Tour della Turchia in scooter di 2006

Periodo: dal 3/8/2006 al 27/8/2006 Mezzo: Honda SilverWing 600 Itinerario: Napoli – Bari - Igoumenitsa – Istanbul – Cappadicia – costa Turchese - Pammukale – Efeso – Istanbul – Penisola calcidica - Igoumenitsa – Bari - Napoli Km. Alla partenza: 33.225 - Km. Finali: 39.582 – Totale: 6.357 03/08/2006 h. 11,45: finalmente...
Scritto da: Max&Sab
tour della turchia in scooter di 2006
Partenza il: 03/08/2006
Ritorno il: 27/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Periodo: dal 3/8/2006 al 27/8/2006 Mezzo: Honda SilverWing 600 Itinerario: Napoli – Bari – Igoumenitsa – Istanbul – Cappadicia – costa Turchese – Pammukale – Efeso – Istanbul – Penisola calcidica – Igoumenitsa – Bari – Napoli Km. Alla partenza: 33.225 – Km. Finali: 39.582 – Totale: 6.357 03/08/2006 h. 11,45: finalmente siamo pronti! Con un ritardo mostruoso sulla tabella di marcia, comincia la nostra avventura.

Perché avventura??? Perché quest’anno stiamo partendo da soli, io (Sabrina) e Massimo, la méta è la TURCHIA. Non sappiano quello che ci aspetta.

Fortunatamente non fa caldo, le previsioni non sono proprio belle.

Percorriamo la A16 fino a Bari con vento fortissimo tra Candela e Vallata.

Arrivo a Bari alle 16 (ce la siamo presa comoda) , “e ora cosa facciamo fino alle 20,00???” Giretto per il centro, caffè sotto il castello, poi direttamente al porto.

Sbrigate le formalità di imbarco in 1 nano-secondo (l’anno scorso abbiamo impiegato circa 1 ora!!).

La nave è la Blue Horizont della Blue Star Ferriers.

Appena possiamo salire a bordo partiamo alla disperata ricerca di un posto dove sistemarci per la notte (abbiamo preso solamente il passaggio ponte). Sul ponte esterno non è possibile perché non solo è tutto aperto ma è già tutto pieno (ma a che ora sono saliti???).

Ci sistemiamo sui divanetti del bar, comodi, ma con l’aria condizionata con temperatura polare a –10° rischiamo di ibernarci. Massimo corre a prendere i pullover nel bauletto della moto.

Dopo 30 secondi si sistemano vicino a noi una comitiva di 10 ragazzi di Caivano (prov. Napoli) simpatici ma molto rumorosi, che ci allieteranno tutta la serata e la nottata..

La traversata è molto tranquilla, riusciamo anche a dormire nonostante la luce accesa (e la temperatura!!!!!) 04/08/2006 h. 06,30: arrivo al Porto di Igoumenitsa.

Non perdiamo molto tempo, partiamo subito in direzione Ioannnina.

Fa molto freddo anche se il cielo è limpidissimo.

Non corriamo, rispettiamo i limiti di velocità.

Lungo la strada per le Meteore, facciamo amicizia con Gennaro e Iolanda, due simpaticissimi signori di 50 anni di Venafro su una Fazer.

Insistono per offrirci un caffè; ci fermiamo in un baretto molto molto ventilato!!!! No comment sul caffè.

Loro girano per andare a vedere le Meteore, noi proseguiamo per la pallosissima strada per Larissa (la stessa dello scorso anno).

Pranziamo a Larissa con la nostra prima insalata greca di quest’anno, calamari, patatine fritte e acqua (€ 9 in due).

Dopo circa 1 ora ci rimettiamo in moto verso Salonicco.

La temperatura è molto elevata, l’ autostrada è buona ma poiché è in costruzione spesso dobbiamo uscire e percorrere delle statali (tra Salonicco e Kavala).

Arriviamo a Kavala praticamente cotti, alle 18,30.

La cittadina è caotica, piena di negozi, molto europea. Alloggiamo all’Hotel Oceanis, centralissimo sulla via principale, stanza 605.

Dopo una bella doccia usciamo a fare due passi. Visitiamo la zona vecchia (Panagia e il Castello), molto belli e tenuti bene.

Ceniamo in un ristorante segnalato (forse) dalla Lonely planet (cozze, sardine arrostite, patatine fritte € 18). Passeggiata per il lungomare e subito a nanna.

05/08/2006 Sveglia con molta calma alle 8,15.

Colazione abbondante (molto), preparazione bagagli e via verso il confine Turco.

La strada fino alla frontiera è deserta. Incontriamo al max. 20 auto.

Per uscire dalla Grecia guardano con molta indifferenza i nostri passaporti.

Alla frontiera Turca il CAOS più totale.

Grazie alla gentilezza di un turco che lavora da circa 17 anni a Cesena, ci procuriamo la marca da bollo da apporre sul passaporto di € 10 a persona (ci siamo risparmiati di rifare la fila anche perché non c’è scritto da nessuna parte che devi comprare questo bollo!!!!).

Passiamo il controllo passeggeri, poi il controllo della moto e finalmente si può andare. Mentre aspettavamo il nostro turno abbiamo incontrato varie moto (molte italiane) che ci hanno raccontato che erano lì da circa 1 ora e ½!!! Noi abbiamo impiegato circa ¼ d’ora!!!!! Mah!!!!! La strada che porta ad Istanbul, anche se costeggia il mare è desolante, squallida e monotona, inoltre, sembra tutta un cantiere, sia per i frequentissimi tratti con l’asfalto in rifacimento, sia per i tantissimi edifici in costruzione che si vedono ai lati della strada..

Finalmente alle 18:00 arriviamo in città, dopo aver “girato e rigirato”, affrontato il traffico caotico (prima con stile europeo, stavamo morendo, poi con stile partenopeo, abbiamo vinto noi) , chiesto informazioni a passanti, vigili, tassisti, ottenendo sempre indicazioni diverse, fatto mille controsensi e corsie preferenziali.

Ci sistemiamo nel quartiere di Sultanahmet all’hotel Josefpascha (€ 75 per camera e colazione). Le stanze sono molto spaziose, pulite, bagno in camera, aria condizionata, tv, un tavolino con due poltroncine, tutto molto carino e accogliente. Dopo una doccia ristoratrice comincia la nostra avventura. La moto la parcheggiamo (di peso) proprio sul marciapiede dell’albergo sotto lo sguardo vigile della reception!!! Meglio di così non si poteva.

Prima necessità: dobbiamo cenare (siamo completamente digiuni, escludendo il gelato e il succo di frutta divorato in una pompa di benzina dove il proprietario si è congratulato per il fatto che venivano dall’Italia e con quel mezzo).

Mangiamo in uno dei tremila posti turistici della città (33 YLT). Niente di eccezionale ma almeno è mangiabile (in Italia siamo abituati trooooopppo bene).

Facciamo un giretto serale per il quartiere: vediamo la Moschea Blu e Santa Sofia illuminata. Caspita che colpo d’occhio! Ci sediamo in un giardinetto di fronte, con le panchine una di fronte all’altra. Ci sono molti turchi con le famiglie che mangiano noccioline e semi di zucca (sarà questa una cosa che noteremo spessissimo) e che puntualmente buttano le bucce per terra. Questa sarà l’unica pecca che non sono stata in grado di capire: perché la città è sporca, piena di bottiglie di plastica nei giardini, nessun cestino. E’ praticamente lercia e lurida. No comment su questa mia sensazione. Massimo, invece, non sembra notare questo particolare, forse perché è totalmente catturato dal fascino nella città. 06/08/2006 Ci svegliamo con molta calma alle 8,15. Facciamo colazione sulla bella terrazza dell’Albergo con vista sul Bosforo. Nel buffet c’è di tutto: dai corn-flakes ai cetrioli, dalle brioches all’anguria, marmellate, olive nere, pomodori ed ovviamente tè.

Ci dirigiamo verso Anya Sofia (20 YLT x 2 persone). Dall’esterno sembra una costruzione un po’ dimessa invece all’interno è grandiosa. Nonostante le impalcature per i restauri della cupola, la visita ci lascia senza fiato. Tappa successiva la Cisterna (20 YLT x 2 persone): un luogo molto, molto suggestivo e molto ma molto fresco. Facciamo un giro per l’Ippodromo dove ci sono le torri di Teodorico, la Torre in Pietra e la colonna Serpentina.

Mangiamo in un ristorantino lì vicino (non ricordo il nome). Finalmente andiamo a vedere questa “famosa Moschea Blu”. L’ingresso per noi “infedeli” è sul lato destro mentre da quello centrale possono entrare solo i musulmani. La prima casa che ci ha colpiti è una “puzza di piedi” che non si può descrivere (solo dopo aver visto varie moschee abbiamo realizzato che “l’olezzo delle estremità” è il nostro, dei turisti, noi non ci laviamo prima di entrare in un luogo sacro mentre i fedeli si lavano piedi, mani, avambracci, faccia e dietro le orecchie!!!!). Alle donne è consentito di pregare solo in un’apposita area mentre gli uomini posso farlo nella parte centrale (ma guarda un po’!!!).

Dopo la visita prendiamo il tram n° 38, nuovo, moderno che ci porta dall’altra parte del Bosforo, fermiamo al capolinea Kabatas.

Prendiamo anche il “Tunel” una specie di funicolare modernissima che fa una sola fermata fino a Piazza Taskim.

Di li passeggiamo per Istikal Caddesi una strada piena, zeppa di negozi.

Pausa pomeridiana: ci fermiamo in una pasticceria a prendere 1 aranciata fresca, 1 té e dei pasticcini (8 YLT) In questa strada che percorriamo, c’è una moltitudine di persone di ogni nazionalità, turisti, turchi, mussulmane integraliste, tutto bellissimo. Il vecchio e caratteristico tram che attraversa la strada purtroppo non è in funzione per lavori di pavimentazione.

Scendiamo a piedi fino Eminoun. Passiamo per la “torre di Galata”, una torre costruita dai Genovesi ,saliamo fino all’8° piano con l’ascensore (10 YLT), di lì ci gustiamo uno stupendo tramonto sul Bosforo.

Attraversiamo a piedi il ponte di Eminoun (il lato di sotto è pieno di ristoranti) e prima di prendere il tram per il ritorno, ci fermiamo a mangiare un buonissimo panino con le sarde arrostite (3 YLT x 2 panini).

Facciamo una passeggiata nei giardini di fronte la Moschea Blu e qui conosciamo un ragazzo, Simil, con il quale chiacchieriamo per un po’ in inglese. Abbiamo notato che in Turchia tutti o quasi parlano almeno due lingue straniere ma non a livello scolastico ma proprio in maniera fluente ed è per loro molto importante fare conversazione con gli stranieri.

Stremati andiamo a dormire.

07/08/2006 Giornata “Mal di Stomaco” Stamani ci siamo svegliati non proprio bene. Sia io che Max accusiamo un senso di pesantezza e nausea. Nella piccola farmacia che ci siamo portati, logicamente manca proprio il farmaco che ci serve (C@@@@@…O!!!!!). Massimo salta la colazione.

Non ci perdiamo troppo d’animo, anche se a fatica ci dirigiamo verso il palazzo TOPKAPY (20 YLT + 20YLT x audio-guide + 20YLT x ingresso Harem).

Nonostante non ci sentiamo per niente bene (Max ha anche vomitato 3 volte!!!!), lo visitiamo in tutta la sua bellezza. L’Harem è magnifico anche se un po’ angosciante.

Alle 16,00 facciamo rientro in Albergo; Max ha la febbre a 38,5°.

Dormiamo tutto il pomeriggio, visto un po’ di T.V. (Passaparola in Turco è uno spettacolo!!!). Ceniamo con un tè e biscottini nel nostro angolo salotto guardando una bellissima luna piena.

Probabilmente abbiamo preso un colpo di sole (io) e una bella indigestione (Max).

08/08/2006 Dopo aver dormito per circa 10 ore (Max anche 12) ci sentiamo decisamente meglio. Decidiamo di visitare il Gran Bazar. Lo giriamo in lungo e in largo, con i suoi 4000 ed oltre negozi pieni di ogni genere di mercanzia, è un’esperienza da non perdere, anche se nei vicoletti all’esterno, forse c’è la parte + vera, + bella, – turistica, dove ci sono i negozi più disparati: c’è quello che vende solo mutande, solo cerniere, solo filati, solo foulard. Le vetrine di questo “Souk” sono piene di abiti da sera sfavillanti, principeschi, improponibili.

Riprendiamo il tram n° 38 che ci porta, dall’altra parte del ponte, per visitare il Palazzo Dombalscè, l’ultima residenza dei sultani. E’ una tipica costruzione all’Europea, sembra di essere in un palazzo francese, italiano, ricco, molto ricco e sfavillante, enormi lampadari di cristallo, gli scaloni stupendi (per entrare ci fanno mettere delle pattine di plastica per non sporcare i tappeti). La giuda, ovviamente, parla solo inglese. Nel nostro gruppo c’è una famiglia di musulmani (la signora completamente vestita di nero e con il capo ed il viso coperti, lei dietro, il marito vestito all’occidentale davanti con i figli…) E ora che facciamo??? Idea!!!! Andiamo al Bagno Turco, il Çemberlitas Hamam, quello più antico della città con zone separate uomini e donne.

Qui i racconti si devono dividere: Max: che figata!!! Il rituale del bagno turco inizia nella sala all’ingresso dell’Hamam, dove un inserviente “turco” mi accoglie, mi accompagna in una sorta di cabina spogliatoio, mi consegna il tipico telo da indossare per accedere alla sala del vapore. Poi, il bagno, il massaggio, l’atmosfera. Sono trascorse due ore senza che me ne accorgessi, mi sento rinato. Ho deciso: da grande farò il sultano. Sabri: niente di che, molto tesa.

Passiamo in albergo a cambiarci e ci dirigiamo verso il centro per cenare.

Scegliamo il “Cennet”, un ristorante in Divan Yolu, la strada dove passa il tram. La cucina è al piano di sopra e le portate vengono calate giù con un “panaro”. C’è anche un complessino che suona musica popolare e una famiglia di egiziani con un bambino grazioso ma pestifero seduti accanto a noi.

Andiamo a dormire molto soddisfatti di questa giornata.

Buonanotte.

09/08/2006 Altra giornata bella piena. Andiamo al porto di Eminoun (Bogart Iskaldesi) dove partono decine di gite private per il Bosforo. Noi abbiamo optato per il “Vapur” comunale che con 15 Ylt x due persone A/R ci ha portato fino all’ultima fermata “Anadolu Kavagi” alle porte del mar Nero. Durante il tragitto sul “Vapur” notiamo sulla dx moltissime case in stile coloniale, tutte bellissime, ognuna con piscinetta e barca all’ormeggio. Roba da ricconi turchi. Scendiamo all’ultima fermata, saliamo sul castello (piuttosto diroccato e con intorno moltissima spazzatura). Da qui c’è una vista panoramicissima sul Mar Nero. Facciamo quelle 200/300 foto e scendiamo giù al molo dove pranziamo abbastanza bene in un ristorante suggerito dalla Lonley (44 YLT x 2 persone).

L’inconveniente di quando scegli un ristorante su queste guide è che ci trovi solo turisti, il turco vero non va a mangiare in questi posti che per loro risultano molto cari. Riprendiamo il traghetto delle 15,00 e ritorniamo ad Eminoun alle 16,30.

Visto che ci siamo visitiamo il Bazar delle Spezie. Colori, profumi gente, questo bazar è vivacissimo, molto di più del Gran Bazar, c’è anche un mercatino all’esterno molto molto carino dove vendono di tutto di più. Ritorniamo in albergo, ormai il centro di Istanbul ci è familiare, tant’è che aiutiamo 2 italiani a trovare il loro albergo. Decidiamo di concederci un altro bagno, quindi, DI NUOVO nell’ Hamam (dopo l’esperienza di ieri, Massimo ha ambizioni da Sultano).

Usciamo verso le 21,00, andiamo a mangiare qualcosa giù alla stazione dei treni (20 YLT x 2 pizze turche + 2 insalate + 2 coca) e subito a nanna. Domani tappa di trasferimento.

Ciao Ciao Istanbul, Max ci ritornerebbe, io non sono sicura. Buonanotte.

10/08/2006 Sveglia con comodo alle 08,15 (ma alle 6,25 ero con gli occhi spalancati perché in Turchia “non hanno le tende alle finestre!!!!!!”), facciamo colazione all’ultimo piano del nostro bell’albergo. Riordiniamo i bagagli e alle 10,00 via verso ANKARA.

Passiamo sul Ponte di Ataturk eludendo il pedaggio (non per colpa nostra, lo giuro!!!) perché le indicazioni sui caselli non sono chiare e ci siamo ritrovati in una porta “telepass”. La strada è a 3-4 corsie, è ben asfaltata, lunghissima, noiosissima. Facciamo varie volte benzina, alle 19,00 ormai stanchi morti arriviamo a Kaisheri, dove alloggiamo in un bruttissimo, tristissimo, squallidissimo, vecchissimo albergo delle terme (però abbiamo pagato poco!!!). Eravamo troppo stanchi per vedere accanto a questo Hotel un altro nuovo di zecca!!!!. Pazienza. Dopo aver fatto una doccia con acqua termale, ci trasciniamo in centro per cenare. Mangiamo due ottime pizze turche + 2 insalate + 2 coca (20YLT).

Andiamo a nanna (almeno così crediamo…) 11/08/2006 Che nottata ragazzi!!!! Ho avuto un mal di pancia!!!!! . Sono stata sveglia tutta la notte con la pancia in mano seduta sul bagno. Purtroppo Max cercava di fare del suo meglio (è stato carinissimo!!).

Finalmente riesco a prendere sonno a fatica ma alle 7,00 sono giù dal letto. Voglio scappare via da questo albergo (che chiameremo durante la vacanza: Il Nosocomio). Facciamo colazione in uno stanzone enorme da gita pensionati Inps. Sono talmente nervosa per non aver dormito la notte, che rispondo male perfino ad una gentilissima signora che voleva fare conversazione in inglese (I’m sorry!!!). Ci mettiamo in moto, come al solito, alle 9,30 e arriviamo ad Urgup (Kappadokia) alle 11,30.

Dopo due tentativi per cercare l’albergo, troviamo una BELLISSIMA E STUPENDA soluzione dal Elkep Evi: sono appartamenti scavati direttamente nella roccia di tufo, molto confortevoli, pulitissimi, ognuno con il proprio terrazzino con divanetto e cuscini, impianto stereo con musica classica italiana. Il proprietario è un personaggio, ama la musica classica, ha alle sue dipendenze molte ragazze (…). Mentre aspettiamo che riordinano la stanza, ci offre due bottigliette di acqua minerale super frizzante (allora esiste l’acqua con le bolle!!!!), ci mostra tutto il complesso formato da tre corpi di fabbrica, il giardino pensile dove si cena e si fa colazione (Waoooooo che spettacolo), la cucina e la cuoca!!.

Subito andiamo a visitare il Museo all’aperto di Goreme (Patrimonio dell’Umanità). Ci facciamo dare qualche spiegazione da Mustafà, una guida locale che parla molto bene l’italiano. Che dire: spettacolare anzi spaziale anzi… lunare!!!! Dopo la visita, andiamo al punto panoramico di Goreme (quello, per intenderci, dove tutti hanno la foto!!) aspettando il tramonto. Che romanticona che sono diventata (sarà la vecchiaia).

Ritorniamo nella nostra Cave Pension, ceniamo sul giardino/terrazzo (una favola!!!).

Buonanotte.

12/08/2006 Buongiorno. Abbiamo dormito come 2 sassi anche se durante la notte abbiamo dovuto aprire la finestra x il caldo.

Facciamo una mega-colazione alla turca sul giardino/terrazzo della pensione (un panorama da favola) Prima tappa la città sotterranea di KAYMAKLY: con la guida Mustafà (ma si chiamano tutti così??) e 2 ragazzi di Pavia ci addentriamo nelle viscere della terra per 5 piani sotto. La guida parla benissimo l’italiano, è una macchietta, ci rende la visita molto piacevole e simpatica (20 YLT x 2 persone + 20 YLT x guida). Dopo raggiungiamo HILARA VALLEY (10 YLT x 2 persone). Questo è un canyon scavato da un fiume per circa 15 Km. Lungo questo percorso ci sono moltissime chiese rupestri scavate nella roccia di tufo utilizzate dai cristiani ai tempi della persecuzione dei romani. Facciamo una bella passeggiata (incontriamo anche un bimbo da me soprannominato “CicciaBomba” che prima mi ha chiesto qualche monetina ma poi ha preferito i biscotti che avevo nella borsa).

Sulla via del ritorno, visitiamo il Caravanserraglio di AGIKARAHAN (una sorta di stazione di servizio attuale) dove le carovane che andavano verso Nord si fermavano per riposare.

Non contenti, andiamo verso UCISHAR dove visitiamo il Castello (una montagna completamente scavata tipo emmenthal!!!).

Qui facciamo la conoscenza di Enrico, un italiano che viene in Turchia da 16 anni e che alloggia da FARUK, un venditore atipico di tappeti, nel senso che non ti assilla per farti acquistare un tappeto, te ne mostra 2 o 3 e poi saluti e baci.. Enrico ci offre anche un vero caffè Illy fatto con la Moka. Non sarà il massimo, ma sempre meglio di niente. Il mio cervello comincia ad elaborare: Enrico, tappeti, Faruk, caffè…Ecco dove avevo letto di Enrico, su vari siti e in vari racconti di altri motociclisti!!! Il negozio di Faruk sembra l’ambasciata Italiana. Un viavai continuo di motociclisti, camperisti e turisti di ogni genere.

Domani passeremo ancora da lui per farci dare qualche diritta per i luoghi da visitare quando scenderemo verso il mare. Stanchi morti ritorniamo nel nostro bellissimo albergo, facciamo una doccia e andiamo a piedi nel paese di Urgup x cenare. La scelta cade su un ristorante tipico anni ’70, il cameriere non capisce neanche una parola di inglese e sembra anche un po’ tonto ma a noi risulta simpatico (20 YLT x 2 persone). In piazza c’è anche una specie di “corrida (dilettanti allo sbaraglio)”, la gente sembra apprezzare perché ride ed applaude con fervore. Mangiamo anche il “dondurma” il tipico gelato turco ma non riscuote molto successo (è una sorta di Alpenlibe fredda e morbida). Rientriamo in albergo e cadiamo nelle braccia di Morfeo. Buonanotte.

13/08/2006 Sveglia, come al solito, alle 6,30!!!. La giornata si preannuncia molto calda. Dal terrazzo dell’albergo il sole è già “cocente”. Vista panoramica stupenda.

Passiamo da Enrico ad Uchisar per farci dare qualche informazione sui prossimi luoghi da visitare. Riusciamo a partire non prima delle 11,00. Facciamo un giro per la Valle dell’Amore (a piedi perché il nostro “motorino” non è a suo agio sullo sterrato sabbioso), dopo andiamo a visitare i “Camini delle Fate” a Pulgibosi. Il sole è troppo forte, abbiamo le braccia ustionate. Verso le 17,00 ci dirigiamo verso Musthafapasha per vedere la cappella di San Nicola (10 YLY x due persone). Dopo proseguiamo per una bella strada alberata molto fresca. Ci fermiamo al Monastero di Sahinefendi, dove il custode, dopo la visita ci fa sedere in giardino dove con tutta la sua numerosa famiglia, ci offre tè e anguria. Una scena commovente!!.

Proseguiamo oltre, verso le rovine di Sebeso: ci sono dei lavori di restauro ed una casa patrizia con terme. L’ingresso è gratuito ma diamo una mancia al custode che ci ha permesso di entrare negli scavi.

Siamo stanchi morti, affamati e sporchi. Torniamo in albergo, doccia, shampoo e cena nel magnifico Giardino/terrazzo. Sarà la fame, ma mangiamo tutto quello che ci portano. Domani altro “tappone”.

Buonanotte.

14/08/2006 – La giornata degli “errori” Si deve per forza partire, lasciare questo albergo bellissimo???? Accidenti, sì.

Facciamo colazione sul giardino, caricati i bagagli, verso le 10,00 ci mettiamo in marcia verso Konia. La strada è buona, a 2 corsie, l’asfalto decente, l’unico inconveniente è il vento fortissimo che ci accompagnerà per circa 60/70 Km. Lungo la strada ci fermiamo a visitare il bellissimo Sultanhani, un caravanserraglio molto grande e molto ben tenuto. Le indicazioni sono a sx della strada e quindi per un pelo non lo perdiamo! Oltrepassiamo Konia e dopo 20 Km Max si rende conto di non farcela con la benzina. Dobbiamo tornare indietro perché la strada passava per una riserva forestale. Ci fermiamo ad un distributore tristissimo dove i bagni sono impraticabili e non vende neanche un gelato. Ma perché non chiudi????. Arriviamo a Beishery per visitare la Moschea di Legno (bellissima). Appena scesi dallo scooter veniamo letteralmente assaliti da alcune venditrici ambulanti. Max mi ha costretta a comprare qualcosa pur di farle andar via. Visitiamo la Moschea uno alla volta perché (e sarà l’unica e sola volta) che non mi fido a lasciare lo scooter da solo con questi personaggi (razzista!!!!). Pensando di arrivare ad Egirdir costeggiano il Lago di Beischery, prendiamo la strada panoramica che ci aveva segnalato Enrico la sera precedente. Mai scelta fu così infelice. La strada risulta essere troppo lunga e in pessime condizioni tanto da costringerci a “girare la capa al cavallo”, ritornare a Beischery e prendere la statale (strada segnalata in rosso) verso Isparta. Il tramonto che ci accompagna è stupendo!. Arriviamo al lago di Egirdir verso le 20,00, stanchissimi. Alloggiamo al Big Apple Pension e Restaurant, alla fine della penisola. Le stanze sono quelle tipiche anni ’50 sopra il ristorante. Ceniamo bene direttamente sul lago, passeggiatina per il paese, poi a nanna, distrutti.

Buonanotte.

15/08/2006 – Buon Ferragosto!!! Come in tutte le stanze dove abbiamo finora alloggiato, anche in questa mancano le tende quindi alle 6,30 ho gli occhi spalancati per la luce che entra nella stanza.

Facciamo colazione (compreso nel prezzo della stanza). Oggi sarà la giornata di Sagalassos: un sito archeologico di recente scoperta, immenso e in un futuro non molto lontano potrà competere con quello di Efeso. Ad accoglierci non è una semplice guida, ma un archeologo impegnato negli scavi che ci porta in giro spiegandoci (in inglese) tutti i lavori eseguiti e le più recenti scoperte. Una sorta di Indiana Jones a nostra completa disposizione per circa tre ore e completamente GRATIS.

La giornata è caldissima, un sole che spacca le pietre! Dopo la visita ci fermiamo al bar del paese per un gelato. Vorremmo ritornare ad Egirdir per una nuova strada ma la nostra cocciutaggine ci fa sbagliare strada. “Non cambiare mai la via vecchia per quella nuova”. Rientriamo un po’ incazzati per l’accaduto, facciamo una bella doccia, poi a cena a festeggiare Ferragosto.

Rientriamo in albergo verso le 22,00. In lontananza suoni e musiche turche ci accompagnano da Morfeo. Buonanotte.

16/08/2006 Come al solito, sveglia molto presto. Facciamo colazione con una famiglia di 11 Francesi. Alle 9,00 partiamo in direzione Antalya. Fa già molto caldo. Il viaggio è scorrevolissimo. Attraversiamo zone molto verdi, piene di fiumi e laghetti (sembra di essere in Trentino!). Ci fermiamo per una sosta e compriamo dei fichi dolcissimi. Arriviamo in città verso le 12,30. La periferia è piena, zeppa di albergoni stile Rimini. Procediamo veloci verso Cirali. E qui viene il bello… Ma dove è il paese???? Cirali è una stradina che porta al mare e basta!!!!! Ci sistemiamo presso un residence tipo camping molto carino (Grand Aygun), le stanze sono piccoline ma con aria condizionata e danno tutte su un giardinetto. Velocemente ci mettiamo il costume e andiamo sulla spiaggia, facciamo una passeggiata verso Olimpos (Max decide di andare dalla parte opposta , sbagliamo strada anche sulla spiaggia) Ceniamo al residence (il proprietario è molto simpatico, ci fa notare che il cibo è tutto di sua produzione, biologico!!. Il ragazzo che serve ai tavoli parla tutto il tempo in Inglese con Max, adora tutto ciò che è italiano, è tifoso dell’Inter, odia il Milan e la Juventus, è convinto che il Lago di Como sia in Sicilia, conosce il mitico Maradona. Ho detto tutto.

Verso le 21,00 andiamo a visitare le “Chimere di Olympos”. Dopo una salita ripidissima di appena 1 Km (che con il caldo insopportabile sono diventati 100), completamente al buio, il cielo pieno di stelle, arriviamo in cima a questa montagna, un tempo venerata dai Romani. Ci sono circa 20 “falò” naturali che non si spengono mai da oltre 2000 anni. E’ un gas che a contatto con l’aria, forma la fiamma. E’ uno spettacolo bellissimo, molto suggestivo. Buonanotte.

17/08/2006 Giornata completamente dedicata al relax e al mare.

Il canto del gallo (vero) ci fa svegliare molto presto. Stanotte ho fatto brutti sogni, avevo molto caldo e non avevo digerito per niente.

La colazione è alla turca: te, uova, formaggio di capra, pomodori, olive, cetrioli, melone rosso e uva. Noi a questo aggiungiamo una fetta di pane con marmellata.

Ci accorgiamo purtroppo che i fari della moto non funzionano. Domani cercheremo un meccanico.

Andiamo a vedere le rovine di Olimpos a piedi passando per la spiaggia di Cirali (se non è a sinistra sarà a destra!). Il tempo non è per niente bello, ma fa molto molto caldo. Il sito direttamente sulla spiaggia, completamente abbandonato ma comunque suggestivo (hai presente Indiana Jones nella giungla… Uguale!!!!) Rimaniamo sulla spiaggia delle Caretta Caretta, pranziamo in un ristorantino sulla spiaggia “Orange House”. Alle 20,00 il cameriere/cuoco ci viene a chiamare per la cena. Ma sono appena le otto!!!. Il resto della serata lo passiamo a scrivere cartoline e a parlare con il nostro amico cameriere. Buonanotte.

18/08/2006 Fatta una leggera colazione (senza uova), caricati i bagagli sul “motorino”, salutato il Boss, via in direzione di Kas.

Arrivati a Kamlucka notiamo una concessionaria Honda. Ci fiondiamo subito per cercare di risolvere il problema dei fari. Max era molto preoccupato soprattutto per il fatto che il nostro modello di scooter in Turchia non è vendono quindi il meccanico oltre a non essere in grado di riparare il guasto potrebbe far danno.

Due meccanici in zoccoli ed armati di un solo cacciavite hanno cominciato a smontarlo alle 10,30 e alle 12,00 tutto era risolto!!! Nel frattempo abbiamo chiacchierato con il responsabile dell’officina, con la moglie, con tutti quelli che entravano nell’officina insomma.

L’atmosfera è stata molto cordiale, ci hanno offerto tè, acqua, coca cola.

Intanto, nelle nostre menti sorgeva un grosso dubbio: ma quanto verrà a costare sto po’ po’ di riparazione a due turisti in un paese straniero???. La stratosferica cifra di 15 YLT!!!! Compreso un lavaggio accuratissimo della moto!!! Max in un primo momento pensava di aver letto male sulla fattura (pensava 150 YLT) ma no, erano proprio 15 YLT, 1 ora e ½ di lavoro, 3 lampade sostituite, 1 lavaggio (quasi quasi lo portiamo qui al prossimo tagliando). Ci siamo sentiti in obbligo di regalare 20 Ylt al meccanico (che non voleva assolutamente accettare la nostra mancia).

Foto di rito con il “Team Honda” e via verso Kas.

Lungo il tragitto ci fermiamo a Myra per vedere un sito di tombe Licie. E’ un luogo molto particolare, una necropoli dove le tombe sono scavate direttamente nella montagna.. Pranziamo nella piazza del paese in una paninoteca “tristissima” ma era l’unico posto all’ombra per lo scooter. Vediamo solo da fuori la chiesa di San Nicola (Babbo Natale).

Il panorama comincia ad essere molto mediterraneo, ci sono meravigliose insenature e calette nascoste. Arriviamo a Kas alle 15,00. La cittadina ha un aspetto greco/mediterraneo, molto graziosa, piena di ristoranti e bar, piena di italiani e inglesi. Prendiamo alloggio all’Hotel Linda (stanza 202) tipico albergo riminese con affaccio sulla piscina, aria condizionata e bellissimo panorama sull’isola di Meis (Kastellorizzo). Facciamo un giro per il paese, ceniamo alle 21,30 al Restaurant Natur.El e mangiamo abbastanza bene, ci concediamo anche una bella coppa di yogurt, miele e frutta. Andiamo a dormire, stanchissimi. Buonanotte.

19/08/2006 – Lo spiaggione Stanotte hanno fatto un casino da pazzi, hanno fatto il bagno in piscina. La nostra stanza è al primo piano, quindi lascio immaginare la nostra contentezza.

Oggi è il giorno di “Patara”. Facciamo colazione a bordo piscina verso le 8,15.

Alle 9,30 partiamo per la spiaggia tanto rinomata e segnalata da varie persone. Il panorama lungo il viaggio è stupendo, c’è un bellissimo sole, gli scorci che vediamo sono da fotografare assolutamente. Essendo una zona archeologica ed un sito faunistico tutelato paghiamo per entrare 4 YLT.

Effettivamente questa “è la spiaggia”!!!. 20 Km di lunghezza, 50 mt. Di larghezza, ventilatissima. Paghiamo x 2 sedie e 1 ombrellone 15 YLT.

E qui abbiamo una bella sorpresa: indovina chi incontriamo? Quella coppia di Roma che avevamo conosciuto ad Istanbul e che avevamo aiutato a trovare l’albergo e anche loro alloggiano a Kas!!!! Facciamo il bagno anche se ci sono i “cavalloni”. Alle 13,30 dobbiamo metterci per forza sotto l’ombrellone perché stare al sole è da suicidio. Pranziamo al baretto sulla spiaggia (23 YLT!!) ma alle 16,00 andiamo via perché il vento è insopportabile. Lungo la via del rientro passiamo per Kalkan, paesino molto carino e grazioso. Ci fermiamo a prendere 2 frappè caffè perché accaldatissimi. Compriamo qualche altro pensierino e rientriamo a Kas. , prenotiamo la gita in kayak del giorno dopo. Ceniamo in un bellissimo ristorante in piazza (70 YLT x 2 persone), ambiente molto elegante, addirittura due tovaglie e candele accese. Waoooo!!!!. Mangiamo molto bene a base di pesce. Il simpatico proprietario ci racconta dell’origine della famosa filastrocca di Apollo e della sua palla di pelle di pollo (!!!). In piazza incontriamo ancora Marcella e Paolo (quelli di Roma) e chiacchieriamo con loro fino a mezzanotte passata. Buonanotte.

20/08/2006 In piedi alle 6,30. Non c’è neanche bisogno di mettere la sveglia, ormai.

Facciamo colazione alle 8,00, alle 8,30 siamo prontissimi per questa escursione con il kaiak nella penisola di Kecova. Partiamo in pulmino. Il gruppo è composto da noi due e da altre 6 persone, logicamente solo inglesi e turchi. Arriviamo sul posto, un caldo allucinante, cielo limpidissimo, briefing sulla sicurezza e via con la canoa. Pagaiamo x 1 ora, sosta in una baia con tanto di barconi da viaggio organizzato, riprendiamo i kaiak e pagaiamo ancora, altra sosta per un drink e per il lunch compreso nel prezzo. Rientriamo verso le 16,30. Esperienza carina. Andiamo a fare un tuffo sulla spiaggetta dell’albergo dei ragazzi romani. Rientro in albergo stremati. Cena in piazza a base di pesce (60 YLT). Buonanotte.

21/08/2006 Stanotte abbiamo dormito un po’ meglio con l’aria condizionata accesa e il balcone chiuso per i rumori della piscina. Fatta colazione alle 08,30. Caldo pazzesco con vento forte.

Partenza per Pammukale. Attraversiamo zone sconfinate, tutte coltivate. All’interno la temperatura è decisamente migliore.

Ci ferma la polizia stradale: secondo loro andavamo a 100 Km/h, noi gli abbiamo fatto notare che andavano a 90 Km/h e allora si sono inventati che su quella strada il limite è 77 Km/h!!!. Contrattiamo su l’importo della “tangente”, ci accordiamo per 100 YLT. Fortunatamente Max aveva messo nel marsupio i soldi e i “gentilissimi” poliziotti si sono accontentati di quanto c’era nel portafogli 75 YLT (logicamente senza ricevuta). Se ne comprerà tutte medicine… Con l’umore sotto i piedi ci rimettiamo in moto e verso le 14,00 arriviamo al paese. Non riusciamo nemmeno a renderci conto di dove ci troviamo che subito un procacciatore di turisti ci abborda e ci fa vedere il suo alberghetto, situato in un giardino molto carino, ci mostra una camera al 3° piano con una bella balconata, stanza grande, spaziosa con letto matrimoniale e lettino in ferro battuto. Accettiamo subito e mentre stiamo per scaricare le valigie, chi incontriamo???. Due ragazzi che avevamo incontrato nella Valle Ihalara e che stavano facendo lo stesso giro nostro. Ma allora la Turchia è proprio piccola????. Subito ci cambiamo e andiamo a vedere queste famose formazioni calcaree di Pammukale. Uno spettacolo della natura!!!. Si deve camminare a piedi nudi per non rompere il travertino, tantissima gente ma senza nessuna calca. Siamo saliti fin sopra e fotografando fotografando facciamo amicizia con un guardiano che ci accompagna nella zone delle vasche non accessibili al pubblico (quelle originali). Abbiamo visto il Teatro di Hierapolis (la visita del sito dovrebbe essere bella ma noi siamo troppo stanchi ed accaldati). Torniamo in albergo, facciamo una doccia (l’acqua però puzza di zolfo) e andiamo a mangiare in paese da un turco che era stato in Italia x 17 mesi e parlava abbastanza bene l’italiano.

Per curiosità gli raccontiamo la disavventura della multa e lui ci ha detto che la prossima volta (se dovesse capitare!!!) dobbiamo fare la voce grossa, manifestare il nostro disappunto. N.B.: nel ristorante eravamo solo italiani!!!.

Alle 23,30 a nanna. Buonanotte.

22/08/2006 – Il tugurio Come al solito sveglia alle 7,00 però questa notte abbiamo dormito un po’ meglio grazie all’aria condizionata. Sentiamo provenire dal giardino delle urla: è il proprietario che sta litigando con il gestore dell’albergo di fronte… vita quotidiana turca. Facciamo due chiacchiere con dei ragazzi di Pordenone anche loro in moto. Con tutta calma prepariamo i bagagli e alle 10,30 partiamo in direzione Selcukc. Lungo la strada 2 motociclisti con una Honda CBR ci salutano. Sono turchi e quando ci fermiamo in una piazzola per bere, si accostano, si presentano, ci facciamo reciproci complimenti sulle moto. Facciamo qualche chilometro insieme, noi giriamo e loro proseguono. Arriviamo a Selcuk verso le 13,30. Andiamo direttamente alla pensione che ci aveva indicato il proprietario di Pammukale ma purtroppo non ci sono stanze disponibili. Giriamo ancora per il paese e alla fine andiamo a finire in una Guest House “Alihan” anche citata dalla Lonely. La stanza è al piano rialzato quindi con sole finestre, il letto è bassissimo, non c’è la porta del bagno ma solo una tendina, lo specchio è appoggiato su un mobile, praticamente un vero cesso (x Max invece è veramente Turco!!!). Prendiamo possesso della stanza-tugurio. Essendo affamati decidiamo di rimandare a domani la visita di Efeso; facciamo un giro nel paese, vediamo la Moschea, l’acquedotto bizantino, un’altra piccola moschea dove il Muezzin ci spiega delle cose interessanti. Durante il giro per Selkuc ci imbattiamo in una tipica festa turca: ci sono persone che ballano, musicisti, il cineoperatore che riprende, ci offrono delle buonissime ciambelle fritte con sciroppo di miele. La festa è quella del sultanino ossia come “addolcire la pillola” ad un bambino prima della circoncisione. In questa festa al bambino viene concesso di tutto, ossia viene trattato da principino (ma glielo dicono prima o dopo quello che gli faranno???).

La stanchezza si sta facendo sentire. Ceniamo sulla terrazza del tugurio (insieme al proprietario che è molto simpatico e anche motociclista) con una grigliata di pollo x me e verdure x Max. Ci offre anche due bicchieri di vino. Max dopo cena va a fare un giro in moto con il proprietario. In camera mi viene una crisi isterica per lo squallore della stanza. Buonanotte.

23/08/2006 – Il tugurio colpisce ancora Stamattina mi sono svegliata un po’ meglio. Forse ieri ero un po’ troppo stanca per “apprezzare” la bellezza di un tipico tugurio Turco.

Facciamo una miserissima e squallidissima colazione al piano terra o meglio in mezzo alla strada.

Andiamo a visitare Efeso: appena arrivati non c’era molta gente ma verso le 11,30 all’uscita della magnifica visita delle “case a Terrazzo” – pagamento a parte – una bolgia oceanica travolge il sito archeologico. La maggior parte dei visitatori fanno parte delle gite organizzate della Costa Crociera (hanno un numeretto sulla maglietta per non perdersi). Max addirittura incontra una sua collega di ufficio e indovina chi incontriamo???? Nooooo, i ragazzi di Roma, Marcella e Paolo. Ma dai!!!!!!!!! Se prendevamo appuntamento non ci saremo incontrati!!!!!!!!! Saluti, baci e foto di rito, andiamo a vedere la “Casa di Maria”, luogo molto suggestivo e anche molto costoso. Per finire in bellezza, dopo un pranzo veloce, andiamo al Museo di Efeso dove sono conservate la maggior parte dei reperti trovati nel sito Archeologico. Ritorniamo in camera, doccia, shampoo e riscendiamo per cena. Mangiamo 2 ottime pizze turche con la zuppa del giorno (15 YLT x 2 persone). In televisione c’è una partita di calcio tra il Dinamo Kiev e una squadra turca, i bar sono pieni di turchi che fanno il tifo (quando saliamo in camera erano 2-2). Domani ci aspettano molto Km. Buonanotte.

24/08/2006 – Il tappone 1 Giornata di trasferimento. Sveglia ancora + presto: alle 6,30 tra lo stormo di uccelli, i cagnolini del proprietario, il camion della spazzatura, l’unica cosa da farsi è quella di alzarsi. Facciamo colazione questa volta in terrazza. Fa caldo, è una giornata bellissima. Carichiamo i bagagli e ci dirigiamo verso Cannakale. Lungo la strada incontriamo due Bikers spagnoli con due grosse Harley Davinson che non passano inosservati.

Alle 16,30 arriviamo al porto, ci imbarchiamo alle 17,15. Attraversiamo lo stretto dei Dardanelli (Km 1,5) e sbarchiamo ad Ecebat. Poiché è abbastanza presto, decidiamo di proseguire verso Geliboul (altri 35 Km). Dopo vari giri riusciamo a trovare un albergo su una bella spiaggia (Otel Hamzakoy, stanza 106). Classico albergo anni ’70, decoroso ma vecchio, con una bellissima vista sulla spiaggia. Siamo stanchi, ceniamo in albergo, siamo solo noi ed una coppia di tedeschi. Passeggiata sul lungomare, cay al baretto di fronte l’albergo, visto un po’ di partita sul maxischermo e poi a nanna. Buonanotte.

25/08/2006 – Il tappone 2 – la vendetta.

Che bello, in camera ci sono le tende!!!!! Ma io ormai mi sveglio alle 6:45.

Prepariamo i bagagli, facciamo l’ultima colazione turca (peccato che oggi non c’era il formaggio e l’anguria) e ci incamminiamo verso la frontiera turca. Il panorama che vediamo della penisola di Gallipoli è molto bello. A circa 6 Km dalla dogana, inizia una fila spaventosa per entrare in Grecia. Chiediamo al poliziotto se possiamo passare ma questo ci fa capire che dobbiamo fare la fila!!!! Ma fa un caldo bestiale, le giacche si stanno “squagliando”!!!! Sono le 10,53. Un camionista turco prova ad intercede ma senza successo, poi distrae il poliziotto e ci fa segno di passare sotto lo sguardo allibito degli automobilisti incolonnati. Notiamo che le auto in fila sono per la maggior parte di Turchi che rientro in Francia e Germania. Alle 11,00 siamo entrati in dogana!!!.

Anche per uscire c’è una fila allucinante ma ci fanno segno di passare avanti. Abbiamo fatto in 30 minuti quello che le auto avranno fatto in 3-4 ore. Potenza delle due ruote! Arriviamo a Kavala alle 14,00. Mentre parcheggiamo sul lungomare, Max nota in una traversa il logo della Blue Star Ferrier, nel giro di 15 minuti abbiamo anche il biglietto di ritorno per domenica sera da Igoumenitia. Pranziamo molto bene in un ristorantino sul porto. Ora si prospettano due possibilità: stare a Kavala e cazzeggiare x 1 giorno e mezzo oppure andare in questa famosa “Penisola Calcidica”. Telefoniamo a Davide (un nostro amico in vacanza da quelle parti) per farci dare qualche consiglio. E qui comincia una nuova avventura. Essendo estremamente stanchi non riusciamo ad apprezzare il panorama della penisola di Sidonia. Siamo molto lontani dal luogo indicato da Davide, siamo sudati, affamati, mi viene da piangere. Arriviamo a Porto Koufo, chiediamo ad un tizio se c’è una stanza ma questo, in maniera molto scortese ci dice che è tutto pieno anche negli altri posti e che è inutile girare. Accidenti sono le 20,00, il sole è tramontato, non vogliano guidare con il buio. Stiamo per tornare indietro quando vado nella casa affianco e chiedo alla proprietaria la disponibilità di una camera. Lei ci dice: certamente, quante ne volete???. La stanza è molto carina, pulita, con vista sul porticciolo, c’è il cucinino, ha l’aria condizionata e la “tapparella”. Cosa vogliamo di più dalla vita??. Scaricati i bagagli, andiamo al super a fare un po’ di spesa per la colazione, facciamo una doccia e subito a cena in un ristorante molto carino su porto. Mangiamo a base di pesce (buono), facciamo un giretto sul molo e poi a nanna. Buonanotte.

26/08/2006 – La giornata della ricotta Abbiamo dormito pesantemente nonostante il caldo. L’aria condizionata accesa tutta la notte. Fatta colazione (tristissima) sul terrazzino: solo latte, pane e marmellata, brioscina e un po’ di frutta…

Con tutta calma ci siamo preparati per andare al mare. Scegliamo la spiaggia di Kalamitia, dall’altra parte del ditone. Il posto è molto bello, mare pulitissimo come solo in Grecia esiste. Ci sediamo al Lido “Cave Kalamitia”, un lido molto Fashion con musica di sottofondo. Qui funziona così: non si paga la discesa, i lettini e gli ombrelloni: devi solo ordinare qualcosa al bar e pagare la consumazione. Siamo rimasti in spiaggia fino alle 17,30 poi visto che ci stavamo ustionando, siamo andati a fare una passeggiata verso le altre baie. Abbiamo aspettato il tramonto su un promontorio a Toroni, vicino al castello Bizantino. Molto romantici. Cenato allo stesso ristorante di ieri, serviti da un cameriere un po’ brillo, passeggiatina, nanna. Domani sarà un’altra bella giornata di trasferimento. Buonanotte.

27/08/2006 – Ultimo giorno Le vacanze sono finite. Che tristezza!! Lentamente ci svegliamo, facciamo la triste colazione, prepariamo i bagagli, facciamo conoscenza con i vicini di camera. Una coppia di motociclisti del Veneto, che con la loro bellissima BMW GS, all’inizio ci guardavano dall’alto in basso, poi quando gli abbiamo raccontato il nostro “giretto” in Turchia non hanno nascosto il loro imbarazzo (ma come: con la GS vai solo in Grecia!). Alle 10,00 partiamo.

Il tempo è stupendo, ma non fa molto caldo. Si vede che è domenica, ci sono moltissime macchine che vanno verso il mare. Lungo la strada indovina chi incontriamo??? Non ci posso credere: i due motociclisti spagnoli con tanto di bandierona sul baulone. Alle 12,00 passiamo per Salonicco. Prendiamo la nuova autostrada (quella che potevamo prendere all’andata ma il Capo aveva deciso che era ancora in costruzione!!!). Alle 15,00 ci fermiamo x pranzo a Metzvo (dove siamo caduti lo scorso anno), ci sorprende lo stile montano di questo posto, sembra di essere in Trentino. Alle 16,00 riprendiamo il cammino, con molta tristezza. Ci fermiamo ad Ioannina per un frappè-caffè. Facciamo due foto al lago. Ci rimettiamo in moto ma per distrazione del Capo invece di prendere l’autostrada prendiamo la statale per Igoumenitsa. 92 Km. Di tornanti. No comment. Alle 19,00 siamo al porto. Partono tutti, le vacanze sono proprio finite. Cazzeggiamo fino alle 23,30 poi saliamo in nave, già piena dal Pireo, ci sistemiamo nella sala bar su delle poltroncine. Sarà questa la notte + brutta di tutta la vacanza. Quando ferma a Corfù siamo all’apoteosi: salgono i vichinghi, gente che parla, che fuma. Allucinante.

Cerchiamo di riposare qualche ora sulle poltrone ma sono molto scomode, ci sistemiamo per terra come due zingari (senza offesa per i Rom!!!). Dormicchiamo. Alle 6,00 mi sveglio, non riesco a dormire. Alle 8,30 la nave arriva a Bari.

Alle 9,30 riusciamo ad uscire dal portellone della nave. Caffè, cappuccino allo stesso bar dello scorso anno.

A casa, a Napoli. Ci aspetta un nuovo anno di lavoro. Ciao.

Quello che rimarrà impresso nella mente, dopo questo lungo viaggio: 1) Ma quanti figli fanno i turchi? 2) Sono silenziosi nei luoghi comuni ma tamarri e chiassosi in auto 3) Quant’è grande la Turchia! 4) Estrema gentilezza quasi stucchevole 5) I costumi da bagno delle musulmane 6) La merendina dei bimbi: uovo sodo e cetriolo (altro che kinder) 7) Alle fontanelle lungo la strada, tutti bevono dallo stesso bicchiere 8) la moda maschile: pantaloni classici, la camicia a maniche corte, mocassini e calzini bianchi.

9) Il nostro scooter ammiratissimo da tutti: potevamo venderlo e ritornare in Italia in aereo.

10) I camion stracarichi all’inverosimile di merci 11) Non ci sono le persiane alle finestre 12) Le persone che vanno in giro con la bilancia e per qualche spicciolo ti fanno pesare 13) Sparecchiano subito la tavola e se non stai attento ti levano anche la sedia 14) Alle pompe di benzina, il benzinaio segna la targa su un computer e ti offre anche il tè 15) Le buste “tristi” dei negozi



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