Tour dell’Ogliastra

Viaggio nella regione sarda da Cala Gonone lungo il Golfo di Orosei, passando per Arbatax fino all'entroterra di Tertenia
Scritto da: Rob-in-viaggio
tour dell'ogliastra
Partenza il: 14/08/2016
Ritorno il: 22/08/2016
Viaggiatori: 2
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Ogliastra 2016

Domenica 14.08.2016

Partenza da Parma (12:20 – 13:30 volo Ryanair) con destinazione Cagliari.

Ritirata l’auto prenotata in precedenza al car rent Maggiore in Aeroporto, dopo un panino al volo in aeroporto partiamo alla volta di Santa Maria Navarrese. Guidiamo per due ore lungo la tortuosa Statale 125, attraversiamo gallerie infinite, ma la strada si rivela comunque poco trafficata e tutto sommato comoda (gratuita – zero pedaggi). Arrivati a Santa Maria Navarrese alle 17:00 contattiamo il padrone di casa (prenotata in precedenza su Airbnb) che ci porta alla bella mansarda vista mare appena sopra il centro del paesino. Giro veloce in centro verso il porticciolo di Santa Maria: anche se siamo nella settimana di Ferragosto non c’è il caos tipico delle zone prese d’assalto dal turismo come avviene in altre parti di Sardegna. Prenotiamo subito le escursioni in barca per i prossimi giorni per evitare di non trovare posti disponibili. Un’escursione per il giorno seguente con “Nuovo Consorzio Marittimo Ogliastra” linea rossa al costo di 45€ a persona e una per il venerdì seguente con “Furirotta Charter” al costo di 55€ a persona compreso il pranzo a bordo. Aperitivo con Spred (Spritz con il rosso) al bar l’Olivastro (ottima location all’ombra dell’ulivo centenario). Cena di pesce al ristorante Tomà (vista spettacolare sul porticciolo e costi non eccessivi). Serata tranquilla sul lungo mare visitando gli stand di prodotti tipici e manufatti del posto.

Lunedì 15.08.2016

Partenza alle dieci dal porto di Santa Maria Navarrese per l’escursione in barca.

Costeggiamo tutta la riva dell’Ogliastra fino a Cala Mariolu, passando per l’agugliastra di Pedra Longa (guglia che da il nome alla regione Ogliastra), sostando alcuni minuti sotto la Grotta dei colombi e oltrepassando il Capo di Monte Santo (confine naturale tra il Tirreno centrale e il Tirreno meridionale, nonché ingresso al Golfo di Orosei). Cala Mariolu come previsto è presa d’assalto dei turisti: un peccato perché la caletta, con scoglio centrale (che funge da attracco per le navi) che la divide in due spiagge, è davvero splendida. Dopo un’ora e mezza di sosta, un bagno affollato e qualche foto ripartiamo alla volta di Cala Sisine: la Cala in questo caso è sicuramente più larga con il letto del fiume che termina appena prima della spiaggia e un ristorantino in lontananza. Nonostante l’affollamento qui si riesce a godere meglio il mare: facciamo snorkeling (con scarso risultato per la presenza di pochi pesci) e scattiamo qualche foto alle due pareti rocciose che racchiudono la cala: bello il contrasto del verde della macchia con il bianco della roccia. Optiamo per fare gita di mare e goderci le calette strepitose e decidiamo quindi di non visitare la grotta del Fico e le Grotte del Bue Marino. Si riparte alla volta di Cala Luna: particolare per la sequenza di macigni che sembrano spezzati e crollati a fisarmonica dalla montagna proprio due secondi prima del nostro arrivo. In realtà sono ben saldi e delimitano la caletta a sud, mentre a nord si susseguono tre caverne molto ampie sotto cui si può trovare refrigerio nelle ore più calde. Anche in questa cala il fiume si ferma stagnando pochi metri prima di sfociare in mare creando una lingua di sabbia dove i turisti prendono posizione per godersi il mare e il sole. Facciamo un bagno nelle acque cristalline e ci appisoliamo al sole. Per le 18:00 riprendiamo la barca che rientra in porto verso 19:30 con passaggio breve nel fiordo di Cala Tramontana. La sera andiamo ad Arbatax e ci rendiamo conto che la maggior parte della piccola penisola é riservata a resort e villaggi turistici e che inoltre la grande festa (Red Valley) che aveva animato le sere fino al giorno prima, è ormai un ricordo. Non ci resta che goderci la tranquillità e una buona cena al ristorante Gusto’s (ottima cena di pesce e buona qualità/prezzo). Prima di tornare a casa facciamo due passi alla spiaggia delle Rocce Rosse, bellissima illuminata dalla luna piena.

Martedì 16.08.2016

Ci dirigiamo a sud verso Torre di Bari e Bari Sardo. Posizionati sotto la torretta facciamo bagni e snorkeling lontano dalla folla delle calette del Golfo di Orosei: l’acqua è bellissima e calma nella parte appena a nord della torretta. Il paesaggio è ovviamente molto diverso a sud di Arbatax: ci sono spiagge e lidi molto estesi con pinete alle spalle e un mare comunque sempre trasparente e spettacolare di fronte. Pranziamo in un piccolo ristorante sulla spiaggia (cibo e personale ottimi). Dopo aver speso il primo pomeriggio nella tranquilla spiaggia ci spostiamo verso il Golfetto appena più a nord. Qui la spiaggia di sabbia la raggiungiamo attraversando una pineta per circa 200m, ma l’affollamento rende meno piacevole la permanenza in spiaggia. L’acqua è comunque fantastica nonostante l’affollamento: è pur sempre mare di Sardegna! Ci fermiamo ad Arbatax per un aperitivo e ci facciamo consigliare dalla cameriera dove poter trovare un po’ di vita e buoni ristoranti: ci indirizza verso Tortolì. Paesino carino dove andiamo a cenare in una agenzia viaggi che la sera fa da ristorante in via Roma. Mangiare buono ma ci servono davvero veloce per poi spedirci via per chiudere (se per loro era tardi bastava dirlo all’ingresso e avremmo cambiato posto). Comincia a pioviginare di sera.

Mercoledì 17.08.2016

La mattina il cielo è coperto quindi decidiamo di posticipare l’escursione di trekking a Cala Goloritz. E’ il giorno seguente e dopo aver fatto spesa ci dirigiamo verso il lido di Orrì. Verso 11:30 il sole è finalmente tornato, parcheggiamo l’auto nel parcheggio a pagamento lungo la strada e ci gustiamo per un paio d’ore il mare calmo e cristallino lungo lo spiaggione di sabbia. Dopo qualche tuffo dagli scogli bassi e qualche capriola in acqua ci spostiamo in uno dei tanti ristorantini sulla spiaggia per pranzare. Il pomeriggio ci spostiamo verso la Baia di Cea. Parcheggiamo l’auto lungo la strada appena prima dell’ingresso per il campeggio e proseguiamo a piedi per circa 300m costeggiando il campeggio. La spiaggia, come tutte le spiagge a sud di Arbatax, è lunga e ampia. Facciamo un bagno, ma subito siamo presi dalla foga di affittare un pedalò per andare a fare snorkeling tra i faraglioni rossi (Scoglius Arrubius) che emergono a pochi metri dalla riva. 15 € per un’ora di pedalò pagati in anticipo e via verso gli scogli: pesci piccolini e non tanti ma il fondale merita un giro anche solo per il gusto di passare attraverso la strettoia che si forma tra i due scogli principali: acqua incantevole. Prima di lasciare la spiaggia facciamo ancora una passeggiata fino all’estrema sinistra dove il piccolo fiume arriva al mare e soprattutto dove inizia la lunga fila di faraglioni rossi posti tutti lungo un asse rettilineo immaginario. Scattiamo qualche foto e dopo un aperitivo sulla spiaggia ci dirigiamo a casa. La sera è dedicata ad una sagra a Lotzorai, piccolo paese a sud di Santa Maria Navarrese che in occasione della settimana di Ferragosto organizza due serate (Tallaras) con punti ristoro lungo un percorso definito che si snoda nelle viuzze della città. In sostanza sono privati che cucinano e servo piatti sardi: ottimo! Organizzato molto bene con tanto di volantino e cartina con percorso da seguire e tappe enogastronomiche. Assaggiamo le frittelle di zia Gra, i Malloreddus, carne di pecora in umido e per finire Seadas calde, il tutto accompagnato da bicchieri di vino, filu e ferru e mirti rossi.

Giovedì 18.08.2016

Ci prepariamo panini e tutto l’occorrente prima di partire e poi via verso l’altopiano del Golgo dove inizia il percorso a piedi per Cala Goloritzè.

Da Santa Maria Navarrese al Golgo sono circa 30 minuti di tornanti che ripagano però con una suggestiva vista sul golfo di Arbatax e sullo stagno di Tortolì. Si attraversa Baunei e si prosegue sulla destra: il percorso è ben segnalato e conduce dapprima fino al piazzale di Su Sterru (una voragine naturale che sia apre sull’altopiano) dove asinelli e maialini selvatici sono l’attrazione principale, per poi finire nel parcheggio/bar Su Porteddu. Parcheggiata l’auto (si trova facilmente parcheggio) e acquistato il biglietto di ingresso (6€ a persona) ci incamminiamo verso Cala Goloritzè. Il percorso inizialmente è in salita per circa 10 minuti poi, una volta arrivati in cima, scende dapprima abbastanza ripido poi più dolcemente fino al mare attraversando foreste fiancheggiate da ripide pareti bianche verticali, passando per archi di roccia e ripari di pastori ormai dismessi ma comunque caratteristici. Una volta giunti in prossimità della guglia il gioco è fatto, dopo dieci minuti si raggiunge la vista mozzafiato della Cala più bella dell’Ogliastra. Se si arriva in tarda mattinata/primo pomeriggio quando il sole è verticale all’acqua si ha un impatto visivo notevole; se a questo si aggiunge il fatto che la spiaggia è cosparsa di sassolini bianchi, si può facilmente immaginare che il mare raggiunge dei livelli di azzurro quasi irreali: scattare una foto in cima alla scaletta di legno prima di iniziare la discesa è d’obbligo! Purtroppo la caletta è presa d’assalto dai turisti nonostante la difficoltà per raggiungerla: non si può infatti raggiungere via mare Cala Goloritzè in quanto è interdetta la navigazione di mezzi a motore entro 300m da riva. Cerchiamo a fatica un angolo di paradiso dove stendere i teli e optiamo per uno scoglio liscio e comunque abbastanza comodo. Facciamo snorkeling oltrepassando l’arco di pietra sulla destra e ci spingiamo fino alla grotta lungo la faglia nella parte sud della cala (fondale bellissimo ma ancora zero pesce): consiglio si salire sulle rocce collocate a metà spiaggia per vedere la caletta da una prospettiva diversa e ovviamente scattare qualche foto da copertina. Trascorriamo tutta la giornata qui fino alle 17:30 (dalle 16:30 l’ombra comincia a ricoprire gran parte della spiaggia a sinistra e comunque non è permesso trattenersi in spiaggia oltre le ore 18:00). La risalita è dura ma in 1:15 min ce la lasciamo alle spalle (stesso tempo nell’andata, ma in quel caso abbiamo fatto più pause per fare foto e goderci il paesaggio). Dopo una bella bevuta al bar del parcheggio, facciamo due passi fino alla gola di Su Sterru e nel ritorno ci fermiamo a fare un aperitivo a Baunei su un piccolo terrazzino dalla vista bellissima fino a Tortolì ed Arbatax. La sera ritorniamo a Tortolì (qs volta ad un orario più umano) per gustarci una cena a base di pesce al Drago Rosso e fare due passi sulla via principale tra bancherelle e turisti.

Venerdì 19.08.2016

E’ il giorno della gita in barca con Fuorirotta Charter.

È subito chiaro perché è stato deciso questo nome particolare per questa escursione: effettivamente fa un percorso alternativo rispetto alle linee di trasporto solito, con orari ben studiati per effettuare soste nelle calette senza trovare troppa ressa. Partiamo prima delle altre linee e alle 8:30 siamo già al largo. Ripercorriamo la stessa rotta dell’escursione precedente, ma arriviamo molto presto a Cala Mariolu. Alle 9:30 quando sbarchiamo sulla cala non c’è ancora nessuno e il paradiso si può godere a pieno. Nell’ora e mezza che sostiamo però cominciano ad arrivare le altre barche da Santa Maria Navarrese e Gonone e prima di ripartire la caletta è già a livelli di affollamento di un centro commerciale la Vigilia di Natale. La soddisfazione di averla vista semideserta ce la siamo tolta però! Risaliti a bordo ci offrono un aperitivo e via verso la prossima caletta: Cala Sisine. Anche questa l’abbiamo già visitata nella precedente escursione ma è sempre un piacere anche perché anche in questo caso il turismo selvaggio incontrato a ferragosto è ben lontano. Ci spiegavano inoltre che in caso la caletta fosse veramente invivibile, la nave si dirige verso Cala Biriola solitamente meno affollata. Cala Biriola purtroppo non riusciamo a visitarla nelle due escursioni prenotate: andrebbe sicuramente vista almeno per due aspetti, uno è l’arco di pietra e l’altro è il fatto che è circondata dalla foresta omonima con alberi che sembrano arrampicarsi dalla costa fino in cima. Una volta risaliti in barca (dopo circa 1:30 di sosta a Sisine) ci servono il pranzo a bordo, poco distante dalla caletta in un golfetto appartato. Fregole ai frutti di mare, gamberoni, gelato, mirto e caffè: ottimi! Scegliamo di non visitare la grotta del Fico e di goderci per due ore abbondanti la spiaggia di Cala dei Gabbiani. Allungata e stretta al di sotto della ripida scogliera bianca è un paradiso, soprattutto nella parte a sud dove è molto meno affollata e l’ombra arriva solo verso le 16:00 (il resto della spiaggia è in ombra già nelle prime ore del pomeriggio). Acqua azzurra, spiaggia di sassolini bianchi e rocce da cui tuffarsi: un paradiso. Scattiamo qualche foto, esploriamo i fiondali facendo snorkeling alla ricerca di pesci che anche in questo caso non si vedono, per le 16:30 ripartiamo. Per le 17:30 rientriamo al porto di Santa Maria Navarrese e a piedi ci spostiamo verso la vicina spiaggia di Tancau dove cerchiamo invano di affittare un pedalò per raggiungere l’Isolotto d’Ogliastra: sembra che l’unico mezzo possibile sia il gommone a noleggio, ma visto il costo (150€ a giornata) e l’inesperienza nel guidarlo decidiamo di rinunciare a visitare questo Isolotto di pietre Rosse. Ci consoliamo (per modo di dire) facendo un aperitivo pessimo al bar della pineta appena dietro la spiaggia (vino rosso allungato con ghiaccio al posto di uno spred). La serata è dedicata alla festa tipica nella cittadina di Tertenia. Abbiamo rimediato il volantino il giorno che siamo stati a Bari Sardo ed è stato un bel colpo averlo tenuto in considerazione. Tertenia è una citta carina nell’entroterra a circa 45 min da Santa Maria Navarrese. La si vede dalla statale 125 perché è arrampicata sui monti e proprio al centro svetta la chiesa illuminata anche di notte. La festa è ben organizzata con un’area di stand gastronomici (prendiamo culurgionis al sugo e vino rosso) all’inizio del percorso: anche in qs caso (come a Lotzorai due giorni prima) vengono distribuite cartine della città con il percorso da seguire lungo le vie che si snodano su è giù. Più di 30 punti di interesse e stand che riproducono le attività per la produzione di prodotti tipici sardi (pane, filu e ferru, ricotta, vino, pasta, merletti, ecc.). Prendiamo una porzione di cinghiale e un altro bicchiere di vino e concludiamo la serata con un mirto scuro.

Sabato 20.08.2016

Dopo aver visitato tutte (ad eccezione di Cala Biriola) le calette del Golfo di Orosei (alcune anche due volte) decidiamo di spostarci in macchina lungo la costa a nord di Santa Maria Navarrese per raggiungere Pedra Longa (la famosa Agugliastra vista più volte dal mare durante le escursioni). In 20 minuti circa arriviamo al comodo parcheggio ai piedi della guglia e proseguiamo a piedi lungo la scalinata a sinistra dopo il ristorante. Ci piazziamo su alcuni scogli lisci e piatti e via subito a fare snorkeling: decidiamo di arrivare fino alla parte opposta della guglia passandoci esattamente sotto. Anche in questo caso il fondale è bello ma ancora pochi pesci. Risaliamo dalla parte destra e a piedi ripercorriamo dal parcheggio la scalinata fino a raggiungere nuovamente la nostra postazione. Rimaniamo a bocca aperta per una buona mezzora guardando due ragazzi del posto che si buttano in mare da altezze proibitive e risalgono ad una velocità incredibile tra le rocce. L’acqua a mezzogiorno è resa ancora più bella dal sole che riflette a picco e assume colori che vanno dal verde all’azzurro: tutti scogli, per entrare bisogna buttarsi: che problema c’è? … ci si butta e via ancora un’altra ora di snorkeling verso nord. Questa volta vediamo qualche pesce in più ma sempre gli stessi (pappagallo, i pesciolini neri con la coda a V, quelli con la striatura orizzontale arancio, ecc.). Dopo un bel pranzetto di pesce al ristorante, raggiungiamo Arbatax per fare un bagno tra le rocce rosse. Scegliamo di scendere a Cala Moresca: carina soprattutto per le rocce che si stagliano nel verde dell’acqua. L’acqua è trasparente ma non paragonabile a quella vista nelle spiagge visitate fino ad ora: bagno, sole e ripartiamo per la spiaggia delle Rocce Rosse dove scattiamo qualche foto di rito e dopo un aperitivo al solito barettino sul porto di Arbatax (2 Spritz con il Cynar: ottimo!) torniamo a casa. La sera siamo carichissimi per la sagra della carne di capra a Santa Maria Navarrese: quando arriviamo ci si presenta subito sulla destra una distesa di carboni ardenti con tutta la carne di capra a cuocere mentre a fianco, sul palco, viene tagliata e servita. L’odore di selvatico è ovviamente pungente, ma a parte questo restiamo un po’ delusi perché la coda per la carne è veramente lunga e quando ritorniamo dopo circa un’ora e mezza ormai tutto è già chiuso. Ripieghiamo su un ristorantino nella via principale dove prendiamo un primo di mare a basso prezzo ma comunque buono. Tornati in casa ci cambiamo e ripartiamo per la disco all’Arbatx Disco Club: ingresso 20 euro uomo e 15 euro donna con consumazione (un po’ tanto per il posto che è … bello come location ma mezzo vuoto). Entriamo alle 1:30 ma fino alle 2:30 rimane quasi deserto e quando comincia a ingranare propongono della musica alla Beyoncé che proprio non ci va … alle 3:30 usciamo e torniamo a casa .

Domenica 21.08.2016

Decidiamo di visitare la zona dell’Ogliastra settentrionale fino a Cala Gonone, Cala Cartoe e Cala Osalla. La strada è molto tortuosa ma merita almeno una volta di essere percorsa per lo splendido e vario paesaggio che si attraversa (qua e là si vedono anche animali selvatici: dal caprone al maialino, dall’asinello alle caprette). Da Santa Maria Navarrese a Cala Cartoe sono circa 1:45 min di curve e sali scendi, passando per Baunei costeggiando tutto il monte fino a scendere verso Dorgali da dove decidiamo di prendere la strada per Cala Cartoe. Stradina stretta e tortuosa, ma nulla di impossibile, tanto che il parcheggio tra gli alberi è strapieno: la spiaggia essendo comunque lunga non risulta troppo affollata. Ci sistemiamo nella parte più lontana verso gli scogli di sinistra e ci godiamo il mare facendo snorkeling e dei bagni rilassanti nell’acqua bassa e cristallina della cala. Finalmente riusciamo a scorgere qualche pesce: i soliti pesciolini neri dalla coda biforcuta ma questa volta sono veramente tantissimi e ti circondano quasi fossero sciami di mosche all’aria aperta. Tentiamo anche di raggiungere a piedi la vicina spiaggia di Osalla ma la signora che incrociamo lungo la strada ci smonta subito l’idea: in realtà non si può raggiungere Osalla dagli scogli, ma solo via strada asfaltata, ergo ritorniamo in spiaggia. L’ultimo bagno ci riserva una sorpresa: nel fare snorkeling infatti scorgiamo a circa 5 m sotto di noi tre barracuda di circa un metro: finalmente! Soddisfatti lasciamo la spiaggia decidiamo di dirigerci a questo punto verso Cala Gonone per un aperitivo: la strada da cala Cartoe a Cala Gonone è un susseguirsi di tornanti lungo la parete delle montagna: vista su Cala Gonone da urlo! Arriviamo che è ormai buio e siamo affamati perché il panino acquistato dall’ambulante a Cala Cartoe non sembra aver soddisfatto il nostro appetito. Optiamo per saltare l’aperitivo e sederci ad uno dei tanti ristorantini sul lungo mare. Cala Gonone è la città forse più turistica vista nella vacanza: ricca di locali, ristoranti e negozi di souvenir, illuminata da luci colorate e piena di turisti (anche stranieri). Quando scegliamo il ristorante (La Conchiglia) siamo ancora ignari del fatto che ci serviranno una cena da volar via (sicuramente la migliore di tutta la vacanza). Aspettiamo circa dieci minuti per avere il tavolo vista mare dopo di che iniziano a servirci antipasti misti di mare uno più buono dell’altro, porzioni di primi abbondanti e un’ottima grigliata mista (consiglio: fregole ai frutti di mare e gnocchetti ricotta e miele su tutti) il tutto accompagnato da Cannonau Mamuthone (Ottimo). Dopo un’ora e mezza di tornanti tra le rocce bianche, che riflettono la luce della luna e sembrano brillare attorno a noi, arriviamo a casa per l’ultima notte a Santa Maria Navarrese.

Lunedì 22.08.2016

Sveglia presto per raggiungere l’aeroporto di Cagliari per le 9:00. L’aereo decolla in orario alle 10:30 e il volo Ryan ci riporta a Parma in circa un’ora: comodissimo!



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