Tour di Zanzibar

Tra snorkeling, villaggi e foreste di palme
Scritto da: Cesena
tour di zanzibar
Partenza il: 30/06/2017
Ritorno il: 08/07/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Volo: Oman Air

Visto: ottenuto direttamente in aeroporto a Stone Town, 50$, da pagarsi preferibilmente con carta di credito.

Periodo: luglio. A Zanzibar è inverno, bassa stagione. Le giornate sono leggermente più corte ma le temperature non scendono sotto i 22 gradi e l’acqua del mare non è affatto fredda, anche se certo non calda come a febbraio/marzo. Il sud e l’est dell’isola sono ventilati e soggetti al fenomeno delle maree. Ci sono pochi turisti. Possibili brevi piogge isolate ma sostanzialmente soleggiato.

DURATA: 8 GIORNI

Luoghi visitati: Kizimkazi, Michamvi, Paje, Jambiani, Stone Town. Abbiamo scelto di evitare la sicuramente più turistica parte settentrionale dell’isola per non dover passare la vacanza a rifiutare le più disparate offerte commerciali da parte dei numerosissimi beach boys che la frequentano.

Taxi: i taxi ufficiali hanno la targa rossa.

Dalla-dalla: mezzi di trasporto pubblici che possono essere aperti o chiusi (convoy). Il prezzo a tratta parte da un minimo di 500 Tsh (25 cents $) ad un massimo di 2000 Tsh a tratta a persona.

Alberghi

Kizimkazi – Mnana Lodge. mnanaproject@gmail.com. 35$ a notte più 3$ a persona a notte per le tasse. Gestione italiana. Personale molto cordiale. Camere semplici, pulite ed accoglienti. Abbondante ed ottima colazione. Possibilità di pranzare, cenare ed organizzare tour e transfer. Noleggio biciclette gratuito. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Consigliatissimo.

Michamvi – Kae funk. kaefunk@gmail.com. 63$ a notte in promozione bassa stagione. Capanne singole arredate in modo caratteristico. Personale cordiale. Abbondante ed ottima colazione. Possibilità di pranzare o cenare in loco, ottima cucina. Il bar del Kae funk è direttamente sulla spiaggia e si può ordinare il cibo ed averlo direttamente in spiaggia. Consigliatissimo.

Sagando – sagandohostel@gmail.com. 35-45$ a bungalow. Bungalow spartani. Colazione a buffet. Personale cordiale. Stone Town – Kholle house. info@khollehouse.com. 100$ a notte la camera standard, 140$ la deluxe, 1$ a persona a notte per le tasse.

Boutique hotel nel centro di Stone Town. Camera finemente arredata. Acqua calda con getto potente per la doccia, un lusso! Abbondante ed ottima colazione à la carte. Personale molto cordiale. Possibilità di pranzare e cenare in loco.

30 giugno

Partenza con volo notturno Oman Air: Milano Malpensa-Muscat ore 22.10.

1 luglio

Muscat-Stone Town, 5 ore circa di volo. Arrivo all’aeroporto di Zanzibar e rapido disbrigo delle formalità doganali, con pagamento del visto con carta di credito (50$). Ad attenderci ci sono Jenny (la ragazza di Reggio Emilia che gestisce il Mnana Lodge) ed il suo autista. Ci accompagnano in centro a Stone Town per il cambio valuta, essendo più favorevole rispetto all’aeroporto e poi si parte alla volta di Kizimkazi, un’ora circa di percorrenza. Costo 35$ ottimamente spesi contro le 2 ore e mezza circa del transfer con i dalla-dalla pigiati come sardine e con tutti i bagagli sulle ginocchia che faremo al ritorno. Il lodge è vicino al villaggio di Kizimkazi, immerso nella campagna e vicino al mare. Prendiamo subito due bici, che la ragazza del lodge offre gratuitamente a noleggio e facciamo un giro nel villaggio. Ceniamo con riso, calamari e polipo grigliati per 25.000 Tsh a testa.

2 luglio

Dopo una buona e ricca colazione (the o caffè, pane e marmellata, uovo preparato a piacere, pomodoro e formaggio ed un ottimo succo) riprendiamo le bici e raggiungiamo la spiaggia di Kizimkazi. Snorkeling partendo direttamente da riva sui coralli, anche se sarebbe consigliabile prendere una barca e spingersi un po’ più al largo. Conosciamo Jack, un ragazzo kenyota che lavora in un albergo sulla costa est e che sta per aprire una guesthouse (che ci fa visitare) proprio sulla spiaggia di Kizimkazi. Ci propone di cucinare per noi ma rimandiamo il tutto ad altra data. Facciamo un bel giro nel villaggio di kizimkawi, nella foresta di palme alle sue spalle e raggiungiamo la moschea di Kizimkawi Dimbani oltre che il villaggio di Dimbani. Ci fermiamo a bere una birra al Karamba resort (molto bello). Cena al Mana lodge con una grigliata mista di pesce ed uno stufato di verdure. Molto buona.

3 luglio

Raggiungiamo il villaggio e prendiamo il dalla-dalla per Kitogani. Qui dopo una breve attesa cambiamo e ne prendiamo un altro per Michamvi. Il dalla-dalla ci lascia al centro del villaggio e con una passeggiata di 10 minuti raggiungiamo il Kae Funk. La struttura è molto caratteristica, formata da capanne costruite su una collinetta. Il bar/ristorante è costruito invece su un albero accanto alla reception. Il bungalow che ci viene dato ci piace molto. Unico difetto è la totale impossibilità di oscurare la stanza… le scarne tende presenti sono infatti chiare. Andiamo subito in spiaggia. Davvero bella, un paesaggio tropicale in cui ci sono davvero pochissimi turisti. Questo sarà l’unico giorno di “cattivo tempo” di tutta la vacanza nel senso che oggi il sole si presenterà soltanto a tratti e ci sarà qualche pioggerellina. Ottima cena al ristorante del Kae Funk a base di curry di pesce con riso e verdure (18000 Tsh a testa).

4 luglio

Dopo un’ottima colazione (pancake, uova, toast, burro, marmellata, succo, macedonia, the e caffè) trasferiamo i nostri bagagli al Sagando Hostel che abbiamo dovuto prenotare in quanto il Kae Funk un mese fa risultava fully booked per oggi. In realtà ci sono poi state delle cancellazioni e saremmo potuti rimanere. Il Sagando è una struttura molto più da backpackers: un giardino con tavoli e zona bar ed alcuni bungalow a due piani. Ci viene offerta una camera al piano rialzato con balcone, semplice ma pulita. Prendiamo il dalla-dalla e raggiungiamo Paje in 25 minuti circa. La litorale di Bwejuu, Paje e Jambiani è lo stesso. La spiaggia di Paje è famosa per il kite, ma il vento non è fortissimo ed i turisti pochi. Mangiamo un boccone da Mr Kahoua, locale dalla clientela internazionale con divanetti direttamente sulla spiaggia. Nel locale vengono esposti e messi in vendita anche alcuni articoli di Jenga, il negozio fair trade la cui sede è di fronte al ristorante The Rock. Facciamo una lunghissima passeggiata in spiaggia fino a Jambiani. Il villaggio è carino, anche se i bambini sono stati evidentemente male abituati dai turisti perchè ci assaltano chiedendoci caramelle e cercando di aprirci gli zaini. Riprendiamo il dalla-dalla in direzione Michamvi e ci facciamo lasciare alla deviazione per Upendo – The Rock. Avevamo prenotato un tavolo 10 giorni prima circa via mail (booking@therockrestaurantzanzibar.com). Sono le 17.40 quando arriviamo, la marea è bassa e la luce perfetta per fare delle belle foto di questo singolare ristorante costruito sul corallo ad una cinquantina di metri dalla riva. Quando c’è la bassa marea lo si può raggiungere a piedi, nelle altre ore della giornata occorre essere traghettati fino alla scala di accesso. Il personale ci accompagna sul terrazzino ove ci vengono presentati il menu e la lista dei drinks. Scegliamo un cocktail (8$) e veniamo poi trasferiti al nostro tavolo solo una volta che le portate scelte da noi sono pronte. Io detesto l’aglio ed essendo quasi tutto già “pre-preparato”, l’unico piatto che mi viene proposto è un pesce alla griglia che mi rifiuto di ordinare, non sono venuta qua per un banalissimo pesce alla griglia che potrei mangiare ovunque a 1/5 del prezzo, quindi solo il mio compagno cena. Usciti dal locale gli autisti di taxi proprio di fronte ci offrono i loro servizi. Al momento della conferma della prenotazione del tavolo mi era stato proposto il transfer in taxi da e per il nostro albergo per 15$. Considerato che il nostro albergo dista appena 10 min la richiesta ci era sembrata abbastanza esosa. In sintesi, il locale è sicuramente rinomato e molto bello da vedere, ma mentre la cucina è assolutamente nella media, il costo delle singole portate è esorbitante rispetto alla media, quindi consiglieremmo un passaggio entro le 17 per fare acquisti da Jenga, il negozio fair trade che vende graziosi articoli selezionati di manifattura locale proprio di fronte al The Rock ma per la cena andremmo altrove, magari da Upendo, a 20 metri da Jenga, in riva al mare, dove i prezzi sono sempre elevati, ma non come al The Rock.

5 luglio

Colazione a buffet (chapati, sciroppo di cioccolato, burro, marmellata, the, caffè, latte, frutta fresca) e poi mattinata in spiaggia a Michamvi. Verso l’ora di pranzo prendiamo un dalla-dalla e ci facciamo nuovamente lasciare alla deviazione per The rock per potere fare acquisti da Jenga che ieri alle 17.40 era già chiuso. Qui si trovano sia articoli originali che non vedremo altrove, sia braccialetti e cesti che invece sono reperibili un po’ ovunque. I prezzi sono europei ma la filosofia del luogo è evitare lo sfruttamento degli artigiani e supportarli, quindi acquistiamo molto volentieri. Pranziamo da Upendo, una struttura che offre bar, ristorante ed albergo proprio sulla spiaggia. Il pranzo è buono e ben curato. Verso le 16 riprendiamo un dalla-dalla per Stone Town e scendiamo a Kitogani. Qui attendiamo qualche minuto un altro dalla-dalla per Kizimkazi e ritorniamo molto felicemente al lodge dopo aver avvisato via whatsapp. Ceniamo da lei. La pizza che non è affatto male (anche se diversa da una tradizionale).

6 luglio

Dopo colazione ci dirigiamo in spiaggia a Kizimkazi dove ci attende lo staff di Jack. Il mare è molto agitato ed il vento forte ma riusciamo a fare un bagno. Poi ci sediamo a tavola davanti al lodge che lui aprirà a breve ed attendiamo che ci servano il pasto da noi espressamente ordinato via whatsapp. Le aspettative non sono affatto deluse: calamari, polipo e un branzino alla griglia ottimi accompagnati da riso, insalata e una salsa tipicamente swahili al latte di cocco; per finire un mango ed un avocado. Una bottiglia d’acqua. Il tutto per 25 € in due. Ci aveva proposto in alternativa una cena romantica con fuoco in spiaggia, con vino ed aragosta oltre alla grigliata di pesce per 50$ in due. Ci sono ben 5 persone che lavorano solo per il nostro pranzo nella cucina della guesthouse alle nostre spalle. Consigliatissimo ed affidabile. Whatsapp +254728939192 oppure mail: rodgersjack@gmail.com. Alle 14.30 prendiamo un dalla-dalla per Stone Town. Questo è l’unico viaggio che avremmo evitato in dalla-dalla col senno di poi. Costo: 2000 Tsh a persona (1$) , contro i 25-40$ per due dei taxi privati. Pigiatissimi e con tutti gli zaini sulle gambe dopo oltre due ore raggiungiamo finalmente Stone Town, scendiamo e risaliamo su un altro dalla-dalla piccolino che ci porta più vicino al centro. Raggiungiamo a piedi il Kholle House Hotel. È l’antica dimora di una principessa, ristrutturata e finemente arredata. Ci viene offerto un succo di ibisco fresco e veniamo accompagnati nella nostra bellissima camera deluxe. Il bagno è grande, con vasca ed una doccia con potente getto di acqua calda, cosa che ci era un pò mancata fino ad oggi. Passeggiamo per il centro di Stone Town ed entriamo nei pochi negozi ancora aperti. Ci prendiamo un tè al ginger freddo da Stone Town Cafè and Bed and Breakfast che il gestore del lodge ci aveva consigliato come possibile alternativa per la notte a Stone Town. Poi ceniamo: io un’insalata al Lazuli Cafè, locale un tempo molto rinomato ed oggi decaduto, ma l’insalata è buona mentre il mio compagno un tortino di granchio ed avocado alla Taperia, un locale nella via della Posta, gremito di stranieri e con musica dal vivo. Siamo entrambi soddisfatti.

7 luglio

La colazione è à la carte, ottima e abbondante. In più ci vengono portati i mandazi, i panini fritti tipicamente swahili che avevo richiesto espressamente via mail due giorni prima. Lasciamo i bagagli ed il personale dell’albergo ci offre gratuitamente una stanza singola in cui fare una doccia al nostro ritorno dopo la giornata perlustrativa a Stone Town, prima di andare in aeroporto. Per strada concordiamo con un autista ufficiale di taxi il nostro trasporto in aeroporto per 7500 Tsh alle 3 di notte. Passiamo davanti al forte, al palazzo delle meraviglie, al museo. Entriamo in molti negozi, tra i quali il sandalificio Suri and Sons che consigliamo. Cena al ristorante Ocean Grill. Occorre specificare che non si vuole mangiare piccante perchè tendono ad abbondare con le spezie, cosa non accaduta altrove, comunque la cena è buona ed il prezzo molto ragionevole. Torniamo al Kholle House e ci restiamo fino alle 3 del mattino. L’autista si presenta puntuale al nostro appuntamento e ci accompagna in aeroporto per il nostro volo delle 6. Con il senno di poi saremmo potuti partire anche un’ora dopo. Il tragitto è di una decina di minuti. Poichè in valigia abbiamo caricato 2 avocado, 3 manghi e 2 kg di passion fruits comprati al mercato, veniamo bloccati allo scanner e ci fanno pagare una “tassa” di 5$. Ci viene anche rilasciata una ricevuta. Piacevole volo di ritorno con l’ottima compagnia Oman Air. Il personale è molto cortese, l’intrattenimento a bordo (film) in italiano ed il cibo assolutamente non male.



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