo visitiamo 4 dei 7 laghi, facendo delle brevi soste per ammirarli da varie angolazioni. La giornata è splendida con sole pieno e neanche una nuvola. A pranzo ci portano in una casa locale e dopo 1 ora ripartiamo per visitare gli altri 3 laghi, uno diverso dall’altro. L’ultimo lago ci permette di fare una breve passeggiata di 8 chilometri per raggiungerlo e costeggiarlo. Noi abbiamo optato per stare più tempo in questa zona e camminare, rinunciando alla visita del sito archeologico di Panjakent, previsto dall’itinerario. Alle 15.30 riprendiamo l’auto per il rientro e rivediamo tutti i laghetti senza la luce del sole. Alle 18 siamo di nuovo in Uzbekistan, dove ci rendiamo conto che l’agenzia si è “dimenticata” di mandarci il taxi. Attendiamo invano per un po’ finché ci rendiamo conto che non verranno, prendiamo quindi uno dei taxi in attesa di potenziali clienti e ci facciamo riportare a Samarcanda in meno di 1 ora. Ovviamente abbiamo subito contattato l’agenzia per lamentarci e all’arrivo in hotel si sono presentati di persona per scusarsi e per risarcirci del disagio con 30 dollari e una bottiglia di vino. A cena stasera optiamo per un ristorante più spartano e vicino al nostro hotel (Historic). 

Sabato 4 novembre 2023

Ultimo giorno in Uzbekistan e dedichiamo la mattina alla visita dei monumenti che ci mancano a Samarcanda: Gur I Emir, la statua di Tamerlano, ripassiamo dal bazar, attraversiamo il cimitero e rivediamo il Sho-i-zinda dall’alto per chiudere con un ultimo passaggio dal Registan. Alle 15 prendiamo il taxi verso la stazione e alle 16 parte il treno che ci porta a Tashkent in circa 2 ore e mezza. Avendo qualche ora da dover passare prima della partenza del nostro volo notturno, decidiamo di visitare qualche stazione della metro sulla linea blu che ci prende poco più di 1 ora e poi andiamo a mangiare al ristorante Afsona. Alle 23 prendiamo l’ultimo taxi in direzione aeroporto. Il nostro volo è previsto alle 3,40 ma parte in leggero ritardo dopo una fase di boarding particolarmente disorganizzata.

Domenica 5 novembre 2023

Atterriamo a Istanbul nel nuovo aeroporto della città alle 7 passate, passiamo velocemente i controlli per uscire e ci dirigiamo al banco Touristanbul della Turkish per accodarci al tour di 10 ore della città in partenza alle 8,30. Purtroppo siamo sfortunati e ci comunicano che il centro storico della città è completamente sigillato per la maratona che durerà fino a metà pomeriggio e che quindi i tour classici sono stati sostituiti da un tour alternativo che prevede la visita di un parco a tema nella parte asiatica della città. Assonnati e stanchi decidiamo di accettare l’alternativa e alle 8.30 siamo sul pullman che in 1 ora ci porta in una specie di Cinecittà locale in cui ci rendiamo subito conto che staremo tutto il giorno per visitare delle ricostruzioni a scopo cinematografico di qualche castello, qualche campo tendato kazako e di Samarcanda! Tra il demoralizzato e l’arrabbiato, cerchiamo di farci passare il tempo. Alle 11 siamo esasperati e troviamo una via di fuga: ci facciamo chiamare un taxi e con altri turisti “ribelli” ci dirigiamo in centro. Effettivamente la città è bloccata e il taxi deve lasciarci a 3 chilometri dal centro. Prendendo però la metro e camminando per un po’ riusciamo a raggiungere il centro storico e ad iniziare la nostra visita. Verso metà pomeriggio siamo stanchi di camminare e saliamo quindi su un barcone per fare una crociera sul Bosforo di 2 ore, che ci permette di vedere la città da un punto di vista diverso e anche di riposarci un po’. Alle 18 dobbiamo rientrare con la metro all’aeroporto, in attesa del nostro volo per Malpensa.

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