Tour on the road della Spagna & Maiorca

Da Madrid a Barcellona visitando le meraviglie dell'Andalusia e delle coste spagnole, proseguendo poi sull'isola di Maiorca, alla scoperta delle sue tante calette
Scritto da: Lety13
tour on the road della spagna & maiorca
Partenza il: 07/08/2010
Ritorno il: 24/08/2010
Viaggiatori: Due
Spesa: 2000 €
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7 Agosto

Partiamo da Fiumicino con il volo Alitalia delle 21:00, destinazione Madrid. Atterriamo all’aeroporto Barajas intorno alle 23:00 in un terminal che appare abbandonato! La prima impressione è che anche Madrid non sia più avanti di Roma! Aspettiamo le valigie per un bel po’, e per più di mezz’ora aspettiamo la navetta aeroportuale che ci accompagnerà al terminal centrale, dove dovremmo ritirare l’auto prenotata dall’Italia con Avis, 10 giorni di noleggio a circa 500 Euro.

Quando arriviamo qui, anche questo appare abbandonato; tutto è già chiuso… anche l’ufficio Avis… ricordando con qualche risata e un po’ di amarezza l’avventura turca, prendiamo un taxi e ci facciamo accompagnare all’hotel prenotato, l’Hostal Ballesta (booking.com). Nonostante il nome, l’hotel non è un ostello, le stanze sono nuovissime, curate e pulitissime. Ottimo rapporto qualità-prezzo. L’unica nota negativa è che, pur trovandosi in pieno centro, la piazzetta antistante è frequentata da tante “folkloristiche signore” al lavoro.

8 Agosto

Purtroppo la mattina comincia prima del previsto, con un cambio di programma obbligato dovuto al ritiro dell’auto che ci costringe a tornare all’aeroporto. Finalmente riusciamo ad entrarne in possesso, e senza rientrare in città decidiamo di andare a visitare San Lorenzo de l’escorial. Il palazzo è imponente e piuttosto “freddo”, ma la cittadina e i dintorni meritano comunque la visita. Purtroppo abbiamo una grossa delusione all’arrivo nella valle de Los Caidos, dove si trova la tomba del generale Franco, poiché era chiusa per restauri e non ci hanno concesso di raggiungere la sommità.

Torniamo a Madrid, dove dobbiamo affrontare una giornata caldissima e senza sole, che la rende ancor più invivibile. Ci facciamo coraggio e, lasciata la macchina, giriamo a piedi percorrendo e visitando la Gran Via, Puerta del Sol, Plaza Major, il Monastero de Las Descalzas Reales, la Cattedrale de l’Almudena, il Palazzo Reale, Plaza Cibeles e tutte le stradine del centro storico. Stanchissimi torniamo alla gran via giusto in tempo per un aperitivo, e per entrare subito nel vivo decidiamo di “Tapear”! L’aperitivo si trasforma in una cena, siamo troppo stanchi per continuare la serata e decidiamo di ritirarci e prepararci alle successive fatiche!

9 Agosto

Lasciamo Madrid, sinceramente senza rammarico, in direzione Toledo. Scegliamo di non percorrere le superstrade, ma di mantenerci sulle vecchie statali per assaporare meglio l’atmosfera delle regioni che attraversiamo. Oggi il sole splende e continua a fare caldissimo… ma sarà ancor peggio e cominciamo a farci l’abitudine. Arriviamo a Toledo, dove ci concediamo una ricca colazione e una bella passeggiata per la città. Visitiamo la meravigliosa Cattedrale e ci prendiamo il tempo di curiosare un po’ nei tanti negozietti di lame e coltelli. Souvenir per i papà acquistati e di nuovo in marcia. Attraversiamo la Castilla La Mancha, accompagnati da pochissime auto e dal canto delle cicale. Dalla cima delle colline si avvistano i vecchi mulini e subito ci vengono in mente le storie di Don Chisciotte e del suo prode scudiero. Pranziamo in macchina, “bocadillo et jambon” acquistato in una tienda lungo la strada. Incredibilmente nelle aree di sosta si vende il pane fresco, da riempire con ciò che si vuole. Entriamo in Adalusia diretti versi Cordoba, e negli ultimi 50 chilometri il termometro della macchina sale vertiginosamente fino a 49 gradi!

Parcheggiamo nel posteggio riservato dell’hotel e crediamo di morire solo per raggiungere l’ingresso. Alloggiamo all’Hotel Esperia Cordoba (booking.com), un quattro stelle adagiato sulle rive del Guadalquivir. Pagando una stupidaggine avevamo una camera enorme, dotata di tutti i comfort, ma soprattutto con una vista impareggiabile sulla Mezquita! Per ovvie ragioni, restiamo in siesta e poi ci concediamo un bagno in piscina, ma fuori dall’acqua è difficile stare.

Al calar del sole usciamo. Sono le 19, ma ancora ci sono 42°. Ad ogni modo l’atmosfera è stupenda. Percorriamo il ponte sul Guadalquivir accompagnati solo dalle cicale e giunti dall’altra parte sembra di essere in un altra epoca. Rimandiamo la visita della mezquita a domani, poichè è già tardi e ne ammiriamo solo le mura esterne. Cordoba è bellissima. Le stradine della juderia, i colori, i patii ombrosi, il verde degli agrumi, gli odori… ci si sente benissimo anche col caldo che opprime. Qui inziamo a conoscere lo spirito andaluso e fra una via e una piazzetta cominciamo a oziare anche noi, fra una cerveza e una chiacchierata che tutti sono disposti a fare. Cena tipica a base di salmorejo e coda di toro e ritorno in hotel, dopo una bella passeggiata con cui Cordoba si fa amare anche al buio.

10 Agosto

Usciamo presto e con il fresco del mattino attraversiamo di nuovo il ponte romano, ammiriamo la torre de la Calahora e il panorama sul Guadalquivir e arriviamo all’ingresso della mezquita. Scopriamo che l’ingresso dalle 8:00 alle 10:00 è gratuito, poichè non c’è praticamente nessuno e all’interno c’è la messa del mattino. Il giardino è un’oasi di fresco, abbellito da fontane e tanti agrumi. Ma è all’interno che si resta davvero a bocca aperta: lo spazio è davvero grande, e si rimane sbalorditi dall’architettura e dai colori. E’ strano ammirare a pochi metri lo sfarzo del mihrab e il crocefisso sull’altare. Bella, davvero bella. Dopo colazione andiamo a vedere la medina azhara, di cui si può benissimo fare a meno. Ci rimettiamo in macchina e dopo circa 140 Km arriviamo a Siviglia. E’ quasi mezzogiorno, ma prima di andare in hotel ci fermiamo alla Torre del Oro e decidiamo di visitare l’arena della Real Maestranza. Nonostante la sera ci sia una corrida, non ho il coraggio di acquistare i biglietti, così preferiamo entrare ora, col silenzio e godere di un altro spettacolo. Dicono sia la più bella di Spagna, ed effettivamente è un bel colpo d’occhio. Spendiamo gran parte del pomeriggio nel parco e piscina dell’hotel, e ci godiamo un po’ di relax. Qui alloggiamo al Silken Al-Andalus, sull’elegante Avenida de las Palmeras, che seppur un po’ distante dal centro (4 Km) troviamo perfetto. Con i soliti 42° usciamo in serata, ma già non li sentiamo più come ieri. Andiamo a Plaza del Triunfo, visitiamo la Cattedrale, Il Barrio de Santa Cruz, Il Parco di Maria Luisa e Plaza de Espana e andiamo a cena all’Arenal. Attorno alla Cattedrale dominata dalla Giralda e nel Barrio de Santa Cruz si respira la stessa atmosfera di Cordoba, un’atmosfera che riporta indietro nel tempo, impregnata di influenza araba e orientale. Anche qui le piazzette del barrio sono oasi di fresco e riposo. Da non perdere Plaza Santa Cruz. Plaza de Espana è unica. L’arenal è pieno di locali e di vita. Visitate il lungofiume alla sera. Di Siviglia ci s’innamora.

11 Agosto

Utilizziamo la mattinata per completare il nostro giro di Sevilla. Prima cosa visita ai Reales Alcazares, gioiello di architettura moresca. Tutte le stanze e i patii freschi e verdeggianti rapiscono per la loro ricchezza e bellezza. Andiamo poi al Barrio de la Macarena, dove facciamo colazione e visitiamo la chiesa in cui è custodita la vergine tanto cara ai sevillani. Ci rimettiamo in viaggio verso Jerez de la Frontera, dove arriviamo dopo un centinaio di chilometri. Qui abbiamo alloggiato al Los Andalos Jerez & Spa, sicuramente bello e pulito, ma con il personale davvero odioso, rarità per gli spagnoli. Dopo la consueta siesta siamo andati ad Arcos de la Frontera, il primo dei pueblos blancos. Il caldo asfissiante non ci ha permesso di girarlo in lungo e largo, ma è stato sufficiente per respirare anche qui un non so che di passato rimasto intatto. La vista dal basso è imperdibile. Tornati a Jerez, abbiamo girovagato per il centro, carino, ma nulla a confronto del resto dell’Andalusia se non per una imperdibile degustazione da Tio Pepe.

12 Agosto

Stamattina ci dirigiamo finalmente verso il mare, e dopo meno di un’ora siamo a Cadice. Città portuale, in gran parte moderna ed eccessivamente affollata di turisti. Facciamo un giro e sostiamo solo per la visita alla cattedrale e dintorni. Il lungomare è una piacevole passeggiata dove facciamo colazione finalmente rigenerati lasciato il gran caldo all’interno! Per il primo bagno della vacanza avevamo programmato la spiaggia di Conil del al Frontera, dove arriviamo dopo poco. La spiaggia è immensa, molto bella e si distende sotto il paese creando uno scenario da cartolina! Ci concediamo una mezza giornata di mare, prima di proseguire in direzione Tarifa. Lungo la strada facciamo sosta a Vejer de la frontera, un altro piccolo paese andaluso che merita davvero una sosta. Personalmente l’ho trovato più bello di Arcos, forse per l’aria terza che rende i colori ancor più accecanti. Arriviamo a Tarifa, dove fuggiamo subito dalla spiaggia affollata e purtroppo mal tenuta. Così ci sistemiamo in albergo e andiamo ad ammirare il tramonto dal belvedere sullo stretto di Gibilterra, proseguiamo la serata a Tarifa. Le coste africane sono così vicine, e girare per le sue viuzze, ti fa sentire già con un piede in Marocco.

13 Agosto

Stamattina costeggiamo la costa atlantica, e dopo una passeggiata a Gibilterra, andiamo a Marbella. In realtà l’hotel che avevamo prenotato era a 16 km dalla costa, vicino alla piccola frazione di Istan. Il Los Jarales Rural Hotel è stata una bella sorpresa: camere comode, con soffitti alti e a travi, un panorama mozzafiato e una quiete che dopo giorni di marcia è davvero un toccasana. La piscina a disposizione è piccola, ma scopriamo di essere i soli ospiti e così decidiamo di trascorrere qui la giornata riposandoci e ricaricando le batterie. Solo in serata scendiamo a Puerto Banus e Marbella. La più grande delusione della vacanza. Indubbiamente il contesto di ville, campi da golf, modernità e mondanità rende Puerto Banus la Porto Cervo della Spagna. Il porticciolo è una sfilata di auto di lusso e yacht da favola, dove il costo della vita è triplicato rispetto a tutto il resto, ad ogni modo piacevole a vedersi. Ma Marbella è davvero incomprensibile. Solo osceno cemento. Siamo contenti di avergli dedicato solo qualche ora.

14 Agosto

Ce ne andiamo presto e alle 11 siamo già a Granada. Qui alloggiamo all’Hotel Camino de Granada, un po’ fuori dal centro ma la struttura è nuova e il giardino con la piscina curatissimo. Ci prendiamo l’ora di pranzo per godere di sole e piscina ma qui sfidiamo presto il caldo e alle 15:00 siamo fuori. Lasciamo la macchina all’inizio del centro e passeggiamo attorno alla Gran Via de Colon, visitando la cattedrale. Ci fermiamo a ritirare i biglietti dell’Alhambra acquistati dall’Italia e cominciamo la salita alla fortezza, lungo l’ombrosa e ripida cuesta de Gomerez! E’ importante sottolineare che è necessario acquistare i biglietti in anticipo, poiché sono a numero chiuso e si rischia di non poter entrare. Addirittura è necessario prenotare l’orario di visita per il Palazzo Nazaries assieme ai biglietti. Si trovano tanti siti che vendono i biglietti, ma l’unico con i prezzi ufficiali è quello del patronato dell’Alhambra; si paga con carta e poi è sufficiente ritirare i biglietti dai bancomat Caixa, selezionando l’opzione ritira biglietti. Torniamo all’Alhambra. Non è possibile descrivere l’Alhambra, perché tutto è permeato da un’atmosfera speciale e magica. Le viste sull’Albaicin e sulla Sierra Nevada restano nel cuore e ancor di più le stanze e i patii del Palazzo Nazaries. Meraviglioso. Si vorrebbe non uscire più e si tenta di immaginare che i turisti spariscano per poter tornare indietro e rivivere lo splendore che fu… Visitata l’Alhambra, immergersi nella lettura dei “Racconti dell’Alhambra” può prolungare quel senso da favola che avvolge tutto il luogo e gran parte dell’Andalusia. L’intero pomeriggio passa qui, e solo a sera raggiungiamo l’Albaicin per perderci nelle sue vie e dove si può restare ore a rimirare il panorama della fortezza dal mirador di San Nicolas, con in sottofondo il suono delle chitarre e delle nacchere con cui i gitani accompagnano flamenchi improvvisati. Non vorremmo mai andar via ma un’altra giornata è finita, non vorremmo neanche lasciare Granada… ci pentiamo di non avere più tempo per questa città. Così scendiamo a piedi dalla collina dell’Albaicin e percorriamo tutta la strada che costeggia il darro dando l’ultimo saluto a Granada.

15 Agosto

Oggi la nostra destinazione è Barcellona. Circa 900 Km ci separano dalla meta, così per la prima volta utilizziamo le autostrade spagnole. Carissime! Non vogliamo perderci una sosta a Valencia, dove arriviamo nel primo pomeriggio. Avendo davvero poco tempo decidiamo di andare subito alla città delle arti e della scienza, simbolo della città. E’ forte il contrasto delle grandiose opere di ingegneria e architettura che sono qui con quelle che ci hanno accompagnato fino a ieri… meraviglie del passato e del presente… che fanno della Spagna quel bel paese a cui non manca davvero nulla. Dopo un rapido giro in città, proseguiamo la nostra marcia e arriviamo a Barcellona verso le 17.30, e ci prendiamo un pochino di meritato riposo. Qui abbiamo soggiornato all’Hotel Ronda Lesseps, vicino al Parc Guell. Ottimo il rapporto qualità prezzo, anche se bisogna aggiungere il salasso per il posteggio dell’auto. Approfittiamo dell’ultima serata automuniti e andiamo prima a visitare la Sagrada Familia e poi a goderci una buona paella alla Barceloneta. Il dopo cena lo dedichiamo al Montjuic, dove restiamo affascinati dallo spettacolo di luci&suoni della “fonte magica”. Era per me la seconda volta nella città catalana e l’impressione di vita, gioia, festa continua mi assale per la seconda volta, anche se ho trovato la città profondamente cambiata e mi appare ora efficiente, all’avanguardia e al passo con le più importanti capitali Europee e internazionali.

16 Agosto

Intera giornata dedicata alla capitale catalana. Di buon mattino andiamo a lasciare la macchina alla stazione centrale e cominciamo il nostro tour da Passeig de Gracia, con la visita alla Pedrera e alla casa Batlò’. Primo incontro col genio Gaudì. Continuiamo fino a Plaza de Catalunya, dove iniziamo la discesa sulle Ramblas. C’è un fiume di gente che passeggia e si ferma ad ammirare i tanti artisti di strada che affollano il viale. Ci fermiamo al mercato della bouqueria, trionfo di colori e sapori. Continuiamo a scendere, zigzagando fra i quartieri laterali alle ramblas. Andiamo a visitare la cattedrale addentrandoci nelle strette viuzze del barrio gotico. Arriviamo fino al monumento a Colon, dove prendiamo la metropolitana, diretti al Parc Guell. A mio parere è qui che il genio Gaudì ha dato il massimo. Il parco è semplicemente fantastico, per le sue costruzioni, il verde e i panorami mozzafiato a 360 gradi sulla città di Barcellona. Giusto il tempo di riposarci davanti a una fresca cerveza, e torniamo in albergo a prendere i bagagli direzione porto… qui sbrighiamo le formalità per l’imbarco. Ci attende una lunga notte in navigazione verso Maiorca.

17 Agosto

Sbarchiamo dal traghetto alle 7.00 del mattino e subito prendiamo l’autobus diretto all’aeroporto, dove abbiamo noleggiato una smart per l’intera settimana. Stanchissimi ci rimettiamo in marcia per Port d’Alcudia, per sistemarci nell’appartamento prenotato. Tagliamo l’intera isola, troppo assonnati anche per guardarci intorno. Aspettiamo l’ora di pranzo con una capatina alla spiaggia di Port D’Alcudia, decisi che non la vedremo più. E’ uno spiaggione pieno di famiglie con bambini, dotato di ogni comfort ma un po’ lontano dal nostro ideale di mare. Un lungo riposo ci ruba l’intero pomeriggio. Riposati, decidiamo di andare subito a vedere il tramonto a Cap de Formentor. Arrivare al faro è imperdibile durante un soggiorno sull’isola. Il tramonto da qui è meraviglioso. Serata a Pollenca.

18 Agosto

Oggi cominciamo la ricerca delle spiagge migliori nell’area di Capredera. Ne avevamo selezionate tantissime dall’Italia! Cominciamo con Cala Gat, molto carina, ma piuttosto affollata così ripieghiamo per Cala Moltò. Questa cala si trova alle spalle di una spiaggia ben più famosa, servita e affollata. Bisogna camminare un po’, ma ne vale la pena. Non c’è più spiaggia, solo scogli e piccoli tratti in cui stendere l’asciugamano ma la cala è stupenda e si sta praticamente da soli. Terminiamo la giornata con la visita alle grotte di Artà, ma non prima di un altro bagno alla spiaggetta di Es Carregador. Serata a Port D’Alcudia.

19 Agosto

Oggi dedichiamo l’intera giornata al giro che attraversa l’intero versante est dell’isola, quello più selvaggio e dominato dalla Sierra de Tramuntana. La mattina andiamo alla famosa e meravigliosa spiaggia di Sa Calobra. Già la strada per giungere fino qui è un’avventura… la spiaggia è piccolissima formatasi alla foce di un torrente stretto in una gola. L’acqua è cristallina e di un turchese difficile da dimenticare. Arrivate presto e godete questo luogo prima dell’arrivo della folla. A mezzogiorno siamo scappati per mancanza di spazio vitale… magia persa! Continuando lungo la strada ci siamo fermati alla bellissima Cala Tuent. Qui c’è poca gente e l’acqua acquista tutti i riflessi del tanto verde che la circonda. Nel tardo pomeriggio abbiamo proseguito fino a Deia, paesino rinomato per la sua quiete e così lontano dall’atmosfera isolana. Bello. Torniamo in albergo. Serata ad Alcudia.

20 Agosto

Abbiamo dedicato la giornata di oggi a due splendide spiagge della zona di Pollenca. La mattina Cala San Vincent, in realtà formata da tre diverse cale separate fra loro, cala Molins, cala Clara e Cala Carbò. Ci siamo fermati a Cala Clara, la più carina e pulita. Peccato solo per lo scempio degli hotel costruiti sul mare. Il pomeriggio ci siamo spostati a Cala Formentor. Quest’ultima è davvero bellissima e adatta a tutti poiché si può trovare sia il lato attrezzato che non. Prima di concludere la giornata ci siamo concessi una passeggiata per le vie del borgo di Alcudia, molto carino e ben conservato.

21 Agosto

Oggi decidiamo di restare nei pressi di Alcudia, dove scopriamo le spiagge di S’Illot (la più bella), Platia de San Joan, Alcanada. S’Illot è davvero piacevole, poco affollata e particolarissima con l’isolotto che si affaccia sulla spiaggia raggiungibile a nuoto. Da S’Illot vale la pena proseguire lungo la strada fino alla fine. Ci sono numerosi angoli da cui si gode un bellissimo panorama.

22 Agosto

Oggi intera giornata dedicate a quelle che, a nostro parere, sono le spiagge più belle dell’isola, insieme a quelle della sierra de tramuntana. Di buon mattino eravamo già nell’area di Santanyi, dove con un po’ di difficoltà riusciamo a trovare la strada (o meglio stradina) che conduce a S’Almunia. Lasciata la macchina al termine della strada, una lunga scalinata conduce alla caratteristica playa de Almunia, dove non c’è spiaggia ma accesso alla cala dall’insieme di case di pescatori affacciate sul mare. Proseguiamo con una camminata di circa 20 min fino a che sotto i nostri occhi si è aperta la meravigliosa Calo des moro. E’ un braccio di mare stretto fra due pareti di roccia con un’acqua semplicemente fantastica. Per scendere alla spiaggia l’accesso non è semplicissimo, ma ne vale assolutamente la pena. Andate presto per trovare posto e per godere della caletta prima dell’arrivo di troppa gente, poiché la spiaggia è piccola. Nel primo pomeriggio ci siamo spostati nella vicina area di Felanitx, dove non volevamo assolutamente perdere Cala Mitjiana. Anche questa non è semplicissima da trovare, per la mancanza di chiare indicazioni. La strada diventa sterrata e difficilmente percorribile con una macchina comune, è necessario fare a piedi gli ultimi 2000 metri. E’ comunque una passeggiata piacevole, ombrosa e boscosa. La cala è semplicemente favolosa, in realtà sembra un tratto di mare privato e poco conosciuto. Acqua cristallina e quiete diventano ancor più belle nel contesto di ville e campi di golf che la circondano. Assolutamente da provare.

23 Agosto

Oggi è l’ultimo giorno a Maiorca. Trascorriamo ancora la giornata al mare, scegliendo la Platia de San Pere, sempre nell’area di Alcudia. Non è certo fra le più belle ma il mare è molto pulito. Purtroppo nel pomeriggio si chiedono le valigie e si torna a Palma, dove ceniamo e dove prima di riconsegnare l’auto facciamo un giro per il centro. Sicuramente carino, ma a parte la Cattedrale, l’impressione è di una città grande che, sempre a nostro parere, non si addice al vero spirito dell’isola; così come l’area di Magaluff che abbiamo appena sfiorato e volontariamente evitato. Maiorca ci ha stupiti poiché abbiamo trovato più di ciò che potevamo immaginare. E sicuramente ognuno potrà trovare altrettanto. Natura selvaggia, mare bellissimo, ma anche tante possibilità per chi cerca la vita notturna. Ci imbarchiamo alle 23:00 per tornare a Barcellona.

24 Agosto

Appena sbarcati dal traghetto prendiamo un taxi diretti all’aeroporto di El Prat, dove sbrigate le formalità d’imbarco decolliamo per tornare a casa.



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