Tour Sud Africa

SUDAFRICA durata viaggio 16 giorni persone 3 costo totale 6100 euro Quest’anno festeggiamo le nozze d’argento e abbiamo deciso di regalarci un bellissimo viaggio “tuttonatura” in Sudafrica, pensato e organizzato su misura per accontentare le esigenze di tutta la famiglia. Il 14/06 partiamo da Milano Malpensa con volo Iberia (scalo a...
Scritto da: Marina1960
tour sud africa
Partenza il: 14/06/2008
Ritorno il: 30/06/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
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SUDAFRICA durata viaggio 16 giorni persone 3 costo totale 6100 euro Quest’anno festeggiamo le nozze d’argento e abbiamo deciso di regalarci un bellissimo viaggio “tuttonatura” in Sudafrica, pensato e organizzato su misura per accontentare le esigenze di tutta la famiglia. Il 14/06 partiamo da Milano Malpensa con volo Iberia (scalo a Madrid) per Johannesburg (volo prenotato on-line in ottobre con la tariffa più bassa del momento, cioè € 720,00 a testa).

L’aereo è strapieno e il viaggio non è comodissimo ; Arriviamo puntuali a mezzogiorno e trascorriamo qualche ora in aeroporto, in attesa del volo per Palaborwa : l’ aereo è molto piccolo, a elica, e lascia molto perplessa mia figlia che non era mai salita su un aereo così (prenotato su Expedia , costo per 3 persone € 370 ) Arrivati nel microscopico aeroporto nelle vicinanze del parco Kruger troviamo ad aspettarci, come previsto , Daniela che ci accompagna al Lodge Kaiatani.

Daniela e Alberto sono una coppia italiana che qualche anno fa , innamorati dell’Africa e della natura, hanno deciso di trasferirsi in Sudafrica con il loro figlio adolescente e ora gestiscono questa graziosa guest-house: solo sei camere ben curate e arredate in tema africano , una piccola piscina e una bella veranda per la colazione e le cene, il tutto immerso nel verde di numerose piante di specie diverse. Alberto accompagna i turisti all’interno del parco con la sua jeep , facendo scoprire le meraviglie della natura e degli animali che si incontrano. Daniela si occupa dell’ organizzazione del lodge ma non disdegna di unirsi ai turisti per le varie escursioni.

Abbiamo avuto il loro indirizzo da un amico di Genova e poi li abbiamo contattati telefonicamente (con Skype) diverse volte, ricevendo molte notizie e consigli da Alberto, che ci ha aiutato a pianificare al meglio il viaggio in generale ma soprattutto i nostri tre giorni di permanenza al Kruger.

Infatti la mattina del 16 giugno la sveglia è suonata alle 4 e siamo partiti con la jeep di Alberto: entriamo al parco alle 6 (all’apertura) e per tutto il giorno giriamo all’interno della riserva Satara, dove avvistiamo una quantità notevole di animali di tutte le specie. Nel tardo pomeriggio usciamo dal gate di Phalaborwa stanchi ma molto soddisfatti . L’emozione di vedere da vicino e nel loro ambiente naturale questi animali, grossi o piccoli che siano, è impagabile e dire che quando un gruppo di una decina di leoni ci ha attraversato la strada (circondando l’auto) siamo rimasti senza parole non è un’esagerazione.

Ritorniamo al lodge per cena e poi andiamo a dormire .

La mattina seguente partiamo per Moholoholo , centro di raccolta e cura degli animali feriti o orfani, che vengono cresciuti in questa riserva in quanto non sarebbero più in grado di vivere in libertà nel parco. Abbiamo visto numerosi avvoltoi, leoni e leonesse, leopardi e ghepardi. Abbiamo provato l’emozione di avere un avvoltoio appoggiato sul braccio mentre mangia un pezzo di carne dalla nostra mano, ovviamente protetta da un robusto guanto . Pranziamo e poi raggiungiamo la riserva di Tshukudu, dove dopo avere gustato un’ottima merenda con te e torta offerta dalla padrona di casa ed avere accarezzato un leopardo che vive all’interno del lodge partiamo a bordo di una grossa jeep aperta e guidata da un ranger locale. Sta per tramontare il sole e con l’imbrunire gli animali si avvicinano alle pozze d’acqua per bere: vediamo numerosi bisonti, giraffe e leonesse, e quando è già buio anche gli elefanti, che riusciamo a vedere grazie alla luce delle torce. Al nostro rientro ci aspetta un’ottima cena intorno al fuoco, molto suggestiva . Il 18/06 la sveglia è alle 5 e un’altra jeep con 2 ranger ci viene a prendere puntuale per accompagnarci in una escursione a piedi nel parco all’alba . Arrivati nel punto di partenza, dove lasceremo l’auto , i ranger preparano i fucili , che serviranno ovviamente in caso di attacco di animali, e ci spiegano come bisogna muoversi e comportarsi nel parco (sia in condizioni normali che in caso di attacco). Avvistiamo un grande elefante , numerosi uccelli e impala . I rangers ci danno tante spiegazioni e ci mostrano un’infinità di impronte; verso le 9 facciamo sosta per la colazione (portata da loro nello zaino) nel letto di un fiume in secca e poi torniamo al nostro lodge.

Nel pomeriggio con Alberto raggiungiamo il fiume Olifant (durante il tragitto ci fermiamo a vedere la grande miniera di rame che avevamo visto dall’aereo) e da qui partiamo per l’escursione sul fiume a bordo di un grande battello, che durerà fino al tramonto. Vediamo una quantità di ippopotami in acqua, bufali, coccodrilli e tartarughe e tanti uccelli. Quando ormai è buio torniamo al molo di partenza e ceniamo intorno al fuoco mangiando una buonissima T-bone con polenta bianca e pasticcio di patate.

Torniamo al Kaiatani e andiamo a dormire: domani si parte.

I giorni passati al parco Kruger sono stati molto belli e difficilmente ce ne dimenticheremo, sia per la bellezza della natura e dei paesaggi, per tutti gli animali avvistati (mia figlia ne è rimasta entusiasta) e per il trattamento riservato da Alberto e Daniela , che si sono dimostrati molto competenti nelle guide oltre che ospitali. Per notizia il costo del B&B è stato di € 100,00 al giorno mentre per tutte le escursioni effettuate nei 3 giorni abbiamo speso 700 euro (compresi gli ingressi i pasti e le cene ). La mattina dopo ritiriamo l’ auto a noleggio che ci aveva prenotato Daniela direttamente all’aeroporto di Phalaborwa e partiamo verso il Blyde River Canyon . Facciamo numerose soste per fotografare God’s Window, the three Rondavels e Bourke’s Luck Potholes. Ci fermiamo a pranzo a Graskop, località rinomata per i suoi pancake (che in effetti sono molto buoni e particolari ) e arriviamo a Dullstroom, piccolo paesino a circa 2000 m d’altitudine dove la temperatura scende vistosamente al tramonto. Nell’organizzare il nostro viaggio abbiamo deciso di non prenotare i pernottamenti (a parte in due casi) lungo il nostro itinerario ma di cercarli sul posto man mano che ci spostavamo. In effetti la scelta si è rivelata azzeccata anche perché essendo bassa stagione c’era pochissima gente e quindi nessuna difficolta’ a trovare posto nei numerosi B&B o guest-house (tra l’altro ben segnalati lungo le strade).

Il 20/06 partiamo in direzione di Pilgrim’s Rest (un villaggio rimasto intatto come ai tempi dei cercatori d’oro), e arriviamo con largo anticipo all’aeroporto di Jbg. Con il senno di poi sarebbe stato meglio rimanere un giorno in più al parco Kruger perché il Canyon è bello ma non eccezionale ( a differenza di quello che avevamo letto in altri resoconti o sulla Lonely). Arrivati al check-in chiediamo se è possibile anticipare la partenza per Port Elizabeth (c’è un aereo ogni ora) ma quando l’addetto della SAA ci comunica il costo del supplemento per il cambio di volo decidiamo di aspettare. Visto il nostro rifiuto, ci chiede quanto saremmo disposti a pagare. Buttiamo lì una cifra stracciata e lui dopo 10 minuti di sbattimento al terminale ci stampa 3 nuovi biglietti e ci fa segno di seguirlo: lungo un corridoio del terminal ci consegna i biglietti e con l’altra mano intasca i soldi (circa 300 rand pari a poco più di 20 € ) : tutto il mondo è paese !!!! Arriviamo a Port Elizabeth e con un taxi al Conifer Beach House (prenotato dall’Italia prevedendo di arrivare la sera molto tardi) . La camera prenotata è in realtà un appartamento molto grande, addirittura con uso cucina, ma preferiamo andare cena sul lungomare. Alla mattina ci servono una colazione spettacolare, talmente curata e abbondante che sembra addirittura un pranzo (costo per una notte B&B per 3 persone rand 850 = euro 70). Il taxista della sera precedente ci viene a prendere puntuale e ci riporta in aeroporto, dove ritiriamo l’auto prenotata dall’Italia con Europcar. Inizia il nostro itinerario sulla costa e , in parte, sulla Garden Route.

La prima tappa è verso Tsitsikamma park : facciamo diverse soste per ammirare il paesaggio e le coste, con i surfisti che si divertono a cavalcare le onde, e quando arriviamo a Storms Rivers Village mia figlia e mio marito si cimentano nel Canopy Tour, un giro nella foresta imbragati e appesi alle funi sospese tra un albero e l’altro. Si sono divertiti un sacco e al ritorno hanno trovato anche una bella merenda ad aspettarli. Poco distante c’è il ponte di Bungee jumping, il secondo per altezza al mondo, ma lì nessuno dei due è intenzionato a provare il lancio. Riprendiamo la nostra auto e ci dirigiamo verso Knysna, dove troviamo posto in un grazioso B & B , gestito da un signore belga anche lui trasferito in Sudafrica (Aestas B&b costo rand 500= euro 41) . Ceniamo sul lungomare e facciamo una passeggiata a piedi ma in giro c’è pochissima gente e i locali chiudono presto. Cenare al ristorante in generale costa veramente molto poco e mediamente noi tre spendiamo 300 rand (circa 25 euro) per un secondo di carne o pesce , il contorno e il dessert, comprese anche le bevande. Inoltre il cibo è di buona qualità , c’è molta varietà sia di carne che di pesce e quasi ovunque si trova la pizza (buona) e spesso anche la pasta (per la gioia di mia figlia), le verdure non mancano anche se spesso sono fritte. Il 22/06 prima di partire visitiamo la laguna di Knysna, molto carina e contornata da una serie di belle villette, famosa per gli allevamenti di ostriche. Ci sono numerosi impianti dove le ostriche vengono depurate in acqua corrente e poi preparate per essere spedite ovunque. Ora ci spostiamo verso Outdshoorn : la strada si sposta all’interno e vedo un paesaggio che mai immaginavo di trovare in Sudafrica. Un susseguirsi di verdi colline, pascoli e boschi, pochissimo traffico e man mano che ci avviciamo a Outdshoorn vediamo gli allevamenti di struzzi.

Decidiamo di fermarci a visitarne uno (indirizzo trovato sulla Lonely Planet) e la guida ci accompagna spiegandoci tutto di questi strani animali, dalle cova di queste uova giganti all’utilizzo delle loro piume e alla fine ci fa anche salire in groppa. Nel pomeriggio riprendiamo l’auto e andiamo verso Mossel Bay: devo dire che oggi abbiamo fatto un percorso molto bello dal punto di vista panoramico con spiagge bianche al mattino per poi passare al verde lussureggiante dell’entroterra.

Arrivati a Mossel Bay facciamo uno spuntino e ci riposiamo in riva al mare, guardando i surfisti e avvistando poi due foche che giocano in acqua proprio davanti a noi. Gli “spuntini” consistono in genere in deliziosi tramezzini, serviti con patate fritte , oppure in insalatone miste a base di insalate e verdure crude con tonno, pollo o formaggio : il costo comprendente anche birra e bibite non supera i 15 euro (sempre in tre ) ed è incredibile se paragonato a quello che costa un panino a Milano. Anche qui troviamo una deliziosa Guest house , gestita da una cordiale signorina : carina la camera e speciale la colazione, il tutto per circa 48 euro (Huijs Te Marquette Guest House) . La mattina successiva decidiamo di restare ancora un po’ in spiaggia e veniamo premiati dall’avvistamento di alcune balene che al largo saltano fuori dall’acqua. Siamo proprio contenti di averle viste perché ciò significa che stanno già arrivando nella baia e che quindi dovremmo riuscire a vederne altre nei prossimi giorni. Ci muoviamo con l’auto e visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia deviamo verso Cape Agulhas. Arriviamo sotto un cielo strano, con il sole e nuvoloni neri che si spostano veloci, qualche goccia di pioggia e tanto vento. Facciamo sosta al faro e poi la foto di rito nel punto dove i due oceani si incontrano. Ripartiamo subito (non c’è altro da vedere) perché dobbiamo arrivare a Gansbaai : troviamo una indicazione lungo la strada, la seguiamo e ci facciamo quasi 50 Km di strada in terra battuta (per fortuna ben agibile) e poi finalmente inizia la statale. Arriviamo a Gansbaai e andiamo diretti al Saxon Lodge dove abbiamo deciso di fermarci due notti (costo per 2 notti in B&B Rand 1840= euro 150), visto che mio marito vuole effettuare l’immersione in gabbia con lo squalo bianco. Siamo gli unici ospiti e la titolare è molto gentile con noi. La camera è molto grande (praticamente due camere da letto e un salotto con Tv e divani) e confortevole e devo dire che finora tutte le sistemazioni sono state ottimali. Ceniamo in un piccolo ristorante lungo la strada principale (l’unico che abbiamo trovato aperto) e poi andiamo a dormire .

La mattina del 24/6 il pulmino del Unlimited Cage Diving ci viene prendere (li avevamo contattati via email dall’Italia fissando la data per l’immersione ) e ci porta al diving dove a disposizione degli ospiti c’è un fornito buffet di colazione (noi preferiamo evitare e prendiamo invece una Xamamina) . Andiamo al molo a piedi e saliamo sulla barca che parte a forte velocità e si porta al largo , nella zona di avvistamento degli squali. Il mare è piuttosto mosso e l’effetto dell’onda lunga inizia a farsi sentire ben presto. Quando la barca si ferma i marinai posizionano in acqua la gabbia per chi farà l’immersione e poi iniziano a pasturare con un mix di pezzi di pesce e sangue , cosa che dovrebbe attirare gli squali ma nel frattempo fa stare male tutti quanti sulla barca. Finalmente gli squali arrivano, i sub si mettono la muta e in gruppi di cinque alla volta prendono posto nella gabbia . Gli animali continuano ad essere attirati con la stessa pastura e l’odore che si è diffuso nell’aria è micidiale : riuscire a fare le foto e non stare male nello stesso tempo è veramente un’impresa. Quando tutti i sub sono scesi a rotazione nella gabbia ritorniamo in porto : l’esperienza è stata bella ma forse un po’ troppo “commerciale” e mio marito ne è rimasto un po’ deluso. Torniamo al nostro Lodge e ce ne stiamo un po’ in piscina a prendere il sole (e pensare che qui è inverno !) poi andiamo a fare una passeggiata nel porto .

Ceniamo nello stesso locale della sera precedente e andiamo a dormire presto : la giornata è stata intensa. La mattina seguente (è il 25/06) con la nostra auto partiamo verso Hermanus, cittadina famosa per l’avvistamento delle balene. Il lungomare è costellato di numerose panchine e i parcheggi delle auto sono tutti fatti in modo da poter vedere il mare stando comodamente seduti in auto per poter vedere le evoluzioni e i salti di questi grossi cetacei. Il periodo di passaggio dalle coste sudafricane inizia in questi giorni e termina a dicembre e anche per questo decidiamo di uscire in mare con un grosso catamarano che organizza escursioni di avvistamento. Inizialmente vediamo tante foche e tanti gabbiani ma poi , mentre stiamo tornando verso il porto, il comandante con il sonar localizza due balene. Riusciamo ad avvicinarci parecchio e vediamo che si tratta di una megattera con il suo cucciolo (si fa per dire). Anche qui si ripete l’emozione di vedere da vicino degli animali così grandi e siamo contenti di avere deciso di fare questa uscita in mare (tra l’altro oggi è calmissimo).

La giornata è bellissima, soleggiata e calda e decidiamo di fermarci qui per la notte: affittiamo un appartamento enorme (addirittura 6 posti letto) proprio sul mare e visto che abbiamo una grande cucina decidiamo di andare al supermercato a fare la spesa e poi cucinarci un bel piatto di spaghetti Barilla (che un pochino ci mancano). La mattina seguente prendiamo la statale e poi la N2 diretti a Città del Capo: il traffico, sempre molto scarso si fa un po’ più intenso man mano che ci avviciniamo alla città. Abbiamo prenotato dall’Italia una camera all’Hotel Parliament, situato in centro e gestito da Luciano, anche lui italiano che vive lì da oltre vent’anni (l’indirizzo lo abbiamo trovato in Internet e abbiamo telefonato anche a lui per avere varie informazioni). L’albergo è bello, la camera spaziosa e comoda, e soprattutto la posizione è ottimale: in mezzora siamo a piedi al Waterfront, il centro vitale della città. Inoltre Luciano, il titolare dell’hotel, ci dispensa consigli su cosa fare e dove andare nei prossimi 3 giorni di permanenza. Il pomeriggio e la sera stessa del nostro arrivo restiamo al Waterfront e ceniamo da Ocean Basket . E’ una catena di ristoranti di solo pesce , con menù illustrati da fotografie che ci aiutano nella scelta e porzioni abbondanti servite direttamente nelle padelle di cottura: abbiamo mangiato benissimo ed abbondantemente dell’ottimo pesce e speso l’equivalente di 23 euro in 3 (peccato che non esista anche qui da noi !!!).

Mentre ritorniamo a piedi al nostro hotel facciamo questa considerazione: molte persone (tra le quali anche la titolare sudafricana di una agenzia viaggi di Pavia) ci avevano avvisati di stare attenti perchè la città (ma in generale tutto il paese) è pericolosa e andare in giro da soli non è prudente: sono quasi 2 settimane che giriamo in lungo e in largo da soli, di giorno e di sera, e finora abbiamo trovato sempre persone gentili e disponibili nei nostri confronti , pronte ad aiutarci ed addirittura in alcuni casi a farci strada se ci eravamo persi, senza mai approfittarsi della situazione. Questo ci dispiace anche perché a causa di questi “avvertimenti” abbiamo deciso, per esempio, di non fermarci a visitare Johannesburg, ritenuta la città più pericolosa del paese.

Il 27/06 dedichiamo l’intera giornata alla penisola del Capo: al mattino il tempo non è bellissimo e ci dirigiamo verso Simon’s Town e poi a Boulders Beach, la famosa spiaggia dove vive una colonia di pinguini africani. Sono animali particolari e divertenti con la loro buffa andatura, sono socievoli ed è bello stare ad ammirarli per un po’. Poi entriamo nel parco nazionale del Capo di Buona Speranza e, a piedi ovviamente, raggiungiamo il faro e la punta estrema del capo (volendo c’è la funicolare): il panorama è bellissimo e davanti a noi c’è solo mare, all’infinito. Pensare che questo mare è stato solcato da navigatori famosi e che molte navi hanno faticato a resistere alle bufere e alle onde impetuose fa una grande impressione.

Nel frattempo è uscito un sole splendente e ritorniamo verso Città del Capo percorrendo questa volta la strada che costeggia Hout Bay; Clifton e la spiaggia dei 12 apostoli, tutte località di mare molto rinomate per la bellezza delle coste .

Ceniamo ancora al Waterfront e rientriamo in hotel. Il 28/06 il cielo è limpido , c’è il sole e sembra la giornata ideale per salire sulla Table Mountain . Peccato che arrivati in cima, dopo avere iniziato da poco un bel giro panoramico , veniamo colti all’improvviso da un temporale. Torniamo correndo verso il bar ma arriviamo inzuppati fradici e non ci resta che asciugarci con i tovaglioli di carta e aspettare che smetta di piovere. Scendiamo con la funicolare panoramica (ruota su se stessa) e quando arriviamo al parcheggio è uscito di nuovo il sole . Andiamo verso il castello di Good Hope per il cambio della guardia di mezzogiorno ma all’ingresso ci avvisano che oggi non sarà effettuato. Un po’ delusi allora andiamo a Signal Hill, una collina panoramica nel mezzo della città ma purtroppo ricomincia a piovigginare: oggi non è giornata di passeggiate. Torniamo in albergo a preparare i bagagli perché domani si torna a casa e poi via per l’ ultima cena al Waterfront. (Parliament Hotel : 3 notti B&b con parcheggio auto custodito = euro 195).

Il 29/06 andiamo in aeroporto e riconsegniamo l’auto , prendiamo il volo per Johannesburg (anche questo prenotato con Expedia) e poi il volo Iberia che ci porterà a Milano.

La nostra vacanza è finita: è stato un viaggio bellissimo, ricco di momenti emozionanti e indimenticabili. E’ un viaggio che consigliamo di fare a chi ama la natura, osservando gli animali e i meravigliosi paesaggi, ma preparandosi comunque prima per affrontare correttamente una realtà diversa dalla nostra, e conquistata negli anni con grandi sacrifici e sofferenze. E’ un paese in grande sviluppo sia economico, che turistico e sociale e noi ne siamo rimasti favorevolmente impressionati. Inoltre , come già detto, non abbiamo avuto nessun problema o timore a muoverci da soli, e non penso si sia trattato solo di fortuna. La ricettività è alta, con strutture di ogni livello: i prezzi sono economici sia per dormire che per mangiare (paragonati ai nostri standard ), tutti i B&B in cui siamo stati erano pulitissimi, con biancheria in ordine e molto carini dal punto di vista estetico e le colazioni erano particolarmente curate e abbondanti. Nei ristoranti la scelta non manca e soddisfa ogni palato a prezzi davvero contenuti. Per notizia il nostro viaggio (in tutto 16 giorni



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