Tour spagnolo… Barcellona, Saragozza, Madrid

Tour di una settimana in Spagna da Barcellona a Madrid passando per Saragozza
Scritto da: Clarens
tour spagnolo... barcellona, saragozza, madrid
Partenza il: 07/11/2011
Ritorno il: 14/11/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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1 giorno

Quest’anno ci si dirige verso la Spagna dove non siamo mai stati: Barcellona, Saragozza e Madrid! Si parte con un volo Ryanair da Bergamo con destinazione Barcellona. Nonostante io non ami viaggiare con Ryanair per la scomodità dell’aereo, la scortesia del personale e l’assurdità di sentire parlare solo inglese in un volo italiano atterriamo puntuali. Partiamo con la pioggia mentre Barcellona ci saluta con il sole e un bel caldo nonostante sia novembre. Ci dirigiamo all’ufficio turistico e acquistiamo la Barcellona Card. A Barcellona conviene poiché sono inclusi tutti i mezzi pubblici, il treno dall’aeroporto alla città e l’ingresso in vari musei. Ci sono vari tagli noi scegliamo i tre giorni. Prendiamo il treno per la città e ci dirigiamo all’hotel. Abbiamo trovato un hotel poco lontano dalla Sagrada Familia, Hotel Akta ink 606. Hotel nuovo, belle camere e buona colazione. La posizione non è male, anche perché girato l’angolo c’è la metro. Apro una piccola parentesi sulla metro di Barcellona… ci vuole un po’ per capirla! Per raggiungere alcune stazioni devi passare dalla banchina di un’altra e non è che sia ben indicato. Le uscite non sono mai uguali, non siamo riusciti a trovare della stessa stazione la stessa uscita neanche una volta e ci siamo impegnati! Il mistero più grande e che rimarrà irrisolto è perché girando l’angolo dell’hotel entravamo tranquillamente in metro ma uscivamo sempre dall’altro lato della strada! Ritornando al nostro viaggio, considerato la vicinanza dell’hotel la prima tappa è alla Sagrada Familia. Il primo impatto non è dei più felici, vedi un cantiere e non riesci a capire bene cosa possa essere. Poi ti colpisce con tutti i sui simboli e la magnificenza dell’interno. La facciata e l’interno della Sagrada Familia sono praticamente un libro da leggere. Si entra pagando il biglietto, con la Bercellona Card si ha lo sconto e anche l’audioguida che consiglio per capire in fondo il capolavoro. Contate che se volete visitarla per bene ci vogliono due ore. Finita la visita e le foto ci spostiamo verso il centro a Plaza de Catalunya: l’inizio de las Ramblas. Las Ramblas è questo lunghissimo corso che ti porta praticamente fino al mare dove c’è tutto un mondo in movimento, chioschi di vario genere, artisti di strada, pittori, dehor di ristoranti. In uno di questi chioschi cedo alla tentazione di un gofres alla nutella e cocco, un grande waferone con spalmato cioccolato e cocco, una goduria. Su questo immenso vialone, si affacciano un po’ tutti i negozi, anche se la vera via dello shopping è quella a fianco con le grandi firme e El Corte Ingles, la catena di grandi magazzini spagnoli famosissima. Sulla Rambla si affaccia anche il mercato de la Boqueria, un grande mercato coperto in art decò dove lo spettacolo sono le bancarelle dei venditori di frutta: tanti colori e frutta di ogni genere. Passeggiando siamo arrivati al mare, ammirando il monumento a Colombo ci dirigiamo a Port Vell, passiamo la Rambla de Mar, un ponte di legno sospeso sull’acqua e andiamo al Maremagnum. Questo grande centro commerciale sul mare, luogo di ritrovo dei barcellonesi, da dove ammiriamo il tramonto sul mare e lo splendido panorama delle luci delle torri del Port Vell e di Barceloneta. Per la cena ci dirigiamo verso il centro storico per trovare un locale carino e ci imbattiamo nella Chiesa della Mercè, un gioiellino con la statua della madonna in legno di pregevole fattura che scopriremo è la protettrice di Barcellona. Cena classica spagnola: tapas, paella, sangria servita da un cameriere bergamasco che vive lì da un po’. Di filato in hotel perché stanchissimi.

2 giorno

Dopo una buona colazione in hotel, ce l’avevamo inclusa, ci dirigiamo verso il Barrio gotico, il centro storico, per visitarlo al meglio. Scendiamo con la metro a Plaza Catalunya, logicamente da un’uscita diversa da quella di ieri sera. Il Barrio gotico è un classico esempio di centro medievale con viuzze strette e contorte. Arriviamo alla Cattedrale. La facciata è un gioiellino gotico, peccato che la metà è in restauro. Considerato che è a pagamento decidiamo di non entrare anche perché vorremo fermarci al museo della storia della città più avanti. Girando al lato della cattedrale proseguiamo in una viuzza che ci porta a Placa del Rei dove è appunto il museo. Questo si trova nel vecchio Palazzo Reale. Con la Barcellona Card è gratuito. Il Museo è molto interessante, prima si visita la Barcellona romana che è stata scoperta sotto le fondamenta del palazzo e poi si sale al piano nobile e si visita la Sala del Capitolo e la Cappella reale. La pala d’altare in legno è un capolavoro d’arte gotica. Girando per le viuzze passiamo dal salotto di Barcellona, Placa Reial e dalla Placa San Jaume dove c’è il Municipio e il Palazzo del Governatore di Catalogna. Ci siamo resi conto che è vero quanto dicono riguardo alle autonomie spagnole. Qui siamo in Catalogna, ci sono indicazioni prima in catalano e poi in spagnolo – castigliano. La cucina è diversa, poi assaggeremo quella catalana che è diversa da quella spagnola. Dopo il Barrio gotico ci dirigiamo verso il Barrio del Born per vedere la chiesa di Santa Maria del Mar che è chiusa! Il Barrio del Born è dominato dall’ex mercato coperto che ha una copertura in vetro e ferro molto art decò. Tutto il rione si vede che è molto vivo e frequentato, infatti è quello dove di notte maggiore è l’affluenza dei nottambuli, testimoniato anche dalle lenzuola di protesta appese ai balconi. Passando per il Barrio del Born si arriva al Parco de la Ciutadela. Questa era un’area poco frequentata dai Barcellonesi perché era teatro di esecuzioni. Per l’esposizione universale fu creato in fretta questo parco. Ci accoglie all’ingresso una copia di un castello molto singolare che ora ospita il museo zoologico. Il parco è un bel polmone verde nel mezzo di Barcellona, ne approfittiamo anche noi per riposarci dalla calura del giorno vicino la grande fontana ornamentale. Questa fontana nonostante non piaccia ai barcellonesi secondo me è l’unica opera di maestosità e grandezza che l’avvicina a una grande capitale. Vicino c’è anche un laghetto navigabile con le barche e il monumento, un grande triangolo rovesciato bordato rosa, a gay e lesbiche che hanno avuto persecuzioni nella storia. Considerato che è ancora presto prendiamo la metro e ci dirigiamo a Barceloneta. La spiaggia di Barcellona è bellissima racchiusa tra la Vela, una grande torre a forma di vela sul mare e la Balena, le due torri con la scultura a forma di balena costruite per le olimpiadi. Mentre ammiriamo il tramonto e i surfisti che cavalcano le onde percorriamo tutta la passeggiata olimpica. Immagino d’estate la confusione che ci sarà in questo posto. Stanchi anche oggi, ci dirigiamo verso il Corte Ingles per un po’ di shopping ma ne usciamo con la cena da mangiare comodamente in hotel: specialità spagnole e catalane!

3 giorno

Oggi lauta colazione perché ci attende una bella camminata. Prima destinazione Parc Guell. Dall’uscita della metro bisogna fare un po’ di strada per raggiungere il parco. Quello che non mi aspettavo e che le guide non dicono è che il parco è in salita! Per arrivare bisogna fare una bella salita, abbastanza ripida e una volta dentro bisogna ancora salire perché è praticamente lungo una collina. Il parco è unico, qui c’è tutto Gaudì. La balconata del belvedere è particolare e si gode tutto il panorama della città fino al mare. Scendendo si passa tra la selva di colonne per raggiungere il famoso geco dove si fa a turno per le foto. Ben contento di fare in discesa la strada ci dirigiamo verso la metro per raggiungere Montjuic. La collina di Barcellona la si raggiunge con la funicolare che si prende dalla fermata della metro. Una volta usciti dalla funicolare c’è la teleferica che vi porta su al castello. Mentre la funicolare è compresa nella Barcellona card, la teleferica no ma presentandola c’è lo sconto sull’andata e il ritorno. Consiglio vivamente di prenderla, si gode lo spettacolo della città dall’alto unico. L’occhio spazia su tutta Barcellona tra monte e mare. La funicolare è su due tronconi ma non bisogna scendere gira da sola. Quando gira si gode tutto lo spettacolo del mare. Arrivati su al Castello da visitare c’è poco, qui venivano rinchiusi e torturati gli avversari al regime di Franco. La vista dal tetto è a 360 gradi. Tanti cannoni però ci ricordano il vero uso di questa fortezza. Da qui si bombardava anche la città nei periodi bui della guerra civile. Riprendiamo la funicolare dopo esserci ristorati al chiosco del giardino del castello e ci fermiamo ala stazione della funicolare. Da lì proseguiamo a piedi per visitare tutto il complesso olimpico di Montjuic. La collina è stata la sede di un’esposizione universale e delle olimpiadi. Visitiamo il Museo Olimpico, gratuito con la Barcellona Card. Il museo racchiude il messaggio di concordia e dello sport come valore universale. Mostra come sono cambiate le varie discipline nel corso del tempo. Ci sono cimeli di vari campioni olimpici, le fiaccole delle olimpiadi per finire con gli oggetti dell’olimpiade di Barcellona. Dal museo si scende fino allo Stadio Olimpico. Vediamo il braciere che ancora fa bella mostra di se ed entriamo nello stadio, anche qui gratuito. Dallo stadio si passa al padiglione del nuoto e lungo la passeggiata olimpica alla torre dell’olimpiade e la campana dei diritti umani. Un percorso molto suggestivo da fare. Da qui si prosegue per il Palacio Nacional. Il grande padiglione espositivo dell’esposizione universale che ora ospita il museo di Catalogna. Un percorso di scale mobili ci agevola la discesa verso la passeggiata delle cascate e la grande fontana magica che purtroppo erano chiuse. La passeggiata finisce a Placa De Espanya dove di fronte troviamo l’arena della corrida, non usata più a quello scopo ma per eventi e concerti. Il tempo di riposarci un po’ e con la metro ci dirigiamo verso il passeig de Gracia per vedere le case di Gaudì. Vediamo la Pedrera, Casa Batilò altre che sono una più bella dell’altra. Ci dirigiamo in hotel per riposarci un po’. L’impiegata della reception dell’hotel ci dice che dobbiamo assolutamente assaggiare la cucina catalana e ci consiglia un ristorante in zona universitat: Origen. Ce ne sono vari a Barcellona, più che un ristorante è tutta una filosofia di mangiar sano e di filiera corta soprattutto catalana. Prezzi abbordabilissimi, come dessert crema catalana ovvio! E’ l’ultima sera a Barcellona, quindi è d’obbligo una passeggiata sulla rambla.

4 giorno

Oggi si lascia Barcellona alla volta di Saragozza. Siamo indecisi tra l’autobus o il treno ma alla fine optiamo per quest’ultimo che impiega solo un’ora e mezza! Arriviamo alla stazione dell’alta velocità Sants con la metro, facciamo il biglietto e scopriamo che dobbiamo fare il check in come in aeroporto con tanto di controllo di sicurezza. Con il treno molto pulito e comodo attraversiamo una zona molto arida della Spagna, ogni tanto spunta qualche abitazione. Sul treno ci danno perfino gli auricolari per ascoltare musica o sentire il film che trasmettono sui monitor. Arriviamo a Saragozza, la stazione è nella parte nuova, quella dell’expo. Ad accoglierci c’è il ponte di Calatrava, prendiamo il taxi che con pochi euro ci porta al ns hotel in centro, Hotel Avenida. L’hotel è un due stelle molto essenziale ma per una notte va benissimo. A Saragozza si vedono ancora le tracce delle varie dominazioni dai romani agli arabi. Dalle vecchie mura al ponte di pietra costruiti dai romani alle tracce ancora visibili su palazzi e monumenti tra cui la cattedrale dello stile arabo che qui chiamano mudejar. Centro principale di Saragozza e la ragione per cui siamo qui è la Basilica del Pilar. La piazza antistante la basilica è enorme con ai lati da una parte la cattedrale e dall’altra una fontana moderna molto imponente. La basilica del Pilar è gigantesca. E’ divisa in due parti, da una parte la cappella della Madonna e dall’altra addossata la basilica vera e propria. E’ un gioiello di architettura e arte. La statuina della Madonna è posta sopra una colonna, il pilar, che si tramanda sia stato portato da lei in dono a San Giacomo per fargli costruire una cappella. Da secoli non è stata mai spostata e tutta la basilica ruota intorno a questa colonna. I pellegrini possono baciarla da un foro che permette di toccarla. Ecco perché Saragozza è inserita nel circuito di Santiago, essendo strettamente collegato il culto. Attraversate il fiume sul ponte di pietra e non perdetevi la vista della basilica dal fiume, è molto suggestiva con le sue cupole maiolicate. Oltre alla basilica ci sono altre cose da visitare come la cattedrale, ma considerato che è tutto a pagamento ci siamo fermati di più in basilica. La sera è un centro molto vivace, a differenza del giorno. Di fronte la basilica sono riuscito a trovare anche un biglietto della lotteria dell’11/11/11 che è andata praticamente esaurita. Stasera abbiamo cenato in un ristorante monoprezzo a buffet proprio di fronte la basilica Las Palomas. Ci sono tapas e specialità spagnole e aragonesi, mangi quello che vuoi a prezzo fisso. Facciamo un altro giro nel centro molto vivace di Saragozza, un altro saluto alla Madonna e torniamo in hotel.

5 giorno

Lasciamo Saragozza e ci spostiamo a Madrid. Sono molto curioso di come possa essere. Stavolta non abbiamo dubbi e prendiamo il treno alta velocità che ci porta in un’ora e mezza alla stazione Atocha di Madrid. Da qui prendiamo la metropolitana e ci fermiamo alla stazione Sol, avendo l’hotel vicino alla Puerta del Sol. Appena arriviamo in piazza veniamo letteralmente assaliti da compratori di oro, venditori di biglietti della lotteria e artisti di strada. Una confusione tale che non riusciamo a capire dove siamo. A Madrid abbiamo prenotato in centro, Hotel Francisco I, l’hotel lo stanno ristrutturando tutto in stile moderno, la hall e la sala colazione sono ancora old style. La camera è ampia è moderna con un bagno e una doccia immensi. Avendo l’hotel a pochi passi ci dirigiamo verso il Palazzo Reale. A Madrid non conviene fare la Madrid card poiché sono compresi solo i musei e non i mezzi di trasporto. Perciò abbiamo fatto solo l’Abono turistico per 3 giorni. Il Palazzo Reale è imponente. Dal lato della Plaza de Oriente non sembra ma quando si gira l’angolo si erge un tutta la sua maestosità. Di fronte c’è la Cattedrale dell’Almudena. Approfittando del fatto che non c’è coda facciamo i biglietti ed entriamo. Lo scalone d’ingresso è maestoso, ma tutto il palazzo non è da meno in stanza, arredi stucchi e ori. Essendo un palazzo tuttora usato per ragioni di stato tutto è pulito e in ordine con molta sorveglianza. All’uscita nel cortile d’onore non perdetevi l’Armeria Reale. Ci sono tutte le armature di Filippo II e il padre Carlo V. Opera di cesellatura e d’artigianato uniche. Dal Palazzo ci dirigiamo alla Cattedrale dell’Almudena. La facciata è stata terminata da poco. L’interno è grandioso e di fronte ci accoglie l’altare sovrapposto della Madonna dell’Almudena. Si sale e vi trovate vicini alla statua della Madonna intronata su un massiccio piedistallo d’argento.

Dalla Cattedrale ci dirigiamo a Plaza Mayor, passando per Plaza de la Villa dov’è il municipio di Madrid. Plaza Mayor è una piazza chiusa circondata da edifici. E’ molto suggestiva e più intima della Puerta del Sol. Vi regna un’atmosfera particolare, anche per via dei pittori che ci sono e del mercatino delle pulci la domenica. A noi è piaciuta molto ed eravamo sempre lì. Da Plaza Mayor abbiamo passeggiato fino alla Puerta del Sol e alla Gran Via. La Gran Via di sera è spettacolare con tutte le luci e gli schermi sembra di essere su una via di New York o Las Vegas. Dalla Gran Via prendiamo la metro e andiamo alla stazione Atocha per vedere il giardino tropicale. Devo dire che è interessante come recupero architettonico di una vecchia stazione però a me ha dato un senso di trascuratezza. Da vedere le tantissime tartarughe di acqua di varie specie che sono nel laghetto. Siamo andati alla ricerca del monumento alle vittime del’attentato terroristico, ma non riuscivamo a trovarlo, è seminascosto perché è praticamente un’ampia sala con luci blu dove ci sono vari messaggi. Siamo troppo stanchi per andare a cena e allora di ritorno ci fermiamo al Corte Ingles compriamo un po’ di specialità spagnole e mangiamo in hotel. Stasera in tv danno il gala per l’estrazione della lotteria dell’11/11/11 e devo vedere se ho vinto. Qui in Spagna la prima serata della tv comincia alle 22,00, ma neanche a dirlo non ho vinto.

6 giorno

Dopo la foto di rito con la statua dell’orso e il corbezzolo, simbolo di Madrid, in Puerta del Sol ci dirigiamo verso la Chiesa di San Francesco il Grande. Prima passiamo da S. Isidro. La vecchia cattedrale di Madrid. San Francisco el Grande ha la terza cupola più grande del mondo dopo quella di S. Pietro e Santa Sofia. Si paga il biglietto, ma 2 euro si possono pagare ed è compresa la visita guidata. La chiesa è in restauro ma la cupola restaurata è un capolavoro di architettura e pittura. E’ costruita sul modello del pantheon, circolare con le cappelle laterali. All’interno del convento ci sono preziose opere d’arte come un Goya giovanile oltre ad arredi sacri che sono hanno intagli molto pregevoli. Da questa chiesa ripassiamo davanti il Palazzo Reale e ci dirigiamo a Plaza de Espana dove vediamo il monumento a Cervantes. Da Plaza de Espana già si intravedono i palazzi monumentali della Gran Via. Noi siamo diretti, però, a Plaza de Cibeles e al Paseo del Prado. Prendiamo la metro e una volta arrivati vediamo di fronte a noi la piazza con il Palazzo delle Comunicazioni, bianchissimo e monumentale. Passeggiando lungo il Paseo del Prado arriviamo al Museo. Un po’ per la coda e un po’ perché è una bellissima giornata decidiamo di non entrare nel museo ma di dirigerci verso il Parco del Buen Retiro. Un’oasi di verde nel traffico caotico di Madrid. Sostiamo anche noi sulle scale del monumento a Alfonso XIII, vicino al laghetto perché poi ci tocca fare a piedi la Gran Via fino alla Puerta del Sol. Ritorniamo in hotel e usciamo per cena in un altro ristorante a buffet a prezzo fisso, la nostra salvezza. In questi ristoranti paghi un fisso tipo 10,00 euro e mangi tutto quello che vuoi quante volte vuoi. Ci sono varie specialità e tapas e va bene perché ne assaggi più di una. Prima di rientrare in hotel prendiamo una buona cioccolata con il churro, una specie di frittella lunga che si inzuppa nella cioccolata. Da assaggiare assolutamente. Vicino l’hotel c’è la chocolateria San Gines, la più antica.

7 giorno

Oggi abbiamo deciso di andare e El Escorial, il monastero – Palazzo Reale fatto costruire da Filippo II in memoria del padre Carlo V fuori Madrid. Dalla stazione Moncloa della metro si prende l’autobus che va al monastero. Non pensavamo fosse in montagna, ma si sale un bel po’. Il paese di San Lorenzo è molto carino ed è in tema con il monastero. El Escorial è una costruzione di proporzioni grandissime. Molto sobrio all’esterno, ancora di più all’interno ma con una collezione d’arte eccezionale. Tanti pittori italiani e fiamminghi. Le camere reali sono molto essenziali, come si addice a un monastero e al carattere molto religioso di Filippo II. Fulcro della costruzione è la Basilica. Sia la camera del re che quella della regina danno tutte e due sull’altare maggiore della basilica per poter assistere alle cerimonie religiose indisturbati. La grande sala del re è orientata con le finestre verso Madrid perché il re potesse vederla. Nella stessa sala c’è anche una grandissima meridiana. La basilica rappresenta il corpo centrale del complesso ed è imponente. La pala dell’altare è un compendio di storia sacra e sulla vita di Gesù. Ai lati dell’altare da una parte una statua di Carlo V e consorte e dall’altra parte di Filippo II e consorte in posizione orante sorvegliano la scena. Ci sono molte cappelle che raffigurano santi in contrasto con le teorie protestanti dell’epoca che vietavano l’iconografia. Questa basilica, infatti, doveva essere una chiesa modello della Controriforma. All’interno c’è anche il Pantheon reale che ospita le spoglie dei sovrani spagnoli e delle loro consorti da Carlo V ad Alfonso XIII padre di Juan Carlos. C’è anche il pantheon dedicato alla famiglia reale con i vari parenti qui seppelliti, e di spazio ce n’è ancora tanto. Anche questa tuttora è residenza reale. Per la visita ci vogliono sulle 2-3 ore. Vi consiglio l’audioguida che è fatta molto bene. Tornati a Madrid ci siamo dati un po’ allo shopping e ricordini vari

8 giorno

Ultimo giorno. Dopo una settimana di sole anche il tempo è brutto. Usciamo dal’hotel e andiamo a Plaza Mayor dove vogliamo acquistare una tela che abbiamo visto i giorni scorsi. Ne approfittiamo per pranzare con un bocadillo ai calamari. Questo specialità ce la siamo conservata per oggi. E’ un panino con la frittura di calamari, niente di che ma vi assicuro che caldo è eccezionale. Non prendetelo sulla piazza che lo fanno pagare di più, l’abbiamo preso un in vicoletto prima di via Toledo in un baretto. Come sempre quando si va via ci perdiamo un po’ per le strade girovagando senza meta per vedere angoli che non abbiamo visto o non ci abbiamo fatto caso. Tra questi abbiamo scoperto la chiesa di San Miguel De Los Estudiantes al cui interno c’è il Crocefisso e la Madonna Addolorata che portano in una grande processione il venerdì santo. Per andare all’aeroporto abbiamo preso il trasfer dell’hotel che era molto conveniente perché per andare con la metro all’aeroporto bisogna cambiare un po’ di volte e tra bagagli e stanchezza non ne avevamo voglia. Da 16 gradi che abbiamo lasciato siamo arrivati a 5 con la nebbia!

La Spagna è molto bella. Barcellona e Madrid sono belle in modi diversi. Barcellona sembra che stia studiando da capitale, ma ancora non ci riesce. Madrid è capitale, si vede dai palazzi, le strade, monumenti. Si tocca con mano che è stata capitale di un grande impero e una protagonista della storia. Non dimentichiamoci di Saragozza. Siamo stati poco per dare un giudizio approfondito ma è molto carina, molto vivace e abbiamo scoperto essere un buon punto d’appoggio per una futura visita del nord della Spagna. Per Barcellona prima di partire direi di leggere i libri di Carlo Ruiz Zafon, parla di Barcellona com’era in modo perfetto. Per Madrid più che leggere raccomanderei di vedere i primi film di Almodovar. Madrid tuttora è così: la città che non dorme mai, della movida, delle prostitute e travestiti. E parlano, parlano, parlano perciò trovate sempre code dappertutto anche al tabacchi!



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