Tour in Marocco
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“Chi non viaggia legge sempre la stessa pagina”
Una premessa e’ d’obbligo: con 4500 km fatti in 16 gg (di cui 1.000 in Italia) la visione non può che essere superficiale. Ho mantenuto quasi integralmente il percorso progettato, aggiungendo Agadir e saltando l’anello di Tafrout unico posto di tutto il Marocco, al momento del mio passaggio, troppo caldo. Inoltre, cosa altrettanto importante quanto scontata, quanto detto qui oggi non è certo che sia valido in futuro.
La maggior parte delle guide e dei forum stranamente, non parlano per nulla (!) degli alberghi della catena Ibis collocati strategicamente in tutte le principali città del Marocco http://www.ibishotel.com/hotel-direc…el-marocco.htm (e della catena Mercure). Certamente chi cerca il “colore” il “sapore” e gli ambienti caratteristici dei riad la standardizzazione degli Ibis lo farà vomitare, ma…
- Buon rapporto qualità/prezzo (camera doppia con 1 colazione: 50-60 €)
- Lenzuola sempre pulite, sostituite abitualmente tutti i giorni, acqua calda, letto comodo (non dateli x scontati),
- Carta di credito accettata ottimo per non svuotare il portafoglio dei contanti
- Per chi stanco dalle fatiche del viaggio non vuole faticare a cercare un ristorante può “nutrirsi” (appena accettabilmente)
- Aria condizionata sempre e piscina (in quasi tutte le strutture, per chi la desidera)
- Internet e/o zona wi-fi gratuiti collocati quasi sempre in posti “turisticamente strategici”
- Parcheggio gratuito custodito (Mancia obbligatoria a parte)
Comunque in tutto il Marocco Nessun problema x alberghi o ristoranti a qualsiasi ora del giorno o della notte, né per la benzina… Strade generalmente buone.
Cito due piatti tradizionali: il tajine e il cous-cous. Entrambi gustosissimi, sono composti da ortaggi e legumi: zucca rossa, carota, ceci, sedano, peperoni (i peperoni solo nel tajine), patate, inoltre ed eventualmente con carne di pollo o manzo o agnello, anche pesce. Per trovare il cous-cous con una semola ben preparata, bisogna trovare un buon locale. Non è speziato come in Libia o libano ecc. (quindi mancano o sono in minima quantità cumino, coriandolo, ararat, felfel, pepe nero). Lo zafferano usato più spesso non è quello “vero” (crocus sativus), che colora e profuma. è una specie più economica, che colora solo.
Il Marocco ha una piacevole caratteristica: anche in estate inoltrata, quasi dappertutto, il fresco della sera fà dimenticare il sole cocente del giorno. Paradossalmente ho trovato l’Africa (Equatoriale) in Italia al rientro!
Tuttavia è un paese da visitare ad aprile-maggio, oppure ottobre, per avere il piacere di vederlo più verde, anche rischiando la pioggia.
Carta verde per 30 GG 90 €! (Come ha già detto qualcuno)
La carta di credito è molto utile, magari ricaricabile del circuito Visa. Ma una scorta consistente di contanti è più che opportuna. Con 10 € attualmente ci si comprano 110 Dirhan. I commercianti fanno il conto “paro” 10 a 100 perché ci guadagnano – ovviamente – Ma fatelo pure voi… ci guadagnerete in salute e rapidità di calcolo….
A proposito di costi… a muoversi bene il Marocco è mediamente economico, ma per il turista poco accorto (ed io modestamente lo sono ) non è proprio così… A conti fatti, tutto compreso la vacanza mi è costata 70 €/giorno/persona. Il sud, ovviamente, e molto più economico del nord e del mare.
Diversamente da quanto comunica il 155, chi avesse Wind ricaricabile può chiamare l’Italia con *124*+39………# Testato e funzionante.
OCCHIO AGLI AUTOVELOX! SONO ASSAI DIFFUSI!
Di conseguenza ho conosciuto la corruzione della polizia marocchina che dopo avermi “tanato” con il famigerato laser non più legale in Italia, mi hanno “offerto” lo sconto del 50% a patto che il restante 50% finisse nelle loro tasche. (200 Drh).
Il navigatore, avendolo, può tornare molto utile, sopratutto per orientarsi nelle grandi città e per chi ha il Garmin per affrontare le piste.
Altro fatto spiacevole che ci ha accompagnato per quasi tutto il viaggio, è stata l’insistenza asfissiante di venditori di tutto e di niente, false guide, parcheggiatori, postulanti: una tortura! Non esiste parcheggio (nelle grandi città ed in tutti i siti turistici) che non sia di “proprietà esclusiva” del solito parcheggiatore: impossibile salvarsi (a meno di rischiare l’integrità del mezzo). Non si salvano nemmeno gli “autoctoni”! un ladrocinio autorizzato. Il prossimo viaggio mi porterò uno “storditore” a 750.000 volts!
Essendo il mio primo vero viaggio in Marocco, ho fatto un tour molto turistico. Non poteva essere altrimenti. Un eventuale ritorno, sarà mooolto diverso.
Inutili x tutto il Marocco le Fiches de Voiages preparate a seguito dei consigli in vari forum e preparate prima di partire: vanno usate di volta in volta quelle che ti forniscono gli alberghi o le autorità!
Purtroppo l’unica macchina fotografica che avevo si è danneggiata poco dopo Merzouga. Sono “leggermente arrabbiato” con mia moglie che ha insistito per non farmi portare la telecamera (che tra l’altro scatta anche bellissime foto). Un vero peccato.
Nel caso fosse necessario, quanto sopra conferma l’omni-vigente regola di Murphy da seguire sempre: se c’e’ qualcosa che puo’ andare storto stai pur sicuro che lo farà” quindi portarsi dietro sempre due di tutto (meglio 3)… la potenza di fuoco non è mai troppa.
Sella della BMW F800GS 2009 tragica: dopo 1ora e mezza, continuare senza soste è da fachiri!
Viaggio in nave GNV da Genova confortevole ma di ben 47 ore. Con 30€ in più cabina con vetrata. Per 2 gg molto meglio che interna. Pasti da caserma.
Dogana marocchina da inferno dantesco. Anzi peggio. Più di due ore x uscire, burocrazia esasperante, devastante approssimazione. Terreno fertile per intermediari a pagamento per lo “snellimento della pratica” da evitare come la peste!
Se passare la dogana all’arrivo è stato di una lunghezza esasperante,nulla può essere paragonato al tempo trascorso dal chech-in all’effettiva partenza dal molo di Tangeri al ritorno (anche a causa del “controllo clandestini” della polizia italiana in loco) 9 ore! Con tutta la gamma immaginabile di teatrini comici e drammatici.
Ciò lascia prevedere cosa potrà accadere tra pochi giorni con la combinazione del max afflusso turistico e del Ramadan che nel 2010 capita proprio d’agosto.
Una regola che vale sempre e’ che piu’ i paesi sono sottosviluppati, piu’ la burocrazia (e i burocrati) imperano.
Tangeri: Alberghi e ristoranti migliori e più cari nella città nuova. Prima e ultima notte all’hotel Continental una volta di prestigio,in corso di restauro. Accettabile. Caratteristico. No ascensore. 43€ e 57€ rispettivamente la notte di arrivo e quella della partenza la doppia con prima colazione (tramite Booking.com costa meno che pagare in loco: io l’ultima notte l’ho prenotata con Booking, proprio dalla hall dell’albergo!). Comodo per la vicinanza del porto e alle spalle della medina, che è grande e antica. Bella casbah. I vicoli la sera sono pieni di gente che passeggia fino a sera inoltrata. Facile x il turista che non viene importunato più di tanto. La sera dell’arrivo cenato da Hamadi nella Medina. Ambiente caratteristico,più che altro dedicato a comitive di turisti. Musica, camerieri in divisa pasto buono, ma non eccezionale,235,00 mad. Grandiosa esperienza culinaria (prezzo accettabile) al riad Tanja la sera prima della partenza.
Tangeri > Volubilis > Moulay Idriss > Meknés > Fez
Viaggio all’insegna del caldo: 30-35°. Ma fattibile. Per chi vive o ha visitato città fondate dai romani, Volubis aggiunge qualcosa in più pur essendo stata una città importante e vasta.Bei mosaici un po’ grossolani, i reperti più importanti sono al museo di Rabat. Moulay Idriss, secondo me, non aggiunge nulla al ns bagaglio culturale. Insieme di case bianche, città di culto e santuario importante principalmente per i musulmani marocchini perché vi è sepolto il santo Idriss seguace di Maometto, nonché fondatore della prima dinastia reale. Economico e gustoso pranzo on-the-road lungo la strada: tagine come se piovesse… Meknéss residenza imperiale, ha una bella porta e una medina dove si vendono sopratutto oggetti di mediocre qualità, ma il dedalo di vicoli e l’architettura dI case e palazzi è da vedere. Fèz o Fès ha una grandiosa la medina: Fès el Bali, costituita da un numero impensabile di “rioni” dove sono immancabilmente presenti in ciascuno, i 5 elementi fondamentali e comuni: una fontana, un forno, una Moschea, una Madrassa e un Hammam. Ricordo una conceria immensa, che ho visitato e visto in molte fotografie, quasi un simbolo, La spettacolare medersa Bou Inania splendidamente decorata da stucchi e pannelli di legno di cedro intarsiato, ricordo una bella porta.
Splendido il medio e l’alto Atlante, con le foreste di cedri tra Ifrane e Azrou e i panorami. Bella la valle dello Ziz con il lago, più a monte degni di nota bei villaggi di berberi multicolori.
Ar Rachidia, non ha nulla degno di nota Imho… Avrei voluto fermarmi per la notte, ma ho solo sostato per mangiare e riprendere le forze. Dopo due ore sono ripartito per Merzouga.
Merzouga, Con lo spettacolare Erg Chebbi e verso l’Algeria il Sahara pietroso è da vedere, ma è spiacevolmente turistica. Probabilmente, come diceva ilmazza è meglio Mhamid !
Fatto anche un pò di fuori-strada: andato giù alla prima duna di sabbia! Tutto bene, ma per tirare su la moto una gran fatica…
Ma la fatica peggiore, particolarmente quando si è stanchi, in tutto il Marocco, e Merzouga non fà eccezione, è tenere alla larga le decine di rompiscatole che hanno un fratello, uno zio, un amico, in Italia. Se siete francesi, in Francia e così via. O che ci sono stati. Che ti chiedono di dove sei, se è la prima volta che vieni in Marocco, e che hanno immancabilmente qualcosa da venderti. Queste ed altre sono le innumerevoli e diversificate le strategie di approccio e vendita! “La shokran”, a Merzouga non è bastato, così mi sono ritrovato, mio malgrado, in un posto che non ho scelto di mia iniziativa, con un “pacchetto” da 200 € x 2 persone che ha compreso una notte in una caratteristica struttura con piscina,una notte nel deserto con “cammellata” (scusate ma mi viene da ridere) di 1ora e mezza all’andata e altrettanto al ritorno,più escursione in jeep nel deserto,con tutti i pasti. Se volete sapere se il deserto mi è piaciuto, vi rispondo “al tramonto e di notte forse”. Apprezzo la solitudine, sopratutto in particolari momenti. E ne ho avuta poca, purtroppo. Di giorno, il deserto che se lo godano scorpioni, rettili, emuli di Lawrence d’Arabia e simili… non è per me! Non ho fatto la pista che avrei voluto fare per motivi di peso e di tempo (e di incapacità a pilotare una moto da enduro, diciamocelo) ma l’alternativa è una stupenda strada asfaltata secondaria da 260 Km che da Rissani arriva alla stupenda valle del Draa, poco distante da Zagora regalando emozioni forti: sembra di stare all’inizio del mondo… avrò incontrato due o tre macchine in tutto. Occhio a partire con il pieno!
Zagora, pulita, ordinata, ma insignificante, è punto di partenza per escursioni nella vicina valle del Dràa che dà vita estesi palmeti, ed è costellata da tante kasbah (segno che anche in passato la sua fertilità dava molta ricchezza) molte in pessimo stato, ma alcune fortunatamente in corso di restauro. Lo skyline delle montagne multicolori che sovrastano la valle è qualcosa che lascia affascinati.
Ad ovest di Ouarzazate, c’è la splendida Skoura, con una bella kasbah da visitare, ed un’immenso palmeto. Continuando si incontrano Kelaa-Mgouna e Boumaine Dades, dove è meglio non fermarsi, ma risalire per quanto possibile la gola: ci sono bellissimi alberghetti (no-Visa) in posizione elevata sulla valle, e addirittura su pinnacoli di roccia, dova la notte ha un silenzio mai udito prima, e l’unico rumore è il ronzare delle nostre orecchie. Il numero di stelle è infinito… ho persino visto delle stelle cadenti…
Poco a nord di Ouarzazate, c’è la “famosa” kasbah Ait-Benhaddou, molto ben restaurata in occasione delle riprese del film “Il Gladiatore”. E dove troverete, anche qui, molte persone che… Indovinate un po?
La mattina dopo è d’obbligo risalire le gole del Dades e se avete manico, ma tanto (e una 250 cc max) dopo aver superato con la vostra moto un dirupo non da poco, potrete fare in fuori strada un percorso di un giorno. A sera saranno necessarie numerose trasfusioni e bombole d’ossigeno, ma sarete arrivati alle gole del Todra, con un percorso da uomini veri! Naturalmente io non l’ho fatto. Ciò pensato, ripensato, andato avanti e tornato indietro almeno quattro volte, ma alla fine ho rinunciato: “nun sè pò fà e basta!”. E vi invito a pensare attentamente alle vostre capacità (e all’integrita’ del vs mezzo come delle vs ossa in una zona isolata) prima di affrontarlo e quindi molto saggiamente tornare indietro arrivando alle gole del Todra dalla strada asfaltata che passa per l’assolata e polverosa Tinherir. (Che ha l’ennesimo, ma bel mercato). Non sto a dirvi di quanto siano imponenti, e quanto sia stretta la gola… vi potete vedere da soli le foto. Se la percorrerete per una 30 di Km arriverete al villaggio berbero di Tamtattouchte (o qualcosa di simile) che non ha nulla di particolare se non gli abitanti, abbronzatissimi, col viso scavato da mille rughe profonde di fatica e sole e freddo, vestiti dalla testa ai piedi, sotto un sole primevo, con lana pesante e colorata. Ritorniamo indietro, per la spettacolare, ripidissima, ventosa e pericolosa strada che porta da Ait Benhaddou al Tizi-n-Tichka, dove i camion bruciano i freni e la natura dimostra quanto grande può essere la bellezza del mondo che indegnamente occupiamo e sfregiamo ogni giorno! Procedendo stoicamente sulla mia sella irta di chiodi da fachiro, superato il passo si scende lentamente verso Marrakesh (poco dopo il passo, cominciamo a dimenticarci delle belle foreste di cedri e del fresco…). Questa città come tutte le più importanti del Marocco ha due facce ed una di queste due non mi piace per niente. Certo, bella la Piazza, la Koutubia, la bella Medersa con splendidi intarsi nel legno di cedro e strucchi andalusi, il Palais de Bahia, il souq, la Mellah, il palais del Badi, e persino il caos, e prendere i tassì contrattando il prezzo, ma dopo un pò avrei voluto essere altrove. Qui per la prima e unica volta, ho richiesto una guida alla reception dell’albergo… 400 Dhr buttati.
Da Marrakech verso Agadir, nell’interno, dalle parti di Taroudant per un tempo ed un tratto di strada interminabile ho provato cosa vuol dire andare in moto a 45° di temperatura. Ho temuto che si fondessero i pneumatici sull’asfalto. Quante macchine ferme e camion col cofano aperto… Quindi niente anello di Tafrout > Ait Baha… troppo caldo! Sarà per un’altra volta. Inshallah… Sul mare ci si dimentica in fretta del Marocco rurale e più autentico. A partire da Agadir, meta del turismo di massa, dove ho potuto anche fare un lungo tuffo nell’oceano e mangiare abbastanza bene, i paesi che si susseguono lungo la costa fino a Tangeri sono da saltare a piè pari, a parte doverose eccezioni turistiche quali Essaouira o El Jadida e naturalistiche, come Sidi Kaouki, Oualidia, Moulay Bousselham (dove si fatica a trovare una camera in alta stagione) Posti da surf come se piovesse. Ho avuto la fortuna di vedere anche delle piccole onde tubolari. Avendo girato in lungo e in largo il mondo, di cui gran parte in moto, non ho fatto a meno di notare la straordinaria somiglianza tra Essaouira e Saint Malò… Saint Malò? In Bretagna? Sì! Le mura e il tessuto urbanistico delle due citta sono identici, quantomeno molto simili… A casa – prima di redigere questa guida – con l’onnipotente google ho scoperto che l’architetto progettista è stato lo stesso! Tra Agadir ed Essaouira degna di nota, ma anch’essa troppo turistica, sugli spinosi alberi di Argan ho visto più volte delle caprette… Come cavolo fanno a salire poi… Ovviamente discorso a parte per Casablanca cuore economico del Marocco, e la capitale Rabat. Spettacolare, Splendida, Superba, (e moderna) Imho, la moschea di Casablanca, unica aperta ai non musulmani (probabilmente x incassare una piccola parte dei fondi necessari x manutenzione e il necessario restauro, visto che sta praticamente sul mare). Ha un minareto da 200 mt,un meraviglioso tetto scorrevole, che ho avuto il piacere di vedere aprirsi e coniuga materiali,e arte ed architettura in un insieme monumentale grandioso armonico e coerente.Da sola vale la visita alla città.
Tuttavia opere così grandi fanno riflettere immediatamente oltre alle manie di grandezza dell’ideatore, che l’immensa cifra spesa x la sua realizzazione, avrebbe potuto allietare di non poco il popolo marocchino.
Accogliendo il consiglio di alcuni membri del forum quellidell’elica sono stato a Rabat e ho visitato il mausoleo di Hassan e la moschea che nei progetti doveva essere grandiosa, ma di cui rimangono molte basse colonne ed una bella torre di 44 mt. Praticamente c’è solo quello da vedere! Oltre che respirare l’atmosfera caotica (come pensavo) della capitale. Comunque non mi è dispiaciuta. Interessante da vedere.
Un particolare onnipresente dell’arte marocchina che ho riscontrato un pò dappertutto, è la bravura di ignoti ma bravissimi artigiani capaci di trasformare con arte e paziente lavoro materiali di scarto o di poco valore in opere di grande valore artistico.
Anche se ho goduto nel vedere merletti in legno di cedro, colonne in onice, stucchi splendidi ad abbellire arcate e colonne, del Marocco mi è piaciuta la parte più lontana dai flussi turistici pacchettizzati.
Mi è piaciuta molto la gente comune, generosa e disponibile, i volti scavati dalle rughe dei berberi vestiti di lane multicolori. Ho immaginato lo scorrere dell’acqua in primavera negli innumerevoli oued secchi, mi è piaciuto il colore delle aride montagne in contrasto con l’azzurro del cielo. Mi sono piaciute moltissimo ed ho goduto del fresco delle belle foreste di cedri, dalle parti di Azrou, con cui sono costruiti i tetti di mezzo Marocco, oltre che la maggior parte delle opere d’arte, mi ha impressionato la notte così limpida con milioni di stelle.
Ma ho avuto ogni volta, immancabilmente, una stretta al cuore nell’attraversare le miserabili e maleodoranti periferie di latta e cartone delle grandi città al cui confronto alcune favelas abbarbicate sulle colline di Rio sembrano quartieri residenziali.
Tornare? Forse. Ma vorrei che il suo sud povero e ricchissimo fosse tanto più vicino. E senza dogana.
Saluto da qui – anche se i più non leggeranno – tutte le brave persone che ho incontrato nel mio viaggio. Anche quelle “meno brave”. Ognuna di esse ha aggiunto qualcosa.
Il titolo di questa recensione è stato ispirato da una di queste persone.
Ciao a tutti.
Dedicato a mia moglie, compagna d’avventure.
__________________ è bello esser seduti e il mondo e l’aria che ti scorre intorno… F800GS DarkMagnesium >380.000 Km.