Tour Giordania e Gerusalemme
SECONDA NOTIZIA FONDAMENTALE: l’unica cosa di “turchese” che abbiamo visto, è stato il cielo, poiché i referenti in loco si sono visti solo esclusivamente per ritirare le mance obbligatorie e immeritate, o per mettere in imbarazzo una coppia oramai non più giovane di cui parlerò nel racconto. Si sono poi riviste per leggere ciò che era scritto nel programma (leggere siamo ancora in grado tutti). Va inoltre detto, i gruppi erano 2. Uno alloggiava hotel 3 stelle (noi) e uno in hotel 4 stelle. Le referenti in quello a 3 non hanno mai né dormito né mangiato, quando a rigor di logica sarebbero dovute stare una in uno, una nell’altro.
Fatte queste premesse, passiamo alla descrizione del tour.
PRIMO GIORNO: partenza da Bergamo, e arrivo ad Aqaba in serata. Sistemazione all’hotel Cristal, pseudo 3 stelle. Premettiamo che non siamo viaggiatori da poco, e sappiamo che gli standard arabi sono diversi. Questo non implica la mancanza totale di decoro e igiene, sia nelle camere che nel cibo. Quest’ultimo di scarsa quantità e qualità, servito quasi con fastidio dai camerieri, che rovesciandoti nel piatto la pietanza sembravano infastiditi.
SECONDO GIORNO: Partenza per Petra. Dopo un viaggio di 4 ore circa in un bus che sembrava quello delle scolaresche di paese, siamo arrivati a Petra. Purtroppo abbiamo conosciuto la nostra guida per la parte del tour in Giordania : sig. Kaldun. Sito fantastico e suggestivo, peccato che non abbiamo appreso nulla di rilevante a causa dell’inadeguatezza e totale mancanza di preparazione culturale della guida. Ho avuto l’impressione di stare con un uomo che sapeva l’italiano e mi raccontava qualche inesatto aneddoto su di un posto. Per spiegarmi meglio, ha parlato pochissimo e per qualunquismi e banalità, senza nessuna logica temporale. In pullman continuava a chiedere se si voleva dormire, pur di non parlare e la cosa era di netta percezione. Si è dato da fare solamente per fare proseliti mussulmani, e in quanto donna mi sono sentita fortemente offesa dal fatto che volesse far passare per normale la vita da reclusa che spetta al gentil sesso. Notasi per gli amanti degli animali: la mancanza di rispetto e lo sfruttamento indecoroso riservato a smunti asinelli, nella salita verso il monastero (un’oretta scarsa di camminata), è stata una visione infernale. 40 gradi sotto il sole portando in groppa obesi poltroni.
TERZO GIORNO: Mattinata verso Wadi Ruhm. E’ un deserto molto carino, ma a mio parere da visitare al tramonto. Siamo arrivati in un accampamento, dove altri tour operator prevedono anche un suggestivo pernottamento in tenda – ovviamente non per noi-. Qui era prevista l’escursione con la panoramica del deserto in jeep, al “modico” prezzo di 33 euro. Per fortuna nostra abbiamo fatto amicizia con un paio di coppie davvero in gamba, e quindi ci siamo rifiutati di spendere tutti quei soldi a testa. Infatti un ragazzo sapeva che ci sarebbe stata la possibilità di contrattare con un beduino una girata per i fatti nostri. Cosi è stato e ci siamo fatti un bellissimo giro in jeep a 10 euro a testa. N.b. Ci siamo attirati le ire di tutto il restante gruppo e da quel momento siamo stati i dissidenti-tirchi. A mio modesto parere ritengo invece si sia formato un gruppo di persone intelligenti- oltre che estremamente simpatiche, visto che abbiamo sempre riso e ci siamo divertiti un sacco- .
QUARTO GIORNO: partenza per Gerusalemme. In dogana a dispetto di quanto previsto, in un paio d’ore dalla giordania a israele ce la siamo cavata. All’uscita troviamo Janina, una vera guida questa volta, preparata e simpatica ci ha accompagnato rispettando il programma e aggiungendo del suo, permettendoci anche di andare il giorno dopo a Betlemme. Arrivo all’hotel Ambassador, da fare invidia ai nostri 4 stelle. Pulizia e cibo ottimi. Dalle stalle alle stelle: che dire….. Se potessi tornare indietro preferirei rinunciare a Petra-unica nota positiva giordana- per fare solo Israele. Dal quarto (Giordania) al primo (Israele) mondo il balzo è stato mozzafiato. Gerusalemme è davvero fantastica.
QUINTO GIORNO: ancora in giro con Janina in mattinata e nel pomeriggio come promessoci, andiamo a Betlemme. Qui troviamo una buffa ma competente guida (non fornita dal turchese) che nonostante uno stentato italiano, ha dato il cento per cento per un euro a testa di mancia, più che meritati.
SESTO GIORNO: mattinata ancora a Gerusalemme questa volta con Pierpaolo, a vedere la spianata delle moschee, visita veloce a Gerico e accompagnamento alla frontiera. Questa guida ha lasciato tutti basiti sfoggiando una preparazione davvero fuori dal comune. Dieci e lode. (magari fossero andati a lui e a Janina le mance). In frontiera ci si accorge che i due signori citati all’inizio, non trovano le loro valigie. Qui entra in scena la seconda referente del turchese, tal Elvira, che come Ponzio Pilato la sua prima e unica preoccupazione è quella di lavarsi le mani. Infatti ai mal capitati signori dice che la colpa è loro che non hanno guardato le valigie entrare nella stiva del pullman. Ovviamente l’errore è stato di un fattorino dell’albergo (le valigie verranno poi ritrovate a Tel Aviv per uno scambio). Dopo questo episodio la sig.ra Elvira svanisce nel nulla. Alla frontiera giordana ritroviamo purtroppo Kaldun, che ci accompagna per un’oretta- in quasi totale silenzio- all’hotel ad Amman. Meno peggio del Cristal, ma sempre sporco. Per quanto riguarda il mangiare invece è stato peggiore, il che è tutto dire. Ovviamente le referenti nei nostri hotel non ci hanno mai né dormito né mangiato. AMMAN: città, che tranne per il teatro romano e la cittadella, non merita neppure una sosta di qualche ora. La sera è piena di gente ma di una tristezza incredibile.
SETTIMO GIORNO: partenza da Amman (per fortuna) verso il mar morto. Tappa ad un noioso rudere prima di arrivare all’agognato mare il quale è all’altezza delle aspettative. Lo stabilimento balneare dove il turchese si è appoggiato, in Italia verrebbe chiuso nel giro di mezzora, e non è un modo di dire. Spogliatoi indecenti, rischio malattie, e vi consiglio l’antitetanica per tutto quello che riguarda l’infrastruttura. Nonostante tutto la giornata in acqua è stata meravigliosa. Nel rientro sosta nel deserto al tramonto, carino. Forse per questa tappa dalle altre persone che non facevano parte del nostro gruppo di dissidenti, è venuta fuori la mostruosa idea di dare altri 5 euro al sig. Kaldun. Io sinceramente credevo fosse uno scherzo, quando mi sono resa conto che non lo era, rabbrividendo mi sono rifiutata di darli. Evidentemente le basi culturali di certi miei compagni di viaggio, erano ai livelli di quelle di Kaldun. Rientro all’hotel Cristal, con tutto il mio disgusto.
OTTAVO GIORNO: colazione e giornata persa a bighellonare sotto 40 e più gradi nell’attesa di partire verso le 17 per l’aeroporto. Volendo il turchese offriva la possibilità di un giro in barca al costo di 50 euro a persona per un paio d’ore. Anche qui noi dissidenti ci eravamo già arrangiati il secondo giorno dopo Wadi Ruhm, con un sano fai da te trovando lo stesso giro a 7 euro a persona.
CONCLUSIONI: israele, israele, israele, …….. Sicuramente il prossimo viaggio se dovessi farlo in quelle zone, deciderei di tornare a Gerusalemme.