Tour in Renania Westfalia e Assia
Quindi dopo circa due ore e mezzo eccoci a Colonia: già si intravede il Duomo in tutta la sua altezza ed possanza! Il bus ci scarica proprio davanti alla Stazione principale (Hauptbahnhof) e il nostro albergo (Breslauser Hof: camera doppia 69 euro/notte con colazione) è giusto a cinquanta metri. La posizione dell’hotel si rivelerà quanto mai appropriata. La zona contrariamente alle stazioni di altre città non si risulterà né pericolosa né rumorosa nelle notti seguenti. Per contro la posizione è felice perché l’Hauptbahnhof è praticamente attaccata al Duomo e alla zona del centro. Il Duomo merita sicuramente una visita: quest’opera d’arte patrimonio Unesco è il frutto di lavori durati dei secoli. Infatti si tratta di un’opera in stile gotico ma venne terminata completamente solo nel XIX secolo. Le facciate esterne presentano i segni del tempo e dello smog…Infatti la colorazione scura delle sue guglie e le onnipresenti impalcature su porzioni delle stesse fanno un po’ storcere il naso ma la maestosità della Chiesa desta sicuramente consensi. All’esterno si alternano artisti di strada che intrattengono i turisti con i loro spettacoli, poco vicino c’è l’ufficio informazioni. L’interno del Duomo è visitato da greggi pascolanti di persone di tutte le nazionalità (nonostante ci siano due accesi uno per l’ingresso e uno per l’uscita, la gente vaga in un andirivieni confuso e disordinato!). All’interno l’altezza delle volte ha sicuramente pochi eguali. In fondo vicino all’altare è conservato il sarcofago con le reliquie dei Re Magi: una cassa in oro massiccio con rilievi raffiguranti gli Apostoli. Visto che non sembra esserci molta coda decidiamo di salire i 500 gradini della torre più alta della Cattedrale, per vedere Colonia dall’alto (biglietto € 2,00 pp). L’accesso alla cima è garantito da una stretta scala a chiocciola che deve accogliere il transito delle persone nei due sensi di marcia. Tra la confusione e la fatica dell’ascesa, l’impresa non è consigliabile ai cardiopatici o chi soffre di pressione arteriosa!!… Fortunatamente a metà salita c’è un piccolo spiazzo per una siesta molto gradita. La vista dall’alto spazia su tutta la città adagiata sul Reno: ogni tanto spuntano dal paesaggio qualche grattacielo o alta costruzione come la Fernsehturm, la torre delle telecomunicazioni, che offre un altro approdo più agevole per le persone che preferiscono la comodità, ad una visita della città dall’alto.
Scendiamo dalla torre ed usciamo dal Duomo per dirigerci verso l’Altstadt ossia il centro storico della città alla ricerca di un posto per ristorarci, visto che abbiamo già oltrepassato l’ora canonica del pranzo. Scegliamo una Brauhauser, i classici ristorantini con birra di loro produzione, la cosiddetta Kolsch. Ognuna ha il suo marchio e viene servita rigorosamente solo in bicchieri da 0,2 l. Scegliamo la Brauhaus della Sion sedendoci ad un tavolo sotto il dehor esterno. Il problema è riuscire ad interpretare il menù: comunque alla fine riusciamo a saziarci senza spendere molto.
Dopo la sosta riprendiamo il giro per vedere il centro (Altermarkt, Heumarkt, il Rathaus, la Gross St. Martin, ecc..) ed infine scendiamo in riva al Reno: oggi è domenica e c’è davvero tanta gente come nelle domeniche d’estate sulle passeggiate lungomare delle nostre località di villeggiatura! Anche le barche che fanno il giro sul Reno sono piene. Dopo una breve passeggiata anche noi ci sediamo sul muretto bevendoci una bibita che aiuti la digestione del nostro primo pranzo tedesco. Visitiamo l’interno della Gross St. Martin, la chiesa che fa bella mostra di sé affacciandosi sul Reno e torniamo in stanza a riposare un po’… Sfiniti per la levataccia mattutina finiamo per addormentarci e saltare cena… Ci rifaremo l’indomani a colazione.
BONN Stamattina decidiamo di visitare l’ex capitale, incuriositi di vedere com’è, perché spesso viene snobbata dagli itinerari turistici. Alla Stazione compriamo un biglietto che consente l’utilizzo giornaliero di tutti i treni e pullman della zona: costo €19,00. Un buon affare considerati i prezzi delle singole corse: oltretutto il biglietto è valido per un massimo di 5 persone, quindi ancora più utile per i gruppi più numerosi o per chi ha famiglia al seguito. Arrivati a Bonn per prima cosa vogliamo visitare la Beethoven Haus. Si tratta della casa dove nacque il grande compositore, il quale rimase a Bonn sino all’età di 20 anni prima che il successo lo portasse in giro per l’Europa. Al suo interno sono custoditi pezzi originali dell’artista, quali spartiti, lettere, strumenti musicali come due grandi pianoforti a coda. Curiosi sono i corni acustici che Beethoven utilizzò con il manifestarsi dei problemi di udito che lo afflissero sino all’ultimo.
Di fronte alla casa c’è una saletta dove sono allestite delle postazioni con personal computer e cuffie da cui ascoltare parte di brani che hanno reso famoso l’artista e c’è pure la possibilità di inviare una cartolina via mail agli amici e parenti con tanto di sottofondo musicale.
Terminata la visita della Beethoven Haus, visitiamo il centro di Bonn: sarà anche il clima caldo ed asciutto ma la città appare carina e viva: il Rathaus affacciato sulla piazza appare molto elegante. Proseguiamo verso l’Hauptmarkt dominato manco a dirsi dalla statua del personaggio più illustre della città ed andiamo a visitare il Munster, che appare molto più grande di quanto immaginavamo. A terra, di fronte alla facciata, curiosamente sono disposte due sculture più moderne, raffiguranti due teste di gusto ellenistico. L’interno in stile tardogotico è sicuramente meno entusiasmante del Dom di Colonia ma merita senz’altro una visita. Infine visitiamo lo Schloss, un bel palazzo barocco ex sede dei principi elettori di Colonia ed oggi sede dell’Università locale. Il giardino interno è meta di giovani studenti che si riposano e prendono il sole e anche noi li imitiamo volentieri. Una bella siesta ci vuole proprio! All’interno deve esserci anche un museo dedicato all’arte egizia, noi lo saltiamo ed invece dopo pranzo decidiamo di sfruttare il biglietto giornaliero per visitare Konigswinter, meta turistica per il popolo tedesco, adagiata sulle rive del Reno. Per arrivarci prendiamo la linea 66. Occorre scendere nella fermata di metropolitana e seguire la direzione Bad Hofer. Si sale sulla linea 66 e comodamente si scende al capolinea che risulta essere proprio in corrispondenza della cittadina di Konigswinter. L’ascesa al monte che sovrasta la località per vedere il panorama ci attira ma non vogliamo fare tardi per il rientro a Colonia, così decidiamo di restare in paese e sederci a bere qualcosa sul ponte di un battello adibito a terrazzo per gli ospiti del bar. Oggi è proprio una bella giornata, e seduti al sole, con l’intermezzo sporadico del passaggio di qualche barca o qualche chiatta, si sta davvero bene! AQUISGRANA Oggi è il giorno dedicato ad una meta importante: Aquisgrana da sola merita il viaggio.
Alla Stazione a farci il biglietto un ragazzo estremamente gentile: anche lui ci consiglia di prendere il biglietto giornaliero valido per 5 persone (costo € 31,00): è il più conveniente e ci permette una volta giunti a destinazione di utilizzare tutti i mezzi pubblici della zona.
Dopo circa un’ora eccoci arrivati nell’ex capitale dell’Impero di Carlo Magno che la scelse per motivi strategici ma pare anche per le sorgenti termali che sgorgano nella zona. Un quarto d’ora a piedi ed eccoci arrivati al Duomo. L’interno è suggestivo e merita senz’altro la visita: tra le cose degne di nota il lampadario del secolo XII sospeso a centro volta, commissionato da Federico Barbarossa ed il reliquario di Carlo Magno in oro massiccio del 1200. L’ingresso al Duomo è libero ma se volete avere accesso al coro ed alla galleria superiore, dove è presente il trono originale di Carlo Magno, dovete prenotare una visita guidata (€ 3,00 pp) rigorosamente solo in tedesco o inglese! Ce ne sono circa ogni ora e ve la consiglio.
Dopo un rapido pranzo, la visita di questa bella cittadina prosegue con le vie del centro storico e del Rathaus. C’è anche il Couven Museum, che risulta essere una ricostruzione fedele con mobili dell’epoca di una casa della borghesia dell’800: noi ci limitiamo ad apprezzarlo all’esterno ed invece decidiamo di abbandonare Aquisgrana per andare a visitare Monschau.
Per arrivare a Monschau bisogna prendere il pullman 166 direttamente dalla centrale Bushof: il viaggio dura poco più di un’ora ma merita la visita sia perché durante il tragitto si può ammirare il paesaggio di questa parte di territorio ai confini con il Belgio sia perché la cittadina è veramente un gioiellino con le case a graticcio ed i piccoli ponti a scavalcare il rio locale. Dopo aver bevuto qualcosa in uno dei tanti locali affacciati sulla piazzetta principale del paese, ce ne andiamo via a gambe levate: dobbiamo riprendere il pullman e poi il treno per tornare a Colonia prima di stasera. COLONIA Oggi vogliamo dedicare il nostro ultimo giorno di permanenza in città alla visita più approfondita e rilassata della città. Dapprima ci dedichiamo a visitare le vie dello shopping: Hohe strasse e le vie adiacenti sono una serie continua di negozi e vetrine. La visita prosegue su alcune tra le chiese romaniche sparse per la città: su tutte una nota merita la Minoritenkirche e soprattutto la St. Gereon. Oggi il tempo è coperto e quindi è il giorno giusto per visitare anche il Wallraf Museum. Questo museo si divide su tre piani e ciascuno presenta una ricca collezione di dipinti che vanno dal XIV al XX secolo: su tutti merita l’autoritratto di Rembrandt nelle vesti di un filosofo e i quadri impressionisti, quelli che preferisco. Dall’esposizione all’ultimo piano si gode anche una bella vista laterale sul Duomo.
FRANCOFORTE Oggi salutiamo Colonia e ci dirigiamo in stazione per prendere il treno ad alta velocità (biglietti già acquistati su internet, prima della partenza dall’Italia) che ci porta a Francoforte in un’ora e venti.
A Francoforte la maggior parte degli hotel si trovano attorno alla stazione, che da notizie lette anche su racconti dei tpc, di sera non è molto ben frequentata e quindi abbiamo preferito prendere una stanza all’Ibis Hotel che risulta sul lungo fiume, un po’ più defilato rispetto all’hauptbahnhof ma comunque non distante dal centro, anzi anche più vicino alla zona dei Musei e soprattutto al caratteristico quartiere di Sacsenhausen, dove è più bello cenare la sera.
Per prima cosa andiamo a visitare la piazza centrale della città, il famoso Romeberg, con le sue case a graticcio e il Rathaus. Curioso come ogni giorno possiate trovare coppie di sposi appena convolati a nozze presso il Municipio: il rito prevede che la coppia, all’uscita dal Romer, passi attraverso un lenzuolo in cui e è stato praticato un foro a forma di cuore da amici e parenti. Dopo un pranzo veloce sulla piazza, la visita prosegue verso il Duomo, dove venivano incoronati gli imperatori. Peccato che la città abbia subito massicci bombardamenti durante l’ultima grande guerra che hanno risparmiato solo in parte questo edificio, come d’altronde testimoniano le foto nell’atrio d’ingresso della struttura: l’interno in mattoni rossi appare troppo recente.
La nostra visita prosegue per le vie centrali della città fino alla Zeil, cuore dello shopping con i suoi negozi e grandi magazzini, con un’occhiata all’Hauptwache, vecchio posto di guardia oggi riconvertito in bar alla moda nonché al Teatro dell’Opera. Merita fare un salto alla sede della Borsa, famosa soprattutto per le due simpatiche statue del toro e dell’orso, simboli del rialzo e del ribasso. Da qui si scende in direzione dell’albergo passando per il quartiere finanziario della città con i suoi grattacieli con le loro vetrate che cambiano colorazione con la luce del sole. Tra tutti spicca quello della Commerzbank che raggiunge i 300 m (con quasi cinquanta di antenna, però…) ideato da Norman Foster. Oppure c’è la Main Tower, che è visitabile e grazie al suo veloce ascensore vi permette di accedere alla terrazza panoramica per una vista dall’alto della città e dei suoi “palazzoni”.
Alla sera è consigliata una cena in Sacsenhausen presso uno dei tanti locali caratteristici dove, oltre ai piatti tipici della cucina locale, si beve l’Ebbelwein, il famoso vino di mele della zona, per chi piace… Io continuo a preferire la birra.
MAGONZA Stamattina ci rechiamo all’Hauptbahnhof, dove tra l’altro vendono degli ottimi panini e delle golose brioches, ed acquistiamo due biglietti per Magonza, la città natale di Guthnberg, il padre della stampa a caratteri mobili: la sua invenzione ha consentito la diffusione della cultura e dell’informazione, prima riservata a pochi, solo grazie allo zelo degli ammanuensi, rinchiusi nei conventi.
La visita di Magonza non era programmata e non abbiamo materiale informativo, quindi ci dirigiamo in centro alla ricerca del sito informazioni turistiche: sarà la confusione del mercato sulla piazza saranno le indicazioni male assortite, l’ufficio non si vuol far vedere… per fortuna, dopo aver ricevuto un brusco “I don’t speak english” da parte di un “cortese” signore (turista pure lui, tra l’altro…) troviamo un ragazzo disponibilissimo che ci accompagna quasi sull’uscio, il quale ci conferma che la collocazione dell’ufficio turistico non è delle più felici… Recuperata una mappa cittadina ci dirigiamo per una veloce visita del centro che comprende il complesso del Duomo (con annesso chiostro interno), il Rathaus ed il museo Gutenberg, sino ad arrivare sulla piazza intitolata al personaggio più illustre di Magonza. Tutto sommato la città è quella che meno ha entusiasmato nel nostro tour, forse per chi ha tempo, varrebbe la pena visitare in alternativa Marburg oppure Darmstad.
Alla sera cena a Francoforte in un altro locale di Sacsenhausen, pieno di giovani, che chiacchierano, bevono e… guardano la partita di Bundesliga sul maxischermo… tutto il mondo è paese. La birra qui è ottima.
FRANCOFORTE Ultimo giorno: il tempo oggi è splendido e quindi ripercorriamo il centro, così ne approfitto per fare un bel po’ di foto. Poi torniamo al di là del Meno per visitare lo Stadel Museum. Anche qui la collezione è ricca di dipinti che vanno dal XIV al XX secolo tra cui Botticelli, Van Eyke, Rembrandt, Mantegna, Sisley, Van Gogh, Monet, Manet, Renoir, Munch. Non ci rimane che mangiare un panino veloce e rientrare in hotel per ritirare i bagagli: il pullman parte alle 16:30 e per arrivare all’aeroporto di Hahn ci vogliono quasi due ore. Il volo di rientro partirà un po’ in ritardo ma arriverà in orario a Bergamo: anche questa volta, brava Ryanair!