Tra i colori della Provenza

Il profumo dei campi di lavanda, i borghi arroccati e i piaceri della cucina provenzale
Scritto da: jaguar89
tra i colori della provenza
Partenza il: 12/07/2016
Ritorno il: 17/07/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Era da tempo che volevamo fare un giro in Provenza e quando con il mio amico Lorenzo siamo incredibilmente riusciti a far coincidere una settimana di ferie a metà Luglio, non ci siamo lasciati scappare l’opportunità di vedere i campi in fiore di questa splendida regione francese. Prenotiamo 4 delle 5 notti in programma su AirBnb, trovandoci molto bene e trovando dei prezzi davvero bassissimi, mentre per l’ultima notte a Marsiglia ci affidiamo al più ‘classico’ Booking.

Ci sentiamo di consigliare il nostro viaggio a tutti, suggerendo caldamente di avere una macchina a disposizione per aver maggior libertà di spostamento tra i diversi paesini. Se avete la possibilità, sarebbe utile aggiungere qualche giorno ai 6 che abbiamo avuto a disposizione noi per il nostro viaggio, così da vedere il tutto con maggiore calma e da poter visitare alcuni dei paesini e delle attrazioni che noi, per motivi essenzialmente di tempo, siamo stati costretti a saltare.

Martedì 12 Luglio – Eze e Corniches, Gole del Verdon, campi di lavanda

Partiamo da Livorno, dove viviamo, verso le 7.45 e verso le 11.15 siamo già nei pressi di Nizza, dove abbiamo fissato la prima tappa per vedere Eze e le famose strade costiere. Purtroppo, nonostante sia Luglio, il tempo è molto nebbioso e riusciamo solo a intravedere i panorami di cui si gode da queste splendide strade. Purtroppo Eze rimane invece addirittura off-limits, perché dopo oltre 30 minuti di tentativi a vuoto abbandoniamo la lotta per accaparrarci uno dei pochissimi parcheggi a disposizione (in numero ridotto anche a causa di una manifestazione locale). Puntiamo quindi verso Castellane, uno dei due estremi da cui è possibile iniziare la visita delle gole del Verdon, il canyon più profondo d’Europa con oltre 1000m di altitudine. Dopo esserci fermati a Grasse, città nota per le sue profumerie, per mangiare un boccone (moules-frites per me), percorriamo la strada normale fino a Caseneuve dove scopriamo nostro malgrado che il nostro navigatore per ignoti motivi ha solo autostrade e strade principali della Francia, mentre tutto il resto dei tracciati è stato ingoiato da un misterioso buco nero che ci costringerà a procedere per il resto della vacanza solo con l’ausilio delle poche cartine in nostro possesso: ah, quanto manca la tecnologia quando non la si ha a disposizione!

Veniamo così piuttosto casualmente in contatto con una serie di meravigliosi e profumatissimi campi di lavanda nei pressi di Valensole dove, affascinati, ci fermiamo lungamente a fare foto e inebriarci dell’incredibile profumo da essi sprigionato. Solo verso le 18 arriviamo alle gole, che purtroppo sono solo parzialmente illuminate: seguiamo uno dei percorsi ad anello con una serie di punti panoramici, che ci permette di ammirare le gole da diverse prospettive. Davvero impressionanti. Ci dirigiamo quindi a Pierrerue, nei pressi di Forcalquier, per la notte dove ci accoglie il gioviale Pierre nella sua splendida casa di campagna immersa nei fiori (solo 38€ per la notte!). Andiamo a cena a Forcalquier, puntando al Restaurant Le 9 che però è chiuso e quindi, dato che sono già le 22, ci dirigiamo all’Aigo Blanco, uno dei pochi locali che ancora serve da mangiare. Qui prendiamo foie gras e petto d’oca (senza infamia e senza lode). Andiamo quindi a ricaricare le pile in vista della giornata dell’indomani.

Mercoledì 13 Luglio – Buoux, Bonnieux, Menerbes, Oppede-le-Vieux, St Saturnine-les-Apt

Oggi iniziamo la scoperta del Luberon, probabilmente la regione più caratteristica della Provenza con le sue case in pietra e, ovviamente, i campi di lavanda. Partiamo con Buoux, arroccato su una collina e dominato da un forte. Il paesino è praticamente inesistente e la passeggiata al forte, seppur interessante e con una bella vista, non è memorabile dato che le rovine sono effettivamente molto… rovinate. Più interessante quindi il vicino Bonnieux, organizzato a più livelli e che dà molto l’idea dei villaggi di provincia spesso descritti nei romanzi di Simenon. Facciamo una bella passeggiata per il centro, dando un’occhiata ai negozietti e scattando qualche foto agli scorci più caratteristici. Quando ci riteniamo soddisfatti rimontiamo in macchina in direzione di Menerbes dove, essendosi fatta ora di pranzo, mangiamo del maiale in terrazza a Le Galoubet. Menerbes è forse ancora più ‘tipica’, con strade in pietra in forte pendenza e una bella vista sulla vallata, e ci permette di immergerci a pieno nell’atmosfera del luogo. Ci rechiamo quindi alla poco distante Oppede-le-Vieux, attualmente abitata da un gruppo di artisti e davvero particolare, con la sua chiesetta e le sue rovine. Iniziamo ad avvicinarci verso Simiane-le-Rotonde dove abbiamo prenotato il B&B per la sera (61€ a notte), ma facciamo un’ultima tappa a Saint Saturnine-les-Apt che la nostra guida segnala per un mulino poco distante. Il paesino ci colpisce meno di altri ma è comunque una buona scusa per bere una birra a un locale bar. Trascorreremo le prossime due notti in un luogo incredibile: a 10km dal paese più vicino e raggiungibile solo dopo una lunga deviazione nei campi, il nostro B&B è un’enorme casa provenzale gestita da un’artista, che vive qui con la famiglia, parenti, amici e bambini/ragazzi di ogni tipo, lontani anni-luce dalle frenesie della modernità e a stretto contatto con la natura (a volte anche troppo, come scopriremo grazie ai ghiri che si rincorreranno sopra le nostre teste per tutta la notte in modo non proprio silenzioso). Comunque l’accoglienza è davvero splendida e consumiamo un piacevolissimo aperitivo in giardino conversando con diversi abitanti della casa, in un misto di francese, inglese e italiano che ci fa sentire tutti estremamente vicini. Per cena andiamo a Caseneuve al ‘Le Sanglier Paresseux’, il ristorante indicato dalla nostra guida Lonely Planet come il migliore del Luberon: mangiamo un millefoglie di verdure e formaggio di capra, quindi maiale nero iberico con chorizo, cipolle e verdure varie e formaggi come dessert accompagnati da un fantastico vino rosso consigliatoci dal personale di sala. La spesa non è irrilevante (poco più di 50€ a testa) ma la cena (e la vista di cui si gode dal ristorante) è di livello davvero superlativo.

Giovedì 14 Luglio – Roussillon, Gordes, Colorado Provencal, campi di lavanda vicino a Salt

Dopo una buona colazione con pane, caffè, burro e marmellate fatte in casa, ci dirigiamo in macchina verso l’abbazia si Senanque ma, giunti a Gordes, scopriamo che l’accesso al paese e alla vicina abbazia è bloccato a causa del passaggio del tour de France. Cambiamo quindi i nostri programmi dirigendoci a Rousillon, splendido paesino con una bella piazzetta centrale con caffè all’aperto e una moltitudine di casette colorate con varie tonalità di ocra. Il villaggio ci colpisce immediatamente e passeggiamo a lungo per le sue strade alla ricerca di scorci particolari. Dopo aver dato un’occhiata al piccolo mercato provenzale in programma ogni Giovedì, ci dirigiamo quindi al vicino sentiero delle Ocre che ci catapulta in un bellissimo percorso ad anello immerso in una piacevole vegetazione e circondato da rocce dalle tonalità incredibili. A parte un po’ di affollamento per lo stretto sentiero, l’escursione è consigliatissima.

Dato che il nostro programma prevedeva originariamente di lasciare il Luberon il Venerdì mattina e che invece dovremo rimandare a domani almeno la visita all’abbazia di Senanque, decidiamo di parcheggiare a valle e di raggiungere Gordes lungo uno stretto sentiero in salita che conduce al paesino con una bella scarpinata. Il paese si snoda tutto attorno al castello e complessivamente concordiamo con la guida sul fatto che la sua maggior attrattiva sia la sua vista d’insieme che si gode dalla strada di accesso. Dopo aver mangiato una quiche e un gelato in un caffè vicino al castello e aver completato la visita della cittadina, decidiamo di riavvicinarci al nostro B&B. La nostra idea era di fermarci a degustare il vino di qualche cantina locale lungo la strada, ma dato che oggi è la festa nazionale sono tutte chiuse. Arriviamo così al Colorado Provencal verso le 16: qui è possibile ammirare delle formazioni rocciose simili a quelle del sentiero delle ocre di Roussillon, ma dato il percorso più ampio si gode di una maggior tranquillità. Purtroppo a causa del pericolo incendi è oggi chiuso il sentiero più lungo, quello che permette di vedere il famoso Camino delle Fate, ma il percorso (percorribile in poco più di un’ora) è comunque piacevole e con punti di notevole interesse.

Essendo oggi il nostro ultimo giorno in Luberon decidiamo di dedicare le nostre ultime ore inquesta zona alla visita di alcuni campi di lavanda: prendiamo la strada da Rustrel verso Sault e già lungo la strada ci fermiamo più volte ad ammirare alcune immense distese di lavanda affiancate dal grano, che ci offrono uno spettacolo cromatico incredibile. Arrivati a Sault, alle pendici del Mont Ventoux, ci facciamo indicare dall’ufficio del turismo il ‘Cammino della lavanda’ che permette di fare un lungo percorso (accessibile in buona parte anche in auto) tra i campi di lavanda. Verso le 19 soddisfatti, rientriamo al B&B dove abbiamo deciso di consumare la cena. Questa sarà un’altra piacevolissima occasione di chiacchierare con gli abitanti della casa, anche se l’idea di cucinare pasta a degli italiani può essere certamente rivista. La serata scorre comunque in modo molto piacevole.

Venerdì 15 Luglio – Abbazia di Senanque, Avignone, pernottamento a Pujaut

Il primo obiettivo della giornata è l’abbazia di Senanque, che non siamo riusciti a visitare ieri causa chiusura per il passaggio del Tour de France. Passiamo nuovamente nei pressi di Gordes, dove ci fermiamo a scattare due foto del villaggio arroccato sulla parete rocciosa: davvero suggestivo. Proprio in quel momento ci giunge la notizia degli attentati di Nizza della precedente notte grazie a una serie di sms e chiamate di amici e colleghi che sapevano della nostra vacanza in Provenza senza maggiori dettagli sul nostro itinerario. Evito qualsiasi commento per non scendere nel banale, ci siamo sentiti semplicemente fortunati ad essere stati a 150km di distanza da dove sono avvenuti i fatti. All’abbazia ritroviamo un grande afflusso turistico, anche perché solo la mattina è possibile visitare l’abbazia senza visita guidata. L’abbazia all’interno è interessante, ma il vero spettacolo è ovviamente la sua posizione, circondata com’è da un bellissimo campo di lavanda. I giardinieri sono al momento al lavoro per seminare un ulteriore campo che dovrebbe, simile un’onda, collegare la strada di accesso all’abbazia tramite un nuovo tappeto lillà: molto suggestivo. La visita dura meno di un’ora e quindi, con ancora il profumo della lavanda nelle narici, ci avviamo verso Avignone, che dista circa 45 minuti. Siamo nel pieno svolgimento del famoso Festival d’Avignone, un festival multi-tema che coinvolge varie arti dello spettacolo e dura tre settimane consecutive. Contemporaneamente è in programma anche il Festival Off, con spettacoli sperimentali. La cittadina è in pieno fermento già all’ora del nostro arrivo (verso le 12:30) e quindi decidiamo di lasciare l’auto un po’ lontano dal centro, in un parcheggio che però è addirittura gratuito. Molti spettacoli sono in programma già nel pomeriggio e il flusso di gente è notevole, con migliaia di locandine degli spettacoli che sono appese lungo le strade in una moltitudine colorata. Entriamo nell’eclettico ‘L’Epice and Love’ dove mangiamo un ottimo menù provenzale composto da antipasto misto e toro alla provenzale: molto buono!

A pancia piena ci dedichiamo innanzitutto alla scoperta del bellissimo palazzo dei papi, molto imponente e interessante all’interno se esplorato con l’aiuto dell’audioguida che, seppur sintetica, impiega circa due ore a compiere il giro completo del palazzo. Subito dopo ci rechiamo al vicino Point Saint-Bènèzet, noto per una famosa canzoncina e il cui biglietto avevamo già acquistato insieme a quello del palazzo grazie a un ticket cumulativo: tutto sommato la salita sul ponte (che è interrotto perché in parte spazzato via da una tempesta) può essere saltata. Ritorniamo in Place de Palais, dove molta gente sta assistendo a uno spettacolo di strada attualmente in corso. Visitiamo anche i vicini giardini, da dove è possibile vedere il ponte dall’alto, per poi dedicare il restante tempo fino a sera a girellare per le tante stradine della cittadina, fermandoci di tanto in tanto a qualche spettacolo gratuito. Avignone complessivamente ci lascia un’ottima impressione, con veramente un gran numero di persone (soprattutto giovani) attratte all’interno delle sue belle mura per questa bella iniziativa culturale.

A causa della perdurante ‘assenza’ del nostro navigatore impieghiamo assai più del necessario a raggiungere la vicina Pujaut dove Dominique con il marito ci stanno aspettando nella loro bellissima villetta con piscina (ancora trovata su AirBnb, per 43€ a notte per la camera) che ci ospiterà per la notte. Veniamo accolti con squisita cortesia e ci viene suggerito di andare nella vicina Villneuve-lès-Avignon per la cena. Dopo alcuni giri in cerca di ispirazione, andiamo a ‘La Salamandre’, dove io scelgo uno sformato di melanzane, una steak al sangue e un flan al cioccolato, rimanendo piuttosto soddisfatto. Andiamo quindi a letto in vista dell’indomani.

Sabato 16 Luglio – Les Baux de Provence, Arles, Camargue, arrivo a Marsiglia

Iniziamo la giornata con una superba colazione con vista piscina nel giardino della casa dove siamo ospiti, per poi dirigerci alla vicina Les Baux de Provence, paesino di meno di 400 anime vicino alla più nota Saint-Remy, dominato dalle rovine del castello. Decidiamo di non visitare le rovine, che ci sembrano interessanti soprattutto per i più piccoli, per dedicarci invece alla visita approfondita del paesino e delle sue vie acciottolate. Essendo veramente minuscolo, la visita richiede poco più di un’ora, dopo la quale puntiamo verso Arles. Lasciamo l’auto nel parcheggio sotto la piazza principale dove, una volta venuti in superficie, ci accorgiamo essere in corso il mercato locale. Questo è veramente grande e tipicamente provenzale, con vendite di merci di vario genere che vanno dai generi alimentari (in particolare una gran quantità di banchi di olive) al vestiario, accessori per la casa e essenze varie. L’esperienza è davvero interessante e ci immergiamo a pieno in questa realtà. Passiamo quindi dall’ufficio del turismo, dove acquistiamo per 1€ una piccola guida della città con segnalato il percorso tra i luoghi in cui ha dipinto Van Gogh. Facciamo un lungo giro che tocca sia le parti antiche della città (di origine romana) come l’arena, il teatro antico e le terme, sia la parte medievale, come la bella Chiesa Saint-Trophime. Non ci perdiamo neanche una piacevole passeggiata sul lungo fiume, dove il pittore olandese ha posato il cavalletto per dipingere diversi dei suoi quadri. La cittadina è animata e molto caratteristica, con in particolare la Place du Forum ricca di caffè all’aperto, come quello ritratto nel celebre dipinto ‘Terrazza del caffè la sera’. Dopo una veloce pizza per pranzo e gli ultimi giri ad Arles, ci dirigiamo verso la Camargue, meta del pomeriggio. Lungo la via vediamo una piccola azienda vinicola dove facciamo una breve sosta per una degustazione: ci sono cantine di tutte le dimensioni e troverete certamente quella che si addice maggiormente alle vostre esigenze! Giunti in Camargue, sembra di entrare in un’altra dimensione: le colline della Provenza sono sostituite da una monotona distesa paludosa con canne e cavalli, che mi hanno vagamente ricordato la nostra Maremma. Arriviamo a Saintes-Maries de la Mer, uno dei principali centri, che in realtà è una cittadina piuttosto turistica per via del turismo balneare. La nostra idea è di fare una parte del percorso lungo l’argine Digue à la Mer per arrivare al Phare de la Gacholle, ma ovviamente siamo arrivati dal lato sbagliato rispetto al parcheggio. Decidiamo che farsi 40km in bicicletta è probabilmente eccessivo e quindi riprendiamo l’auto per circumnavigare l’Etang de Vaccarès e arrivare al parcheggio dal lato opposto. Il tragitto dura circa 1 ora, per strade poco battute (e ancor meno segnalate) in cui rischiamo di perderci diverse volte. Arrivati a destinazione, attraversando alcune zone di grande interesse naturalistico, ci facciamo una bella passeggiata lungo l’argine fino al faro, assaporando a pieno la vera essenza della Camargue. Decidiamo quindi di non partire subito per Marsiglia ma di fermarci a cena vicino a Mejanes, ancora in Camargue, a ‘Le Mazet du Vaccarès’ la cui recensione sulla Lonely Planet ci aveva incuriosito. A parte qualche difficoltà linguistica (nessuna lingua parlata oltre al francese) la cena è stata eccellente: il menù è fisso e tutto di mare, in base al pescato del giorno. Dopo un’ottima (e abbondantissima!) minestra di pesce, ci viene prima portato un enorme vassoio di telline e quindi due pesci al forno (un’orata e un branzino) da oltre mezzo chilo l’uno. Conclusione con delle pesche al limone. Era veramente un sacco di tempo che non mangiavo una simile quantità di pesce, e la cifra finale di circa 45€ a testa (compresa una bottiglia di vino) mi è sembrata adeguata.

Ci dirigiamo dunque verso Marsiglia, che raggiungiamo in circa 1 ora: purtroppo anche il navigatore del cellulare ci abbandona e solo con un colpo di coda notevole riusciamo a uscire dal traffico delirante del Vieux Port (bellissimo illuminato di sera) e a raggiungere l’Alex Hotel in Place de Marseilleses (comodo e di buon livello, anche se un pochino anonimo). Ci attende un sonno ristoratore per affrontare al meglio l’ultima giornata in terra francese.

Domenica 17 Luglio – Marsiglia e rientro in Italia

Oggi è l’ultimo giorno della nostra vacanza e abbiamo deciso di dedicarlo alla scoperta di Marsiglia: questa città ci incuriosiva per le sue caratteristiche uniche, con il suo crogiolo di razze e culture diverse dominate da un denominatore comune: il mare. In particolare sono un grande estimatore dei libri di Jean-Claude Izzo, diversi dei quali sono ambientati a Marsiglia. Per osservare il risveglio della città, ci sediamo a far colazione al ‘La Caravelle’ che offre una bellissima vista del Vieux Port: proprio da questo, e dal suo mercato del pesce, iniziamo il nostro giro per Marsiglia. Molto bella l’area moderna costruita per il 2013, anno in cui Marsiglia è stata capitale europea della cultura, vicino al Fort St-Jean. Da qui proseguiamo fino alla Nouvelle Cathedrale de la Major e al quartiere del Le Panier, assolutamente rivalutato e ricco di scorci particolarissimi. Ci addentriamo per le stradine di questo quartiere, che contrastano fortemente con i grandi viali di buona parte del resto del centro-città. Dopo una sosta al Centre de la Vieille Charitè ridiscendiamo al Vieux Port per visitarne l’altro lato, fermandoci al Jardin du Pharo (con il suo bel palazzo e una bellissima vista dall’alto sul porto) e all’Abbaye Saint-Victor. Altro luogo immancabile in una visita a Marsiglia è infine la Basilique Notre-Dame de la Garde, che domina sempre dall’alto il panorama della città. Questa è interessante per i segni dei combattimenti della seconda guerra mondiale e per la bellissima vista a 360° che si gode su la città e i dintorni. A malincuore, avendo deciso di ripartire verso le 16 per essere a Livorno a un orario accettabile, decidiamo di rinunciare alla visita dello Chateau d’If (quello del conte di Montecristo) e dell’Unità d’abitazione di Le Corbusier, che per gli appassionati di architettura moderna è certamente da non perdere. Dopo un rapido panino, decidiamo quindi di continuare la nostra passeggiata sul lungo-mare e per il centro di Marsiglia, per recuperare quindi le nostre valigie e partire per il ritorno. Speravamo di impiegare circa 5h ad arrivare a casa, ma il rientro della Domenica sera nella zona di Genova ci ha fatto propendere per una sosta a Recco per una buona cena a base di focaccia. Siamo infine arrivati a Livorno poco prima della mezzanotte.

In conclusione una vacanza, per quanto breve, davvero interessante, con la Provenza, che anche grazie al grande spettacolo della lavanda in fiore, regala davvero emozioni uniche. Ritorneremo certamente!

Mi sono infine divertito a fare una classifica dei Top e Flop di questa vacanza:

FLOP 5:

    L’alto numero di turisti
    Il traffico a Marsiglia e nelle vicinanze delle grandi città
    Buoux
    I prezzi piuttosto elevati
    Saint-Saturnin-Lès-Apt

TOP 5:

    I campi di lavanda in fiore
    La cucina provenzale
    Roussillon e il sentiero delle ocre
    I pernottamenti in B&B
    Gli scorci nei paesini del Luberon

Per ogni informazione o consiglio potete contattarmi all’indirizzo e-mail ricky.pittis@hotmail.it

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