Tour fotografico al Delta del Po
Vivo da quando sono nato in una città in riva al Po ed era un bel pezzo che avevo intenzione di andare alla sua foce ma non ero mai riuscito a trovare il tempo tra impegni, pandemie ecc… Finalmente tutto combacia e un bel martedì di fine ottobre si parte in direzione Delta del Po.
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In vacanza, se posso, evito le autostrade e mi godo il viaggio. L’ indomani l’alba è prevista attorno alle 8:00 e visto che sono appassionato di fotografia, punto la sveglia alle 3:45 del mattino visto che IN VACANZA NON SI DORME!
Giorno 1
Le strade statali sono praticamente deserte, i paesi che attraverso sono ancora addormentati, la radio mi fa compagnia e, come pianificato, arrivo nel porto di Goro in ritardo (ma questa è un’altra storia). L’alba è passata, le barche dei pescatori sono quasi tutte ormeggiate… poco male, recupererò! Ho giusto il tempo per scattare qualche foto e poi ripartire per Cà Tiepolo dove ho appuntamento per la colazione con una coppia di concittadini, anche loro qui in vacanza, che mi hanno promesso una sorpresa. Percorro stradine deserte immerse fra campagna e fiume, attraverso un ponte di barche e mi fermo a fare due chiacchiere con il “casellante” e a fare, ovviamente, qualche scatto.
Arrivo a destinazione e recuperati gli amici per il caffè e brioche di rito in pochi passi arriviamo all’ormeggio di Marino che più di trent’anni si occupa di tour in barca nel Delta. Siamo fuori stagione e l’attività riaprirà a primavera inoltrata ma i ragazzi hanno già organizzato tutto: saremo gli unici tre turisti in giro nei rami del Delta! Marino è il perfetto cicerone e, mentre navighiamo lentamente, ci racconta la storia di come tutto si è sviluppato negli anni, anzi nei secoli, per mano dell’ uomo (io che pensavo che fosse tutta opera di madre natura probabilmente dovevo stare più attento a scuola…). Svariate specie di uccelli migratori usano il Delta (parole di Marino) come un Autogrill: stanchi dalle lunghe trasvolate si fermano, riposano e si nutrono per poi ripartire. Le ore passano davvero in fretta ed è già ora di pranzo! La zona brulica letteralmente di “ittitusimi” che non sono altro che normali agriturismi ma a base di pesce quindi ci sarebbe l’imbarazzo della scelta se non fosse che siamo fuori stagione e la maggioranza aprir regolarmente, indovinate, a primavera inoltrata o nei fine settimana.
Dopo qualche chiamata troviamo posto in un ristorante su palafitte con un bel parcheggio (su questo ci tornerò fra poco). Per il pranzo abbiamo scelto la moderazione: antipasti caldi e freddi, ostriche rosa del Delta, Moeche (granchi che si mangiano interi, carapace compreso, solo nel periodo della loro muta) anguilla, grigliata e frittura… La moderazione a tavola e la sveglia alle 3:45 del mattino iniziano a fare effetto. Saluto i ragazzi che sono in partenza per Venezia e mi dirigo all’albergo e dopo una doccia e un 15 minuti di “cat napping” sono nuovamente in macchina diretto… al parcheggio del ristorante!
Il parcheggio affaccia direttamente su un porticciolo raccolto su se stesso, con poche e piccole barche di pescatori, finalmente ho tempo di scattare qualche foto come si deve e passo qualche ora in compagnia del silenzio e della natura. Si è fatto tardi, spero che non sia troppo tardi per cenare nel ristorante dell’albergo… mi accontenterei di un insalatina e infatti ordino anguilla e frittura e finalmente posso concedermi un bel sonno. Ah, è vero: IN VACANZA NON SI DORME!
Giorno 2
Sveglia puntata un paio d’ore prima dell’alba, abbigliamento a cipolla e si parte per recuperare il “ritardo” del giorno prima. Arrivo al porto ed è tutto deserto, preparo la macchina fotografica, il cavalletto, lo scatto remoto e attendo… Iniziano ad arrivare alla spicciolata macchine, furgoni, biciclette. In men che non si dica il silenzio si trasforma in una sorta di caos organizzato di giovani, meno giovani, mogli, figli… non si sente quasi parlare ma l’attività è in fermento come la mia macchina fotografica.
Dopo pochi minuti le barche iniziano ad uscire per recuperare le reti e rimango solo mentre l’alba è sempre più vicina. Arriva una signora di una certa età che mi guarda incuriosita e mi chiede se sono un fotografo professionista vista l’ora… le spiego che no, non lo sono proprio, lo faccio solo per passione e curiosità. Mi racconta che stamattina ha fatto “tardi” e suo marito e suo figlio sono usciti senza di lei ma che è venuta comunque per aiutarli.
Arriva l’alba, la macchina fotografica è in standby da un bel pezzo: al momento potrebbe anche essere a mille chilometri. Mi godo solo il momento e le piacevoli chiacchiere con una sconosciuta assaporandomi quelle piccole cose che alla fine sono il sale della vita.
Il tempo è tiranno e rientro verso casa fermandomi a fare qualche foto alla Sacca degli Sacardovari una “baia” contornata di casette di pescatori e allevatori di cozze, vongole e ostriche. In conclusione il Delta è stato davvero una piacevole scoperta e sono certo che ci ritornerò in quanto due giorni sono davvero troppo pochi per godersi la natura e i paesaggi che offre.
Tour molto facile, basta studiarsi la cartina della zona, Google per i ristoranti e gli alberghi e un pieno di benzina anche se sarebbe meglio un auto elettrica (nel caso a Porto Tolle ci sono un paio di colonnine). Consigliatissimo prenotare una gita in barca!