Tour in Andalusia sospesi tra oceano e Mediterraneo
Avevamo prenotato in anticipo da casa tutti gli alberghi tramite internet, pianificando tutte le tappe prima della partenza, questo ha reso il nostro viaggio più fluido e senza intoppi.
La prima tappa del nostro viaggio, che si trova a pochissimi kilometri dall’aeroporto, Torremolinos. La città a dire il vero non offre grandi spunti, dopo un breve giro di perlustrazione in spiaggia, a dire il vero non un granché, verso sera ci dirigiamo con l’auto in centro dove troviamo un atmosfera vivace con molti turisti e negozi ma niente che ci colpisca particolarmente. Fortunatamente abbiamo scelto Torremolinos solo come base di appoggio per la prima e per l’ultima notte del nostro viaggio.
La mattina successiva, dopo una buona colazione in albergo partiamo per la prima vera tappa, la cittadina di Nerja ad una settantina di kilometri da Malaga in direzione Almeria. Arrivati un’oretta dopo capiamo subito che c’è gran movimento visto che i parcheggi sono stracolmi e i posti lungo le strade pieni di macchine posteggiate, per nostra fortuna troviamo posto proprio di fronte all’albergo. La struttura che abbiamo prenotato si trova a cinque minuti a piedi dalla spiaggia e molto vicino al centro storico. Notiamo subito, nel nostro classico giro di perlustrazione, che Nerja si presenta molto più carina dei soliti posti della Costa del Sol, con il suo centro storico che culmina nel “Balcon d’Europa”, chiamato cosi perché questa piazza sorge su di una sporgenza a strapiombo sul mare, assomigliando ad un vero e proprio balcone affacciato sul Mediterraneo. Dal balcone si possono fare ottime foto e si gode di una vista magnifica sul mare e sulla costa che circonda Nerja.
Nel centro storico che si dirama in numerose viuzze si trovano numerosi negozi dove trovare tipici oggetti da regalo e molti ristoranti affollati a tutte le ore da turisti dove servono deliziose “tapas” e “montaditos”.
Durante il nostro breve soggiorno a Nerja, nel pomeriggio del secondo giorno, ci dirigiamo verso Granada per visitare la Alhambra. Granada non dista molto da Nerja, circa un’ora di superstrada. Durante il tragitto dalla costa verso l’interno ci accorgiamo che la temperatura sale notevolmente avvicinandoci a Granada e quando parcheggiamo al nostra auto nel parcheggio del complesso monumentale il display dell’auto segna 45 gradi!
All’ingresso notiamo una coda notevole ma fortunatamente con i tagliandi già prenotati su internet con largo anticipo non ci resta che ritirare i biglietti mentre vediamo che molti vengono rispediti indietro per esaurimento dei posti.
All’interno del complesso un percorso ci porta subito dalla parte opposta dove i Palacios Nazaires la fanno da padrone, un meraviglioso esempio di architettura araba che ci lascia stupefatti, il nostro percorso si conclude dopo circa tre ore di visita al Generalife, un palazzo con giardini magnifici all’interno che ci danno anche un po’ di refrigerio tra una bottiglietta d’acqua e l’altra.
Terminiamo la nostra giornata rientrando a Nerja e cenando con una buona frittura di calamari ed una “jarra” di birra fresca.
L’indomani partiamo alla volta del Parque Natural del Cabo de Gata, dopo circa due ore abbondanti arriviamo nei pressi di Almeria che attraversiamo per giungere nel paesello di S.Miguel del Cabo de Gata, dove abbiamo prenotato un albergo. Ero già stato da queste parti più di una decina di anni fa e da allora noto subito che alcune cose sono cambiate ma che il turismo di massa ancora non ha invaso questa magnifica parte nascosta dell’Andalusia. Restiamo in zona circa quattro giorni nei quali ci godiamo le più belle spiagge di tutta la Spagna nei pressi del piccolo paese di San Jose dove le case sono tutte bianche e non superano due piani di altezza senza eccezioni per nessuna struttura. Saltiamo come grilli dalla spiaggia de “Los Genoveses” alla famosa “Monsul”, dove sono state girate scene di film, da “Los Barronales” fino a “Playa de los Muertos”.
Nel paese di Cabo de Gata durante la sera non c’è molto da fare, eccezion fatta per due Chiringuiti che si affacciano sul mare, per nostra fortuna questo è il periodo della Feria di Almeria, in venti minuti siamo in città dove partecipiamo alla festa. Descrivere la folla all’interno del “Recinto Ferial” non è cosa facile, un rigoglio di colori con donne ed uomini vestiti con i tipici costumi andalusi, gente di tutte le età affollano questo enorme piazzale occupato da una quantità industriale di Giostre di tutti i tipi, banchi che vendono qualsiasi cosa e file sterminate di stand gastronomici affollatissimi fino a tarda notte. Indescrivibile la partecipazione della gente di Almeria e dintorni a questa festa religiosa che dura per dieci giorni durante i quali dalla mattina fino a notte fonda si fa festa e si partecipa alle processioni in onore della “Virgen del Mar”, santa patrona della città di Almeria. Dopo aver partecipato alla festa la notte nel Recinto Ferial, decidiamo il giorno successivo di scoprire i centro storico di Almeria. Fin dal mattino c’è in città una gran folla che si riversa lungo le strade ed occupa i vari bar e gazebo installati per la festa, non ci lasciamo sfuggire ovviamente l’occasione per assaggiare numerose e gustosissime tapas a base di pesce e mini-baguettes con salsiccia dentro, accompagnati ovviamente da birra e dal rinfrescante vino spagnolo, il “Tinto de verano”. Molto suggestiva la processione nel centro storico per portare fiori alla Virgen del Mar, portata a spalla lungo le strade fino alla chiesa principale, grande è la partecipazione da parte degli abitanti di Almeria ala quale ci uniamo con piacere.
Dopo un’altra nottata passata nel “Recinto Ferial” di Almeria, la mattina del giorno successivo ci svegliamo presto, rimettiamo in nostri bagagli e, con la nostra piccola utilitaria, raggiungiamo Marbella dopo tre ore e mezza di cammino.
Arrivati a Marbella, parcheggiamo la nostra auto e con le nostre valige andiamo alla ricerca del nostro albergo che si trova proprio nel centro storico, lo troviamo in un vicolo non lontano dal parcheggio.
Subito dopo aver lasciato le valigie nella nostra camera, grazie alla grande disponibilità del signore alla reception, che ci fornisce numerose indicazioni, ci inoltriamo nella selva di stradine che compongono il centro storico di Marbella. Case bianche e terrazze fiorite fanno da contorno alla nostra passeggiata con il naso all’insù ad ammirare i balconi dove di tanto in tanto appaiono raffigurazioni religiose.
Notevoli sono le chiese presenti a Marbella che si affacciano su piccole piazzette piene di ristoranti e bar affollati dai turisti.
Al termine del centro storico arriviamo sul lungo mare, anche qui troviamo una selva di ristoranti e Bar-tapas, ampia è la scelta per una pausa o per un pasto lungo mare.
Scendiamo in spiaggia, il mare non è dei migliori ma non ci lamentiamo e ci facciamo una bella nuotata, anche perché la spiaggia è grande e c’è spazio per tutti anche se c’è molta gente.
Dopo una doccia rigenerante ci inoltriamo nuovamente nel centro storico dove ci attende una buona cena a base di frittura di pesce e una buona birra ghiacciata. Dopo aver cenato ci facciamo trasportare dal flusso di gente che affolla il lungomare dove numerosi sono i banchini del mercatino artigianale e dove incontriamo vari locali dove assaggiare ottimi cocktails a buon prezzo.
Dopo due giorni passati a Marbella prendiamo l’Autovia direzione Tarifa, raggiungiamo la città del surf dopo un paio d’ore di viaggio.
Arrivati a Tarifa ci sistemiamo in un Hotel a circa un paio di km dal centro e dalla spiaggia più vicina al castello della città. Tarifa è un tranquillo paesino che d’estate si anima di amanti del surf e turisti che vogliono farsi trascinare dalla movida del centro storico e dalle lunghe spiagge bianche che la circondano.
La particolarità di questo piccolo borgo che si affaccia sul Marocco è l’intreccio di vicoli e piazzette che caratterizza il centro storico dove, locali e ristoranti la fanno da padrone praticamente notte e giorno.
Nella nostra prima giornata a Tarifa di immergiamo subito all’interno del centro dove troviamo un piccolo mercato del pesce al coperto, particolare la struttura di questo mercato dove sembra di essere più in Marocco che in Spagna, purtroppo non abbiamo la possibilità di cucinare altrimenti con tutto quel pesce saremmo “andati a nozze”.
Dopo un giro di perlustrazione dove ci fermiamo per fare una “tapas” in un bar, proseguiamo a piedi per arrivare ad una piccola spiaggia che chiamano “cala chica”, non a caso perché è una piccola caletta poco fuori il centro che da sul mediterraneo. Dopo esser tornati in albergo ed esserci fatti una bella doccia usciamo nuovamente, la sera il centro storico è un ribollire di gente che affolla i numerosi bar e ristoranti, ci lasciamo trascinare dall’atmosfera festosa e ritorniamo in albergo a tarda notte.
Il giorno successivo decidiamo di concederci un bagno nel versante oceanico, il vento crea una serie di onde che scatena i surfisti ma che diverte anche i bagnanti noi compresi. La spiaggia di Valdevaqueros è grande, tutta composta da fine sabbia bianca con acqua trasparente, veramente notevole.
La sera ci concediamo nuovamente un bagno di folla all’interno del labirinto di Tarifa, tra una birra e l’altra continuiamo a spiluzzicare le rinomate tapas di pesce, la serata si allunga e ce ne torniamo in albergo a tarda notte.
Dopo due giorni a Tarifa, ci spostiamo poco più in là, a circa una quarantina di km ci aspetta Zagara de los Athunes, un piccolo paesello sul mare al quale abbiamo dato fiducia in anticipo prenotando da casa un albergo in centro.
Appena arriviamo ci accorgiamo subito che c’è molto movimento, il paese è piccolo e non è facile trovare parcheggio, dopo un giro attorno all’albergo abbiamo la fortuna di trovare un posticino proprio di fronte alla struttura.
Dopo aver sistemato le valige ci mettiamo il costume direzione mare, non prima però di aver fatto un giro nel paese che risulta pieno di negozietti di artigianato e naturalmente ristoranti e bar. Ci stupisce vedere così tanta animazione per le strade e cosi tanti bar e ristoranti tutti concentrati nelle viuzze del centro con la spiaggia a due passi.
La nostra permanenza in questo delizioso paesino si protrae per quattro giorni, nei quali passiamo molto tempo sulla bella spiaggia di Zahara e la sera passeggiamo volentieri all’interno di un simpatico mercatino artigianale all’interno delle mura di una vecchia fortezza, e ci divertiamo nei localini del centro tra un concertino di flamenco e uno di rock locale.
Prima di partire passiamo una giornata a Bolonia, sulla strada verso Tarifa, una meravigliosa spiaggia sulla quale sorgono i resti di un’antico porto romano chiamato nell’antichità “Bahelo Claudia”. D’obbligo la visita, che risulta gratuita, all’interno del complesso molto ben conservato con un anfiteatro ed un tempio ancora in ottime condizioni. Il caldo e la meravigliosa spiaggia di Bolonia ci obbligano, prima di ripartire, ad un bagno rigenerante nelle cristalline acque dell’Oceano.
Dopo aver nuovamente passato la notte a Zahara, la mattina dopo riprendiamo la nostra “Colt” e partiamo alla volta di Torremolinos dove passeremo l’ultima notte prima del nostro rientro in Italia dall’aeroporto di Malaga. Il nostro in confronto al centro città, una zona a parte rispetto a Torremolinos, con numerosi negozi e bar ed una spiaggia non molto affollata.
Dopo una bella cena a base di Gambas al Pil-pil e Paella, ce ne torniamo in albergo poiché ci aspetta una levataccia il giorno dopo per prendere l’aereo che ci riporterà in Italia.
Sull’aereo ripensiamo agli stupendi momenti passati in Andalusia, una terra magica piena di tradizioni e sapori con gente accogliente e festosa, un viaggio che certamente rifaremo il prima possibile.