Tour della Spagna in moto
Viaggiando in moto abbiamo optato per il traghetto per raggiungere la meta,(civitavecchia-barcellona) in modo da avere più tempo da dedicare proprio alla Spagna.
Beh sul traghetto questa è una storia a parte… escludendo i ritardi, (è si, ritardi su ritardi accumulati) che però mi hanno fatto collezionare una notte a dormire sulle panchine del terminal, la nave era penosa, sporca e carica di gente, dire che era lurida mi sembrerebbe un gran complimento.
Non c’è molto da dire, abbiamo passato 24 ore a ciondolare su e giù per i ponti del traghetto, a mangiucchiare e dormire sulle poltrone, circondati da gente che dormiva a terra, da ubriachi, e dalla peggio gente con cui potete mai desiderare di fare un viaggio.
Ma finalmente dopo una giornata intera di navigazione, alle 8 di mattina scorgiamo le coste barcellonesi.. Non mi sembrava vero!!! La nostra prima tappa si trovava ad appena 100 km dallo sbarco, TARRAGONA, bel paese di mare che abbiamo raggiunto dopo un’altrettanto bella strada in mezzo a vigneti e campagna.
Il nostro hotel si trovava proprio sulla rambla nova, in centro quindi, vicino alla bella terrazza sul mare. Esausti ma felici, dopo una sana doccia (e lunga) ci buttiamo subito in strada, assaggiamo cibo locale dai baracchini (come insegna il mio cuoco preferito Anthony Bourdain) e andiamo alla ricerca di un buon ristorante per la cena, verso il serrallo. Il quartiere devo dire la verità lascia un po’ a desiderare, ma è qui che si trovano i migliori ristoranti di pesce della zona, il Cal’Brut, Cal Martì e Cal Juan. Chiusi però.
È già, il lunedì niente pesce!!! Pazienza, sarà per la prossima volta..
Tarragona è una città abbastanza piccola, si impiega poco per girarla, ma per assaporarne meglio lo spirito e visitare le tracce romane un paio di giorni li può sicuramente meritare.
Il nostro itinerario prosegue il giorno dopo verso VALENCIA.. Peccato che sembra proprio che il tempo non sia dalla nostra parte.. E infatti un temporale ci coglie già in partenza. Beh, sarà una buona occasione per provare l’attrezzatura da pioggia! Mai scoraggiarsi giusto?? E FORTUNA CHE VIAGGIAMO ATTREZZATI! Dopo varie soste dovute all’acqua al freddo e al vento (e pensare che tutti mi dicevano che sarei morta di caldo in spagna… mah…) arriviamo a Valencia, dove ci accoglie il nostro primo IBIS! Ottima struttura, a pochi kilometri dal centro pulita comoda.. Insomma direi ok decisamente.
Anche qui la città si gira facilmente, il centro è plaza dell’Ayuntamento, e da li lasciatevi trasportare dagli odori e dai colori delle stradine che si snodano attraverso la città.. Noi abbiamo seguito il nostro istinto (e in seguito anche la nostra inseparabile lonely planet) e devo dire che ci siamo trovati bene, in particolare la prima sera, quando abbiamo trovato una piccola traverna, lungo un vicolo, che serviva una favolosa gazpacho e paella valenciana. Da provare qui è anche l’horchata, una bibita tipica che servono fresca (è simile alla nostra orzata, ma dal sapore molto più consistente e naturale).
Un po’ più fuori dal centro rimangono invece la città della scienza e l’Oceanographic, Il viaggio prosegue l’indomani per Murcia, attraverso che una bellissima strada in cui sembrava di essere tornati indietro nel tempo, in mezzo al deserto. La città turisticamente offre poco, ha una bella cattedrale e una zona del centro piccola ma carina. Ma Murcia era una tappa intermedia, una sosta sulla via di GRANADA! Che dire… già dalla strada abbiamo passato posti meravigliosi… davvero non sembra di essere in Europa.. Canyons, valli, paesi che sembrano fantasmi… fumi uscire da isolate ciminiere…E poi il paesaggio cambia, e trovi alti monti con pini.. Non ci si capisce più niente, è tutto così strano e bello!!! L’entrata a Granadain moto non è stata esattamente tra le più trionfali.. Si da il caso che la nostra via, che stava proprio sotto all’Alhambra, fosse chiusa per lavori…E così abbiamo dovuto fare un giro da incubo, sotto un caldo sole, per riuscire ad entrare in quelle viuzze strette ed arrampicate per un altro lato. Ci avremo messo circa un’oretta, fra sensi vietati, lavori e semafori.
Alla fine siamo arrivati al Hostal Landazuri Le camere e l’accoglienza erano un po’ spartane, ma abbiamo speso poco, c’era il bagno in camera e inoltre stavamo ad una distanza irrisoria dal centro e dall’Alhambra. C’era anche una bella terrazza panoramica!! Granada è senza ombra di dubbio molto turistica, per cui ogni negozio vende souvenirs di ogni genere, dai ventagli, ai vestiti da flamenco, e ai pantaloni alla turca.
Per fortuna ci sono anche molti ristoranti etnici, e questa è una cosa che io adoro. A pranzo ci siamo mangiati un favoloso kebab per strada, mentre passeggiavamo per le vie della città… Il quartiere arabo è davvero carino, si respira odore di incenso o di the.. Buono.. Alla sera, dopo una bella passeggiata cercando i migliori scorci dell’Alhambra, ci siamo dedicati ad un’ottima cena marocchina (in effetti mi è proprio venuta voglia di andare anche in marocco!!).
La mattina seguente ci aspettava un’alzataccia, ma questo ed altro per visitare la meravigliosa città fortificata dell’alhambra. Infatti non eravamo neanche gli unici a pensarla così.. Molta gente si alza all’alba per riuscire ad entrare!! Una volta dentro si presenta davanti ai nostri occhi una sorta di eden, giardini ricchi di colori e profumi, il rumore dell’acqua che sgorga dalle innumerevoli fontanelle, la città che si sta ancora svegliando ai nostri piedi.. Sensazioni ambivalenti ti attraversano quando guardi Granada dall’alto dell’Alhambra, se chiudi gli occhi puoi anche immaginare i fasti dei tempi antichi, la potenza, e allo stesso tempo avverti la tua fragilità davanti a tanti splendori e perfezioni geometriche ed architettoniche.
Granada mi lascerà per sempre dentro il blu profondo del suo cielo, il calore del suo sole e la brezza mattutina, la maestosità dell’alcazar e le simmetrie dei giardini dell’Alhambra.. Senza però dimenticare il fascino del quartiere arabo, con i suoi colori e profumi che ti entrano dentro. Dopo un paio di giorni a Grandada, il nostro viaggio itinerante prosegue per Siviglia: la strada è davvero bella, la tipica Andalucia, e l’arrivo a Siviglia non è da meno. La città e quasi deserta, forse perché è una domenica di Agosto ed è mattina, e questo ci permette di raggiungere senza problemi il nostro (bellissimo) hotel Puerta de Se villa.
Siviglia ha qualcosa di magico, che ti entra dentro.. Le vie luminose e calde del Barrio Santa Cruz, i suoi ristorantini e i tipici tapas bar, il suono caldo e profondo delle campane della Giralda, l’imponenza dell’Alcazar e la suggestione della Plaza de toros. Un paio di giorni servono sicuramente per godersi la magia di questa città Andaluza. Tra i ricordi più belli ho senza dubbio lo spettacolo di flamenco alla Carboneria, un locale tipico e frequentato da molti spagnoli.. E poi la friggitoria di pesce che avevamo sotto il nostro hotel, che apriva solo a sera inoltrata e inondava la città con il profumo di pesce fritto fresco accartocciato in un foglio di carta!! Un’esperienza assolutamente da non perdere..
Dopo un paio di giorni ci lasciamo alle spalle Siviglia, direzione Cordoba.
Anche qui non mi dilungo sul paesaggio che abbiamo attraversato.. Troppo bello, va sicuramente visto e vissuto per capirlo. Cordoba è come un piccolo diamante luminoso concentrata attorno alla Mezquita, è estremamente graziosa e i suoi mille archi danno un’idea di perfette simmetrie che si stagliano sopra di te.. Ma siamo solo di passaggio, una mezza giornata e una notte ci bastano per assaporare anche questa affascinante cittadina.
E così, in sella alla moto,all’alba del 16 agosto partiamo in direzione Toledo.. La brezza mattutina ci accompagna per le prime ore aiutandoci a superare il sonno, e le grandi figure dei tori sopra le colline ci fanno compagnia di tanto in tanto..
Ci stiamo dirigendo verso la Castilla La Mancha, le mitiche terre che fanno da scenario al cavaliere Don Chisciotte e al fedele Sancho Panza! E infatti, in lontananza, iniziamo a scorgere delle bianche figure.. Non più tori sopra le colline, bensì mulini, quelli che l’hidalgo spagnolo credeva fossero giganti contro cui combattere! È davvero bello qui, non ci sono molti turisti, e ciò ci permette di goderci in tutta tranquillità la “compagnia” di questi bianchi giganti, con cui da sopra la collina ci fermiamo a contemplare la campagna manchega. Ragazzi che spettacolo.. Che calma e che pace.. Persino la gente del paesino di Consuegra ci guarda curiosi mentre attraversiamo il paese in moto.
Arriviamo a TOLEDO giusto per l’ora di pranzo, e dopo esserci sistemati nel grazioso hostal Santo Tomé proprio in centro, ce ne andiamo ad esplorare anche questa città, una volta capitale del regno di Castilla. Inutile dire quanto sia affascinante anche questo posto, se non fosse per il sovraffollamento turistico.. In realtà il momento migliore per godersi in pieno le meraviglie di questa città è il tardo pomeriggio e sera, quando la maggior parte della gente è tornata a Madrid (da dove partono gite di un giorno verso Toledo, data la loro vicinanza..).
E proprio il giorno seguente, è la capitale spagnola che ci aspetta…Erano anni che aspettavo di andare a Madrid, e finalmente stavamo arrivando! L’hotel era centrale, molto bello e confortevole.
Impaziente di andare e vedere, giusto il tempo per cambiarci e partiamo verso il cuore di Madrid, Plaza del Sol! Da li ci lasciamo trasportare dai sensi e dall’intuito (forse anche dalla fame direi) e la prima sosta la facciamo… AL MUSEO DEL JAMON! Ovvero un ristorante-negozio del mitico e prosciutto spagnolo! Io ho decisamente un debole per questa favolosa pietanza.. Con la pancia piena e l’anima felice facciamo il nostro ingresso in Plaza Mayor, una delle piazze più belle che ho visto!Riesci a sentire l’abbraccio della Capitale, e la potenza del regno,per lo meno di quello che è stato. È il fascino delle Capitali ricche di storia, da Roma a Parigi, da Londra a Vienna, e come le altre anche Madrid. E a proposito di regno… è li che ci attende il palazzo reale!! Il secondo giorno l’abbiamo interamente dedicato alla visita dei musei, il Prado e il Museo nazionale “centro de arte Reina Sofia”, intervallati da una passeggiata al Parco del Buen Retiro.
Avendo un’altra giornata intera a disposizione,il terzo giorno decidiamo di fare una “gita fuori porta” a Segovia, famosa per il suo grande acquedotto romano, per il suo alcazar con le guglie che ricordano un palazzo delle favole, e l’elegante Cattedrale, la Dama de las Catedrales.
Non c’è molta gente, forse perché è ancora presto quando arriviamo noi, ma in compenso fa un freddo allucinante! Chi l’avrebbe mai detto! Si sente aria di montagna, di caminetti e di legno (in effetti, la strada per arrivare fin qui è attraverso le montagne, ci sono addirittura gli impianti sciistici..) e fa strano perché sembra di stare in Svizzera piuttosto che in Spagna!!! Ritorniamo a Madrid, per la nostra ultima serata nella Capitale spagnola.. Da domani si riprende la via verso casa, ma non prima di esserci fermati anche a Saragozza e Barcellona! Devo dire che lasciare Madrid un po’mi dispiace.. Oltre al fatto che è una bella città, e che da sensazioni positive, sento anche che il nostro viaggio sta per terminare, e la cosa, come al solito, mi mette un po’ di tristezza. Ma cerco comunque di godermi ogni momento di questo viaggio, dobbiamo ancora fare più di 600 Km qui in Spagna, e sicuramente avremo molte cose da vedere e da vivere.
La strada verso Saragozza, (sempre autovia, che non si paga..) è molto suggestiva: una volta fuori dal caos della capitale, iniziano a profilarsi all’orizzonte valli e canyons, mulini per energia eolica e ovviamente tori imponenti.. se non fosse per l’aria decisamente frizzante, sembrerebbe di stare in mezzo a qualche film americano, nella strada verso Las Vegas..
Man a mano che ci avviciniamo a Saragozza inizia anche ad aumentare il vento, e ben presto ci ritroviamo in mezzo ad una foresta di mulini dell’energia eolica! Sono un po’ i giganti che racconta Cervantes, ma del nostro secolo!! Saragozza, come molte altre città qui in Spagna, è praticamente un cantiere a cielo aperto: ci sono lavori praticamente ovunque, trivellatrici, operai, strade completamente buttate per aria… Ma anche questa è Spagna, dopotutto… Il nostro hotel, della catena degli IBIS, si trova proprio di fronte alla maestosa e stupenda Cattedrale, dall’altra parte del fiume.
Parcheggiata la moto, andiamo subito a fare un giro per la città. Ho l’impressione che questa sia proprio una bella città, venendo da Madrid si nota subito di quanto sia tranquilla e certamente vivibile. Una buona impressione direi… L’indomani si riparte, di nuovo in sella alla moto per il suo ultimo tratto spagnolo, direzione Barcellona, dove tutto è cominciato..
Inutile dire che anche qui il panorama è molto bello, soprattutto avvicinandoci alla città catalana, dove ci si presentano le montagne del Montserrat!! Su Barcellona c’è ancora la stessa nuvola grigia di quando siamo partiti.. È un po’ inquietante, ma per fortuna riusciamo a raggiungere l’hotel senza prendere un goccio d’acqua.
Beh, di Barcellona che dire.. .. La parte che più preferisco di questa città è il Barri Gotic, la sua città vecchia: suggestiva, e poi mi ricorda anche il libro, stupendo L’OMBRA DEL VENTO, ambientato proprio a Barcellona..
Il tempo è altalenante, ma nei 2 giorni e mezzo che abbiamo a disposizione riusciamo a girare abbastanza bene, dividendoci la città a zone: Il Passeig de Gracia, la Sagrada Famiglia, il Parc Guell, la città vecchia, il parco della ciutadella e la barceloneta. Ovviamente di mezzo anche la rambla, el raval e altre zone limitrofe, dove ci piaceva camminare tra le vecchie e strette vie… A Barcellona abbiamo mangiato un paio di sere in un ristorante indo – pakistano, ottimo cibo e soprattutto molto molto economico.
Giunto ormai il giorno del rientro..L’incubo più grande è stato il Traghetto… ci aspettava al varco, come per l’andata, quel tremendo mostro marino mal funzionante, sporco e corrotto.. Mai esperienza più faticosa fu il viaggio a bordo dell’Eurostar Roma della Grimaldi ferries.. Fortunatamente abbiamo conosciuto un’altra coppia, come noi sventurati su quel traghetto, e così tra racconti di viaggio e chiacchiere sulle moto, il tempo ci è passato un po’ meglio.
Ragazzi miei, che dirvi ancora.. La Spagna è un bel paese che va esplorato, di sicuro mi manca ancora molto da vedere, ma come prima volta può andare.. Di sicuro ho tanti bei ricordi con me, tante immagini, odori e colori di questa calda terra latina.