Tra cultura e quad sgranocchiando pyta gyros
Zara odia la folla.
Ale è incapace di stare fermo.
Silvana e Marta sono due lucertole al sole.
6 amici con in comune, forse, solo un sentimento di amicizia e l’indecisione sulla meta per le vacanze. Proposte, tam tam di messaggi e una conclusione che sembra mettere tutti d’accordo: la Grecia, abbinando le rovine di Atene alla bella Santorini per non aver niente da invidiare agli amici in viaggio verso una meta iberica. Prenotiamo all’ultimo esclusivamente in rete, come nostra abitudine, dopo aver passato le notti sui numerosi post di questo sito e aver confrontato i pareri più discordanti. Non esiste vacanza senza remore, per cui col senno del poi ci rendiamo conto che prenotando prima avremmo risparmiato un bel po’ sul volo (più di 600 euro Milano- Atene con ritorno Santorini-Milano). Dopo un’ora e mezza di volo eccoci ad Atene. Una comodissima metropolitana ci conduce in centro giusto in tempo per mollare i bagagli in hotel (il Vienna, economico e centrale, ma in una zona un po’ pericolosa) e raggiungere con una passeggiata i ristorantini ai piedi dell’acropoli. Niente male per assaporare i primi suvlaki (spiedini) e pyta gyros (il kebab greco), ma sconsigliato agli schizzinosi (Atene conferma i giudizi dei più in merito a igiene e servizi) e a chi possiede un cane (incredibile, i randagi sono più delle persone, sarebbe stato un inferno con un amico a 4 zampe!). Puntare la sveglia del giorno successivo alle 7 non sarebbe stata una cattiva idea. Salire (e quanto) i disuguali e scivolosi gradini verso l’acropoli sotto il sole cocente delle 11 è stata un’impresa titanica nella quale la sottoscritta ha perso più energia di Supermario di fronte al mostro del quinto schermo. Consiglio scarpe comode, vestiti più leggeri di quelli di Eva Henger in spiaggia, e un’intromissione nell’italianissimo gruppone-crociera munito di guida con la paletta (ovviamente snobbata dalla massa di turisti). L’ingresso all’acropoli (e al museo, all’Agorà…) costa solo 11 euro, ma le guide, che parlano tutte le lingue dall’italiano al sanscrito, hanno prezzi proibitivi! La trovata (magari poco elegante, ma non si fa male a nessuno, anzi, si gratifica il povero capoguida storico!) di Zara è veramente geniale, avessi avuto ancora i sensi… La metropolitana ci porta diretti al porto, francamente non c’è grande dispiacere nell’aver trascorso un solo giorno ad Atene, ma ora ci aspettano nel 16 ore di nave per raggiungere la bella Santorini! Ecco diciamo che chi come me si addormenterebbe anche sul letto spinato dello zio Fester potrebbe addirittura commuoversi avendo come risveglio l’alba tra le cicladi, chi è dotato di spirito pragmatico potrebbe notare il risparmio di una notte in albergo…Ma chi non è un romantico o un tirchio trova voli diretti a soli 100 euro in più! Ed eccola, la vulcanica Santorini. Sbarchiamo ad Athinios Bay felici e distrutti, con una lieve (e non esplicitata) diffidenza forse dovuta all’altrettanto inespressa delusione dalla capitale greca. Niente panico e niente attesa allo sbarco: ogni mezz’ora massimo, comodi pullman di linea portano i turisti verso tutte le località dell’isola. E così un’arrampicata con cambio a Thira ci conduce ad Oia. Scendendo dal pullman ci basta chiamare il proprietario dell’alloggio in cui abbiamo prenotato le prime due notti ) che a conferma dell’ospitalità greca fa la spola per portarci agli studios (appartamenti). Ci basta un giorno di esplorazione coatta per metterci tutti d’accordo: Oia sarà la nostra base! E’ incantevole, tranquilla, piena di ristoranti con un ottimo rapporto qualità-prezzo, si gode il tramonto più bello di Santorini e per farsi un’idea al volo basta guardare il film “Che ne sarà di noi”, è pressoché ambientato tutto lì! La posizione (pur essendo all’estremo nord ovest) permette di raggiungere in pochi minuti tutti i punti dell’isola e per ballare e divertirsi tutta la notte c’è la capitale, Thyra a soli 7 km! Ether Village, l’appartamento (sicuramente spartano –ma siamo o non siamo in Grecia?!- ma decisamente pulito e accogliente) ha una piscina a picco sul mare con Jacuzzi e guardare gli applauditissimi tramonti da lì (tra tuffi urlando Italia Uno e nuotate degne di Rosolino) ti fa sentire nababbo quanto basta a soli 35 euro a notte! Conviene inoltre verificare la disponibilità prima di partire, ma prenotare solo i primi giorni. Aggiungendo giorni alla prenotazione in loco abbiamo risparmiato tantissimo semplicemente facendo un’offerta al gestore, una sorta di trattativa riservata che ci fa ricordare l’influenza dell’egemonia turca! E siccome trattare ci piace abbiamo adottato lo stesso sistema per il mezzo di trasporto. Vuoi mettere 3 coppie su uno scooter quando una di queste è inesperta, supera i 140 kg in due, e si viaggia su strade perennemente bagnate e scivolose per l’umidità? Vuoi affittare una macchina spendendo un sacco di soldi e maledicendo tutti gli dei dell’Olimpo (Pollon compresa) quando i parcheggi scarseggiano o ti trovi davanti 7 muli in fila per 7 km di curve? La soluzione ideale è il quad! Trattando neanche troppo (vale lo stesso discorso dell’offerta) abbiamo speso circa 90 euro a testa per 8 giorni, ci siamo divertiti e in massimo 25 minuti siamo arrivati ovunque! Si viaggia senza casco, la polizia sorride e al limite ti indica il parcheggio! Per non esimerci dal dictat dell’abbronzatura siamo stati ad Akrotiri (la red beach, se non la vedi non ci credi!) per una giornata in spiaggia con bagno nelle alghe compreso (le donne che dicono “che schifo” giurino di non aver mai provato i miracolosi fanghi d’alga Guam!), passati nell’inflazionata spiaggia di Perivolos (extra lusso, con divani e letti matrimoniali in spiaggia!) e a Kamari (spiaggia organizzata che tira avanti con un sistema anomalo “ti siedi dove trovi posto e non paghi niente!”). Tutti posti carini, ma personalmente ho ringraziato che non fossero la nostra base, sconsigliati per più di una visita, almeno a chi non ama lo stile Cesenatico. Per chi vuole fare il bagno in un posto spettacolare consiglio invece la Baia di Amoudi (il porticciolo di Oia) con ristorantini col pesce che tragitta un metro dal mare alla griglia e un’isolotta raggiungibile in poche bracciate e da cui tuffarsi (6 metri) o per visitare l’ennesima splendida chiesetta. Per mangiare il top è Oia (La Scala e il ristorante affianco sulla passeggiata -ottimi i calamari alla griglia- per i suvlaki e i pyta gyros il meglio del meglio è nella piazzetta dei pullman –ce ne sono due, è meglio quello più nascosto- sconsigliamo invece il ristorante Blue Sky. La pasticceria sull’isola poi è una golosa sorpresa!). La movida santorinese l’abbiamo sperimentata sola a Thyra in cui si tira tardi fino all’alba tra le tante discoteche con musica un po’ per tutti i gusti (noi amanti viscerali del rock però non possiamo che consigliare la piccola cava Tythora!). E così 10 giorni sono volati divertendo chi voleva abbronzarsi e sviluppando la melanina anche dei nottambuli darkettoni più convinti. Santorini è un’isola per tutti. La democrazia regna incontrastata.