Tour Olanda

Premessa i partecipanti ufficiali sono 3: due genitori ed un babau di 3 anni quasi e mezzo al tempo del viaggio. L’Olanda è un paese stupendo che merita una visita accurata da dividere rigorosamente in due parti: Amsterdam, che è una città a sè, libera e svincolata da qualunque senso del pudore ed il resto del paese, dominato da un profondo...
Scritto da: disastro
tour olanda
Partenza il: 05/08/2007
Ritorno il: 25/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Premessa i partecipanti ufficiali sono 3: due genitori ed un babau di 3 anni quasi e mezzo al tempo del viaggio.

L’Olanda è un paese stupendo che merita una visita accurata da dividere rigorosamente in due parti: Amsterdam, che è una città a sè, libera e svincolata da qualunque senso del pudore ed il resto del paese, dominato da un profondo senso del dovere, di origine calvinista, con l’opportunità di vivere il proprio tempo libero come meglio piace (barca, bici, cavallo), solitamente tutti immersi nella natura! Occorre fare una premessa: siamo stati molto fortunati come tempo, infatti, a parte qualche goccia che ci ha rovinato il nostro arrivo in Amsterdam (eravamo in pieno centro ed ha iniziato a gocciolare!), e due mattinate di pioggia intensa (una mattina eravamo in Gouda ed un’altra mattina in Anversa – che è in Belgio ma era vicina!), per il resto è piovuto un po’ di notte e basta! Un’altra premessa: muoversi con l’auto è facilissimo (la rete autostradale è favolosa!), ma nelle città i parcheggi sono carissimi non meno di 2 euro l’ora in quasi tutto il paese ed Amsterdam ha toccato i 4,50 Euro per ora: e così tutti vanno in bicicletta! Andiamo con ordine: il 5.08 di buon mattino siamo partiti, armi, bagagli e bambino recuperato in montagna, e, dopo aver attraversato il traforo del monte bianco ed evitato la Svizzera, abbiamo attraversato la Francia e raggiunto il Belgio ed abbiamo fatto la prima tappa della nanna! Il giorno 6.08 siamo ripartiti e nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto l’albergo che dei nostri cari amici, essendo sul posto, ci avevano prenotato per 4 notti, il tempo sufficiente per visitare questa bellissima città, o meglio per visitarla con un bambino che non si può costringere nei musei. In realtà il patrimonio culturale di Amsterdam è immenso, e per visitare bene ogni museo non basterebbero 15 giorni! Al nostro arrivo, mentre stavamo scaricando i bagagli, la nostra carissima amica Pilli ci ha aperto la porta dell’albergo e, dopo aver chiacchierato un pochino, preso possesso della stanza, e scaricato tutti i bagagli necessari, con lei, ormai in pieno controllo della città e dei suoi mezzi di trasporto, siamo andati alla ricerca di un parcheggio (pagando ad ore ci costava più la macchina dell’albergo!), che abbiamo trovato grazie al suggerimento dell’albergatore, all’altro capo della città.

Abbiamo preso il tram e ci siamo recati in centro, nella piazza principale, dove anche gli altri amici ci hanno raggiunto! Tutti e quattro loro (Pilli, Claudio, Paolo e Daniela) erano reduci da una nottata di bagordi poiché avevano assaggiato, la sera prima, la famosa “pasticceria” di Amsterdam ed erano ancora un po’ fusi! Dopo un primo assaggio di centro ci mettiamo in cammino verso l’albergo e, nel mentre, comincia un po’ di pioggia: Davide ed io realizziamo che abbiamo lasciato a casa il copripasseggino, cioè quella copertina di plastica trasparente che preserva i bimbi dalle inzuppature del maltempo, e cominciamo ad incrociare le dita…! In albergo ci rilassiamo un po’, visto che, pur essendo spartano aveva il grande pregio di lasciare a disposizione degli ospiti tutto il cibo necessario per la colazione (pane, biscotti, burro, dolci, formaggi, salumi, frutta, thè, caffè, cioccolata e latte), il tutto in una sala comune, con possibilità di fumare (anche se era specificato niente droghe!) adornata di quadri che rappresentavano culi di uomini (tra l’altro anche un bel vedere!).

[a chi interessa: hotel adolesce www.Adolesce.Nl] Dopo la merenda un po’ di riposo e poi, docciati, verso le otto, tutti pronti per andare a fare la pappa! Abbiamo trovato un ristorante in centro che è stata tappa anche per le cene successive dove abbiamo gustato la cucina olandese ad un prezzo molto ragionevole! La cucina olandese, come quella del nord europa, prevede quale antipasto-primo delle ottime zuppe e poi un gran piatto per il secondo, o di carne o di pesce con una varietà abbastanza ampia.

Piatto nazionale sono le cozze che abbiamo trovato in tutti i ristoranti con mia grande gioia! Passeggiata serale e gran nanna, avendo noi alle spalle anche tanti kilometri…

Il giorno dopo, approfittando del bel tempo, anche se frescolino, e utilizzando i mezzi pubblici abbiamo fatto la gita a Volendam, grazioso paesino che si affaccia sul mare (lago?) interno dell’Olanda. Tutto bene fino a che non abbiamo preso la barca per raggiungere Marken, altro grazioso paesino di 2000 anime: infatti, durante il tragitto in barca Luca ha iniziato a vomitare (e lo ha fatto per più volte!) per concludere la traversata con “Mamma, cacca!” ed io “Per favore, tienila che stiamo arrivando” e lui “Ma io l’ho già fatta!”. Ovviamente mi è preso male ed ovviamente non avevo nessun cambio con me! Attraccata la barca ci siamo precipitati nel primo bar di fronte ed ho constatato che la cacca era un attacco fulminante di diarrea… Che fare? Intanto prestare attenzione al piccolo che tra sopra e sotto si stava svuotando e poi cercare qualche soluzione per vestirlo alla meno peggio! In quel bellissimo paesino non esiste un negozio di abbigliamento per bambini ed il negozio dei souvenir, per quanto fornito non aveva né mutande né pantaloni per bambini (in realtà mi ha proposto il costume folkloristico che al di là del costo, 40 euro, era di una lana talmente rigida che appena l’ho toccata mi è venuta la grattarola ovunque!!!)! Che fare? Luca aveva la maglietta, il giubbottino, le calze e le scarpe STOP! Ho preso il babau e l’ho portato nel negozietto di cui sopra: l’omino si è ingegnato e mi ha dato un bellissimo paio di boxer con disegni delle ceramiche di Deft (quelli bianchi ed azzurri!) ed un asciugamano che potesse funzionare da copertina. Abbiamo vestito il cucciolo che si è addormentato sul passeggino! Sembrava una bambola di pezza, senza un filo di energia! Siamo andati alla ricerca del supermercato che, per nostra fortuna, aveva i pannolini, e nel mentre abbiamo fatto un po’ di spesa per il nostro pic nic improvvisato! I nostri amici sono stati meravigliosi ed hanno capito perfettamente sia la situazione sia la nostra preoccupazione! Dopo una dormita di un’oretta luca, che nel mentre aveva ripreso un po’ di colore, voleva andare a casa a tutti i costi, e così abbiamo ricominciato la nostra trafila: barca, autobus e tram fino all’albergo, dove si è riaddormentato! La sera io ed il piccolo siamo stati in albergo e Davide è uscito a cena con gli altri! Dopo un altro attacco di diarrea e vomito, finalmente il piccolo si è riaddormentato ed ha passato una notte serena e tranquilla: anche noi ci siamo rilassati, anche perché se avesse continuato a stare male avevamo pronta la macchina per il rientro immediato! Fondamentali sono state le macumbe delle zie del blog, che prontamente allertate, hanno permesso una pronta guarigione del piccolo e la continuazione del nostro viaggio! L’8.8 giriamo Amsterdam, con un occhio particolare al babau, il quale sembrava essersi ripreso in modo meraviglioso! La prima tappa è il museo Van Gogh per me, mentre i miei uomini si divertivano nel giardino fuori al museo! Il museo è splendido, anche se i quadri più famosi sono in altri musei sparsi per il mondo, unico neo la folla: avvicinarsi a quei meravigliosi quadri e poterli ammirare con calma è stato un lusso che ci siamo potuti permettere solo per qualche tela.

Incontrati i miei uomini e, mangiato pranzo, ci siamo recati tutti insieme alla visita del magico mondo del taglio dei diamanti, dove gli occhi i sono riempiti di luci e la testa di sogni! I prezzi sono notevoli ed i pezzi esposti molto belli: ho solo acquistato un braccialetto in argento con una maglia molto carina…La consolazione di non uscire proprio a mani vuote! Fatte le foto di rito dentro uno zoccolo gigantesco la compagnia si divide e noi ci avventuriamo per le strade di Amsterdam, con il naso all’insù ad ammirare le case così diverse dalle nostre, piene di finestre aperte sul mondo poichè non hanno nè tende nè imposte o tapparelle! Ma hanno dei poderosi ganci per fare i traslochi: infatti le case hanno delle scale così strette e ripide che senza ganci si sta senza i mobili! Merenda in albergo e cena con gli amici, lasciando il babau piccolo vicino a Paolo, la persona più allergica ai bambini che io conosca: luca è riuscito a conquistarlo! Luca è stato bene per tutta la giornata, ancora una riprova della potenza delle macumbe delle zie! Il 09.08, dopo la colazione, gambe in spalla per la visita della casa di Anna Frank, la bambina che scrisse il famoso diario! Dopo quasi un’ora di coda, entriamo per la visita che ci ha lasciato turbati ed occupati a recuperare dalla nostra memoria frammenti di quel libro tradotto in moltissime lingue! Usciti andiamo a pranzo e scopro che in olanda usano il burro di noccioline per i piatti salati! Abbinamento strano ma mangiabile! Il pomeriggio la compagnia si scinde: uomini da una parte e donne dall’altra! La nostra tappa? Un sexy-shop, ovviamente! Dopo l’arrivo in piazza Dam scopriamo che proprio dietro la piazza esiste un posticino delizioso dove assaporare un espresso (proprio il nostro buon caffè!) accompagnato da deliziose torte e meravigliosi biscottini: la prima tappa è fatta! Nel mentre mi chiama il marito che aveva programmato, con il babau, la gita in battello per i canali di Amsterdam…Ma il babau aveva incontrato Morfeo e se la dormiva beatamente, così il marito ci raggiunge e ci scorta per la nostra bravata (e rigorosamente ci aspetta fuori dal negozio!)! La cosa più divertente del sexy shop è stata constatare la nostra ignoranza su cosa si possa infilare in ogni dove del nostro corpo: le risate di quella visita l’hanno resa molto piacevole e consigliabile ad ogni donna che abbia voglia di scoprire (anche solo per amore di conoscenza) quali cose possano nascere da strane fantasie! La visita di Amsterdam prosegue e scopriamo un tempio buddista, nel quartiere cinese.

Rientrati in albergo ci prepariamo per la cena e per il passeggio serale! Il 10.08 lasciamo la compagnia per il nord dell’Olanda, prima tappa Alkmaar, dove assistiamo alla pesa del formaggio! Per quanto famoso sia il formaggio olandese, occorre specificare che ne esiste un solo tipo che si distingue per il nome della cità in cui viene prodotto e per il grado di stagionatura, e quindi, formaggio Edam, Gouda (…) di tipo fresco, mezzo stagionato e stagionato. Altra alternativa è se il formaggio è semplice o pieno di semini di vario tipo: STOP! La nostra varietà di formaggi è veramente un’altra cosa! La pesa del formaggio è un divertente spettacolo in cui gli olandesi (obbligatoriamente in costume) si avvicendano a delle simil-slitte variopinte sulle quali sono appoggiate le ruote dei formaggi.

Correndo e danzando portano questi formaggi alla pesa (una gigantesca stadera!), per poi riportarli sulla piazza e scaricare i formaggi! Dopo il pranzo consumato sul posto, per altro allietato da un coloratissimo mercatino, continuiamo il nostro viaggio verso nord ed arriviamo fino a Den Helder, che ci farà da base per qualche notte! La prima tappa è sulla spiaggia! Occorre aggiungere che proprio costeggiando il mare ci si accorge di essere nei Paesi Bassi, infatti ogni paese sorge SOTTO il livello della strada, strada che comunque è sopra il livello del mare.

Il mare non si vede mai o quasi mai, essendo,di solito la strada protetta da gigantesche dune che riparano l’olanda dalla furia del vento e del mare, anche se, parcheggiata la macchina e superata la duna si intravede un mare marroncino e pazzi temerari che si lanciano con uno strano windsurf, dove la vela è un aquilone….! Cena a base di pesce e nanna in un paesino dove un enorme faro rosso vegliava il nostro sonno! L’11.08 abbiamo gironzolato per il nord dell’olanda, visitando paesini caratteristici.

Prima tappa Hoorn, cittadina graziosa allietata dal mercato e dalla festa: tra bancarelle di vestiti, scarpe e cibi, vi erano bancarelle di caramelle, dolci e giostrine di ogni genere! Finito la visita a questa cittadina, ci avventuriamo per un pic-nic sui prati, circondati, nei campi vicini da pecore (bianche e nere), cavalli e mucche, lieta compagnia di tutta la campagna olandese. Nel pomeriggio abbiamo visitato altri due graziosi paesini.

Questi paesini-cittadine hanno più o meno le stesse caratteristiche: parte centrale, rigorosamente pedonale, costellata da tanti negozietti, in cui si respira una meravigliosa aria del “vivere tranquilli e saper godere del tempo libero!”.

Probabilmente ci occorre prendere esempio da loro: anche i negozietti sono delle piccole chicche: nulla di frenetico o freddo, ma una semplice e calda accoglienza. Il mito sono i negozi di fiori: ce ne sono ovunque ed i fiori costano pochissimo: non è un problema incrociare olandesi con fiori sotto il braccio da portare a casa per allietare l’ambiente domestico! Dopo cena ci siamo deliziati con il nostro faro rosso che ha tenuto compagnia nella nostra passeggiata serale.

Il 12.08 si riparte con tutti i bagagli per cambiare destinazione: il nord ovest dell’olanda! E così, dopo pochi km. Ci troviamo ad attraversare la Afshuidijk, cioè la mega diga che taglia il mare del nord al di sotto delle isole frisone! Altro che il ponte sullo stretto di Messina: lì i capolavori di ingegneria si sprecano e, essendo fatti per salvare la loro terra dal mare, sono accettati con grandi sorrisi! Superata la diga, andiamo alla scoperta di Sneek, dove vi è una porta è molto famosa, Hindeloopen, che ci delizia per il pranzo (e dove i bambini facevano il bagno in mare!) e facciamo tappa a Kampen, dove un albergo ci ospiterà per qualche notte! L’albergatore, un uomo innamorato del proprio lavoro, ci indirizza subito a Giethoor, magnificandola come una “verde Venezia”.

Poichè anche la nostra guida ne parlava, decidiamo di andarci subito: ci siamo trovati di fronte un nuvulo di piccoli canali che circondavano delle bellissime ville, il tutto adagiato nel verde più verde! Ecco, Venezia è un’altra cosa! Decidiamo di fermarci per cena, e vista la gradevole temperatura ci sediamo fuori: dopo aver ordinato, però ci precipitiamo dentro a causa di un temporale improvviso, che dura proprio il tempo della nostra cena! Usciti dal ristorante ci dirigiamo alla macchina, e, appena usciti fuori dalla vegetazione, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio paesaggio autunnale: l’odore della pioggia appena passata, una nebbiolina che abbraccia la terra, dei cavalli curiosi che si avvicinano…Quasi una cartolina! Il 13.08, dopo un acquazzone di circa mezz’ora, e subito dopo è uscito un bel sole, ci dirigiamo verso il nord ovest, verso Groninga, che evitiamo come città ma ne visitiamo i dintorni.

Questa giornata è stata poco fruttuosa, a parte la visita di un bellissimo mulino bianco da poco restaurato a Ten Boer (www.Widdemeuln.Nl). Molto gentile è stato il “signore del mulino”: un simpatico anziano che non vedeva l’ora di raccontarci le avventure del restauro! Poi siamo andati alla ricerca di tumuli e dolmen: gli uni non li abbiamo trovati e l’altro era così nascosto che ci siamo arrivati proprio per caso! Non dico essere come i francesi che qualunque pietra o granello di polvere lo pubblicizzano in ogni dove, o essere come noi italiani che abbiamo un vasto patrimonio storico che se a qualche turista scappa qualche cosa non se ne preoccupa perchè girato l’angolo vi è ben altro, ma qualche indicazione stradale in più al fine di far vedere le bellezze autoctone proprio non guasterebbe!!!!!!! Ritornati alla nostra base, ci siamo gustati una buona cenetta e poi, esausti, tutti a nanna! Una cosa che mi è piaciuta tanto a Kampen è stata una scoperta per la colazione, che funziona benissimo anche per la merenda! In altri alberghi, infatti, avevo notato le codette di cioccolato, quelle che noi usiamo per le decorazioni delle torte. Ovviamente non sapendo a cosa servissero le avevo utilizzate per la cioccolata calda (ogni tanto il mio ingegno si aguzza, anche se in modo sbagliato!), ma nell’albergo, guardando i piatti degli altri ho scoperto come gli olandesi utilizzano le codette: pane, burro e codette. Ovviamente era il modo più semplice ed io mi sono complicata la vita ma questa scoperta ha rivoluzionato la mia colazione….! Il 14.8 siamo andati alla scoperta del parco più grande dell’olanda: De Hoge Veluwe dove è inserito il museo Kroller-Muller ed il museo Museonder, che invece abbiamo visitato! Il parco è bellissimo ed immenso e…Non sembra di essere in olanda: il paesaggio ostacolato da alberi secolari ricorda più la germania, ma è stata una giornata stupenda! Entrati nel parco con la macchina abbiamo raggiunto la postazione del museonder, cioè un museo sperimentale che esamina gli animali ed il loro habitatat naturale: una gioia per il piccolo! Dopo la visita abbiamo scoperto che la miriade di biciclette bianche, attaccate alla rastrelliera (450 circa!) erano gratuitamente a disposizione! Che meraviglia: abbiamo cercato bici con sellino per il piccolo e siamo andati, con l’aria nelle orecchie a zonzo per il parco! Siamo arrivati al museo Kroller-Muller ed abbiamo ancora gironzolato alla ricerca degli animali che vivono in questo bellissimo parco: ovviamente non ne abbiamo visto nemmeno uno…! Abbiamo anche fatto un meraviglioso pic-nic nel bosco e, nel pomeriggio ci siamo spostati a Deventer e poi a Kampen, che se è pur vero che ci dava riparo per la notte, era anche vero che non avevamo ancora visitato! Il 15.8 abbiamo avuto un altro temporale come sveglia! Pazienza, andando nel nord europa la pioggia la si mette in conto! Partiamo alla volta di Apeldoorn, graziosa cittadina famosa per il Paleis Het Loo, cioè una meravigliosa residenza reale della fine del ‘600.

Il tempo sembra un disastro: pioggia a scrosci per tutto il trasferimento in auto: certo che girare l’olanda in bicicletta sarà meraviglioso ma se ne esce molto inzuppati! Arriviamo alla nostra destinazione e, piano piano smette di piovere. La variabilità del tempo è un fattore cui noi, protetti dalle alpi nonsiamo molto abituati: ci si sveglia con la pioggia e si torna a casa dopo almeno 4 o 5 modifiche del tempo: pioggia, sole, nuvole che si rincorrono nel cielo…

Uno spettacolo incredibile che da solo giustifica il varcare le nostre montagne! La residenza reale è bellissima e sontuosa, con arredi meravigliosi che ti fanno sognare i bei tempi di una volta (ovviamente dalla parte dei ricconi!).

Luca inevitabilmente comincia ad annoiarsi e così inizio a raccontargli, stanza per stanza cosa succedeva lì una volta: ma come spiegare la camera da letto del re e quella della regina? Ovviamente, dopo aver osservato un po’ perplesso mi chiede: ”Ma perchè non dormivano insieme?” Già, bella domanda, così la risposta è stata che anche il re e la regina a volte litigavano, e così la regina arrabbiata andava a dormire nella sua camera da sola, anche perchè il re era solito russare tanto….

Avete altre idee???? La residenza reale ha all’interno dei giardini curatissimi, i famosi giardini all’italiana, che si osservano dal tetto del palazzo, con un meraviglioso colpo d’occhio per ciò che concerne la cura della simmetricità.

Finita la visita ci avventuriamo proprio in quei giardini con sontuose fontane che, nella piscinetta di raccolta acque nascondono famelici pescioni! Dopo pranzo, e non un pranzo degno del nostro ferragosto, ci spostiamo verso Arnhem, dove si trova il Nederlands Openluchtmuseum, cioè il museo d’Olanda all’aperto, che ricostruisce la vita quotidiana nell’Olanda del passato.

La prima tappa è stato il trenino che ci ha fatto attraversare questo parco e, darci un’idea di cosa dovevamo visitare con maggiore calma.

La prima tappa è stata la visita di due edifici dove all’interno di uno vi erano tutti gli “avanzi di soffitta” degli olandesi, mentre l’altro edificio è destinato alla raccolta delle collezioni di persone che si divertono a farla (in particolare vi è esposta la collezione di 13.000 salvadanai di ogni forma, colore e materiale che un tizio, direttore della banca d’olanda ha collezionato durante la sua vita e che ha lasciato al museo alla sua dipartita!).

La seconda tappa, invece è stata la fattoria per i bimbi, dove una giovane signora si è presa cura del nostro babau e lo ha portato a fare i lavori della stalla: dare da mangiare alle mucche, alle caprette… Il babau era un bimbo felice, anche se quando gli ho chiesto se capiva cosa la maestra gli avesse detto lui mi ha guardata con aria furbetta e mi ha detto: “No, parlava strano!”.

La visita è stata piacevole, tra mulini a vento e vecchie case, strani giocattoli di un tempo.

Merenda a base di poffertjes (piccoli pancakes che vengono serviti caldi accompagnati da zucchero a velo ed una noce di burro) e poi rientro alla base! Il giorno dopo si riparte, per cui le valigie erano in attesa! Il 16.08 si parte alla volta di Utrecht, graziosa cittadina universitaria che pullula di giovani e di allegria! La città ci ha accolti con il sole, poi la pioggia, poi il vento a raffiche e per finire di nuovo un bel sole ed una temperatura gradevole! Una idea geniale che hanno avuto gli uomini al potere della città è stato trasformare la stazione ferroviaria, dove convengono anche gli autobus, in un luogo allegro: un enorme centro commerciale che, da un lato ripara gli umani dalle bizzarrie del tempo nordico e dall’altro allontana l’idea di degrado che abbraccia ogni stazione.

La visita di Utrecht ci ha impegnato per tutta la giornata, anche se ovunque ci si trovi nel centro della città basta guardare in alto e la Domtoren ti sovrasta con i suoi 112 m di altezza (è la torre più alta d’Olanda!).

Il giorno dopo ci siamo recati a Gouda, paesino grazioso molto noto per la produzione del formaggio (il Gouda, appunto), e per autopromuovere il loro prodotto i “goudesi” hanno deciso di posizionare forme di formaggio sui lampioni! Purtroppo il tempo durante la nostra visita è stato terribile: pioggia a scrosci, tuoni, cielo grigio e plumbeo che non ci ha permesso di ammirare Gouda in tutta la sua bellezza, ma, invece, ci ha fatto percorrere le vie del centro (rigorosamente pedonali) alla ricerca di un riparo dall’acqua che cadeva incessante.

Piano piano, però ha fatto capolino il cielo azzurro ed un caldo sole.

Lasciata Gouda ci siamo diretti verso Hilversum per ammirare i dintorni dei laghi di Loosdrecht, con il castello De Haar e Loosdrecht che ci ha ospitati per la cena, ed è stata l’unica volta che abbiamo avuto un tavolo per cena dotato di tovaglia! Il 18.08 ci spostiamo alla ricerca di una sistemazione per la nanna che ci permetta di muoverci verso l’Aia, Rotterdam e gli altri paesini lì intorno.

Trovato il posto della nanna (un meraviglioso b. & b. Che ci ha concesso, per 35 €. A notte un grazioso appartamento con uso cucina!) ci dirigiamo a Leida, che ci ha accolto con i colori ed i profumi del mercato, oltre all’eleganza dei palazzi cittadini.

I mercati olandesi sono un tripudio di colori e convenienza: mi sarebbe piaciuto acquistare di tutto, ma lo spazio in auto non mi ha permesso di sfruttare la mia inclinazione allo shopping! I banchetti che, però, hanno destato la mia curiosità sono stati quelli dei fiori: a prezzi stracciati, rispetto ai nostri, si portavano via mazzi meravigliosi e piante ancor più belle: per non parlare delle orchidee che a soli 4-5- Euro venivano vendute di ogni colore.

Fatta la spesa, e permesso al babau di giocare in un parco giochi con due bimbi olandesi (il più grande di 7 anni parlava inglese molto meglio di me!), torniamo verso la nostra sistemazione abitativa e mi metto a cucinare: la pasta al pomodoro ha fatto così esclamare il babau: “Complimenti alla cuoca!” e ciò mi ha fatto capire che per quanto buona sia la cucina estera un piatto di pasta è veramente imbattibile! Il 19.08 andiamo alla scoperta de L’Aia, la capitale dell’Olanda e sede della residenza reale.

L’Aia (Den Haag in olandese!) è ua città elegante e signorile con i viali belli grandi e qualche canale qui e là (nessuno rispetto ad Amsterdam!).

La visita, effettuata in una sonnacchiosa domenica, ci ha permesso il lusso di passeggiare con calma e di ammirare l’architettura signorile che ben si addice ad una capitale.

Siamo riusciti a visitare il museo di Escher con i suoi innumerevoli e strani disegni, le prospettive forzate che ti fanno andare oltre la realtà (tra l’altro si possono fotografare in tutta libertà senza il flash, ovviamente!).

Nel pomeriggio ci siamo recati a Scheveningen, il sobborgo marittimo della città con una spiaggia di sabbia fine lunga oltre 3 km.: che dire la sabbia era splendida, ma il mare è proprio marroncino…

Verso sera siamo andati ancora a zonzo ed abbiamo trovato le famose chiuse: abbiamo aspettato le barche e ci siamo resi conto i come funzionano realmente. Queste enormi porte, capolavori di ingegneria idraulica, permettono ai Paesi Bassi di sopravvivere e di mantenere intatta la loro esistenza. Il giorno dopo (20.08) molto presto al mattino siamo tornati a L’Aia per la visita di Madurodam, cioè l’Olanda in miniatura. Nulla di particolare a parte la prima mezz’ora da incubo perchè il babau piccolo voleva prendere ogni macchinina presente nelle miniature, ed il babau grande, che aveva visitato Madurodam quando aveva 10 anni, si ritrovava nel paese dei balocchi! Passata la mezz’ora i due babau si sono ridimensionati ed insieme abbiamo ammirato l’Olanda che avevamo già visitato e quella che dovevamo ancora vedere, anche se i giorni della vacanza stavano per finire! Dopo Madurodam siamo andati prima alla ricerca della residenza reale di cui abbiamo potuto vedere solo l’ingresso, ma nulla del palazzo, nascosto da un lungo viale alberato e totalmente inaccessibile, e poi a Deft, città famosa per le sue ceramiche bianche ed azzurre, ed infatti abbiamo visitato la fabbrica acchiappaturisti! Quel pomeriggio, nella piazza principale di Deft si svolgeva una festa di chiassossimi, coloratissimi e meravigliosi ragazzi del liceo che festeggiavano l’inizio della scuola: come ci siamo sentiti vecchi! Rientrati a “casa” ci siamo gustati un’altra meravigliosa cena casalinga! Il 21.08.07 ci avventuriamo a Rotterdam con il sole dalla nostra parte! Durante la notte, infatti, un temporale incredibile ci ha tenuto compagnia attraverso i vetri sul tetto della nostra mansarda ed è stata un piacevole sottofondo, da sentire sotto un caldo piumone! Rotterdam è una città speciale per chi studia o ha studiato architettura: intanto è il primo porto al mondo, porto visitabile attraverso una gita con la barca, e poi è sede degli edifici più strani che io abbia mai visto, a cominciare dalle case cubiche di Pete Blom di cui una è destinata a museo che prontamente abbiamo visitato! La visita ci ha lasciato di stucco, anche perchè tutte le case sono abitate e vi un notevole spreco di spazio, anche se vivere dentro quello strano cubo deve essere un’esperienza particolare (quelli alti devono fare attenzione!).

Lasciate le case cubo ci siamo immersi nel mercato, che come tutti i mercati olandesi traboccano di bulbi e fiori! Dopo aver girondolato ancora per la città ed aver incontrato un gruppo di studenti che, vestiti da pinguini, saltellavano e ballavano in previsione di uno spot pubblicitario, lasciamo Rotterdam e ci dirigiamo verso Kinderijk, dove ci sono 19 mulini a vento, costruiti nel 1740 e proclamati Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Uno spettacolo meraviglioso e fiabesco: abbiamo preso la barca che ci ha fatto ammirare questi bellissimi mulini dal canale e ci ha fatto fare un bel po’ di foto! Lasciati i mulini ci siamo diretti a casa per un’altra ed ultima cena casalinga! Il 22.08 ci dobbiamo spostare dalla nostra splendida ed economica sistemazione e ci dirigiamo ancora verso sud.

Troviamo alloggio in un albergo a Bergen op Zoom, paesino senza attrattive particolari, ma utile come base per spostarci nella zona che ci interessava: la Zelanda.

La visita di questa “manina” che protende verso il mare del Nord ci ha portati ad attraversare, per tutta la giornata paesini da cartolina e paesaggi marini.

Ad un certo punto, nel bel mezzo di una sosta sulla spiaggia i miei due babau decidono di saggiare l’acqua e di immergersi nelle gelide acque olandesi: a me non è restato altro che immortalarli! A cena abbiamo conosciuto una ragazza italiana che da molti anni vive in Olanda e che ci ha confessato di non voler più tornare in Italia sia per i suoi legami familiari e sia per il modo più civile di vivere degli olandesi! Ritorno alla base e sonno ristoratore! Il 23.08 lasciamo l’olanda per fare una tappa in Belgio, precisamente ad Anversa.

Il patto che ogni giorno facevamo con le nuvole olandesi non è servito con le nuvole del Belgio che si sono sfogate contro di noi con una pioggia che ci ha reso zuppi fin da subito! Anversa è una elegante città piena di chiese e di particolari monumenti: nelle chiese dominano i quadri di Rubens che abbiamo ammirato con calma in tutto il loro splendore, anche un po’ per ripararci dalla pioggia (in ogni caso nel momento in cui si paga un biglietto per entrare in chiesa lo si sfrutta fino in fondo…!).

Ad Anversa, poi, avevamo una guida d’eccezione un ragazzo che come il babau grande gioca a dark galaxy (un gioco in internet terribile che ci fa arrivare, ad ogni turno, alle soglie del divorzio!)! E così un’altra amicizia virtuale si è trasformata in un incontro reale! Lasciata Anversa, con un bel po’ di cioccolatini in tasca, siamo rientrati in Olanda dove il sole splendeva serafico! Abbiamo cenato a Bergen op Zoom ed abbiamo fatto un giro in questo tranquillo paesino! La sera dritti a nanna: il giorno dopo iniziava il viaggio per il rientro a casa! Il 24.08 inizia il ritorno, con un passaggio a Maastricht, città fondamentale per l’Unione Europea, peccato che il palazzo dove nel 1991 è stato firmato il trattato non è visitabile, nè facilmente raggiungibile! In ogni caso la cittadina, che ci ha accolto con un caldo sole ed un colorato mercato ci ha lasciato nel cuore l’ultima immagine dell’olanda solare e ridente dove la vita sembra scorrere ad un ritmo completamente diverso rispetto alle nostre frenetiche città italiane!



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