Tour della costa Tunisia
Al mattino, di buon ora, dopo una colazione modesta ed insoddisfacente, partiamo alla volta di El Jem.
Prima tappa obbligatoria all’anfiteatro romano, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, da cui salendo sull’ultimo livello delle gradinate si può ammirare sia l’interno del “colosseo” in tutto il suo splendore, sia la città araba con la sua tipica architettura. Il tempo di goderci il trionfo remoto di una Roma imperiale e di nuovo in autobus da cui cerchiamo di non perderci nessuno scorcio di vita quotidiana, dalla vendita dei montoni sulle strade a quella illegale di benzina, dalle caratteristiche macellerie agli interminabili uliveti.
Proseguendo verso sud cominciano a cambiare i paesaggi e i colori, il verde lascia spazio sempre più al marrone ed ecco davanti a noi la visione del deserto roccioso ed emozionanti e illimitati paesaggi lunari…Intorno il nulla, soltanto il rincorrersi di colline aride, ora a destra ora a sinistra.
Per il pranzo (meglio però non parlare del cibo) ci fermiamo a Matmata dove visitiamo una casa troglodita raggiungibile tramite un cunicolo stretto e profondo, dentro semplici suppellettili ornano la fresca caverna. Il silenzio e la tranquillità di questo posto ci trasportano in un mondo surreale, il caos e la freneticità sembrano distanti anni luce, il susseguirsi di ambientazioni e di panorami ci conducono a Douz, cittadina alle porte del deserto.
Come da programma arriviamo alle dune del GRANDE SAHARA tramite caratteristica e puzzolente dromedariata .Il tramonto, i colori e il mistero che caratterizzano il deserto ci ammaliano anche se il freddo comincia a farsi sentire.
Non potevamo certo rimanere indifferente alla rosea sabbia e a luoghi che nel nostro immagianario avevamo sempre ritenuto lontani e fantastici e che fin da bambini avevano stimolato i nostri sogni! Trascorriamo la seconda notte di tour all’hotel Sahara Douz tra i suoi arredi da 1000 e una notte, i profumi di incenso e gli affascinanti e misteriosi uomini del Sahara.
In serata ci concediamo una boccata di narghilé nel caratteristico bar stile arabo tra le sue essenze e odori di thè.
Dopo la fredda notte e l’alzataccia alle 5.30 del mattino un immenso spettacolo si apre ai nostri occhi, il lago salato di Chott el Jerid, una distesa di cristalli di sale, di paludi e fanghi si alternano a pozzi d’acqua, qui gli sguardi si perdono e il cielo sembra più vicino mentre il sole riflesso ci acceca,a rovinare l’incanto le capanne di palme che ospitano i venditori delle rose del deserto.
Attraversiamo la strada lunga e dritta ( sembra un lunghissimo ponte su un mare di nulla…Un nulla però pieno di fascino) costeggiando la catena montuosa per giungere a Tozeur; la visita all’oasi in calesse ci ha lasciato indifferenti e quasi delusi ma il giro in città tra i suoi negozietti e gli edifici in mattoncino ci hanno entusiasmato.Purtroppo il tempo da dedicare a questa attraente cittadina è stato poco ma abbiamo cercato di far nostro ogni minimo particolare.
Ripreso il viaggio ci fermiamo a Gafsa per pranzo, in un meraviglioso e fiabesco hotel 5 stelle dalle sale dorate e dai sofà degni di uno stile tutto arabo… sul cibo ovviamente stendiamo un velo pietoso.
Il tour si conclude con la visita di Kairouan e dei suoi tappeti, passando tra le viuzze della medina ci fermiamo anche ad ammirare l’inacessibile Moschea.
La guida, per ovvi motivi ed interessi, ci conduce in un negozio di tappeti, senza dubbio molto belli, lavorati a mano e muniti di targhetta governativa di autenticità .Noi non compriamo nulla ma gradiamo molto il caldo thè verde con menta gentilmente offertoci.
L’ultimo giorno lo trascorriamo a Monastir , al mattino all’insegna del relax ci concediamo hammam e un deludente massaggio nel centro benessere dell’hotel; al pomeriggio prima di partire sotto una pioggia incessante ci rechiamo in Mediana,tra il caos e i colorati souks con le sue varie botteghe di sarti, fornai,erboristi e fabbri.
Come ci è sempre successo il viaggio si conclude all’insegna della pioggia… viaggio bagnato viaggio fortunato.
I giorni trascorsi in questa terra sono stati pochi ma intensi tanto da poter promuovere a pieni voti la Tunisia e la gente che la abita con i propri usi e costumi.
Debora e Luca