Tra il Vulture e Palinuro

In auto alla scoperta della Basilicata, una regione per noi poco conosciuta, con tappe in Campania
Scritto da: Simma
tra il vulture e palinuro
Partenza il: 22/04/2014
Ritorno il: 27/04/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 

Informazioni generali

La Basilicata è una regione bellissima che ci ha colpito per la pulizia dei suoi paesini e la cortesia degli abitanti. Non sembra una regione dell’Italia meridionale ma della Svizzera!

Trasporti: Abbiamo viaggiato sempre in auto e le strade sono scorrevoli e in buone condizioni.

Guide: Avevamo quella del Touring.

Cucina: abbiamo mangiato benissimo (principalmente pasta e carne) e soprattutto, visto che abbiamo girato nella zona del Vulture, bevuto ottimo Aglianico.

Diario di viaggio

Siamo partiti la mattina del 22 aprile da Napoli e percorrendo l’autostrada Napoli-Canosa dopo 2h siamo arrivati a Melfi. La prima tappa è stata al Castello di Federico II, aperto anche in orario di pranzo. Al suo interno si trova l’interessante Museo Archeologico Pallottino meritevole di una visita anche solo per ammirare il sarcofago di Rapolla. Peccato non ci abbiano detto, come hanno fatto il giorno successivo a Venosa, che avremmo potuto acquistare un biglietto di ingresso combinato Melfi-Venosa e quindi ne abbiamo dovuti acquistare due separati spendendo qualcosa in più.

Poi abbiamo fatto un bel giro nella città, molto tranquilla e pulita, e visitato la Cattedrale ammirando il bellissimo campanile. Per riposarci dopo tanto camminare abbiamo mangiato uno squisito gelato al bar La dolce Vita, proprio nella piazza di fronte alla Cattedrale.

Da lì ci siamo spostati a Venosa, alla ricerca dell’agriturismo La Maddalena dove dovevamo dormire. L’agriturismo si trova in campagna in una strada non segnalata dal navigatore e le indicazioni stradali sono molto carenti. La struttura è bella ma la camera un po’ triste in quanto, essendo in precedenza una stalla, è dotata solo di un finestrone alto e quindi risulta buia. Il bagno è comodo ma la stanza poco funzionale perché per esempio manca un piano di appoggio per le valigie. In compenso la colazione è ottima, ricca di prodotti fatti in casa dalla simpatica proprietaria. La ricerca del ristorante per la cena è stata piuttosto difficoltosa perché quasi tutti i locali erano chiusi. Alla fine siamo arrivati al ristorante S. Maria La Scala dove abbiamo mangiato molto bene bevendo del buon Aglianico sfuso. Peccato per l’incombente tv. Nonostante fossimo soli nella sala e avessimo chiesto al proprietario di spegnerla lui ha deciso che dovevamo vederla!

Il mattino seguente siamo andati subito a visitare l’Abbazia della SS. Trinità, un luogo molto suggestivo anche per la sua Cattedrale Incompiuta. Lì siamo stati avvicinati da un dipendente della Sovrintendenza che molto gentilmente si è offerto di farci una visita guidata gratuita fornendoci tante informazioni non presenti sulla guida. Attenzione agli orari perché l’Abbazia chiude dalle 12 alle 15.30 e sul cartello all’ingresso non ci sono informazioni. Poi abbiamo visitato l’incantevole borgo con il Castello nonostante la pioggia battente. Da lì ci siamo diretti ai Laghetti di Monticchio, deliziosi laghi vulcanici all’interno di un bel bosco su cui troneggia l’Abbazia si San Michele. Poiché diluviava ed erano anche in corso dei lavori di restauro non siamo riusciti vedere nulla e ci siamo ripromessi di tornare.

Siamo arrivati a Lagopesole, dove dovevamo trascorrere la notte, avvolti da una fitta nebbia. Fortunatamente il nostro b&b, Le Gemme, era ben segnalato e non abbiamo avuto difficoltà a trovarlo. Il b&b si trova in una zona di nuova costruzione, la stanza è molto moderna e funzionale, la nostra era dotata di una doccia abbastanza grande da ospitare due persone e il proprietario molto disponibile. La colazione non è molto appetitosa poiché sono tutti prodotti industriali. Abbiamo cenato al ristorante Medioevo, proprio sotto il b&b. Il locale è in stile medievale, non c’e’ tv ma solo buona musica e fanno un’ottima bruschetta olio e parmigiano e torta all’aglianico. La cantina è molto fornita anche di vini cileni e australiani. La proprietaria inizialmente ci è sembrata poco espansiva ma è stata davvero gentilissima e ci ha sollecitato a portare via la bottiglia d’acqua rimasta quasi intatta. Mangiando primo e secondo e bevendo ottimo vino sfuso abbiamo speso 22 euro a persona.

La mattina seguente siamo andati subito a vistare il Castello di Federico II. Nonostante sia stato restaurato di recente non esiste un percorso guidato all’interno del grande castello, in alcuni corridoi è molto buio e manca il corrimano, sostituito da … un filo elettrico pendente! Almeno le scritte sono anche in inglese. La cosa più interessante è la mostra multimediale su Federico II all’interno della quale si trova anche una sezione sulle Donne nel Medioevo. Bisogna acquistare un biglietto a parte del costo di 6 euro ma ne vale la pena. La visita completa richiede 2h.

Da lì ci siamo diretti a Ripacandida per visitare la Chiesa di San Donato. Peccato che i bellissimi affreschi siano bui e privi di spiegazioni. Adiacente alla Chiesa c’e’ il giardino storico che sembra una Villa Cimbrone (Ravello SA) in miniatura. La visita della Chiesa e del giardino richiede 1/2h.

Poi siamo andati ad Acerenza. Poiché non avevamo trovato prima dove mangiare ci siamo fermati alla pasticceria Mille Voglie in piazza Giovanni XXIII 12. La proprietaria, dopo averci preparato un’ottima piadina e averci fatto assaggiare i suoi dolci squisiti, si è trattenuta a parlare con noi simpaticamente raccontandoci un po’ della vita di questa cittadina. Da lì ci siamo diretti alla Cattedrale dove si stava svolgendo un funerale. Sapevamo che la Chiesa può ospitare 1200 persone ma non credevano fosse così piena. Abbiamo aspettato la fine della funzione per non disturbare ma poi è iniziata una processione di saluto ai parenti durata quasi 2h! La lunga attesa è stata premiata dalla bellezza della Chiesa e della Cappella Ferillo. Usciti dalla Chiesa abbiamo gustato una deliziosa cioccolata calda al bar Castello.

Alla fine di questa lunga giornata siamo arrivati a Tito Scalo, dove abbiamo soggiornato alla Locanda del Buon Formaggio. Si tratta di un albergo moderno e funzionale annesso ad un caseificio dove la mattina servono un’incredibile prima colazione. L’albergo merita pienamente il punteggio 9.1 di booking.com a meno della carenza di indicazioni stradali per raggiungerlo e dell’ascensore sostituito da un montacarichi. Il caseificio organizza anche eventi come la transumanza. Abbiamo cenato al ristorante La Pannocchia, ottima la carne, il vino e gli antipasti, meno il primo. Conto economico ma non accettano carte di credito. Anche se fuorimano è facile arrivarci seguendo le indicazioni stradali ma conviene prenotare.

Il giorno seguente era il 25 aprile e volevamo dedicarlo a visitare le Dolomiti lucane. Poiché la strada per Castelmezzano era interrotta siamo andati a Pietrapertosa. Arrivati nel piccolo borgo c’erano i volontari che indirizzavano i numerosi visitatori ai parcheggi in modo da consentire una buona fruizione a piedi delle viuzze. Inoltre lungo tutte le strade erano presenti numerosi cartelli esplicativi. La salita al Castello è davvero faticosa ma si viene ricompensati da una vista unica. Dopo quasi 2h di camminata in gran parte in salita ci siamo fermati a pranzare alla Locanda di Pietra. Abbiamo gustato un ottimo primo e finalmente dopo tanta carne un bel piatto di verdura. Il vino sfuso non era dei migliori ma abbiamo pagato solo 14 euro a testa. Dopo tanta montagna ci voleva un po’ di mare! Con 1h e ½ di strada siamo arrivati a Scario e abbiamo passeggiato sul lungomare. Il paesino è delizioso e tranquillo anche il 25 aprile.

Poi abbiamo proseguito per Palinuro dove abbiamo dormito due notti all’hotel Santa Caterina. L’albergo si trova in pieno centro ma é molto tranquillo e dotato di parcheggio privato. Bella la stanza anche per il pavimento in maiolica. Il bagno é davvero comodo perché grande e ben attrezzato. La colazione ricca e il personale cortese. Un eccellente rapporto qualità-prezzo in quanto abbiamo pagato una doppia con colazione 80 euro a notte. Unica nota negativa il panorama piuttosto deludente. Devo ammetter però che noi abitiamo in una casa con un panorama spettacolare sui Faraglioni di Acitrezza. Unico luogo in cui ho trovato un panorama all’altezza è il Relais Blu’ di Massa Lubrense ma… questa è un’altra storia.

Abbiamo cenato con un’ottima pizza napoletana agli Amici del 73. Peccato che anche qui ci fosse una tv accesa sulla partita del Napoli.

La mattina seguente pioveva a dirotto e abbiamo potuto solo fare un giro in auto al porto, al faro e a Centola. Per pranzo siamo ritornati a Palinuro al ristorante Isidoro dove abbiamo assaggiato la “Vicchiatella delle Nonna”, un piatto povero contadino molto gustoso. Poi abbiamo fatto un altro giro in auto lungo la Mingardina dove si attraversa un canyon lungo il fiume Mingardo e siamo arrivati al paese medievale abbandonato si San Severo purtroppo chiuso per restauro. Poiché continuava a piovere siamo tornati in albergo a … prenotare l’aereo per la prossima vacanza! La sera siamo andati a Marina di Pisciotta da Angelina, un ristorante molto particolare perché abbina cucina contadina (minestra di fave, cicoria, alici…) con piatti di pesce (alici alla scapece). Avendo bevuto un ottimo greco di tufo in bottiglia e trattandosi di un locale così particolare abbiamo speso 60 euro in due. Conviene prenotare.

La mattina dopo pioveva ancora e siamo ripartiti senza potere vedere nemmeno una spiaggia. Un valido motivo per tornarci presto.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche