Tour di Cuba
Ad essere sincera il primo impatto non è stato dei migliori. Non ero ancora entrata nella realtà cubana, nonostante la consapevolezza delle loro difficoltà, ma soprattutto non mi ero ancora scrollata di dosso l’abitudine all’agiatezza e alle comodità e la semplicità ed essenzialità della nostra prima abitazione dove Orlando, al nostro arrivo ci ha portati, mi ha fatto un’impressione non proprio positiva.
La nostra scelta, mia e dei miei compagni di viaggio, è stata di soggiornare nelle case particular di cui Cuba è piena. Moltissimi cubani offrono stanze delle loro case ai turisti, ad un prezzo che bisogna di volta in volta concordare e contrattare, tenendo presente che se qualcuno, amico o no, ti propone una abitazione o un paladar (ristoranti casalinghi), prenderà una cifra per l’intermediazione. Il prezzo quindi sarà superiore di qualche dollaro. Forse è il caso di arrivare con qualche indirizzo portato dall’Italia e reperito su Internet. La scelta deve essere esclusivamente per le case autorizzate, riconoscibili dalla A maiuscola blu, un po’ stilizzata, affissa sulla porta. I proprietari per poter affittare la loro abitazione devono essere in regola con l’autorizzazione,ottenuta pagando al governo una tassa molto elevata (dai 100 ai 250 $ al mese), considerato che lo stipendio mensile di un ingegnere è di 15 $. In caso di irregolarità il turista non ha garanzie circa le condizioni delle case e i proprietari rischiano multe inverosimili.
Soggiornare in queste case è stata un’esperienza splendida perché ci ha permesso di entrare in contatto con il loro vero mondo, respirare l’atmosfera delle loro case, conoscere aspetti della loro vita, avere informazioni (tutti sono disponibilissimi a rispondere alle nostre domande finalizzate a cogliere ogni aspetto della vita dell’isola : sociale, politico ed economico) che non avresti altrimenti. E’ bellissimo, la sera, guardare il telegiornale cubano, seduti nei loro semplici soggiorni, insieme ai componenti della famiglia che ti ospita….E magari commentarlo.
Abel e Aydee (detta Gneca), sempre sorridenti,ci hanno offerto, per 20 $ a stanza ospitalità nella loro casa di Habana, trattandoci come vecchi amici e offrendoci tutto ciò che pensavano ci avrebbe fatto piacere. Ottime cene, per 5$, con carne o pesce, frutta e verdura abbondantissima e colazione (2,5 $) da non riuscire a terminare. L’ impressione avuta al nostro arrivo ha lasciato il posto al dispiacere di andarsene. Devo comunque dire che sia a La Habana ,Trinidad, Camaguey, Santiago, pur con caratteristiche diverse ed espressioni di pensiero diversi, l’atteggiamento nei nostri confronti ha avuto in comune la cordialità, la semplicità, la generosità con dimostrazioni affettuose nei nostri confronti Ma andiamo con ordine……… 1° GIORNO Il nostro primo giorno l’abbiamo trascorso per le vie di Habana, città con un fascino tutto particolare dove puoi trovare isolati che sembrano bombardati e, a pochi passi, angoli di sogno. Splendide la Plaza de la Catedral, la Plaza Vieja e la Plaza de Armas, punti focali del centro storico. Il bello di questa città è passeggiare per le sue vie , a volte disastrate ma sempre pulite e dignitose, e scoprire che nella centrale via Obipso puoi ancora vedere antiche e bellissime botteghe, come ad esempio la splendida farmacia che risale al Cinquecento. Adiacente a Plaza de Armas c’è ogni giorno un mercato dove si possono acquistare a poco prezzo oggetti carini di artigianato locale. Cosa a cui, naturalmente, noi non abbiamo rinunciato, così come non abbiamo potuto perderci il mojito della Bodeguita del Medio, locale caratteristico del mito hemingwayano, adiacente a la Plaza de la Catedral. .Questo ottimo coktail è a base di mentuccia, succo di limone, acqua minerale e, naturalmente rum (ron). Da tener presente che in qualunque altro locale di Cuba il mojito è sicuramente molto meno caro e, in alcuni casi, anche migliore. 2° GIORNO Seguendo le indicazioni delle varie guide consultate, siamo partiti alla volta di Soroa percorrendo una autostrada apparentemente simile alle nostre autostrade. In realtà appena entrati ci siamo resi conto della diversità: l’accesso è aperto a tutti, ciclisti, carri a trazione animale, addirittura montero a cavallo che procedono contromano in corsia di sorpasso………per non parlare poi delle inversioni di marcia o degli attraversamenti di persone che si affollano ai lati per chiedere passaggi, invadendo letteralmente le corsie.
A Soroa vi è uno splendido orchidario con ben 700 varietà di orchidee a poca distanza, seguendo un percorso in parte a sentiero in parte scalini, si raggiunge una cascatella che è poca cosa in confronto alle cascate che si possono trovare nelle nostre montagne. Di particolare interesse però è l’ambiente circostante: tipica foresta tropicale con palme reali, filodendri, photos, papiri, grandi ciuffi di piante parassitarie, liane… Nei paraggi abbiamo visitato la Cueva del Indio, una grotta dove è possibile entrare in barca nella cavità e percorrere tratti del corso d’acqua tra le bianche rocce calcaree. Piacevole anche se non molto estesa e non paragonabile alle nostre grotte.
Il panorama che si può osservare in quella zona è molto bello e particolare: montagne tondeggianti, (i mogotes), campi coltivati a tabacco, canna da zucchero e mais, palme reali e strani fenomeni carsici lo rendono davvero unico.
Ancora poca strada e dopo aver visitato una manifattura di sigari, dove è possibile assistere all’intero procedimento di fabbricazione, (dall’essiccazione del tabacco al lavoro dei torcedor) siamo arrivati a Vinales, piccolo ma grazioso paese che ci ha piacevolmente colpiti.
Pinar del Rio, la nostra tappa successiva, invece, non l’abbiamo trovata di alcun interesse.
Rientrati a l’ Habana, ci siamo fermati nell’immensa Plaza de la Revolution dove, sulla facciata di uno degli edifici fronteggianti il monumento a Josè Marti, che svetta per 142mt di altezza, campeggia il suggestivo profilo in metallo nero del Ché. Questa piazza si trova a coronare il quartiere del Vedano, dove grattacieli e moderni palazzi si contrappongono allo stile coloniale e barocco della città. Un giro sul Malecon, che in quel momento era invasa dai cavalloni e dagli alti spruzzi del mare, ha concluso l’intensa giornata.
3° GIORNO Partenza per Trinidad 1° tappa : Santa Clara – Abbiamo visitato il Mausoleo del Comandante Ernesto Ché Guevara, complesso scultoreo con retrostante il museo, dove sono raccolti oltre ad effetti personali, molti documenti scritti al e dal Ché. E’ inoltre stato allestito un percosso della vita e delle battaglie combattute da lui. Molto interessante, ma soprattutto molto emozionante. Siamo usciti da quel luogo, che ha comunque una sua sacralità, veramente commossi.
2° tappa : Cienfuegos – Questa colorata cittadina ci ha piacevolmente colpiti : il centro, caratterizzato da portici e palazzetti in stile neoclassico, ha mantenuto un compatto aspetto coloniale che rende davvero piacevole la visita. Nella bella piazza principale, con un ampia area arredata a giardino, abbiamo incontrato gruppi di studenti di scuola elementare intenti, all’aperto, in attività ginniche (che un pò ci hanno fatto pensare ai nostri “balilla), altri invece ci hanno allietato con i loro canti, davvero piacevoli. La sensazione provata è stata di maggior agiatezza della popolazione, forse dovuta al fatto che quella zona è stata fortemente industrializzata. In serata arrivo a Trinidad 4° GIORNO Arrivati in questo luogo abbiamo perso il senso del tempo……. un po’ per la luce, il colore del cielo che mescolato a quello delle case, coloratissime, ha assunto una intensità particolare, ma soprattutto perché Trinidad non ti fa sentire nel tuo tempo. Passeggiare lungo le vie di questa città, vedere le caratteristiche grate di legno tornite o di ferro battuto che proteggono le finestre dei piani terreni, da cui si intravedono gli splendidi patii e i rigogliosi giardini, ascoltare i rumori ovattati che escono dall’ombra delle case o quelli metallici degli zoccoli dei cavalli, la struttura stessa delle abitazioni che grazie al restauro conservativo mantengono tutto il fascino originale, il selciato, in parte ciottolato e in parte in terra battuta su cui giocano bimbi a piedi scalzi, le galline scorazzanti nelle vie, la mancanza assoluta delle auto, mi hanno fatto sentire così: fuori dal mio tempo. E’ un tuffo nella vita coloniale dell’ottocento, è respirare un’atmosfera senza tempo. Dopo l’ottima cena, a base di pescado e gamberoni, preparata dal marito di Maria del Carmen, ottima musica e buon moijto alla “Casa della trova”, all’aperto, lungo la scalinata della chiesa. Unico neo : lì la sorveglianza locale impedisce l’accesso ai cubani, quindi, essendo frequentato esclusivamente da turisti, perde un po’ il fascino che dovrebbe avere. Il giorno seguente dopo una mattinata trascorsa passeggiando per le vie e per i mercatini dove si possono trovare i soliti oggetti di artigianato locale, siamo scesi al mare , a Playa Ancòn, un lungo arenile di sabbia bianchissima immersa in un mare che va dal turchese, all’azzurro, al blu. Rilassante pomeriggio e piacevole serata in un’ altro locale…..Sempre tanta musica e ottimo mojito. 5° GIORNO Visita al Museo Municipale di Storia ( più che altro per salire sulla torre da cui si gode una splendida vista), prima di partire per la tappa successiva.
Camaguey – E’ una delle sette città fondate da Velazquez e……sinceramente pensavo offrisse di più. Piacevole la parte più vecchia dove si trova la piazza di San Juan de Dios su cui si affaccia l’omonima chiesa. Serata alla Casa della trova, dove quella sera si esibiva un ottimo e numeroso gruppo musicale. Contrariamente a Trinidad, il locale era frequentato per lo più da cubani molto impegnati in salse e balli locali,..……anche noi abbiamo osato e ci siamo davvero divertiti.
6° GIORNO Partenza per Santa Lucia Che dire di Santa Lucia ?………….Che arrivati in questo posto meraviglioso ti viene voglia di non ripartire più!! Una lunga e incantevole spiaggia di sabbia corallina, la finezza della sabbia, una distesa di palme da cocco che in alcuni tratti arrivano sino al mare, il colore variegato dal blu, al turchese, all’azzurro, al bianco delle acque antistanti rendono questo luogo uno dei più piacevoli per un soggiorno marino a Cuba. La nostra giornata è iniziata con la ricerca di un catamarano perché era nostra intenzione raggiungere la barriera corallina che, seconda per estensione dopo quella australiana, sapevamo ci avrebbe riservato splendide sorprese. Con un po’ di fatica siamo riusciti nell’impresa e ci siamo imbarcati. Arrivati alla barriera ci siamo resi conto che l’impresa non sarebbe stata semplicissima….Infatti c’èra il mare mosso e il corallo in alcuni tratti quasi affiorava. C’èra il rischio di ferirsi ma Joan, il nostro accompagnatore, conoscendo i punti in cui passare ci ha aiutati a raggiungere un vero e proprio paradiso: gorgonie giganti rosse, blu, viola, diverse specie di corallo, pesci multicolori, crostacei di ogni tipo e conchiglie giganti e bellissime. Lo scenario è movimentato dalla presenza di un relitto, intorno al quale c’era una gigantesca murena . Che spettacolo!!!!………Da non scordare più. Il giro è durato un paio d’ore e rientrati alla spiaggia Joan, con una pertica, ci ha “raccolto” delle dissetanti e piacevolissime noci di cocco. Il resto della giornata l’abbiamo trascorso a crogiolarsi al sole e a chiacchierare dell’avventura appena vissuta. Il giorno seguente, dopo una lunga e piacevolissima passeggiata sul bagnasciuga ed un ultimo bagno in mare, partenza per Santiago de Cuba.
Due parole sulla sistemazione alberghiera. In questo luogo non è consentito ai cubani aprire le loro case ai turisti perché lo stato non concede le licenze necessarie. Quindi il turista è costretto a soggiornare o nei villaggi o in albergo. Noi abbiamo scelto un albergo, chiaramente statale, confortevole e discreto (paragonabile a un nostro 3 stelle). Le stanze praticamente sulla spiaggia all’ombra delle palme e un servizio ristorante più che buono ed abbondante per un prezzo di 30$ a testa al giorno, per la mezza pensione. Lo consiglierei a chi pensa ad una vacanza senza la confusione tipica dei villaggi di cui Santa Lucia è piena. Il nome è Tararaco.
7° GIORNO In tarda mattinata siamo partiti per Santiago de Cuba, la nostra ultima tappa.
Arrivati in serata , con un po’ più di fatica, abbiamo trovato sistemazione in una casa particolar in pieno centro. Una bella e confortevole casa. Cena (l’unica volta) in un ristorante statale dove abbiamo mangiato del buon pollo con verdure miste e papaia a volontà per il misero prezzo di 2 $ a testa. Spettacolo al Tropicana programmato per la serata. Se non amate questo genere di spettacoli ve lo sconsiglio vivamente……. (un gruppo di 60 persone si esibisce in canti e balli contenuti in fastose coreografie e sontuosi costumi anni 50) 8° GIORNO Il nostro soggiorno a Santiago è stato forse il meno piacevole di tutto il tour : molto caldo, città caotica e con un tasso di inquinamento da gas di scarico più elevato, cubani più asfissianti e poche cose interessanti da vedere. Ciò che resta maggiormente impresso di questa città è la musica. La musica suonata per le strade e nei locali. La Casa della Trova di Santiago è la più famosa di Cuba. I trovatori ed i gruppi che si alternano per improvvisati concerti danno alla loro musica un sapore ed un ritmo così coinvolgenti che la serata passata a Santiago l’abbiamo trascorsa ballando a quei ritmi. Per le visite segnalo la più antica casa dell’America Latina : la casa di Diego Velazquez, il conquistatore di Cuba, dove si trova il museo del Ambiente Historico Cubano. Molto interessante anche il Castillo de El Morro, progettato dall’architetto italiano Antonelli e costruito sullo sperone di roccia che domina l’ingresso alla baia. All’interno è stato allestito il Museo de la Pirateria e, nel 1996, è stato dichiarato dall’Unesco, patrimonio dell’umanità. 9° GIORNO Volo interno Santiago- Havana. In serata partenza da l’Havana per l’Italia via Madrid. Fine del viaggio.
Questa, in sintesi, la nostra esperienza……………mancano i colori, i profumi, la musica e il calore della gente che potrete sentire e vedere solo andandoci, a Cuba!!!!!!!!! Indico di seguito degli indirizzi di case particolar testati : . Abel e Aydee – calle Trocadero 111 – Habana centro – tel : 63-4033 · Maria del Carmen Suàrez Guerra – calle Juan M.Marquez 70 – Trinidad – tel : 4197 · Heber Lopez Morale – DIRECCION: NEPTUNO No. 919 – ent. Soledad y aramburu- “planta baja”, centro Habana. Cuba · Maria Atonia Martin – Corona 564 (altos) appartamento B c/o Enramadas y Aguilera – Santiago de Cuba – tel : 62-2955 (la proprietaria lavora presso la Casa-museo di Diego Velazquez , in pieno centro e l’abitazione è a pochi passi) Nota : tutte le abitazioni hanno servizi privati e aria condizionata e costano dai 15 ai 20 $ a notte. La colazione (abbondantissima) 2/2,5 $ e la cena 5/6 $ BUONA CUBA a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!