Tour on the road della Svizzera tra natura e cultura
GIORNO UNO
Io e il mio ragazzo partiamo da Ravenna alle ore 8, superando la frontiera attraverso il traforo del Gran San Bernardo e arrivando alle ore 14 all’Hotel du Soleil che si trova a Villeneuve una piccola località sul lago di Leman, scelta strategicamente per l’immediata vicinanza al famoso castello medievale di Chillon e a Montreux. Oltre alla comoda posizione, l’hotel dispone anche del parcheggio gratuito in loco per lasciare l’auto e rilascia gratuitamente la rivieracard, una tessera che ti permette di utilizzare tutti gli autobus e tram da Villeneuve a Vevey e di avere sconti su alcune attrazioni della zona, compreso Chillon. Dopo esserci sistemati nella camera piccola ma ben pullita dove trascorreremo due notti, partiamo subito alla scoperta della Svizzera!
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CASTELLO DI CHILLON
Decidiamo subito di sfruttare la comodissima card e arriviamo in soli 3 min di autobus da Villeneuve, alla fermata davanti all’ingresso. Le foto di rito al castello, dalla stradina pedonale del lungolago, permettono di inquadrarlo come in una cartolina e meritano tutto il tempo che vi serve. La visita della fortezza invece si può effetuare con o senza audioguida in italiano. All’interno meritano soprattutto le cantine sotterranee, poi adibite successivamente a prigioni, che impressionarono perfino Lord Byron tanto da ispirargli la scrittura del poema “Il progioniero di Chillon” basato sulla reale prigionia del priore François Bonivard che in queste umide e fredde mura, incatenato ad una colonna, trascorse ben sei anni della sua vita. Imperdibile è anche la vista panoramica goduta dall’alto della torre della fortezzache permette di spaziare con lo sguardo sul lago di Ginevra, sulle Alpi innevate e a scorgere perfettamente tutta Montreux. La visita, le foto e la piccola sosta nel giardinetto adiacente al castello ci portano via meritatamente circa due ore e mezza.
MONTREUX
Questa cittadina merita senza dubbio per gli splendidi panorami incorniciati da aiuole fiorite che si aprono seguendo il Quai des fleurs, una camminata lungolago che parte dal castello di Chillon e che prosegue fino a Montreux centro in circa 20 min a piedi. Se anche decidete di arrivare in città con altri mezzi, il cammino fiorito merita di essere percorso più che potete se amate aiuole curatissime, fiori di mille colori e tullipani di ogni genere intervallati da statue ed opere d’arte: fidatevi vorrete percorrerlo tutto, se poi ci capitate come noi all’ora del tromonto, tutto diventa romantico. Il centro è nella piazza dove è collocata la statua di Freddy Mercury cantante dei Queen che qui a Montreux trascorse molti anni lavorando con il gruppo nei famosissimi studi di registrazione Mountain Studios. Questi studi furono di loro proprietà per 14 anni e divennero negli anni meta di registrazione preferita di alcuni trai più grandi nomi della musica come David Bowie, Rolling Stones, Led Zeppelin ecc.. Questo piccolo tempio della musica è aperto al pubblico e visitabile gratuitamente con una esauriente brochure in italiano. Esso si trova proprio all’interno del Casino Barrière di Monterux e ospita all’interno numerosi cimeli della band tra cui anche gli abiti di scena di Freddy.
GIORNO DUE
VEVEY
In circa due ore e mezza visitiamo questa piccola cittadina affacciata sul lago di Ginevra e caratterizzata da un lungo lago dove spiccano la statua di Charlie Chaplin alla cui memoria è stato aperto di recente un museo. Esso si trova a Coursier-Sur-Vevey proprio all’interno dell abitazione dove il celebre attore comico trascorse gli ultimi 25 anni di vita ma purtroppo apriva due giorni dopo la nostra visita alla cittadina. Da vedere è anche la simpatica forchetta gigante, alta 3 metri, immersa nelle acque del lago che non puo mancare di essere fotografata magari sedendo su una delle strane sedie girevoli conficcate negli scogli del lago. Di fronte al “forchettone” si trova il museo Alimentarium, museo della nota marca di dolciumi Nestlè che qui a Vevey ha sede ma che il giorno della nostra visita era ancora chiuso x ristrutturazione e ampliamento. Dietro l’Alimentarium si apre la piccola ma caratteristica viuzza pedonale la Ville de Vielle, un piccolo centro storico con negozietti mentre proseguendo sul lungolago si arriva al castello di Vevey, ora ristorante, che si affaccia su un pittoresco porticciolo con barche e giardini colmi di aiuole fiorite impeccabili dove la quiete e il silenzio regnano sovrane.
MORGES
Una toccata e fuga di un’ora per uno sguardo multicolore al meraviglioso parco che ospitava la Festa del Tulipano, un parco completamente gratuito dove x sette settimane infiniti tipi di tulipani circa 120.000 di 300 specie diverse, vengono piantati in composizioni raffiguranti le più svariate forme. Inutile aggiungere che il parco è situato in riva al lago sul quale si prospettano meravigliose vedute, che confina con il maestoso Castello di Morges e che si affaccia su un soleggiato porticciolo.
LOSANNA
La più grande delle città visitate e la più confusionaria, quella che a me e al mio ragazzo ha affascinato meno e siamo concordi. La città è un continuo saliscendi di strade in forte salita e discesa, gradini e terrazze, tanto è che il centro storico per lo più si sviluppa in altezza piuttosto che in lunghezza. Da vedere sicuramente è la Cattedrale gotica Notre Dame, da questa si scende attraverso l’Escaliers du Marchè fino a Place de la Riponne, un’ampia piazza spoglia che a tutti gli effetti pare solo un enorme gettata di cemento fine a se stessa. Da questa piazza tenendo la sinistra si accede a Place de la Palud molto più raccolta e intima, con caffè all’aperto e negozietti. Il centro storico sarebbe concluso qui se non fosse che nel corso degli anni Losanna si è talmente espansa da inglobare anche il paesino di Ouchy che si trova sul lago, tanto è che oggi ne fa parte a tutti gli effetti. Quindi dal centro prendete l’unica linea di metropolitana che trovate e dirigetevi verso il capolinea di Ouchy. Una volta scesi vi troverete di fronte a una bella banchina attrezzata con ristoranti e a una grande fontana che d estate si trasforma in piscina per i più piccoli e refrigerio x gli adulti. Da questo molo parte una passaggiata lungolago con immancabili aiuole fiorite, che vi condurrà verso il MUSEO OLIMPICO, la più famosa attrazione di Losanna dato che la città ospita il Comitato Internazionale Olimpico dal 1915. Il museo non offre né audioguida né spiegazioni in italiano quindi per noi non è risultato subito di facile comprensione. Possiede un bel parco con sculture a tema olimpico e la famosa vasca nella quale è contenuta la fiamma olimpica, un piccolo fuoco che come si sa, non si spegne mai, neanche sotto la pioggia. All’interno invece interessante è l’esposizione di tutte le varie e stravaganti fiaccole proposte dai diversi paesi che hanno ospitato le olimpiadi con i video relativi che ne immortalano la corsa verso le città. Ma soprattutto imperdibile è il toccante video finale di sole immagini e musica che si propone di riassumere tutto quello che le olimpiadi comportano, a partire dalle incredibili cerimonie di apertura, dagli artisti che vi si esibiscono, dai capi di stato che proclamano l’inizio dei giochi olimpici nelle loro lingue fino agli atleti, alla loro fatica, al loro sforzo per concludere con le premiazioni finali e la consegna delle medaglie d’oro. AIGLE: un meraviglioso castello turrito che pare uscito da una fiaba spicca tra i vigneti, peccato che aprile non sia proprio la stagione adatta per l’uva, consiglierei un fine agosto con bei grappoloni. Allìinterno del maniero, non a caso, un museo sulla produzione del vino e nella piazzetta antistante il castello, caratteristici ristorantini. Un consiglio: seguite lo stradino di campagna che si apre dalla piazzetta verso la valle… uno splendida vista del castello vi attende..volete una foto da cartolina? Regalatevela!
GIORNO TRE
GRUYERE
Splendido paesino medievale arroccato tra le colline e circondato da verdi pascoli costellati di mucche e pecore. Da vedere il castello di Gruyere con la splendida vista che si apre dal giro di mura esterno e dalla sua terrazza, sulla campagna circostante che anche da sola vale il prezzo del biglietto. Per immedesimarsi maggiormente con lo spirito medievale della fortezza non mancate di vedere anche il mini film di 20 minuti compreso nel biglietto di ingresso che narra la storia del maniero, con spiegazioni in italiano. In questa località non lasciatevi sfuggire di assaporare la famosissima fonduta di formaggi motie-motie più raffinata della versione classica perchè fatta metà di emmenthal e metà di groviera, il formaggio per eccellenza prodotto in questa vallata. Consiglio il ristorante Le Chalet nel piccolo centro storico di Gruyere in stiile alpino, tutto in legno e con cameriere in costume tipico, ottima la fonduta. Altra sosta d’obbligo è la visita al caseificio La Maison du Gruyère visitabile a pagamento e che prevede, compreso nel prezzo,un graditissimo regalino di benvenuto ovviamente a base di groviera e l’audioguida in italiano per una volta veramente utilissima, veloce e ben fatta. Ben organizzato anche lo shop con la possibilita di acquistare formaggi di ogni genere e piccoli ricordini: dalle presine ai coltellini svizzeri, ai fornellini x fonduta ecc..e il ristorante annesso. Qui non perdetevi l’altra specialtà della zona: le meringhe con la doppia crema di formaggio, veramente prelibate. Tra il castello, il paesaggio, la visita al caseificio e il pranzo Gruyere ci ha fatto volare via una mezza giornata di ore veramente ben spese!
FRIBURGO
Città medievale situata su uno sperone roccioso che fa si che la città si sviluppi su due altezze: città alta e città bassa, in un saliscendi di stradine e viuzze, gradini e scorci suggestivi, bisogna avere buone gambe! Lodevole è la decisione del comune di istituire pannelli non solo con la piantina della città, ma con il percorso migliore per visitarla, segnalando i punti di interesse e i punti panoramici più tattici per immortalare la città. Noi le abbiamo seguite passo a passo e sono risultate comodissime. La città si gira in poco più di 2 ore. Merita di essere visto il museo Jean Tinguely se conoscete questo celebre artista nativo proprio di Friburgo, noto x le sue opere meccaniche in movimento. Il museo è piccolo, intimo ma ben fatto. Forse complice un tempo da bufera ci è parsa un po più cupa delle altre città svizzere, un po malinconica, sarà per le vie deserte di persone intelligentemente rifugiate in casa, visto l’imminente finimondo d acqua che non ha tardato ad allietarci. La città essendo su due livelli possiede una funicolare che dal basso porta alla città alta. Questo mezzo di trasporto ha la particolarità di essere alimentato convertendo gli scarti fognari in energia elettrica..quando siamo andati noi la funicolare era in riparazione ma i locali dicono che in certi momenti della giornata l’odore, come dire, si sente! L’altra particolarità della città è di essere una città bilingue: ovvero buona parte della sua popolazione parla francese mentre un altra buona fetta, il tedesco. Questo strano connubio oltre a essere percepito uditivamente è visibile anche nelle indicazioni stradali della città e nelle insegne dei negozi che di volta in volta sono scritte in lingue diverse. Stranezze a parte, meritano le foto splendide fatte dal ponte della città bassa verso la città alta dove svetta il campanile della cattadrale San Nicola e lo skyline dei tetti appuntiti della città. Bello seguire il percorso segnalato che ti porta fino alla città vecchia situata in basso, sembra di essere tornati indietro nel tempo con stradine silenziose, una piazzetta con un ulivo sotto al quale giocavano bambini mentre anziani si intrattenevano con una partita a scacchi giganti… insomma, la pace!
In serata arriviamo a Berna dove pernotteremo per tre notti all’Hotel Pension Marthahaus. L’hotel si è rivelato essere ottimo sia per posizione, a neanche 10 minuti a piedi dal centro storico e con fermata tram a 200 metri che porta diretta in centro, sia per il parcheggio auto. Il posto auto seppur a pagamento 10 franchi al giorno, per chi deve visitare per un giorno o due Berna come noi, è indispensabile, visto che di norma i parcheggi custoditi pubblici costano una media di 40 franchi al giorno! Inoltre camere ampie e pulitissime, colazione ottima, personale gentile che parla italiano e compreso nel prezzo anche una card completamente gratuita per viaggiare su tutti i mezzi di trasporto della città..utilissima!
GIORNO QUATTRO
BRIENZ
Piccolissimo e tranquillo paesino sul lago omonimo che visitiamo con un breve percorso di un ora poco più, seguendo il suo lungolago disseminato di buffe statue lignee. Non a caso questo paesino è noto per la scuola di intaglio del legno che offre anche possibilità di visita al pubblico. Da vedere sicuramente è la tipica stradina di montagna che sale curvilinea verso l’alto dalla via principale del paese. Questa è fiancheggiata ai lati da chalet di legno che sembrano fare a gara per il balcone piu fiorito o le sculture di legno più buffe, elfi, cerbiatti e funghi sorridenti vi daranno il benvenuto! Salendo da questa strada e continuando fino all’apice del paese, si arriva alla chiesetta posizionata su un altura da cui dall’alto si domina il lago e tutta Brienz.
SPIEZ
Altro piccolo paesino affacciato sul lago di Thun e dominato dal proprio castello e da una banchina con ristoranti di pesce e barchette attraccate a un piccolo assolato porticciolo. Per i bambini c è anche un bel parco con giochi, caprette e un mini golf. THUN: che meraviglia, da non perdere! Cittadina viva e brulicante, dominata dal suo castello che svetta con le quattro torrette tondeggianti sopra i tetti delle case sottostanti. Bellissimo il panorama dall’alto delle torri del castello che portano la vista fino al lago di Thun, ai giardini della città che ospitano il castelletto rosa e il diorama più antico del mondo e su tutta la verde campagna circostante. Il centro è una chicca che ricorda in miniatura una piccola Venezia, attraversato da due canali e da ponti pedonali che li attraversano a loro volta. Gli stradini su cui si affacciano bar coi tavolini all’aperto, ristorantini, negozi di antiquariato e piccole gallerie d arte rendono la cittadina viva senza per questo essere caotica. Caratteristico in particolare è il ponte in legno coperto, simile al piu famoso di Lucerna ai cui piedi cigni e anatre sostano attirando l’attenzione di adulti e bambini. Bella l’ampia piazza del comune col suo pozzo centrale e molto particolare anche la stradina cosparsa di bandiere svizzere che porta al castello. Essa è particolare perchè i negozi sono sistemati su due livelli, uno sopra l’altro, tant’è che oltre alla normale strada si sviluppano ai lati due corridoi superiori sui quali si affacciano altrettanti negozi e ristorantini a mo di lungo terrazzamento sulla strada sottostante. Merita uno spostamenteo dal centro via autobus o auto anche la visione del parco cittadino che resta dislocato rispetto al centro ma che offre una vista indimenticabile sul lago e sulle montagne innevate che lo circondano, oltre ad essere un’ottima scappatoia coi suoi alberi e il suo verde, alla calura estiva.
GIORNO 5
BERNA
Si capisce perfettamente, nonostante le sue minute dimensioni, perchè sia la capitale della Svizzera. Questa città richiede almeno un giorno e mezzo o due, per essere visitata nei minimi particolari e per essere goduta appieno. Da non perdere il BIERGARTEN ovvero la fossa degli orsi, comunicante con il parco degli orsi collocato invece sulla sponda del fiume. Se capitate prima delle ore dieci di mattina vedrete gli orsi più da vicino in quanto ancora in attesa all’interno della fossa e quindi più facilmente fotografabili, mentre poi durante tutto il corso della giornata saranno nel parco. Viene da chiedersi come mai la stranezza della presenza di orsi in città?! Presto detto: l’orso è stato adottato come simbolo presente sullo stemma araldico e sul sigillo della città sin dal 1220 dal suo fondatore Berthold di Zahringen che secondo una leggenda scelse il nome della città in base al primo animale che avrebbe ucciso andando a caccia sul luogo di nascita della città. Uccise un orso (BAR) da qui il nome. Prima di andare via dal Biergarten fate una sosta al buonissimo ristorante collocato in un ex deposito di tram che ha subito un eccezionale restyling chiamato ALTES TRAMDEPOT attaccato alla fossa degli orsi e consigliato vivamente e meritatamente dallo staff del nostro hotel! Bella atmosfera, prezzi modici, piatti gustosi e abbondanti e birra di loro produzione oltre al fatto che è uno dei pochi locali che non chiudono alle 22: 30, fanno di lui un’ottima soluzione per una cena o un pranzo con vista sulla città! Da non perdere ancora, il vicino ROSENGARTEN piccolo parco cittadino che in maggio/giugno si riempie di splendide rose, anche se andate fuori stagione non preoccupatevi, il bello di questo parco risiede principalmente nella spettacolare vista sulla città che offre dall’alto della collinetta su cui è situato. Una foto da cartolina di cui non potrete affatto privarvi in qualsiasi ora della giornata… bellissimo infatti anche in notturna, con la città illuminata.
Tappa d’obbligo va fatta anche sotto il celebre orologio astronomico ZYTGLOGGE che 4 minuti prima dello scoccare dell’ora fa muovere le varie statue che lo compongono, accompagnate da suoni e musica in un estemporaneo carrilon. Visitabile è anche la minuscola ma suggestiva parte di CASA di ALBERT EINSTEIN di cui è rimasto solo il soggiorno e che offre la visione di un video sulla vita dello scienziato, ma non in italiano. Da non tralasciare la CATTEDRALE sulla cui torre si può salire per ammirare la città dall’alto, la piazza su cui si affaccia con la sua lavorata facciata e anche il suo giardino retrostante da cui si apre uno splendido panorama e da dove parte un ascensore gratuito che porta alla città bassa. Poi ancora il palazzo federale del governo svizzero BUNDESHAUS dietro il quale si apre una bella vista della città e da non dimenticare il verde quartiere delle università. Un capitolo a parte si può dedicare anche solo all’infinità di FONTANE presenti nella città, ne abbiamo contate almeno 12, ma ce ne saranno molte altre sfuggite al nostro occhio, tutte caratterizzate da un pilastro sulla cui cima è posta una statua sempre di’atto di divorarli. Attenzione: molte fontane sono precedute e seguite da pericolose aperture sul fondo stradale grandi quanto una bara, sotto le quali scorre un piccolo torrente d’acqua pittosto impetuoso che scende a valle. Queste aperture sul manto stradale inspiegabilmente non sono chiuse da nessuna paratia e di sera, i meno attenti, potrebbero non vederle. Noi abbiamo assistito a una scena di questo genere e la persona ne è uscita a fatica e fradicia. Attenzione se avete bimbi! Fuori dal centro storico ma con un comodo tram che vi porta davanti al suo ingresso è il ZENTRUM PAUL KLEE splendida costruzione di Renzo Piano dal forte impatto visivo. La forma: un’onda a tre sinuose curve fatte di specchi, è un raro e riuscito esempio di congiunzione tra natura e cultura integrandosi piacevolmente alla campagna coltivata circostante. Per quanto riguarda invece l’interno del museo, bisogna conoscere a fondo l’opera e il pensiero di Klee per apprezzarne pienamente il contenuto, altrimenti non vale la pena del costosissimo prezzo di ingresso di 24 franchi. A noi personalmente non è piaciuto. In compenso abbinato alla mostra di Klee e comprese nel biglietto, vi sono ciclicamente mostre temporanee di altri artisti che potrebbero mostrarsi ottime alternative. Un po’ fuori dal centro storico ma raggiungibile con tram e funicolare è l imperdibile GURTEN PARK. Esso si trova su una collina piuttosto alta che si affaccia sopra Berna. E’ un parco adatto a grandi e piccini che qui posso giocare tranquilli visto che le autobili non possono accedere fin quassù e per gli amanti di lunghe passeggiate immersi nel verde in quanto sembra di essere in alta montagna. Dalla cima si puo scendere verso Berna con un’ora di camminata oppure scendere a valle attraverso un’altra miriade di sentieri che portano nelle cittadine limitrofe. Ma l’attrazione numero uno del parco è la sua torretta di avvistamento altissima, salendo sulla quale, si può ammirare una delle piu belle vedute aeree della città e delle Alpi circostanti.
GIORNO 6
RIENTRO AFFOLTERN IN EMMENTHAL
Serafico il panorama che si percorre in auto raggiungendo questa meta fatta di fattorie, chalet di legno e casine isolate tra le colline. In ogni dove mucche chiazzate di bianco e nero o bianco marrone, brucano silenziose. Raggiungiamo la manciata di case che caratterizza questo agglomerato di fattorie per visitare il caseificio dimostrativo EMMENTALER, produttore del formaggio più conosciuto al mondo: l’Emmenthal. La visita è completamente gratuita (audioguida in italiano a pagamento) ma visitato quello di Gruyere è praticamente identico, quindi già preparati dalla passata esperienza lo affrontiamo senza troppi interrogativi. Qui di diverso c’è la possibilità di vedere all’interno di un suggestivo chalet del 1700 la produzione dell’Emmenthal come si faceva una volta, prima dell’avvento dell’industrializzazione, cioè a mano, facendo bollire il formaggio su un enorme pentolone sul fuoco. Anche qui ristorante e shop per gli acquisti.
La nostra vacanza a malincuore finisce qui. La nostra Italia ci aspetta attraverso il tunnel di San Gottardo, una galleria lunga 17 km. Ciao bei pascoli erbosi. Ciao mucche mansuete, Svizzera ci rivediamo presto!
CONSIGLI UTILI PARCHEGGI
Cominciamo col dire che parcheggi gratuiti durante tutto il nostro tour non ne abbiamo mai incontrati. Nemmeno il paesino più isolato, più sperduto o le zone cittadine più perifiche e a chilometri e chilometri dal centro, ne hanno qualche esemplare! Tutto ciò ci è stato ulteriormente confermato anche dai residenti delle varie zone: è ufficiale. Non ne hanno! Sono tutti a pagamento o al massimo gratuiti (dipende dalle zone) per 1 ora non di più ma solo con il disco orario, che da loro usa moltissimo. Mi raccomando prendetelo, sarà la vostra salvezza per lo meno per le brevi soste! Anche pagando, comunque, non esistono parcheggi dove tu possa lasciare l’auto parcheggiata per più di una o massimo due ore e le tariffe dovunque, sono di uno o più spesso due franchi l’ora, considerando lo sbattimento dell’ansia dello scorrere del tempo. La soluzione più tranquilla ma dispendiosa è il parcheggio privato, più spesso sotterraneo, che vi prosciugherà il portafoglio ma almeno non avrete l’ansia di correre all’auto perchè scade l orario. I parcheggi si pagano dalle 8 di mattina fino alle 18 o alle volte 18 e 30 poi diventano gratuiti quindi potete lasciare tranquillante l’auto parcheggiata dove volete durante la notte!
TOILETTE
Per noi donne una vera pacchia! Di bagni ce ne sono ovunque senza bisogno di dover entrare in un bar a prendere un caffè. In qualunque città anche la più piccola ci sono uno o più bagni pubblici ben segnalati dalle indicazioni per strada e incredibilmente puliti, con carta igienica e addirittura profumati e completamente gratuiti. Nulla a che vedere con in bagni pubblici italiani e ci siamo capiti.
PREZZI
Ebbene si, riempitevi ben bene le tasche prima di partire perchè torneranno semi vuote. Il cambio euro con franchi è praticamente uguale! Vi do un po’ di prezzi: pizza margherita 18 franchi, caffè espresso 4,50 franchi, acqua frizzante da 75cl in bottiglia 9,75 franchi, conviene bere birra che costa meno! Noi sapendo a cosa andavamo incontro siamo partiti da casa premuniti di confezioni d’acqua, rivelatesi poi, visti i prezzi, una scelta più che saggia. Pure il McDonald ha i prezzi lievitati: 2 bigmac menu piccoli 30 franchi. Quindi se avete la colazione in hotel fatela ben abbondate, risparmierete sul pranzo! Ah ah!
DA PROVARE
Mangiare la fonduta, la raclette, bere il succo di mela, assaggiare i loro formaggi Emmenthal e Groviera in primis, provare le loro meringhe con doppia crema e il famoso rosti e non dimenticatevi un pezzetto di cioccolata Cailler. Ops, dimenticavo, comprate il tipico coltellino svizzero mille usi e divertitevi!