Tra fari e sidro: Bretagna e non solo
Abbiamo prenotato il volo Roma-Parigi con largo anticipo tramite il sito di Ryan Air, visto che era la compagnia piu’ economica, anche se in realtà atterra a 80 km da Parigi, a Beauvais; in seguito anche la Easy Jet ha inaugurato una nuova rotta Roma Ciampino – Parigi Orly, molto piu’ comoda ed allo stesso prezzo della Ryan Air.
Ma ormai cio’ che è fatto è fatto e così il 30/06/06 alle ore 19.15 partiamo da Ciampino per atterrare a Beauvais alle 21.30, prendere l’autobus che collega l’aereoporto con Parigi (1 ora e mezza di viaggio) ed arrivare finalmente all’albergo, che non consiglieremo, perché nonostante fosse a 3 stelle e della catena Best Western aveva un letto scomodissimo.
* 30/06 – 05/07: Parigi – che dire? Parigi è bellissima, è enorme, è civilissima (piena di metro e bagni pubblici abbastanza puliti) e nonostante i luoghi comuni noi abbiamo trovato i parigini molto cortesi. Ci ha un po’ deluso Versailles, a proposito: si possono acquistare i biglietti per l’ingresso alla reggia presso tutti i Fnac di Parigi, evitando così le lunghe file all’entrata, però si paga la prevendita. Anche per il Louvre si può fare lo stesso.
Ristoranti che ci sentiamo di consigliare: Aux deux rives, Rue des pyrènèes 288, cucina algerina, ottimo cus-cus; La mousson, Rue Thérèse 9, cucina cambogiana; Le verre bouteille, Avenue des Ternes 85, cucina francese.
* 06/07: Noleggio auto (Polo diesel con a/c) alla Europcar: per 10 gg 241 euro, però vogliono una caparra di 500 euro sotto forma di impegno sulla carta di credito che poi toglieranno alla riconsegna dell’auto, in realtà l’impegno è rimasto anche per i 10 gg successivi alla riconsegna. Partiamo per Rennes, capitale della Bretagna, con piccola sosta a Chartres per visitare la famosa cattedrale in stile gotico-fiammeggiante. A Rennes ci aspetta una bella sorpresa: c’è la “tombée de la nuit” festa celtica con spettacoli gratuiti di musica tipica. Il pernottamento a Rennes, che era stato deciso solo per motivi logistici, vista la distanza tra Parigi e la costa bretone, si è rivelata una scelta azzeccata, infatti il centro della città è carino e pieno di locali. L’hotel des Lices, dove dormiamo, è centralissimo e con letti comodi (67 euro la camera doppia con bagno). * 07/07: Partenza per Le Conquet, sulla punta della costa bretone, con sosta a Josselin per visitare il castello, che ci piace molto anche perché è ancora abitato dalla famiglia Rohan . Le Conquet è un paesino bellissimo, piccolo ma pieno di fascino con il vecchio molo ed il vicino faro di Point St. Mathieu. Pernottiamo in una “chambre d’hote” (che sarebbero i bed and breakfast francesi) un po’ fuori dal paese, ma bellissima ed economica (euro 46 compresa la colazione a buffet): Le Kèriel. La proprietaria, Monique Saliou, è estremamente gentile e disponibile e non ci fa nemmeno pagare la tassa di soggiorno. A cena andiamo a “Le relais du Vieux Port” dove mangiamo un granchio eccezionale.
* 08/07: Dal porto di Le Conquet prendiamo il traghetto per l’Ile d’Ouessant, paradiso di chi ama i fari e la natura, infatti il paesaggio è rimasto incontaminato e si può fare una bellissima passeggiata lungo la costa dell’isola (il percorso piu’ breve è di 12 km, quindi regolatevi, noi al decimo km abbiamo abbandonato, anche perché avevamo il traghetto di ritorno alle 17). L’isola è dotata di 6 fari e si può accedere all’interno del faro di Creac’h. * 09/07: Partenza per St. Malo percorrendo la costa di granito rosa e fermandoci a Cap Fréhel: questo promontorio meriterebbe una visita più lunga di quella che abbiamo fatto noi, almeno 2 ore, poiché oltre alla vista spettacolare, c’è un faro, la roccia degli uccelli marini e Fort La Latte da vedere.
St. Malo è una cittadina stupenda, purtroppo piena zeppa di turisti, in quanto punto di partenza per visitare la vicina Mont St.Michel, consigliamo vivamente di prenotare l’albergo in anticipo se volete pernottare intra-muros, cioè al centro, infatti St. Malo possiede la cinta muraria intatta e vi si può passeggiare godendo della stupenda vista e iniziando a rendersi conto del fenomeno delle maree, che caratterizza questo tratto di costa (la mattina, con la bassa marea, si può godere di una bella vista della città dal “mare” senza bagnarsi i piedi).
Assolutamente da non perdere: ristorante Au pied d’cheval II, Rue Jacques Cartier 6, i migliori frutti di mare del mondo a prezzi piu’ che onesti.
* 10/07: Visita Mont St. Michel: essendoci preventivamente informati sugli orari delle maree, arriviamo con la secca, dopo pranzo, quando il mare non si vede proprio, infatti si ritira di ben 12 Km, e dopo 6 ore (durante le quali visitiamo il paese, la bellissima abbazia e ci annoiamo un po’) si assiste al ritorno dell’acqua, una cosa molto particolare, da vedere.
Sconsigliamo vivamente di mangiare o pernottare a Mont St.Michel, essendo un posto spenna-turisti.
* 11-12/07: Partenza per Fougeres, che possiede uno splendido castello, ma come paese l’abbiamo trovato un po’ triste, noi vi abbiamo pernottato, però il giorno dopo abbiamo visto Vitrè, che è sicuramente più vivace ed adatto per la sosta.
Abbiamo visitato anche Dinan (un po’ fuori zona, in realtà è più vicino a St. Malo), grazioso borgo medievale dove ci siamo fermati a cena mangiando però malissimo.
* 13-15/07: Partiamo per Rouen, capitale della Normandia, facendo sosta a Bayeux per vedere il famoso Arazzo, che racconta la storia di Guglielmo il Conquistatore, e dare un veloce sguardo alle spiagge dello sbarco.
Rouen è stata bombardata dagli alleati durante la II guerra mondiale, perciò non è rimasto molto del suo passato, merita una visita sicuramente il quartiere sulla riva destra della senna con, tra l’altro, la cattedrale e la piazza del mercato dove fu bruciata Giovanna D’Arco. Pernottiamo all’Hotel Notre Dame, recentemente ristrutturato, con letti comodi e doppi vetri alle finestre.
Da Rouen parte la strada delle abbazie, lungo il percorso si incontrano: Saint Georges de Boscherville (la più bella, assolutamente da vedere), Jumièges (in rovina ma, forse per questo, affascinante) e Saint Wandrille. Per l’ultima attenzione agli orari di visita, poiché ancora abitata dai monaci benedettini: all’ufficio del turismo di Rouen sono stati molto disponibili dandoci tutte le informazioni addirittura parlando italiano.
Per gli amanti del formaggio consigliamo il ristorante Au temps des cerises, rue des Basnage 4, ottime fondute, cameriere un po’ scortesi. Un altro buon posto è la Petite Bouffe a Place du Lieutenant Aubert, piccola di nome e di fatto: ha non più di 7 tavoli. * Si parte, il viaggio è finito, ci siamo divertiti molto, anche se ci sarebbe piaciuto avere piu’ tempo per vedere meglio alcune localita’. Ci siamo ripromessi di tornare in Francia, perché ci è sembrato un paese estremamente accogliente, con posti molto belli e dove si mangia (e si beve) molto bene.