Tour in America del Sud

In gro per Paraguay, Perù e Los Roques (Venezuela)
Scritto da: massimo paturzo
tour in america del sud
Partenza il: 05/02/2012
Ritorno il: 04/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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04/02

Dopo essermi organizzato adeguatamente sono pronto anche quest’anno alla partenza in quel di febbraio, lasciando l’Italia innevata per raggiungere mia moglie (partita con largo anticipo) e il caldo del Paraguay.

05/02

Dopo uno scalo a Sao Paolo del Brasile, raggiungo nel tardo pomeriggio Asuncion, e mi appresto a trascorrere una settimana in famiglia. A differenza della prima volta dove abbiamo girato abbastanza il paese, quest’anno trascorro questi otto giorni in casa in assoluto relax, anche se mi sono concesso qualche puntata nel centro (abbiamo casa in San Lorenzo, sobborgo a circa tre quarti d’ora da Asuncion) di Asuncion, è bello passeggiare tra i mercati di Plaza de la Libertad, raggiungere prima la cattedrale e poi il “Panteon de los Heroes“, dove ci sono le tombe degli eroi, soprattutto giovani, morti nella guerra della triple alleanza (è equivalente al nostro monumento ai caduti). Proseguendo per le centralissime vie della capitale passiamo anche per il mercato 4, dove si trova di tutto, mi balza agli occhi la vendita della “pasta napoli” e un antica “panaderia”, “san juan”. Prima di uscire dal mercato mi soffermo a vedere una signora che vende la “cipa” fritta, tipica pietanza paraguaya. Prima di rientrare a casa, passiamo davanti al palazzo presidenziale. In serata, come molte altre, in famiglia, festeggiamo con qualche asado. Restiamo in Asuncion fino al 13/02.

13/02

Oggi ci apprestiamo a lasciare Asuncion e con un volo Taca partiamo per Lima dove la raggiungiamo dopo 3 ore. Un taxi ci porta in Hotel, soggiorniamo nel Hotel Antara, prenotato tramite internet. Il tempo di organizzarci e anticipiamo il tour di ½ giornata della città di Lima. Ci vengono a prendere in hotel ed iniziamo a percorrere le strade cittadine, soffermandoci a vedere sul pulman alcuni edifici coloniali, alcuni adibiti ad ambasciate. Ci fermiamo come prima tappa a Plaza San Martin, caratterizzata da una statua equestre in bronzo del liberatore generale San Martin. Dopo aver girato per la piazza entriamo nel Gran Hotel Bolivar, uno dei più antichi hotel di Lima. La seconda tappa del tour e l’imponente Plaza de Armas o Plaza Mayor, grande 120 mq., qui ammiriamo la Cattedrale costruita nel 1746. Al centro della piazza, c’è una fontana di bronzo molto antica costruita nel 1650. Sempre nelle vicinanze continuiamo la visita nel Museo del Banco Central de Reserva, e Museo Postal y Filatelico. Al finale della strada visitiamo la Chiesa e Monastero di San Francisco costruito nel 1687 e famoso per le catacombe e la biblioteca di antichi testi. Siamo alla fine del tour e siamo in prossimità del “Parque del Amor”, riproduzione di Park Gùell di Barcellona creato da Gaudì, da lì ammiriamo uno splendido tramonto che chiude una bellissima giornata in questa città che ci ha accolto in maniera meravigliosa.

14/02

Siamo liberi da impegni, e in mattinata facciamo un pò di shopping al “Mercado del Indios” che si trova a Miraflores. Qui vediamo anche le alcune lavorazioni di lana di Alpaca e Lama, come tappetti e maglioni. Nella tarda mattinata ci incontriamo con dei nostri amici di Lima, facciamo un altro giro per la città scoprendo luoghi poco turistici e dopo essere stati accolti a casa loro, andiamo a pranzare, in un caratteristico ristorante con specialità di Cebicheria (pesce crudo, cucinato con il lime), assaggiando anche le loro birre artigianali. In serata grazie ai nostri amici, abbiamo prenotato per assistere ad uno spettacolo del folclore di lima molto famoso in città, organizzato dall’associazione culturale “La Brisas Del Titicaca”.

15/02

Abbiamo la sveglia alle 02:30 del mattino (ed avendo assistito allo spettacolo tradizionale abbiamo dormito solo due ore). Raggiungiamo con l’autista della nostra agenzia “Latino Travel” lo stazionamento del bus e con la compagnia “Cruz del Sur” abbiamo effettuato 4 ore comodissime, da poter recuperare il sonno perso, ed abbiamo raggiunto alle 07:30 Paracas. Scesi dal pulman c’era già il referente della nostra agenzia di Lima (Zarcillo Connection Paracas), che ci ha organizzati per la nostra prima escursione, Le Isole Ballestas, definite le piccole Galapagos. Saliamo sulla nostra lancia e dopo 10 minuti raggiungiamo la famosa “Candelabra”, figura gigantesca incisa sulle colline della costa, alta più di 150 metri e larga 50 metri. Il significato di questa figura è ancora indecifrato, ma c’è chi lo ricollega alle linee di Nazca, chi lo vedeva come riferimento per i naviganti o che l’enigmatico disegno ispirasse ad un cactus locale con proprietà allucinogene. Dopo la sosta si raggiungono le isole Ballestas e lentamente con il motoscafo ci si sofferma a vedere le enorme colonie di Leoni Marini, pellicani, pinguini di Humboldt, e con un po’ di fortuna qualche delfino. Ci sono diverse colonie di uccelli che producono il “guano”, tra cui il cormorano, la sula e il pellicano peruviano. Dopo un’ora rientriamo al molo per effettuare le seconda escursione, che prevede la visita della “Reserva Nacional de Paracas”. La prima tappa e la visita del Museo Julio C. Tello, e poi il bus percorrendo un percorso sterrato ci porta dopo 12 km. ad un punto panoramico detto “La Catedral”, (purtroppo una parte di questa opera naturale e stata distrutta dal devastante terremoto del 2007, che ha colpito Pisco, Paracas e il territorio circostante). Vicino a La Catedral si trova il “Balcones de Yumaque”, altre conformazioni rocciose naturali. Dopo esserci soffermati un po’ ritorniamo indietro e ci fermiamo in prossimità di Playa Roya, e verso le 13:00, facciamo tappa in un piccolo villaggio di pescatori che è situato nella Playa Lagunillas. Verso le 15:30, riprendiamo dallo stazionamento, di nuovo il bus della compagnia Cruz del Sur, che ci riporta in serata a Lima.

16/02

Alle 05:30 di mattina con un volo Taca ci trasferiamo nella città di Arequipa, e dopo una ora e mezza di volo un taxi ci accompagna nel nostro hotel di Arequipa, Los Tambos. Una volta sistemati, e con il nostro hotel ci troviamo in una posizione centrale, iniziamo il nostro tour per Arequipa, detta la “ciudad Blanca”, anche per i numerosi monumenti di colore bianco. Ci ritroviamo subito a Plaza de Armas, circondata da balconate sorrette da colonne che dominano la piazza. La Cattedrale di Arequipa è l’unica in Peru a occupare un intero lato della piazza, comunque ci accorgiamo che è anche ben tenuta con dei giardinetti curati. Situato nell’angolo sud-orientale di Plaza de Armas, visitiamo la “Iglesia de la Compania”, chiesa gesuita tra le più antiche di Arequipa, nell’interno si trova la cappella di San Ignacio. Proseguendo , visitiamo il “Museo Santuario Andino”, nel quale troviamo i resti della mummia juanita, congelata. Lungo le stradine ci sono diverse case coloniali adibite a museo, una di quelle più interessante per visitarla e la “Casa del Moral”, costruita nel 1730. All’interno c’è un discreto giardino con deliziosi oggetti d’epoca. Vicino ad essa arriviamo forse ad uno dei monumenti più interessanti da visitare, il “Monasterio di Santa Catalina”, uno degli edifici religiosi più belli del Peru. Il complesso si estende su circa 20.000 mq., quindi può definirsi una città nella città. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il “Barrio di San Lazzaro”, grazioso quartiere con tipiche stradine coloniali. In serata prima di raggiungere l’hotel, ci soffermiamo in alcuni mercatini indio per un pò di shopping.

17/02

La macchina del nostro tour operator ci viene a raccogliere nel nostro hotel, oggi siamo diretti a Chivay e faremo l’escursione nel “Canon Colca”, per poi raggiungere domani la città di Puno (Lago Titicaca). Dopo aver lasciato Arequipa la strada si inerpica verso nord-ovest, oltre il vulcano Chachani, seguendo il percorso della linea ferroviaria fino alla “Reserva Nacional Salinas y Aguada Blanca”, grande 367.000 ettari con un’altitudine media di 3850 m. Appena entrati nel parco, timidamente iniziamo a vedere vigogne, parenti selvatici di alpaca e lama. La nostra prima sosta e a Canàhaus, dove facciamo una breve colazione e iniziamo a far conoscenza con le famose tisane di coca o “mate di coca”, bandite dall’Onu, dopo il provocatorio uso di Evo Morales presidente Boliviano nel palazzo di vetro, qui nelle zone andine di Argentina – Bolivia – Peru, è usato da decenni, soprattutto dai contadini che per eliminare la stanchezza e gli effetti dell’altura ne facevano largo uso. Dopo una corroborante tisana di coca, facciamo il giro dei sempre presenti mercati indio, con gli innumerevoli cappelli, guanti e sciarpe di lana di alpaca e lama. Riprendiamo poi la via per ammirare numerosi panorami e altri allevamenti di Lama e Alpaca. Una delle soste, ci colpisce incontrare due bambini, che a quasi 4000 m. , infreddoliti sicuramente, aspettano le macchine dei turisti per vendere qualcosa. Mia moglie ne approfitta per scattare una foto con loro e con un Lama di appena 5 mesi. Proseguendo nella salita arriviamo a quota 4870 m., il punto panoramico più alto, ci fermiamo per alcune foto delle cime innevate dei vulcani Misti e Chachani e abbiamo anche la possibilità di camminare su un sentiero innevato. Ci rimettiamo in cammino e ormai in lontananza vediamo la vallata con la cittadina di Chivay. Prima di arrivare a destinazione, facciamo una ultima sosta a in un punto panoramico e passare in rassegna i tipici mercati indio con i loro vestiti tradizionali. Sono le 14:00 e arriviamo a destinazione, ci accomodiamo nel ristorante di Casa Mamayacchi per il pranzo e dopo un ora ci incamminiamo per la cittadina di Corporaque, per ammirare le loro ricchezze primarie, cioè l’agricoltura, e il sistema di vendita, che consiste nello scambio di coltivazione tra i vari nuclei familiari. Verso le 17:00 ci sistemiamo nel nostro hotel, El Refugio, situato in una vallata, e costeggiato dal fiume Colca River che è abbastanza ingrossato. Prima della cena ne approfittiamo per immergerci nelle piscine termali dell’hotel.

18/02

Riprendiamo l’escursione ed oggi siamo diretti al Cruz del Condor, per ammirare questi maestosi uccelli in volo. La nostra guida ci preleva dall’hotel e attraversiamo il villaggio di Yanque, e proseguendo lungo il percorso il paesaggio ci mostra i tipici terrazzamenti inca e di epoca preincaica. Dopo proseguiamo e attraversiamo il villaggio di Achoma e ci soffermiamo ad ammirare il panorama e scattare alcune foto con le persone del loco. La prossima sosta e nel villaggio di Maca, dove c’è una delle chiese più antiche della valle e di tutto il Perù. Qui incontriamo anche degli ammaestratori di Condor, che con qualche soles, ti fanno fare foto con gli uccelli. Dopo questa sosta proseguiamo per Cruz del Condor, e arrivati a destinazione, scopriamo che non abbiamo tante possibilità di vedere i rapaci, causa fitta nebbia nella zona, purtroppo in questo periodo e possibile avere questi scenari. Dopo un ora ci spostiamo in un altro mirador e con un po di fortuna vediamo questi splendidi rapaci in volo, fortunatamente riesco ad immortalarli con lo zoom della mia telecamera. E con questo abbiamo terminato la nostra magnifica escursione nel Canon del Colca, rientriamo a Chivay per la sosta pranzo e subito dopo proseguiamo per la prossima destinazione, Puno (Lago Titicaca). La partenza da Chivay e alle 13:00 e dopo 5 ore attraversando territori simili alle nostre lande scozzesi o irlandesi e numerosi allevamenti di Alpaca e Lama, numerosi cambiamenti climatici che vanno da zone soleggiate, pioggia e addirittura zone innevate. Prima di arrivare a Puno ammiriamo un magnifico lago (Laguna Lagunillas) e dopo un ora approdiamo a Puno (La scelta di scegliere l’opzione di trasferirci da Chivay a Puno e stata decisamente positiva, abbiamo avuto modo di apprezzare l’interno di questa fetta di territorio andino). Salutiamo la nostra guida e autista e le altre due componenti del tour e ci sistemiamo nel nostro hotel Punuypampa e subito dopo usciamo per fare un giro nella cittadina. Dopodichè ceniamo e rientriamo in hotel perché domani mattina abbiamo l’escursione che ci porterà a conoscere la particolarità delle popolazioni che abitano nel lago.

19/02

L’agenzia All Ways Travel, scelta per la sua sensibilità e vicinanza alle popolazioni locali, ci accompagna alla barca che ci porterà per primo alla conoscenza del famoso villaggio “islas flotante”, dopo 20 minuti ci sbarcano su uno di questi isolotti e ci portano ad ammirare una di queste case e ci spiegano come si costruiscono le isole, come cucinano, come si dedicano alla caccia e alla pesca, cioè tutto e come si svolge la loro vita. C’è la possibilità di salire su piattaforme traballanti per ammirare il villaggio dall’alto e di fare un giro sulle loro tipiche imbarcazioni di canne strettamente legate insieme. Dopo un ora salutiamo queste caratteristiche popolazioni e proseguiamo con la barca a navigare il lago titicaca, e arriveremo all’isola di Taquile che si trova quasi al confine della Bolivia (Il 55% del lago sorge nel territorio Peruviano e il rimanente 45% e situato nel territorio boliviano). Abitata da molte migliaia di anni, Taquile e lunga 6 km., e la popolazione e di 2000 abitanti. L’sola ha forti tradizioni nella tessitura e le creazioni sono effettuate in funzione di un sistema sociale profondamente radicato. Dopo essere approdati saliamo i 500 gradini che portano al centro della cittadina, e iniziamo ad ammirare i bellissimi paesaggi che mano mano che saliamo ci appaiono. Il terreno è di un caldo colore rosso e contrasta con il blu del lago. Arriviamo in una tipica casa del luogo dove ci prepareranno il caratteristico pranzo e da qui si può ammirare in lontananza lo sfondo della Cordillera Real Boliviana. Dopo aver pranzato ci incamminiamo verso il centro e lungo il tragitto incontriamo gli abitanti del luogo maschi, con i loro berretti di lana lavorati a maglia fitta, gli uomini sposati li portano rossi, gli scapoli rossi e bianchi. Le donne sono molto appariscenti con le gonne a più strati, e le camicette decorate con delicati ricami. Arrivati al centro ci soffermiamo su un edificio a fare qualche foto e proseguiamo per poi effettuare una camminata su un sentiero molto bello che ci offre dei bellissimi panorami dei terrazzamenti inca e dei splenditi riflessi colorati del lago. Lungo il tragitto ci soffermiamo a comprare qualche braccialetto in bancarelle di simpatici bambini con abiti tradizionali. Arriviamo all’approdo che si trova dal lato opposto da dove siamo sbarcati, questo è stato positivo perché ci ha permesso di vedere e vivere soprattutto questo luogo dove il tempo si è fermato. Ritorniamo dopo circa un ora in hotel a Puno, ci riposiamo un pochino, memori che domani ci trasferiremo a Cusco per altri, sicuramente memorabili, quattro giorni di emozioni, perché raggiungeremo forse l’obiettivo principe di questo viaggio, una delle 7 meraviglie del mondo, le rovine di Machu Picchu.

20/02

Sempre con una macchina dell’agenzia All Ways Travel ci accompagnano all’aereoporto per prendere il volo Juliaca – Cusco, delle 08:20. Arrivati a Cusco dopo un ora di volo raggiungiamo la sede della nostra nuova agenzia South Adventures Peru Tours gestita da un preparatissimo manager di nome Ruben, ci illustra le giornate e l’organizzazione del tour, dopo ci accompagnano al nostro hotel, Del Prado Inn, e sistemati i nostri bagagli, ci prepariamo per affrontare la prima escursione, il City Tour di Cusco. Alle 14:00 iniziamo da Plaza de Armas e per prima visitiamo la Cattedrale, che ospita una delle collezioni più importante di opere d’arti del Peru. L’esempio straordinario è “l’ultima cena di Marcos Zapata. Dopo questa visita, percorriamo le caratteristiche stradine della città e ammiriamo le mura di epoca incaica e dopo un po’ arriviamo a Santo Domingo. All’ingresso c’è una porta di stile arabo e appena si entra giriamo l’antico chiostro, dove sono disposti sul perimetro del cortile opere, che raffigurano la vita del Santo Domingo. All’interno di Santo Domingo, si trovano i resti delle rovine inca di “Coricancha”, purtroppo si riduce solo alle strutture di pietra, i preziosi sono stati tutti trafugati dai conquistadores. Usciti da Santo Domingo, un bus ci porta fuori città, per visitare le rovine di “Sacsayhuamàn”, famosa perché è il luogo dove si svolge, l’annuale festa dell’Inti Raymi. Percorriamo queste rovine e notiamo anche qualche lama e alpaca che passeggia lungo il prato. La costruzione di Sacsayhuamán, secondo le informazioni di cui disponiamo, iniziò durante il regno di Pachacutec, fu continuata successivamente da Tupac Yupanqui e conclusa con Huayna Capac. Dopo questa visita ci allontaniamo ancora di più dalla città per raggiungere le rovine di Q’enqo. La nostra mezza giornata a Cusco è terminata e ci apprestiamo a rientrare in Hotel pronti per la nostra esperienza di domani, la Valle Sacra che si concluderà con Machu Picchu.

21/02

Oggi, con un’altra coppia e la nostra guida Freddy detto Tarzan, mitico e non aggiungo altro, iniziamo a percorrere la strada che ci porterà ad terminare il Tour ad Ollantaytambo. Da lontano scattiamo alcune foto del sito “Saqsayhuamàn, e dopo riprendiamo il tour per fermarci in un primo mercato (un anticipo di quello di Pisac) e a fare qualche foto con Lama, Alpaca, Vigogne. Lungo la strada abbiamo modo di notare una piccola riserva dove c’è un piccolo allevamento sempre di Lama, Alpaca, Vigogne, e anche indio che lavorano e colorano la lana, ed alcune signore che pazientemente fanno dei lavori di maglioni, cappelli e sciarpe di alpaca. Proseguiamo per la vallata e ci fermiamo vicino ad uno dei mirador più famosi, dove si nota anche il rio Urubamba, questa immagine è presente anche in numerose cartoline. Sempre per la stessa strada raggiungiamo il sito archeologico di Pisac, un centro archeologico di notevole importanza, famosa per i suoi terrazzamenti e per le sperimentazioni agricole che vengono effettuate visto che, ci sono temperature che variano da 12,5 a 23 gradi. Questo sito domina la valle dell’urubamba, ed in cima alle terrazze si trova il centro cerimoniale del sito. Da qui un sentiero conduce in alto, dove troviamo le vasche cerimoniali. Sulla parte posteriore delle rovine si trovano delle tombe inca. Diciamo quello che ci resta, e impressionante la sua collocazione e lo studio di tante particolarità dei sui abitanti inca. Dopo riscendiamo dal sito e raggiungiamo il famoso “mercato di pisac”, dove facciamo qualche altro acquisto. Dopo ci dirigiamo al ristorante per un piccolo snack, per poi proseguire verso l’ultima visita della giornata, la fortezza di “Ollantaytambo”. Le grandi e ripide terrazze poste a difesa della fortezza inca sono spettacolari. Sebbene Ollantaytambo costituisse una fortezza di grande efficacia, gli incas la consideravano più un tempio che un forte. La zona del tempio si trova in cima alle terrazze. Terminiamo il giro della fortezza ammirando alcune fontane sacre che si trovano vicino l’ingresso. Usciti dal sito raggiungiamo la stazione e verso le 19:00 saliamo sul Perurail che ci porterà verso le 21:00 ad Aguacalientes noto anche con il nome di Machu Picchu. Arrivati, ci accompagnano dopo qualche minuto in hotel per fare qualche ora di riposo (sì, perché domani ci sveglieremo molto presto).

22/02

Alle 06:30 ci incamminiamo per prendere il bus che ci porterà al sito archeologico di Machu Picchu, il tempo non è soleggiato come ieri, anzi minaccia pioggia. I bus dopo venti minuti ci portano all’ingresso del sito e dopo i controlli dei biglietti ci dirigiamo verso l’interno e iniziamo a scorgere sia il paesaggio che le prime rovine. La visita di Machu Picchu rappresenta da sola la giustificazione del viaggio in Perù. E’ situata in una posizione spettacolare e dominante. Ultimamente, la visita è a numero chiuso, non più di 2500 persone al giorno, e conviene prenotare in anticipo. Scoperta dallo storico americano Hiram Bingham nel 1911, egli era alla ricerca della città perduta di Vilcabamba, e invece si imbatte in Machu Picchu. Quando venne scoperta era piena di vegetazione e l’equipè di Bingham si dovette accontentare di tracciare solo un’approssimativa mappa del luogo. Comunque ci sono molteplici credenze sulla scoperta del sito. Una, dopo il ritrovamento di tombe con ossa femminili, e quindi si credeva che era una città di donne elette. Poi si immaginava che la cittadella fosse stata costruita negli anni di decadenza degli inca, per dare di nuovo vigore alla loro potenza. Ma l’eccezionale ritrovamento di costruzioni di pietra e l’abbondanza di edifici ornamentali, fa sì che Machu Picchu fosse un importante centro cerimoniale. Una volta entrati nel sito attraversiamo la cittadina in maniera veloce, perché da programma abbiamo la visita di Huayna Picchu, passeggiata abbastanza ripida e resa difficile dalla pioggerellina e umidità che ci accompagna. Iniziamo la salita e si scorge dall’alto il rio Urubamba con la folta vegetazione, è un percorso spettacolare che costeggia i fianchi del monte con ripidi saliscendi. Improvvisamente sfocia in una radura disboscata dove si ergono le suggestive rovine di un tempio piccolo. Purtroppo il panorama è stupendo, ma la nebbia non ci permette di vedere dall’alto in maniera spettacolare Machu Picchu. Aspettiamo un quarto d’ora ma ci arrendiamo perché la visibilità di sicuro non migliorerà e la pioggerellina che ci accompagna con la nebbia l’avremo di certo per tutto il resto della giornata. Verso le 10:00 ci ricongiungiamo con Freddy la nostra guida e gli altri due componeti del gruppo e iniziamo il giro del sito archeologico. Iniziamo dal gruppo delle prigioni dove c’è la parte più vasta delle rovine, composte dal settore industriale e residenziale, aventi funzioni più prosaiche rispetto alle altre della piazza. Poi passiamo alle casa dei mortai e terminiamo il lato inferiore con il gruppo delle prigioni, un labirinto di celle, nicchie e passaggi sotterranei. L’elemento centrale e costituito dalla testa del condor, con le ali formate dalle rocce naturali poste dietro. Da questa prospettiva si notano gli imponenti terrazzamenti agricoli del sito. Saliamo un bel po’ di scale e ci ritroviamo nelle vasche cerimoniali, 16, collegate l’una con l’altra e disposte a cascata fra le rovine, dopo raggiungiamo l’unico edificio in forma circolare, il tempio del sole. E considerato uno dei più bei muri di pietra di Machu Picchu, utilizzato per osservazioni astronomiche. Sotto le mura del tempio si trova la tomba reale. Continuando abbiamo salito le scale vicino alla vasca cerimoniale e attraversando un breve sentiero ci siamo ritrovati nella Piazza Sacra. Al fondo di questa piazza c’è una piattaforma panoramica dove si può ammirare una veduta della Cordillera Vilcabamba, imbiancata, e sotto il rio Urubamba. Lungo gli altri tre lati della piazza si trovano alcuni importanti edifici: il tempio delle Finestre, il tempio principale, e la casa dell’Alto Sacerdote. Infine visitiamo il luogo più sacro di machu picchu, l’Intihuatna (“palo che cattura il sole” che si riferisce al pilastro di roccia che e scolpito in cima alla collina). Usando gli angoli gli astronomi inca prevedevano i solstizi. Verso le 13:00 ormai esausti del giro immenso e dettagliato, ma non ancora soddisfatti ci dirigiamo verso il ponte levatoio inca. Dopo un centinaio di gradoni arriviamo al punto panoramico più fotografato e ci godiamo un pò il paesaggio di questa meraviglia, scattando un pò di foto e facendo qualche ripresa. Verso le 14:00 usciamo soddisfatti e fieri di aver visitato un qualcosa di veramente importante e credo che qualsiasi viaggiatore debba visitarlo e soprattutto viverlo… Riprendiamo il bus che ci porta a AguaCalientes e dopo aver effettuato il pranzo, riprendiamo alle 16:00 il PeruRail che ci porta da AguaCaliente a Ollantaytambo e dopo c’è un servizio sostitutivo di bus che ci riporteranno a Cusco. Siamo esausti e domani avremo la visita di Maras y Moray, ma credo dopo aver trascorso queste magnifiche due giornate con la visita della Valle Sacra e Machu Picchu, sarà una passeggiata.

23/02

Iniziamo l’ultima escursione e siamo diretti alle salineras di Maras e all’anfiteatro di Moray, con breve visita a Chinchero. Il bus di questo tour ci raccoglie in hotel e siamo diretti dopo 40 minuti a Chinchero. Ammiriamo gli abitanti locali che indossano ancora gli abiti tradizionali e ci fermiamo in un mercato di tessuti e abiti tradizionali, gestiti da una cooperativa che raccoglie donne in difficoltà o ragazze madri. Restiamo un po’ per vedere i loro lavori e assistere alle loro spiegazioni. Riprendiamo la strada per raggiungere, dopo un’ora, le salineras de Maras situate in fondo ad una vallata. Appena arrivati ci appaiono centinaia vasche di sale, utilizzate già ai tempi degli incas. Da una sorgente calda in cima alla valle scende un piccolo torrente d’acqua molto carica di Sali, che viene deviata nelle pozze e fatta evaporare per produrre il sale. Riprendiamo di nuovo la stessa strada per raggiungere dopo mezza ora le rovine di Moray. Appena entrati l’anfiteatro mostra dei profondi terrazzamenti. Sulle pareti di un enorme cavità sono stati ricavati diversi livelli di terrazze concentriche, con diversi microclimi a seconda della profondità. Si presume che gli incas lo utilizzavano per scoprire quali fossero le condizioni più favorevoli alle diverse coltivazioni agricole. Verso le 14:00 rientriamo a Cusco e dopo aver pranzato ci facciamo un giro per conto nostro, per poter apprezzare in maniera migliore la particolarità di questa città coloniale ricca di storia. In serata ci concediamo una cena nel miglior ristorante di Cusco, Chicha di Gaston Acurio, certamente merita tutta la notorietà, visto che ha superato il nostro esame di italiani esigenti.

24/02

Ci apprestiamo a lasciare Cusco e il Perù. Gentilmente il capo della nostra agenzia ci viene a prelevare personalmente nel nostro hotel e ci accompagna all’aereoporto. Purtroppo attendiamo il nostro volo per Lima invano, visto che causa mal tempo sono stati cancellati i voli della mattinata. Superato il caos in aereoporto riusciamo a prendere il volo per Lima alle 12:30 arriviamo in città distrutti. Ma non è finita qui perché siamo costretti ad aspettare che lo sportello di Tam apra perché dobbiamo cambiare il volo per il giorno successivo, che ci porterà a Caracas, destino Los Roques, con un giorno di ritardo. Certo, aspettavamo questi giorni di relax dopo le fatiche peruviane, ma appena arrivati a Lima ci rendiamo conto che questa mezza giornata in più in Perù non ci ha fatto male, anzi con gli amici conosciuti nel tour di Cusco prendiamo lo stesso hotel, Mami Panchita, che si trova nel pittoresco quartiere di San Miguel. Dopo essere arrivati approfitto per fare una passeggiata nel quartiere e a differenza di quello turistico di Miraflores qui si avverte molto la vita caratteristica del cittadino di lima. In serata ci concediamo con i nostri amici una cena nella cebicheria La Mar di Miraflores.

25-26/02

Finalmente raggiungiamo l’aereoporto di Lima per prendere il volo diretto Taca Lima – Caracas. Arriviamo verso le 16:00 a Caracas e ci attende il nostro autista, Hector, incaricato dalla nostra pousada in Los Roques, Lagunita, ad accompagnarci nel nostro hotel in Caracas. Il 26 ci spostiamo nel terminal domestico di Caracas per prendere il volo Chapi Air… o Dio… a vederlo da fuori è poco rassicurante, ma dopo che i 40 minuti di volo ci portano a Los Roques (io avevo i nervi tesi, mia moglie dormiva) e si iniziano ad avvicinarsi l’arcipelago, vi posso garantire che ti passa tutta la tensione e si assiste per almeno dieci minuti ad uno spettacolo meraviglioso; consiglio vivamente di provare questa emozione… Arrivati in aereoporto ci vengono a prendere gli inservienti della Pausada e dopo esserci accomodati nella nostra camera e docciati, siamo già pronti per la prima escursione. Scegliamo l’isola o atollo, come lo si vuol chiamare, di Francisky. Appena posizionati, iniziamo a godere di questo autentico paradiso terrestre. Prima che la barca ci viene a prendere, camminiamo lungo la spiaggia e giriamo quasi tutta l’isola, visto che come le altre sono di modesta dimensione. Verso le cinque rientriamo in Pausada e Claudia con il suo staff ci inizia già a coccolare con la pizza aperitivo e verso le 18:00 ne approfitto per correre dove e situata la chiesa dell’isola di Gran Roque, per fare qualche foto del tramonto, splendido… Verso le 19:30, come le prossime giornate, c’è l’aperitivo e alle 20:30 la cena, consumata insieme alle altre persone… direi che siamo fortunati, molto simpatiche e leghiamo fino al termine della vacanza. Nei giorni successivi (dal 27/2 al 04/03) visiteremo i seguenti atolli, Madrisky con il suo caratteristico Ristorantino, Krasky, dove abbiamo assaggiato la prima aragosta, finalmente Cayo de Agua, forse la spiaggia e lo snorkeling più bello, Dos Mosquises, dove apprezziamo molto la fondazione a tutela delle tartarughe di mare, Sarky dove ci rilassiamo prima di rientrare in pousada, le palafitte, la laguna e infine Noronkys, Carenero bellissima come Cayo de Agua, con una splendida piscina naturale e l’ultimo giorno ci fermiamo a Madrisky e festeggiamo con altre due coppie di amici al ristorante dell’isola con gustose aragoste.

04/03

Siamo ormai al termine di questa vacanza e mentre siamo nella terrazza della pousada, rammentiamo questo viaggio, che credo bisogna farlo con un po’ di follia. Partendo dai 40 gradi di Asuncion e passando dai 25° di Lima, fino ai 12° di Arequipa, scendendo ai 0° in prossimità di Chivay, Canon Colca. Però vi posso assicurare che le emozioni sono state tantissime, provenedo dall’italia e atterrando in terra carioca (Sao Paolo), vivendo come un cittadino paraguayano ad Asuncion e trasferendoci a Lima, città che conserva le sue tradizioni senza disdegnare la modernità, i colori delle Ande, l’immensità di Machu Picchu, e infine la meravigliosa Los Roques, metà caraibica e metà sudamericana…. non abbiamo da aggiungere altro, solo tante emozioni indelebili, che ci accompagneranno per sempre.

Massimo Paturzo e Zully Estigarribia Brizuela

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